The Batman, Reeves era elettrizzato dall’idea di lavorare con un personaggio iconico che compare da oltre otto decenni nei fumetti e nelle graphic novel,

 

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“The Batman” del regista/co-sceneggiatore Matt Reeves è ambientato all’interno di una città iconica sull’orlo del baratro. Nella Gotham di Reeves, la paura è uno strumento e, se usata correttamente, basta poco altro per fermare le azioni dei malintenzionati o per spingere i timorosi ad agire. Nelle mani di un brillante investigatore con il gusto della vendetta e poco per cui vivere, qualcosa di semplice come una maschera può essere terrificante.

Quando ha intrapreso il suo viaggio nei canoni di Batman, Reeves era elettrizzato dall’idea di lavorare con un personaggio iconico che compare da oltre otto decenni nei fumetti e nelle graphic novel, per riportarlo alle sue radici. “Batman ha iniziato come detective”, dice Reeves, “quindi, trovare un modo per tornare a quello status, eliminando l’aspetto fantasy di un supereroe DC ma pur sempre ambizioso, è stata un’idea davvero entusiasmante. Trovo che, nell’ambito di un lavoro di genere, la cosa importante è trovare una visione personale, e le storie di Batman lo consentono. Volevamo renderlo qualcuno il cui vero superpotere è sopportare qualsiasi cosa pur di svolgere il proprio dovere”.

Scritta con lo sceneggiatore Peter Craig, la sceneggiatura di Reeves rimane nell’ambito del filmdom DC, ma non è collegata agli ambiti esplorati in precedenza (o futuri) all’interno del Multiverso, e inizia quando Bruce Wayne riveste i panni di Batman da poco più di un anno. “Non volevo iniziare con una storia delle origini, ma con quella di un giovane Batman, per mostrare la sua evoluzione”, aggiunge Reeves. “Quindi, abbiamo chiesto a quel Batman di risolvere un mistero legato alle sue origini ma senza raccontarle, che lo tocca nel profondo”.

Ciò che rende riconoscibile al pubblico il personaggio, secondo Reeves, “è la sua tuta, l’auto, i gadget, il suo atteggiamento super cool... Ma non è proprio un supereroe; dietro tutto ciò è un essere umano, e cerca di dare un senso a quel suo lato umano. Il fatto che abbia la spinta eroica di rendere il mondo migliore – ma diciamolo pure, non lo fa in un senso puramente altruistico – rende il personaggio accessibile.

Il fatto che i realizzatori abbiano anche alzato la posta in gioco ponendo un mistero dinanzi al Crociato Incappucciato, ha aumentato il fascino. “È un detective che deve risolvere degli enigmi lasciati da un serial killer: al di là dell’aspetto psicologico, si va a toccare l’emotività”, afferma il regista.

 

 

Reeves ha scelto Pattinson per il ruolo perché, dice: “Volevo mostrare un lato diverso del personaggio; volevo che avesse un’aurea rock-and-roll solitaria, un incrocio tra Kurt Cobain e Howard Hughes. Bruce ha rinunciato d’essere un Wayne e, a guardarlo, è come vedere una rock star, ma invece di uscire ed esibirsi di notte, diventa Batman. È un ragazzo ossessivo, e questa è stata una delle cose che mi ha entusiasmato di Robert Pattinson: ha l’intensità per dargli vita”.

Reeves ha iniziato a considerare Pattinson per il ruolo mentre lui e il co-sceneggiatore Peter Craig stavano sviluppando la sceneggiatura. Il regista ricorda: “Ho iniziato a pensare che dovevo prendere in esame gli attori di questa fascia di età, e sono sempre stato un fan di Rob. James Gray, che è un mio amico dai tempi della scuola di cinema, ha girato un film intitolato “Civiltà perduta” e ricordo che mi disse che avrebbe scelto Rob nel film. Condividiamo sempre le idee, e quando ho visto il film mi ero dimenticato della scelta di Rob. Quindi, quando appare nel film, con una barba enorme era diverso da qualsiasi altra sua iterazione e ho pensato, ‘Oh mio Dio, è Rob Pattinson: è davvero interessante, è un camaleonte”.

“Quindi ho iniziato a guardare alcuni dei suoi film e ogni volta era totalmente diverso”, continua Reeves. “Mi hanno suggerito di dare un’occhiata a “Good Time”, e osservandolo nel suo ruolo ho colto una connessione con Batman. Lì emergono la sua disperazione, la sua motivazione, così come la sua vulnerabilità. Volevo che questa versione di Batman fosse spaventosa, ma volevo altresì mostrare la sua vulnerabilità; quando ho visto tutti i diversi aspetti che Rob ha portato nei suoi ruoli, ho capito che poteva essere l’interprete giusto, e ho iniziato a scrivere pensando a lui”.

 

 

 

Reeves mette il suo protagonista contro una delle menti più grandi e contorte di Gotham: l’Enigmista. Ma qui non è soltanto colui che indossa abiti verde brillante ricoperti da punti interrogativi: l’Enigmista di Reeves,  è tanto querulo quanto interrogativo, e i suoi enigmi non fanno ridere.

Reeves aggiunge: “Volevo approfondire le prime storie di Bob Kane e Bill Finger in cui Batman risolveva i crimini come mezzo per descrivere Gotham come un luogo incredibilmente corrotto. Quindi, mi è venuta l’idea di farlo interagire – al caso in cui è coinvolto – con una nuova iterazione dell’Enigmista, un serial killer che prende di mira i cosiddetti pilastri della società. E sulla scia degli omicidi, attraverso le scene del crimine e gli indizi che lascia dietro di sé diretti a Batman, l’Enigmista rivela la verità su questi individui. In tal modo, ho voluto che il percorso di Batman per risolvere il caso potesse anche servire a svelargli la storia della corruzione a Gotham. E poiché gli indizi sono indirizzati a lui, diventa un affare personale che lo colpisce nel profondo”.

l’Enigmista”, continua Reeves, “un personaggio iconico e mitico, e quindi aveva bisogno di essere geniale nell’utilizzo di enigmi e cifre per schernire, prendere in giro e guidare questa città, e Batman in particolare, e per cercare di rivelare la corruzione della città. È quasi come se stesse dicendo: ‘Ho le risposte e te le mostrerò, ma per arrivarci ti torturerò e ti spaventerò a morte’”.

“Questo non è un Batman autoritario”, sottolinea. “É piuttosto un Batman in caduta libera”.

 

 

 

MATT REEVES (Regista/Sceneggiatore/Produttore) ha scritto e diretto l’acclamato capitolo finale della trilogia del “Pianeta delle scimmie”, “The War- Il pianeta delle scimmie”, interpretato da Andy Serkis, Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film ha incassato oltre 490 milioni di dollari nel mondo fin dal suo esordio, avvenuto il 14 luglio 2017.

Nel 2014, Reeves ha diretto il secondo capitolo del franchise, “Apes Revolution- Il pianeta delle scimmie” interpretato da Andy Serkis, Jason Clarke e Keri Russell. Il film, acclamato dalla critica ha incassato oltre 700 milioni di dollari nel mondo.

Reeves è diventato famoso nell’industria cinematografica nel 2008, come regista dell’acclamato film horror fantascientifico “Cloverfield”. Il film con un modesto budget, ha stabilito un record nazionale per le uscite di gennaio, ed è arrivato ad incassare oltre 175 milioni di dollari in tutto il mondo.

Nel 2010, ha diretto “Blood Story”, interpretato da Kodi Smit-McPhee e Chloë Grace Moretz. Acclamato sia dal pubblico che dalla critica, la pellicola è un remake del film dell’orrore svedese “Let the Right One In”, incentrato sulla relazione tra un ragazzo vittima di bullismo e la sua nuova vicina, che si rivelerà essere una vampira.

Sul versante televisivo, Reeves ha co-creato e diretto l’episodio pilota della popolare serie “Felicity”, interpretata dall’attrice premiata con il Golden Globe, Keri Russell. Reeves era anche produttore esecutivo della serie insieme al co-creatore, J.J. Abrams.  Attualmente è il creatore e produttore esecutivo della serie NBC “Ordinary Joe”, che ha debuttato nel settembre del 2021.

Nel 2023, Reeves e J.J. Abrams torneranno a collaborare su una nuova serie animata di Batman, “Batman: Caped Crusader”, con il veterano dell’universo animato DC, Bruce Timm, per HBO Max.

 

Tra gli altri crediti cinematografici e televisivi di Reeves nell’ambito della produzione, “Mother/Android” (produttore, 2021), “Away” (produttore esecutivo, 10 episodi per Netflix, 2020), “Tales from the Loop” (produttore esecutivo, 8 episodi, 2020), “The Passage” (produttore esecutivo, 10 episodi, 2019), “The Cloverfield Paradox” (produttore esecutivo, 2018), “10 Cloverfield Lane” (produttore esecutivo, 2016).

 

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