The Batman – il tenente James Gordon – Jeffrey Wright

Tutti abbiamo cicatrici, Bruce.

Alfred potrebbe rimanere nel segreto, ma il nostro vigilante solitario ha anche bisogno di qualcuno di cui fidarsi all’esterno, e apprendiamo rapidamente che è già in combutta, anche se anonimamente, con il tenente James Gordon. Nota: anche Gordon è agli albori della sua carriera. Il film inizia quando Batman è ancora una figura relativamente sconosciuta a Gotham – una voce più che una realtà per molti – e Gordon, uno dei migliori del dipartimento di polizia di Gotham City, è ancora alle prime armi.

Gordon è un poliziotto esperto con uno spiccato senso di integrità che fornisce al Dipartimento di Polizia di Gotham (e alla città) quella tanto necessaria bussola morale, e inoltre è l’unico personaggio pubblico che considera Batman come un alleato. In effetti, è Gordon che lo coinvolge nelle indagini sul raccapricciante omicidio del sindaco, e senza il supporto dei suoi colleghi e delle autorità. Presto scopriranno che c’è un serial killer a piede libero, che fa fuori i membri di spicco del potere di Gotham.

Come Alfred, anche Gordon è un elemento cruciale dell’universo di Batman. Per il ruolo i realizzatori si sono rivolti a un attore che emana pacata serietà: Jeffrey Wright. L’attore ne è stato entusiasta, rivelando di essere un fan di Batman fin da bambino, affascinato sia dai fumetti che dalle serie TV.

Wright afferma: “Una delle cose che distingue Batman tra i supereroi dei fumetti è che vive in una città molto identificabile, simile a New York o Chicago. Questo lo rende radicato in un modo riconoscibile: è anche umano, non extraterrestre, e abita più o meno dove abitiamo noi. Matt Reeves si è molto basato su questo nella sceneggiatura e ha fatto molta due diligence – un profondo scavo archeologico su Batman – in modo che il mondo intorno a lui fosse giustificato per il pubblico. Leggendo la sceneggiatura, ho cercato di immedesimarmi nel ruolo di Gordon e ho scoperto che il mondo che ha creato era appetibile e rilevante per i nostri tempi. Era radicato in una realtà sociale e politica e aveva un senso estetico riccamente Gothamesco. C’era qualcosa nelle caratteristiche della città che mi ha davvero colpito”.

Wright descrive la sua versione di Gordon come “un riflesso della visione che Matt aveva per Gotham, e del lavoro di Robert Pattinson come Batman. Gordon e Batman sono una vera squadra e per me si trattava principalmente di dare un tono e creare una partnership con Robert che aiutasse a definire chi è Gordon, e in un certo senso chi è Batman. Allo stesso tempo, abbiamo tutti giocato con l’atmosfera e il tono del mondo che Matt ha immaginato e che è stato creato dall’incredibile lavoro svolto dagli scenografi, dal direttore della fotografia e dagli artigiani. Sul set l’atmosfera era palpabile e ha guidato le nostre interpretazioni”.

Il rapporto di Batman con il tenente Gordon è ancora in divenire. Dice Pattinson, “Bruce non si fida di nessuno e non conosce bene Gordon, quindi si stanno ancora studiando. Non è stato facile per Gordon, perché Batman non si fida di nessun altro nel dipartimento di polizia, ma neanche totalmente di lui, a differenza di molte altre iterazioni di Batman: qui non ha a disposizione la tecnologia a cui attingere, ma è solo un ragazzo con una tuta. Quindi, in molti modi sono sullo stesso piano, e questo è interessante”.

Wright considera la prima volta che appaiono insieme sulla scena del crimine, come un momento chiave per definire il tono del film. “Tutti gli occhi sono puntati verso questa strana creatura di cui tutti sono consapevoli ma che non conoscono né si fidano più di tanto”, dice. “Ma poi emerge una sorta di collaborazione quando si rendono conto della presenza di un cattivo che lascia degli indizi. Qui la narrativa poliziesca arriva più in profondità, al cuore di questo film, e ci riporta all’essenza di ciò che Batman e Gordon sono realmente: dei detective.

Pattinson è rimasto colpito dall’approccio di Wright. “Jeffrey è sicuro e ironico, al contrario di Gordon”, afferma Pattinson. “Gordon spesso sembra oppresso, come se avesse il peso del mondo sulle spalle, mentre Jeffrey ha un fuoco in lui che dà al personaggio una svolta diversa. Il suo Gordon non considera Batman infallibile, sa che può commettere degli errori; inoltre vivono una sorta di lotta per il potere, che è un elemento nuovo, e non si limita ad osservare Batman, ma formano una vera e propria partnership”.

Gordon convoca Batman sul luogo dei crimini non solo per chiedergli aiuto, ma perché questa volta è coinvolto personalmente: l’autore di diversi omicidi efferati richiama l’attenzione del pipistrello attraverso degli enigmi rivolti a lui in ogni scena. E in questa città corrotta e infestata dalla droga – dove mafioso e poliziotto sono quasi scambiabili – la politica è un concetto intriso di disprezzo, e che tende a separare i contesti sociali… in modo sconcertante, per non dire altro.

 

#######

Bio

 

 

JEFFREY WRIGHT (Tenente James Gordon), è un attore premiato con il Tony, l’Emmy, l’AFI e il Golden Globe, con una strabiliante carriera che spazia tra teatro, cinema e televisione. Wright è stato recentemente visto interpretare il ruolo acclamato dalla critica, di Bernard Lowe in “Westworld – Dove tutto è concesso” della HBO, per il quale ha ottenuto tre nomination agli Emmy. Recentemente ha ripreso il ruolo dell’agente della CIA, Felix Leiter nel franchise di James Bond “No Time to Die”, ed era anche parte del cast stellare dell’ultimo film di Wes Anderson, “The French Dispatch”.

In “The Batman”, Wright sta facendo la storia, essendo il primo attore afro-americano ad interpretare l’iconico personaggio di Jim Gordon. Tra gli altri suoi progetti più recenti: “Hold the Dark” e “OG – Original Gangster” di HBO, che è stato presentato in anteprima al Tribeca Film Festival del 2018, che gli è valso il premio come Miglior Attore in un film narrativo statunitense, e nel 2019 è apparso nel ruolo protagonista, quello di Hobie ne “Il Cardellino”, e nel gioiellino del Sundance “All Rise” (ex “Monster”). Ha anche avuto un altro grande ruolo protagonista nel film originale Netflix  “Panama Papers”, e ha prestato la propria voce al personaggio di McWinkle nella serie animata Netflix “Prosciutto e uova verdi” tratta dal Dr. Seuss; e ancora il ruolo protagonista in “All Day and a Night” di nuovo per Netflix, un dramma scritto e diretto da Joe Robert Cole (“Black Panther”) e prodotto da Nina Jacobson e Jared Ian (“Moonlight”).

Wright ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel 1996 con una performance straziante nel lungometraggio “Basquiat”, nel ruolo del talentuoso defunto pittore Jean Michele Basquiat. Da allora, è apparso in altri importanti progetti cinematografici come “Syriana”, “The Manchurian Candidate”, la saga di “Hunger Games”, “Casino Royale”, e la serie originale HBO “Boardwalk Empire”.

Sul versante teatrale, Wright ha debuttato a Broadway nel 1993 nello spettacolo “Angels in America: Millennium Approaches”, in cui interpretava tre ruoli. È tornato ai suoi ruoli nel seguito della storia, “Angels in America: Perestroika”, portandosi a casa un Tony e un Drama Desk per la sua interpretazione. Dieci anni dopo, Wright è diventato l’unico membro originale del cast di Broadway a recitare nell’adattamento televisivo della HBO di “Angels in America”, per il quale è stato premiato con il Golden Globe e l’Emmy.

Nato a Washington, Wright ha studiato all’Amherst College e ha conseguito la laurea in scienze politiche. In seguito ha conseguito un master in lettere umane dalla sua alma mater. Vive a Brooklyn, New York, con la famiglia.

I commenti sono chiusi.