DAL 20 GIUGNO “Rock of ages” Tutte le curiosità

DAL 20 GIUGNO “Rock of ages”  con Tom Cruise, Russell Brand and Paul Giamatti

Per la regia di Adam Shankman (“Hairspray-Grasso è bello”), arriva sul grande schermo l’adattamento del musical di Broadway di enorme successo “Rock of Ages” di New Line Cinema.

“Rock of Ages” racconta di una ragazza di provincia, Sherrie, e di un ragazzo di città, Drew, che si incontrano sul Sunset Strip mentre cercano di realizzare i loro sogni a Hollywood.  La loro storia è vissuta sulle note dei successi di Def Leppard, Journey, Foreigner, REO Speedwagon, Twisted Sister e di molti altri.

 

Il musical è interpretato da Julianne Hough (“Burlesque”), con l’attore/cantante Diego Boneta, al suo esordio nel cinema, Russell Brand (“Arthur”, “In viaggio con una rockstar”), il candidato agli Oscar®Paul Giamatti (“Cinderella Man-Una ragione per lottare”), il premio Oscar® Catherine Zeta-Jones (“Chicago”), Malin Akerman (“Ricatto d’amore”), la regina del R&B Mary J. Blige e con i candidati agli Oscar® Alec Baldwin (“The Cooler”, la serie tv “30 Rock”)) e Tom Cruise (“Mission Impossible-Ghost Protocol”, “Magnolia”, Jerry Maguire”) nel ruolo di Stacee Jaxx.

Shankman dirige “Rock of Ages” da una sceneggiatura di Justin Theroux, Chris D’Arienzo e Allan Loeb, basata sull’omonimo musical di D’Arienzo.  Il film è prodotto da Matthew Weaver, Scott Prisand, Carl Levin, Tobey Maguire, Garrett Grante Jennifer Gibgot, con Toby Emmerich, Richard Brener, Michael Disco, Samuel J. Brown,  Hillary Butorac Weaver, Janet Billig Rich, Shankman e D’Arienzo come produttori esecutivi.

Nel team dei creativi di “Rock of Ages” il direttore della fotografia Bojan Bazelli (“Hairspray-Grasso è bello”), lo scenografo Jon Hutman (“E’ complicato”), al montaggio Emma E. Hickox (“I passi dell’amore”), la costumista candidata agli Oscar® Rita Ryack (“Il Grinch”, “Hairspray-Grasso è bello”), il supervisore della musiche candidato ai Grammy Matt Sullivan (“Dreamgirls”, “Nine”), la coreografa premio Emmy Mia Michaels (“So You Think You Can Dance”).  La colonna sonora originale è di Adam Anders e Peer Astrom (“Glee” in TV).

 

LA PRODUZIONE

 

 

“Voglio ROCK!”

 

1987, la famosa Sunset Strip di Hollywood. I rockers si scatenano e la gente balla nel tempio del rock ‘n’ roll, The Bourbon Room al ritmo dei grandi successi degli anni ‘80… “Rock of Ages.” Le Chitarre elettriche fanno volare scintille al ritmo dei più grandi successi degli anni 80… è “Rock of Ages”

Ora il grande successo di Broadway arriva sullo schermo per la regia di Adam Shankman, che è anche produttore esecutivo del film.  Shankman, che è cresciuto a Los Angeles, si è sentito perfettamente a suo agio in questo ambiente. “Mio padre era un manager di gruppi musicali e il suo ufficio era proprio sulla Strip”, dice. “Conoscevo un sacco di artisti, nel 1987 coreografavo video musicali ed era un mondo che capivo e amavo molto, quindi tornare indietro nel tempo è stata un’opportunità che non mi sono lasciato sfuggire”.

Al centro del film c’è l’incontro tra un ragazzo e una ragazza che, in classico stile hollywoodiano, inseguono i loro sogni di successo. Jennifer Gibgot, sorella di Shankman e produttrice, riflette: “Come tanta gente a L.A., i giovani innamorati di ‘Rock of Ages’ sono arrivati in città con la speranza di diventare famosi, pensando che fosse facile.  Ma restare se stessi e continuare a credere in ciò che li ha portati fino a lì si rivela molto difficile”.

Il film mostra anche l’altra faccia della medaglia: cosa significava per le band di moda negli anni ’80 aver raggiunto la fama e il successo. Il produttore Garrett Grant, nato e vissuto a L.A, che è cresciuto ascoltando quella musica e adorando quegli artisti, sottolinea che “Era importante ritrarre in modo autentico quel periodo, per rendere omaggio alle rock stars—vere divinità rock—di quella generazione”.

La giovane coppia al centro della storia è interpretata da Julianne Hough e Diego Boneta, accompagnati da un cast stellar che comprende Alec Baldwin, Russell Brand, Paul Giamatti, Mary J. Blige, Malin Akerman e Catherine Zeta-Jones.  E nel ruolo del dio del rock, il cantante degli Arsenal  Stacee Jaxx, c’è Tom Cruise.

Per Shankman, tutto è iniziato quando ha visto il musical “Rock of Ages” in teatro. “Il pubblico si divertiva da matti, tutti conoscevano le parole delle canzoni ed erano in piedi a cantare insieme agli artisti”, ricorda il regista. “Quell’entusiasmo, quella emozione così palpabile mi hanno convinto a realizzare il film”.

Ma non è stato l’unico motivo per rivisitare quegli anni.  “Ho pensato che sarebbe stata una sfida interessante realizzare un musical cui i ragazzi avrebbero trascinato le loro ragazze”

 

“Solo divertimento”

 

            “Rock of Ages” di Shankman è tratto da un grande successo di Broadway, che ha ottenuto cinque candidature ai Tony Award e che attira ancora il pubblico sia nella Great White Way che nelle produzioni in tutto il mondo.  Il lavoro è stato scritto da Chris D’Arienzo, che è anche sceneggiatore e produttore esecutivo del film. 

La storia, che parla di come inseguire i propri sogni, è accompagnata da canzoni incredibili ed è ambientata nella famosa Sunset Strip, un’icona di quegli anni, un luogo dove la fantasia poteva diventare realtà, dove una band venuta dal nulla poteva esibirsi al Whiskey o al Roxy e ottenere un contratto con una casa discografica.

            Lo sceneggiatore Justin Theroux ha apprezzato la possibilità di lavorare allo script di un musical, la definisce “un’esperienza completamente diversa.  In un certo senso scrivi a partire dal punto di vista della canzone, in ogni scena la canzone è sempre il centro emozionale dei personaggi, quindi è divertente raccontarli andando a ritroso”.

            Anche se la maggior parte delle canzoni del film sono quelle del musical, Theroux è stato felice di aggiungere quella che ha amato di più in quegli anni.  “Ho pensato che ‘Jukebox Hero’ fosse la strada migliore per aggiungere sostanza al passato di Drew”, spiega.  “Le parole con cui inizia raccontano molto e descrivono con realismo un adolescente che vuole diventare una rock star”.

            Anche lo sceneggiatore Allan Loeb si è divertito a lavorare intorno ai momenti musicali del film.  “A volte ci sono due canzoni che si contrappongono, accompagnando storie diverse, e si intrecciano, legano i diversi temi, molto più di tanti personaggi”, spiega.  “Quindi la sfida era mescolare la storia e i versi, dando spazio alla coreografia, fino a che tutto esplode in un grande ballo. Così succedeva in teatro e così abbiamo lavorato per la sceneggiatura ed è stato divertentissimo scriverla”.

            “La cosa più difficile e interessante di un musical come ‘Rock of Ages’ è che metà di una canzone è una performance, mentre l’altra metà è dialogo o monologo interiore.  Penso che gli sceneggiatori abbiano fatto un lavoro formidabiIe trasformando un magnifico musical in una fantastica esperienza cinematografica”, dice Shankman.  Mi piacerebbe vedere il pubblico alzarsi in piedi, proprio come succedeva a teatro, e credo che questa storia, questi personaggi e questa musica travolgente ci riusciranno, grazie anche al nostro incredibile cast”.

 

“Aspettavo una ragazza come te”

 

            Nella scena iniziale di “Rock of Ages” vediamo una bella ragazza forse un po’ naïve, Sherrie Christian, appena scesa dall’autobus che dalla piccola città del Midwest in cui è cresciuta l’ha portata a L.A., dove vuole realizzare il sogno di diventare una cantante.  Appena mette piede sulla Sunset Strip, pensa di aver trovato il paradiso.

            Per interpretare Sherrie è stata scelta Julianne Hough.  “Lei vuole realizzarsi, anche se non diventerà la più grande rock star del mondo.  Vuole esserci, vuole assorbire l’emozione e l’energia di quella città perché la fa sentire viva”, dice l’attrice.

            Prima di scegliere Hough per “Rock of Ages”, Shankman aveva avuto l’opportunità di dirigerla in un video musicale per il suo ultimo album.  “Julianne mi ha impressionato molto”, dice.  “Ha un rapporto straordinario con la macchina da presa, la sua bellezza e il suo talento sono perfetti per il nostro film”.

Arrivata in città piena di speranze, Sherrie ha immediatamente un risveglio piuttosto rude, ma la delusione non dura a lungo comunque, perché viene aiutata da un bel ragazzo, Drew Boley, che le offre quello di cui lei ha un bisogno assoluto: un lavoro.

Diego Boneta ha ottenuto il ruolo di Drew dopo una ricerca a livello nazionale.  “Drew lavora nel bar del Bourbon Room, un club leggendario come il Whiskey, dove suonano tutte le band”, dice Boneta.  “Lui nel suo cuore è una rock star, ma è anche un bravo ragazzo, onesto e romantico”.

“Per il ruolo di Drew abbiamo esaminato migliaia di persone”, ricorda Shankman.  “Il video di Diego è arrivato sul mio sito web e quando l’ho visto ho chiamato subito Jennifer e le ho detto ‘Penso di aver trovato I’attore giusto, lo sto guardando proprio in questo momento’”.

“Abbiamo incontrato Diego e appena è entrato Adam ed io ci siamo guardati e abbiamo detto ‘Drew è lui’”, ricorda Gibgot.

Essendo loro stessi giovani artisti alla ricerca del successo, non è stato difficile per Hough e Boneta capire le speranze e i sogni dei loro personaggi.

“Sherrie e Drew si trovano a L.A. per lo stesso motivo, hanno lo stesso obiettivo, quindi si capiscono, si relazionano immediatamente”, afferma Boneta.  “All’inizio si aiutano al lavoro, poi nasce l’amore”.

Hough è d’accordo.  “Drew e Sherrie sono una coppia per cui si fa il tifo”, dice.  “Sono giovani e stanno imparando a conoscere la vita e ad avere un rapporto, sono eccitati per il futuro che li aspetta.  Sembra tutto perfetto fino a che tra loro nasce un… grosso equivoco”.

Equivoco che ha le sembianze di una delle più grandi star della musica, Stacee Jaxx, il dio del rock che Drew vorrebbe essere e con cui ogni donna vorrebbe andare a letto.  Cantante degli Arsenal, Stacee è a un punto di svolta della sua carriera, e della sua vita.  Sta per lasciare la band e il suo ultimo spettacolo con loro è al Bourbon Room.  E’ un po’ come tornare alle origini, perché la sua prima esibizione è avvenuta proprio in quel locale.  Ma il successo e la fama forse sono arrivati con troppa facilità per lui che, dopo anni in cui non si è certo risparmiato piaceri e vizi, è alcolizzato e disincantato al punto da annoiarsi e non è assolutamente affidabile quando deve salire sul palco.

La scelta dell’attore per interpretare il ruolo di Stacee Jaxx è dovuta a un vero colpo di fortuna.  “Stavo pensando che sarebbe stato bellissimo se avessimo potuto avere con noi una grandissima star del cinema per il ruolo di una grandissima rock star”, ricorda Shankman.  “E il caso ha voluto che incontrassi Tom Cruise, gli ho detto che avrei diretto questo film, un musical, e che avevo intenzione di offrirgli quella parte.  Lui ha replicato ‘Dici seriamente?’  Io ho risposto di sì.  Poi gli ho descritto Stacee e lui è scoppiato a ridere.  Quello che so è che ha accettato e io mi sono ritrovato a realizzare un musical con Tom Cruise”.

Per interpretare il ruolo, Cruise si è sottoposto a una completa trasformazione e Shankman esprime ammirazione per la sua dedizione.  “Fin dal momento in cui ha firmato, Tom ha iniziato a educare la sua voce con un coach incredibile, Ron Anderson.  Ricordo ancora la prima volta che l’ho sentito cantare, ha raggiunto un’estensione vocale di quattro ottave, si è scoperto che ha dei cantanti d’opera tra i suoi avi quindi è predisposto geneticamente al canto, ma nessuno gli aveva mai chiesto prima di cantare.  Io sono solo il suo casuale e fortunato scopritore”, dice sorridendo.

Con uno stuolo di assistenti a sua disposizione 24 ore al giorno 7 giorni su 7 e uno sciame di groupies che professano un amore eterno per lui, l’unica persona che ha l’onestà di vedere Stacee Jaxx per quello che è veramente è la giornalista di Rolling Stone Constance Sack, interpretata da Malin Akerman, che dice: “Constance arriva al Bourbon per intervistare Stacee Jaxx, che è sulla buona strada per diventare una ex rock star, ma che è stato un vero grande rocker agli inizi.  Lei crede molto in lui, le dispiace che si sia lasciato andare.  E chiaramente lui non ha mai incontrato una donna che gli abbia tenuto testa, che lo intriga, che lo emoziona, lo confonde.  Ma quando lei cerca di tirargli fuori la verità, le cose non andranno come aveva pianificato”.

Mentre Constance ha qualche difficoltà a far aprire Stacee, Akerman dice che lavorare con Cruise è stato facilissimo.  “Tom non solo vuole che la scena sia grande, vuole che tu brilli, è un uomo molto rispettoso e generoso, è stata un’esperienza fantastica lavorare con lui”.

Il mondo del rock ‘n’ roll non è completamente sconosciuto per l’attrice, che è sposata con un batterista ed è stata per qualche tempo in una band.  “Non avevo mai cantato mentre recitavo ed eseguivo coreografie complesse, ma ogni verso delle canzoni è così ricco di significato che non è stato difficile trovare la strada giusta, credo”.

“Quando abbiamo incontrato Malin, lei era pronta”, ricorda Garrett Grant.  “Aveva gli occhiali e un tailleur, non ha cercato di essere divertente, ha recitato la sua parte ed è stata semplicemente perfetta”.

L’intervista di Constance è stata organizzata dal manager di Jaxx, Paul Gill, che cerca di controllare il suo poco collaborativo cliente, anche se ciò che sarebbe meglio per Stacee non è davvero una priorità per lui.

Comunque Paul Giamatti dice le cose in modo più diretto.  “E’ un manipolatore immorale, che cerca di spremere la maggior quantità di denaro possibile dagli artisti che segue”, afferma l’attore.  “Lui e Stacee hanno un rapporto disfunzionale,  Stacee può essere un mostro, ma Paul ha creato il mostro, e ora il mostro lo terrorizza.  E’ un’associazione abbastanza malata a questo punto”.

“Paul Giamatti era in cima alla nostra lista  per interpretare il manager ed è stata un’emozione forte quando ha accettato”, dice Gibgot.  “Ha preso le parole che erano scritte e le ha rese come non avremmo mai immaginato”.

Gill pensa solo ai soldi e sa che il concerto di addio degli Arsenal—tutto dipende dall’umore di Stacee—deciderà il successo o il fallimento del Bourbon Room, in grosse difficoltà finanziarie, e non si cura delle disperate raccomandazioni del proprietario del club, Dennis Dupree, interpretato da Alec Baldwin.

“Alec è un amico ed è stato emozionante averlo nel film”, dice Shankman.  “L’ho diretto mentre cantava e ballava, e lui è stato straordinario”.

            Baldwin ha trovato un modo tutto suo per dar vita al personaggio.  “La musica è tutta la vita di Dennis Dupree.  Il rock ‘n’ roll è la sua religione e The Bourbon Room la sua chiesa, e ovviamente lui ne è il pastore”.  L’attore, che preferisce la musica classica al rock, è però disponibile.  “Negli anni ‘80 ho spento la radio”, dice scherzando, “ma qui c’è tanta buona musica di quegli anni ed è stato molto divertente riviverli attraverso il mio personaggio”.

            Il miglior amico di Dupree è il suo tecnico del suono, Lonny, interpretato dal comico Russell Brand.  Del suo partner sullo schermo Baldwin dice: “Non avevo idea di quanto Russell fosse intelligente, divertente e vivace”.             

“Lonny rappresenta lo spirito del rock, che è libertà e cambiamento”, dice Brand del suo personaggio.  “Lui e Dennis sono dei veri veterani del rock ‘n’ roll, e Lonny è votato alla musica e al club”.

            “Russell era l’unica persona che secondo me poteva andare per questo ruolo”, dice Shankman.  “Lo adoro, è divertente e imprevedibile, assolutamente talentuoso”.

            Il duo crea il lato comico del film, scatenato sul set da Brand e preso al volo da Baldwin.  “Alec era felice di dare spazio alle mie improvvisazioni e mi ha incoraggiato.  Lui è carismatico, autorevole e allegro, lo paragono a un grande attore inglese di teatro.  E poi conosce un sacco di aneddoti ed è un oratore affascinante”, dice ridendo.

            Decisi a tenere aperto il club, Dennis e Lonny non devono solo vedersela con Stacee Jaxx, ma anche con Patricia Whitmore, moglie del sindaco, che ha dichiarato guerra a tutta Sunset Strip, e la prima battaglia è proprio contro The Bourbon Room.  Il personaggio non era presente nel lavoro teatrale e, dice Shankman, “L’abbiamo creato per rivisitare la censura sulla cultura che esisteva in quegli anni”.

            E’ Catherine Zeta-Jones che ha avuto il ruolo della ‘cattiva’ nel film.  “Credo che  Patricia Whitmore sia una donna che consideri il suo ruolo di first lady molto più importante di quello del marito, il sindaco di Los Angeles, ed è chiaro chi porti i pantaloni in famiglia”, suggerisce Zeta-Jones.  “E’ un’attivista che considera il rock ‘n’ roll una musica diabolica, e lancia una campagna per eliminare quella che considera una vera oscenità che offende le strade della città: la musica rock”.

            L’attrice non aveva neppure letto la sceneggiatura, ma ha accettato subito di lavorare nel film.  “Quando Adam mi ha chiamato, io ho chiesto solo ‘Quando si comincia?’  Sapevo che sarebbe stato una bomba e ho voluto esserci”.

“Patricia è una donna forte, quindi avevamo bisogno di un’attrice con una presenza notevole, poter avere Catherine è stato un sogno diventato realtà”, dice Shankman.

Mentre Patricia Whitmore minaccia di cambiare per sempre la vita sulla Strip, Justice, proprietaria del Venus Gentlemen’s Club, ci si guadagna la vita.  E’ una donna che si è fatta da sola e aiuta Sherrie quando raggiunge il fondo, un posto che Justice conosce bene.

Mary J. Blige, che la interpreta, dice: “Justice si rivede in Sherrie.  Anche lei ha fatto lo stesso percorso, anche lei ha pianto per un ragazzo in quella strada e capisce che l’autostima della ragazza è molto fragile.  Così in un posto in cui alcuni considerano le donne deboli e incapaci, l’obiettivo di Justice è renderle più forti, mostrare loro come riprendere in mano la loro vita”.

“Mary J. è un’artista incredibile, non c’è una canzone che non possa cantare.  Anche appena scesa dal letto prende la nota che gli dai”, dice Grant.  “Ma soprattutto è una persona dolce e amabile, credo che Adam l’avrebbe voluta in tutte le scene se avesse potuto”.

Per aggiungere un tocco di realismo al film, i realizzatori hanno invitato tanti artisti ad apparire in ruoli cameo, come Nuno Bettencourt di Extreme; Joel Hoekstra dei Night Ranger; Debbie Gibson; Sebastian Bach degli Skid Row; Kevin Cronin dei REO Speedwagon; Constantine Maroulis, presente nella versione teatrale di “Rock of Ages”; parecchi membri del cast andato in tournèe negli Stati Uniti e l’attore di “Saturday Night Live” Will Forte.

            “In questo film c’è un cast notevole”, dichiara Shankman.  “Si inizia sempre con la lista dei desideri, ma noi siamo stati veramente fortunati perché siamo riusciti ad avere gli attori su cui avevamo puntato, è stato bellissimo”.

 

 

“Adoro il Rock ‘n Roll”

 

Girare un musical può essere faticoso, ma se lo si affronta con amore è un’altra cosa.  Per Adam Shankman doveva essere “un tributo e un omaggio affettuoso alla musica, non solo all’hard rock, ma anche ai grandi successi pop e rock degli anni ’80, che la gente conosce e non si tratta solo di nostalgia, ma del piacere di risentire quel tipo di musica”.

            Il regista ha creduto fin dall’inizio che la musica di “Rock of Ages” lo avrebbe portato dove voleva andare.  Nel film appaiono classici come “Pour Some Sugar On Me” di Def Leppard, “We’re Not Gonna Take It” di Twisted Sister”, Journey’s “Don’t Stop Believin’” di Journey e ballate come “I Wanna Know What Love Is” di Foreigners, “Every Rose Has Its Thorn” di Poison e “Can’t Fight This Feeling” di REO Speedwagon.

La sicurezza di Shankman era condivisa dal produttore esecutivo delle musiche, Adam Anders, che ha lavorato alla colonna sonora con Peer Astrom.

            “Adam è il migliore in questo campo”, dice Shankman.  “Intuisce subito come debba essere usata ogni canzone, come adattarla ai personaggi e come restare fedeli all’originale, ma con un tocco nuovo e fresco”.

            Il cast ha passato settimane a prepararsi—training vocale e registrazioni, prove di danza, preparazione fisica—prima di iniziare a girare e durante le riprese.  Anche se Julianne Hough e Diego Boneta sono cantanti, hanno dovuto imparare un nuovo stile di canto per il film.  Sotto la supervisione del consulente vocale Ron Anderson, Hough ha abbandonato il suo tono country e Boneta quello pop, per affrontare un rock più duro.

            “In sostanza abbiamo frequentato un college per rock star”, dice Boneta.  “Prendo lezioni di canto da quando avevo otto anni, ma ho dovuto rieducare la mia voce, sviluppando una caratteristica più rauca, imparando però a cantare in quel modo senza ferire le mie corde vocali”.

            Sotto la direzione del supervisore delle musiche Matt Sullivan, il chitarrista Eric Jackson—che doppia “The Mr. Miyagi of guitar” per Boneta—ha insegnato a Boneta e a Tom Cruise a suonare per il film.  Anche se è stato colpito dai progressi dei due attori, Jackson ha escogitato un modo per incoraggiarli ad imparare il più rapidamente possibile: amichevole competizione.  Dicendo solamente “Tom già riesce a suonare questo” a Boneta, o vice versa,  spingeva i due a impegnarsi ancora di più.

            Il dipartimento attrezzeria ha fornito a Jackson 30 chitarre, tra cui Jackson Charvel, Guild e BC Rich. La Jackson Kelly di Stacee Jaxx è unica nel suo genere, costruita su misura, aerografata a mano con disegni di fiamme.

            Jackson ha seguito i due attori anche nello studio dello stile e delle performance  sul palco di alcuni grandi artisti, come Jimmy Page, Slash, Eric Clapton, Hendrix, Prince e Lenny Kravitz, e quelle di artisti di cui interpretano le musiche, come Brett Michaels, Jon Bon Jovi e Richie Sambora e Dee Snider.

            Tutto il cast, individualmente e collettivamente, è stato coinvolto in grandi scene di danza, che a volte vedevano la presenza di quasi 500 generici.  L’amica e collega di Shankman, Mia Michaels, ha esordito nel cinema proprio con  “Rock of Ages”.  “Tutto nel film è coreografato e Mia è una dei più grandi coreografi di oggi; avevo bisogno di lei per dare una svolta interessante alle cose”, dice il regista.

            “Adam è un grande regista, lascia respirare l’arte”, dice Michaels.  “Se lo fai, vedrai la strada giusta ed è questo che è avvenuto nel film, per me. Non potrei essere più felice dei risultati”.

            “Il lavoro di Mia è sbalorditivo, siamo stati veramente fortunati ad averla con noi”, afferma Jennifer Gibgot.  “Lei e Adam si completano a vicenda; è emozionante vedere come interagiscono, quello che lui vuole e quello che lei prepara.  Non credo che abbia avuto l’occasione di fare cose così grandi e sfaccettate in passato, ma Adam l’ha spinta a osare e lei ha lasciato libero sfogo alla creatività”.

            Per Michaels il punto di partenza del film è stato lo stile di danza, che unisce sensualità e umorismo in parecchi numeri.  “Questo film ha richiesto audacia da parte mia, sia a livello professionale che personale”, rivela la coreografa.  “Il risultato è stato molto naturale e originale, come la musica di quegli anni”.

            “C’è stato un momento durante le riprese di ‘Any Way You Want It’ al Venus Club in cui Mia mi ha guardato e mi ha detto ‘Cosa ho fatto?’, io le ho risposto ‘Quello che avevi promesso’”, ricorda Shankman.

            Solo quella scena ha coinvolto Mary J. Blige, Julianne Hough, 18 ballerine, 5 specialiste di pole dance e una sala piena di comparse.   “Mia è una delle migliori.  Anche se abbiamo stili diversi—io sono una ballerina più femminile e sexy, mentre lei si definisce ‘un’Amazzone’ e inserisce movimenti più ampi e forti—è stato divertentissimo combinarli per questo film.  Lei aggiunge forza alle performances femminili”, afferma Hough, lei stessa ballerina professionista e coreografa.

            Anche Catherine Zeta-Jones, che, come sottolinea Shankman, è l’unica attrice dopo decenni ad aver vinto un Oscar® per un musical, è stata felice di lavorare con Michaels.  “Le ballerina hanno un linguaggio particolare”, dice l’attrice, “e costruire un legame con qualcuno del suo livello è davvero straordinario.  E’ molto precisa nei  movimenti e quando ti lasci andare e ti affidi a lei, è una sorta di catarsi. Ho apprezzato ogni istante del lavoro con lei”.

 

 

 

 

“La città che abbiamo costruito”

 

            Adam Shankman e lo scenografo di “Rock of Ages”, Jon Hutman, sono cresciuti entrambi a Los Angeles e hanno perfino frequentato lo stesso liceo, quindi avevano in mente lo stesso senso del tempo e del luogo della storia.

            “Adam ed io parliamo lo stesso linguaggio”, afferma Hutman.  “Abbiamo conosciuto la Sunset Strip nel momento del suo massimo splendore.  Lui ha voluto che il mondo del film fosse realistico, il che è l’esatto contrario di quello che ti aspetti da un musical”.

            “Jon ha capito subito quello che avevo dentro e cosa cercavo”, dice Shankman.

            Gibgot è d’accordo: “Jon è un genio.  Non lo loderemo mai abbastanza per quello che ha fatto per questo film.  Quando ho attraversato per la prima volta la Strip che aveva ricreato, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, mi sono ritrovata nella  Los Angeles del 1987”.

            Hutman ha iniziato col concentrarsi su tre set: The Bourbon Room, la Venus Gentleman’s Club e, ovviamente, la Sunset Strip.  “L.A. è una città di automobili e il modo in cui la maggior parte di noi vive la Sunset Strip è guidando da un capo all’altro, comprimendo la distanza tra gli elementi iconici”, osserva Hutman.

            “Abbiamo girato il mondo per questo film”, dice Garrett Grant.  “La Strip era un luogo chiave, ma poiché non potevamo utilizzare quella vera, l’abbiamo cercata in tutti gli Stati Uniti e perfino a Sydney, in Australia. Poi abbiamo trovato l’architettura e il layout giusti a Miami che, grazie a Jon, ha funzionato perfettamente”.

            “The Greatest Hits della Sunset Strip”, così Shankman definisce l’interpretazione di Hutman, ottenuta in sei settimane di lavoro a Overtown nei dintorni di Miami, Florida.  Grazie alla squadra di Hutman e al team degli effetti visivi, appaiono luoghi simbolo di Hollywood, come Tower Records, Guitar Center, The Roxy,  Whiskey, Filthy McNasty’s (ora The Viper Room), Centerfold Newsstand, The Comedy Store, Gazzarri’s (ora Key Club), The Body Shop, Ben Frank’s, Duke’s, The Sunset Grill, SunBee Liquors e Frederick’s of Hollywood, tutti concentrati in un paio di isolati.  Hanno perfino costruito un distributore Shell, con il cartello che riportava il prezzo della benzina: solo 1,31 dollari al gallone.

            Hutman ha aggiunto alla Sunset Strip di “Rock of Ages” alcuni dettagli per renderla più realistica, un cartellone pubblicitario Liberace; l’insegna di Canter’s Deli; una panchina con la pubblicità delle moto Sportster 883; uno striscione di Angelyne, che ingentilisce un edificio; una bambola gonfiabile di 20 piedi sistemata sulla Tower Records, inspirata a quella usata per promuovere  il tour dei Rolling Stones negli anni ‘80; e una carrozza ristorante in stile Carney trovata in un museo ferroviario e trasportata fino in Florida.  Hutman ricorda di aver potuto contare sull’aiuto del fotografo di L.A. Robert Landau per scovare i riferimenti visivi di cui aveva bisogno per ricreare quel periodo.

            Il tocco finale è stata l’aggiunta di oltre 70 vetture d’epoca, tra cui maggiolini VW cabriolet, una Pontiac Fiero, una Chevy Corvette, una Camaro, una Cadillac Seville, un’ Alpha Romeo Spider, una Chrysler LeBaron, Broncos, Jeeps, Harleys, e perfino autobus di quegli anni.  In una scena Stacee Jaxx scende da una limousine Cadillac Fleetwood bianca del 1985.

            Hutman ha anche abbellito l’esterno di The Bourbon Room con un gran tendone.  I mondi di Sherrie e Drew si scontrano proprio davanti a quel tempio del rock, progettato per evocare l’atmosfera di club come The Roxy, The Rainbow Room e Whiskey tutti insieme.  Il set degli interni è stato ricostruito invece al Revolution Live di Fort Lauderdale, Florida.

            Per prepararsi al mese che avrebbero trascorso a girare in quel luogo, Hutman e il suo team hanno effettuato parecchie modifiche per riportare il club indietro nel tempo. Poi hanno costruito l’ufficio di Dennis Dupree sulla balconata del club, con una grande finestra che permette di vedere la scena e, poiché la distanza tra il palco e il pavimento era eccessiva, Hutman ha rialzato il pavimento per permettere ai fan impazziti di saltare sul palco e toccare il loro idolo, Stacee Jaxx.

            Una performance assolutamente inaspettata è arrivata da una visita a sorpresa di una vera leggenda del rock, i Def Leppard, arrivati sul set del The Bourbon Room il giorno dopo aver iniziato il loro tour a West Palm Beach.  Arrivati in perfetto stile rock star con i loro due bus, hanno eseguito dal vivo il loro grande successo “Pour Some Sugar On Me” insieme a Stacee Jaxx.  La band ha impresso a Cruise e al club il sigillo della sua approvazione.

            Le pareti del The Bourbon Room, compreso l’ufficio di Dennis, sono state ricoperte di memorabilia: sottobicchieri, foto, matrici di biglietti, poster.  “Abbiamo anche appeso 500 targhe d’ottone sul soffitto del bar”, dice Hutman, “ed è stata una buona idea.  Il nostro arredatore, K.C. Fox, si è divertito moltissimo con questo set.  Volevamo che si vedesse che quello era il posto in cui era nato il rock ‘n’ roll”.

            All’interno del club e per tutto il film, il direttore della fotografia Bojan Bazelli ha usato macchine da presa digitali ARRI Alexa perché, dice, “La storia di ‘Rock of Ages’ parla della vita notturna.  Non abbiamo avuto bisogno di un grosso impianto luci, le macchine digitali ci hanno permesso di ottenere il massimo anche con poca luce”.

            Un aspetto di particolare interesse per Hutman era far rivivere i colori degli anni ‘80.  “Era qualcosa di cui Adam ed io avevamo parlato a lungo.  Le mie ricerche mi hanno fatto scoprire molti colori, usati in modo confuso e lui era un po’ preoccupato… Quel decennio non era esattamente un esempio di stile”, dice ridendo.

            La sfida di Hutman era “cogliere quelle vibrazioni in modo che l’occhio di oggi potesse apprezzarle”.  Prima di decidere ha quindi studiato le copertine degli album di tutte le band presenti nel film e visto documentari sulla musica heavy metal.  “Il mondo di Drew è quello dei blue jeans scoloriti” ricorda, “e il verde del backstage di una scena di ‘The Decline of Western Civilization’ ha ispirato la gamma verde-blu e rosso-nero di The Bourbon”.

            Il colore scelto dallo scenografo per il Venus Gentlemen’s Club ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino a che non lo si è visto realizzato sul set.  “Il Venus Club è viola.  Voglio dire Barney il dinosauro viola”, spiega.  “Ovviamente prima che il lavoro fosse completato ero piuttosto scettico.  Pensavo, ‘Vediamo cosa succede’. Poi alla fine, con l’aggiunta delle decorazioni dorate è apparso davvero fantastico”.

            “The Venus non è un normale strip club, ma una versione super”, dice Hutman, che l’ha ricreato in un vecchio ristorante art deco del The Castle Resort di Miami.  Anche se ora è un condo/hotel, negli anni ’60 ospitava uno dei primi Playboy Clubs degli Stati Uniti.

Casualmente la coreografa Mia Michaels, appena un anno prima che iniziassero le riprese, aveva saputo che la madre aveva lavorato come coniglietta in quel club.  “E’ stato strano, ma anche divertente, scoprire di aver un legame con quel locale che noi abbiamo trovato in gran disordine, ma con ancora il lampadario originale”.

            Per completare il look, la produzione ha aggiunto, tra le tante cose, bei candelabri a muro, un bancone di bar con gli specchi, eleganti scalinate, divani sinuosi realizzati con vecchi sofa e otto pali da spogliarello.  Quando è stato completato, dice scherzando Hutman, “Era lo strip club più bello che avessi mai visto.  Un po’ Vegas, un po’ burlesque, ma perfetto per Sunset Strip”.

            Hutman ha dovuto anche ricreare il famoso Hollywood Sign—dove Drew e Sherrie si incontrano al loro primo appuntamento.

            Altre locations chiave del film sono la Hard Rock Live a Broward County, per iI concerto dal vivo; l’antico monastero spagnolo sulla Dixie Highway a North Miami Beach, la chiesa dove si riuniscono i sostenitori di Patricia Whitmore; un residence di Coral Gables; il Biltmore Hotel; Crescent Moon Studios, che ha ospitato l’ufficio di Paul Gill; l’Imperial Penthouse, che fa le veci della stanza di Stacee Jaxx al Chateau Marmont; Boomers Family Fun Center di Dania Beach; e il Miami’s Ice Palace di Overtown, diventato il camerino di Stacee.

            Quando il team di Hutman ha completato l’ambientazione, è stato compito della costumista Rita Ryack riempirla con la moda del tempo.  “Volevamo un assoluto realismo”, dice Ryack.  “Era difficile resistere ai pantaloni di pelle, alle spalline, alle grosse cinture e alle frange, ma non abbiamo voluto correre il rischio di esagerare, quindi abbiamo tenuto i toni bassi.  Per Adam lo humor doveva scaturire dai personaggi e dalla storia, non dagli abiti”.

            La direttiva di Shankman era che “le cose devono apparire come erano” e lui era consapevole che l’abbigliamento era un fattore importante a questo fine.

            “Adoro lavorare con Adam perché è molto chiaro, deciso e onesto e mi ha lasciato grande libertà”, dice Ryack.

            Ryack ha tratto ispirazione da tante fonti, compreso il suo armadio, da cui ha preso dei modelli di Betsey Johnson e Fiorucci, ma ha ricevuto un aiuto inaspettato dalla  rocker degli anni ‘80 Lita Ford, che ha messo a disposizione alcuni capi del suo guardaroba di scena.

            Per Sherrie e Drew, Ryack ha raccontato la loro storia attraverso gli abiti: Diego Boneta inizia in t-shirts e jeans, poi appare con la bandana, sciarpe luccicanti e stivaletti.  Anche Julianna Hough si trasforma da ragazza del Midwest che indossa abiti floreali in una rocker con minigonna di denim.

            I suoi punti di riferimento sono stati il look del video dei Van Halen “Hot For Teacher” per la Constance Sack di Malin Akerman; Nikki Sixx per il Lonny di Russell Brand; e i suoi ex fidanzati hippie che indossavano gilet e bandane per il personaggio di Alec Baldwin, Dennis Dupree.

            Il personaggio di Paul Giamatti, Paul Gill, è uno squallido manager, e Ryack ricorda bene il tipo.  “Avevano tutti il codino e una giacca di Armani, non indossavano calzini e avevano un orecchino.  Era una specie di divisa”.

            Per vestire il personaggio di Catherine Zeta-Jones, Patricia Whitmore, la costumista si è ispirata alle militanti del partito conservatore.  “Un stile nitido, terso, colori forti.  E, se guardate attentamente, potrete vedere che indossa sempre una piccola bandiera americana”.

            Le scene al Venus Gentlemen’s Club hanno richiesto una grande varietà di stili: spogliarelliste, baristi, cameriere, yuppies, uomini d’affari, vecchi sporcaccioni, rockers e buttafuori e, ovviamente, Mary J. Blige nel ruolo di Justice.  “L’ho vista come una versione cheap della Krystle Carrington di ‘Dynasty’”, dice Ryack.  “Mary J. ha una grande presenza scenica, sapevo che se la sarebbe cavata”.

            Uno dei look più grandiosi che Ryack ha creato è stato quello per il dio del rock Stacee Jaxx.  “Quello che abbiamo fatto per Stacee era molto legato a Tom Cruise—il suo volto, la sua fisicità, il suo stile di recitazione”, dice.  “Abbiamo provato tutta una serie di silhouettes, che è quella che risalta di più nei concerti.  E’ stato magnifico lavorare con Tom che era molto coinvolto da un personaggio così diverso da lui.  Ricorda davvero tanti rockers di quell periodo”.

            Ryack ha voluto anche la collaborazione di alcuni specialisti: Tony Sartino, uno stilista rock che ha lavorato con tante band importanti, ha fornito l’ispirazione per i pantaloni di pelle di Stacee Jaxx; un gioielliere del Colorado ha realizzato le cinture; Gunner Foxx, che crea cappelli per tanti attori famosi, ha realizzato i cappelli western di Stacee e del suo babbuino, Hey Man.

            Anche le acconciature e il trucco hanno giocato un ruolo chiave nel film, e una delle sfide maggiori è stata quella dei capelli lunghi per gli uomini.  Quando erano coinvolte anche 500 comparse, erano necessarie centinaia di parrucche ed extensions e lacca e gel scorrevano a fiumi.

            “Negli anni ’80 non si trattavano bene i capelli”, dice ridendo Camille Friend, responsabile del dipartimento acconciature.  “Permanenti, tinture, decolorazioni, ricci, è un grande film sui capelli, non possiamo negarlo”.

            Anche il dipartimento trucco, diretto da Whitney James, è stato molto indaffarato, con eyeliner, rossetti brillanti, e tanti tatuaggi aerografati. Come quelli disegnati e applicati da Michele Burke per Stacee Jaxx.

            “Dal creare la più grande rock star del pianeta, fino al minimo dettaglio della Sunset Strip degli anni ‘80, ho sempre avuto un’idea molto chiara di come volevo che fosse ‘Rock of Ages’”, riflette Adam Shankman.  “Penso che abbiamo realizzato una storia divertente e appassionante con performance fantastiche di canzoni che tutti noi abbiamo nel cuore e ricordiamo con tenerezza, con un cast incredibile e sono sicuro che il pubblico si divertirà moltissimo”.

 

 

CAST

           

            JULIANNE HOUGH (Sherrie Christian) è entrata nel cuore di milioni di fans vincendo due volte il programma di grande successo di ABC-TV “Dancing With the Stars” e ha ricevuto candidature agli Emmy Award nel 2008 e nel 2009 per le coreografie dello show. Recentemente ha completato la produzione di un film scritto e diretto da Diablo Cody, con Russell Brand, Octavia Spencer e Holly Hunter e presto la vedremo con Josh Duhamel nell’adattamento cinematografico del romanzo di Nicholas Sparks “Safe Haven”.

            Hough è diventata famosa quando ha ottenuto l’ambito ruolo di Ariel nel remake del 2011 di “Footloose” e ha conquistato i critici e il pubblico con il film che ha segnato il suo esordio nel cinema, “Burlesque”, un musical candidato ai Golden Globe.

            Come cantante ha esordito nel 2008 con un album pubblicato da Universal Music Group Nashville, che è salito al primo posto della Billboard Country e al terzo della Billboard 200, il debutto di maggior successo di un’artista country dal 2006.  I due primi singoli dell’album, “That Song in My Head” e “My Hallelujah Song”, le hanno portato nel 2009 i primi due Academy of Country Music Awards come Top New Female Vocalist e Top New Artist.  Nel 2009 Julianne ha aperto i concerti della superstar Brad Paisley ed è andata in tour con George Strait, per oltre 100 date.  L’album “The Julianne Hough Holiday Collection” è uscito nel 2008 e la cantante sta lavorando ora al suo terzo album.

             A 10 anni ha iniziato a studiare arti dello spettacolo a Londra e, dopo il diploma, si è trasferita a Los Angeles, dove in meno di un mese è riuscita a ottenere un lavoro in  Show Me The Money” di ABC. Subito dopo ha partecipato al tour di “Dancing With the Stars”, sempre come ballerina, prima di entrare nel cast della quarta stagione del programma.

 

                                                       

         DIEGO BONETA (Drew Boley) esordisce nel cinema con “Rock of Ages” e recentemente ha vinto il CinemaCon’s Rising Star Award del 2012.  

         Boneta ha raggiunto il successo come cantante, vincendo dischi d’oro e di platino, in Sud America, Brasile e Spagna. Il suo tour internazionale con il gruppo RDB è entrato nel 2007 nella classifica di Billboard come uno dei cinque tour di maggior successo. Inoltre ha conquistato due candidature ai Latin Grammy Award, nel 2002 e nel 2004, oltre a candidature ai Latin MTV Award come miglior artista nel 2007 e come miglior solista nel 2008.

         Diego ha attirato l’attenzione interpretando ruoli per la televisione, come quello di Alex nella serie di grande successo di ABC Family “Pretty Little Liars” e della pop star Javier in “90210” di CW. Attualmente è impegnato nella produzione di “Underemployed” per MTV.   

 

            PAUL GIAMATTI (Paul Gill) grazie alle sue performance, si è fatto la fama di essere uno degli attori più versatili della sua generazione.

            Nel 2008 Giamatti ha vinto il suo primo Golden Globe, un Emmy Award e uno Screen Actors Guild (SAG) come miglior attore protagonista per la miniserie premio Emmy di HBO “John Adams”, diretta da Tom Hooper. Il secondo Golden Globe l’ha vinto invece per il ruolo di Barney Panofsky in “La versione di Barney” di Richard J. Lewis, con Dustin Hoffman, Rosamund Pike e Minnie Driver. Recentemente ha vinto un SAG e ha ricevuto candidature ai Golden Globe e agli Emmy per il suo ritratto di Ben Bernanke nel film HBO di Curtis Hanson “Too Big to Fail-Il crollo dei giganti”, con William Hurt e Billy Crudup. Altri suoi film per HBO sono stati “Winchell”, con Stanley Tucci e “If These Walls Could Talk 2”, di Jane Anderson.

            Nel 2006 la sua performance in “Cinderella Man-Una ragione per lottare”, di Ron Howard, gli ha fatto vincere un SAG Award e un Broadcast Film Critics’ Award come miglior attore non protagonista, e gli ha portato candidature agli Academy Award e ai Golden Globe nella stessa categoria. Per il ruolo nel famoso film di Alexander Payne del 2004, “Sideways-In viaggio con Jack”, Giamatti ha vinto un Independent Spirit Award e un New York Film Critics Circle Award come miglior attore, oltre a candidature ai SAG e ai Golden Globe nella stessa categoria.

            Nel 2003 è stato Harvey Pekar in “American Splendor”, di Shari Springer Berman e Robert Pulcini, che ha vinto il prestigioso gran premio della giuria al Sundance Film Festival, e che gli ha portato una candidatura come miglior attore agli Independent Spirit Award e il premio del National Board of Review per la miglior performance.

            Giamatti si è fatto conoscere con la commedia di grande successo di Betty Thomas “Private Parts” e tra i suoi tanti film ricordiamo “Le idi di marzo” di George Clooney,”The Hangover Part II” di Todd Phillips, “Ironclad”, “Win Win”, “The Last Station” con Christopher Plummer e Helen Mirren, “Duplicity” di Tony Gilroy, “Cold Souls”, di cui è stato anche produttore esecutivo, “Fred Claus-Un fratello sotto l’albero” di David Dobkin, “Shoot Em’ Up-Spara o muori!” con Clive Owen, “Il diario di una tata” di Shari Springer Berman e Roger Pulcini, “Lady in the Water” di M. Night Shyamalan, “The Illusionist-L’illusionista” di Neil Burger, “Man on the Moon” di Milos Forman, “The Hawk is Dying” di Julian Goldberger, “Il prezzo della libertà” di Tim Robbins, “Il negoziatore” di F. Gary Gray, “Salvate il soldato Ryan” di Steven Spielberg, “Truman Show” di Peter Weir, “Donnie Brasco” di Mike Newell, “Storytelling” di Todd Solondz, “Planet of the Apes-Il pianeta delle scimmie” di Tim Burton, “Duets” con Gwyneth Paltrow, il film d’animazione “Robots”,  “Big Mama” con Martin Lawrence, “Confidence” di James Foley e “Paycheck” di John Woo.

            Ottimo attore di teatro, Giamatti ha ricevuto una candidatura ai Drama Desk come miglior attore non protagonista per il revival a Broadway di Kevin Spacey di “The Iceman Cometh”. Tra i suoi lavori a Broadway ricordiamo “Tre sorelle” diretto da Scott Elliot; “Racing Demon” diretto da Richard Eyre; e “Arcadia” diretto da Trevor Nunn. Off-Broadway  è stato nel cast di “La resistibile ascesa di Arturo Ui”, con Al Pacino.

 

            RUSSELL BRAND (LONNY BARNETT) è diventato famoso negli U.S.A. nel 2008, con il ruolo del rocker Aldous Snow nella commedia prodotta da Judd Apatow “Non mi scaricare”. E’ poi tornato a lavorare con Apatow in un’altra commedia di grande successo, “Get Him to the Greek”, con Jonah Hill.

            Tra i suoi film più recenti ricordiamo “Arthur”, con Helen Mirren, con cui ha lavorato anche in “The Tempest”, e “Racconti incantati”, con Adam Sandler e Keri Russell. Ha poi prestato la sua voce a Easter Bunny in “Hop”, con James Marsden, e al Dr. Nefario in “Cattivissimo me” e in “Cattivissimo me 2”, con Steve Carell, Al Pacino e Kristen Wiig, presto sugli schermi.

            Brand ha presentato gli MTV Movie Awards di quest’anno, mentre nel 2008 e nel 2009 ha presentato gli MTV Video Music Awards.

            Brand ha scritto due libri, “My Booky Wook: A Memoir of Sex, Drugs and Stand-Up”, un grande successo in Gran Bretagna, poi pubblicato negli Stati Uniti da Harper Collins nel 2009, rimasto al primo posto nella classifica dei più venduti del The New York Times per cinque settimane di seguito, e “Booky Wook 2: This Time It’s Personal”, pubblicato da Harper Collins nel 2010.

            Il terzo DVD live di Brand è uscito nel 2009, dopo essere stato trasmesso da Comedy Central.

            Nel 2010 Brand ha ricevuto il British Comedy Award e nel 2011 il Sho West Award come comico dell’anno.

 

            MARY J. BLIGE (Justice) è una presenza importante sin dal suo esordio nel 1992 con What’s The 411? e negli anni seguenti ha venduto oltre 50 milioni di album.

            Tra i tanti premi che ha vinto nel corso della sua carriera, citiamo otto album  multiplatino, 9 Grammy Awards (ha ricevuto la sorprendente cifra di 29 candidature) una candidatura ai Golden Globe nel 2012 e 4 American Music Awards.  Recentemente ha pubblicato il suo decimo album, My Life II…The Journey Continues (Act 1), sequel del classico del 1994 My Life, che ha esordito al quinto posto della Billboard 200. La canzone “The Living Proof” è stata inserita nella colonna sonora del film “The Help” ed è stata candidata come miglior canzone originale ai Golden Globe. My Life II, che presenta anche artisti del calibro di Nas, Busta Rhymes e Rick Ross e un duetto con Beyoncé, è frutto della collaborazione di Blige con produttori come Jim Jonsin, Rico Love, Jerry “Wonda” Duplessis, Danja, Rodney “Darkchild” Jerkins, Sean Garrett, Tricky Srewart e Underdogs.

            Nata nel Bronx, New York, Blige ha iniziato a commuovere il pubblico con la sua voce fin dall’età di 18 anni, nel 1989, quando ha firmato con Uptown Recods di Andrew Harrell,diventando la più giovane artista ad essere distribuita da MCA. Da sempre influenzata dalla musica di Aretha Franklin, Chaka Khan e Gladys Knight, Blige ha fuso nel suo primo album, prodotto da Sean “Diddy” Combs, hip-hop e soul.

            Definita infatti la regina dell’hip-hop soul, Blige ha pubblicato parecchi album, un po’ la sua biografia: Share My World (1997), Mary (1999), No more Drama (2001), Love & Life (2003), il premio Grammy The Breakthrough (2005), Growing Pains (2007) e “Stronger with Each Tear (2009), insieme a tanti singoli, come “Not Gon’ Cry”, “Love Is All We Need”, “Seven Days”, “All That I Can Say”, “Family Affair” e Just Fine”.

            Nel 2009, Mary J. Blige ha lanciato una linea di occhiali, Melody, e nel 2010 ha venduto oltre 60000 flaconi del suo profumo, “My Life”, su Home Shopping Network,  l’unico profumo a vendere tanto in un solo giorno su HSN, e nell’estate del 2011 ha presentato il suo secondo profumo, “My Life Blossom”.. 

           

            MALIN AKERMAN  (Constance Sack) nel 2007 è stata citata da Variety tra i “10 attori da tenere d’occhio”, e da allora ha incantato Hollywood con la sua bellezza e il suo carisma.  L’attrice, metà canadese e metà svedese, è conosciuta per i suoi perfetti tempi comici, ma ha anche fornito prestazioni drammatiche importanti. Recentemente ha completato le riprese del film d’azione di Simon West “Stolen”, con Nicolas Cage e Danny Huston.

            Al Tribeca Film Festival del 2011, Akerman ha condiviso lo schermo con Ryan Philippe e Taylor Kitsch nel film di Steven Silver “The Bang Bang Club”, presentato nel 2010 al Toronto International Film Festival e basato sulle esperienze vere di quattro fotografi che hanno seguito gli ultimi giorni dell’apartheid in Sudafrica.            

            Nel febbraio scorso, Malin ha interpretato con Paul Rudd e Jennifer Aniston la commedia prodotta da Judd Apatow “Nudi e felici”, mentre l’anno precedente era apparsa al cinema con il film che nel 2010 ha vinto il premio del pubblico al Sundance Film Festival, “Happythankyoumoreplease”, l’esordio nella regia di Josh Radnor, con Kate Mara, Zoe Kazan e Josh Radnor, e “Elektra Luxx” di Sebastian Gutierrez, presentato al SXSW Festival del 2010.

            Nel settembre del 2010, Malin è stata protagonista della commedia indipendente “The Romantics”, di Galt Niederhoffer, con con Katie Holmes, Anna Paquin, Josh Duhamel, Adam Brody e  Elijah Wood, presentata al Sundance Film Festival. Nell’ottobre del 2009 è apparsa nella commedia di Peter Billingsley “L’isola delle coppie”, con Vince Vaughn, Kristen Bell, Jason Bateman e Jon Favreau, mentre nel marzo dello stesso anno è stata Laurie/Silk Spectre nel blockbuster di Zack Snyder “Watchmen”, che ha esordito al primo posto con oltre 50 milioni di dollari di incasso e che le ha portato una candidatura ai Teen Choice Award.

            Nel 2008 Akerman ha interpretato la commedia romantica “27 volte in bianco”, con Katherine Heigl, James Marsden e Edward Burns, per la regia di Anne Fletcher.  Recentemente Akerman è tornata a lavorare con Fletcher, insieme Sandra Bullock e Ryan Reynolds, in “Ricatto d’amore”, anche questo al top delle classifiche, con oltre 100 milioni di dollari di incasso. 

            Nel 2007 Akerman è stata al fianco di Ben Stiller nella commedia “Lo spaccacuori”, diretta dai fratelli Farrelly, e ha interpretato anche “Harold and Kumar Go to White Castle” e “I fratelli Solomon”.

            Akerman ha lavorato anche per la televisione, dove ha esordito nel 2005 nella serie di HBO “The Comeback”, con Lisa Kudrow, ed ha avuto un ruolo ricorrente nella terza stagione della serie di grande successo di HBO “Entourage”.  Recentemente l’abbiamo vista in un episodio speciale di “How I Met Your Mother” ed è stata coprotagonista della seconda stagione di “Children’s Hospital” di Adult Swim—una parodia divertente dei drammi ambientati in un ospedale.

            Nata a Stoccolma, Svezia, Akerman si è trasferita con la famiglia a Toronto, Canada, a due anni.  A cinque anni già era apparsa come modella e in pubblicità televisive e a 17 anni ha vinto il “Ford Supermodel of Canada”. Dopo essersi laureata in psicologia, Akerman è andata a vivere in California per dedicarsi alla recitazione e qui ha conosciuto il marito, il batterista Roberto, con cui attualmente vive a Los Angeles.

 

            CATHERINE ZETA-JONES (Patricia Whitmore) è un’attrice che ha vinto un Academy Award, un Broadcast Film Critics Association, un SAG  e ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il suo ritratto di Velma Kelly nell’adattamento cinematografico del musical di Broadway “Chicago”. In precedenza Zeta-Jones aveva ottenuto una candidatura ai Golden Globe per “Traffic”, di Steven Soderbergh, per il quale aveva anche condiviso con tutto il cast un SAG Award.

            Recentemente ha esordito a Broadway nel ruolo di Desirée Armfeldt in “A Little Night Music” di Stephen Sondheim, che le ha portato un Tony Award come miglior attrice in un musical.

            Zeta-Jones ha attirato l’attenzione su di sé con “La maschera di Zorro”, con Antonio Banderas e Anthony Hopkins, in un ruolo che ha ripreso in “The Legend of Zorro”. Tra i suoi film più recenti il thriller romantico “Entrapment”, con la leggenda del cinema Sean Connery; “Perfetti innamorati” con Julia Roberts, Billy Crystal e John Cusack; “Ocean’s 12” di Steven Soderbergh; “The Terminal” di Steven Spielberg, con Tom Hanks; “Prima ti sposo poi ti rovino” dei fratelli Coen, con George Clooney, la commedia romantica di Warner Bros. “Sapori e dissapori”, con Aaron Eckhart; e il thriller “Houdini l’ultimo mago”, con Guy Pearce. 

            Nata in Galles, Zeta-Jones ha iniziato la sua carriera in teatro a Londra, poi è entrata nel cast della popolare serie di Yorkshire Television “The Darling Buds of May”, tratta dai romanzi di H.E. Bates. Nel 2010, Zeta-Jones è stata insignita del Commander of the British Empire (CBE) per il suo impegno nell’industria del cinema e per le sue attività umanitarie.

            Zeta-Jones è sposata con l’attore Michael Douglas, dal quale ha avuto due figli, Dylan e Carys.

 

            ALEC BALDWIN (Dennis Dupree)interpreta attualmente con Tina Fey la serie di grande successo “30 Rock”, che gli ha portato due Emmy Award, tre Golden Globe e sei SAG.

            Baldwin è apparso in oltre quaranta film e nel 2003 ha ricevuto una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista per il film indipendente “The Cooler”, che gli ha portato anche il premio della National Board of Review  e candidature ai Golden Globe, ai SAG e ai Critics Choice Award. Per il ruolo nel biopic di Martin Scorsese su Howard Hughes, “The Aviator”, ha condiviso una candidatura ai SAG con tutto il cast e, sempre nella stessa categoria, per il film premio Oscar “The Departed”, la sua seconda collaborazione con il regista. Ha condiviso con il cast di “State and Maine” di David Mamet un National Board of Review Award e, più recentemente, con il cast di “E’ complicato” di Nancy Meyer, film che gli ha portato anche una candidatura ai BAFTA come miglior attore non protagonista.

            Tra i suoi film ricordiamo “The Good Shepherd”, con e di Robert De Niro; “Beetlejuice-spiritello porcello” di Tim Burton; “Una donna in carriera”, “Miami Blues”, “Caccia a Ottobre Rosso”, “Americani”, “Malice-Il sospetto”, “Il giurato”, “L’urlo dell’odio”, “Ghosts of Mississippi”, “Hollywood, Vermont”.

            Oltre a “30 Rock”, Baldwin ha lavorato molto per la tv e ha ricevuto due candidature consecutive agli Emmy come miglior ospite in una serie comica con “Will & Grace”; candidature agli Emmy e ai Golden Globe per il suo ritratto del Segretario alla Difesa Robert McNamara nel film HBO “Path to War”; candidature agli Emmy, ai Golden Globe e ai SAG per il ruolo di Stanley Kowalski in “un tram che si chiama desiderio”. E’ stato inoltre protagonista e produttore esecutivo della miniserie “Nuremberg”, che gli ha portato candidature agli Emmy e ai SAG per la sua performance e una ai Golden Globe per il suo lavoro di produttore.

Ottimo attore teatrale, nel 1992 Baldwin ha ottenuto una candidatura ai Tony con il ruolo di Kowalski in un revival di Broadway di “Un tram che si chiama desiderio” e un Obie Award nel 1991 per “Prelude to a Kiss” off Broadway. Lo ricordiamo poi, sempre a Broadway in “Twentieth Century”, “Serious Money” e “Loot”; in una produzione del New York Shakespeare Festival di “Macbeth”; e off Broadway in “A Life in the Theatre” di David Mamet.  Nel 2010 è tornato in teatro con una produzione di “Equus” per la regia di Tony Walton.

Nato a Massapequa, Long Island, New York, Baldwin si è laureato alla Tisch School of the Arts della New York University, che nel 2010 gli ha riconosciuto un dottorato onorario. Il libro di Baldwin, A Promise To Ourselves, è stato pubblicato da St. Martin’s Press nell’autunno del 2009.

 

TOM CRUISE (Stace Jaxx) in oltre vent’anni di carriera ha avuto uno straordinario successo come attore, produttore e filantropo. I film di Cruise, che ha ricevuto tre candidature agli Academy Award e ha vinto tre volte il Golden Globe, hanno incassato oltre otto miliardi di dollari in tutto il mondo. Diciassette film di Cruise hanno incassato oltre 100 milioni di dollari solo negli Stati Uniti e 18 oltre 200 milioni di dollari.

Fin da quando nel 1981 è apparso in “Endless Love” e “Taps”, la versatilità di Cruise è stata dimostrata dalla varietà dei film e dei ruoli che ha scelto.   Ha girato 34 film, ne ha prodotti 17 e ha lavorato con registi del livello di Harold Becker, Francis Ford Coppola, Paul Brickman, Ridley Scott, Tony Scott, Martin Scorsese, Barry Levinson, Oliver Stone, Ron Howard, Rob Reiner, Sydney Pollack, Neil Jordan, Brian de Palma, Cameron Crowe, Stanley Kubrick, Paul Thomas Anderson, John Woo, Steven Spielberg, Michael Mann, J.J. Abrams, Robert Redford, Ben Stiller,  Bryan Singer, James Mangold, Brad Bird e Adam Shankman.

L’anno scorso l’abbiamo visto con Cameron Diaz nella commedia d’azione “Innocenti bugie”, mentre “Mission: Impossible-Ghost Protocol” è uscito nel dicembre del 2011 e ha incassato quasi 700 milioni di dollari, il maggior incasso della carriera di Cruise.  La serie “MI” ha incassato oltre due miliardi di dollari in tutto il mondo da quando Cruise ha avuto l’idea del film e ha iniziato a produrli e interpretarli, nel ruolo della leggendaria spia Ethan Hunt. 

Presto inizierà a lavorare al thriller di Christopher McQuarrie “One Shot”, tratto dal libro di Lee Child, e al thriller di fantascienza di Doug Liman “All You Need is Kill”, mentre attualmente è impegnato nelle riprese di “Oblivion” di Joseph Kosinski,che uscirà nel 2013. Nel 2010 Cruise ha interpretato con Cameron Diaz la commedia d’azione “Innocenti bugie”, mentre nel 2008 ha interpretato il colonnello tedesco Claus von Stauffenberg nel grande successo internazionale “Operazione Valchiria”, un thriller storico sul tentativo di assassinare Adolf Hitler, per la regia di Bryan Singer, che ha incassato quasi 200 milioni di dollari a livello internazionale, diventando così uno dei cinque film di maggiore incasso sulla seconda guerra mondiale. Cruise è apparso anche nella commedia di Ben Stiller “Tropic Thunder”, nel ruolo del mogul di Hollywood Les Grossman, performance che gli ha portato la settima candidatura ai Golden Globe Award.

Cruise ha ricevuto candidature agli Academy Award® come miglior attore per “Nato il 4 luglio e “Jerry Maguire” e come miglior attore non protagonista per “Magnolia”. Ha vinto tre Golden Globe come miglior attore per “Nato il 4 luglio e “Jerry Maguire” e come miglior attore non protagonista per “Magnolia”, ed è stato candidato per i ruoli avuti in “Risky Business-Fuori i vecchi i figli ballano”, “Codice d’onore” e “L’ultimo Samurai“.  Cruise ha ricevuto candidature e premi ai BAFTA, agli Screen Actors Guild®, dalla Chicago Film Critics Association e dal National Board of Review.

Cruise ha interpretato anche “Collateral”, “Minority Report”, Intervista col Vampiro”, “Il socio”, “Rain Man”, “Il colore dei soldi” e “Top Gun”.

Cruise ha usato il successo professionale come strumento per un cambiamento positivo, diventando un attivista e un filantropo nel settore della salute e dell’istruzione.  Per il suo impegno a favore dei bambini di Los Angeles e di tutto il mondo è stato premiato dall’organizzazione Mentor-LA. Nel maggio del 2011 ha ricevuto il Simon Wiesenthal Humanitarian Award e in giugno l’Entertainment Icon Award dal Friars Club per il suo impegno nel mondo del cinema e a favore dei più deboli. E’ la quarta personalità a ricevere questo premio, dopo Douglas Fairbanks, Cary Grant e Frank Sinatra.

 

 

I REALIZZATORI

 

 

            ADAM SHANKMAN (regista/produttore esecutivo) è un filmmaker che ha avuto successo come regista, produttore e coreografo.

            Shankman e sua sorella, Jennifer Gibgot, sono soci nella compagnia di produzione Offspring Entertainment, che attualmente ha un accordo con New Line Cinema. Con Offspring, hanno prodotto “Step Up” di Anne Fletcher, i sequel di grande successo “Step Up 2: La strada per il successo” e “Step Up 3D”, diretti tutti e due da Jon M. Chu, “17 Again: ritorno al liceo”, con Zac Efron e “Amore a mille… miglia”, con Drew Barrymore. Presto uscirà “Step Up Revolution”, mentre ora sono impegnati nella produzione di “Tink”, che sarà interpretato da Elizabeth Banks. Shankman presto dirigerà “This Is Where I Leave You” e “The Nutcracker”.

            E’ stato coproduttore e coreografo degli Academy Awards del 2010 e la trasmissione ha ricevuto ben 12 candidature agli Emmy, tra cui due per Shankman, per la produzione e la coreografia.

            Nel luglio del 2007, Shankman ha diretto ed è stato produttore esecutivo di “Hairspray-Grasso è bello”, l’adattamento cinematografico del musical di Broadway premio Tony®, che ha ricevuto tre candidature ai Golden Globe®, tra cui quella come miglior film. Inoltre il cast del film ha vinto un Critics’ Choice Award per il miglior insieme.

            Shankman ha iniziato la carriera di regista nel 2001 con “Prima o poi mi sposo”, seguito dal romantico “I passi dell’amore”, “Un ciclone in casa”, “Missione tata”, “Il ritorno della scatenata dozzina” e “Racconti incantati”.

            Prima di iniziare la carriera di regista e produttore, Shankman è stato uno dei coreografi più affermati del mondo dello spettacolo e ha impresso il sigillo della sua creatività a commedie, drammi, thriller e film d’animazione. I suoi lavori vanno dalla “Famiglia Addams” a “Boogie Nights”, “Promesse e compromessi” e “I Flintstones” che gli ha portato una candidatura ai Bob Fosse Award. Inoltre ha coreografato video musicali per Whitney Houston, B-52s, Barry White, Aaron Neville, Chic e Stevie Wonder, ed è stato nella giuria del reality show di Fox “So You Think You Can Dance”.

            Nato a Los Angeles, Shankman ha iniziato ad amare il teatro fin da giovanissimo e dopo il liceo si è trasferito a New York per frequentare la Juilliard. Dopo cinque anni in cui ha fatto il ballerino e l’attore in teatri di New York e regionali, è tornato a Los Angeles e ha iniziato a ballare nei video musicali di artisti come Paula Abdul e Janet Jackson. Shankman si è esibito anche agli Academy Awards® del 1989.

 

           JUSTIN THEROUX (sceneggiatore) è un attore cinematografico, televisivo e teatrale che ha reso una performance indimenticabile in “Mulholland Drive” di David Lynch, con Naomi Watts e Laura Elena Harring e che recentemente ha interpretato “Wanderlust” di David Wain, con Jennifer Aniston e Paul Rudd.

            Theroux è anche uno sceneggiatore di talento e nel 2010 ha scritto il blockbuster “Iron Man 2” di Jon Favreau, con Robert Downey Jr., Gwineth Paltrow, Mickey Rourke e Scarlett Johansson. In precedenza aveva fatto coppia con Ben Stiller per scrivere e fare il produttore esecutivo della commedia di grande successo “Tropic Thunder”, con Stiller, Robert Downey Jr., Jack Black, Nick Nolte e Matthew McConaughey.

              Tra i film che ha interpretato ricordiamo “Inland Empire” di David Lynch; “Broken English” di Zoe Cassavetes; “Miami Vice” di Michael Mann; la commedia di grande successo di Ben Stiller “Zoolander”; “Your Highness” di Gordon Green; “American Psycho” di Mary Harron; “The Ten” di David Wain; “Strangers with Candy”; “Charlie’s Angels: Full Throttle”; “Duplex”; “I Shot Andy Warhol”; “The Broken Hearts Club: A Romantic Comedy” di Greg Berlanti; e “Romy and Michele’s High School Reunion”. 

               Theroux ha esordito nella regia con “Dedication”, presentato nel 2006 al Sundance Film Festival, che ha sviluppato da uno script di David Bromberg, ed è interpretato da Billy Crudup, Mandy Moore, Tom Wilkinson e Bob Balaban.

                Per la televisione ha interpretato John Hankock nella miniserie di HBO “John Adams”, con Paul Giamatti, Laura Linney e Tom Wilkinson. E’ apparso poi con Amy Poehler in “Parks and Recreation”, nella serie di HBO “Six Feet Under”, che gli ha portato una candidatura ai SAG con il cast, e nelle serie “Alias”, “Sex and the City”, “Spin City” e “Ally McBeal”.

               Theroux ha iniziato la sua carriera nei teatri di New York, interpretando con Philip Seymour Hoffman “Shopping and Fucking”, seguito poi da “Three Sisters”, con Calista Flockhart, Billy Crudup, Jeanne Tripplehorn e Lily Taylor. Con “Observe the Sons of Ulster Marching Towards the Somme” di Frank McGuinnes ha vinto un Lucille Lortel Award e il Boston Critics Award come miglior attore.

 

            CHRIS D’ARIENZO (scrittore/produttore esecutivo) ha scritto il musical che è diventato un grande successo a Broadway “Rock of Ages”, candidato a cinque Tony®, compreso quello per il miglior musical.

            Nato nella cittadina di Paw Paw, Michigan, D’Arienzo si è trasferito a Los Angeles per diventare attore e mentre studiava al Groundlings Theater, la sua strada ha incrociato quella dello sceneggiatore Ed Solomon (“Men In Black”, “Bill & Ted’s Excellent Adventure”) che lo ha preso sotto la sua ala protettrice, gli ha procurato un agente e lo ha contagiato con la sua passione per la scrittura. 

            Musicista lui stesso, D’Arienzo ha suonato per alcuni anni con delle band in tour negli U.S.A. ed è stato in quel periodo che ha sviluppato la storia e i personaggi di “Rock of Ages”.

            D’Arienzo ha scritto e diretto il film “Barry Munday”, con Patrick Wilson, Judy Greer, Chloe Sevigny, Malcolm McDowell, Cybill Shepherd e Jean Smart, che è stato apprezzato e invitato a tanti festival, come l’Edinburgh International Film Festival, SXSW Film Festival e il Newport Beach Film Festival (premio per la miglior realizzazione).

 

           ALLAN LOEB (sceneggiatore) è uno sceneggiatore e produttore tv che lavora con alcune delle più grandi star del mondo del cinema ed è comproprietario della compagnia di produzione DarkFire Entertainment.

           Tra i suoi progetti più recenti “Just Go With It”, con Jennifer Aniston e Adam Sandler; “The Switch”, con Jason Bateman, “The Dilemma” di Ron Howard, con Vince Vaughn e Kevin James; “Wall Street: Money Never Sleeps”, con Michael Douglas e Shia LaBeouf. Ha scritto anche “21” di Robert Luketic, con Kevin Spacey e ha scritto ed è stato produttore esecutivo di “Things We Lost in the Fire”, con Halle Berry e Benicio Del Toro.

          Attualmente è impegnato nella produzione del thriller “Last Moment of Clarity”, come scrittore di “Visibility” e della commedia “Here Comes the Boom”, e come scrittore e produttore della commedia d’azione “So Undercover”.

           Per la televisione Loeb ha ideato con altri la serie del 2008 “New Amsterdam; è stato produttore esecutivo della serie “The Beast” e del telefilm “The More Things Change” del regista Todd Phillips, che ha anche scritto; e ha prodotto il telefilm “Monster of the House”.

 

            MATTHEW WEAVER (produttore) ha iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo a 17 anni, perché mentre frequentava l’University High School di Los Angeles ottenne un impiego nei Walt Disney Studios, prima come fattorino, poi come tuttofare per il presidente dello studio Jeffrey Katzenberg ed è stato sette anni alla Disney, lavorando soprattutto per Marty Katz, Presidente di Produzione.

            Ben presto è stato pronto per la produzione indipendente e con Tony Lord ha fondato Lord/Weaver Productions. Nel corso del primo anno hanno concretizzato dieci progetti e la loro inesauribile energia ha attirato l’attenzione del presidente di TriStar, Stacey Snider che ha offerto loro un accordo di due anni con lo studio per continuare a sviluppare progetti.

            Nel 1999 Matt ha prodotto il suo primo film, “Chain Of Fools” con Steve Zahn, Selma Hayek, Tom Wilkinson, Elijah Wood, Orlando Jones, Michael Rappaport e Jeff Goldblum, l’anno dopo è stato nominato Head of Production di Immortal Films, una divisione di Immortal Records, l’etichetta di Korn, Incubus e 30 Seconds To Mars. 

             

            Con Immortal, Weaver ha prodotto molti film, tra cui il grande successo “My Baby’s Daddy” con Eddie Griffin e Anthony Anderson per Miramax Films.  Il suo primo documentario è stato “Searching For Debra Winger”, diretto da Rosanne Arquette, che comprende interviste con Jane Fonda, Gwyneth Paltrow, Whoopi Goldberg, Sharon Stone e ovviamente Debra Winger, ed è stato presentato al Cannes Film Festival, dove è stato acquisito da Showtime.  Con Immortal, Matt ha lavorato anche per la televisione ed è stato produttore esecutivo della serie di VH1 “Rock The House”.

            Nel 2002 Weaver ha fondato Prospect Pictures, con il regista Marcos Siega e insieme hanno realizzato il film “Pretty Persuasion”, con Evan Rachel Wood, James Wood, Ron Livingston e Jane Krakowski, che è stato presentato al Sundance Film Festival ed è stato acquisito da Samuel Goldwyn e Roadside Attractions.

             Con Prospect Weaver ha prodotto poi “Surfwise”, la storia della leggendaria famiglia Paskowitz, diretto da Doug Pray, coprodotto dall’editor di Vanity Fair Graydon Carter e finanziato da HD Net Films di Mark Cuban, presentato al Toronto International Film Festival.

            Weaver ha prodotto anche “The Heartbreak Kid”, con Ben Stiller, scritto e diretto dai fratelli Farrelly, e in quel periodo si è interessato al teatro, grazie alla moglie Hillary, che stava producendo “The Pussycat Dolls: Live at The Roxy”.

            Subito dopo ha avuto l’idea per un musical  e, collaborando con Chris D’Arienzo e altri, ha creato lo spettacolo teatrale “Rock of Ages”, che è andato in scena a Broadway nel 2009 e ha avuto grande successo, siglato da cinque candidature ai Tony, compresa quella per il miglior musical. Ora, al suo terzo anno a Broadway, lo show ha incassato oltre 500 milioni di dollari.

            Weaver continua a produrre film indipendenti, come “Sympathy for Delicious”, con Mark Ruffalo, Laura Linney e Orlando Bloom, che al Sundance Film Festival ha vinto un premio speciale della giuria; e “Hesher”, con Natalie Portman e Joseph Gordon-Levitt, presentato anche questo al Sundance.

             Più recentemente Weaver è stato produttore esecutivo del documentario “Jiro Dreams of Sushi”, diretto da David Gelb, considerato uno dei cinque migliori film al Tribeca Film Festival del 2011, che è stato acquisito da Magnolia Pictures di Mark Cuban e sarà presto sugli schermi.

            Attualmente Weaver sta collaborando con il leggendario promoter di concerti Michael Cohl per show a Broadway ed eventi live.  

 

 

            SCOTT PRISAND (produttore) è impegnato sia in teatro che al cinema ed è il produttore del musical di grande successo di Broadway “Rock of Ages”.  Mr. Prisand è stato anche il produttore dello show di Broadway “Legally Blonde: The Musical”, candidato nel 2007 a sette Tony Awards, di “BKLYN The Musical”, di “Bombay Dreams”, candidato ai Tony e ai Drama Desk, e di “Chita Rivera: The Dancer’s Life”.  

            Executive di Corner Store Entertainment, Prisand ha prodotto “Sympathy for Delicious”, con Mark Ruffalo, Orlando Bloom e Laura Linney; “Hesher è stato qui” con Natalie Portman, Rain Wilson e Joseph Gordon Levitt, presentati tutti e due al Sundance Film Festival del 2010; la commedia romantica “Barry Munday”, con Patrick Wilson and Judy Greer,scritto e diretto da Chris D’Arienzo; il film per famiglie “Nic & Tristan Go Mega Dega” e “Lonely Street”, con Jay Mohr, Nikki Cox, Joe Mantegna e Robert Patrick.

            Prisand ha iniziato la sua carriera con Ladenburg, Thalmann & Co, a New York City, ed è stato socio di una compagnia di servizi finanziari.  Nato e cresciuto a Long Island, Mr. Prisand si è laureato alla University of Wisconsin con un master in finanza.

 

 

            CARL LEVIN (produttore) è un produttore teatrale e cinematografico che ha concepito con Matthew Weaver il musical candidato ai Tony “Rock Of Ages”, ed è entrato nell’industria dello spettacolo nel 1985, come il più giovane reporter accreditato a Los Angeles, apparendo in tv in tanti programmi su concerti e film.

            Carl ha frequentato la Princeton University e ha lavorato per New Line Cinema prima di conseguire il master in finanza alla New York University, poi ha deciso di trovare un “lavoro vero” ed è diventato Vice Presidente alla Morgan Stanley nella loro divisione spettacolo, dove ha avuto l’opportunità di lavorare con Martha Stewart nelle fasi iniziali del suo impegno nei media. 

            Il primo risultato della collaborazione di Carl e Matthew è stata la creazione nel 2006 di “Rock Of Ages”. Lo show, rappresentato inizialmente in piccoli spazi, è diventato sempre più visto e popolare e ha esordito a Broadway in 2009.  Il musical ha ricevuto cinque candidature ai Tony Awards, compreso quello per il miglior musical, e ci sono state tournée a New York, in Corea, in Australia, a Toronto, in Giappone, a Londra e in tutto il Nord America. 

            Attualmente ha sviluppato recentemente un nuovo musical, “Fat Camp”, che sta producendo con Dodger Theatricals (Jersey Boys), attualmente all’American Theatre of Actors.

 

TOBEY MAGUIRE (produttore) conosciuto per la sua capacità di fornire performance improvvisate, continua mietere successi come attore sia in film a grande budget, che in pellicole indipendenti.

            Presto lo vedremo con Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan nell’adattamento cinematografico di Baz Luhrmann del romanzo di F. Scott Fitzgerald “Il grande Gatsby” e nella black comedy di Jacob Aaron Estes “The Details”, con Laura Linney, Ray Liotta, Kerry Washington e Elizabeth Banks.

            Nel corso della sua carriera, scandita da performance notevoli, Maguire ha collaborato con alcuni dei registi più importanti del mondo dello spettacolo, ricordiamo “Brothers” di Jim Sheridan, con Jake Gyllenhaal e Natalie Portman, che nel 2010 gli ha portato una candidatura ai Golden Globe® come miglior attore; “Seabiscuit-Un mito senza tempo” di Gary Ross, che ha ricevuto ben sette candidature agli Academy Award® compresa quella per il miglior film; e “Le regole della casa del sidro” di Lasse Hallstrom, anch’esso candidato a sette Academy Award®, compresa quella per il miglior film.

            Nel 2007 Maguire è tornato a lavorare con il regista Sam Raimi per “Spider-Man 3”, che detiene il record come secondo maggior incasso di tutti i tempi nel weekend di apertura (in America e a livello internazionale), diventando il film che ha incassato di più nel 2007. Inoltre la serie è una di quelle di maggior successo nella storia del cinema, con “Spider Man”, “Spider Man 2” e “Spider-Man 3” considerati tre dei venti film che hanno incassato di più, con un totale di circa  2.5 miliardi di dollari.

            Tra i film di Maguire ricordiamo “Intrigo a Berlino” di Steven Soderbergh, con George Clooney e Cate Blanchett; “Wonder Boys” di Curtis Hanson, con Michael Douglas; “Cavalcando col diavolo” di Ang Lee; “Pleasantville” con Reese Witherspoon; “Paura e delirio a Las Vegas” di Terry Gilliam;” “Harry a pezzi” di Woody Allen; “Tempesta di ghiaccio” di Ang Lee (1997); e il corto candidato agli Oscar nel 1996 con cui ha esordito nel cinema, “Duke of Groove” di Griffin Dunne.

            Come produttore con la sua Material Pictures alla Sony, Maguire recentemente ha fatto uscire “Country Strong”, scritto e diretto da Shana Feste, con Gwyneth Paltrow e Tim McGraw. Tra i tanti progetti in via di sviluppo ricordiamo “Pawn Sacrifice” di David Fincher (Columbia), la vita del campione di scacchi americano Bobby Fischer, arrivato alla storica partita contro Boris Spassky; “Good People” diretto da Niels Arden Oplev e scritto da Kelly Masterson; e “Robotech” un film di fantascienza basato sulla popolare serie televisiva. Maguire ha debuttato come produttore con l’adattamento cinematografico del romanzo di David Benioff “La 25° ora” per Walt Disney Company, diretto da Spike Lee e interpretato da Ed Norton.

           

            GARRETT GRANT (produttore esecutivo/direttore di produzione) ha già lavorato con il regista Adam Shankman  come produttore esecutivo e direttore di produzione in “Racconti incantati”, “Hairspray-Grasso è bello” e “Missione Tata”, come produttore esecutivo in “Il ritorno della scatenata dozzina”, e recentemente come produttore insieme a Shankman di “Going the Distance”.

            Grant ha collaborato anche a nove film di Bobby e Peter Farrelly, tra cui “Fratelli per la pelle”, “Amore a prima svista”, “Osmosis Jones,” “Io, me & Irene”, “Tutti pazzi per Mary”, “Kingpin” e “Scemo & + scemo”.

            Grant è stato produttore esecutivo di “Old Dogs”, coproduttore di “Like Mike” e “Dimmi che non è vero” e line producer per “The Locusts”.

            E’ stato direttore di produzione di “Gun Shy”, supervisore di produzione di “Mai dire Ninja” e ispettore di produzione di “Killing Zoe” e “Insoliti criminali”.

            Cresciuto in una famiglia di gente del cinema, Grant ha iniziato la sua carriera fin da bambino, con ruoli in “Father Murphy” e “Little House on the Prairie.”

 

            JENNIFER GIBGOT (produttrice) ha iniziato la sua carriera nella produzione nel 1995 con Tapestry Films, dove è stata otto anni e ha prodotto numerosi successi, come “Kiss Me” e “Prima o poi mi sposo”, con Jennifer Lopez e Matthew McConaughey, che Gibgot ha voluto far dirigere al fratello, Adam Shankman, che era già un famoso coreografo, segnando così il suo esordio nella regia.

           Nel 2003 Gibgot e Shankman hanno fondato Offspring Entertainment, che attualmente ha un accordo di produzione con New Line Cinema. Con Offspring, Gibgot  ha prodotto “Step Up”, diretto da Anne Fletcher, e i sequel di grande successo “Step Up 2: La strada per il successo” e “Step Up 3D”, diretti tutti e due da Jon M. Chu, “17 Again: ritorno al liceo”, con Zac Efron,  “Racconti incantati” e “Amore a mille miglia”, con Drew Barrymore. Presto uscirà “Step Up Revolution” e in seguito “Tink”, con Elizabeth Banks. Gibgot e Offspring produrranno anche “This Is Where I Leave You” e “The Nutcracker”, che sarà diretto da Shankman.

            Con Offspring, Gibgot è stata produttrice esecutiva dei film diretti da Shankman “The Pacifier” e “Una scatenata dozzina 2”. Nel luglio del 2007 è stata produttrice esecutiva dell’adattamento cinematografico del musical di Broadway “Hairspray-Grasso è bello”, diretto da Shankman che ha ricevuto tre candidature ai Golden Globe® , mentre il cast ha vinto un Critics’ Choice Award.

 

            BOJAN BAZELLI, ASC(direttore della fotografia) è uno dei migliori direttori della fotografia del cinema di oggi  e con “Rock Of Ages” è tornato a lavorare con il regista Adam Shankman, dopo “Hairspray-Grasso è bello”.Attualmente Bazelli sta lavorando al film d’azione di Gore Verbinski “The Lone Ranger”, con Johnny Depp e Armie Hammer, prodotto da Jerry Bruckheimer.

            Recentemente Bazelli ha girato “Burlesque” di Steve Antin, con Cher, Christina Aguilera, Stanley Tucci, Alan Cumming e Kristen Bell.

            In precedenza era stato direttore della fotografia di  “L’apprendista stregone”, con Nicolas Cage, per la regia di Jon Turteltaub, sempre prodotto da Bruckheimer; del blockbuster “Mr. and Mrs. Smith” per Doug Liman, con Brad Pitt e Angelina Jolie; del thriller di Gore Verbinski “The Ring” e di film indipendenti di grande successo come “The Rapture,” “Deep Cover”, “Dangerous Beauty”, “Un re a New York”, che gli ha portato una candidatura agli Independent Spirit Award, e “Kalifornia”, con cui ha vinto il premio per la fotografia al Montreal Film Festival.

            Bazelli ha iniziato a interessarsi alla fotografia quando il padre lo ha portato in una cabina di proiezione. L’esperienza ha suscitato in lui una grande curiosità, perché si chiedeva come un proiettore potesse creare immagini così belle su uno schermo distante.

            Dopo il liceo, Bazelli ha studiato alla FAMU Film School di Praga. Colpito da uno dei film che aveva girato da studente, il famoso regista Abel Ferrara gli ha offerto subito di fotografare “China Girl” a New York City. Bazelli ha colto l’opportunità e da allora vive negli Stati Uniti, passando da un film all’altro e sempre alla ricerca di nuove sfide.

            Il mondo della pubblicità televisiva e dei video musicali gli hanno aperto la strada della sperimentazione. Premiato per la miglior cinematografia nel 1996 e nel 1998 dall’American Independent Commercial Producers (AICP), Bazelli ha dato un grande contributo all’evoluzione dell’arte e della tecnica della pubblicità televisiva. Bazelli ha vinto anche un Gold Clio per la miglior fotografia nel 1998.

            Con il suo stile sensuale e graffiante, Bazelli mantiene viva la sua creatività visitando regolarmente mostre e vedendo il maggior numero possibile di film. Ama l’arte e l’industria dello spettacolo.

 

            JON HUTMAN (scenografo) recentemente è stato scenografo dell’esordio nella regia di Angelina Jolie, “In the Lando f Blood and Honey” e ha lavorato con Jolie per “The Tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck, con Johnny Depp.

           Hutman ha collaborato a quattro film della regista/scrittrice Nancy Meyers, “What Women Want”, “Tutto può succedere”, “The Holiday” e “E’ complicato”. Ha lavorato in molti film diretti da Lawrence Kasdan: è stato scenografo e coproduttore di “L’acchiappasogni” e “Mumford”, scenografo di “French Kiss”, e direttore artistico di “Ti amerò fino ad ammazzarti”.  Hutman è stato scenografo di “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, “Quiz Show” e “In mezzo scorre il fiume”, tutti di Robert Redford, e di “The Interpreter” di Sydney Pollack.  Tra i suoi film ricordiamo poi “Le ragazze del Coyote Ugly”; “Lolita” di Adrian Lyne; “Nell” di Michael Apted; “Omicidi di provincia” di Steve Kloves; “Taking Care of Business” di Arthur Hiller; “I trasgressori” di Walter Hill; “I cari vicini di casa” di Michael Lehmann; e l’esordio nella regia di Jodie Foster “Il mio piccolo genio”. Il primo film di cui ha curato le scenografie è stato “Schegge di follia” di Lehmann.

           Per il suo lavoro in televisione ha vinto un Emmy Award e un Art Directors Guild per l’episodio pilota di “The West Wing” di Aaron Sorkin. Hutman ha anche diretto un episodio di “The West Wing” ed è stato produttore e regista di alcuni episodi della serie “Gideon’s Crossing”.

           Hutman si è laureato in architettura alla Yale, dove ha studiato anche disegno scenico, pittura e luci alla School of Drama dell’università.  Tornato a Los Angeles dove è nato, ha iniziato a lavorare nell’industria del cinema prima come assistente del dipartimento artistico, poi come arredatore e infine come direttore artistico.

           

EMMA C. HICKOX (montaggio) fa parte di una seconda generazione di talenti del cinema, essendo figlia della montatrice Anne V. Coates e del regista Douglas Hickox.

            Tra i film di cui ha curato il montaggio “Pirate radio” di Richard Curtis, con Philip Seymour Hoffman, Bill Nihy ed Emma Thompson; “St. Trinian’s II: The Legend of Fritton’s Gold”, di Oliver Parker e Barnaby Thompson, con Rupert Everett and Colin Firth; “I passi dell’amore” di Adam Shankman, con Mandy Moore e Shane West; “How  About You” di Anthony Byrne, con Vanessa Redgrave; “Blue Crush” di John Stockwell, con Kate Bosworth; “Modigliani” di Mick Davis, con Andy Garcia; “Kinky Boots” e “Becoming Jane” di Julian Jarrold, con Anne Hathaway;  e “The Edge of Love” e “The Jacket” di John Maybury, tutti e due con Keira Knightley.      Hickox ha iniziato la sua carriera come assistente al montaggio per “Due nel mirino” e “Insieme per forza” di  John Badham.

 

            RITA RYACK (costumi) ha disegnato i costumi di oltre 30 film, tra cui “Hairspray-Grasso è bello” per Adam Shankman. Tra i tanti progetti che ha seguito ricordiamo “Casino”, “Cape Fear-Il promontorio della paura” e “Fuori orario”, tutti di Martin Scorsese; e con Robert DeNiro “Sesso & potere” e “Bronx”. Per Ron Howard ha ideato i costumi di 6 film tra cui “Apollo 13”, “Ransom-Il riscatto”, “A Beautiful Mind”, “Ed tv”, “The Paper” e “Il Grinch”, con cui ha ottenuto una candidatura agli Oscar. Altri film importanti sono stati “Rush Hour 2” e “Afetr the Sunset” di Brett Ratner, “Teeth” di Mitchell Lichtenstein e “You Don’t Know Jack” con Al Pacino, che le ha portato una candidatura agli Emmy.

            Ryack ha lavorato molto anche a Broadway e Off-Braodway ed ha avuto candidature ai Tony e ai Drama Desk per il musical di Broadway “My One and Only”, con Tommy Tune e Twiggy, oltre a un’altra candidatura ai Drama Desk per “Digby”. Ha anche lavorto per “Time Stands Still” e “The Human Comedy”.

            Tra i premi che ha ricevuto citiamo l’OBIE for Sustained Excellence in Costume Design, il Costume Designers’ Guild Award e il Golden Satellite Award per “Il Grinch”.

            Recentemente ha curato i costumi del pilot di NBC “Smash”, di cui era produttore esecutivo Steven Spielberg.  Si è anche occupata degli 82° Academy Awards per Adam Shankman, e del video di Michael Jackson “Bad”, diretto da Martin Scorsese.

            Ryack, laureata alla Yale Drama School, ha scritto e illustrato fumetti in passato e continua a scrivere romanzi grafici.

 

            MATT SULLIVAN (supervisore musiche) ha supervisionato le musiche di grandi film, come “Chicago” e “Nine” di Rob Marshall,  “Hairspray-Grasso è bello” di Adam Shankman, “Dreamgirls” di Bill Condon, “Rent” di Chris Columbus, “Footloose” e “Idlewild”.  Per il suo lavoro di arrangiatore, supervisore delle musiche e produttore della colonna sonora di “Dreamgirls”, ha ricevuto una candidatura ai Grammy.

            Sullivan ha contribuito anche come produttore/supervisore delle musiche di tre canzoni di “Dreamgirls” candidate agli Oscar® ,“Listen”, “Patience” e “Love You, I Do” e il suo lavoro per il film gli ha portato anche il Broadcast Critics Award per la miglior colonna sonora.   Recentemente il film “Nine” ha ricevuto una candidatura agli Oscar® per la miglior canzone, “Take It All”, che Sullivan ha prodotto e anche al suo contributo la colonna sonora di “Chicago” ha vinto un Oscar e un Grammy.

            “Dreamgirls” gli ha portato la sua prima candidatura ai Grammy® come produttore della colonna sonora e il premio della Broadcast Critics (Best Soundtrack).

            Sullivan ha lavorato anche al film di grande successo di Rob Marshall “Pirates of the Carribean: On Stranger Tides” e all’episodio pilota della serie di Steven Spielberg per NBC “Smash”.  

 

            MIA MICHAELS (coreografie) ha portato la danza dal palcoscenico al grande schermo, in lavori unici per passione e bellezza. Michaels avrà un ruolo importante in “Step Up Revolution”, presto sugli schermi.

         In televisione Michaels è giudice e contribuisce alle coreografie del programma di grande successo di Fox “So You Think You Can Dance”. Michaels è stata candidata a quattro Emmy e ne ha vinti tre per le coreografie di  SYTYCD. Recentemente il suo ruolo in SYTYCD ha contribuito a far sì che lo show ricevesse il premio “Best Reality TV Show” ai Reality TV Show Awards del 2008. Inoltre la sua esperienza nel campo delle coreografie l’ha portata a lavorare come coreografa ospite e giudice per SYTYCD Canada. Recentemente Michaels ha coreografato una sequenza per lo show di grande successo “House M.D.”, un episodio musicale con Hugh Laurie e Lisa Edelstein intitolato “Get Happy”. Ha coreografato anche il pilot di ABC “Grace”, con Eric Roberts.

           Ha poi diretto e coreografato il video “Relax” di Blake McGrath, candidato ai Video of the Year ai Much Music Video Awards del 2011. E’ apparsa nel documentario “Move”, nello special di PBS “See Them Dance”, in “Cool Women” di Debbie Allen” per AMC e negli spot pubblicitari di Mike’s Hard Lemonade, Bacardi, Coldwell Banker, Ziploc, WNBA, Star TV e VISA.

         Il suo lavoro per lo show di Celine Dion, A New Day, al Caesars’ Palace di Las Vegas per oltre cinque anni, ha ricevuto grandi lodi, con il suo cast di 50 ballerini e due ore di pura arte della danza.  Michaels ha curato le coreografie anche del tour mondiale di Celine Dion, Taking Chances e del primo tour del Cirque du Soleil, Delirium, e ha creato lavori per artisti come Madonna, Ricky Martin, Gloria Estefan, Anna Vissi e Prince. Ma le sue coreografie sono apparse anche off-Broadway con “If These Shoes Could Talk” e “Fort Chaffee”.

         Michaels è sempre presente sulla scena della danza, in concerti e lavori teatrali con la compagnia di New York RAW, di cui è stata fondatrice, direttore artistico e coreografa; con una produzione del Paper Mill Playhouse di “Hello Dolly!” con Tovah Feldshuh; Les Ballet Jazz di Montreal; Jazz Dance Chicago; e l’Oslo Dance Ensemble. Michaels è stata premiata recentemente con il prestigioso Tom Adams Award per la sua dedizione alla danza alla Fete du Ballet.

            L’esperienza di Michaels la rende molto richiesta come insegnante e coreografa e insegna in istituzioni di tutto il mondo come l’Alvin Ailey, il Joffrey Ballet, e l’International Dance Festival in Italia.

 

            ADAM ANDERS (produttore esecutivo musiche) e la sua compagnia, Anders Music, Inc, hanno venduto oltre 70 milioni di album e creato le musiche per molti film e programmi televisivi di grande successo. Le sue canzoni hanno superato tutti i record di vendita e gli hanno portato due candidature ai Grammy e una ai Golden Globe.

       Anders ha lavorato con artisti come Jonas Brothers, Miley Cyrus, Selena Gomez, Demi Lovato, i Backstreet Boys, Clay Aiken, Sheryl Crow, Steven Curtis Chapman, Jesse McCartney, CeCe Winans, Nick lachey, Ashley Tisdale e The McClymonts. Le sue musiche si possono ascoltare in tanti film e serie televisive, come “Glee”, “Glee: The 3D Concert Movie”, “High School Musical 3: Senior Year”, “The Young Victoria2, “The Cheetah Girls: One Worls”, “Evan Almighty”, “The Wedding Planner”, “Rugrats in Paris: The Movie”, “Camp Rock” e “Camp Rock: The Final Jam”, “Hanna Montana” e “Star Struck”.

 

            PEER ASTROM (colonna Sonora) ha scritto e prodotto musiche per tanti premi Grammy e artisti del livello di Madonna, Cyndi Lauper, Celine Dion, Enrique Iglesias e Selena Gomez. In totale 117 album e 510 performer, e ha il record mondiale di successi entrati in classifica.

            Nato e cresciuto in Svezia, Astrom ha scoperto la musica fin da bambino ed è cresciuto ascoltando vari generi, il che gli ha permesso di comporre in vari stili. E’ emozionale e versatile in tutte le canzoni che scrive, e questo emerge in canzoni come “Get Together” di Madonna e “Sorry for Love” di Celine Dion, la prima canzone che ha scritto in Svezia, parte di un album, “Confession n a Dance Floor” che ha venduto oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo. Altre sue canzoni sono “Have You Ever Been in Love” e “I Drove All Night” di Celine Dion, di cui è stato coproduttore.

            Nel 2009 Astrom ha iniziato a lavorare  con il produttore esecutivo delle musiche di “Glee” Adam Anders per la serie, che è diventata un vero fenomeno culturale.