Biancaneve e il Cacciatore. Uscita italiana: 11 Luglio 2012. TUTTE LE CURIOSITA’ UFFICIALI
Note di produzione
Biancaneve e il Cacciatore è una straordinaria e travolgente nuova versione della favola leggendaria.
KRISTEN STEWART (la saga Twilight, On the road) interpreta la sola persona nel reame più bella della cattiva Regina Ravenna (il premio Oscar® CHARLIZE THERON di Prometheus, Hancock) che vuole distruggerla. Ma quello che la malvagia matrigna non avrebbe mai immaginato è che la giovane donna che è scappata dalle sue grinfie e che ora minaccia il suo regno è stata addestrata nell’arte della guerra da un Cacciatore di nome Eric (CHRIS HEMSWORTH di Thor, The Avengers) che era stato mandato a catturarla.
Questa avventura action epica è stata portata sul grande schermo da JOE ROTH, il produttore del blockbuster miliardario Alice in Wonderland e, al suo esordio cinematografico, dall’acclamato regista pubblicitario e visualist all’avanguardia RUPERT SANDERS.
SAM CLAFLIN (Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare) accompagna le superstar internazionali del film nel ruolo di William, il giovane duca da tempo incantato dalla purezza innata di Biancaneve. Insieme a lui ci sono i nani ad accompagnare Biancaneve e il Cacciatore nel loro viaggio fantastico. I nani sono intepretati dal gotha degli attori inglesi: IAN MCSHANE (Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare) è Beith, l’inasprito capo del clan; BOB HOSKINS (Lady Henderson presenta) è Muir, il loro statista cieco; RAY WINSTONE (The Departed – Il bene e il male) è Gort, l’irritabile ubricacone; NICK FROST (Hot Fuzz) è Nion, il braccio destro di Beith; TOBY JONES (Frost/Nixon – Il duello) è Coll, il soldato più tosto tra loro; EDDIE MARSAN (Sherlock Holmes) è Duir, l’ombra di Coll; JOHNNY HARRIS (Espiazione) è Quert, il figlio ‘musicale’ di Muir; e BRIAN GLEESON (The Eagle) è Gus, il più giovane dei nani che è la personificazione dell’amore del regno per Biancaneve.
Questi sono supportati da un gruppo di attori sia d’esperienza che alle prime armi che include: SAM SPRUELL (The Hurt Locker) nei panni di Finn, il fratello vendicativo di Ravenna e complice della sua magia nera; VINCENT REGAN (Scontro tra Titani) nel ruolo di Duke Hammond, il padre di William a capo della resistenza; LILY COLE (St. Trinian’s) nei panni della giovane ancella Greta; NOAH HUNTLEY (28 giorni dopo…) nei panni del Re Magnus, lo sfortunato padre di Biancaneve; LIBERTY ROSS (W.E.) nel ruolo della madre della principessa; e al suo esordio sul grande schermo, RAFFEY CASSIDY nel ruolo di Biancaneve da piccola.
Gli abili talenti dietro le quinte di Biancaneve e il Cacciatore sono capeggiati dal produttore SAM MERCER (Il sesto senso, Unbreakable- Il predestinato), dal direttore della fotografia GREIG FRASER (Blood story, Bright Star), dallo scenografo DOMINIC WATKINS (The Bourne Supremacy, United 93), dal montatore premio Oscar® CONRAD BUFF (Titanic, L’alba del pianeta delle scimmie) e dal montatore NEIL SMITH (Faintheart), dal famoso compositore JAMES NEWTON HOWARD (Hunger Games, Il cavaliere oscuro), oltre che dalla costumista tre volte vincitrice dell’Oscar® COLLEEN ATWOOD (Alice in Wonderland, Memorie di una Geisha, Chicago).
Il soggetto di questa avventura epica è dello sceneggiatore esordiente EVAN DAUGHERTY, e il copione è di Daugherty, JOHN LEE HANCOCK (The Blind Side, Alamo – Gli ultimi eroi) e HOSSEIN AMINI (Drive, 47 Ronin di prossima uscita).
I produttori esecutivi del film sono PALAK PATEL (Oz: The Great and Powerful di prossima uscita) e la vincitrice dell’Oscar® GLORIA BORDERS (Terminator 2: Il giorno del giudizio, Forrest Gump).
LA PRODUZIONE
Da Alice a Biancaneve:
reimmaginare favole epiche
Joe Roth, ex presidente della 20th Century Fox e dei Walt Disney Studios e produttore del fantastico successo globale di Tim Burton Alice in Wonderland, sapeva che la sua squadra aveva trovato qualcosa di incredibile quando lo script di Evan Daugherty di quello che sarebbe diventato Biancaneve e il Cacciatore è arrivato alla sua società di produzione con base a Los Angeles, la Roth Films. Al tempo, il capo dello sviluppo alla Roth (e produttore esecutivo di questo film), Palak Patel, ha visto il potenziale della storia di Daugherty, che era una versione innovativa della favola dei Fratelli Grimm, pubblicata originariamente nel 1812 nella raccolta “Kinder- und Hausmärchen” (“Fiabe”).
Roth e Patel sono stati anche quelli che hanno trovato l’uomo che avrebbe diretto questa avventura epica. Rupert Sanders, pluridecorato regista pubblicitario, si è fatto strada fino al top del suo mondo grazie a uno stile visivo unico che caratterizza distintamente campagne come quella per l’irresistibile videogame Halo 3. Roth, Patel e la produttrice esecutiva Gloria Borders sono rimasti affascinati dal tono senza compromessi e dall’impressionante varietà del lavoro di Sanders, oltre che dall’anima e dalla profondità delle sue pubblicità.
Quando la squadra di Roth ha avuto una bozza soddisfacente del copione, Sanders è stato il primo e unico filmmaker a cui hanno inviato l’idea. Creatore veterano di fantasiosi spot pubblicitari, Sanders credeva fosse importante sia reimmaginare la storia che offrire una Biancaneve cinematografica a entrambi i sessi. I produttori sentivano che la sua idea e i suoi numerosi talenti insieme avrebbero garantito il via libera alla produzione.
Roth sapeva che con questa favola senza tempo e l’arsenale visivo di Sanders erano sulla giusta via: “Mi piaceva moltissimo l’idea di stravolgere questa storia. Dopo aver fatto Alice in Wonderland ho capito che se trovi la storia giusta e ci fai lavorare un cineasta visionario – uno che ha davvero l’occhio – e hai un tocco moderno e usi tutti gli strumenti che la modernità ti mette a disposizione, hai il meglio di tutti i mondi.”
Il produttore dice di aver trovato l’uomo giusto in Sanders: “Quando abbiamo visto il suo reel pubblicitario, ci è stato chiaro che aveva un occhio fantastico. Sono rimasto colpito da quanto fosse intelligente, e sapevo che avrebbe imparato velocemente.”
In verità all’inizio il cineasta inglese è rimasto un po’ perplesso. Sanders racconta: “Stavo cercando un progetto e avevo tra le mani un paio di cose. Poi mi hanno inviato questo copione, e ho pensato, ‘Biancaneve? Ma stiamo scherzando?’ Dopo averlo letto però, ho pensato che fosse un’incredibile opportunità per creare un mondo che la gente non aveva mai visto prima. Quello che mi ha toccato della storia è stato che attinge a una cosa che molte persone hanno dentro di loro. Da bambini l’abbiamo letta tutti e abbiamo visto il cartone fatto nel 1937— la prima incursione della Disney nel mondo delle fiabe. Mi piaceva moltissimo l’idea di reinventarla.”
Sanders dice che era anche molto eccitato dalla “possibilità di fare con la storia qualcosa di più mascolino.” Il regista dice: “Biancaneve ha un arco di sviluppo che è la mitica ascesa di un eroe. E’ quasi la versione femminile di Luke Skywalker. Abbiamo costruito un universo che tocca tutti i suoi temi, incluse le metafore e le immagini iconiche, ma tutto è alterato. Abbiamo ancora lo specchio, la mela rossa e la regina cattiva, ma abbiamo anche aggiunto imponenti battaglie e una ribellione. Questa storia è più ampia, e la posta in gioco è molto più alta. E’ la lotta di vita contro morte.”
Nelle 24 ore che hanno seguito la lettura della sceneggiatura, Sanders ha messo insieme una collezione di idee per i suoi produttori. Ha presentato questa idea preliminare il giorno successivo, incorporando nella storia di Daugherty concept visivi che si ispiravano a scultori inglesi e francesi e ad artisti tedeschi. Non aveva alcun interesse nel presentare una Biancaneve fragile che deve essere salvata da qualcun altro; l’eroina di Sanders era concentrata sulla sua missione tanto quanto la sua antagonista.
Mentre il copione si sviluppava, il regista ha capito che i simboli dei fratelli Grimm erano piuttosto importanti per portare avanti la narrazione, e dice: “Sono molto potenti. Tutto in quella storia – lo specchio, la mela – è un’icona e ha molti risvolti e significati più profondi. La mela è la conoscenza dell’albero della vita. La storia di Biancaneve ci aiuta a capire la mortalità e ci insegna a non farci sotterrare da gelosia e ira perché questo ci fa smettere di vivere. Ci insegna che bisogna godersi la vita e non tentare di raggiungere qualcosa che, in definitiva, non ha alcuna importanza.”
Per dimostrare agli executive della Universal Pictures l’azione ed emozione di cui è capace un regista che esordisce al cinema, a Gennaio 2011 Sanders ha preso un cast e una troupe ridotta all’osso e ha filmato scene selezionate che avrebbero fatto parte della sua idea di Biancaneve e il Cacciatore. Facendosi aiutare da amici e colleghi del campo ha montato una breve presentazione, ha aggiunto degli effetti speciali e si è affidato a un amico per la voce narrante. Quando la società ha visto questa bizzarra presentazione che Sanders aveva completato in una settimana circa – con la Regina che si dissolve in dei corvi, la sua mela che si disintegra e le fate che emergono dal petto di alcuni uccelli – ha dato il via libera al film. Tutti si sono resi conto che il giovane filmmaker era più che in grado di dirigere e creare un’epica con uno stile e un approccio peculiari.
Sanders riassume i suoi pensieri sullo stile visivo di questo film: “Volevo creare un mondo fantastico molto ricco, ma volevo separare la favola dalla fantasia perché per me sono cose molto diverse. Volevo creare qualcosa che fosse vigoroso e gagliardo, ma anche molto emotivo, e realizzare un film di scala epica che avesse anche dei grandi sentimenti. Spsso si vedono film di questo genere che sono molto forti dal punto di vista visivo ma che non hanno cuore. Io volevo trovare l’emozione in questa storia.”
Durante la pre-produzione, John Lee Hancock di The Blind Side e Hossein Amini di 47 Ronin hanno entrambi contribuito a quello che sarebbe diventato il copione finale basato sulla storia di Daugherty, e Roth ha chiesto a Sam Mercer, esperto cineasta e collaboratore di lunga data di M. Night Shyamalan, di unirsi al gruppo come produttore.
Mercer spiega che il motivo che lo ha spinto a unirsi ai produttori è stato che il film era una re-invenzione che rispettava però l’atemporale fascino di questo personaggio, e a proposito della nostra eroina dice: “Biancaneve sta facendo un percorso, ma non lo ha ancora accettato. Deve prendere il controllo del regno e ascendere al trono che suo padre le ha lasciato. Il personaggio è là per il suo popolo, e tutte queste sono cose in cui riusciamo a immedesimarci. Con l’estetica di Rupert e il suo occhio per i dettagli cinematografici, sapevamo di riuscire a dare a questo materiale un’atmosfera contemporanea e a renderlo il grande e divertente film action dell’estate.”
Il sangue più nobile:
scegliere gli attori per questa avventura-action
Roth, Mercer e Sanders volevano creare un film che non fosse solo senza tempo ma che catturasse anche lo spirito, lo stile e il tono dei fratelli Grimm, il modo in cui questi due scrittori avrebbero forse immaginato una versione della loro storia 200 anni dopo averla creata. Con la produzione pronta per girare nel Regno Unito nell’autunno 2011, la responsabile del casting LUCY BEVAN ha cominciato a cercare in tutto il mondo gli attori che avrebbero dato vita a questo nuovo film.
Il primo ruolo a essere scelto è stato anche quello più malvagio: la Regina Ravenna. Figlia di una strega, Ravenna ha lentamente trovato la sua strada verso il male. Rapita da un malvagio maestro quando era bambina, l’unico potere che Ravenna esercitava era la sua strabiliante bellezza. Nonostante sua madre le abbia dato un incantesimo per proteggerla dai danni del tempo, per mantenere la sua bellezza Ravenna è costretta a divorare l’energia vitale di giovani fanciulle. Dopo aver stregato e ucciso il padre di Biancaneve, il Re Magnus, Ravenna ha rallentato la sua morte e devastato l’equilibrio della vita con una malvagità che si è diffusa nel regno come un cancro.Ma la sua crudeltà non finisce qui.Per diventare davvero immortale, Ravenna deve mangiare il cuore di Biancaneve… nel momento in cui la sua figliastra diventerà la più bella del reame.
Sanders riflette sulla forza che questa creatura esercita nelle nostre menti, oltre che al suo ruolo in questa versione della favola iconica: “La Regina simboleggia la morte, e tenta di evitare che la sua arrivi. Lei cerca l’immortalità, e per questo tutto nel regno è senza equilibrio. Biancaneve, al contrario, è il cuore pulsante della vita, e il compito del Cacciatore è prendere quella vita. Se la Regina fallisce, la vita e la morte saranno di nuovo in sintonia e il regno ritornerà come era una volta.”
L’attrice premio Oscar® Charlize Theron è stata scelta per interpretare la leggendaria regina. Parlando della sua decisione di scegliere Theron, Sanders commenta: “Charlize ha fatto delle interpretazioni memorabili nella sua carriera ma è anche una donna incredibilmente bella. Più di ogni altra attrice è potente, intensa e bellissima. E’ un misto tra Margaret Thatcher e Kate Moss.”
Parlando del simbolismo del film e della decisione di Theron di dare vita a questi topoi, il regista aggiunge: “Quando hai a che fare con degli archetipi, puoi allargarti. Le persone vogliono provare piacere quando la Regina dice, ‘Specchio, specchio delle mie brame’. Noi vogliamo che queste parole vengano pronunciate da un’attrice della statura e bellezza di Charlize.”
Roth ci spiega il processo che ha portato alla scelta dell’attrice: “Charlize è stata la nostra scelta dall’inizio. Avevo già lavorato con lei in passato. Siamo andati sul set dove lei stava girando uno spot e abbiamo aspettato che facesse una pausa. Quando ci è venuta incontro, con tacchi a spillo di 10 cm e vestita da pubblicità, ho pensato, ‘Rupert perderà la testa!”
Il produttore è stato molto contento anche quando l’attrice è arrivata sul set per cominciare le riprese pronta per le situazioni più intense del suo personaggio, inclusa quella di una disagevole nuotata in una vasca di petrolio. “Charlize è feroce quanto desiderava essere,” aggiunge Roth. “E’ una miscela interessante: mantiene sempre il controllo, è magnifica da guardare e fa paura.”
Theron è stata attratta dal ruolo per la complessa umanità di questa creatura tradita e ferita che avrebbe potuto facilmente diventare un terribile stereotipo. L’attrice spiega un po’ della backstory della Regina: “La madre di Ravenna le ha instillato già in giovanissima età la convinzione che lei possa essere se stessa veramente e al meglio solo se rimane giovane e bella. Lei si rende conto che i suoi poteri magici sono la sua sopravvivenza. E percorre questa strada.”
Nonostante Ravenna abbia, secondo Theron, “istinti brutali” e “un’ossessione per il suo bisogno del cuore pulsante di Biancaneve che le darà l’immortalità”, la regnante non ha perso tutte le tracce della sua umanità. Come Sanders, l’attrice ha apprezzato le difficili lezioni insite in questa storia senza tempo, e dice: “Ravenna si rende conto di volere qualcosa che, se avesse fatto delle scelte diverse nella sua vita, avrebbe potuto avere. Ma per il modo in cui ha deciso di vivere e la posizione che ha scelto non può. Non è proprio possibile.”
Quando la madre di Biancaneve è morta e suo padre ha sposato Ravenna, la giovane principessa ha scoperto che la sua innocenza e compassione erano qualità che la nuova Regina disprezzava. Rinchiusa in una torre per sette anni, Biancaneve è cresciuta guardando l’assassina di suo padre regnare con il pugno di ferro. Ma la giovane bellezza che aveva già cominciato ad addestrarsi come arciera, falconiera e cavallerizza scappa e ora si allena con un nuovo alleato. Per lei è arrivato il tempo di difendere il suo popolo dalla donna che lo sta distruggendo. Giura di diventare la loro arma e esorta gli altri esiliati a cavalcare con lei contro Ravenna.
Sanders sapeva che con il personaggio di Biancaneve dovevano essere molto cauti e attenti. Nell’adattare una favola scritta due secoli fa che racconta di una bambina che è più vittima che combattente, era importante che per il pubblico contemporaneo di tutto il mondo Biancaneve e il suo viaggio rimanessero riconoscibili. Gli ostacoli e i problemi che lei affronta sono questioni con le quali sono alle prese le ragazze e le donne dei nostri giorni: solitudine e maturazione, problemi di fiducia, amore e il potere della bellezza (e il suo definitivo sbiadire).
La scelta della nemesi di Ravenna è stata leggermente più difficile di quella della sua persecutrice. I realizzatori del film cercavano un’attrice che fosse in grado di catturare entrambe le facce di questo personaggio archetipico: l’innocenza, l’ingenuità e la tenerezza che Biancaneve dimostra nella prima metà della nostra storia e la tosta e gagliarda principessa guerriera che diventa nella seconda metà. Hanno scoperto che molte attrici più giovani sapevano interpretare brillantemente la prima parte del film, ma avevano problemi a convincere la squadra della loro capacità di trasformarsi nella persona più tosta, la guerriera. Allo stesso modo, quando facevano il provino attrici più anziane riuscivano a ritrarre bene la soldatessa esperta, ma non erano convincenti nei panni della tenera prigioniera delle prime scene del film.
Dopo un’ampia ricerca di un’attrice che potesse soddisfare le esigenze di questo grandioso ruolo, l’ambitissimo personaggio di Biancaneve, è stata scelta Kristen Stewart, conosciuta per il suo ruolo di Bella Swan nella saga blockbuster Twilight. Di questa scelta, Sanders dice: “Kristen è un’attrice di incredibile talento. Ha naturalmente fatto un lavoro straordinario fino ad ora ma questo film la apre ad un pubblico ancora più vasto e le dà un ruolo classico. Ha interpretato film che sono del nostro tempo ma nessuna pellicola come questa. E’ la sua opportunità per crescere e brillare.”
Roth ci parla un po’ della scelta: “Eravamo tutti convinti del fatto che Biancaneve non fosse timida, che fosse al contrario una figura aggressiva, assertiva e positiva alla Giovanna D’Arco. All’inizio per il ruolo cercavamo una sconosciuta, come avevamo fatto per Alice in Wonderland, dove abbiamo trovato Mia Wasikowska. Io e Rupert abbiamo invece deciso di andare a New Orleans dove stavano girando l’ultimo film della saga Twilight e di parlare con Kristen. Siamo stati contentissimi della scelta di Kristen. Ha veramente lavorato sodo per questo ruolo; ha trascorso quattro mesi cavalcando e altri quattro con un accento inglese.”
Stewart ci presenta una giovane donna che pensavamo di conoscere da tempo: “Non abbiamo provato a prendere Biancaneve e a stravolgerla; siamo molto fedeli a quello che lei è nella storia. Lei ci ricorda come le grandi persone possono essere nei confronti del prossimo.” Come Theron, l’attrice ha apprezzato l’approccio profondo del copione alla bellezza e al potere, e dice: “E’ stato interessante interpretare una giovane donna che non conosce alcuna vanità. Non ne ha alcuna. In quasi tutti i ruoli che interpreti, sei almeno consapevole di te stessa e magari devi interpretare una ragazza che ha a che fare con la vanità mentre cresce e si traforma in una donna. Il fatto che Biancaneve non ne abbia nessuna e Ravenna sia l’esatto opposto dice qualcosa di molto interessante su cosa la gente trova bello nella vita.”
L’attrice ha apprezzato l’idea che gli sceneggiatori avevano di Biancaneve, un personaggio all’inizio intrappolato in una foresta, che prende la sua forza da tutte le debolezze. Stewart riflette: “Ammiro i personaggi forti, ma questo non era forte e basta. Era molto femminile e umano, e io amo interpretare un personaggio per il quale si farà il tifo e per il quale, facendo cadere la bibita per terra, ci si alzerà e griderà ‘Siiiiii!’”
Questo ruolo è il primo per Stewart come eroina d’azione, anche se problematica. L’attrice dice: “Biancaneve all’inizio è questa martire isolata. Dopo la sua fuga diventa di nuovo un essere umano, ma non combatte necessariamente per se stessa. E’ come se ci fosse un buco che non può essere riempito. La maggior parte dei personaggi d’azione si sentono superiori e sono vendicativi, ma lei no. Non ho mai visto una cosa del genere prima e penso che sia straordinaria.”
Stewart sapeva che ci sarebbe stato molto lavoro fisico e azioni pericolose in una produzione di queste dimensioni e portata, ed era più che pronta alla sfida. Per esempio, durante la scena in cui Biancaneve scappa, l’attrice doveva stare letteralmente sul set di una fogna chiusa con dozzine di ratti vivi. Per questa fuga temeraria doveva poi anche saltare giù da un edificio di due piani in uno stagno in una gelida giornata londinese.
L’ultimo protagonista ad essere scelto è stato, naturalmente, il Cacciatore: Eric, un cacciatore che conosce la Foresta Incantata e quella Oscura come il palmo delle sue mani. Quest’uomo un tempo aveva non solo rispetto per gli animali che cacciava, ma anche la capacità di pensare come loro. Ma dopo la morte di sua moglie Zara, Eric è diventato un mercenario e un ubriacone. Ora il Cacciatore ha il compito di seguire Biancaneve nella foresta e riportarla a Ravenna, che ha bisogno di divorare il suo cuore. Quando Eric scopre il tradimento della Regina, incanala tutta la sua ira nell’addestrare la giovane donna che tenterà di mettere fine a quello che Ravenna ha cominciato. Eric inizia a vedere in Biancaneve la fine dell’oscurità e a credere che lo stendardo del re possa volare di nuovo.
Pensato all’inizio come un personaggio molto più vecchio di Biancaneve, il Cacciatore ha subito delle trasformazioni nel corso dello sviluppo della sceneggiatura. Proprio Thor, l’attore Chris Hemsworth, è stato corteggiato per la parte dopo che i realizzatori lo avevano visto nel ruolo, che ha cambiato la sua carriera, del dio nordico della guerra. Il suo carisma e la sua presenza scenica li hanno portati a credere che lui potesse impersonare il tormentato ex soldato che trova la sua salvezza in una giovane donna di nome Biancaneve.
Con il suo atteggiamento, l’umorismo, l’intensità e la sua presenza fisica, Hemsworth ha dimostrato di poter dare vita al personaggio e servire da equilibrio ideale tra Stewart e Theron. Della scelta di questo attore Mercer dice: “Abbiamo trascorso un bel po’ di tempo a pensare a chi dovesse essere il Cacciatore e a come chiudere il triangolo. Dopo aver parlato con molti attori e ascoltato le loro idee, abbiamo scoperto Chris. Sta diventando una grande star e noi sapevamo di doverlo avere.”
Il primo giorno di Hemsworth sul set è stato uno dei più intimidatori di tutte le riprese: la sua grande scena con Theron nella quale la Regina invia il Cacciatore. Roth sapeva che Hemsworth era pronto a confrontarsi con la vincitrice dell’Oscar®.
Il produttore si complimenta: “Il ragazzo ha il fisico di un difensore, è bellissimo da guardare e ha una grande profondità. Chris è il tipo che dà il 110 percento tutto il tempo.”
Parlando del suo ruolo, Hemsworth dice: “Il Cacciatore è un po’ un’anima persa. Ha perso fiducia nella vita e in se stesso. Lo incontriamo per la prima volta all’inizio del film, ed è un ubriacone che vive nella foresta da solo e lavora come mercenario pagato per cercare e rintracciare persone. Gli viene poi dato il compito di trovare Biancaneve e riportarla alla Regina.” Parlando del perché ha accettato il ruolo, Hemsworth dice: “Mi piaceva l’idea di interpretare l’eroe riluttante: spigoloso all’esterno ma con un gran cuore sotto. Abbiamo cercato di spingere sulle contraddizioni del suo personaggio, di renderlo imprevedibile.”
Hemsworth ha anche apprezzato il “classico personaggio da western” che gli sceneggiatori avevano descritto e lo stile visivo che il suo regista assicurava. L’attore aggiunge: “L’ho letto con Rupert, e ho visto quanto lui fosse creativo dal punto di vista visivo. Abbiamo parlato del personaggio e della storia e io sono stato ispirato da quello che ha detto. Ho lavorato con parecchie persone che hanno fatto molti più film di Rupert, ma molti non sono neanche minimamente equipaggiati, concentrati o innovativi quanto lui. Lui è irreale. Mi piacciono questo tipo di film: grandi, fantastiche storie epiche che hanno al centro un cuore vero. Ci sono personaggi con i quali puoi immedesimarti e la storia parla di speranza e ispirazione e amore e tragedia. Queste sono cose con cui tutti abbiamo a che fare, ma la storia è raccontata su uno sfondo incredibilmente vivido.”
Sebbene Hemsworth e Stewart avevano provato con attenzione le loro scene di combattimento insieme, durante le riprese sono stati fatti degli errori. Nel corso di una scena particolarmente vigorosa, Stewart ha accidentalmente dato un pugno sulla faccia all’abile kickboxer. Il suo naso si è gonfiato e la ferita è stata dovuta coprire con il trucco. Stewart è stata davvero una degna compagna di questo Cacciatore.
Nessun racconto di questa favola senza tempo sarebbe completo senza un bel principe. E in questa versione l’uomo è William, il più caro amico d’infanzia di Biancaneve e figlio del Duca Hammond, secondo del re. Quando l’esercito nero di Ravenna ha preso il controllo del castello e Biancaneve è stata imprigionata, William, interpretato da Sam Claflin, è fuggito con suo padre in terre remote popolate da troll, nani e fate. Hanno trascorso anni mettendo insieme un esercito per proteggere quello che resta del regno dalla velenosa donna che ha sovvertito l’ordine nturale del mondo. Quando William viene a sapere che il suo amore dell’infanzia è ancora vivo, l’esperto tiratore giura di trovare Biancaneve e di non lasciarla mai più.
Della motivazione del suo personaggio, Claflin dice: “William lotta per rendere il mondo un posto migliore e lo fa disobbedendo agli ordini di suo padre; e questo lo rende un ribelle. Ma lo fa per quello che lui crede sia il bene del mondo. Quindi è un tipo piuttosto degno di rispetto.”
Stanco di vivere in esilio, William è pronto a reclamare il regno per le persone che sono state oppresse da un’entita i cui poteri sembrano non conoscere fine. Trova un alleato nella sua amica d’infanzia Biancaneve. Claflin aggiunge: “Lui sa che c’è molto di più nella vita che vivere dietro a queste mura alte e spesse, e suo padre vuole solo essere cauto e che nessuno rischi la vita. William crede che per migliorare le cose bisogna correre dei rischi.”
Della scelta di Claflin e del ruolo di William in questa storia, Sanders dice: “Sam lo ha interpretato eccellentemente, e William è un personaggio difficile perché il Cacciatore è molto carismatico perché è il cattivo, quello che amiamo odiare e odiamo amare. Abbiamo tentato di rendere William dinamico. Lui è il figlio guerriero di un padre statista, e sta là a combattere e ad addestrarsi da solo. L’immagine che lo ha segnato da bambino è stata che la sua fidanzata Biancaneve è stata strappata via dalle sue mani nel corso di una battaglia in cui Ravenna uccide il re e si appropria del castello. Siamo stati tutti molto colpiti da come Sam ha gestito un ruolo così difficile.”
Gli altri talenti che supportano il film includono: Sam Spruell nei panni del cattivo Finn, fratello di Ravenna, lo scagnozzo che fa tutto quello che la malvagia sorella gli ordina; Vincent Regan nei panni del coraggioso Duca Hammond, l’ex vicecomandante del Re Magnus (e padre di William) che ha portato il suo popolo in regioni lontane; Noah Huntley che interpreta lo sfortunato Re Magnus, la cui morte prematura getta la regione nella più profonda disperazione; mentre Liberty Ross interpreta l’amata prima moglie defunta di Magnus, la madre della giovane principessa; Lily Cole interpreta la giovane serva Greta, la cui giovinezza viene portata via da Ravenna; infine, al suo esordio cinematografico, Raffey Cassidy interpreta Biancaneve da piccola.
Maestri britannici:
i Nani vengono scelti
La crema dell’establishment attoriale britannico è stata corteggiata per interpretare i nani del film e, grazie a una combinazione di effetti visivi e trucchi di vecchia scuola, crederete alla loro altezza. Nella scelta dei nani, con i suoi tespiani Sanders è ricorso a un trucchetto. E’ andato separatamente da ognuno dei nani potenziali, con dei disegni che lo ritraevano nei panni di questi personaggi e con elaborate storie su questi guerrieri destinati ad aiutare Biancaneve nella sua missione. Sapeva che se riusciva a fissare con loro un incontro, la sua passione sarebbe stata contagiosa. Infatti, ogni singolo attore ha accettato.
Sanders ci racconta come ha fatto ad attirare questi grandi talenti: “E’ stato un po’ come fare il casting per un film di gangster inglese. Avevo lavorato a qualcosa di simile e questi ragazzi erano tutti nel mio elenco per quel progetto. Quando è arrivato il momento di scegliere i nani, volevo fare qualcosa di diverso con loro. Avevo bisogno di trovare uomini tosti con cuori grandi. Volevo che loro cantassero e piangessero insieme, che ridessero e combattessero insieme. Sono davvero una banda di fratelli. E’ vero che una volta che ne hai scelto uno, gli altri cominciano a sistemarsi da soli.
“Ho creato una bibbia rilegata di immagini che descrivevano il mondo fin nei piccoli dettagli – la geografia, la storia, l’attuale enigma del regno – in modo che loro si facessero un’idea di come fosse quel mondo” continua il regista. “Un grande ruolo lo ha poi giocato la loro fiducia in me e le mie sviolinate per convincerli a fare il film. I nani danno molto a questa pellicola. Sono l’interludio comico che fa ridere, ma mostrano anche altre emozioni. Sono sinceri e hanno un gran cuore.”
Beith, interpretato da Ian McShane, è il leader dei nani. E’ un vecchio conoscente del Cacciatore e sa quanto Eric possa essere difficile. Nion, interpretato da Nick Frost, è il braccio destro di Beith e un fervente sostenitore della supremazia dei nani, per questo non crede a Biancaneve né a Eric né a nessuna delle loro ragioni. Gort, interpretato da Ray Winstone, è un nano ubriacone e irritabile che aborrisce quasi tutta la musica e si mette del muschio nelle orecchie per non sentirla (e per non sentire tutti gli altri). Coll, interpretato da Toby Jones, è uno dei nani più tosti e serve i suoi uomini come se fosse un soldato delle Forze Speciali. Lui e Duir, interpretato da Eddie Marsan, formano un duo guerriero. Insieme alla sua altra metà, Duir elimina tutti i nemici che osano immischiarsi con la specie nanesca. Gus, interpretato da Brian Gleeson, è il più giovane dei nani e si innamora di Biancaneve appena la vede. Questo giovane suonatore di violino darà prova della sua lealtà quando si tratterà di proteggere la salvatrice del suo regno.
Gli ultimi due nani sono padre e figlio. Muir, interpretato da Bob Hoskins, è cieco. Veggente saggio e leader spirituale del suo clan, Muir è certo che Biancaneve abbia il cuore puro e che sia stata scelta per salvare la terra distrutta da Ravenna. Crede che la giovane principessa sia destinata a diventare il volto della speranza per il regno. Infine il figlio, Quert, interpretato da Johnny Harris, guida suo padre. Quert canta ballate celtiche con una voce straziante ed è un bravo musicista.
Molti degli attori che interpretano i nani hanno già lavorato insieme prima, e McShane torna a lavorare con Claflin, uno dei suoi colleghi attori nel film Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare. McShane riassume i pensieri della squadra su questo progetto: “La storia è grande: è magica, brutale, sexy e molto diversa da tutte le altre leggende nelle quali ho lavorato finora. E’ un copione intelligente, e la qualità visiva che gli danno Rupert e la sua troupe sarà straordinaria.”
Marsan scherza dicendo che Sanders ha forse riveduto la sua contentezza nel corso della postproduzione: “Rupert ha fatto il passo più lungo della gamba quando i nani sono apparsi sul set. Noi eravamo come un gruppo di alunni disobbedienti che creano solo scompiglio, è nel personaggio, ti rende piuttosto birichino, licenzioso e maleducato.”
Cappe e armature:
i costumi di Biancaneve e il Cacciatore
Sanders e i suoi produttori hanno scelto con attenzione una straordinaria squadra di capi reparto creativi, tutti selezionati per il loro livello di abilità artistiche. Vincitrice del premio Oscar® per Alice in Wonderland, Chicago e Memorie di una Geisha, alla costumista visionaria Colleen Atwood è stato dato il compito di presentare i personaggi a un pubblico moderno attraverso abiti straordinariamente complessi e assemblati con cura.
La costumista è stata una collaboratrice di lunga data di Sanders nel suo lavoro pubblicitario. Il regista dice: “Colleen Atwood ha più esperienza di tutti noi messi insieme, e io ho già lavorato con lei in pubblicità per un bel po’ di anni. E’ stato straordinario che lei abbia accettato, perché in questo film il guardaroba è davvero importante. Se non è abbastanza fantasioso – ma anche abbastanza realistico – non aiuta i personaggi a entrare nel loro mondo, e questo sarebbe un vero problema. I costumi creati da Colleen si mescolano perfettamente in questo mondo e ci dicono parecchio sul mondo e sui personaggi.”
Il simbolismo era fondamentale nel racconto di Sanders di questa storia e Atwood ha tradotto la visione del regista in maniera formidabile. Per esempio, lo stemma di Magnus è emblematico del suo essere stato un re buono e benevolente in un tempo in cui il suo regno prosperava. Era fertile e vivo e il cimiero simboleggia la pace. La mela è invece un’icona della storia di Biancaneve dei fratelli Grimm, e l’albero di mele è una parte del film che è rappresentata simbolicamente.
Atwood comincia ogni film facendo ricerche sui media consueti ma, in particolare, sono i musei ad ispirarla di più. La Collezione Wallace, che si trova a Londra, ed è una delle più belle collezioni europee di armi e armature (oltre che di arte, mobili e porcellane) le è stata di grandissimo aiuto. I suoi viaggi la hanno anche portata a Istanbul. La costumista spiega: “Ho trascorso un paio di giorni a comprare tessuti e scampoli e pezzi. Mi ha aiutato a mettere insieme il look del film, e tutto quello che ho comprato là è stato usato nel film in maniera cruciale. Ho aggiunto centinaia di materiali industriali, ma Istanbul è un mercato fantastico di tessuti fatti a mano. E’ stata molto utile per l’ispirazione, ed è stata il luogo dove trovare tessuti come meravigliose lane intrecciate tinte con fibre naturali.”
La costumista era molto contenta di lavorare con Sanders al suo debutto cinematografico e sapeva che sarebbe riuscita a rendere onore ai ricordi del pubblico sulla protagonista e insieme a racconatre la sua propria versione della favola. “Biancaneve è stato uno dei primi film che ho visto da bambina,” ricorda Atwood. “C’erano alcune cose magiche nel personaggio della Disney, e io ho amato il vestito di Biancaneve, ma il nostro personaggio non poteva essere vestito di rosso, blu e giallo.”
Dato che la Biancaneve di Stewart è un personaggio fisicamente molto attivo, Atwood ha disegnato un costume di foggia moderna che viene personalizzato nelle varie fasi della storia. “L’abito che Biancaneve indossa per la maggior parte del film è fatto di una bellissima pelle scamosciata verde che sta benissimo con il colore degli occhi di Kristen. Il vestino ha diversi strati, compresi dei leggings sotto che permettono al personaggio di essere attivo e a noi di non doverci preoccupare continuamente di riaggiustarlo e di spillare le gonne agli stivali” dice Atwood. “Il vestito all’inizio è lungo ma subisce una trasformazione per mano del Cacciatore durante i loro viaggi. Allora mostriamo una versione più corta del vestito con i leggings che speriamo attraggano le ragazze di oggi ma che siano comunque accettabili all’interno del regno della storia.
Verso la fine del viaggio, Biancaneve va in battaglia per combattere per il futuro del suo popolo. Con la trasformazione del personaggio cambia anche il costume, per questo Atwood ha ideato un’armatura da indossare a cavallo e in battaglia che stesse bene a Stewart. “Quando Biancaneve va in battaglia, non ha tempo per mettere insieme una vera e propria armatura” commenta Atwood. “Per questo abbiamo preso elementi diversi di un’armatura e li abbiamo messi insieme in modo da sembrare che lei indossi un’armatura.” La costumista aggiunge: “Non deve apparire come un costume posticcio e rimediato. Biancaneve può cavalcarci e combattere, ma ci sono dei piccoli indizi che dicono al pubblico che è stato messo insieme in fretta. Ci sono pezzi di gamba mancanti e l’intero costume non è simmetrico.”
La pluripremiata costumista si è divertita a creare i costumi di Biancaneve, e riflette: “Ho una figlia pressapoco dell’età di Kristen e volevo creare qualcosa che fosse familiare a quella fascia d’età. Faccio molti costumi per film fantasy o storici, ma amo il modo di vestirsi delle giovani donne.”
Il Cacciatore indossa di base sempre lo stesso abito per tutta la durata della storia, e tutti i suoi capi sono fatti di materiali organici grezzi adatti a un cacciatore come lui. Per il personaggio, Atwood ha preso ispirazione da quello che sarebbe stato il suo habitat naturale: i grandi spazi aperti. Prendendo come riferimento forme e tessuti del Medioevo, la squadra di Atwood ha cucito insieme piccoli pezzi di pelli animali. “Il suo abbigliamento è fatto di molti strati” dice la costumista. “Tutto doveva essergli utile. Per esempio, il suo cappotto grande e pesante può essere usato anche come coperta su cui dormire.”
Il Cacciatore non sarebbe tale senza le sue armi. Porta un porta-asce e una cintura dove tiene i suoi vari coltelli. Atwood ha dovuto mettergli il porta-ascesulla schiena per permettergli di afferrare velocemente le sue armi. La squadra dei costumi ha creatoun porta-ascecon delle calamite per assicurare le asce sulla bardatura,permettendo così agile e veloce accesso a Hemsworth alle sue armi. Dopo un bel po’ di allenamento con il coordinatore degli stunt BEN COOKE, l’attore era pronto.
Il guardaroba più elaborato e prezioso appartiene ovviamente a Ravenna. Mentre Magnus era un re buono che regnava su una terra prosperosa, la sua assassina fa il contrario. E naturalmenete la sua crudeltà si riflette nella sua araldica. Lo stemma di Ravenna simboleggia l’oscurità sopra una terra che un tempo era fertile. L’albero nel suo emblema è morto e annerito e non ha frutti.
Atwood e la sua squadra hanno avuto molto da fare. “Creare per un personaggio come Ravennna è l’equivalente cinematografico di fare alta moda,” riflette la costumista. “Realizzare costumi per una che è alta sei piedi è semplicemente fantastico, ma non si può avere un personaggio come Ravenna senza avere un’attrice come Charlize Theron a indossare i costumi. Ce ne sono tanti e elaborati e per qualche attrice questo poteva essere schiacciante.”
Attraverso Ravenna, Atwood ha cercato di personificare il male in un modo diverso, un male che mostra anche un po’ di vulnerabilità. Nella storia Ravenna indossa 12 costumi principali, ognuno dei quali fatto a mano con centinaia di ore di lavoro. Per prepararsi, Atwood ha parlato a lungo del personaggio con Theron. La costumista dice: “Theron voleva anche divertirsi un po’ e non essere troppo legata al cliché della Regina cattiva. Volevamo entrambe che Ravenna fosse anche una persona. Ha doveri reali e dei sentimenti e ricordi sulla sua provenienza, ma mentre la storia va avanti, lo stesso fa la sua follia. Il suo mondo sta crollando e la sua follia si impossessa di lei, e qui io ho iniziato a cambiare i tessuti e le fogge dei suoi abiti. All’inizio i suoi costumi hanno delle forme reali, ma mentre si va avanti, diventano sempre più spettrali e simili a insetti. E’ la mia metamorfosi per lei.”
Divoratrice della giovinezza di giovani fanciulle, Ravenna ruba la sua bellezza a tutti e tutto intorno a lei. Finita la festa, il suo mondo comincia a deteriorarsi. “Quando il vestito d’oro e la cappa si trasformano, vediamo la transizione della bellezza di Ravenna” dice Atwood. “Ravenna prende la sua bellezza, ma la bellezza di Biancaneve è interna e proprio sua, e la si vede crescere nel corso della storia. Questo è il contrasto allegorico tra i due tipi di bellezza nella storia e nel mondo.”
I costumi della Regina non smettono di strabiliare. Per realizzare la cappa trasformatrice di Ravenna – il suo mantello corvo - una sarta esperta ha lavorato quattro settimane partendo da un’idea e uno schema ideato da Atwood. Ogni piuma è stata rifilata a mano prima di essere applicata. Per la persona che l’ha fatto, il mantello da corvo di Ravenna è stato un gesto d’amore. Ma l’alta moda non è di certo economica. Costo: circa 20.000 sterline!
Theron parla della costumista, notando che Atwood si è assicurata che “il male fosse nei dettagli.” L’attrice spiega come i costumi abbiano seguito la funzione: “Colleen ha davvero capito i temi di questa storia che non parla solo di bellezza. Per Ravenna tutto deve essere in un certo modo perché questa è la sua filosofia di vita. Lei vive in un mondo di uomini. Sua madre le ha detto di credere che gli uomini ti permetteranno di essere buona come sei solo se sei bella.
“Sapevo che i costumi sarebbero stati spettacolari, ma Colleen li ha portati su un altro livello” continua Theron. “Avevo la sensazione che ogni costume non fosse proprio quello che sembrava. In un certo senso, questi vestiti sono come apparecchi di tortura per Ravenna. E questo mi piace perché io penso che Ravenna, in qualche modo, torturasse più se stessa che le persone che uccideva.”
Vestire l’attrice per interpretare la monarca non è stata una passeggiata. Inoltre Theron, non estranea al trucco per gli effetti speciali che serve per ruoli difficili, ha capito che il trucco invecchiante di Ravenna avrebbe avuto bisogno da due a sei ore per essere applicato. Infatti l’attrice aveva la chiamata nelle prime ore del mattino, e tutto questo prima di indossare gli elaborati costumi.
Per Biancaneve e il Cacciatore, la squadra dei costumi di Atwood si è procurata materiali da tutto il mondo, comprese conchiglie dalla Thailandia, stoffe dalla Turchia, lustrini dalla Cina e cotte di maglia disegnate nel Regno Unito ma fatte in India, oltre a selezionare gioielli della famosa designer di gioielli CATHY WATERMAN. Sempre pronta a nuove sfide, un giorno la squadra ha preparato per le riprese più di 400 comparse vestite in abiti medievali.
Restringere il talento:
VFX e SFX dei Nani
Sanders si considera un regista pratico che non è interessato agli effetti speciali fini a se stessi. Preferisce usare i VFX per migliorare quello che è stato già catturato manualmente con la cinepresa. Durante le riprese, uno sbalorditivo 90 percento di girato è stato filmato su set veri e in location con un uso limitato del green screen. Tuttavia, una delle più grandi sfide per Sanders e il direttore della fotografia Greig Fraser è stato riprendere i nani con la macchina da presa facendoli però sembrare più piccoli di tutti gli altri membri del cast.
Per produrre lo specifico aspetto di questi personaggi sullo schermo possono essere usate molte tecniche differenti. Una soluzione possibile è arrivata da uno dei supervisori VFX del film (e regista di seconda unità addizionale), CEDRIC NICOLAS-TROYAN, collaboratore di lunga data di Sanders. “Un supervisore degli effetti cerca di trovare la soluzione tecnica ai problemi creativi,” spiega Nicolas-Troyan. “Dovevo trovare delle idee su come mostrare degli attori noti come personaggi che sono metà della loro normale misura.”
Nicolas-Troyan ha entusiasmato il regista, i produttori e lo studio con un test reel di un concept che lui aveva progettato per “accorciare” le gambe degli attori. Anche se questo avrebbe fatto apparire gli attori più piccoli sullo schermo, usarlo per tutte le riprese avrebbe fatto esplodere il budget e il calendario… e rendere improbabile l’uscita del film nella data prestabilita. “Non potevamo usare effetti visivi ogni volta che c’era un nano, o non ce l’avremmo mai fatta” dice Nicolas-Troyan.
Il supervisore VFX ha imparato tanto tempo fa che c’è sempre più di una strada per risolvere un problema, e riflette: “Abbiamo usato delle tecniche di vecchia scuola, tipo delle pedane (piattaforme), che aiutano a riempire i buchi nella mente dello spettatore. In alcune scene abbiamo ripreso l’attore accorciandogli le gambe, in altre abbiamo sostituito la faccia.”
La produttrice degli effetti visivi LYNDA THOMPSON aggiunge: “Anche l’inquadratura è importante: se non vedi i piedi degli attori sembra che questi camminino a livello della terra. Gli attori che interpretano i nani camminano circa due piedi sotto a tutti gli altri, così appaiono più bassi. Questo ha aiutato a risolvere il problema.”
Per le inquadrature più ampie, sono state usate delle controfigure più basse degli attori, e questa è stata un’altra geniale maniera per risparmiare tempo e permettere al regista e al direttore della fotografia di non usare effetti speciali. Thompson dice: “Ci sono comunque delle scene dove abbiamo dei primi piani delle controfigure e dove si vede che queste non sono gli attori principali, in questo caso abbiamo sostituito le facce.”
Protesi e design dei nani
Sia per gli attori principali che per i loro doppi, la routine quotidiana di prepararsi per le riprese cominciava talvolta quando gli altri membri del cast e della troupe tornavano da una serata fuori. A causa delle tante protesi, del trucco e parrucco – sotto la supervisione del capo del reparto parrucco LUCA VANNELLA e del capo del reparto trucco SHARON MARTIN— e dei costumi che dovevano essere applicati e indossati, alcuni degli attori e della trupe si svegliavano prestissimo al mattino.
Il creatore delle protesi DAVID WHITE ha fatto i suoi primi disegni seguendo le indicazioni di Sanders su cosa il regista voleva, o meglio ancora, non voleva dai suoi nani. “Rupert non voleva orecchie a punta o grandi menti e tutti quegli elementi fantastici esagerati,” ricorda White. “La sua visione era molto diversa ma piuttosto straordinaria.” White dava a Sanders dei modelli di ognuno dei personaggi come input e poi i due discutevano dei cambiamenti e del look. White dice: “Rupert ti porta su una strada che ti sembra chiaro dover seguire. Funziona perfettamente.”
White era responsabile della valorizzazione visiva dei nani, ottenuta accentuando alcune caratteristiche degli attori con delle protesi dettagliate che non erano sempre estreme, ma che rendevano unico ognuno dei personaggi. White spiega: “Prima di stabilire come gestire alcuni aspetti è stato importante avere tutti gli attori a bordo. Non ho mai visto dei nani come questi prima ma nel film funzionano perfettamente.”
Usando il silicone come base, White e la sua squadra si sono assicurati che gli attori riuscissero a recitare attraverso le protesi. “Queste protesi sono così sottili che gli attori sotto possono muoversi; sono molto flessibili,” dice White. “Le controfigure dei nani invece sono una storia completamente diversa in termini di trucco protesico.”
Le controfigure degli attori principali dovevano avere delle protesi che le facessero assomigliare agli attori. Tuttavia, le differenze di altezza e di forma della testa richiedono un set di protesi completamente differente. “Alcune delle protesi delle controfigure sono più simili a delle maschere, ma sempre molto sottili, flessibili e pratiche,” commenta White. “Abbiamo aggiustato tutti i diversi elementi e copiato l’aspetto degli attori principali – con tutte le loro protesi – su un’altra persona. E’ un bene che tutti i nostri personaggi abbiamo un aspetto così forte; si riconoscono da lontano e appaiono fantastici. Sono stupito di quanto la macchina da presa possa avvicinarglisi.”
Tutti i nani avevano protesi, trucco, parrucco e peli diversi. Per questo gli attori si trovavano nella roulotte delle protesi intorno alle 2:30 o 3:00 del mattino. “C’erano tante cose da fare per prepararli per le riprese, e con otto nani in una roulotte c’era parecchio caos,” ride White. E, come se non fosse già abbastanza lavoro, con otto nani e otto doppi, la troupe aveva un minimo di 16 nani ogni giorno lavorativo, senza contare gli stunt di cui si aveva bisogno per certe scene più pericolose.
Considerata la quantità di tempo in cui questi attori dovevano stare seduti sulle loro rispettive sedie, White ha prestato molta attenzione a quale artista del suo reparto fosse assegnato a quale attore, e a dove posizionare gli attori all’interno delle roulotte. “Non penso di aver mai avuto una roulotte piena di così tanti attori inglesi di quel calibro; è stato davvero straordinario,” dice White. “Giravano parecchie battute e c’era una bella energia, ma quando si trattava di lavorare tutti quei gentlemen conoscevano la disciplina e sono stati davvero bravi a venire così presto la mattina. Ognuno di loro aveva un modo diverso per affrontare il disagio – qualcuno dormicchiava, qualcuno leggeva, altri ascoltavano la musica … per farcela sono stati usati tutti gli stratagemmi possibili.”
Nonostante il lavoro preparatorio, gli attori che interpretano i nani hanno accettato l’impegno. “Era dura ma quando finivamo e si vedeva la qualità del lavoro fatto, questo valeva ogni minuto” dice Winstone. “Geniale!”
Le protesi di solito si fanno di latex, ma dato che questo materiale è così denso e non trasparente, per creare un effetto deve essere dipinto. Dato che l’uso del latex complica la questione luci, il silicone è oggi il materiale che va per la maggiore. Delle sue qualità fantastiche, White dice: “Possiamo cambiarne la densità e il colore e renderlo perfetto per l’attore o l’attrice.”
Con un minimo di otto nani principali e otto doppi che avevano tutti bisogno di protesi per ogni nuovo giorno di riprese, White e la sua squadra ha creato più di 400 diversi set di protesi per ognuno di questi artisti … e il numero cresceva sempre più.
Imparare il movimento
Come i reparti costumi, trucco e parrucco e protesi dovevano tutti affrontare le sofferenze e tribolazioni relative a far combaciare le immagini degli attori principai con quelle dei loro doppi, lo stesso ha fatto PETER ELLIOTT. Questo insegnante del movimento ha lavorato su più di 50 film, iclusi classici come Gorilla nella nebbia: La storia di Dian Fossey e Greystoke: la leggenda di Tarzan, signore delle scimmie e altre meraviglie recenti come Nel paese delle creature selvagge e Guida galattica per autostoppisti.
Il compito di Elliott su questo film era insegnare agli attori principali e ai loro rispettivi doppi come far combaciare il modo in cui si muovono. Per fare questo ha collaborato con il cast per inventare un modo di camminare che fosse facile per entrambi gli attori che interpretano lo stesso ruolo. Poi ogni coppia ha dovuto imparare a camminare in una maniera che fosse peculiare del suo personaggio.
“Mi sono state date tre settimane durante le quali abbiamo provato moltissimo” ricorda Elliott. “Ho cominciato con i doppi e poi ho preso gli attori principali e ho lavorato sul modo di camminare. La gente non si rende conto di quanto sia difficile cambiare una cosa così intrinseca come il modo di camminare …e farlo sembrare assolutamente naturale. Abbiamo avuto poco tempo ma alla fine ci siamo riusciti.”
Una delle cose più intrinseche che gli attori hanno cambiato per il loro modo di camminare è stato il loro centro di gravità. “Quando stiamo su due gambe, il nostro centro di gravità è completamente equilibrato e nel centro,” dice Elliott. “Per togliere il peso da una gamba per fare un passo, andiamo leggermente indietro e questo toglie il peso e ci permette di portare avanti l’altra gamba. Il nostro centro di gravità va continuamente avanti e indietro ogni secondo.”
Questo era molto diverso per gli attori più alti e quelli più bassi. Elliott dice: “I nostri doppi avevano una maniera completamente diversa di camminare. Le loro gambe sono più corte, e non hanno la stessa distanza di quelle dei nostri attori principali. Per questo loro cambiano il loro centro di gravità da parte a parte, cosa che crea una particolarità nel loro modo di camminare.”
Per la nostra nuova banda di nani è stata un’esperienza piuttosto nuova. “Siamo dovuti andare al college dei nani,” racconta Frost. “Peter Elliott, che è uno dei migliori insegnanti di movimento al mondo, ci ha insegnato e allenato a camminare in un modo particolare per settimane e settimane. C’era una battuta tra i nani sul set; a un certo punto si sentiva qualcuno urlare, ‘passi piccoli’, che è esattamente quello che Peter ci ha urlato costantemente per settimane mentre ci colpiva con una canna di bamboo.”
Vestire i Nani
Una volta applicate le protesi, le parrucche, i capelli e il trucco, gli attori principali e le loro controfigure erano pronti per entrare nei costumi. “I nani sono stati i più impegnativi per me, perché ognuno di questi personaggi ha una sua personalità” dice Atwood. “Matematicamente era semplice perché è tutta una questione di proporzioni, ma se riuscivo ad avere il rapporto giusto testa-spalle tra l’attore e il suo doppio, non riuscivo a far funzionare il resto del corpo. Alla fine abbiamo usato dei body su alcuni attori e doppi per far corrispondere i corpi e poi abbiamo esagerato la nanezza dell’attore principale.”
I body dovevano essere realizzati specificatamente per ri-creare la forma del corpo di ogni attore principale e del suo doppio e sono diventati una parte importante per abbassare il cavallo e cambiare la forma delle braccia, delle gambe e dei corpi.
Anche se questa storia esiste in un mondo fantastico, è pur sempre radicata in un periodo in cui si può credere. Dall’inizio della preproduzione, Atwood ha colaborato con Sanders, e con le squadre protesi e trucco e parrucco per realizzare quest’impresa. La costumista dice: “Rupert ha detto a tutti noi che voleva che Biancaneve e il Cacciatore fosse più spigolosadi una semplice favola.”
Se si guarda attentamente, si noterà che Atwood ha impercettibilmente incorporato le personalità di questi personaggi nei costumi. “Duir e Coll sono i due amici pionieri,” spiega Atwood. “A loro spettavano le armi. Muir e Quert sono più riservati e spirituali. Nion è estroverso e comico, e poi ci sono i ‘lupi di mare’, Beith e Gort. L’idea è che tutti questi ragazzi sono gazze ladre, che rubano e nascondono tesori in tutto il bosco, ma portano anche un po’ di gioielli sotto i cappotti.”
L’uomo Specchio e le creature magiche:
VFX addizionali
I nani non sono stati gli unici personaggi che hanno richiesto la collaborazione tra diversi capi reparto. Anche se Sanders preferisce girare tutto con la macchina da presa, ci sono molte cose che hanno avuto bisogno dell’aiuto della magia degli effetti visivi per valorizzare e migliorare un personaggio o una scena. Per creare la visione di Sanders del mondo che vediamo in Biancaneve e il Cacciatore, il regista e il produttore esecutivo Borders hanno richiesto l’aiuto di otto esperti da tutto il globo.
La produttrice di effetti visivi Thompson parla di cosa l’ha portata ad accettare un lavoro così ampio e faticoso: “Ricordo che il mio primo incontro su questo film è stato con Rupert e Cedric Nicolas-Troyan sul poema sinfonico che Rupert voleva mettere insieme. In un certo senso era uno strumento per vendere, ma ha colpito lo studio perché era una fantastica guida tonale e un’idea di quello che Rupert voleva realizzare. A essere onesta, era fantastico. Mi ha davvero resa entusiasta del film e se avevo pianificato solo di lavorare alla fase preparatoria, mi sono ritrovata a non riuscire a smettere di lavorarci perché mi aveva preso completamente.”
Dato il poco tempo a disposizione, era importante per la squadra di Thompson avere diversi esperti a concentrarsi su aree differenti. E’ stata in grado di dividere facilmente il lavoro, perché il film è stato diviso in aree di expertise di società diverse - tutte scelte per la loro reputazione di essere il meglio che esiste in quel preciso campo. Queste aree comprendevano compiti come la creazione dei nani, delle creature della Foresta Incantata, delle fate buone, delle fate cattive, l’ampliamento di alcuni set, la sostituzione delle facce, l’invecchiamento dei personaggi e, naturalmente, l’Uomo Specchio.
Sotto la supervisione dei supervisori VFX Nicolas-Troyan e PHILIP BRENNAN, le diverse società si sono occupate delle seguenti cose: la Rhythm & Hues del lavoro sui nani, sulle creature della Foresta Incantata, le fate buone CG, i troll CG, le gazze CG e i corvi CG; la Double Negative Visual Effects ha contribuito a creare le creature della Foresta Oscura (incluse le fate cattive) e i complicati effetti visivi di quando l’Esercito Spettrale di Ravenna si frammenta; la Pixomondo ha lavorato alla creazione dell’Esercito di Ravenna oltre a assistere nella duplicazione della folla e nell’ampliamento dei set; The Mill ha sviluppato l’Uomo Specchio; la BlueBolt ha creato il castello di Re Magnus (e il castello che diventa sotto il regno di Ravenna), oltre a ampliamenti di set coordinati, matte paintings digitale e palle di fuoco CG nel corso dell’attacco di Ravenna contro un esercito che avanza; la BaseBlack ha condotto matte paintings digitale e ampliamenti di set; la Lola VFX ha aiutato a immaginare i nani, coordinato l’invecchiamento della faccia di Ravenna e le sostituzioni facciali e i VFX di Biancaneve nel suo stato di morte apparente; e la Hydraulx ha creato spade CG e ha guidato il lavoro sulle trasformazioni di Ravenna.
All’interno della sala degli specchi di Ravenna, su una parete, c’è l’iconico specchio magico. Questa cara ma maledetta reliquia è cresciuta nel tempo fino a diventare un’entità fisica. Ravenna è così ossessionata dalla sua stessa imagine che lo specchio riflette una manifestazione della sua anima e del suo oscuro inconscio. Questo permette allo specchio di svelare quello che Ravenna è veramente diventata. Lo specchio le dice quello che il suo subconscio sa e rivela una verità che lei non lascia sentire a nessun’altra persona.
L’ispirazione per l’Uomo Specchio di Sanders è stata una scultura dal titolo “Face-Off” del talentato artista irlandese, che vive a Londra, KEVIN FRANCIS GRAY. “Dato che dovevamo catturare il riflesso di Ravenna nello specchio con la cinepresa, abbiamo dovuto creare un finto Uomo Specchio in piedi in modo che lei potesse vedercisi dentro” spiega Nicolas-Troyan. “E’ totalmente generato al computer da una squadra della The Mill, e non è mai completamente solido né liquido. Questo è stato fatto apposta per riflettere il personaggio di Ravenna che cambia in continuazione… e non necessariamente in modo positivo.”
Per le scene dell’Uomo Specchio, Theron ha recitato in realtà di fronte a una figura con una camera ROSSA all’interno in modo da poter registrare come sarebbe stato il riflesso di lei durante la scena vera. Allo stesso tempo, la voce dell’Uomo Specchio (CHRIS OBI) era fuori campo e offriva le battute all’attrice.
Allora, esiste davvero l’Uomo Specchio? Ravenna è l’unica persona a vederlo? Sanders e i produttori vorrebbero che il pubblico credesse in quello che sceglie di credere.
Le otto società non sono state le uniche con i trucchetti nella manica. Ci sono effetti speciali in tutto il film, specialmente nel mondo invernale della creazione di Ravenna. Per esempio, per le gocce di sangue versate sulla neve dalla madre di Biancaneve, Sanders ha pensato che il sangue finto fosse troppo finto. Altra soluzione? Il regista ha fatto usare ai ragazzi degli FX il proprio sangue che è quello che appare sulla distesa di neve.
Castelli scuri e quercie di 800 anni:
scenografia e location
Il mondo in cui vive Biancaneve è stato ideato e creato da Dominic Watkins di The Bourne Supremacy, quasi interamente in teatro ai Pinewood Studios di Buckinghamshire nel Regno Unito. Per Sanders era importante avere dei set reali in cui girare, cosa rara per attori e troupe che lavorano spesso in produzioni che si affidano a enormi green-screen per ricreare i loro set più grandi.
Come si può immaginare, la scenografia è stata imponente. Del lavoro del suo scenografo, Sanders dice: “Dom ha fatto un lavoro incredibile con la quantità di set che avevamo. Ogni fine settimana, c’erano altri tre o quattro set che doveva costruire. Dall’alto Pinewood sembrava un labirinto. Si andava dal castello di Hammond al castello di Ravenna passando per il ponte del troll. Poi c’era un villaggio. Tutto era letteralmente ammassato. Dom ce l’ha messa tutta nel cercare di gestire tutto finanziariamente, creativamente e praticamente. Era una cosa enorme.”
Dei circa 23 set costruiti a Pinewood, il più imponente è stato l’impressionante castello reale che una volta apparteneva a Re Magnus, prima che Ravenna usurpasse il suo trono, lo uccidesse e portasse via la vita dal regno. Questo castello è stato costruito in un parcheggio di auto vicino all’entrata dei Pinewood Studios, e ha dominato lo skyline per le 24 settimane che ci sono volute per crearlo e le quattro settimane in cui è stato usato per le riprese.
“E’ stato l’ambiente singolo più grande e il primo set con il quale abbiamo dovuto darci dentro,” dice il supervisore art director DAVE WARREN. “Dominic e Rupert avevano in mente l’idea che il castello potesse essere raggiunto solo da una strada lastricata che sale da una spiaggia, e abbiamo trovato una spiaggia meravigliosa con un’isola su un istmo roccioso… e così il progetto del castello è cresciuto.”
La spiaggia a cui Warren fa riferimento è Marloes Sands nel Pembrokeshire in Galles, dove la prima unità ha trascorso un’intera settimana a filmare Stewart nei panni di Biancaneve, Hemsworth come il Cacciatore e il loro esercito durante una battaglia epica. Queste scene sulla spiaggia si svolgono su uno sfondo mozzafiato. Le rocce sulla spiaggia sono particolari e uniche, per questo per ricrearle il reparto artistico ha “compresso” alcune delle rocce per formare uno stampo. Questa tecnica gli ha permesso di ri-creare questo look all’interno del castello a Pinewood.
Una spiegazione della tecnica: per comprimere, l’area interessata è stata dipinta con strati di silicone e uno strato di un materiale simile a una rete; il tutto è stato poi lasciato indurire. Questo calco è stato poi coperto con gesso o schiuma espansa per sostenerlo e trasportato al laboratorio nei Pinewood Studios. Il calco in silicone è stato qui usato per ri-creare la forma o il materiale desiderato. Altre ‘compressioni’ includono la pietra e l’ardesia del Villaggio di Tretower, la parete della chiesa locale di Iver e le colonne della Chiesa di St. Bartholomew di London.
Nel corso del tempo, il castello reale passa attraverso varie fasi. Durante il regno di Magnus, le mura sono ornate con bandiere colorate, gli uomini di corte sono vestiti di colori vivaci e gli alberi sono in fiore. Dopo la sua morte precoce, il castello viene ridecorato per somigliare più a Ravenna. Completamente neri e tossici come il cuore che batte dentro la malvagia Regina, i terreni sono coperti di piante rampicanti morte e le mura sono decorate con bandiere rosso sangue lacere e strappate.
Le piante rampicanti che decorano i set che troviamo durante il regno di Ravenna sono chiamate liane e sono state coltivate in Malesia specificatamente per la produzione e poi spedite via mare nel Regno Unito per essere usate durante le riprese – alla fine consegnate a Pinewood in un container di 40 piedi.
A causa della natura imprevedibile di ogni calendario riprese, il reparto artistico ha dovuto cambiare l’aspetto del castello diverse volte. Per rispondere alle richieste di Sanders, durante le riprese si andava dal look Magnus a Ravenna e viceversa. Ogni trasformazione completa richiedeva al reparto pochissimo tempo (solo due giorni e mezzo). Naturalmente, richiedeva anche un buon numero di ore notturne di lavoro perchè non durasse troppo.
Pe dare ai lettori un’idea della quantità di lavoro che ci è voluto per l’ideazione del set e la sua costruzione, ecco alcuni numeri sbalorditivi: per coprire un melo nel giardino del castello sono stati usati circa 15.000 fiori di melo artificiali; per attaccare i fiori all’albero sono stati utilizzati quasi 60.000 anelli a uncino; più di 1.500 alberi, dell’altezza da tre a dieci metri, sono stati inseriti nella produzione – tutti questi alberi sono stati usati come parte del Black Park Forestry Program che vuole riportare il parco al suo periodo pre – bellico; sono state prodotte circa 3.000 finte pietre da pavimento, e l’albero nella Foresta Incantata è fatto di 2.317 singoli pezzi di acciaio.
Mercer è rimasto colpito dalle decisioni affascinanti di Sanders. Il produttore dice: “L’approccio di Rupert al design del film è che tutto è solo leggermente potenziato e portato nel regno della favola. In questo modo non sembra troppo comune né familiare, e ti mette comunque nel posto e dell’umore giusto. Per esempio le dimensioni sono molto importanti per lui. Non è che Biancaneve o il Cacciatore passano accanto a un albero qualsiasi: passano davanti a un albero alto 200 piedi. E i rami non sono normali. Sono sinistri e rendono il viaggio di Biancaneve attraverso la foresta teso e spaventoso. Sanders spinge tutto un poco oltre, facendoci restare sempre un po’ in tensione.”
Oltre a costruire il castello del Duca Hammond, lo scenografo Watkins, l’art director Warren e le loro squadre hanno cominciato a costruire il viallaggio reale, che originariamente si pensava dovesse essere girato in location in Galles. A causa della logistica, dei bisogni degli arredatori e per avere più controllo durante le riprese, il villaggio è stato costruito in teatro. Come succede al castello, anche il villaggio attraversa due fasi durante i due regni. Il villaggio di Magnus è una vivace e prospera comunità; mentre quello di Ravenna è un villaggio rovinato, cadente e malandato con un atmosfera crepuscolare.
Passando a cose più leggere, la paglia usata in Biancaneve e il Cacciatore è una varietà antica, coltivata specialmente per i tetti di paglia nel Somerset. E’ stata raccolta nella vecchia maniera, usando macchinari degli anni ’20. Un aneddoto divertente è che i piccioni locali hanno scoperto i tetti di paglia sul set del villaggio e sono scesi in massa a Pinewood, alle 5:10 di pomeriggio per festeggiarli.
Se i set di Watkins lasciavano a bocca aperta tutti quelli che li vedevano, l’abilità della sua squadra di trasformare un pezzetto di terra, una radura nella palude, o una normale parte della foresta in qualcosa di davvero spettacolare è senza eguali. Trasformava location dove si è soliti filmare in ambienti irriconoscibili e meravigliosi. Chi poteva immaginare che due mucchi di terra nel retro di Pinewood potessero diventare un ponte del troll, o che una parte verde prima insignificante di parco potesse trasformarsi nella Foresta Incantata?
Sia per la Foresta Incantata che per la Foresta Oscura sono state usate diverse location, tra le quali Bears Rails nel Grande Parco di Windsor, il giardino della Regina. Roth dice che è stato molto contento di come siano riusciti a catturare le scene: “Abbiamo filmato la Foresta incantata nel terreno della Regina. E’ una zona meravigliosa dietro al Castello di Windsor, e i caprioli e le alci che gironzolano lì portano indietro fino a Enrico V. Abbiamo girato intorno a alberi secolari.”
Bears Rails è stata scelta per il suo antico pascolo boschivo, che è pieno di querce vecchie 800 anni, usate per lo più per costruire navi tantissimo tempo fa. Anche Burnham Beeches, Langley Park e Black Park (vicino ai Pinewood Studios) sono stati una parte del percorso tra il Rifugio e la Foresta Oscura. Una location familiare inoltre, Bourne Woods, ha ospitato la scena della battaglia epica all’inizio della nostra storia quando il Re Magnus salva Ravenna…solo per venire tradito il giorno successivo dall’eterna bellezza.
Universal Pictures presenta una produzione a Roth Films: Biancaneve e il Cacciatore, con Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Ian McShane, Bob Hoskins, Ray Winstone, Nick Frost, Toby Jones. La musica è di James Newton Howard, e la costumista è Colleen Atwood. I montatori di questa avventura epica d’azione sono Conrad Buff, ACE, e Neil Smith. Lo scenografo di Biancaneve e il Cacciatore è Dominic Watkins, e il direttore della fotografia Greig Fraser. I produttori esecutivi del film sono Palak Patel e Gloria Borders. E’ prodotto da Joe Roth e Sam Mercer. Il soggetto è di Evan Daugherty, e la sceneggiatura di Evan Daugherty e John Lee Hancock e Hossein Amini. Il film è diretto da Rupert Sanders. © 2012 Universal Studios.
www.biancaneveeilcacciatore.it
GLI INTERPRETI
KRISTEN STEWART (Biancaneve) sarà presto al cinema nel film On the Road, diretto da Walter Salles e tratto dal romanzo di Jack Kerouac. Stewart è conosciuta in tutto il mondo per aver interpretato il ruolo di Bella Swan, l’umana che si innamora di un vampiro, in tutta la serie di film già usciti o di prossima uscita della Saga di Twilight.
Stewart ha di recente interpretato il ruolo di Joan Jett in The Runaways, il biopic sulla rock band tutta la femminile degli anni ’70. E’ stata la protagonista del film indipendente Welcome to the Rileys, con James Gandolfini e Melissa Leo, che è stato candidato al Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival del 2010.
Stewart si è imposta all’attenzione del pubblico di tutto il mondo grazie alla sua straordinaria performance al fianco di Jodie Foster in Panic Room. Di recente, è apparsa accanto a Jesse Eisenberg in Adventureland, per la regia di Greg Mottola; nel film indipendente The yellow Handkerchief con William Hurt e Maria Bello; e in The Cake Eaters, di Mary Stuart Masterson. Ha fatto un memorabile ritratto nei panni di Tracy Tatro nel film di Sean Penn Into The Wild – Nelle Terre Selvagge, nel quale ha anche cantato due canzoni, inclusa una scritta proprio da lei.
I suoi altri crediti cinematografici comprendono: Jumper, Disastro a Hollywood, Il Bacio che Aspettavo, The Messengers, Zathura-Un’Avventura Spaziale, Speak, Gioventù Violata, Tre Ragazzi per un Bottino, Undertow, Oscure Presenze a Cold Creek e La Sicurezza degli Oggetti.
Kristen Stewart vive a Los Angeles.
L’attrice premio Oscar® CHARLIZE THERON (Ravenna) è una delle più grandi attrici dei nostri tempi. Per la sua abilità nel catturare una pletora di personaggi, ottiene la massima attenzione del pubblico non appena appare sullo schermo. Questa attrice sud-africana è costantemente lodata e ammirata per ogni sua potente e ispirata interpretazione.
Theron ha catturato il pubblico nel ruolo della donna serial killer, Aileen Wuornos, nella gemma indipendente del 2003 Monster, che le è valso l’Independent Spirit Award e il National Broadcast Film Critics Association oltre al Golden Globe, lo Screen Actors Guild, il San Francisco Film Critics Circle, il New York Film Critics Online e il Southeastern Film Critics, il Breakthrough Performance Award della Nation Board of Review e l’Oscar®, tutto grazie alla sua devastante ed emozionante performance nel film.
Recentemente, Theron ha interpretato la dark comedy di Jason Reitman Young Adult, per la quale ha ricevuto una nomination ai Golden Globe come Miglior Attrice. Sarà presto la protagonista del film di Ridley Scott Prometheus. Quest’estate comincierà le riprese di Mad Max: Fury Road con la regia di Gorge Miller.
Nel 2008, Theron è stata la protagonista del debutto alla regia di Guillermo Arriaga The Burning Plain- il Confine Della Solitudine e ha interpretato Sylvia, una donna costretta a intraprendere un percorso emotivo per liberarsi di un peccato del suo passato. Theron ha recitato accanto a Kim Basinger in questo dramma che ha anche prodotto.
Sempre nel 2008, Theron ha interpretato Hancock con Will Smith e Jason Bateman, commedia d’azione che è stata il terzo maggiore incasso di quell’anno.
Theron era anche nel film drammatico del 2005 North Country-Storia di Josey accanto a Frances McDormand e Sissy Spacek, e diretto da Niki Caro. Basato sulla vera storia di un gruppo di minatrici donne costrette quotidianamente in un ambiente di lavoro ostile, North Country-Storia Di Josey ha avuto grandi lodi. La sua incredibile interpretazione di Josey Aimes le è valsa una nomination ai Golden Globe, ai SAG, ai Critics Choice, e all’Oscar®.
Theron ha inoltre catturato l’attenzione del pubblico nella produzione HBO The Life And Death Of Peter Sellers con Geoffrey Rush. Per la sua interpretazione ha ricevuto una nomination come miglior attrice non protagonista ai Golden Globe e agli Emmy, e una come miglior attrice ai SAG.
Oltre ad aver prodotto The Burning Plain- il Confine Della Solitudine, attraverso la sua casa di produzione Denver and Delilah, Theron sta sviluppando e producendo esecutivamente una serie per la HBO dal titolo Mind Hunter, diretta da David Fincher.
Gli spettatori sono stati introdotti al fascino seducente di Charlize Theron attraverso il suo film di debutto, Due Giorni Senza Respiro, della MGM, con James Spader, Eric Stoltz, e Jeff Daniels. È anche stata co-protagonista con Al Pacino e Keanu Reeves in L’Avvocato Del Diavolo; con Tom Hanks in Music Graffiti; e nel film di Jonathan Lynn, Ancora Più Scemo.Theron ha inoltre interpretato la commedia di Woody Allen, Celebrity e Il Grande Joe con Bill Paxton. Nel 1999, Theron ha interpretato il film, candidato all’Oscar®, Le Regole Della Casa Del Sidro, e il film della New Line Cinema, The Astronaut’s Wife con Johnny Depp. Nel 2000, la super-richiesta Theron ha interpretato uno dopo l’altro diversi progetti: La Leggenda Di Bagger Vance di Robert Redford con Will Smith e Matt Damon; Men of Honor- L’Onore Degli Uomini della Fox
2000 con Robert DeNiro e Cuba Gooding, Jr.; Trappola Criminale di John Frankenheimer, con Ben Affleck; e The Yards della Miramax con Mark Wahlberg, Joaquin Phoenix, James Caan e Faye Dunaway.
Nel 2001, Theron ha illuminato lo schermo nel film strappalacrime della Warner Bros Sweet November con Keanu Reeves; e nella pellicola di Woody Allen, La Maledizione Dello Scorpione Di Giada, con Helen Hunt, Dan Aykroyd e David Ogden
Stiers. Nell’autunno del 2002, Theron ha recitato accanto a Patrick Swayze, Natasha Richardson e Billy Bob Thornton in Amici di Letti per poi affiancarsi a Kevin Bacon, Courtney Love, Stuart Townsend, Pruitt Taylor Vince e Dakota Fanning nel film Trapped diretto da Luis Mandoki.
L’attore australiano CHRIS HEMSWORTH (Il Cacciatore), che ha interpretato il ruolo del protagonista nell’attessissima versione cinematografica di Kenneth Branagh del fumetto della Marvel “Thor”, è diventato uno degli attori più richiesti di Hollywood. Questa primavera, l’attore riprende il ruolo di Thor in The Avengers, con Robert Downey Jr., Samuel L. Jackson e Scarlett Johansson.
Hemsworth sta attualmente girando il film drammatico di Ron Howard Rush, nel quale interpreta il ruolo del protagonista, il corridore inglese di Formula 1 James Hunt. Di recente ha recitato nel film scritto da Joss Whedon Quella casa nel bosco e sarà anche visto nel remake di Dan Bradley di Red Dawn di prossima uscita, nel ruolo che fu di Patrick Swayze.
Hemsworth ha debuttato nel cinema USA in Star Trek di J.J. Abrams, nel ruolo cardine di George Kirk con Chris Pine e Zoe Saldana. Ha anche interpretato il film della Relativity Media/Rogue Pictures A Perfect Getaway,con Timothy Olyphant.
Hemsworth è nato e cresciuto in in Australia. E’ un sostenitore dell’Australian Childhood Foundation.
Dopo essersi diplomato alla London Academy of Music and Dramatic Art (LAMDA) nel 2009, SAM CLAFLIN (William) ha lavorato a un buon numero di prestigiosi progetti. Ultimamente è stato visto sul grande schermo nei panni di Philip, il giovane missionario romantico in Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare. Nel film, Claflin ha recitato accanto a un cast stellare che comprendeva Johnny Depp, Penélope Cruz e Geoffrey Rush.
Claflin ha anche interpretato straordinari progetti televisivi. Attualmente recita nel film della BBC White Heat, un dramma epico che segue la vita di sette amici dal 1965 a oggi. In questa serie semiautobiografica scritta dalla pluripremiata sceneggiatrice Paula Milne, Claflin recita accanto a Claire Foy, Reece Ritchie e MyAnna Buring. Di recente ha anche recitato con David Tennant, Dougray Scott e Jack O’Connell nel telefim della BBC United, diretto da James Strong. Claflin interpretava il calciatore di talento Duncan Edwards nella tragica storia del disastro aereo di Monaco del 1958, che ha ucciso e ferito molti dei giocatori della squadra del Manchester United.
Nel 2010, Claflin è stato visto sui piccoli schermi americani nella miniserie di grande successo della Channel 4 The Pillars of the Earth (I pilastri della Terra),basata sul romanzo di Ken Follett con lo stesso titolo. Claflin interpretava il personaggio di Richard con Eddie Redmayne, Hayley Atwell e Ian McShane. Claflin ha anche interpretato l’adattamento televisivo di Channel 4, acclamato dalla critica, di “Any Human Heart” di William Boyd che ha di recente vinto un BAFTA per miglior serie drammatica. Interpretava la versione giovane del protagonista, Logan Mountstuart, condividendo il ruolo con Jim Broadbent e Matthew Macfadyen. L’impressionante cast includeva anche Kim Cattrall, Gillian Anderson e Tom Hollander. Claflin è anche apparso in The Lost Future,un’avventura fantascientifica nella quale ha interpretato il personaggio di Kaleb, con Sean Bean e Annabelle Wallis.
Mentre frequentava la LAMDA, i crediti teatrali di Claflin hanno incluso il ruolo di Mr. Dorimant in The Man of Mode; il ruolo del protagonista in Tommy; Silvius in Come vi piace; e Davey in Love Is.
Con i suoi ritratti di tizi cattivi, mascalzoni e ladri, dal proprietario di un saloon senza legge al più sexy dei brutali criminali britannici, l’attore pluripremiato IAN MCSHANE (Beith) ha sempre catturato l’attenzione dle pubblico. La rivista People lo ha nominato “il cattivo più sexy della TV”, e GQ lo ha selezionato come Uomo dell’Anno, descrivendo il suo ritratto di Al Swearengen di Deadwood come “contagiosa” e “irresistibile”. Di scuola classica, con una voce come nessun’altra, McShane ha interpretato molti mascalzoni e altri sfaccettati personaggi in televisione, sul grande schermo , a teatro e come voce narrante fuori campo.
La prossima primavera, McShane si lascierà alle spalle il suo lato oscuro per interpretare il buon Re Brahmwell, con Ewan McGregor, nel film della New Line Cinema Jack the Giant Killer, diretto da Bryan Singer.
La scorsa estate, McShane ha recitato accanto a Johnny Depp nel ruolo dello spaventoso pirata Barbanera nel blockbuster miliardario della Disney Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare. Il clou dei suoi precedenti ruoli cinematografici può essere visto nel perverso 44 Inch Chest, che lui ha anche prodotto, e in Scoop di Woody Allen. McShane ha catturato l’attenzione per il suo ritratto del bello e bizzarro Teddy Bass nel film indipendente cult Sexy Beast, interpretazione che ha spinto un critico londinese a chiamare McShane “the King of Cool” (il Re del Cool). Le prime indimenticabili parti di McShane includono quello di Anthony nel cult del 1973 The Last of Sheila; Wolfe Lissner in Villain; Fred C. Dobbs in Pussycat Pussycat… ti amo; e Charlie Cartwright nel film del 1969 Se è martedì deve essere il Belgio.
Oltre al suo lavoro sullo schermo, McShane ha anche lasciato il segno come artista vocale. La sua soave voce ha narrato L’apprendista stregone e dato vita all’eccentrico mago Mr. Sergei Alexander Bobinsky in Coraline e la porta magica e al sinistro Tai Lung in Kung Fu Panda. Ha anche prestato la sua voce ricca e vibrante a La bussola d’oro e a Shrek Terzo come il diabolico Capitan Uncino.
McShane ha anche una lunga e varia carriera nella televisione sia inglese che americana. Ha di recente interpretato il ruolo di Waleran Bigod nel film candidato agli Emmy The Pillars of the Earth (I pilastri della Terra), per il quale ha ricevuto una nomination ai Golden Globe come miglior attore; e quello del malvagio Re Silas Benjamin in Kings della NBC. Nel 2004, McShane è esploso sul piccolo schermo come Al Swearengen in Deadwood della HBO, per il quale ha vinto un Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica televisiva. La sua interpretazione carismatica e seducente gli è valsa anche una nomination agli Emmy e agli Screen Actors Guild come miglior attore protagonista.
All’inizio della sua carriera televisiva, McShane ha fondato la McShane Productions e prodotto il lodato Lovejoy, per la BBC e A&E, nel quale ha interpretato il ruolo del protagonista, l’amabile antiquario mascalzone del titolo, e del quale ha diretto vari episodi. I moltissimi e internazionali fan di questa amata serie, andata in onda originariamente nel 1986, hanno fatto sentire le loro voci: a grande richiesta hanno riportato Lovejoy in TV, e la serie è ri-andata in onda dal 1991 al 1994. McShane ha anche fatto delle memorabili apparizioni nella TV americana in Dallas e nella saga War and Remembrance.
McShane ha anche interpretato Seiano nella miniserie A.D.; la parte di Benjamin Disraeli in Disraeli; e Giuda in Jesus of Nazareth della NBC . E’ anche apparso nella miniserie americana di grande successo Radici e ha dato pathos al disabile Ken Harrison in Whose Life Is it Anyway? McShane è stato anche l’ardente Heathcliff in Cime tempestose ed è apparso in The Caretaker di Harold Pinter, vincitore di un Emmy.
McShane è anche un bravo e pluripremiato attore teatrale. Nel 2008 ha celebrato due anniversari: il 40mo anniversario del revival di The Homecoming di Harold Pinter a Broadway e il 40mo anniversario del suo debutto a Broadway. Ha debuttato in un musical nella produzione del West End di Le streghe di Eastwick nel ruolo del diabolico Darryl Van Horne. A Los Angeles, ha recitato in una tripletta di spettacoli al The Matrix Theatre Company: la prima mondiale di Yield of the Long Bond di Larry Atlas , Inadmissible Evidence(per il quale ha ricevuto un Los Angeles Drama Critics’ Circle Award nel 1984) e Betrayal. I suoi altri lavori a teatro includono il ruolo di Hal nel cast originario di Loot di Joe Orton; Crichton in The Admirable Crichton al Chichester Festival Theatre; Tom in Lo zoo di vetro; e Charlie in The Big Knife. Nel 1967, McShane ha debuttato al West End in The Promise, recitando accanto alla Dama Judi Dench e a Sir Ian McKellen. Lo spettacolo è stato portato a Broadway nel 1968.
Nato a Blackburn, nel Lancashire, in Inghilterra, da Irene e Harry McShane, giocatore del Manchester United, McShane aveva originariamente pensato di seguire le orme di suo padre e di diventare un calciatore fino a che la sua insegnante al liceo lo ha incoraggiato a diventare un attore. McShane è riuscito ad entrare alla prestigiosa Royal Academy of Dramatic Art; proprio prima di diplomarsi, ha avuto il suo primo ingaggio nel film del 1962, The Wild and the Willing. Tempo dopo ha rivelato di aver detto alla sua insegnante di recitazione di avere un appuntament dal dentista, e ha fatto sega alla lezione per fare il provino per la parte. He later revealed that he had told his acting teacher that he had a dentist’s appointment, and ditched class to audition for the role.
Abile, autodidatta, pluripremiato e straordinario, BOB HOSKINS (Muir) è la quintessenza dell’attore. La sua versatilità gli permette di muoversi senza sforzo tra il teatro, il cinema e la televisione. Non contento di lavorare solo davanti alla cinepresa, sul suo spettabile curriculum ha anche parecchi crediti come filmmaker.
Hoskins è nato il 26 ottobre 1942, a Bury St. Edmunds, in Suffolk, dove sua madre era stata trasferita in seguito al Blitz. Il giovane Hoskins ha lasciato la scuola a 15 anni ma ha portato con sé una passione per la lingua, la letteratura e il teatro. Andando spesso a teatro, il ragazzo aveva sognato una carriera come attore, ma prima che questo sogno potesse realizzarsi, doveva mantenersi con una serie di lavoretti occasionali.
Il caso ha voluto che Hoskins ha accompagnato un amico a un provino dove è stato scambiato per uno degli aspiranti attori per un ruolo, gli è quindi stato dato un copione in mano, una spinta verso il palco e lui ha avuto la parte, acquisendo anche velocemente un agente. Dopo alcuni successi teatrali, Hoskins ha cominciato a fare ruoli in serie televisive come Le canaglie e Thick as Thieves, oltre a ruoli più piccoli in film come Il pornografo di John Byrum (con Richard Dreyfuss) e L’eroico fifone di Richard Lester.
Il ruolo decisivo per Hoskins è stato quello di Arthur Parker, lo sfortunato venditore di spartiti musicali con una vita immaginaria, nella miniserie inglese di Dennis Potter, adesso diventata un cult, Pennies From Heaven. La serie ha ricevuto 10 nomination ai BAFTA, inclusa una per Hoskins come Miglior Attore. Lo spettacolo ha vinto il premio come Miglior Serie/Programma Originale ed è stato rifatto come film per il cinema interpretato da Steve Martin.
Sono seguiti una serie di film di alto profilo e di successo, a cominciare dal suo ruolo da protagonista (e vero esordio cinematografico) in Venerdì maledetto del 1980, con Helen Mirren. Ha anche interpretato The Cotton Club di Francis Ford Coppola, Brazil di Terry Gilliam e la hit di Neil Jordan Mona Lisa. Il lavoro di Hoskins in Mona Lisa nei panni di George, un criminale di carriera che diventa il protettore di una prostituta d’alto bordo, gli è valso una nomination agli Oscar® e premi come Miglior Attore al Festival di Cannes Film Festival, ai Golden Globe, ai BAFTA e a varie associazioni di critici cinematografici.
Hoskins ha continuato a lavorare in una serie di progetti prestigiosi e popolari, sia al cinema che in televisione, tra cui i film Chi ha incastrato Roger Rabbit (che gli è valso un’altra nomination ai Golden Globe nomination), Sirene, Hook – Capitan Uncino, Gli intrighi del potere, Il viaggio di Felicia e Il nemico alle porte; la serie Flickers; e i telefim Otello, L’opera del mendicante e Io e il duce.
La carriera di Hoskins continua a impressionare con ruoli sia in film con alti budget che indipendenti, tra cui: Will; We want sex; Doomsday – Il giorno del giudizio; Ventiquattrosette di Shane Meadows; La cugina Bette di Des McAnuff; L’ultimo bicchiere di Fred Schepisi, vincitore del National Board of Review per miglior recitazione di un ensemble; Un amore a 5 stelle di Wayne Wang; La fiera della vanità di Mira Nair; Lady Henderson Presenta di Stephen Frears, per il quale Hoskins ha ricevuto un’altra nomination ai Golden Globe; e Hollywoodland di Allen Coulter. Il suo più recente lavoro televisivo include The Street, Pinocchio, The Wind in the Willows, Il papa buono, David Copperfield, Don Chisciotte e Il mondo perdito.
Dietro la macchina da presa, Hoskins ha scritto e diretto l’avvincente film The La vita maestra, che ha anche interpretato. Ha anche diretto e interpretato la commedia per famiglie Rainbow – Il mondo segreto dei colori, e diretto episodi delle serie Tales From the Crypt e Tube Tales.
I film più memorabili di RAY WINSTONE (Gort) includono Scum, Quadrophenia, Sexy Beast – L’ultimo colpo della bestia e Niente per bocca, per il quale ha vinto un British Independent Film Award per migliore performance di un attore inglese in un film indipendente ed è stato candidato a un BAFTA. Ha lavorato con alcuni dei più stimati registi dell’industria cinematografica, inclusi Anthony Minghella (in Ritorno a Cold Mountain e Complicità e sospetti), Martin Scorsese (in The Departed – Il bene e il male e Hugo), Robert Zemeckis (in La leggenda di Beowulf) e Steven Spielberg (in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo).
I crediti televisivi di Winstone includono il pluripremiato Henry VIII e Vincent (Granada/ITV), per l’ultimo ha vinto un International Emmy Award come miglior attore. I suoi crediti recenti comprendono il dramma della BBC in tre parti Grandi speranze, dove interpreta Abel Magwitch, e The Sweeney, dove è Jack Regan. Ha anche recitato in Elfie Hopkins per la sua società di produzione, la Size 9 Productions; il film uscirà nelle sale alla fine di quest’anno.
Nel 2007, Winstone ha ricevuto il The Richard Harris Award, per lo straordinario contributo di un attore al cinema britannico, ai British Independent Film Awards.
NICK FROST (Nion) si è fatto notare nei panni del personaggio patito di armi Mike Watt in Spaced su Channel 4. Da allora, Frost è diventato uno degli attori più richiesti in Gran Bretagna. Ha ricevuto una nomination come miglior attore esordiente dai British Independent Film Awards per il suo ruolo nel film cult di zombie L’alba dei morti dementi, dove recita accanto a Simon Pegg. Frost ha di nuovo recitato con Pegg nellla commedia di grandissimo successo Hot Fuzz. Gli altri crediti cinematografici di Frost includono: Kinky Boots – Decisamente diversi, Penelope, Wild Child e I love Radio Rock.
Frost ha mostrato le sue credenziali attoriali nell’adattamento della BBC del bestseller di Martin Amis “Money”. Anche Amis ha aggiunto la sua voce all’approvazione critic ache Frost ha ricevuto per il ruolo. Frost è anche apparso nella sitcom di Channel 4 Black Books, con Dylan Moran e Bill Bailey, ed è stato il presentatore delle serie di Channel 5 Danger!50,000 Zombies! e Danger! Incoming Attack! E’ stato il protagonista di Hyperdrive, una serie comica fantascientifica della BBC Two, e ha recitato in due stagioni di Man Stroke Woman.
L’anno 2011 ha visto l’uscita di Paul, scritto einterpretato da Frost e Simon Pegg, che è uscito al primo posto del botteghino inglese. Dopo Paul,Frost è apparso nel ruolo di Ron in Attack the Block – Invasione aliena di Joe Cornish. La successiva performance di Frost è stata nei panni di Thomson, una metà dei due identici detective di Scotland Yard (l’altro Thompson era Pegg), in Le avventure di Tintin di Steven Spielberg e Peter Jackson.
Quest’anno sentiremo la voce di Frost nel quarto episodio del franchise L’Era glaciale, L’era glaciale: Continental Drift.
TOBY JONES (Cole) sta attualmente girando Serena, con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence per la regia di Susanne Bier. Di recente ha interpretato un ruolo importante in The Girl, una co-produzione BBC/HBO nella quale è Alfred Hitchcock, insieme a Sienna Miller e diretto da Julian Jarrold.
Jones può essere attualmente visto in Hunger Games della Lionsgate, diretto da Gary Ross, e nella miniserie della ITV Titanic. Sarà presto visto nei film indipendenti Red Lights, con Robert De Niro e Sigourney Weaver, diretto da Rodrigo Cortés, e Berberian Sound Studio,diretto da Peter Strickland.
Jones è stato visto molto di recente in La talpa di Tomas Alfredson, con Gary Oldman e Colin Firth, e in Captain America: Il primo vendicatore, dei Marvel Studios, diretto da Joe Johnston. Ha anche interpretato Le avventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno di Steven Spielberg, Marilyn di Simon Curtis e Virginia di Dustin Lance Black. Ha anche prestato la sua voce al personaggio di Dobby l’elfo nel franchise cinematografico Harry Potter.
Gli altri crediti di Jones includono: Creation di Jon Amiel, W. di Oliver Stone, Frost/Nixon – Il duello di Ron Howard e Infamous – Una pessima reputazione di Douglas McGrath, nel quale ha fatto una performance, acclamata dalla critica, nei panni di Truman Capote, con Sigourney Weaver, Gwyneth Paltrow e Sandra Bullock, per la Warner Independent Pictures.
I REALIZZATORI
L’equilibrio raro tra la visione epica e la perfezione nei dettagli di RUPERT SANDERS (Regista) lo ha reso uno dei registi pubblicitari più richiesti e premiati del campo. Poco dopo essere entrato alla MJZ nel 2005, Sanders ha diretto lo spot epico “Joy”, che ha lanciato la Xbox 360. La storia, stupenda dal punto di vista visivo, è stata raccontata con con una grande sofisticazione visuale e un bel po’ di magia cinematografica, il tutto realizzato on camera. Più tardi quello stesso anno, Sanders ha ricevuto una nomination al Directors Guild of America (DGA) Award per il suo spot “Joy” e per la pubblicità per la Adidas “Made to Perfection”. La nomination è un onore per ogni regista, specialmente per uno con una carriera ancora così giovane.
Nel 2008, Sanders ha dato seguito a questo successo facendo incetta di premi come i Clio Awards, gli Andy Awards, gli Addy Awards, gli AICP Awards e gli D&AD Awards, oltre a premi al Festival internazionale della Creatività di Cannes Lions con i suoi spot Halo 3 e il suo lavoro per Puma, Nike, Nokia, Sears e Toyota. Oltre a portarsi a casa un Integrated Grand Prix Award e un Grand Prix Film Award a Cannes Lions per il suo spot diorama Halo 3 “Believe”, questa pubblicità è stata nominata tra i Top 10 spot del decennio dalla rivista Boards. La Visual Effects Society (VES) ha notato l’abile evoluzione di Sanders verso gli effetti generati al computer e ha onorato la società di produzione New Deal Studios con una nomination ai VES Award per Straordinari Modelli o Miniature in uno Spot per il diorama di Halo 3. Quello stesso anno, il suo lavoro “Delivery” per Travelers Insurance, “Clock Tower” per Nike Jordan Brand e “Legs” per Monster.com gli è valso una seconda nomination ai prestigiosi DGA Award.
Nel 2009, Sanders ha accettato l’ambiziosa sfida di realizzare un grande spettacolo di danza proiettata per la pubblicità della Puma “L.I.F.T.”. Ha realizzato lo spettacolo teatrale di luci, simile a un’installazione, interamente su telecamera, impresa che ha coinvolto 12 proiettori front-screen da 10.000 e 5.500 lumen con connessione Wi-Fi che proiettavano su qualsiasi superficie possibile del set appositamente costruito, senza che i raggi si incrociassero o i danzatori venissero colpiti. La varie immagini dovevano essere sincronizzate una con l’altra, oltre che con la musica e la coreografia narrativa. Dire che questo lavoro avesse molte parti in movimento, sarebbe dire poco. Lo stesso anno, ha diretto “The Spark” per l’ Adidas, uno spot epico girato in uno stile da graphic novel pulp-noir, e ha ricevuto un premio AICP per “Field Generals” della Nike Jordan. Sanders ha anche ricevuto una terza nomination al DGA Award.
Nel 2010, la collaborazione di Sanders con Xbox per “The Life” di Halo 3: ODST che cattura con grande intensità la vita di un soldato dall’arruolamento all’addestramento al combattimento, ha vinto quattro AICP e quattro Clios. All’ International Festival of Creativity Cannes Lions del 2010, “The Life” ha vinto un Leone d’Oro per la Fotografia, un Leone d’Argento per la Regia e un Leone di Bronzo nella categoria Intrattenimento e Tempo Libero, ed è stata anche selezionata per Miglior Uso della Musica e Miglior Scenografia. Sanders ha anche vinto un Leone di Bronzo per il montaggio dello spot “Break to Build/Slap” della Nike Jordan spot e il suo spot “Captivity” per X-Men: Origins per Activision è stato selezionato nella categoria montaggio.
Alcuni registi trasferiscono la loro fervida e creativa immaginazione nel loro lavoro, mentre altri vengono considerati affidabili per la loro preparazione meticolosa e perché riescono a realizzare progetti in grande scala in tempo e senza sforare con il budget. Sanders è il tipo di regista che fa entrambe le cose. La sua competenza sul set, le sue abilità di scrittura e narrative, e la sua capacità di sviluppare il personaggio e la storia gli permettono di realizzare progetti creativamente molto ambiziosi. Ogni spot nell’arco della sua carriera riflette un insolito equilibrio tra idee grandi e coraggiose e composizioni ricche e complesse con sfumature sottili, dettagli grafici e tocchi di umorismo. Ma al centro del suo lavoro c’è sempre un’umanità genuina e semplice.
Con il suo lavoro al centro di un buon numero di attesissimi progetti, EVAN DAUGHERTY (Sceneggiatore) si sta velocemente affermando come sceneggiatore da tenere d’occhio.
Daugherty ha scritto Biancaneve e il Cacciatore quasi otto anni fa mentre era uno studente della New York University (NYU), e nel 2010, la sua sceneggiatura è diventata ambitissima e uno dei maggiori acquisti non commissionati della società in anni.
Attualmente in produzione c’è l’action thriller indipendente di Daugherty Killing Season. Il film racconta la storia di due veterani della Guerra in Bosnia – un Americano e un serbo – che si scontrano in una landa selvaggia e remota per regolare un vecchio conto in un gico da gatto e topo, con battaglie sia fisiche che psicologiche.
Daugherty sta attualmente scrivendo un adattamento del libro bestseller per giovani adulti di Veronica Roth “Divergent”. Prodotto dalla Summit Entertainment, Divergent è ambientato in un futuro distopico nel quale la società è divisa in cinque fazioni che si basano su tratti della personalità: onestà, coraggio, intelligenza, altruismo e bontà. La storia si concentra su una ragazza di 16 anni che lascia la sua famiglia per entrare in una fazione rivale, e questo cambia la sua vita per sempre.
Nato a New York, Daugherty è cresciuto a Dallas, in Texas, con una costante tensione creativa. Ha frequentato la scuola di cinema della Tisch School of the Arts alla NYU, dove ha studiato regia prima di passare alla sceneggiatura. ha vinto la Script Pipeline Screenwriting Competition del 2008 con Shrapnel, che lo ha fatto notare nell’industria cinematografica. Shrapnel e Biancaneve e i Cacciatore sono stati nella lista nera di Franklin Leonard delle migliori sceneggiature non prodotte, rispettivamente nel 2008 e nel 2010.
JOHN LEE HANCOCK (Sceneggiatore) ha precedentemente scritto e diretto The Blind Side, con la vincitrice dell’ Oscar® Sandra Bullock, candidato agli Oscar® come Miglior Film e vincitore dell’ ESPY Award per Miglior Film sullo Sport e del Christopher Award. Ha anche diretto Un sogno, una vittoria, con Dennis Quaid, che ha vinto l’ESPY Award nel 2002 come Miglior Film sullo Sport, e ha diretto e co-sceneggiato il film drammatico Alamo – Gli ultimi eroi, interpretato da Dennis Quaid e Billy Bob Thornton.
Originario di Texas City, Texas, Hancock si è laureato in legge alla Baylor University. Dopo essersi trasferito a Los Angeles, ha barattato la sua carriera legale con la chance di formare la compagnia teatrale Legal Aliens con l’attore Brandon Lee. Prima di lanciarsi nel cinema e nella televisione, ha scritto e diretto molte piece originali.
La prima sceneggiatura cinematografica importante di Hancock, Un mondo perfetto, è stata diretta da Clint Eastwood, che ha anche prodotto e interpretato il film insieme a Kevin Costner e Laura Dern. Hancock ha poi scritto Mezzanotte nel giardino del bene e del male, adattamento cinematografico del romanzo omonimo, anche questo diretto da Eastwood. Ha esordito come produttore con il dramma per famiglie Il mio cane Skip, interpretato da Kevin Bacon, Diane Lane e Frankie Muniz, per la regia di Jay Russell. Il film ha vinto un Christopher Award come Miglior Film per Famiglie.
Per la televisione, Hancock ha creato la serie della CBS L.A. Doctors, del quale è stato produttore esecutivo, regista e sceneggiatore. Il programma ha vinto un People’s Choice Award come Nuova Serie Drammatica Televisiva Preferita. Ha poi lavorato come produttore esecutivo della serie Falcone e ne ha diretto un episodio.
Hancock è attualmente consulente al Sundance Institute Screenwriting Lab ed è membro di facoltà dell’American Film Institute.
HOSSEIN AMINI (Sceneggiatore) è stato candidato all’Oscar® per il suo adattamento del romanzo di Henry James “Le ali della colomba” interpretato da Helena Bonham Carter, Linus Roache e Alison Elliott.
Amini ha anche scritto Jude, interpretato da Kate Winslet e Christopher Eccleston, vincitore del premio come Miglior Film Inglese al Festival Internazionale di Edimburgo, e ha lavorato a Le quattro piume, con Heath Ledger, e al film di prossima uscita della Universal Pictures 47 Ronin, con Keanu Reeves come protagonista.
Nel 2011, Amini ha scritto la sceneggiatura di Drive,con Ryan Gosling e Carey Mulligan, candidato alla Palma d’Oro al Festival di Cannes e come Miglior Film ai BAFTA nel 2012.
JOE ROTH (Produttore) è un produttore cinematografico indipendente il cui ultimo film, Alice in Wonderland, guadagnando più di 1 miliardo di dollari ai botteghini, è diventato uno dei dieci film che hanno incassato di più di tutti i tempi. Attualmente sta producendo Oz: The Great and Powerful, con James Franco e Mila Kunis e diretto da Sam Raimi, per la Disney, e Maleficent, con Angelina Jolie come protagonista e diretto da Robert Stromberg, per la Disney.
Nagli scorsi 35 anni, Roth ha fondato sia la Morgan Creek che i Revolution Studios, è stato presidente della 20th Century Fox e dei Walt Disney Studios e ha diretto sei film, mentre produceva o supervisionava più di 300 pellicole. Megasuccessi come Home Alone e Il sesto senso, oltre ai film candidati all’Oscar® come The Insider e Black Hawk Down, sono stati realizzati sotto la sua supervisione. Ha anche prodotto la trasmissione televisiva degli Oscar® 2004, candidata all’Emmy.
Roth è proprietario di maggioranza del Seattle Sounders Football Club. Squadra di maggiore successo nella storia del calcio in America, i Sounders sono stati premiati nel 2010 dallo SportsBusiness Journal Squadra dell’Anno in tutti gli sport.
Conosciuto per il suo attivismo civile e per le sue attività di beneficenza, Roth ha ricevuto molti premi come quello come Uomo dell’Anno dal Variety Club nel 1991, l’Humanitarian Award della National Conference for Community & Justice nel 1996, e il Museum of the Moving Image Award nel 1997, e nel 1998 è stato premiato dall’AIDS Project Los Angeles e dalla National Multiple Sclerosis Society. Ha anche ricevuto il Dorothy and Sherrill C. Corwin Human Relations Award dall’ American Jewish Committee nel 2004.
Biancaneve e il Cacciatore è la prima collaborazione del produttore SAM MERCER (Produttore) con il regista Rupert Sanders.
Mercer ha collaborato con il regista M. Night Shyamalan su sette film, i blockbuster Il sesto senso, Unbreakable – Il predestinato, Signs, The Village, Lady in the Water, E venne il giorno e L’ultimo dominatore dell’aria. Mercer e Shyamalan hanno anche prodotto il thriller Devil, diretto da John Erick Dowdle.
Gli altri crediti di Mercer come produttore includono Jarhead di Sam Mendes, Van Helsing di Stephen Sommers e Noi due sconosciuti di Susanne Bier.
Mercer ha piantato le sue radici nell’industria cinematografica come location e unit production manager freelance in film come Le streghe di Eastwick, Peggy Sue si è sposata, Stripes, Swing Shift e The Escape Artist. E’ anche stato produttore associato/responsabile di produzione per la KCET-TV di Los Angeles, incarico che gli ha permesso di ricevere un Daytime Emmy per la trasmissione in diretta della produzione dell’Opera di San Francisco La Gioconda.
In seguito, è entrato alla Walt Disney Company come responsabile di produzione, supervisionando film come Good Morning, Vietnam, In fuga per tre e L’attimo fuggente. Nel giro di pochi anni, Mercer ha assunto la carica di vicepresidente della produzione cinematografica della Hollywood Pictures ed è stato responsabile dell’uscita di Quiz Show, Il circolo della fortuna e della felicità, Nata ieri, Swing kids – Giovani ribelli, La mano sulla culla… è la mano che governa il mondo e Aracnofobia.
Il primo impegno di Mercer come produttore indipendente è stato il grande successo al botteghino Congo, diretto da Frank Marshall, che ha prodotto insieme a Kathleen Kennedy. I suoi altri crediti includono Relic -L’evoluzione del terrore di Peter Hyams, che ha prodotto con Gale Anne Hurd; e Mission to Mars di Brian De Palma di cui è stato produttore esecutivo.
Mercer si è laureato al Groton School and Occidental College. Attualmente abita a Pacific Palisades, in California.
PALAK PATEL (Produttore esecutivo) è il capo della divisione cinema della società di Joe Roth, la Roth Films. La Roth Films ha recentemente prodotto Alice in Wonderland, diretto da Tim Burton, oltre a Innocenti bugie, con Tom Cruise e Cameron Diaz. Patel è attualmente in postproduzione su Oz: The Great and Powerful di Sam Raimi, con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams. E’ in preproduzione su Maleficent della Disney, con Angelina Jolie come protagonista. Patel supervisiona tutti i progetti cinematografici della Roth Films.
Patel è stato presidente di produzione alla Spring Creek Productions di Paula Weinstein, che aveva un accordo con la Warner Bros. Patel ha lavorato a stretto contatto con Weinstein supervisionando Quel mostro di suocera, Vizi di famiglia, Looney Tunes: Back in Action, Envy, Blood Diamond – Diamanti di sangue e Recount in TV, diretto da Jay Roach.
Prima di entrare alla Spring Creek, Patel è stato story editor alla Focus Features, dove ha lavorato a stretto contatto con Russell Schwartz, Scott Greenstein, Donna Gigliotti e altri. Mentre era alla Focus, Patel ha lavorato fianco a fianco degli executive senior su Traffic, Gosford Park, Betty Love, Deliver Us From Eva, Possession – Una storia romantica, The Kid Stays in the Picture e L’uomo che non c’era, e ha assistito il reparto acquisizioni su In the Mood for Love, Monsoon Wedding e Wet Hot American Summer.
Patel ha cominciato a lavorare nel campo cinematografico come interno/assistente su Il sesto senso nella sua città natale, Philadelphia. Dopo essersi trasferito a Los Angeles, ha lavorato come assistente allo sviluppo alla Paul Schiff Productions che, al tempo, aveva un accordo di produzione con la Walt Disney Company.
Inseguendo la sua passione di una vita, GLORIA BORDERS (Produttrice esecutiva) ha lasciato la sua casa in New Jersey per studiare cinema alla San Francisco State University. Cogliendo al volo un’opportunità fortunata nel 1981, ha cominciato a lavorare sul film di Lucas Star Wars: Episodio VI—Il ritorno dello Jedi. Questo ha dato inizio a un’avventura di 20 anni con la società di George Lucas che è andata dal montaggio del suono alla supervisone del sonoro (che le è valso una nomination agli Oscar ® per Forrest Gump, e un Oscar® per Migliori Effetti Sonori per Terminator 2: Il giorno del giudizio). Nel 1995, Borders è diventata vice presidente della Lucas Digital Ltd. e general manager della Skywalker Sound. Durante i suoi quattro anni come manager, la Skywalker Sound è cresciuta, creando colonne sonore pluripremiate per il cinema, la televisione, la pubblicità e attrazioni speciali.
Combinando le abilità creative, tecniche e di management accumulate alla Lucasfilm, Borders è diventata capo della postproduzione dei Revolution Studios di Joe Roth. Nel corso dei cinque anni lì, ha gestito tutte le postproduzioni e il lavoro di effetti speciali dei film della società.
Nel 2005, Borders è diventata head of studio della DreamWorks Animation (DWA)/Pacific Data Images in California del Nord e qui ha supervisionato la produzione di Shrek Terzo e Madagascar 2. Ha anche gestito lo start-up e le assunzioni dello studio della DWA di Bangalore, in India.
Borders ha lasciato la DWA nel 2009 per diventare presidente della Digital Domain di Venice, California. Qui ha portato molti nuovi progetti e ha prodotto esecutivamente TRON: Legacy. Come per il progetto di start-up della DWA in India, Borders ha anche progettato e implementato lo start-up di una struttura per la DD a Vancouver, in Canada, che ora è cresciuta fino a più di 300 artisti.
GREIG FRASER (Direttore della fotografia) è originario di Melbourne, Australia, e si è laureato in fotografia al Royal Melbourne Institute of Technology nel 1996.
Fraser ha lavorato tanto sia in pubblicità che per il cinema. I suoi crediti cinematografici recenti includono: Killing Them Softly di Andrew Dominik, con Brad Pitt e James Gandolfini; Blood story di Matt Reeves, interpretato da Chloë Grace Moretz; e Bright Star di Jane Campion.
Per il suo lavoro su Bright Star, Fraser è stato premiato con l’Australian Film Institute Award per Miglior Fotografia nel 2010, con un British Independent Film Award per Miglior Risultato Tecnico nel 2009, un Sydney Inside Film Award per Miglior Fotografianel 2009 e con il prestigioso Milli Award come Direttore della Fotografia Australiano dell’Anno nel 2011.
I suoi altri crediti includono: Out of the Blue, Last Ride e The Boys Are Back (con Clive Owen). Ha anche lavorato su Cracker Bag, che ha vinto la Palma d’Oro per i Cortometraggi al Festival di Cannes del 2003 ed è stato candidato a un Australian Film Institute Award per Miglior Fotografia sempre nel 2003.
Nato in una famiglia di leggendari produttori di Stilton delle Ebridi Esterne in Scozia, gli anni formativi di DOMINIC WATKINS’ (Scenografo) parlano di una vita che sembrava destinata a portare ovunque meno che nel campo della scenografia cinematografica. Infatti, da giovane Watkins è cresciuto nel business di famiglia, guadagnandosi anche il titolo di Maestro Produttore di Formaggio. All’inizio della sua adolescenza, Watkins si è annoiato della vita con lo Stilton. Dopo una furiosa lite con i suoi amati genitori, Watkins ha detto addio alla sua famiglia, alla sua città e al suo cane fedele, Fromage, e si è avventurato nel continente britannico.
Watkins ha trascorso parecchi anni faticando senza successo in una serie di lavoretti saltuari— giardiniere, addestratore di cani, muratore, legale, disinfestatore— prima di trovare un lavoro fisso come soldato della Royal Air Force. Un’esperienza brutale durante la crisi delle isole Falkland lo ha portato a ripensare la sua vita e a diventare un camionista trasportatore di carbone. E’ stato su quelle ruote, consapevole del fatto che il calore di migliaia di inglesi dipendeva dalla precisione del suo programma di trasporto, che Watkins ha trovato se stesso. In una notte scura, soffocato dai fumi tossici che venivano dal suo camion, Watkins si è buttato a capofitto in una performance del famoso collettivo artistico, L’Orange Rash.
Da qui è iniziata una collaborazione in cui Watkins si è ritrovato a ideare i set per la prima del film collettivo, raramente visto, L’Orange Rash Visits the Pom Pom Gurlz. Nonostante il fallimento commerciale del film, Watkins è stato ispirato da questa sua nuova carriera e si è trasferito in California per seguire il suo sogno. Presto sono seguiti lavori da scenografo per pubblicità per prodotti come Pampers e Tampax. Nel giro di pochi anni, Watkins si è fatto un nome nella sua nuova patria adottiva, un nome sinonimo di qualità e gusto.
La traiettoria unica della vita di Watkins lo ha reso particolarmente adatto al lavoro di scenografo per il film Bad Boys II. In questo modo, Watkins si è trovato ad attingere a tutte le sue esperienze, dal formaggio al carbone, per creare il gran numero e la grande varietà di ambienti e set richiesti da un film così fortemente dinamico. Dove lo porterà la sua vita ora? Non lo sa nemmeno lui. Una cosa comunque è certa, questo ex produttore di formaggio scozzese ha fatto tutto bene!
CONRAD BUFF, ACE (Montatore) ha vinto un Oscar® per il suo lavoro di montaggio sul blockbuster campione d’incassi di James Cameron, Titanic, per il quale ha anche vinto un American Cinema Editors Eddie Award e ricevuto una nomination ai BAFTA. Buff ha anche ricevuto una nomination agli Oscar® per il miglior montaggio per il suo lavoro su Terminator 2: il giorno del giudizio di Cameron, e ha lavorato con Cameron sulla commedia action di grande successo True Lies e sul rivoluzionario thriller fantascientifico Abyss.
Buff ha anche collaborato ripetutamente con parecchi altri registi noti. Ha lavorato con Antoine Fuqua su quattro film: il thriller action Shooter; il film storico King Arthur; il film di guerra L’ultima alba; e l’acclamato poliziesco Training Day, con Denzel Washington nel ruolo del protagonista. Per il regsita Roger Donaldson, Buff ha montato il dramma sulla crisi cubana Thirteen Days, il thriller Dante’s Peak – La furia della montagna, l’horror fantascientifico Species – Specie mortale e il thriller romantico Getaway.
Gli altri crediti cinematografici di Buff includono: L’alba del pianeta delle scimmie di Rupert Wyatt; Terminator Salvation di McG; E venne il giorno di M. Night Shyamalan; GetRich or Die Tryin’ di Jim Sheridan; l’esordio alla regia di Denzel Washington, Antwone Fisher; Mystery Men; Arlington Road – L’inganno; Short Circuit 2; Balle spaziali di Mel Brooks; e il thriller hit di Richard Marquand Doppio taglio.
Nato a Los Angeles, Buff ha cominciato la sua carriera come supervisore al montaggio degli effetti visivi su blockbuster come Star Wars: Episodio V—L’impero colipsce ancora, I predatori dell’arca perduta, E.T. l’Extraterrestre e Poltergeist. Ha anche lavorato come assistente al montaggio su Star Wars: Episodio VI—Il ritorno dello Jedi e come montatore degli effetti speciali su Ghostbusters – L’acchiappafantasmi.
NEIL SMITH (Montatore) collabora con il regista Rupert Sanders da più di un decennio e ha montato il primo spot di Sanders. Hanno lavorato insieme a pubblicità pluripremiate tra cui “There is a Soldier in All of Us” della Activision, “L.I.F.T.” della Puma, “Robots” di DirecTV, “Ignite” della Adidas e “Break to Build/Slap” e “Field Generals” della Nike Jordan. Smith ha anche montato i corti di Sanders D-minus e Black Hole.
Smith è co-proprietario della società di montaggio cinematografico e pubblicitario Work, che ha aiutato a fondare nel 2005. La società ha di recente aperto un ufficio a New York. Gli altri lavori di Smith per la pubblicità includono gli spot “Satellite” e “Bull” per l’Audi, e gli spot per la Honda “Museum” e “Jump”.
Smith ha montato Faintheart di Vito Rocco, interpretato da Eddie Marsan, e candidato al premio del pubblico al Festival Internazionale di Edimburgo. Smith ha anche montato i cortometraggi The Stars Don’t Twinkle in Outer Space, che ha vinto il premio della giuria al Palm Springs International ShortFest, e Goodbye, Cruel World di Rocco, che ha vinto un premio della giuria al Palm Springs International ShortFest ed è stato candidato all’Orso d’oro al Festival di Berlino.
COLLEEN ATWOOD (Costumista) ha cominciato la sua carriera di costumista su Firstborn di Michael Apted, interpretato da Sarah Jessica Parker e Robert Downey Jr. Mentre viveva a New York, Atwood è riuscita a collaborare con Jonathan Demme su Una vedova allegra, ma non troppo, Il silenzio degli inncenti, Philadelphia e Beloved.
Alla fine degli anni ‘80, Atwood si è trasferita a Los Angeles e ha cominciato la sua prima collaborazione con Tim Burton su Edward Mani di forbice. Ha poi avuto la fortuna di continuare a lavorare con Burton su Ed Wood, Mars Attacks!, Il mistero di Sleepy Hollow, Big Fish – Le storie di una vita incredibile, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, Alice in Wonderland e, più recentemente, Dark Shadows. Ha anche lavorato con Rob Marshall su Chicago, Memorie di una Geisha e Nine.
Atwood è stata candidata a nove Oscar ®, e ne ha vinti tre con Chicago, Memorie di una Geisha e Alice in Wonderland. Atwood è stata inoltre candidata a più di 50 premi per i costumi.
JAMES NEWTON HOWARD (Musica) è uno dei compositori dell’industria cinematografica più versatili e richiesti.
A oggi Howard ha ricevuto otto nomination agli Oscar®, tra cui sei per Miglior Colonna Sonora Originale per Defiance – I giorni del coraggio, Michael Clayton, The Village, Il fuggitivo, Il principe delle maree e Il matrimonio del mio miglior amico e due per Miglior Canzone Originale con i film Junior e Un giorno per caso.
Insieme a Hans Zimmer, Howard ha vinto il Grammy per la colonna sonora di Il cavaliere oscuro. Ha anche ricevuto nomination ai Grammy per le musiche di Blood Diamond – Diamanti di sangue, Dinosauri e Signs, e per la canzone di Un giorno per caso. Inoltre, ha vinto un Emmy per il tema della serie Gideon’s Crossing di Andre Braugher, e ha ricevuto due candidature agli Emmy per i temi della serie di grande successo della Warner Bros. ER – Medici in prima linea e per quelli della serie di Ving Rhames Men. Howard è stato anche quattro volte candidato ai Golden Globe: per la sua colonna sonora orchestrale per il remake blockbuster di King Kong di Peter Jackson; per le canzoni di Junior e Un giorno per caso; e, più di recente, per la sua provocatoria colonna sonora sinfonica per il film Defiance – I giorni del coraggio.
Nel 2008 ha ricevuto il World Soundtrack Award come Compositore cinematogarfico dell’Anno per le colonne sonore di La Guerra di Charlie Wilson, Michael Clayton e Io Sono Leggenda. È stato insignito del Soundtrack of the Year Award ai Classical BRIT Awards per Il Cavaliere Oscuro (2009) e per Blood Diamond (2008). Nel 2009 ha ricevuto lo Special 5th Anniversary GoldSpirit Award per Miglior Compositore degli ultimi 5 anni (2004-2008), in occasione dell’International Film Music Festival di Úbeda, in Spagna.
Howard, che ha ricevuto il prestigioso premio alla carriera Henry Mancini della ASCAP, ha ora più di 100 film al suo attivo. Tra questi ci sono tutti i film di Shyamalan (Il Sesto Senso, Unbreakable– Il predestinato, Signs, The Village, Lady in the Water, E Venne il Giorno e L’Ultimo Dominatore dell’Aria); cinque film del regista Lawrence Kasdan (Grand Canyon, Wyatt Earp, French Kiss, Mumford e L’Acchiappasogni); quattro commedie con Julia Roberts (Pretty Woman, Se scappi, ti sposo,Il matrimonio del mio miglior amico e I perfetti innamorati); e tre film animati della Walt Disney Animation Studios (Dinosauri, Il pianeta del tesoro e Atlantis:L’impero perduto). I suoi altri crediti comprendono: Duplicity, I Love Shopping, The Great Debaters (con Peter Golub), Batman Begins, Collateral, Cade la Neve sui Cedri, Virus Letale, Hidalgo – Oceano di Fuoco, Peter Pan, Un Giorno di Ordinaria Follia, Schegge di Paura, Americani, Waterworld, L’Avvocato del Diavolo e Dave – Presidente per un Giorno, solo per citarne alcuni.
Il successo di Howard riflette le esperienze di un passato musicale molto ricco. Ispirato da sua nonna, una violinista classica che suonava nella Pittsburgh Symphony negli anni ’30 e ‘40, a quattro anni ha cominciato a studiare pianoforte. Dopo aver studiato pianoforte alla Musical Academy of the West di Santa Barbara e alla USC School of Music, ha completato la sua formazione musicale studiando composizione con il leggendario arrangiatore Marty Paich.
Anche se la sua preparazione è classica, Howard ha sempre mantenuto un interesse per il rock e il pop, ed è stato proprio il suo lavoro degli inizi nel mondo pop che gli ha permesso di affilare il suo talento come musicista, arrangiatore, autore e produttore. Ha collezionato una serie di collaborazioni con alcuni dei più grandi nomi del pop, tra cui Barbra Streisand, Earth Wind and Fire, Bob Seger, Rod Stewart, Toto, Glenn Frey, Diana Ross, Carly Simon, Olivia Newton-John, Randy Newman, Rickie Lee Jones, Cher, e Chaka Khan. Nel 1975, si è unito alla band della super star del pop Elton John, sia in tour che in studio.
Howard ha lasciato la band nel 1976 per dedicarsi alla produzione discografica. Si è riunito al gruppo nel 1980 per un altro tour e ancora nel 1986 per dirigere la Melbourne Symphony Orchestra per il tour di John “Live in Australia”, che è poi diventato un disco di platino.
Nel 1985 gli è stato offerto il suo primo incarico in un film, e da allora non ha mai smesso di lavorare per il cinema. Solo come diversivo si è riunito con Elton John nel 2004 per un tour estivo che ha compreso concerti che hanno registrato il tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra e al Radio City Music Hall di New York.
I film più recenti di Howard includono Hunger Games, Lanterna verde, Larry Crowne, Come l’acqua per gli elefanti, Gnomeo e Giulietta, The Green Hornet, The Tourist, Amore e altri rimedi e Salt. i suoi film di prossima uscita comprendono The Bourne Legacy di Tony Gilroy. A febbraio 2009, Howard ha presentato all’American Composers Festival il suo primo pezzo per concerto dal titolo “I Would Plant a Tree”, eseguito dalla Pacific Symphony.