I CONCERTI NEL PARCO 2021 (FILIPPO TIMI, NERI MARCORE’, LINO GUANCIALE Guanciale… ) Parco di Casa Del Jazz 4 luglio – 2 agosto 2021

 

Il Festival, I Concerti nel Parco, Estate 2021, giunto alla sua trentunesima edizione si svolgerà a Roma, nel parco della Casa del Jazz dal 4 luglio al 2 agosto  

Undici eventi nella splendida cornice del Parco della Casa del Jazz, tutte nuove produzioni a cavallo tra musica, teatro e danza, multidisciplinarietà che è la cifra stilistica del festival, molte date uniche e in prima assoluta o prima a Roma; una programmazione frutto di una ricerca continua che spazia liberamente in territori eterogenei, ma sempre con grande attenzione all’originalità e alla qualità delle proposte.

 

I Concerti nel Parco apre domenica 4 luglio con una Prima a Roma, “DI MARE E DI VENTO” Viaggio nella musica di Gianmaria Testa, nuovo spettacolo di NERI MARCORÈ, in cui l’artista omaggia il musicista scomparso seguendo le tracce del suo libro “Da questa parte del mare”. Neri Marcorè (voce e chitarra) ci accompagna in questo viaggio con il rispetto e l’eleganza che ha contraddistinto i suoi precedenti lavori di musica e parole sull’opera di Gaber e di De André, a cui Marcorè dedicherà qualche brano.  Ad accompagnarlo ci sono Stefano Cabrera al violoncello e Domenico Mariorenzi al pianoforte e alla chitarra.  “Da questa parte del mare” è il libro di Gianmaria Testa, uscito postumo nel 2017, che racconta le storie, le suggestioni e le situazioni che lo hanno portato alle composizioni dell’album omonimo del 2006. Il racconto dei grandi movimenti popolari degli ultimi decenni, delle radici e della loro importanza suggerisce una riflessione di sicura attualità sule ragioni del partire e attraversare deserti e mari, sul senso di sradicamento e smarrimento che accompagna ogni abbandono della propria terra.

 

Il Festival prosegue martedì 6 luglio con un’altra Prima a Roma, “VIENTO Y TIEMPO” La musica che scorre nelle strade dell’Avana in cui siamo cresciuti…un nuovo progetto di GONZALO RUBALCABA e AYMÉE NUVIOLA, due musicisti acclamati in tutto il mondo e vincitori di Grammy, la cui storia è davvero poetica. Una storia che nasce tra le strade dell’Avana, a Cuba, e le stanze del conservatorio di musica. Due madri che portano i figli a studiare pianoforte, un’insegnante di nome Silvia e l’ingenua passione per la musica di due bambini. Sono passati anni orami da quando Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola giocavano sulle scale del Conservatorio. Nel frattempo la voce calda di Aymée si è sparsa per mari e cieli, ha vinto un Grammy ed è diventata un’artista internazionale. Analogamente, Gonzalo Rubalcaba ha vinto 2 Grammy vinti ed è divenuto uno dei pianisti più acclamati nel panorama mondiale.

Oggi si sono ritrovati, per dare vita a questo progetto che porta nel titolo la sensazione di dolce malinconia nel rimembrare le cose passate insieme al continuo fluire della vita, come ci racconta Gonzalo Rubalcaba - Mi porta gioia, soddisfazione, malinconia e orgoglio questo progetto. Contiene molte cose: la grandezza di Aymée, l’Avana e i suoi abitanti, la band, i nostri cari, i nostri amici…e aggiunge Aymée Nuviola - è un sogno d’infanzia che si avvera. In un certo senso, sta dicendo alle nostre madri, che non sono più con noi, che i loro sforzi non sono stati vani, e che quei due bambini per cui hanno combattuto sono ancora uniti. È un omaggio alla musica che scorre per le strade dell’Avana con cui siamo cresciuti.

 

Venerdì 9 luglio, ancora una Prima a Roma, “NEL MEZZO DEL CASIN DI NOSTRA VITA” per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, le imperdibili terzine simil dantesche di MAURIZIO LASTRICO il più stralunato dei nostri comici. Gli spettacoli di Lastrico sono il frutto della sua interazione con il pubblico, la sua sperimentazione sul linguaggio parlato e scritto nasce dall’osservazione di realtà fra loro molto distanti: il mondo dei bar, in cui si mescolano borbottii e luoghi comuni, gli oratori delle parrocchie, i teatri stabili in cui si mettono in scena i grandi classici, le scuole (dell’obbligo e di recitazione), la campagna e la città. L’attore si esibirà nei suoi celebri endecasillabi “danteschi”, che mescolano il tono alto e quello basso, che raccontano con ironia di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita….storie di vita condensate, in cui la sintesi e l’omissione generano un gioco comico di grande impatto. Ad accompagnarlo in questo divertente viaggio nella “Commedia” dei nostri giorni, un frizzante quartetto vocale femminile, le GLORIUS 4 che presenta con “GloriusfourDante” una personale rilettura musicale dei tre gironi danteschi in chiave jazz e pop e musiche della popolare.

 

Martedì 13 luglio, unica data a Roma, “PIANO SOLO” con MICHAEL NYMAN. Mito vivente della musica contemporanea che non ha certo bisogno di presentazioni, il pianista e compositore torna a Roma dopo cinque anni di assenza con alcuni grandi classici del suo catalogo che lo ha reso celebre nel mondo, brani tratti dagli album Piano Sings e Piano Sings 2  ed alcuni inediti presenti nel nuovo lavoro discografico di prossima uscita,

“Tutta la mia musica inizia come musica per pianoforte, quindi l’opportunità di tornare a quell’essenza mi ha fatto appello”

Tra i più amati e innovativi compositori inglesi, Michael Nyman ha scritto opere, colonne sonore, concerti per quartetti d’archi e orchestre. Molto più di un compositore, Nyman è inoltre musicista, direttore d’orchestra, pianista, autore, musicologo e ora anche fotografo e regista.

Tra le più celebri colonne sonore composte si annoverano quelle per Peter Greenaway (con cui collabora alla realizzazione di una dozzina di film, tra cui Il mistero dei giardini di Compton House, 1982), Jane Campion (Lezioni di piano, 1992, della cui colonna sonora sono state vendute oltre tre milioni di copie), Neil Jordan (Fine di una storia, 1999), Michael Winterbottom (quattro film, tra cui Wonderland, 1999).

 

Sabato 17 luglio, sempre in Prima a Roma “OJOS DE GATO” Tributo a Gato Barbieri con GIOVANNI GUIDI alla guida di un Quintetto d’eccezione formato dai newyorchesi di adozione e internazionalmente acclamati James Brandon Lewis, Brandon Lopez, Chad Taylor e Francisco Mela e da Gianluca Petrella, uno dei talenti italiani più riconosciuti nel mondo, in un un ensemble inedito e formidabile, per celebrare un’indiscussa leggenda della musica.

Quarant’anni dopo la pubblicazione di The Third World (1970), che molti considerano uno dei primi esempi dell’incontro tra Jazz e World Music, Giovanni Guidi omaggia il grande sassofonista argentino. Giovanni Guidi è fra i pianisti europei più creativi: suona con un proprio approccio fortemente lirico, trae ispirazioni dal jazz contemporaneo e dal free, compone materiale originale. Nato a Foligno nel 1985, Guidi ha esordito sui palchi internazionali nelle formazioni guidate da Enrico Rava, che lo ha invitato nella sua band dopo averlo ascoltato suonare, rimanendo colpito dall’intensità del giovane pianista, allora diciasettenne.

 

Martedì 20 luglio, Prima a Roma, “FUGGI LA TERRA E L’ONDE ” Sul mare si fugge o si rincorre qualcosaun altro spettacolo tra teatro e musica  di e con LINO GUANCIALE in cui l’attore, che ne ha scritto la drammaturgia, spazia da Joseph Conrad ad anonimi cronisti arabi, da detti e credenze di popoli diversi  (storie popolari ritrovate in testi quasi sconosciuti e rielaborati )  ad alcuni  celeberrimi canti dell’Eneide riproposti nella sua originale scrittura, per giungere infine ad un una storia contemporanea e vera, che sempre racconta di mare, di fuga, di ricerca di una vita migliore: Guanciale in parte riassume ed in parte racconta la storia di Alì Ehsani, ragazzino Afgano di Kabul  a cui è stato ispirato anche il libro “Stanotte guardiamo le stelle”.

Lo spettacolo a cui fanno da sottofondo musicale brani di Sciarrino, Trenet, Dalla, Buscaglione, e musiche tradizionali afgane, illustra una frastagliata ma profonda linea di congiunzione, quella della ricerca della salvezza e della felicità attraverso la sfida al mare. Guanciale si è ispirato alle parole del grande scrittore Joseph Conrad: Il mare non è mai stato amico dell’uomo. Tutt’al più, da Odisseo a noi, è stato complice della sua irrequietezza. Le storie poi, si somigliano… Le storie dei marinai sono di una semplicità assoluta, e il loro significato può stare tutto intero nel guscio di una noce. Sul mare si fugge o si rincorre qualcosa. Proprio per questo, racconta Lino Guanciale - il mare e l’avventura abitano nel nostro immaginario la stessa dimensione metaforica, confusi in un abbraccio complesso che lega insieme tanto l’ebbrezza della scoperta quanto la paura della natura e dell’ignoto.

 

 

Domenica 25  luglio, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Piazzolla YAMANDU COSTA e MARTÍN SUED, Tra Tango e Choro, omaggio ad Astor. Un incontro al vertice della musica, tra due grandissimi musicisti sud-americani, un brasiliano e un argentino. E’ un percorso emozionante e virtuoso tra brani originali, brani di compositori latino-americani, con sonorità che alternano Tango e Choro. I due si sono incontrati a Rio de Janeiro dove abitavano entrambi e all’epoca poi nel 2019 si sono ritrovati a Lisbona, città crocevia di culture, perfetta per creare questa vera magia musicale. Ciò che gli ha uniti immediatamente – tra le altre cose – è stata l’ammirazione per la musica di Astor Piazzolla, in repertorio nei loro rispettivi progetti. Si nota infatti la sua forte influenza in alcune composizioni. MARTÍN SUED é um bandoneonista, compositore e arrangiatore, uno dei più importanti strumentisti argentini della sua generazione.  YAMANDU COSTA è un chitarrista e compositore brasiliana, virtuoso della chitarra a sette corde, usata in Brasile principalmente nel Choro e nel Samba. Yamandu suona dal Choro alla musica classica, passando per gli stili gaùchos come milonghe, tanghi, zambas e chamané.  Uno dei maggiori fenomeni della musica brasiliana di tutti i tempi, Yamandu conferma e merita tutti gli elogi che gli vengono fatti. Poco prima della sua scomparsa, Paco de Lucia ha assistito ad un suo concerto in Brasile. Si vede nel filmato il Maestro spagnolo applaudire in piedi Yamandu, visibilmente emozionato.

 

Mercoledì 28 luglio, VER MEU AMOR Una avvincente nuova idea di fado, che è insieme pop e jazz, per uno  spettacolo che sancisce il debutto a Roma di SALVADOR SOBRAL, uno degli artisti più internazionali del Portogallo, grazie al suo clamoroso trionfo all’Eurovision Song Contest 2017, con una canzone composta dalla sorella Luísa Sobral, che ha realizzato il punteggio più alto nella storia del festival. Registrato principalmente presso Le Manoir de Léon Studios nel sud della Francia a gennaio di quest’anno, bpm uscito a maggio 2021 è il primo album composto interamente da Salvador, insieme all’inseparabile partner Leo Aldrey. Le canzoni di bpm provengono da un primo concept nato durante un ritiro nel sud del Portogallo, dove Leo e Salvador hanno abbozzato le basi dell’album che contiene nove canzoni in portoghese, due in inglese e due in spagnolo, ed è la testimonianza della duratura versatilità e visione globale di Salvador. Oltre alla sezione ritmica che lo accompagna dal primo album André Rosinha (contrabbasso) e Bruno Pedroso (batteria) Salvador ha aggiunto diversi membri alla formazione per questo progetto: André Santos (chitarre), Abe Rábade (pianoforte) e Leo Aldrey (tastiere ed effetti).

 

Sabato 31 luglio, in Prima Assoluta, una nuova produzione “SCIARADA” le prime braccia nude della stagione di e con FILIPPO TIMI che ha scelto personalmente come suoi partner un quartetto di giovani e promettenti attori e musicisti romani, l’attore e rapper Giovanni Onorato, l’attore e polistrumentista Claudio Iarena, il batterista Mario Russo, guidati dal già noto producer e sound engineer Lorenzo Minozzi. Come già in altre precedenti occasioni, la direzione artistica del festival, ha dato carta bianca al talento vulcanico ed  istrionico dell’attore umbro, che ha scelto di declinare in tre diversi tableaux assolutamente diversi anzi antitetici tra loro, il tema del desiderioispirato dall’opera e dalla figura del drammaturgo francese Bernard – Marie Koltès. Il progetto, ancora work in progress, splitterà su diversi piani drammaturgici e sonori, dal dramma al gioco, dal grottesco all’immaginario, dal trucido al tenero, così com’è nell’universo caleidoscopico di Filippo Timi .

 

Domenica 1 agosto, in Prima a Roma, “ASTOR” Un secolo di Tango, una nuova produzione del BALLETTO DI ROMA e le musiche di Astor PIAZZOLLA eseguite dal bandoneonista MARIO STEFANO PIETRODARCHI, con  la direzione musicale e arrangiamenti di Roberto Molinelli, le coreografie di Valerio Longo, il light design, Carlo Cerri e la regia di Carlos Branca

La Compagnia del Balletto di Roma intraprende un nuovo viaggio nelle suggestioni e nelle sonorità del tango, in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla (2021), tra i più importanti autori e interpreti musicali di questa forma d’arte nata, nei sobborghi di una Buenos Aires di fine ‘800, dall’esigenza di comunicare tra persone di culture, lingue e tradizioni diverse: il tango ci ricorda che i passi del migrante sono, oggi più che mai, quelli che vivono tra distacco e speranza.
Le musiche di Piazzolla, arrangiate per l’occasione dall’estro eclettico di Molinelli, ed eseguite al bandoneón da Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, saranno le vere protagoniste di questo concerto danzato; lo strumento è protagonista a tal punto che la sua musica diventa quasi un soffio, un respiro che alimenta il fuoco del movimento scenico, diretto dal regista argentino Carlos Brancafondendosi con esso: una partitura che si arricchisce – attraverso il corpo – di melodie cinetiche.

 

Grande chiusura all’insegna del ritmo per I Concerti nel Parco, lunedì 2 agosto con una nuova produzione in Prima Assoluta, “DANCEFLOOR” Discoteca sotto le stelle con lORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIOSono passate quasi due decadi dalla formazione (nel 2002) di questo ensemble unico nel panorama musicale mondiale, un progetto diretto da Mario Tronco che ha ridefinito il concetto di World Music e ispirato decine di esperienze analoghe in Italia e nel mondo. Anni, specie gli ultimi, in cui la OPV ha giocato a tutto campo, passando con disinvoltura ed entusiasmo dal teatro (“Carmen”, “Il Flauto Magico”, “Il Giro Del Mondo in 80 Minuti” e “Don Giovanni”) al cinema (Premio David di Donatello 2020 per le musiche del film “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”), alla musica sacra (“Credo”). Esperienze che hanno ulteriormente arricchito e contaminato la musicalità e la poetica dell’Orchestra, nel frattempo diventata sempre più band grazie ad una formazione ormai rodatissima, capace di spaziare fra i generi e le culture, pur mantenendo una propria definita identità sonora. La OPV ripartirà dalle atmosfere de “L’Isola Di Legno” e dai classici del suo repertorio per arrivare ai brani del nuovo album in lavorazione. Uno show in cui la musica, il ritmo e il ballo saranno di nuovo gli unici protagonisti e che rappresentano un ritorno alle origini e contemporaneamente un salto nel futuro.

 

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