A una settimana dalla riapertura ufficiale delle sale cinematografiche in zona gialla e dopo il primo vero week-end di programmazione (i dati Cinetel parlano di 380 sale aperte), grande soddisfazione arriva per i risultati di EST - Dittatura Last Minute, l’originale road-movie, inedito al ritrovato pubblico cinematografico, prodotto e distribuito dalla Genoma Films di Paolo Rossi Pisu e diretto da Antonio Pisu.
EST - Dittatura Last Minute – uscito in 16 sale – è il quarto incasso assoluto nella classifica cinetel e il primo incasso di film italiano nonostante un primo passaggio in piattaforma a febbraio a causa della pandemia, per un totale di € 18.785 euro e una buona media copia di circa 1.000 euro.
“Siamo veramente molto contenti di questo primo risultato perché significa che il film piace e che il pubblico ha avuto voglia di tornare in sala per vedere anche il nostro film – commenta Paolo Rossi Pisu – e che la sala rimane un elemento fondamentale per la promozione di un prodotto come questo”.
EST – Dittatura Last Minute è ambientato nel 1989 alla vigilia della caduta del Muro, tratto da una storia vera e girato tra il Cesenate e la Romania. Il film è scritto e diretto da Antonio Pisu (che ritorna alla regia dopo la sua opera prima Nobili Bugie) e prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu, in collaborazione con Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, già autori del libro “Addio Ceausescu” da cui è tratta la sceneggiatura.
La storia nasce da un’idea degli stessi Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi che nel 1989, giovani ventiquattrenni dal grande entusiasmo, intrapresero con un amico il viaggio raccontato nel film. Il ruolo del protagonista è affidato a Lodo Guenzi - voce e chitarra de Lo Stato Sociale nonché diplomato all’accademia di Arte Drammatica Nico Pepe – che con il film EST – Dittatura Last Minute fa il suo esordio sul grande schermo. Al suo fianco gli altri due attori esordienti Matteo Gatta e Jacopo Costantini. Il film è stato realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna.
Sinossi: 1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura: dieci giorni di vacanza nell’Europa dell’est, verso quei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico. Giunti a Budapest conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L’uomo, preoccupato per la famiglia rimasta in Romania, chiede l’aiuto dei tre Italiani. Il compito è portare una valigia alla moglie e alla figlia. Durante il lungo tragitto, tra paesi deserti, ristoranti senza cibo e persone disposte a donare tutto quello che hanno pur di apparire ospitali, i tre raggiungono finalmente la capitale. L’apertura del bagaglio di fronte alla moglie Andra, la figlia Adina di sei anni e nonna Costelia, suscita una grande Emozione. Due mesi dopo è quasi natale. Il telegiornale annuncia la fine del regime di Ceausescu. Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro vite di sempre in Italia. I loro occhi osservano le immagini con una consapevolezza diversa da quella della gente che li circonda. Loro hanno vissuto tutto in prima persona, hanno visto il volto della dittatura, hanno visto un popolo sottomesso riuscire a ribellarsi. Loro hanno vissuto un’avventura.