DAL 5 GIUGNO La vita negli oceani Tutte le curiosità ufficiali
Sinossi
Quasi tre quarti della superficie terrestre sono coperti dagli Oceani.
I registi francesi Jacques Perrin e Jacques Cluzaud si sono messi in viaggio per realizzare un documentario sull’enorme distesa oceanica che continua a svolgere un ruolo cruciale nella storia e nel sostentamento dell’uomo. Le profonde e abbondanti acque degli Oceani custodiscono mille pericoli e misteri che questo film esplora.
Neri Marcorè racconta la storia di un affascinante viaggio nelle profondità degli abissi degli oceani, in mezzo alla forza delle tempeste, nel vasto territorio di coloro che abitano il mare.
Jacques Perrin
Regista e Produttore
L’uomo progressivamente si avventurò nel mare.
Le sue scoperte sono state tante conquiste.
La navigando in un mondo misterioso, non aveva alcun sospetto della sua infinitezza, ricchezza e delle diversità che avrebbe incontrato.
Se i segreti oceanici hanno da sempre affascinato gli esploratori, hanno anche dato forma ai loro desideri.
Non ci sono mai state tante scoperte, mai state così tante aggressioni.
Nonostante tutto, il mare è ancora un immenso territorio selvaggio.
Gli Oceani offrono ancora un numero illimitato di spazi liberi.
Mare, barche, pesci, questo è ciò che i bambini disegnano.
La storia naturale delle specie nascoste nel mare è una storia di vita meravigliosa…
La Vita negli Oceani non è un documentario, ma un’opera sulla fauna selvatica.
Ogni direttore della fotografia subacqueo, ogni cameraman, portano con sè frammenti di una partitura: quella di un inno al mare.
Jacques Cluzaud
Regista
“L’Oceano! Che cos’è l’Oceano?” chiede un bambino all’inizio del film. Per dargli una risposta, cominciamo a dimenticare figure, spiegazioni e analisi.
Nel tentativo di raccontare la storia degli oceani, abbiamo cercato di aprire delle porte diverse da quelle delle statistiche: La Vita negli Oceani è un racconto fantastico e magico, dove si parla delle meraviglie del piccolo mondo delle barriere coralline, l’eroismo dei delfini in carica completa, le graziose danze dei salti di schiena delle balene giganti, l’orrore degli attacchi effettuati sugli oceani e sulle loro creature, l’incredibile spettacolo del mare scatenato in una tempesta titanica, il silenzio di un museo di specie estinte…
Questo film non aveva intenzione di spiegare il comportamento delle creature marine senza dare informazioni sulle specie, né cercare di insegnare…bensì di suscitare sentimenti.
50 anni dopo Le Monde du Silencedel Comandante Cousteau, centinaia di registi di ogni nazionalità hanno realizzato incredibili documentari sulla maggior parte delle specie marine.
Dove bisogna andare per trovare qualcosa di “nuovo”?
C’era una sola risposta: in tutte le direzioni possibili. Movimento, naturalmente, come nel Popolo Migratore, accompagnando la vita marina nella dinamica dei suoi viaggi. Ed inoltre, come trovare nuovi modi per illuminare l’oscurità dell’oceano? Soprattutto, è indispensabile il contatto con l’animale, filmato fino a quando non abbiamo ottenuto il necessario per trasformare il soggetto in un individuo.
Una cosa rara e molto significativa del lavorare con Jacques Perrin è che nulla viene realizzato soggiogato dall’ idea di limite, a cominciare da quello del tempo.
Durante le riprese, il tempo è il nostro elemento più prezioso: è assolutamente necessario per le immagini cinematografiche che permettono di modificare una sequenza ricca e dinamica come si farebbe nel contesto di un lungometraggio, mentre la natura non è né controllabile né prevedibile. Il tempo ci permette di riprendere più e più volte, qualunque siano le difficoltà incontrate.
Fare un film come La Vita negli Oceani, implica una ricerca permanente e credo che sia questo desiderio di esplorazione verso nuovi orizzonti che caratterizza al meglio coloro che hanno accompagnato il film fino alla fine. Quello che Jacques Perrin chiede a coloro che hanno la fortuna di lavorare per lui, non è altro che spingersi fino alla fine dei loro sogni, dal momento che il suo sogno è infinito…
Proprio come per Il Popolo Migratore, due famiglie di cineasti si sono unite: scienziati e biologi del mondo animale che lavorano con esperti e professionisti della narrativa, al fine da far diventare La Vita negli Oceani più di un documentario, ma un vero e proprio film per il cinema.
Quattro anni di riprese ci hanno portato in posti molto particolari del nostro pianeta che si potrebbero classificare in due grandi categorie: quelli dove la vita sembra esprimersi come ha fatto per migliaia, se non milioni, di anni e quelli in cui, ovviamente, l’ordine naturale è seriamente cambiato. L’immensa vita del mare che stiamo cercando, non esiste più nei luoghi distrutti dalle attività umane: la pesca eccessiva, l’inquinamento, la cementata delle coste marine ….
Come una manciata di coriandoli sparsi sul pianeta, ci sono santuari qua e là: aree protette dove la vita può esprimersi, oppure guarirsi, con tenacia e forza.
A Cocos Island, al largo del Costa Rica, l’uomo deve solo mettere la testa sotto l’acqua per vedere pesci di tutti i tipi, tutte le specie di squali, tutti i tipi di razze e tartarughe e altri mammiferi marini.
Nel Polo Nord, sulla piccola isola di Coburg, dove anche le nostre guide Inuit non avevano mai messo piede, foche, trichechi e orsi polari sono ancora soli.
All’estremo ovest delle isole Galapagos, sul promontorio di FernandinaIsland, che vede raramente più di uno scienziato ogni venti anni, le aquile in mezzo al mare, le iguane, i leoni marini ed i cormorani si avvicinano, e senza paura, a pochi metri da noi, osservano i curiosi bipedi che siamo.
E’ stato soprattutto in questi piccoli luoghi remoti del mondo che sono state realizzate le riprese de La Vita negli Oceani… con la speranza che questo non sia solo il riflesso di una diversità passata, ma di una vita tenace, sempre rinnovabile, libera e selvaggia.
Nicolas Mauvernay
Produttore
“Quando ho iniziato la mia carriera, dei produttori esperti mi hanno dato un consiglio molto sensato: ‘Per prevenire i disastri nei film, ci sono tre cose da evitare: i bambini, gli animali e il mare.’ Con Galatée, avrei avuto un servizio completo! La Vita negli Oceani era proprio uno di quelli …” .
I produttori sono spesso considerati uomini di numeri, budget e finanza.
Nei dieci anni passati a produrre film insieme, Jacques Perrin mi ha insegnato a non limitarmi ai soli numeri. Per La Vita negli Oceani, più che per qualsiasi altro film, questo insegnamento è stato per me molto prezioso!
Come si può ridurre un’avventura produttiva straordinaria come La Vita negli Oceani ai dei numeri?
Quale poteva essere il vantaggio di rinchiudere le tempeste, che abbiamo deciso di cercare fin nei quattro angoli del globo, in un programma predefinito?
Fin dall’inizio, eravamo convinti che dovessimo produrlo in modo diverso.
Sottolineare le restrizioni insite nella produzione di un film come questo, per convincere tutti i nostri partner ad accompagnarci in questa avventura, a volte sfidando ogni probabilità, e scoprendo giorno dopo giorno le deviazioni e le nuove sfide che il team avrebbe dovuto afffrontare per far approdare il film in un porto sicuro.
Seguendo le maree e le incertezze del mare, abbiamo deciso di seguire il nostro capitano, che portava la nave verso l’orizzonte, di capo in capo, di porto in porto.
Abbiamo accettato di salpare verso l’ignoto, convinti che questo film non avrebbe mostrato la sua forza tanto in una marcia forzata, quanto in una ricerca che ci avrebbe condotto ad una rivelazione, una visione ed un comprensione rinnovate di questo mondo e dei suoi misteri.
Le creature marine, gli schizzi, il vento, le rocce, tutto questo è diventato familiare.
Mentre la terra è finalmente in vista, la lista di coloro che dobbiamo ringraziare per aver accettato di diventare molto più che semplici partner o marinai premurosi, è davvero troppo lunga!
Il resto non ci appartiene più.
Vogliamo soltanto sperare che questo di mondo venga conservato quello che basta per permettere ad altre troupe di girare altri film in mare e a vivere le meraviglie che abbiamo sperimentato noi prima di loro.
Stéphane Durand
Consulente Scientifico
Nuovo aspetto, nuove tecniche.
Quando La Vita negli Oceani è stato concepito, il sogno del regista era nuotare con i pesci e i delfini, seguendo i loro movimenti subacquei, l’attraversamento degli oceani, a prescindere dalla loro velocità, dalle evoluzioni e dalle acrobazie. In breve, non mollarli per un solo istante, creare una prossimità dalla quale sarebbero potute nascere complicità e nuove emozioni.
Non più l’osservazione di uno spettacolo, ma la partecipazione attiva, senzan rallentare mai: l’impressione della velocità e della vitalità sono elementi troppo preziosi. La sfida era combinare la qualità e la manovrabilità: dovevamo ridurre le attrezzature e il peso al minimo.
Grazie a Jean-Claude Protta della compagnia svizzera SUBSPACE PICTURES, abbiamo costruito una scatola idrodinamica a tenuta stagna, rapida e agile come una foca. E, all’interno, abbiamo posto una telecamera digitale concepita appositamente per questo film, capace di ricostituire tutte le sfumature di azzurro dell’universo marino. È stato Philippe Ros, Il Direttore della Fotografia, a occuparsene, assistito da Christian Mourier di CONSULTIMAGE e da Olivier Garcia di HDSYSTEMS.
Questa telecamera digitale può essere fissata nella scatola e anche nelle torpedini lanciate ad alta velocità, dietro una barca, per accompagnare tonni e delfini, e addirittura per precederli. Può anche essere fissata alla Polecam che, legata allo scafo di una barca, può registrare sequenze di viaggio, fino a una velocità di 15 nodi.
Abbiamo anche costruito uno strumento “tra mare e cielo” che, come indica il suo nome, può filmare sia sopra che sotto la superficie dell’acqua… ed è l’ideale per seguire una foca che nuota con la testa sopra la superficie dell’acqua. Abbiamo inoltre fissato la telecamera ad uno scooter sottomarino.
Un film sul mare non sarebbe completo senza sequenze esterne e aeree. Per questo, abbiamo usato delle cineprese tradizionali con pellicola 35 mm.
Questa volta, la vera originalità è stata il metodo di ripresa, e la strumentazione in se stessa. Poiché, oltre ai soliti elicotteri (per esempio, per filmare una tempesta), abbiamo utilizzato dei minielicotteri, BIRDFLY, controllati a distanza da Fred Jacquemin, e adattati alle nostre necessità. Silenzioso e di piccole dimensioni, può avvicinarsi ai cetacei più grandi quando sono vicini alla superficie.
Per permettere alla telecamera di scivolare in acqua ad alta velocità nel mezzo di un banco di delfini che saltano, è stata gyro-stabilizzata e fissata all’estremità di una gru, installata su un bilanciere zodiac.
Si tratta del Thetys progettato e costruito da Jacques Fernand Perrin e Alexander Bügel. Thetys è unico al mondo: permette di mantenere l’orizzonte sempre in piano, correndo e saltando tra le onde.
Infine, abbiamo anche viaggiato come una goccia d’oceano per mezzo di una telecamera digitale, fornita di un piano girevole che le permetteva di realizzare movimenti molto piccoli e fluidi.
François Sarano,
Presidente Fondatore di Longitude 181 Nature
“La Vita negli Oceani, è lo svelamento del soffio della vita… “
Le Monde du Silence di J.Y. Cousteau e Louis Malle ha sconvolto le persone disabituate al mare, gettandole al di là dello specchio. La Vita negli Oceani, il film di JacquesPerrin e Jacques Cluzaud, ci stupisce svelandoci la maestosità della vita marina che abbiamo offeso e ferito, prima ancora di incontrarla e comprenderla.
Per la nostra associazione, Longitude 181 Nature, che si fonda sulle Linee Guida Internazionali per Sub Responsabili mirate alla preservazione della vita marina e la condivisione delle risorse in modo più equo, La Vita negli Oceani è fondamentale: riprendendo gli ultimi santuari, Jacques Perrin e Jacques Cluzaud svelano un oceano dimenticato, di una ricchezza e di una vitalità incredibili.
Rivelando la vera natura degli esseri viventi all’interno delle loro dinamiche naturali, nelle relazioni più intime, La Vita negli Oceani ci permette di capire quanta esuberanza potremmo vedere ovunque se avessimo la cura e la volontà di offrire agli animali lo spazio sufficiente per essere liberi!
Siamo ormai sette miliardi e, nei continenti, abbiamo già rinunciato al profumo della vita naturale. Nel mare c’è ancora tempo, ma soltanto se tutti danno il loro contributo.
Le comunicazioni scientifiche da sole non sono sufficienti a creare questa mobilitazione, infatti non ci hanno permesso di tenere lontano il disastro realizzato per il profitto di pochi alle spese degli interessi generale a lungo termine… Questo è testimoniato dal fallimento delle conferenze tenute a Rio de Janeiro nel 1992 e a Johannesburg nel 2000; ed è evidenziato dal massacro di pescecani per le loro pinne, contro il quale la nostra associazione ha combattuto molti anni…
Attraverso la forza universale del suo linguaggio e l’emozione insita nelle sue immagini, La Vita negli Oceani crea un desiderio inarrestabile di forgiare una nuova relazione con le creature dell’ultimo ambiente selvatico del nostro pianeta.
C’è stato un “prima” e un “dopo” Le Monde du Silence, ci sarà così un “prima” e “dopo” La Vita negli Oceani.
www.longitude181.org
Laurent Debas
Presidente Co-fondatore, Presidente di Planète Mer
“La Vita negli Oceani, risvegliare la nostra consapevolezza …”
Consapevoli del tesoro favoloso rappresentato dalla diversità della vita, esplosiva o nascosta, dominante o controllata, aggressiva, tenera, a volte modesta.
Consapevoli dei legami intimi che ci rendono Homo Sapiens, una specie diversa dalle altre, ma nonostante tutto, parte integrante del mondo vivente, da cui siamo dipendente e di cui siamo responsabili.
Consapevoli, infine, dell’incredibile potere che abbiamo di costruire… ma anche di distruggere.
Abbiamo fondato la nostra associazione Planète Mer su questo principo di solidarietà e su questo desiderio di “costruire” per preservare la vita marina e le attività umane che dipendono da essa.
Per proteggere la vita e le vite.
Per reimpiantare migliaia di ettari di magrovie, restaurare le barriere coralline, ricostituire le riserve di pesci, salvare le specie minacciate e restaurare l’equilibrio tra le attività umane e il rispetto degli oceani, sono solo alcuni dei fantastici progetti da sviluppare e realizzare in tutto il mondo.
Non c’è spazio per il pessimismo; al contrario. Immaginare il mondo di domani e costruirlo sulla base di una nuova relazione con la vita in tutte le sue forme è una sfida meravigliosa per tutte le generazioni, presenti e future.
Paul Watson
Fondatore di Sea Shepherd Foundation
“L’Oceano è la linfa vitale e la fonte di tutta la vita del pianeta”
Quando ero bambino, passavo ore sulle coste rocciose del nordest canadese, affascinato e meravigliato dalla grandezza delle onde e dal loro rombo quando si rompevano a riva. Quando le onde si infrangevano sulla cima delle rocce, dentro di me sapevo che la mia vita sarebbe stata per sempre legata intimamente all’Oceano.
Oggi mi rendo conto che tante persone non sono consapevoli del fatto che siamo intimamente connessi all’Oceano.
L’Oceano è la linfa vitale e la fonte di tutta la vita del pianeta: se riduciamo la diversità del mare, noi stessi ne pagheremo le conseguenze; se il mare morisse, moriremmo anche noi insieme ad esso.
Il nostro pianeta può anche chiamarsi Terra, ma la verità è che il misterioso mantello azzurro scuro del mare ricopre la parte più vasta della superficie del nostro globo.
Esistono pochi registi cinematografici che hanno questa sensibilità, questo punto di vista eccezionale, questa capacità di riconoscere e scoprire il mondo subacqueo, in cui un’immensa varietà di specie affascinanti condividono con noi questo magnifico pianeta.
Soltanto un produttore come Jacques Perrin, con la sua esperienza e il suo talento, usando il potere del mezzo cinematografico, ci può offrire la visione di questo mondo straordinario.
La mia speranza più grande è che La Vita negli Oceani ci possa aiutare a motivare e a creare consapevolezza sulla natura preziosa dei nostri oceani e su quanto la loro protezione sia una questione prioritaria.
Possano le cilviltà del futuro, gli esseri umani che verranno dopo di noi, essere in grado di proteggere i pesci e le balene, prima che questi scompaiano.
Yvon Le Maho
Direttore della ricerca di biologia marina con il CNRS
“Océans in soccorso della ricerca sulla Biodiversità”
I finanziamenti pubblici per la ricerca sulla biodiversità sono ridicoli se confrontati con le quantità devolute alla ricerca in altre discipline, ed è lo stesso in gran parte dei paesi. Tuttavia, queste sfide restano essenziali. Ora sappiamo che le leggi approvate negli anni sessanta quando la presenza dei merluzzo attorno alle coste di Terranova ha iniziare a collassare non erano adeguate, e questo a causa di un’insufficiente conoscenza scientifica del problema. Inoltre, a quel tempo non esisteva interazione tra biologi ed economisti. Le popolazioni ittiche, verso il 1992, non erano ancora state ristabilite, e questo nonostante la proibizione della pesca nell’area presa in considerazione. Recentemente, lavorando congiuntamente, gli esperti di questi due campi hanno mostrato quanto sia possibile sviluppare leggi più efficaci, ampliando l’area da prendere in considerazione e tenendo conto del fatto che queste specie sono migratorie.
Nuovi modelli per la promulgazione di leggi efficaci possono assicurare un ritorno finanziario solido e sostenibile, preservando allo stesso tempo le risorse… Naturalmente, questa analisi può essere estesa a molte altre specie, come ad esempio il Tonno Rosso, ma l’aspetto evidente e fondamentale è l’incremento della nostra conoscenza scientifica.
La Settima Arte costituisce una delle più belle forme di espressione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grande sfida rappresentata dalla conservazione degli oceani per le generazioni future.
Che La Vita negli Oceani di Jacques Perrin e Jacques Cluzaud possa anche servire da elettroshock nei confronti del potere politico, perché possa finalmente capire la gravità di questa emergenza.
Denis ODY
WWF FRANCE – Direttore della missione Oceani e Coste
“La Vita negli Oceani ci offre anche un barlume di speranza”
Oltre vent’anni fa, J.Y. Cousteau aveva già affermato:
“Dobbiamo smetterla di parlare in modo catastrofico dell’ecologia, solo rendendo i discorsi accattivanti convinceremo la gente dell’importanza di proteggere il nostro pianeta”.
Da allora i talenti dei registi, le prestazioni tecnologiche e lo sviluppo dei media ci hanno permesso di mostrare immagini sempre più eccezionali, portandoci incessantemente più vicini ai misteri più intimi della Natura e colpendoci con la creatività, la diversità e l’abbondanza che la vita ha saputo creare sotto la superficie degli Oceani.
La Vita negli Oceani vi farà varcare limiti impensabili conducendovi al di là del possible, alla scoperta dello splendore degli oceani.
Ma allora, se il mondo è tanto magnifico, perché è così urgente cambiare il nostro comportamento? Che cosa sono tutte queste catastrofi che ci vengono annunciate?
È qui che risiede la trappola: le meraviglie che ci vengono mostrate non devono disinnescare l’urgenza e la serietà. Perché stiamo correndo al massimo della velocità su un’autostrada ai cui lati sfrecciano cartelloni pubblicitari che urlano “è troppo tardi!”. Il cartellone “Troppo tardi per il Tonno Rosso” è a portata di mano, quello del “Troppo tardi per gli squali è leggermente più distante, abbiamo già passato quello del “Troppo tardi per gli orsi polari” che non abbiamo avuto il tempo di leggere; un momento di disattenzione è stato sufficiente.
La Vita negli Oceani vanifica questa trappola in modo perfetto, ci ricorda la ricchezza e la diversità che un tempo erano la regola e che oggi sono diventate l’eccezione all’interno di pochi santuari risparmiati. Ci offre un barlume di speranza. Non è troppo tardi, ovunque e per tutto, ma dobbiamo agire in fretta e con decisione!
È questo che abbiamo cercato di fare per molti anni nel WWF con il sostegno di tanti.
In questa impresa, il film La Vita negli Oceani è un potente alleato che abbiamo accompagnato con entusiasmo, perché siamo convinti che incrementerà i ranghi di coloro che vogliono combattere la cecità e l’irresponsabilità dell’umanità, che non sono mai abbastanza!
LOCATION DEL FILM
Oceano Atlantico
Europa
Asia
Oceano Indiano
Australia
Oceano Artico
Oceano Pacifico
Oceano Antartico
America del Nord
Sudamerica
Oceano Atlantico
ELENCO SPECIE MARINE
Presentate in ordine di apparizione sullo schermo:
1. Iguana Marina
2. Granchio a Ferro di Cavallo
3. Tartaruga Liuto
4. Corallo
5. Larva di Riccio di Mare
6. Medusa Quadrifoglio
7. Medusa Bruna
8. Delfino Comune a Becco Lungo
9. Sula Settentrionale
10. Squalo Bronzoand Sgombro
11. Balenottera di Eden and Sardine
12. Manta Hypostoma
13. Polpo con Coperta
14. Manta
15. Danza di Sugarelli
16 Carango Occhio Grosso
17. Oraria Orsina delle Galàpagos
18. Stenella dal lungo Rostro
19. Balena Megattera
20. Pellicano Bruno
21. Otaria della California
22. Cormorano attero o non volatore
23. Squalo Bianco
24. Orca Assassina and Leone Marino Sudamericano
25. Balenottera Azzurra
26. Krill
27. Squalo Balena
28. Riccio di Mare
29. Granchio Facchino
30. Coda di Rospo
31. Murena dall’Occhio Bianco
32. Gambero
33. Granchio Rosso Eremita
34. Granchio Verde
35. Stomatopodi
36. Ballerina Spagnola
37. Delfino dal Naso a Bottiglia
38. Dugongo
39. Tartaruga Verde
40. Tartaruga Verde
41. Fregata Maggiore
42. Istioforo
43. Pesce Pagliaccio
44. Pesce Palla
45. Pesce Scorpione
46. Labride Insidiatore
47. Pesce Civetta
48. Pesce Pietra
49. Pesce Leone
50. Squalo Martello Smerlato
51. Pastinaca a Macchie Nere
52. Gaterino Lineato
53. Cernia Gigante
54. Murena Nastro Blu
55. Seppia Gigante
56. Grongo Maculato
57. Pesce Rasoio
58. Granchio Ragno
59. Pesce Luna
60. Squalo Blu o Verdesca
61. Capodoglio
62. Squalo Balena
63. Stenella dal Lungo Rostro
64. Semicossyphus reticulatus
65. Pesce Elefante
66. Seppia Gigante
67. Squalo Elefante
68. Balena Megattera
69. Salmone Rosso
70. Tonno Pinna Blu
71. Pescespada
72. Tonno Pinna Gialla
73. Galleria di specie estinte
74. Grande Pinguino
75. Vacca di Mare di Steller and Foca Moncada dei Caraibi
76. Leone Marino Giapponese
77. Delfino dello Yangtze Kiang
78. Caverna sottomarina a Hienghène
79. Medusa di Echizen
80. Forest di alghe
81. Megattera
82. Squalo Bianco
83. Foca Leopardo
84. Pinguino Imperatore
85. Pinguino di Adelia
86. Foca di Weddell
87. Orso Polare
88. Narvalo
89. Beluga
90. Tricheco
91. Grande Acquario
La Vita negli Oceani e i suoi partner
“La Vita negli Oceani è un’avventura straordinaria che non avrebbe mai visto la luce senza il sostegno dei nostri partner.”
Grazie ai satelliti dell’ESA (Agenzia Spaziale Europa) la nostra conoscenza degli oceani è stata sconvolta e le nostre fonti per la loro comprensione e la protezione non sono mai state così rilevanti.
Veolia Environnement contribuisce direttamente alla qualità e alla preservazione degli ambienti naturali.
Il mondo marino è un campo di applicazione molto importante di questo impegno: desalinizzazione, rimozione dell’inquinamento dei porti, pulizia delle spiagge, monitorizzazione della qualità dell’acqua balneabile e il trattamento delle acque di zavorra – molto spesso coinvolte nel trasporto di specie a rischio… (www.canyousea.com).
Ogni giorno, l’acqua permette all’EDF di produrre energia, il 95% della quale, in Francia, senza alcuna emissione di Co2. Questa risorsa è il cuore della produzione energetica della EDF. La conservazione dell’acqua e della biodiversità costituisce uno degli assi principali delle azioni del Gruppo per la protezione del nostro ambiente naturale e della biodiversità.
Il Principato di Monaco e la Fondazione Principe Alberto II di Monaco prolungano la grande avventura di esplorazione oceanica lanciata dal Principe Alberto 1° di Monaco, creatore dell’Istituto Oceanografico.
La sinergia nella lotta per la conservazione della biosfera e per educare il pubblico li hanno portati naturalmente a impegnarsi al nostro fianco.
La FondazioneBettencourt Schueller si impegna con noi, convinta che la consapevolezza sulla necessità di conservare la vita naturale sia solo il preludio ai necessari mutamenti del nostro comportamento individuale.
A partire dal 1992 la FondazioneTotalha finanziato programmi per la preservazione dell’ambiente e della biodiversità, come il Censimento della Vita Marina, assieme a partner come il Museo di Storia Naturale e l’Ifremer.
Il Crédit Agricole, firmatario nel 2003 delPatto Mondiale delle Nazioni Unite in Favore dello Sviluppo Sostenibile, agisce quotidianamente per combattere contro il riscaldamento globale. In particolare, propone uno spettro di soluzioni ai suoi clienti, per finanziari azioni mirate al risparmio di energia e allo sviluppo di energie rinnovabili.
Per oltre dieci anni, la Fondazione Alfred P. Sloan è stata la punta di lancia del programma internazionale di ricerca più ambizioso sugli oceani e le loro creature: il Censimento della Vita Marina, CoML. Quesro programma, che unisce scienziati di tutto il mondo, dovrebbe permettere, nel lungo termine, di creare le basi per una nuova relazione con l’ambiene marino. Grazie alla Fondazione A.P. Sloan, la comunità scientifica è stata al nostro fianco in tutte le nostre spedizioni.
Jacques Perrin
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