THE BATMAN – Pattinson “Non sono mai stato attratto dall’idea di fare un film di supereroi, ma…”

Pattinson ha apprezzato il profondo accento sulla dualità del ruolo. E afferma: “Non sono mai stato attratto dall’idea di fare un film di supereroi, ma per qualche ragione Batman si è sempre distinto come un’entità speciale e separata. Nel lessico culturale, il personaggio appare molto individuale, e ha molta importanza simbolica. Poi, quando ho saputo che Matt stava lavorando su questo progetto, mi sono incuriosito. Quando finalmente gli ho parlato, mi ha mostrato alcuni dei suoi primissimi storyboard, notando un tono radicalmente diverso: la sua idea era strabiliante. E anche la caratterizzazione di Bruce sembrava diversa. È solo e isolato, oltre che costretto a vestire i panni del vigilante. C’è anche una specie di disperazione senza speranza, e questa è stata un’interpretazione interessante”.

“C’è una tale rabbia in lui, che lo rende difficile da battere”, osserva Pattinson.
“L’idea era di esplorare il concetto dell’essere mascherato e cosa significa”, dice Reeves. “É un uomo che, alla fine, potrebbe pensare di essere padrone di sé stesso, e invece sta cercando di trovare un senso nella sua vita dopo la morte dei suoi familiari. Quando si maschera e persegue questo obiettivo, diventa un’ombra. Tale complessità è davvero unica per Batman”.
Craig ricorda: “Quando Matt ed io ci siamo incontrati per la prima volta nel suo ufficio nel 2018, abbiamo parlato fino a notte fonda del progetto; Matt aveva già la chiara sensazione che questo fosse il secondo anno del lavoro di vigilante di Batman, un periodo in cui non era ancora accettato dalla polizia di Gotham o dalla gente, né era completamente formato come eroe. Conoscevo e amavo il personaggio e le sue numerose incarnazioni, ma ero particolarmente entusiasta di questo approccio”.
Questa visione innovativa di riportare Batman ai suoi primi anni per provocare un cambiamento nella sua emotività e nella sua psicologia, ha disorientato l’attore alla lettura iniziale della sceneggiatura. “Non riuscivo a capire perché Bruce Wayne si sentisse così radicalmente diverso”, dice. “E poi ho capito che è dovuto al fatto che in questa storia non è un playboy. Questo è un elemento chiave dei precedenti film di Batman, quindi sembra davvero strano. Bruce è molto solo e isolato: e questo è affascinante. Sapevo che Matt lo vedeva come un personaggio piuttosto nichilista, ma in ballo ci sono anche le emozioni. Bruce non sa se salverà il mondo, non sa se nei panni di Batman funzionerà, ma è costretto a farlo e sa che non ci sono altre opzioni. C’è una sorta di disperazione, e la cosa è un po’ diversa”.

Quando ha approfondito il personaggio, Pattinson si è chiesto “Chi è Bruce Wayne?” piuttosto che chiedersi “Chi è Batman?” “Bruce è un personaggio ossessivo, mentre il concetto di Batman è in fermento da anni”, afferma. “In questa fase, non ha i vantaggi della tecnologia ma solo un’armatura antiproiettile e, man mano che la storia si evolve ha la Batmobile e alcuni gadget, ma rimane piuttosto semplice. Quindi, è molto vulnerabile, eppure non molla, come se fosse guidato dalla sua rabbia. Ho l’impressione che voglia semplicemente continuare a ricreare la notte in cui i suoi genitori muoiono”.
La definizione perfetta di follia, forse, per un uomo al limite che cerca di salvare una città sull’orlo del baratro.
“Penso che si tratti di alter ego e identità”, aggiunge l’attore. “Se si mette il vestito, e ci crede tanto, lo eleva come creatura; non è Bruce, è Batman. Volevo che fosse meno umano quando indossa la tuta. Bruce sta ancora cercando di capire chi sia esattamente Batman, e questo rende una versione molto reattiva di Batman, ed è una novità.”
“Ecco perché anche i combattimenti che svolge sembrano molto personali”, continua. “Come se ogni volta che si scontra con uno sconosciuto è come se gli avesse fatto del male personalmente. In un certo senso, sta immaginando che il suo avversario sia colui che ha ucciso i suoi genitori. In definitiva, non è una strategia vincente, perché se sei troppo coinvolto emotivamente nei combattimenti, fai degli errori e perdi. Credo che non gli importi di sopravvivere, vuole solo infliggere dolore, infliggere la sua forma di giustizia discutibile”.

“Rob è un attore meraviglioso”, ricambia la Kravitz. “Fa scelte davvero audaci e insolite e non ha paura di andare fuori dagli schemi. Interpreta questo ruolo con la giusta quantità di mistero, emozione, angoscia e rabbia”.

Pattinson si è allenato per sette settimane, preparandosi per il primo combattimento del film, che si svolge su una piattaforma della stazione ferroviaria di Gotham la notte di Halloween. Pattinson conferma di essersi sentito pronto grazie alle settimane di preparazione, affermando: “Rob ha un grande stile. Per prima cosa, impari alcune mosse da inserire rapidamente in diversi schemi. Ci siamo concentrati principalmente su combinazioni specifiche, senza inserirle nel contesto del combattimento, e in seguito ci siamo esercitati su alcune serie di combinazioni diverse. Alla fine, è sembrato più reattivo e più simile a un vero combattimento, perché si affronta direttamente la persona piuttosto che memorizzare delle coreografie come i passi di una danza”.

L’effetto di indossare quell’iconico abito è stato immediato e trasformativo per Pattinson, che afferma: “Ti senti immediatamente potente. Poi ti rendi conto che anche solo un piccolo sforzo ti fa sudare, mentre cerchi di capire come offrire una performance attraverso una maschera. Ti accorgi rapidamente che questo ruolo è molto più difficile degli altri, ed ha delle specifiche complicazioni. Dipendi dalle luci e dal regista, perché fondamentalmente hai un nuovo volto e sei limitato nella tua performance. Devi quasi imparare una lingua completamente diversa. Alla fine, ti rendi conto che puoi fare piccoli movimenti e che, in molti modi, l’iconografia del cappuccio può essere molto più d’impatto di qualsiasi espressione tu possa fare con il viso”.

Indipendentemente dall’azione richiesta in una scena, il semplice fatto di indossare la tuta di Batman ha portato a Pattinson tutta la forza di interpretare il protagonista. “Fin dalla prima volta che indossi quel vestito senti l’incredibile quantità di potere che emana”, dice. “C’è così tanta storia nell’iconografia e così tante persone ci si collegano profondamente per motivi diversi. Quando la indossi, senti il peso e la responsabilità, e capisci come Bruce si sente nei panni di Batman. Hai una certa responsabilità nei confronti delle persone che hanno investito così tanto nel personaggio. È lo stesso modo in cui Bruce sente una responsabilità nei confronti di Gotham. Comunque, è una bella sensazione”.

“Nei film precedenti, Batman pensa che il suo sigillo e il suo operato ispirerà la città ad avere una visione più ottimista verso un futuro più luminoso”, afferma l’attore. “Nella storia di Matt, Batman è impegnato nell’oscurità e nel nichilismo; non pensa che Gotham City sia in grado di guarire sé stessa, ma è piuttosto su una spirale discendente e che sta combattendo una battaglia senza speranza che si concluderà con una sconfitta. Mi è sempre piaciuta l’idea che Batman abbia un filo di speranza alla fine, che è probabilmente la cosa più dolorosa che deve fare, perché si è chiuso dal provare qualsiasi cosa. Quindi, in realtà è Gotham stessa che gli lascia una possibilità di speranza”.

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bio

ROBERT PATTINSON (Bruce Wayne/ Batman) continua nella costante ricerca impavida di ruoli impegnativi, che lo innalzano sempre più, affascinando il pubblico globale con performance sempre più trasformative.
Nel 2020 Pattinson era nel film di Christopher Nolan “Tenet”, al fianco di John David Washington, uscito il 26 agosto 2020 in paesi selezionati, e il 3 settembre negli Stati Uniti. Ha recitato nel film di Antonio Campos “Le strade del male” nel ruolo di Preston Teagardin, un reverendo arrivato da poco in città. Il film è uscito su Netflix il 16 settembre del 2020. In aggiunta, Pattinson è apparso in “Waiting for the Barbarians”, al fianco di Johnny Depp e Mark Rylance. Il film, che è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2019, è basato sul romanzo allegorico di J.M. Coetzee e segue un magistrato britannico di una cittadina coloniale che inizia a mettere in dubbio la sua lealtà all’Impero, mentre tenta di ignorare quella che sembra essere a tutti gli effetti una guerra con i cosiddetti barbari. Il film è uscito negli Stati Uniti il 7 agosto del 2020.
In precedenza, Pattinson ha recitato al fianco di Willem Dafoe nell’acclamato film diretto da Robert Eggers “The Lighthouse”, che racconta la storia di un anziano guardiano di un faro, all’inizio del XX secolo nel Maine; la pellicola ha debuttato tra critiche entusiastiche al Festival di Cannes del 2019, nella sezione Director’s Fortnight. Pattinson per la sua performance è stato candidato come Miglior Attore protagonista all’Independent Spirit Award. Il film è uscito negli Stati Uniti il 18 ottobre del 2019.
Sempre nel 2019 Pattinson ha recitato nel debutto in lingua inglese di Claire Denis “High Life”, al fianco di Juliette Binoche e Mia Goth. Il film, che racconta la storia di un padre e una figlia che lottano per sopravvivere nello spazio profondo dove vivono in isolamento, è stato presentato al Toronto International Film Festival del 2018 ed è uscito negli Stati Uniti il 12 aprile del 2019. In aggiunta, era anche nel cast del film diretto da David Michôd “Il re”, nel ruolo di Luigi delfino di Francia, al fianco di Timothée Chalamet e Joel Edgerton. Il film è stato presentato nel 2019 al Festival di Venezia, e distribuito nei cinema da Netflix dall’11 ottobre, per poi approdare sulla piattaforma dal primo novembre.
Il 22 giugno del 2018 Pattinson era nuovamente al cinema, nel film di David e Nathan Zellner “Damsel”, al fianco di Mia Wasikowska. Il film segue Samuel Alabaster, un ricco pioniere che si avventura attraverso la frontiera americana per sposare l’amore della sua vita Penelope. L’attore ha ricevuto ottime critiche per questa sua inusuale performance comica.
Nel 2017 ha recitato nel film drammatico di Josh e Benny Safdie “Good Time”, incentrato su Constantine Nikas, che intraprende un viaggio attraverso la malavita di New York nel disperato tentativo di far uscire suo fratello di prigione. Il film è stato presentato al Festival di Cannes del 2017, dove ha ricevuto una standing ovation di 6 minuti e ottime critiche. Per questa sua performance è stato nominato all’Independent Spirit Award del 2018, nella categoria Miglior attore protagonista. Il film è uscito negli Stati Uniti l’11 agosto 2017.
Quello stesso anno ha recitato nell’opera di James Gray “Civiltà Perduta”, un dramma basato su una storia vera incentrato sull’esploratore britannico Percival Fawcett, scomparso durante la ricerca di una misteriosa città dell’Amazzonia negli anni ’20. Il film è uscito negli Stati Uniti il 21 aprile 2017.
Nel 2015 è apparso in “Life” di Anton Corbijn, un film sull’amicizia tra il fotografo di Life Magazine Dennis Stock (Pattinson), e James Dean (Dane DeHaan). Ha anche recitato per Werner Herzog in “Queen of the Desert”, al fianco di Nicole Kidman.
Nel 2014 è apparso in “Maps to the Stars” di David Cronenberg, al fianco di Mia Wasikowska, Julianne Moore e John Cusack, e in “The Rover” di David Michôd, insieme a Guy Pierce. Entrambi i film sono stati presentati al Festival di Cannes del 2014.
Tra gli altri suoi crediti cinematografici: il film di David Cronenberg “Cosmopolis”; “Come l’acqua per gli elefanti”, basato sull’omonimo romanzo bestseller, al fianco di Francis Lawrence, Reese Witherspoon e Christoph Waltz. In precedenza, era nel cast di “Remember Me”, diretto da Allen Coulter, in cui recitava al fianco di Pierce Brosnan, Chris Cooper e Emilie De Ravin. Pattinson ha anche recitato in “Bel Ami”, basato sul romanzo di Guy de Maupassant, nel ruolo di un giovane giornalista di Parigi, che deve destreggiarsi tra i rapporti con tre delle donne più eleganti e potenti della città, interpretate da Uma Thurman, Kristin Scott Thomas e Christina Ricci.
Pattinson si è guadagnato l’attenzione dell’industria cinematografica all’età di 19 anni, quando è entrato nel franchise di Harry Potter, precisamente nel capitolo diretto da Mike Newell, “Harry Potter e il Calice di fuoco” in cui interpretava Cedric Diggory, il rappresentante ufficiale di Hogwarts nel torneo dei Tre Maghi. È anche noto in tutto il mondo per il ruolo del vampiro Edward Cullen nella saga di “Twilight”.
Pattinson ha iniziato la sua carriera con un ruolo in “La saga dei Nibelunghi” di Uli Edel al fianco di Sam West e Benno Fürmann. È anche apparso nel film di Oliver Irving “How to Be”, che ha vinto allo Slamdance Film Festival la menzione speciale per la narrativa cinematografica, ed ha interpretato il ruolo protagonista di Salvador Dali in “Little Ashes”, diretto da Paul Morrison. Tra i suoi crediti televisivi, “The Haunted Airman”, per la BBC.
Come membro del Barnes Theatre Group, Pattinson è stato protagonista per Thornton Wilder in “Our Town”. Tra gli altri suoi crediti teatrali: l’opera di Cole Porter “Anything Goes”, “Tess of the D’Urbervilles” e “Macbeth” allestita presso l’OSO Arts Centre.
Pattinson è il volto internazionale dei profumi Dior Homme dal 2013, ed è anche il testimonial della linea ready-to-wear di Dior Homme. Inoltre, è attivamente coinvolto con la GO Campaign, un’organizzazione internazionale di beneficenza volta a migliorare la vita degli orfani e dei bambini vulnerabili in tutto il mondo attraverso interventi locali. È stato nominato loro primo ambasciatore nel 2015.

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