Due ottime interpretazioni per Silvio Orlando, dopo il detenuto in Ariaferma, molto bravo come “Maestro” nel film “Il bambino nascosto” di Roberto Andò

Contro il cinema romanocentrico che ha stancato tutti ….Due ottime interpretazioni per Silvio Orlando, dopo il detenuto in Ariaferma, molto bravo come “Maestro” nel film “Il bambino nascosto” di Roberto Andò

Un uomo schivo, Gabriele Santoro, titolare della cattedra di pianoforte in un Conservatorio vive in un quartiere popolare di Napoli, tutti lo chiamano “Il maestro”.

Nella sua casa e nella sua vita entra all’improvviso un bambino che sta scappando…

“Il maestro” decide di nasconderlo presto scoprirà….

Più volte Silvio Orlando ha raccontato di essersi fermato dedicandosi esclusivamente al teatro oltre all’amore per il palco e la presenza e vicinanza con il pubblico, perchè non arrivavano belle sceneggiature, bei ruoli e vedendo gli ultimi due, confermiamo il suo intuito a scegliere ottime storie.

Due uomini raccontati nei suoi ultimi film che si trovano sempre ad un bivio.

Silvio Orlando convince in tutte e due i film ed è un piacere vedere un bravo attore in uno status cinematografico allo stallo ed eccessivamente romanocentrico, con attori romani, quasi sempre gli stessi, che vogliono fare chi i registi, chi scrivere i propri film … recitando spesso sempre con lo stesso accento romano, accento assolutamente non amato ormai da troppo tempo (a parte Verdone, Giallini e pochi altri grandi) nelle sale da Firenze in sù e non per “razzismo” ma per noia come vivessimo in una compagnia di giro con le stesse facce, la maggior parte delle quali con accenti romani.

Bravo Silvio Orlando.

“Il bambino nascosto” voto 6 1/2

In sala dal 3 Novembre

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