Su Chili e #IORESTOINSALA, ‘Tensione superficiale’ opera prima di Giovanni Aloi, con Cristiana Dell’Anna

Su Chili e #IORESTOINSALA, ‘Tensione superficiale’ opera prima di Giovanni Aloi, con Cristiana Dell’Anna, prodotta da Ombre Rosse e distribuita da Ombre Rosse in collaborazione con No.Mad Entertainment

Esce domani sulle piattaforme Chili e #IORESTOINSALA - progetto nato a maggio durante il primo lockdown cui hanno aderito circa 40 cinema di qualità su tutto il territorio nazionale -  distribuito da Ombre Rosse in collaborazione con No.Mad Entertainment‘Tensione superficiale’, opera prima di Giovanni Aloi, sceneggiata dal regista con Heidrun Schleef Nicolò Galbiati e interpretata da Cristiana Dell’Anna (conosciuta al grande pubblico per Un posto al sole e Gomorra – La serie), Francesca Sanapo, Benno Steinegger, Philipp Peter Heidegger, Hannes Perkmann, Katja Lechtaler, Katia Fellin, Celine Stampfer e Leo Seppi.

Il film è prodotto da Ombre Rosse Film Production in associazione con Blue Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, con il sostegno di SIAE e con il supporto di IDM Alto Adige. Una parte delle riprese è stata realizzata in Alto Adige, in location quali Bolzano, Merano, Malles Venosta e Curon Venosta.

 

Michela è una ragazza-madre di trent’anni. Insoddisfatta del lavoro di receptionist in un hotel sul lago di Resia, estenuata dagli orari che le permettono di vedere solo di rado il figlio, decide di dare una svolta alla propria vita. Varca così il confine, per lavorare come prostituta nel week-end: in Austria, a pochi chilometri di distanza, le ragazze che vendono il proprio corpo sono tutelate dalla legge e ricevono lauti stipendi. Non appena però in paese si sparge la voce del suo nuovo lavoro, tutta la comunità le si rivolta contro, isolandola e perseguitandola. Il “segreto” di Michela porterà alla luce molte delle meschinità e delle ipocrisie quotidiane che sottendono alla vita del paesino montano, trasformando la ragazza in un capro espiatorio perfetto. Riuscirà a reagire, rifugiandosi nei valori più tradizionali: la famiglia, la dura vita di montagna, i rituali della comunità. Passata quindi attraverso la crudeltà dei suoi concittadini, la donna riuscirà infine a riconciliarsi con l’ex marito e l’intero paese, senza rinunciare alla propria volontà di autodeterminarsi.

 

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