La trasformazione di Colin Farrell come “Pinguino”: “Anche il mio figliolo più piccolo quando è venuto a trovarmi sul set e ha visto il risultato, è rimasto sbalordito”

Un  personaggio favorito di lunga data della formazione DC Super-Villain presente in “The Batman” è il Pinguino alias Oz.

 

Per arrivare all’aspetto finale ci sono volute quattro ore, ma Farrell non ne è stato turbato. Anzi, al contrario. È stata una delle esperienze più emozionanti, esultanti e celebrative in 20 anni di carriera”, dice l’attore. “Mi sono davvero divertito; anche il mio figliolo più piccolo quando è venuto a trovarmi sul set e ha visto il risultato, è rimasto sbalordito”.

 

La trasformazione fisica ha aiutato Farrell ad arrivare all’essenza del personaggio. “Oz è consapevole della sua immagine, di come appare”, dice Farrell. “È consapevole della sua condizione fisica, che è potenzialmente un handicap, incluso un problema abbastanza evidente alla gamba destra. Indossa le difficoltà della vita che ha vissuto. In faccia ha le cicatrici della sua vita ed è stato divertente creare un retroscena per ogni singolo segno e ogni singolo problema che ha. Ha ispirato un modo diverso di muoversi, di parlare, di gesticolare”.

 

 

Il regista aveva condiviso le sue ispirazioni per il personaggio con Farrell quando lo ha convocato per la parte. “Mi interessava sottolineare che questo personaggio non era ancora un boss della mafia”, dice Reeves. “Lo sarebbe diventato in seguito, ma ora è un gangster di medio livello sottovalutato, preso in giro. Quindi ho dato a Colin l’idea di mostrare i semi di ciò che sarebbe diventato. Ho preso in considerazione molti film di gangster, come “Quel lungo venerdì santo” con Bob Hoskins, e ho anche pensato a John Cazale, Fredo in “Il padrino” per Oz, e l’idea era quella di uno showman, che la gente potrebbe non prendere sul serio, ma in realtà sotto tutta questa facciata si rivela un vulcano”.

 

Colin Farrell   è stato anche ispirato dall’aspetto fisico del personaggio che interpreta, rivelando: “La silhouette del personaggio qui è più drammatica e diversa. Sembro un pinguino, un birillo, grazie all’opera del genio creativo [prosthetics designer] Mike Marino. Quando ho visto per la prima volta il volto del Pinguino, sono rimasto sbalordito. Ero commosso, eccitato e colpito, e la mia immaginazione è andata oltre. È stato un grande regalo di Mike Marino. Dopo aver visto il lavoro di Mike, ho finalmente recepito quale fosse la versione mia e di Matt di Cobblepot, alias il Pinguino. Questa è stata la prima interpretazione col viso truccato e sono assolutamente grato a Mike, al suo team e a Matt per aver avuto il coraggio si spingersi così lontano”.

 

 

Colin Farrell   “Nella   sceneggiatura    ogni singolo personaggio sembrava essere pervaso da retroscena e sottotesto, e di una profonda corrente sotterranea emotiva e psicologica. Pensavo che Matt avesse fatto un lavoro straordinario nel creare il senso di pericolo in questo mondo. La Gotham di questo film sembra un luogo davvero senza legge, un luogo di corruzione spirituale in un certo senso, e anche quella politica e ambientale sono temi chiave in questa storia”.

Per l’attore, dare voce al Pinguino, un gangster rozzo di mezza età di Gotham City, significava scoprire un nuovo modo di parlare e coprire il suo accento irlandese. “Ho lavorato con un meraviglioso coach dialettale, che ha dato un approccio socio-psicologico al percorso. Si trattava di capire da dove viene il personaggio, in che periodo è nato, qual è stata la sua educazione e quali sono state le relative implicazioni psicologiche, come hanno influito sul comportamento e così via. Era diventato quasi uno studio antropologico di questa persona”.

 

La Kravitz, per esempio, è rimasta spiazzata dalla trasformazione di Farrell. “Ho perso la testa; non potevo crederci!” condivide. “Matt Reeves mi aveva detto: ‘Non lo riconoscerai’, e io ho detto, ‘Sì, sì, certo.’ E poi Colin è entrato sul set e non potevo crederci. Colin è stato in grado di dare vita a quel personaggio nei movimenti, nel modo in cui camminava, nel modo in cui parlava… in maniera impeccabile”.

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TRUCCO TRASFORMANTE

 

Il makeup designer di protesi Mike Marino è stato incaricato di creare le protesi del Pinguino. “Matt Reeves voleva che questo personaggio fosse un po’ patetico e un po’ empatico”, dice, “facendo riferimento a Fredo de ‘Il Padrino’. Anche il Pinguino, come gli altri personaggi, è solo all’inizio del suo carriera, quindi doveva ancora cambiare e maturare. Ho preso ispirazione da alcuni vecchi gangster e dai fumetti originali. Alla fine, ho scolpito il più fedelmente possibile la fronte di Fredo su Colin e, dopo averla modificata, si è trasformato in questo strano mafioso: un uomo sfregiato, brizzolato, e pesante con giusto un’insicurezza o due”, sorride.

Quell’insicurezza potrebbe derivare dalla sua faccia butterata e dal naso subliminale a forma di becco, visibile di profilo. Nel corso di un processo durato circa tre ore, Farrell si è gradualmente trasformato nel Pinguino, con singoli pezzi comprendenti naso, labbro superiore, mento, sopracciglia e lobi delle orecchie, truccati ogni giorno e incollati sul viso e sul collo dell’attore.

“Una volta incollati i pezzi, iniziavamo a dipingerli, correggendo con tonalità e colori diversi per abbinarli il più vicino possibile al tono della pelle”, afferma Marino. “In seguito abbiamo aggiunto la barba corta, le sopracciglia e la parrucca. Non avrei potuto chiedere una persona migliore di Colin per questo trucco, perché la sua personalità e la sua faccia si sono prestate in maniera eccezionale permettendomi di fare cose davvero interessanti; infine, ha aggiunto una sorta di zoppìa, che ha fatto prendere vita al Pinguino”.

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COSTUMI

Per i personaggi del canone DC, dove esiste già un’aspettativa generale, la sfida del design è ancora più grande. La Durran spiega: “Ad esempio, con il Pinguino, non sapevamo se avremmo avuto una persona più grande o più minuta, e la cosa non può essere sottovalutata perché è necessario costruire il concept del personaggio con l’attore e con la sua fisicità”.

Così, una volta definito il cast, la Durran e la sua squadra hanno lavorato a stretto contatto con gli attori. “Il Pinguino ha avuto un’evoluzione interessante”, ricorda. “Non appena Colin è stato scelto, abbiamo optato per la forma del corpo protesico, che è stato realizzato negli Stati Uniti. Abbiamo cercato ispirazione dai gangster degli anni ’40 e ’80 e siamo giunti alla fusione di quei due periodi: un abito anni ’80 con influenze anni ’40, e un cappotto di pelle stile anni ’80. Abbiamo realizzato tutto tranne le scarpe e anche Colin ha avuto molte idee. L’unica cosa che abbiamo ripreso dai fumetti per il Pinguino è stato il colore viola”.

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BIO

 

COLIN FARRELL (Oz/ Pinguino) ha costruito una brillante carriera che dura da quasi venti anni, sia sul grande che sul piccolo schermo. Attore affermato e riconosciuto in tutto il mondo, Farrell ha recentemente terminato le riprese di “The Banshees of Inisheer”, dello sceneggiatore/regista Martin McDonagh, che lo ha fatto recitare di nuovo insieme al suo collega e co-protagonista di “In Bruges- La coscienza dell’assassino”, Brendan Gleeson.  Nel 2022 sarà nel film “Thirteen Lives” diretto da Ron Howard (in uscita il 15 aprile negli U.S.A.) e nel film drammatico prodotto dalla BBC e dalla AMC “The North Water”, in uscita questa primavera. “After Yang”, che è stato presentato nel 2021 al Festival del Cinema di Cannes, ha fatto il suo debutto nel Nord America al Sundance Film Festival del 2022.

Farrell è stato recentemente parte del cast del live-action ad opera di Tim Burton “Dumbo”, e nel 2018 era accanto a Viola Davis nel film “Widows – Eredità Criminale”, diretto da Steve McQueen. Nel 2017 ha collaborato per la seconda volta con il regista Yorgos Lanthimos ne “Il Sacrificio del Cervo Sacro”, recitando accanto a Nicole Kidman. Il film è stato presentato al Festival del Cinema di Cannes insieme a “L’Inganno” di Sofia Coppola, interpretato sempre da Farrell sempre al fianco di Nicole Kidman, con inoltre Elle Fanning e Kirsten Dunst. Nello stesso anno Farrell è apparso accanto a Denzel Washington nel film Sony “End of Justice – Nessuno è innocente”, scritto e diretto da Dan Gilroy.

“The Lobster” di Lanthimos, interpretato anche da Rachel Weisz, ha rappresentato la prima collaborazione di Farrell con il regista. Il film ha vinto il Premio della Giuria alla 68ª edizione del Festival di Cannes e nel 2016 è stato candidato al BAFTA. Grazie al suo ruolo, Farrell ha ricevuto la nomination al Golden Globe come miglior attore protagonista in un musical/commedia, la nomination al British Independent Film Award come miglior attore e la nomination all’European Film Award come miglior attore europeo.

A giugno del 2015 ha esordito sul piccolo schermo statunitense nella seconda stagione dell’acclamata serie HBO “True Detective”. Nel 2009 ha vinto un Golden Globe grazie al ruolo interpretato in “In Bruges– La coscienza dell’assassino” di Martin McDonagh. Tra gli altri suoi crediti cinematografici: “Animali Fantastici e dove trovarli”, “Miss Julie”, “Saving Mr. Banks”, “Storia d’Inverno”, “Dead Man Down – Il sapore della vendetta”, “Total Recall – Atto di forza”, “The Way Back” di Peter Weir, “London Boulevard”, “Fright Night – Il vampiro della porta accanto”, la commedia Warner Bros. “Come ammazzare il capo… e vivere felici” e “Ondine – Il segreto del mare”. Farrell ha inoltre interpretato ruoli memorabili in “Pride and Glory – Il prezzo dell’onore” di Gavin O’Connor, “Miami Vice”, “Alexander” di Oliver Stone, “The New World – Il Nuovo Mondo” di Terrence Malick, “Chiedi alla polvere”, “La regola del sospetto”, “Una casa alla fine del mondo” e due film di Joel Schumacher, “In Linea con l’assassino” e “Tigerland”. Altri suoi progetti cinematografici includono: “Minority Report”, “Daredevil”, “Gli ultimi fuorilegge”, “S.W.A.T” – Squadra Speciale Anticrimine” e “Intermission”.

Nato e cresciuto a Castleknock nella Repubblica d’Irlanda, Farrell ha frequentato la Gaeity School of Acting di Dublino. Prima di completare gli studi, ha ottenuto un ruolo importante nella miniserie di Dierdre Purcell “Falling for a Dancer”. Poco tempo dopo ha ottenuto un ruolo da protagonista nella serie della BBC “Ballykissangel” e un ruolo cinematografico nell’esordio alla regia di Tim Roth, “Zona di guerra”.

 

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