LA SQUADRA DEI PIU’ GRANDI SUPEREROI DI TUTTI I TEMPI!
LA SQUADRA DEGLI AVENGERS - PARLANO I PROTAGONISTI
L’IDEA VINCENTE
LA REGIA DI “THE AVENGERS”: JOSS WHEDON
IL CASTING DELLA SQUADRA DEGLI AVENGERS
LE LOCATION
L’ HELICARRIER: LA SEDE DELLO S.H.I.E.L.D.
IL RADUNO DEGLI AVENGERS
VERDE E CATTIVO:ECCO A VOI HULK
GLI AVENGERS SI RITROVANO
I supereroi più famosi si riuniscono in una squadra di personaggi Marvel leggendari come Iron Man, l’incredibile Hulk, Thor, Captain America, Occhio di Falco e Vedova Nera. Quando la comparsa di un nemico inatteso minaccia la tranquillità e la sicurezza del mondo, Nick Fury, direttore dell’agenzia internazionale per il mantenimento della pace conosciuta come S.H.I.E.L.D., si trova ad aver bisogno di una squadra che salvi il pianeta dall’orlo del disastro. Inizia così, da un capo all’altro della terra, un audace lavoro di reclutamento.
Interpretato da Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner e Tom Hiddleston, con Stellan Skarsgård e Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, per la regia di Joss Whedon, “The Avengers” è basato sulla popolare serie a fumetti della Marvel “I Vendicatori”, una vera e propria istituzione del genere, pubblicata per la prima volta nel 1963.
Il team di produzione creativa del regista Joss Whedon comprende il direttore della fotografia nominato all’Oscar®, Seamus McGarvey (“Espiazione”), lo scenografo James Chinlund (“La 25a ora”), la costumista premio Oscar®, Alexandra Byrne (“Elizabeth: The Golden Age”), il supervisore effetti visivi premio Oscar®, Janek Sirrs (“Iron Man 2”, “Matrix”), il supervisore effetti speciali con ben quattro nomination all’Oscar®, Dan Sudick (“Iron Man”, “La guerra dei mondi”) e i montatori Jeffrey Ford (“Crazy Heart”) e Lisa Lassek (“Quella casa nel bosco”).
LA SQUADRA DEGLI AVENGERS
IRON MAN (Tony Stark)
interpretato da ROBERT DOWNEY JR.
Oltre ad essere un genio, un eccentrico miliardario, un playboy e un filantropo, Tony Stark (Robert Downey Jr.) è anche il supereroe in armatura noto come Iron Man. Appena tornato da una missione in cui ha sconfitto nemici in tutto il mondo, Stark con riluttanza ha accettato di diventare il consulente di Nick Fury (Samuel L. Jackson), all’interno dell’agenzia top-secret di peacekeeping e intelligence nota come S.H.I.E.L.D. Con la minaccia di una crisi globale all’orizzonte e il mondo sull’orlo del baratro, Stark deve ancora una volta potenziare il costume di Iron Man per salvare il mondo, e diventare a tutti gli effetti un membro degli Avengers.
Robert Downey Jr. su Iron Man: “Tony Stark è aperto a tutte le possibilità e non ha problemi ad accettare eventi straordinari. Si unisce alla squadra dei Vendicatori spinto dalla curiosità, perché vuole vedere cosa sta succedendo in prima persona. Già da qualche tempo si è reso conto della necessità di fare gruppo, del vantaggio di restare uniti”.
CAPTAIN AMERICA (Steve Rogers)
interpretato da CHRIS EVANS
Quando un programma segreto militare ha trasformato il fragile Steve Rogers (Chris Evans)nel potente ed eroico Captain America, i suoi straordinari exploits della Seconda Guerra Mondiale lo hanno reso una leggenda vivente. Steve ha salvato New York City e ha cambiato le sorti della guerra ma durante la missione finale è stato catapultato fra i ghiacci del Polo Nord. Dopo essere rimasto ibernato per anni nella tundra ghiacciata, si è risvegliato nella nostra epoca, dove si ritrova da solo, in un mondo che stenta a riconoscere. Quando Nick Fury (Samuel L. Jackson), il direttore dell’agenzia internazionale di peacekeeping S.H.I.E.L.D., gli chiede di aiutarlo per salvare nuovamente il mondo, Steve non esita ad indossare il costume di Captain America, con tanto di scudo, mettendo la sua forza, le sue capacità di leader e il suo atteggiamento concreto, al servizio degli Avengers.
Chris Evans su Captain America: “Le qualità di Steve Rogers sono la sua bontà, la sua morale e i suoi valori incrollabili. Un’etica nata in un periodo in cui i rapporti fra le persone erano diversi, in cui si interagiva in modo più profondo. La moderna tecnologia ha cambiato tutto. Tante cose in cui credevamo, che amavamo e per cui ci siamo battuti, sono inesorabilmente cambiate. Non sono scomparse, sono solo diverse. Steve sta cercando di trovare il suo posto nel mondo odierno”.
THOR (il dio del tuono)
interpretato da CHRIS HEMSWORTH
Thor (Chris Hemsworth), l’arrogante principe di Asgard, è stato bandito dal suo lontano pianeta a causa del suo comportamento irresponsabile. Durante il suo esilio sulla Terra, Thor ha imparato l’umiltà e ha salvato i suoi amici dalla minaccia distruttiva provocata dal malvagio fratellastro Loki. In questo modo Thor ha riconquistato il rispetto di suo padre Odino, il re di Asgard. Dopo essere rientrato trionfalmente ad Asgard e celebrato come un eroe, Thor deve ora tornare sulla Terra per sventare una catastrofe a livello cosmico. Brandendo il Mjolnir, il leggendario martello dal potere illimitato, il potente guerriero si ritrova coinvolto in una improbabile alleanza con gli Avengers, con cui dovrà lottare per sconfiggere il ribelle Loki.
Chris Hemsworth su Thor: “Rispetto agli altri supereroi, Thor è più coinvolto negli eventi del film, dato che a scatenarli è il fratellastro Loki. Si sente diviso fra la salvaguardia del bene comune e le domande che emergono in lui rispetto a suo fratello”.
HULK (Bruce Banner)
interpretato da MARK RUFFALO
In seguito ad una radiazione gamma provocata da un esperimento non riuscito, il mite Dottor Bruce Banner (Mark Ruffalo) si è ritrovato in una condizione particolare. Quando viene provocato o diventa preda della collera, si trasforma in un incontrollabile mostro verde che tutti conoscono come Hulk. Temendo i danni che Hulk potrebbe causare, il Dottor Banner si è rifugiato in un luogo remoto del mondo, dove conduce una vita riservata, adoperandosi per curare i malati ed aiutare i poveri, cercando di eludere chiunque possa cercare di approfittare della sua capacità di trasformarsi nell’enorme minaccia verde. Per far fronte ad una crescente minaccia, il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury convoca Banner per avvalersi della sua esperienza scientifica, consapevole che l’alter ego dello scienziato potrebbe rivelarsi una risorsa insostituibile per i Vendicatori.
Mark Ruffalo su Hulk: “Hulk è davvero imprevedibile, un personaggio ricco di sfumature. Ha senso dell’umorismo, e una grande comunicativa. Ma è pungente ed è incredibilmente pericoloso, come un animale selvatico. La sua rabbia è reale; le sue reazioni terribilmente umane”.
OCCHIO DI FALCO (Clint Barton)
Interpretato da JEREMY RENNER
Agente scelto dello S.H.I.E.L.D., Clint Barton (Jeremy Renner), il cui nome in codice è Occhio di Falco, è il miglior tiratore vivente della Terra. Con l’arma da lui stesso scelta, l’arco ricurvo, Occhio di Falco lancia il suo arsenale di frecce potenziate, adatte a diverse situazioni specifiche, con la massima precisione. Quando una catastrofe nucleare incombe sulla Terra, impiega le sue abilità di combattimento al fianco dei Vendicatori.
Jeremy Renner su Occhio di Falco: “Occhio di Falco è un personaggio isolato, un emarginato, una sorta di lupo solitario; non ama il gioco di squadra ma partecipa quando è necessario”.
VEDOVA NERA (Natasha Romanoff)
interpretata da SCARLETT JOHANSSON
L’agente dello S.H.I.E.L.D. Natasha Romanoff, alias Vedova Nera (Scarlett Johansson), è una delle più grandi spie del mondo, forse il killer più esperto a livello globale. Con il suo imponente arsenale di armi specializzate fra cui spiccano il suo pungiglione letale e le bombe a grappolo, oltre ad un vasto repertorio di arti marziali, Romanoff è fra gli agenti più validi dell’agenzia di Fury, nonché parte integrante del gruppo dei Vendicatori.
Scarlett Johansson su Vedova Nera: “Vedova Nera non lascia spazio ai sentimenti. È una sorta di area grigia. Combatte per il bene nonostante il suo oscuro background. È coinvolta perché deve esserlo ed è ligia al dovere. In un certo senso assomiglia ad un soldato: è così che distingue il bene dal male”.
LOKI
Interpretato da TOM HIDDLESTON
Quando il suo tentativo di rovesciare il trono di Asgard è stato sventato da suo fratello Thor (Chris Hemsworth), il malvagio Loki (Tom Hiddleston) si è ritirato per tramare la sua vendetta. Non solo contro suo fratello ma contro la Terra, i cui abitanti Thor ora protegge. Loki torna con un piano nefasto per conquistare il nostro pianeta e non si fermerà dinanzi a nulla pur di realizzare il suo sogno malvagio. Quando abusa del suo potere mettendo in pericolo l’intero pianeta, i Vendicatori potrebbero non bastare per fermarlo.
Tom Hiddleston su Loki: “La malvagità di Loki è motivata dal fatto che è mentalmente tarato e cerca malamente il suo posto nell’universo, ma in questo film è ancora più minaccioso del solito e più potente. È molto più sicuro di sé. Oltre tutto è un dio ed è più potente di qualsiasi essere umano”.
NICK FURY (Regista di S.H.I.E.L.D.)
Interpretato da SAMUEL L. JACKSON
Nel ruolo del leggendario direttore dell’organizzazione internazionale di peacekeeping S.H.I.E.L.D., Nick Fury (Samuel L. Jackson) gestisce la prima linea di difesa contro le grandi minacce del mondo. Quando lo S.H.I.E.L.D. si rende conto che un essere malvagio sta minacciando la sicurezza globale, Fury riunisce gli esseri più potenti del mondo e dà vita ai Vendicatori.
Samuel L. Jackson su Nick Fury: “Nick Fury controlla un sacco di cose e non esita di fronte alle necessità; nel prendere le sue decisioni, si è fatto anche alcuni nemici, ma quando c’è da agire non si tira mai indietro.”
MARIA HILL (Agente S.H.I.E.L.D.)
Interpretata da Cobie Smulders
Maria Hill è il secondo comandante dello S.H.I.E.L.D. Fedele ed estremamente capace, si è presto affermata come una delle assistenti più fidate di Fury. A causa dell’ostinazione di attenersi sempre alle regole, si scontra periodicamente con Fury, che non ha pazienza con la burocrazia. Ciononostante Fury si affida a lei per tenere a mente che il fine non sempre giustifica i mezzi. La competenza e l’efficienza di Hill, oltre ai suoi validi principi, la rendono una risorsa preziosa per la squadra di Fury.
Cobie Smulders su Maria Hill: “Maria Hill e Nick Fury si scontrano costantemente. Secondo me Maria è un po’ più intuitiva di Nick. Ma nel corso del film si rende conto che lui è molto coinvolto e sta facendo i passi giusti per proteggere il nostro paese e combattere il male”.
Unrevealed
PHILPHIPHIL COULSON (Agente S.H.I.E.L.D.)
Interpretato da Clark Gregg
L’Agente Phil Coulson è un veterano dello S.H.I.E.L.D. sempre in giacca e cravatta nonostante operi spesso in trincea, da cui svolge le direttive di Nick Fury. Durante queste missioni segrete per conto di Fury, l’Agente Coulson ha dato prova di essere più che capace nel gestire i supereroi più potenti del mondo, nonostante sia un essere umano senza poteri o abilità particolari. Nel ruolo di uomo comune dello S.H.I.E.L.D., Coulson è un leale e accanito sostenitore di Captain America. Quando il mondo viene minacciato ed è necessario l’intervento di una squadra di Supereroi per sconfiggere questo potente nemico, Coulson svolge l’incarico di riunire i Vendicatori come se si trattasse di una delle sue normali mansioni quotidiane.
Clark Gregg su Phil Coulson: “La squadra degli Avengers, composta da vere e proprie star e dive con muscoli giganteschi ed ego insormontabili, ha bisogno di qualcuno che la aiuti a coordinarsi: questo è infatti il compito dell’Agente Coulson”.
“The Avengers” è prodotto da Kevin Feige, Presidente dei Marvel Studios; i produttori esecutivi sono Alan Fine, Jon Favreau, Stan Lee, Louis D’Esposito, Patricia Whitcher, Victoria Alonso e Jeremy Latcham. La storia è stata scritta da Zak Penn e Joss Whedon, mentre la sceneggiatura è di Joss Whedon.
L’IDEA VINCENTE…
L’apprezzata property di “Iron Man”, lanciata nel 2008, ha creato i presupposti per un nuovo, ambizioso franchise: l’unione dei supereroi più amati dei fumetti in un unico grande film, una sorta di ‘Santo Graal’ dell’Universo Marvel.
L’idea di “The Avengers” è stata lanciata per la prima volta durante la produzione di “Iron Man”, quando il produttore Kevin Feige ha suggerito che la S.H.I.E.L.D. potesse entrare a far parte sia di “Iron Man” che di “Hulk”.
“Abbiamo iniziato a esplorare una serie di personaggi dell’universo Marvel, che non erano stati trattati dagli altri studios: Iron Man, Hulk, Captain America, Thor, Occhio di Falco e Vedova Nera”, racconta Feige. “Ho pensato che sarebbe stato davvero interessante, perché l’unione di questi personaggi forma una delle serie a fumetti più popolari, ‘The Avengers – I Vendicatori’.
“Quando si è fatta strada la proposta di un ruolo ‘cameo’ per Nick Fury, abbiamo chiamato Sam Jackson che è stato subito d’accordo”, continua Feige. “Il suo entusiasmo è stato contagioso e a lui si deve la scena finale in cui Nick Fury rivela a Tony Stark: ‘Fai parte di un universo più grande, ma ancora non lo sai’. In un certo senso, sono parole che la Marvel sta rivelando anche al suo pubblico”.
Il produttore aggiunge: “Il cameo di Nick Fury era stato molto apprezzato dagli spettatori, e quindi lo abbiamo inserito anche in ‘Hulk’; la reazione ancora una volta ci ha confermato che ‘The Avengers’ avrebbe funzionato. Il nostro progetto era quello di costruire un supereroe alla volta perché era davvero importante che presentassimo tutti i personaggi individualmente, prima di riunirli insieme in ‘The Avengers’. Quindi abbiamo reclutato i filmmakers di ‘Thor’ e ‘Captain America’ che avevano espresso la loro adesione ad un progetto di cui erano già esperti”.
“I Vendicatori” sono stati creati da Stan Lee e Jack Kirby e pubblicati la prima volta nel settembre 1963. La squadra inizialmente era formata da Iron Man, Thor, Hulk, Ant-Man e Wasp. Captain America si unisce a loro nel numero 4, dopo essere stato liberato da un blocco di ghiaccio in cui era imprigionato. Per Stan Lee, vedere i suoi personaggi che continuano ad avere riscontri conferma l’impegno che, per cinquant’anni, ha dedicato all’universo Marvel.“A mio avviso, una delle ragioni per cui i personaggi Marvel ottengono ancora un tale successo, è che ognuno di loro ha una personalità interessante e problematica che suscita interesse, al di là dei loro superpoteri”, spiega Stan Lee. “In altre parole, abbiamo cercato di rendere i nostri eroi individui dalla personalità complessa e sfaccettata”.
Lee continua: “Qualche volta si può commettere l’errore di concentrarsi solo sui superpoteri, ignorando l’individuo che si cela sotto il costume. In questo caso le storie non funzionano bene. Ogni personaggio di ‘The Avengers’ ha i suoi difetti ed una particolare storia personale che va oltre le loro capacità di salvare il mondo”.
Mentre i variegati personaggi di Lee e Jack Kirby hanno entusiasmato i lettori Marvel per anni, la sfida dei filmmakers era quella di riuscire a distribuire “Thor” e “Captain America: il primo Vendicatore” prima di “The Avengers”.
“Eravamo sicuri della direzione da seguire, ma due dei quattro personaggi non erano ancora stati presentati al pubblico, quindi non sapevamo come sarebbero stati accolti; abbiamo semplicemente sperato per il meglio”, dice Kevin Feige. “Avevamo realizzato le storie individuali di ‘Thor’ e ‘Captain America’, vicende che hanno un inizio e una fine precisi, ma che confluiscono senza problemi nella storia di ‘The Avengers’.”
Il progetto ha funzionato alla perfezione, infatti sia “Thor” che “Captain America:il primo Vendicatore” sono stati grandi successi di botteghino e hanno aumentato l’aspettativa di “The Avengers” sul grande schermo.
LA REGIA DI “THE AVENGERS”: JOSS WHEDON
“Quando è venuto a sapere che stavamo cercando un regista per dirigere il film, Joss Whedon si è candidato, mostrando tutto il suo interesse”, racconta Kevin Feige. “Conosco Joss dal 2001 e la prima cosa che gli ho detto è che ‘The Avengers’ doveva essere un film a se stante, che il pubblico potesse gustare senza aver necessariamente visto gli altri film dei supereroi Marvel”.
Il produttore continua: “La genialità di Joss Whedon sta nel saper trovare un equilibrio fra tanti elementi importanti, facendo in modo che i personaggi non si perdano mai sullo sfondo dello spettacolo e degli effetti visivi. Volevamo che il film avesse set straordinari e un’azione incredibile, ma il tono e l’umorismo della storia non dovevano risultare sminuiti dalle immagini spettacolari sullo schermo. La cosa più elettrizzante è vedere il confronto fra Tony Stark e Steve Rogers o il rapporto fra Tony e Thor o anche il modo in cui Nick Fury decide di gestire questa incredibile situazione. Le dinamiche di questi rapporti dovevano costituire il cuore del film e secondo noi Joss è in grado sia di esplorare la particolare natura dei personaggi che mettere in scena un’azione esplosiva”.
Joss Whedon (“Buffy l’Ammazzavampiri”, “Serenity”) spiega il motivo del suo interesse nei confronti di questo film: “Sono un grande fan della Marvel e di tutto ciò che ha creato negli anni. I suoi film sono educativi, utili e divertenti, ma in realtà la prima volta che ho contattato i produttori per dirigere ‘The Avengers’, ‘Thor’ e ‘Captain America’ non erano ancora stati ultimati. Ricordo di aver pensato: ‘Come faremo ad unire in modo coerente tutti questi ruoli così intensi e diversi fra loro?’
“Non sembra possibile che Iron Man, Hulk, Thor e Captain America possano coesistere, ed è stata proprio questa la sfida che mi ha motivato ad accettare la regia del film”, continua Whedon. “Questi eroi non hanno nulla che fare gli uni con gli altri e difficilmente possono andare d’accordo, ma d’altro canto ognuno di loro ha tanto da dire”.
“Siamo riusciti ad avere i migliori tecnici di cinema disponibili sul mercato, e questo è visibile nei mega film che abbiamo realizzato, che presentano storie avvincenti e personaggi indimenticabili”, dice il produttore Kevin Feige. “Abbiamo ripetuto l’esperienza con ‘The Avengers’: Joss Whedon ha un talento incredibile, e oltre ad aver diretto magistralmente il film, ha saputo sviluppare una storia ed una sceneggiatura avvincenti”.
L’attore Robert Downey Jr., che interpreta Tony Stark/Iron Man afferma: “A parte il casting, la Marvel è maestra nell’individuare i registi migliori. Il copione di ‘The Avengers’ è stata un’operazione complessa, di grande precisione, in cui bisognava intrecciare le vicende di otto personaggi in modo coerente, sviluppando la loro personalità e i momenti in cui brillano individualmente”.
“Il mio stile visivo di regia proviene dal mondo dei fumetti. La mia comprensione della storia è influenzata dalle vignette che da bambino divoravo con la stessa voracità con cui guardavo i film”. —Joss Whedon, Regista |
“Mentre scrivevo la sceneggiatura, ho trascorso diverso tempo insieme ai membri del cast, che hanno quindi assistito alla costruzione dei loro personaggi”, spiega Whedon. “Nel corso di questo processo mi rivolgevo direttamente a loro, dicendo: “Queste sono le mie idee e questo è il modo in cui, secondo me, dovreste interpretare il vostropersonaggio. Ma c’è qualcosa in particolare che vorreste evitare? Qualcosa di cui secondo voi il vostro personaggio ha bisogno, o che desidera?’ Ognuno di loro ha avuto voce in capitolo quindi il copione è in qualche modo frutto di una collaborazione e credo che questo abbia senza dubbio contribuito a stabilire il tono del film. La mia idea è sempre stata: ‘So esattamente ciò che voglio, ma se anche tu mi dici ciò che vuoi, possiamo fare entrambe le cose’.
Per i filmmakers, lo sviluppo della sceneggiatura ha rappresentato una nuova sfida: amalgamare sia l’universo cinematografico della Marvel che quello dei fumetti che comprende ben 500 pubblicazioni sui Vendicatori uscite negli ultimi quarantotto anni.
“Non è stato facile individuare il materiale da adattare per ‘The Avengers’,” spiega il produttore esecutivo Jeremy Latcham. “Per tutti i film precedenti potevamo prendere come riferimento i fumetti, ma con ‘The Avengers’ ci siamo ispirati ai film precedenti. Volevamo rendere omaggio all’universo cinematografico che abbiamo creato e ci siamo chiesti: ‘Come facciamo a soddisfare contemporaneamente sia i fan dei film che i fan dei fumetti?’”
“Marvel aveva un’idea molto chiara di quel che voleva dal punto di vista della sceneggiatura e dello svolgimento degli eventi”, dice Joss Whedon. “Per me è stato un bene, perché mi ha dato qualcosa da cui partire, qualcosa da sviluppare per giungere alla nostra meta”.
Il regista continua: “Lo spettacolo deve essere creato in modo da funzionare in una determinata scena, non si può semplicemente buttare dentro a caso. Mi piace creare l’azione e amo farlo in modo specifico. All’inizio mi sono chiesto: ‘Chi sono queste persone e in che modo sono disfunzionali? Quali sono le loro difficoltà di relazione e come riescono a superarle?’”
Nel film, il direttore dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury, deve riunire la squadra dei Vendicatori quando scopre che il mondo è in grave pericolo.
Kevin Feige spiega il modo in cui lo S.H.I.E.L.D. viene presentato nel film: “Fino a questo momento, nei precedenti film Marvel, lo S.H.I.E.L.D. è stato sempre un’organizzazione che opera nell’ombra e che ogni tanto fa la sua comparsa per dare qualche consiglio e poi scompare di nuovo. In questo film, invece il mondo è filtrato attraverso lo S.H.I.E.L.D. e per la prima volta il pubblico vedrà le risorse di questa grande organizzazione, il suo maestoso equipaggiamento e l’intelligence di cui dispone per proteggere il mondo”.
Continua il produttore: “All’inizio del film l’agenzia sta supervisionando il Cubo Cosmico – noto anche come Tesseract — di cui ancora non si sa molto. Mentre ci sta lavorando, qualcosa va storto e le fonti del male vengono scatenate nel nostro mondo, iniziando un’opera di distruzione che solo lo S.H.I.E.L.D. – forse – può sventare. A questo punto Nick Fury si rende conto che deve prendere il telefono per iniziare a riunire la squadra dei Vendicatori”.
Ciò che Nick Fury e S.H.I.E.L.D. ancora non sanno è quanto sia difficile riunire i più grandi supereroi in un’unica squadra.
“Gli avvenimenti del primo atto di questo film sono talmente gravi che Nick Fury si rende conto di dover riunire ‘The Avengers’ a dispetto delle opinioni del Consiglio della Sicurezza Mondiale o di altre forze esterne allo S.H.I.E.L.D.”, spiega il produttore esecutivo Louis D’Esposito. “Nick sa che si tratta di un provvedimento estremo ma deve adottarlo per salvare il mondo. Sfortunatamente per Nick Fury, riunire la squadra di supereroi non è un compito facile come sembra. Ha i mezzi per radunarli, ma la questione più spinosa è proprio ciò che succede quando si trovano tutti all’interno della stessa stanza”.
La descrizione di questa dinamica rappresenta una delle tante difficoltà che i filmmakers hanno incontrato nello sviluppare una sceneggiatura che ruota intorno ad otto personaggi, tutti di grandissima entità, quattro dei quali vantano già il proprio franchise individuale. Proprio per via della presenza di tanti personaggi e dell’incontro di mondi diversi, i filmmakers volevano che la storia restasse ben radicata nella realtà.
“Uno degli elementi che ripetiamo sempre nei film Marvel, è che le azioni producono conseguenze che si ripercuotono nel mondo reale”, dice D’Esposito. “Questo è il motivo per cui nella sequenza iniziale del film, è molto importante che il pubblico si renda conto che esistono implicazioni reali negli eventi che si svolgono e in cui Nick Fury è coinvolto, perché solo così tutto il resto risulta credibile”.
“I nostri film hanno un tono diverso fra loro, ma tutti presentano i classici elementi Marvel: la realizzazione di un desiderio, l’azione, l’avventura e un ritmo incalzante”, dice il produttore Kevin Feige. “La cosa che più mi è piaciuta del copione di Joss Whedon è il modo in cui queste personalità sfaccettate interagiscono fra loro. Per quanto imponente sia la spettacolarità del film, sono proprio i momenti in cui i supereroi si relazionano fra loro che colpiranno il pubblico, perché qualche volta li vedremo d’accordo, altre volte in disaccordo, e il tono non sarà sempre amichevole”.
“La storia è molto originale”, afferma Whedon. “Si assiste al modo in cui questi personaggi si uniscono per dare vita ai Vendicatori, malgrado se stessi e le forze che li ostacolano. Nonostante si tratti di un lavoro di squadra, ogni eroe avrà nel film il suo momento di gloria”.
IL CASTING DELLA SQUADRA DEGLI AVENGERS
Dopo aver rifinito il copione, i filmmakers hanno rivolto la propria attenzione alla selezione del cast di “The Avengers”.
“In questo film la cosa bella era che l’80% del cast era già deciso in partenza”, afferma Louis D’Esposito. “Dato che i nostri attori principali provenivano dai vari franchise Marvel, abbiamo potuto dedicarci alla selezione dei ruoli restanti che ancora non avevano un protagonista”.
Ogni squadra ha bisogno di una figura di riferimento e gli Avengers non sono diversi: il loro trait d’union è l’industriale e playboy miliardario Tony Stark alias Iron Man. Questo personaggio è una pietra miliare dell’universo Marvel; i primi due capitoli del suo franchise – interpretati da Robert Downey Jr. (“Sherlock Holmes 1 & 2”,“Tropic Thunder”) – hanno incassato 1,2 miliardi di dollari nei botteghini internazionali.
“Robert è straordinario nei panni di Tony Stark; gli infonde sicurezza e senso dell’umorismo, caratterizzandolo nel migliore dei modi”, dichiara il produttore Kevin Feige. “Abbiamo voluto vedere Robert a confronto con tutti i personaggi perché sapevamo che sarebbe stato divertente vedere Tony Stark che interagisce con Captain America, Thor e Hulk. Quando Robert appare sullo schermo il pubblico lo accoglie in modo caloroso; è senza dubbio la forza trainante del film”.
Per Robert Downey Jr. l’idea di far parte di “The Avengers” è iniziata nella serata inaugurale del primo “Iron Man”, nel 2008. “Ricordo che eravamo tutti riuniti intorno ad un tavolo aspettando che ci comunicassero i dati relativi all’esito del film”, racconta Downey. “Avevamo lanciato un’allusione a ‘The Avengers’ proprio sui titoli di coda ma devo ammettere che resto sempre sorpreso quando a Hollywood si riesce a realizzare qualcosa di così difficile!”
L’attore continua: “Tony inizialmente pensa che si tratti di un’idea ridicola ma, essendo Tony Stark, è più aperto alla gamma di possibilità che esistono nel mondo di ‘The Avengers’. In fondo Nick Fury lo aveva già avvisato, per indurlo a diventare parte di un universo più grande”.
Aggiunge il produttore esecutivo Jeremy Latcham: “Tony Stark comprende la gravità della situazione. È disposto a compiere un sacrificio estremo e allo stesso tempo è quasi intrigato dall’assurdità della situazione. In un certo senso rappresenta il pubblico perché è l’unico essere ‘normale’ nel gruppo dei supereroi. Tony Stark è un miliardario, un playboy, un filantropo con il vizio dell’alcol, ma è molto spiritoso e affascinante”.
Il direttore dello S.H.I.E.L.D. (Strategic Homeland Intervention Enforcement Logistics Division) nonché colui che cerca di convincere Tony Stark ad unirsi alla squadra dei Vendicatori è Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson (“Unbreakable”, “Pulp Fiction”). Nick deve prendere le decisioni meno popolari ma questo è normale quando si è incaricati di monitorare la sicurezza mondiale.
“La promessa che abbiamo fatto a Sam Jackson per quanto riguarda di ‘The Avengers’, è che il suo personaggio avrebbe avuto risalto”, dice il produttore Kevin Feige. “Sam era molto soddisfatto quando ha ricevuto il copione e ha potuto rendersi conto di quante scene brillanti Nick Fury abbia nel film. È molto attivo, ha il comando dell’Helicarrier ed è coinvolto nell’azione. Se dovessi identificare il punto di vista del personaggio da cui viene raccontata la storia del film, direi che è quello di Nick Fury”.
Secondo Samuel L. Jackson, vedere Nick Fury al centro di “The Avengers” è stato un bel cambiamento rispetto ai ruoli cameo che aveva negli altri franchise Marvel. “È bello interpretare l’organizzatore della squadra dei Vendicatori”, dice Jackson. “Lui è la ‘ragione d’essere’ del gruppo, la persona che comprende l’entità della minaccia e che convoca i supereroi, spiegandogli quanto siano più forti insieme che non da soli. Ma Nick è anche un manipolatore, come quando usa Coulson affinchè gli eroi facciano quel che lui vuole. Confonde un po’ la verità per indurli a mangiare la foglia e ad unirsi al gruppo, e alla fine accettano tutti”.
Il regista Whedon spiega cosa gli piace di Samuel L. Jackson come attore. “Penso sempre che esistono due versioni di Samuel perché è famoso per le bravate e gli sproloqui del suo personaggio di ‘Pulp Fiction’. Prima di iniziare a girare il film ho detto a Sam di tenere a mente: ‘Sii meno come Shaft e più come Glass [che è il personaggio di Jackson in “Unbreakable].’ Volevo un personaggio in grado di comandare con un tono che non lascia spazio al dubbio su chi sia il leader di questa enorme organizzazione. Sono anche un grande fan di ‘Unbreakable’, perché mi piace molto il livello di profondità e tristezza che questo attore è in grado di conferire al suo personaggio”.
Un Vendicatore dal cuore infranto è Captain America, interpretato da Chris Evans (“Captain America: il primo vendicatore”, “Sunshine”). Congelato in un blocco di ghiaccio dal 1945, Captain America si risveglia per ritrovarsi in un mondo di cui non sa nulla e in cui tutti i suoi amici e colleghi sono ormai scomparsi.
“Il problema di Captain America non è solo il fatto che si ritrova in un nuovo mondo; il problema è che deve gestire la sorpresa e l’emozione di ritrovarsi da solo nel mondo dato che tutti quelli che conosceva sono morti”, dice Chris Evans. “Ogni singola persona che ha chiamato fratello sul campo di battaglia ormai non c’è più e il mondo intorno a lui è un posto completamente nuovo. Ha un ritmo veloce e impersonale poiché la tecnologie hanno alzato tante barriere fra le persone. Negli anni ’40 il modo in cui le persone si comportavano era più diretto e onesto e credo che l’interazione umana aiuti a coltivare le buone maniere. Il mondo odierno ha uno stile di vita assai diverso rispetto a quello a cui era abituato Steve Rogers”.
Con il successo di “Captain America: il primo vendicatore”, che è stato numero uno nei botteghini con oltre 368 milioni di dollari in tutto il mondo, Evans ha dovuto abituarsi a diventare l’oggetto dell’adulazione generata dall’aver interpretato uno dei personaggi dei fumetti più noti di tutti i tempi.
“Interpretare Captain America era un pensiero elettrizzante e angosciante al tempo stesso”, dice Evans. “’Thor’ era già uscito ed era andato benissimo, quindi continuavo a sperare che anche Captain America riscuotesse lo stesso successo, altrimenti sarebbe stato l’anello debole di ‘The Avengers’. Fortunatamente il film è andato molto bene ed è stato bellissimo vedere il viso dei ragazzini che si illuminava quando mi vedevano in costume. È stata un’esperienza completamente nuova, di cui sono molto riconoscente”.
“Abbiamo cercato in tutti i modi di avere Chris Evans nel ruolo di ‘Captain America’”, racconta il produttore Kevin Feige. “Credevamo in lui perché conoscevamo il suo talento ma la cosa più gratificante è stata proprio assistere al modo in cui il pubblico lo ha accolto nei panni di Steve Rogers. In realtà il pubblico ha amato tutti i nostri personaggi e volevamo proseguire su questa scia con ‘The Avengers’”.
Robert Downey Jr. concorda con Feige: “Mi piace molto Chris Evans e penso che sia uno degli attori più sottovalutati del panorama odierno. Quando lo vedo, penso sempre: ‘Ecco un uomo che indossa una bandiera americana risultando credibile’. L’altra cosa che mi piace di Chris è che rispecchia il classico duro di Boston, ma allo stesso tempo è un artista sensibile, forte delle sue idee”.
“C’è coerenza fra i nostri personaggi perché Steve Rogers era già amico di Howard Stark e c’è qualcosa di tangibile rispetto al loro rapporto”, continua Downey. “Se il rapporto fra Steve Rogers e Tony Stark non funzionasse, anche il film non funzionerebbe”.
Un altro film recente dell’universo Marvel è “Thor”. Il film è iniziato nell’estate del 2011 schizzando al primo posto in classifica, con un incasso di 65,7 milioni di dollari e 446 milioni di dollari in tutto il mondo. In “The Avengers” Chris Hemsworth (“Star Trek”, “A Perfect Getaway – una perfetta via di fuga”) riprende il ruolo del dio del tuono.
Hemsworth spiega il motivo per cui i problemi familiari costringono Thor a tornare nel nostro mondo in “The Avengers”: “Thor torna sulla Terra perché Odino evoca i poteri oscuri dell’universo, con conseguenze imprevedibili”, spiega Hemsworth. “Torna per recuperare Loki, che sta scatenando il caos sulla Terra. Vorrebbe anche trovare risposte alle domande ‘Come è successo tutto questo e dove abbiamo sbagliato io e mio fratello?’”
L’attore continua: “In ‘Thor’ il mio personaggio impara l’umiltà e il rispetto per gli esseri umani perché questi lo aiutano a capire come deve comportarsi per poter riacquistare i suoi poteri. Inoltre è molto protettivo nei confronti degli umani perché si sente in qualche modo coinvolto in prima persona nel caos che suo fratello Loki sta generando e teme che i suoi compagni vogliano solo ucciderlo anziché provare a fermarlo o a privarlo dei suoi poteri”.
“La ragione per cui abbiamo scritturato Chris Hemsworth è che non volevamo che Thor fosse un personaggio piatto, sullo stile di Adone”, spiega il produttore Kevin Feige. “Un personaggio Marvel si contraddistingue perché il pubblico può identificarsi con lui, riconoscendovi difetti e timori. In ‘Thor’ Chris è riuscito molto bene ad esprimere il momento in cui il personaggio deve imparare la lezione di umiltà, nonostante il fatto che provenga da un altro mondo”.
Aiuta Nick Fury nell’impresa di coordinare i Vendicatori nella loro missione, Natasha alias la Vedova Nera. Riprende il ruolo che ha già incarnato in “Iron Man 2” Scarlett Johansson (“La mia vita è uno zoo”, “Vicky Cristina Barcelona”), felice di poter indossare ancora una volta il sensuale costume del suo alter ego Vedova Nera.
“Non avevo idea di cosa sarebbe stato di Vedova Nera dopo ‘Iron Man 2’”, osserva Johansson. “Non sapevo come avrebbero reagito i fan, ma ero abbastanza eccitata all’idea di far parte dell’universo Marvel e di avere l’occasione di interpretare nuovamente un personaggio così dinamico e temerario. La prima volta il mio personaggio è apparso in ‘Iron Man 2’ ma il pubblico non ha ricevuto molte informazioni su di lei, perché è molto sfuggente. Ha diverse facce e crea ancora molte divisioni. In questo film il pubblico potrà apprendere maggiori dettagli della sua storia e del suo passato misterioso, e questo è sicuramente un beneficio per quanto mi riguarda perché il lato più oscuro del suo personaggio è quello che mi ha sempre interessato maggiormente”.
“Scarlett arricchisce il suo personaggio con una durezza ed una esperienza che le donne amano vedere nei personaggi femminili”, dice Samuel L. Jackson. “È bella, quindi gli uomini la apprezzano ma lei riesce ad interpretare la sua forza con grande disinvoltura, il ché è molto difficile da fare. Gli uomini pensano sempre: ‘Per quanto sia forte una ragazza, sicuramente non può battermi’ ma il suo personaggio è talmente grande da riuscire sempre a portare a termine le sue missioni. Nick Fury nutre un affetto paterno nei confronti di Natasha, che va al di là del loro rapporto professionale e in un certo senso la privilegia rispetto agli altri”.
Il regista Whedon ritiene che un forte personaggio femminile fosse essenziale all’interno della squadra dei Vendicatori. “Vedova Nera genera un grande intrattenimento e fin dall’inizio ho detto che secondo me non era accettabile avere una squadra composta solo da maschi”, racconta Whedon. “A causa del calendario delle riprese, non eravamo sicuri di poter avere Scarlett, ma sono stato felice quando ha firmato il contratto perché arricchisce il film e contrasta in modo ideale con le controparti maschili”.
Il regista continua: “Scarlett è molto diversa dal suo personaggio, perché è così solare e graziosa. Volevo che il ruolo fosse l’esatto contrario della sua personalità e in questo film Vedova Nera è addirittura più oscura di come è apparsa in ‘Iron Man 2’. Il pubblico avrà modo di conoscere stralci del suo passato, che non sono tanto piacevoli. Scarlett è molto precisa quando interpreta un personaggio e ha raccontato molto bene l’evoluzione di Vedova Nera”.
Questo lato oscuro di Vedova Nera è evidente già dalla prima volta che vediamo il personaggio, così come spiega il produttore esecutivo Louis D’Esposito. “Il modo in cui Vedova Nera viene introdotta nel film è fenomenale. E’ legata ad una sedia mentre alcuni ceffi la stanno interrogando e il pubblico è convinto che non riuscirà mai a liberarsi da questa situazione. Ad un certo punta suona un cellulare e Vedova Nera risponde dicendo: ‘Sto interrogando qualcuno’. È completamente il contrario di ciò che sta succedendo ma quando riaggancia e inizia a gestire lei la situazione. Il pubblico adorerà questa scena”.
Dopo essersi sbarazzata dei delinquenti, Vedova Nera parte alla ricerca di Bruce Banner che si è ritirato a vita privata per poter stare lontano da qualsiasi cosa che possa generargli stress e conflitti inducendolo a sprigionare il mostro che è in lui. Sulla scia delle interpretazioni di Eric Bana e di Ed Norton, che hanno dato vita al suo personaggio nei precedenti film di Hulk, i filmmakers si sono messi alla ricerca di un attore in grado di rendere completa giustizia a questo complesso personaggio. Per il regista Whedon la ricerca è iniziata e terminata con Mark Ruffalo (“Shutter Island”, “I ragazzi stanno bene”).
“Mark era l’attore che desideravo”, afferma Whedon. “Volevo un approccio completamente nuovo rispetto al personaggio; sono andato dalla Marvel dicendo: ‘Ho in mente l’attore che può diventare un grandissimo Bruce Banner’, e loro mi hanno risposto ‘Basta che sia Mark Ruffalo, per noi va bene’. Sono rimasto senza parole, credevo che mi stessero prendendo in giro. A quel punto gli ho mostrato l’elenco che avevo compilato, in cui il nome di Ruffalo era in cima alla lista. Quindi, eravamo sulla stessa lunghezza d’onda”.
Dice Ruffalo che il suo amico e collega Robert Downey Jr. ha costituito la sua fonte di ispirazione per interpretare il suo ruolo. “‘The Avengers’ è un film che si discosta parecchio da ciò che ho fatto in passato, infatti è un genere che di solito non mi viene proposto”, dichiara Ruffalo ridendo. “Ero un po’ preoccupato perché la prima volta che ho incontrato Joss per parlare di Hulk, non c’era ancora un copione. Ho pensato molto ad Iron Man, all’interpretazione di Robert Downey Jr. che è uno dei miei attori preferiti. In pratica ha reinventato il genere. Mi ha ispirato a diventare parte di quel mondo. Oltre tutto mi sono trovato subito in sintonia anche con Joss, quindi non ho avuto esitazioni”.
“Mark Ruffalo è molto simpatico e quando è stato scritturato, ha affermato: ‘Bruce Banner assomiglia ad un odierno Amleto; tutti hanno avuto l’occasione di interpretarlo; direi che potrebbe diventare la parte che gli aspiranti attori devono recitare nei loro provini!”, racconta il produttore esecutivo Jeremy Latcham. “Mi è sembrato un buon approccio, perché è un personaggio difficile da interpretare e Ruffalo è stato preceduto da attori molto bravi. Tuttavia Mark ha un modo particolare di infondere umanità a Bruce Banner, perché è riuscito ad esplorare il lato umano del personaggio, un uomo con forti principi e grandi tormenti”.
“A parte Robert, Mark è probabilmente la persona con cui ho trascorso la maggior parte del tempo durante la preproduzione”, dice Joss Whedon. “Abbiamo parlato della rabbia, di come si manifesta, e di come evitare di rappresentare Hulk come la classica creatura che ruggisce. Bruce Banner ha rinunciato a curare i suoi problemi e sta cercando di tenerli sotto controllo e di indirizzare la sua energia per aiutare le altre persone. Non vuole essere al centro dell’attenzione della squadra”.
“Tutti gli attori avevano un atteggiamento straordinariamente positivo, non solo nei confronti del progetto ma l’uno verso l’altro. Quindi il conflitto che vedremo fra i Vendicatori è pura recitazione perché in realtà gli attori si sono sostenuti e aiutati a vicenda. —Joss Whedon, regista |
“Joss ed io apprezziamo il personaggio perché è un uomo dall’atteggiamento disilluso che lo rende affascinante”, dice Ruffalo. “Eravamo inoltre d’accordo sul fatto che dovesse avere senso dell’umorismo rispetto alla propria situazione. Nell’ultima incarnazione di Hulk, si lasciava intendere la possibilità che Banner riuscisse a dominare il Behemoth. Volevamo che fosse spiritoso e interessante come Banner e incredibile come Hulk”.
“Joss ed io abbiamo pensato di collocare inizialmente Banner in una comunità indiana affetta dalla lebbra, un luogo dove la sofferenza è tangibile ed è quasi impossibile provare collera e trasformarsi in Hulk”, conclude Ruffalo.
“Joss ha scritto il personaggio sulla scia dell’interpretazione dell’attore Bill Bixby nella nota serie TV degli anni ‘70”, spiega il produttore Kevin Feige. “In ‘The Avengers,’ Bruce Banner ha senso dell’umorismo e non è sempre cupo o velato dalla malinconia. Molte battute del film provengono proprio da Banner e con Mark Rufallo pensiamo di aver avuto l’occasione di presentare Bruce Banner come abbiamo sempre desiderato”.
Mentre i filmmakers si occupavano della selezione degli attori che avrebbero composto la squadra dei Vendicatori, il produttore Kevin Feige racconta delle decisioni prese rispetto ai personaggi negativi presenti nel film. “In ‘Thor’ Loki era relegato solo ad Asgard e a Jotunheim, la terra dei giganti di ghiaccio, e il film racconta sia l’origine di Loki che di Thor”, spiega Feige. “Alla fine lo vediamo staccarsi dal suo passato e dalla sua famiglia. In ‘The Avengers’ Loki è in una fase successiva in cui dà libero sfogo alla sua malvagità e intende impossessarsi della Terra. Suo fratello ha un trono, suo padre ha un trono, il suo fratello adottivo ha un trono, e ora anche lui desidera un trono tutto per sé, e sente che è giunto il momento di prenderselo”.
Il produttore continua: “Nella primissima pubblicazione del fumetto ‘The Avengers’ è Loki a scatenare i problemi e i Vendicatori si uniscono proprio per far fronte alla sua minaccia. Quindi non solo il film prosegue coerentemente un racconto iniziato negli altri film dedicati ai singoli eroi, ma si basa anche sulle origini del fumetto”.
L’attore Tom Hiddleston (“War Horse”, “Midnight in Paris”), che aveva interpretato il malvagio fratello di Thor anche in “Thor”, ricorda il giorno in cui gli è stato comunicato che il suo personaggio avrebbe avuto molto più spazio, e sorride soddisfatto: “Verso la fine della produzione di ‘Thor’, Joss Whedon frequentava spesso i Marvel Studios perché stava scrivendo la sceneggiatura di ‘The Avengers’ e mi ha invitato a bere qualcosa con lui”, racconta Tom Hiddleston. “Eravamo seduti in un caffè di Santa Monica, quando mi ha detto: ‘Vedi, Tom, si parla di diversi personaggi negativi da inserire nel film ma io non voglio nessuno di loro. Voglio solo Loki, lui deve essere il personaggio negativo’. Dopo essermi ripreso dalla sorpresa, non ho nascosto il mio entusiasmo e abbiamo parlato per ore cercando di definire la personalità di Loki, le sue motivazioni e che tipo di sofferenza personale lo ha indotto a diventare così perfido, e che genere di piacere prova nel provocare disastri e generare il caos”.
Facendo luce sull’evoluzione del personaggio dal momento in cui termina “Thor” a quello in cui inizia “The Avengers”, Hiddleston dice: “Alla fine di ‘Thor’ Loki si lascia alle spalle qualsiasi forma di affetto e di attaccamento nei confronti di Asgard e della sua famiglia, e scompare, inducendo la gente a chiedersi che fine ha fatto, se forse è morto o se si è dileguato in un varco spazio-temporale. Tuttavia, dopo i titoli di coda di ‘Thor’ vediamo Nick Fury e Selvig parlare di un misterioso cubo blu iridescente di energia, fonte di assoluto ed infinito potere, in grado di sottomettere chiunque. Loki userà il cubo come arma supernucleare per soggiogare la Terra, costringendo la razza umana ad unirsi intorno a sé per adorarlo”.
“Inizialmente ero preoccupato del fatto che Loki venisse rappresentato più come un imbroglione che altro, anche se in realtà la sua forza è quasi superiore a quella di tutti gli altri Avengers”, dice il regista Joss Whedon. “Ci siamo dedicati a costruire il personaggio per mostrarne la forza e la pericolosità, ma alla fine è Tom Hiddleston a farlo funzionare. Gli ha dato vita e lo ha reso più simile al Loki classico dei fumetti che non al personaggio di ‘Thor’, dove aveva comunque una storia molto toccante”.
“Loki è andato avanti da quando lo abbiamo lasciato in ‘Thor’, tuttavia il risentimento, la vulnerabilità e le questioni irrisolte con il fratello maggiore gli bruciano ancora dentro”, spiega il produttore esecutivo Jeremy Latcham. “Tom ha arricchito il personaggio di sfumature: si ha quasi l’impressione che sia reale, che possa uscire dallo schermo per aggredire il pubblico nella sala. Loki è davvero imprevedibile”.
Un aspetto di Loki, presente anche in “The Avengers”, è il suo rapporto difficile e competitivo con il fratellastro Thor. “In ‘The Avengers’ Thor è un nobile guerriero dalle migliori intenzioni”, dice Chris Hemsworth. “Verrà messo a dura prova per comprendere il valore delle cose, per riuscire a risolvere il rapporto personale con il fratello e per trovare un’intesa con la squadra con cui ha deciso di combattere. Thor dovrà lottare contro Loki ma non sarà facile perché è l’unico che pensa che ci sia ancora qualcosa di buono in lui”.
“Loki soffre di un complesso di inferiorità nei confronti del fratello, da cui non si sente accettato; la complessità del loro rapporto è tangibile e molto forte”, spiega Hiddleston. “Lo spirito nobile di Thor scorge ancora una possibilità di redenzione in Loki. La dinamica fra Thor e il fratello è il motore del loro viaggio emotivo, e ciò che alimenta la storia. Loki è inaffidabile e inafferrabile”.
Nella realtà, il rapporto fra i due attori è molto diverso. Dice Chris Hemsworth: “Mi è piaciuto molto lavorare in ‘Thor’ con Tom perché abbiamo avuto modo di sviluppare il nostro rapporto. Tornando a lavorare con lui ho provato una grande familiarità. Anche gli altri attori sono fantastici ma è importante stabilire un rapporto ben specifico con alcuni colleghi. Tom ed io ci conosciamo bene, conosciamo i nostri ritmi e siamo in sintonia”.
I costumi di Thor e Loki sono stati modificati grazie all’eccellente lavoro della costumista premio Oscar® Alexandra Byrne, che aveva già creato il look di entrambi per “Thor.”
“Il look di Thor e di Loki è cambiato rispetto al film ‘Thor’”, spiega Byrne. “Avevo il vantaggio di aver già lavorato con Chris e Tom, quindi conoscevo le loro performance e i loro movimenti. Avendo già creato i costumi di ‘Thor’, sapevo che le decisioni tecniche che si prendono all’inizio possono avere un effetto negativo sul costume che viene confezionato in seguito; la complessità di questi costumi comporta nuove tecniche e un vasto assortimento di materiale e spesso si vorrebbe poter tornare indietro per poter prendere una decisione diversa. Magari si tratta solo di decidere dove mettere una zip o dove collocare l’articolazione in una armatura. È un processo interessante che si basa sull’esperienza e sul gusto della sperimentazione”.
La costumista continua: “Il nuovo look di Thor ‘senza maniche’ è mirato ad alleggerirlo dalla sua armatura nelle scene in cui è a contatto con gli altri Vendicatori. Si tratta di un look che attinge anche ai fumetti e funziona bene con il fisico incredibile di Chris Hemsworth. Le sue braccia muscolose sono il simbolo di Thor, mentre il mantello rosso e le placche rotonde della sua armatura sono i simboli del suo costume. L’elemento chiave dell’abbigliamento di Loki in entrambi i film è il suo mantello. Mi sembrava un accessorio perfetto per rappresentare la sua vanità ed accompagnare la meravigliosa abilità fisica di Tom Hiddleston. Un’idea che ho sviluppato dall’eleganza e dalla vanità dei gentiluomini romani, che sfoggiavano mantelli invernali con il bavero alzato ai primi freddi. Nelle due storie, Loki indossa complessivamente sette diversi tipi di mantello, che riflettono la sua capacità di cambiare aspetto”.
Proteggere l’Ipercubo (anche detto Tesseract) è compito dello S.H.I.E.L.D di Nick Fury, che per questo lavoro sceglie il suo uomo migliore, Cliff Barton alias Occhio di Falco. L’attore plurinominato all’Oscar® Jeremy Renner (“The Hurt Locker”, “The Town”) interpreta Occhio di Falco e spiega il modo in cui il suo personaggio si ritrova in una posizione delicata quando il misterioso Cubo che è incaricato di sorvegliare, prende vita e inizia a scatenare un potere distruttivo. “Barton controlla Dr. Selvig per essere sicuro che non interagisca con il Cubo”, dice Jeremy Renner. “Nonostante sia estremamente ligio al dovere, le cose si mettono molto male con il Cubo e improvvisamente Barton si ritrova faccia a faccia con Loki, il ché non è affatto piacevole”.
Renner ha apprezzato l’idea di interpretare un personaggio Marvel tanto umano e radicato nella realtà.
“Kevin Feige mi ha mostrato le immagini di Occhio di Falco in ‘The Ultimates’ e l’elemento che mi è piaciuto di più è stata la sua umanità mista a poteri straordinari che lo rendono una sorta di vigilante speciale. In passato ho avuto l’occasione di interpretare il ruolo di un cecchino e devo dire che la mentalità di un tiratore scelto è particolare, quindi ero interessato ad interpretare un personaggio come Occhio di Falco”.
“Occhio di Falco è il personaggio nuovo del film con l’identità più sviluppata”, dice il produttore Kevin Feige. “Possiede le armi più belle e rappresentative dell’Universo Marvel e siamo stati contenti di avergli finalmente dato la possibilità di esprimersi in ‘The Avengers.’”
Esperto arciere, il fidato arco di Occhio di Falco è un maestro nel lanciare le sue particolari e letali frecce dalla punta d’argento. Il regista Whedon commenta l’armatura e l’arsenale anti convenzionale di Occhio di Falco. “Volevamo Occhio di Falco nella squadra perché è molto amato dai fan del genere e aggiunge un tocco al film”, dice Whedon. “È sempre interessante introdurre un personaggio che ancora non è molto conosciuto. All’inizio si può restare perplessi rispetto alle sue armi, ma in realtà la gente nutre una passione primordiale rispetto all’arco e alla frecce, anche perché è un’azione elegante e piacevole da guardare”.
Il regista continua: “Lanciare una freccia con l’arco è un movimento molto specifico e influenza l’intera postura di Jeremy Renner. Jeremy è molto atletico e si muove come uno stuntman, ma allo stesso tempo è leggero e preciso nei suoi movimenti, ed era perfetto per interpretare Occhio di Falco. È affascinante osservarlo mentre lancia la freccia e valuta il fattore del vento e la traiettoria del suo bersaglio. Occhio di Falco è un personaggio davvero affascinante!”
“Lo S.H.I.E.L.D doveva essere un luogo vero e proprio perché nell’Universo Marvel è un’organizzazione con agenti segreti e missioni da svolgere”, aggiunge il produttore esecutivo Jeremy Latcham. “Occhio di Falco ne è il rappresentante ideale, essendo un killer preciso e professionale, ma anche un po’ il ‘jolly’ della situazione”.
Latcham continua: “Non mi sembra vero che siamo riusciti ad avere Jeremy Renner in questo ruolo. È un attore dal talento incredibile, nominato all’Oscar® per due anni di seguito e siamo stati fortunati ad averlo trovato in un momento in cui aveva voglia di sperimentare un genere spettacolare e di grande intrattenimento. È una risorsa preziosa e ha valorizzato tutte le scene in cui appare”.
Ma c’era un elemento nel personaggio di Occhio di Falco che non si adattava al grande schermo: il suo costume! Il regista Joss Whedon spiega come ha modificato il suo look per radicarlo maggiormente nella realtà.
“La maschera viola che Occhio di Falco indossa nei fumetti non andava bene nel film”, dice Whedon. “E’ importante che il pubblico veda il volto dei Vendicatori, oltre tutto il viso di Jeremy Renner è molto interessante, quindi gli ho consigliato di non coprirlo. Abbiamo adottato la versione di Bryan Hitch del costume basato su ‘Ultimates’ e la visione di Mark Miller che si basa sull’idea che Occhio di Falco non è un supereroe, bensì un agente dello S.H.I.E.L.D. Occhio di Falco ama appartarsi nei luoghi più nascosti della stanza, e non gli piace far parte di un gruppo”.
La costumista Alexandra Byrne spiega il modo in cui Occhio di Falco è stato vestito per “The Avengers”: “Bisognava tener conto delle armi e dello stile di combattimento di Occhio di Falco per ideare il suo costume. “Jeremy è molto agile e volevo ottenere una silhouette nitida. Nel tirare la corda dell’arco Jeremy assumeva una posizione eretta mentre quando era accovacciato, si sporgeva in avanti; quindi abbiamo creato una sezione elastica sul bavero del costume in modo da consentire al collo di allungarsi all’indietro quando usava l’arco, senza sbilanciarsi”.
Mentre Nick Fury dirige lo S.H.I.E.L.D, i suoi occhi e le sue orecchie sono rappresentati dall’Agente Coulson, il trait d’union di questo universo Marvel nuovo di zecca. L’Agente Coulson è l’uomo che riesce a svolgere qualsiasi incarico senza ostentazione ed esibizionismo.
“In realtà all’inizio non sapevamo se il personaggio dell’Agente Coulson sarebbe stato presente in tutti e quattro i nostri film”, dice il produttore esecutivo Louis D’Esposito. “Ma dopo la reazione del pubblico rispetto al suo personaggio in ‘Iron Man’, abbiamo ovviamente voluto mantenere il suo ruolo. L’agente Coulson è l’uomo comune in cui tutti posso identificarsi perché è una persona piacevole che ama far parte dello S.H.I.E.L.D. Non ha nessun superpotere ma è un abile combattente, dotato di un grande senso dell’umorismo, che esprime soprattutto quando parla con Nick Fury e Tony Stark. È un personaggio affascinante, spiritoso ma all’occorrenza molto serio”.
Clark Gregg (“I pinguini di Mr. Popper”, “500 giorni insieme”) torna ad interpretare il ruolo dell’Agente Coulson e commenta la lunga storia di questo personaggio e del suo impatto sull’universo Marvel.
“Coulson ha subito una interessante evoluzione: da fastidioso burocrate che assilla Tony Stark in ‘Iron Man’, è diventato una forza formidabile che spesso ignoriamo nonostante sia davanti ai nostri occhi”, dice Gregg. “La sua importanza è cresciuta di pari passo con l’universo Marvel. Ogni volta che leggo un copione della Marvel, scopro con piacere che il mio personaggio viene arricchito da dettagli e sfumature, nonché dalle scene in cui è coinvolto nell’azione. Infatti in ‘The Avengers’ lo vediamo all’opera mentre cerca di riunire la squadra”.
L’attore continua: “L’iniziativa degli Avengers non viene necessariamente accettata dal Consiglio della Sicurezza Mondiale ed è guardata con sospetto. I supereroi sono considerati pericolosi e incontrollabili e nessuno, neanche Nick Fury, è convinto che Hulk e Thor siano persone raccomandabili da avere accanto, considerando quel che è accaduto nel passato. Perciò lo S.H.I.E.L.D. si occupa principalmente di sviluppare il Cubo e trovare un modo per incanalare il suo vasto potere”.
Il regista Whedon dichiara che il personaggio di Coulson gli ha fornito alcune delle scene migliori del film. “Coulson è il volto dello S.H.I.E.L.D, diversamente da Nick Fury”, dice il regista Joss Whedon. “Nick Fury resta nell’ombra e muove i fili, mentre Coulson appare in primo piano accanto ai Vendicatori. Il suo rapporto con Steve Rogers è fra i miei preferiti. Ci sono talmente tanti personaggi in questo film con un senso dell’umorismo asciutto e brillante perciò volevo trovare un’altra dinamica fra Coulson e Captain America e ho pensato che sarebbe stato divertente fare di Coulson un fan di Captain America, un giovane con una vera e propria fissazione per il suo mito, una situazione che avrebbe generato grande divertimento nonché la simpatica scena dello scambio di figurine, che forse è il momento che preferisco del film”.
Aiuta l’Agente Coulson a radunare la squadra dei Vendicatori, la bella e inflessibile Agente S.H.I.E.L.D. Maria Hill, la vice comandante di Nick Fury sull’enorme Helicarrier.
“Per Maria Hill ho pensato che fosse necessario un personaggio che si contrapponesse a Nick Fury per avere un elemento di disarmonia”, spiega il regista Joss Whedon. “Avevo bisogno anche di qualcuno che salga a bordo dell’Helicarrier quando Coulson è sul campo e oltre tutto avevo bisogno di una donna in questo film! Il personaggio di Maria mi piace anche nei fumetti a causa della tensione che crea con Nick Fury. Non pensa necessariamente che lui abbia ragione. Ci piace poter rendere omaggio ai fumetti e introdurre una nuova voce nel mondo del cinema”.
Durante i provini per questo ruolo, Whedon e la sua squadra hanno chiesto alle varie attrici di esibirsi al fianco di Samuel Jackson per essere sicuri che il duo funzionasse. Alla fine i filmmakers hanno selezionato Cobie Smulders, la star dello show televisivo “How I Met Your Mother”.
“Abbiamo visto delle performance molto intense e poi è arrivata Cobie”, racconta il regista Whedon. “Tutti noi avevamo le nostre preferenze sulle attrici che si erano presentate fino a quel momento, che erano tutte davvero brave, ma quando Cobie ha puntato la pistola contro di lui, per un attimo ho creduto davvero che potesse sparargli”, continua Whedon. “Cobie ha un’autorità assoluta e una sicurezza fisica che non è ostentazione bensì una padronanza assoluta di sé”.
Ottenere la parte dell’Agente Hill, vicecomandante di Nick Fury, è stato uno dei grandi traguardi dell’attrice Smulders, che commenta così questa esperienza: “Sono rimasta senza parole quando ho saputo di aver ottenuto il ruolo. Ancora non riesco a credere di far parte dell’universo Marvel e sono incredibilmente grata di questa straordinaria opportunità”.
Spiegando le motivazioni e la personalità del suo personaggio Smulders dice: “All’inizio del film, uno degli scontri principali fra Nick Fury e Maria Hill riguarda proprio il raduno della squadra degli Avengers. Lei è convinta che costituisca una grande minaccia, specialmente Hulk. Sono personaggi imprevedibili e dato che lei si attiene di più alle regole, preferirebbe risolvere la faccenda alla maniera militare piuttosto che riunire una squadra di eroi solitari. Ma dopo aver visto ciò che succede, si rende conto di quanto siano necessari”.
Il produttore esecutivo D’Esposito chiede: “Riuscite ad immaginare quanto possa essere difficile arrivare sul set quando non sei un supereroe, non hai nessun superpotere, e ti trovi fianco a fianco con Iron Man, Captain America, Thor, The Hulk, Black Widow e il tuo boss Nick Fury? La cosa straordinaria di Cobie è che persino quando è circondata da tutti gli altri personaggi del film, spicca in ogni caso. L’Agente Hill non sarà una meteora e in ‘The Avengers’ diventa una parte importante della squadra dello S.H.I.E.L.D.”.
Riprendendo il ruolo del mentore di Jane Foster di “Thor”, Stellan Skarsgård torna nella parte del Dottor Erik Selvig, un genio che è stato arruolato da Nick Fury per studiare e imbrigliare i misteriosi poteri del Cubo per il bene dell’umanità, tenendoli lontano dalle mani delle forze malvagie in agguato.
“Non avevo idea di quale sarebbe stato il futuro di Selvig dopo ‘Thor’ ma una cosa certa è che quando si gira un film Marvel, sicuramente se ne fanno altri cinque”, ride Skarsgård. “All’inizio del film troviamo Selvig che lavora per S.H.I.E.L.D. e Nick Fury è preoccupato perché qualcosa va male negli esperimenti sul Cubo. A sua insaputa, infatti, ha aperto un portale verso un altro universo in cui appare Loki e da lì tutto ha inizio”.
“È stato così bello avere di nuovo Stellan”, dice il produttore esecutivo Patricia Whitcher. “È un attore di grande talento con una personalità gioviale e tranquilla che mette tutti a proprio agio. Quando ci sono attori del calibro di Stellan Skarsgård nei ruoli non protagonisti il film si distingue sicuramente”.
Un film sugli Avengers non sarebbe completo senza la presenza del braccio destro di Tony Stark, la presidentessa della Stark Industries, Pepper Potts, interpretata dalla nota Gwyneth Paltrow. L’attrice premio Oscar® commenta gli sviluppi del suo personaggio da quando l’abbiamo vista l’ultima volta.
“Alla fine di ‘Iron Man 2’, Pepper e Tony si sono baciati, e il pubblico aspettava questa scena da due anni!” racconta Paltrow. “In ‘The Avengers’ le aspettative sono alte, dato che la loro passione non è stata ancora, per così dire, consumata!”
Per Robert Downey Jr., la presenza di Pepper Potts nella storia di “The Avengers” è stata un elemento importante per lo sviluppo del suo personaggio. “Quando abbiamo esplorato la trama, l’unica cosa di cui ero certo era che Tony Stark avesse bisogno di un sostegno”, dice Downey. “Ho fatto presente a Joss e a Kevin della necessità di avere Pepper. Il pubblico non li vede da qualche tempo e nel frattempo i due sono diventati intimi e senza dubbio questa donna ha il suo peso nella decisione di Tony di unirsi alla squadra degli Avengers”.
Con il cast al completo, il produttore Kevin Feige commenta rispetto ai grandi talenti che prendono parte al film e al suo desiderio che i personaggi risultino autentici.
“La cosa bella dell’Universo Marvel è che è calato nel mondo reale, non in una metropoli fittizia”, spiega Kevin Feige. “È importante avere una squadra in grado di esprimere la giusta dose di emozione così il pubblico può identificarsi con l’elemento umano della storia. Siamo stati premiati per aver compiuto scelte originali rispetto al cast, selezionando gli attori anche se non avevano già partecipato in questo genere di film. Sono elettrizzato all’idea degli attori che abbiamo scritturato: sono tutti artisti fantastici che hanno compreso pienamente la loro performance e che hanno arricchito i loro ruoli con la loro sensibilità”.
LE LOCATION
Mentre il cast di “The Avengers” si preparava ai proprio ruoli, la squadra dei filmmakers esplorava le location in cui ambientare il film. In realtà la storia di “The Avengers” si svolge a New York City, tuttavia la città era troppo difficile dal punto di vista logistico.
Il produttore esecutivo Louis D’ Esposito spiega: “Ambientare il film a New York City era molto importante per noi. In ‘Iron Man’ abbiamo collocato Tony Stark nella West Coast con la sua splendida casa di Malibu, ma stavolta volevamo mostrare la sua Stark Tower di New York City. Il problema però era quello di mettere in scena un attacco epico nel cuore della città, facendola saltare in aria. Le difficoltà logistiche erano troppe, quindi abbiamo girato in altre città e alla fine abbiamo messo insieme tutte le scene in modo da ottenere l’effetto della Grande Mela”.
Infatti la produzione ha girato gli esterni a New York alla fine delle riprese, tuttavia le scene del film sono state riprese ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, dove la produzione è rimasta per tre mesi prima di trasferirsi a Cleveland, Ohio; Wilmington, Ohio; Sandusky, Ohio; Worthington, Pennsylvania.
“Ci eravamo trovati molto bene nel Nuovo Messico quando abbiamo girato ‘Thor’, e gli Albuquerque Studios sono una struttura molto sofisticata, nuovissima, e talmente spaziosa da poter ospitare le grandi costruzioni che abbiamo realizzato, nonché l’intero supporto produttivo”, spiega il produttore esecutivo Patricia Whitcher. “Essendo una produzione ‘mobile’ in cui ci siamo spostati frequentemente è stato utile, per tre mesi, poter usufruire di un’unica location, prima di venire catapultati ‘on the road’ nell’ultima fase delle riprese”.
Il 24 aprile 2011, ad Albuquerque, è quindi iniziata la produzione di “The Avengers”, che sarebbe durata 92 giorni: la prima scena girata è quella in cui Nick Fury affronta Steve Rogers in una vecchia palestra di pugilato, per indurlo a prendere parte ad una nuova missione. Nonostante sia rimasto privo di coscienza per settanta anni, la missione contiene un elemento del suo passato che non può ignorare: il devastante potere del Cubo Cosmico.
“Non credo che avrebbe accettato così facilmente di tornare in questo mondo se la missione fosse stata diversa”, spiega Chris Evans. “Nessuno conosce il Cubo meglio di Steve Rogers. Quindi, anche se sta ancora cercando di adattarsi alla sua nuova vita, con non poche difficoltà, darà tutto se stesso in questa missione. È tipico di Steve Rogers; malgrado le sue difficoltà personali, sa che il Paese ha bisogno di lui e non si tira indietro”.
“All’inizio del film troviamo Steve Rogers in una situazione di solitudine e dissociazione”, dice il regista Joss Whedon. “Sta attraversando un periodo di stress post-traumatico essendo uscito dal ghiaccio soltanto da un mese, e si sente isolato. L’idea di ambientare la scena in una vecchia palestra nasce dal fatto che si tratta di un posto in cui si sente a suo agio perché non è cambiato granché nel corso degli anni. Ricorda gli anni ’40 e il modo in cui l’abbiamo resa ricorda ‘Il Padrino’: era così che immaginavo la scena in cui Nick Fury consegna a Steve Rogers la sua missione, mostrandogli che il Cubo Cosmico è ancora attivo”.
L’ HELICARRIER: LA SEDE DELLO S.H.I.E.L.D.
Dopo il primo giorno di lavoro, il cast e la troupe di “The Avengers” si sono trasferiti negli studi di Albuquerque dove la produzione è rimasta per quattordici settimane. Joss Whedon e la sua squadra erano stati incaricati di girare alcune scene sul set più grande e rappresentativo di questo film , l’Helicarrier, che ospita la sede dello S.H.I.E.L.D.
“Si tratta di una grande portaerei in cielo”, spiega il regista Whedon. “Nel corso degli anni l’aspetto dell’Helicarrier è cambiato nei fumetti, ma conserva comunque l’idea di fortezza galleggiante. Era stato concordato fin dall’inizio che l’Helicarrier fosse incluso nel film; ne abbiamo parlato a lungo e alla fine lo scenografo James Chinlund ha ideato un design moderno ed elegante, che marca una linea ben distinta tra fantasia e realtà”.
Continua il regista: “L’Helicarrier doveva essere sofisticato dal punto di vista tecnologico e favoloso dal punto di vista della forma perché esprime l’importanza dello S.H.I.E.L.D. rendendolo qualcosa di più che non solo un gruppo di gente nascosta in un bunker davanti ai computer. Una buona parte del film ha luogo sull’Helicarrier ed è il luogo di raduno di tutti i Vendicatori”.
“È un bellissimo set e Joss ne ha esplorato l’architettura e la possibilità di illuminarlo in un certo modo”, dice il fotografo Seamus McGarvey. “Abbiamo inoltre cercato di conferirgli la maggiore libertà e movimento per ospitare tutto il cast che interagisce a bordo dell’Helicarrier. Il set è stato prevalentemente illuminato con fonti reali. Tutte le aree tecniche sono accentuate dalle luci sulle console e da strutture architettoniche collocate sui lati esterni”.
“Avevo ammirato il direttore della fotografia Seamus McGarvey per il suo lavoro nel film ‘Espiazione’”, spiega Joss Whedon, “il suo approccio lì era molto studiato e tutti i personaggi del film avevano una luce bellissima, un po’ artificiale, perché il film parla spesso del passato e delle bugie raccontate dai protagonisti. Non volevamo la stessa soluzione in ‘The Avengers’, ma la sua esperienza era fondamentale per creare bellezza ed eleganza. McGarvey ha avuto delle splendide idee. Abbiamo parlato in modo generico di come illuminare i set, e le sue soluzioni sono brillanti. È entrato in sintonia con la storia, ha percepito la forza vitale dei personaggi, riuscendo ad esprimere la loro luce interiore”.
Secondo i filmmakers, l’Helicarrier doveva essere in grado sia di volare che di navigare sott’acqua dato che l’attività dello S.H.I.E.L.D. consiste nel monitorare la sicurezza mondiale. “Abbiamo scartato l’idea dell’Helicarrier che volteggia per tutto il film sopra Manhattan”, spiega Kevin Feige. “Se ne accorgerebbero tutti, e il film è già talmente ricco di elementi che non aveva senso aggiungere anche una navicella volante che monitora la situazione. Quindi abbiamo deciso che lo S.H.I.E.L.D. dovesse essere un’unità di crisi e che l’Helicarrier sarebbe uscito dall’acqua per volare sopra la città solo nei momenti di massima allerta”.
Portare in vita l’Helicarrier è stato l’arduo compito dello scenografo James Chinlund, che spiega il modo in cui lui e la sua squadra hanno aggiornato il look della leggendaria sede dello S.H.I.E.L.D., adattandolo per il grande schermo.
“Abbiamo cercato di ‘distillare’ l’essenza dell’Helicarrier dalle varie versioni create nell’universo Marvel”, spiega Chinlund. “Il nostro scopo era creare una nave dalle dimensioni e dal modello impressionanti, ma che allo stesso tempo risultasse credibile come veicolo e plausibile dal punto di vista militare. È stata una vera impresa creare un veicolo che occupa un quarto di miglio aereo e che sia accettabile dal punto di vista militare”.
“Il ponte dell’Helicarrier fa parte delle leggendarie location dell’universo Marvel e James Chinlund ha fatto un ottimo lavoro”, dice Kevin Feige. “Era uno dei set più grandi mai creati in un teatro di posa perché volevamo che si distinguesse da tutto ciò che avevamo fatto prima. Volevamo che il pubblico percepisse il trambusto all’interno di una grande nave che costituisce il centro di comando dello S.H.I.E.L.D. Il look e l’atmosfera creati da James lo rendono davvero originale”.
“È un set bellissimo”, esclama Samuel L. Jackson. “È una bella sensazione occupare un posto di commando da cui controllo la nave e tutto ciò che accade. È spettacolare, meraviglioso, con tutte le comparse che corrono avanti e indietro e conferiscono una sensazione di importanza, di emergenza, all’interno di una nave in cui tante capacità e tanta intelligenza si uniscono”.
Anche un altro classico veicolo della Marvel, il Quinjet, fa la sua apparizione nel film. Il Quinjet è essenzialmente il jump jet che gli Avengers usano per recarsi verso l’Helicarrier o per andare in battaglia. Il Quinjet ha un design coerente con l’Helicarrier, la stessa tecnologia dell’Helicarrier è stata incorporata nel Quinjet. Ma allo stesso tempo la sagoma del Quinjet, la cabina di pilotaggio, i motori posteriori e il suo arsenale lo rendono quasi reale.
IL RADUNO DEGLI AVENGERS
L’11° giorno del calendario delle riprese, è accaduto ciò che molti non credevano sarebbe mai potuto accadere: l’intero cast di “The Avengers” si è riunito per la prima volta grazie a Nick Fury. Vedere tutto il cast riunito è stato un momento indimenticabile per i filmmakers, che per anni hanno cercato di dare una forma all’universo Marvel per poter un giorno riunire l’intera squadra di supereroi su un unico set.
“È stato un momento speciale vederli tutti insieme per la prima volta”, dichiara il produttore Kevin Feige. “’Gli Avengers sono una pietra miliare della Marvel Comics e riuscire a portarli sul grande schermo è un grande risultato, di cui il cast è ovviamente consapevole, infatti erano tutti elettrizzati. Per me è stato emozionante solo vederli nel monitor”.
“Tuttavia vedere il cast al completo sul set è un evento che si è verificato solo qualche volta”, aggiunge il produttore esecutivo Patricia Whitcher. “Ma il giorno memorabile è stato il primo, in cui tutti si sono ritrovati a bordo dell’Helicarrier. L’energia nella stanza era semplicemente elettrica. Dopo la prima scena, i nostri protagonisti si sono guardati a vicenda e sono scoppiati, spontaneamente, in un fragoroso applauso. Si sono resi conto che si trattava di un momento storico. Sono questi i momenti in cui hai la certezza di fare un lavoro davvero privilegiato”.
Mark Ruffalo, guardandosi intorno nella stanza, e vedendo i suoi colleghi supereroi in costume, ha provato una sorta di disagio, poiché indossava solo un modesto completo di lino, che sfigurava a confronto con gli splendidi costumi dei suoi compagni. “Ricordo di aver pensato: ‘Ma che ci faccio io qui?’, ero geloso di loro. Non avevo potuto applicare nessun muscolo del mio personaggio, quindi di fronte a loro ero davvero una nullità. Volevo anch’io il mio bellissimo costume per riuscire a sentirmi parte della squadra e credo che questo sia il modo in cui anche Bruce Banner si sente quando è fra loro”.
Al di là dei suoi problemi di look, Ruffalo ha dovuto superare un altro ostacolo: l’attore infatti si è sentito un po’ sotto pressione nella scena che prevedeva diverse pagine di dialogo scientifico fra Bruce Banner e Nick Fury.
“Ero abbastanza preoccupato di quelle battute”, racconta Ruffalo. “Pensavo di conoscere bene la scena, ma quando mi sono trovato per la prima volta accanto a Sam Jackson e agli altri attori, ho avuto qualche problema. Fortunatamente Sam ci ha scherzato su e questo mi ha messo a mio agio, e alla fine è andato tutto bene”.
Per Chris Evans girare al fianco degli attori che fin da giovanissimo ha idolatrato, è stata un’esperienza surreale. “Con questo personaggio sono uscito fuori da me stesso, in un modo che non avevo mai sperimentato prima”, dice Evans. “Quando abbiamo girato la nostra prima scena insieme, non facevo altro che pensare a quanto fosse incredibile questa esperienza. Ho visto tutti i film della Marvel e quindi per me è semplicemente incredibile entrare a far parte della storia della Marvel. Sono così contento di poter arrivare sul set e unirmi ad attori del calibro di Robert Downey Jr., Samuel Jackson, Chris Hemsworth, Jeremy Renner, Tom Hiddleston e Scarlett Johansson!”
La cosa evidente in quelle prime scene è stata anche la chimica che si è stabilita fra i gli attori e l’atmosfera collaborativa sul set del film. Dice il regista: “L’intero cast era estremamente consapevole di quel che facevano gli altri e questo è bellissimo perché quando possiamo fornire un luogo in cui tutti si sentono sicuri di poter creare e provare qualcosa di diverso, succedono cose inaspettate che in un film diventano oro puro”.
I Vendicatori sono il gruppo che raduna i più grandi supereroi del mondo, ma ognuno di loro ha il suo ego e i suoi problemi, uno dei quali consiste nel lavorare insieme, cosa che non sono abituati a fare. Dice Chris Hemsworth: “Per quanto siano potenti ed unici, sono tutti molto diversi gli uni dagli altri. Ognuno di loro è un leader, e da qui emerge il conflitto. Chi guiderà questa nave, chi avrà il comando e quando riusciranno a mettere da parte il proprio ego? Tutti loro dovranno imparare a rispettare gli altri e a diventare ognuno una pedina di un grande puzzle”.
Ma non sarà facile imparare: Iron Man e Thor non riescono a trovare un punto d’accordo sul modo in cui gestire Loki e finiscono sulla cima di una montagna per risolvere la disputa nel modo più tradizionale, usando però mezzi assolutamente non convenzionali: martelli volanti e raffiche di raggi repulsori.
Spiega Chris Hemsworth: “Thor sopraggiunge quando gli Avengers hanno già catturato Loki, e colmo di ira distrugge tutto, afferra Loki e scompare. Lo porta su un monte, cercando di farlo ragionare, ma non ci riesce; a quel punto appare Iron Man e i due si confrontano in modo molto aggressivo. Thor è sorpreso dalla forza di Iron Man e dallo scudo di Captain America e alla fine si daranno battaglia spazzando via l’intera montagna e la foresta circostante”.
Per Chris Evans girare la prima scena di battaglia della produzione con Robert Downey Jr. e Chris Hemsworth nei panni di Iron Man e Thor, è stata un’esperienza indimenticabile. “Per quella scena abbiamo girato di notte su una montagna bellissima, con Iron Man e Thor che risolvono le cose a modo loro. Ma poi sopraggiunge Captain America che cerca sempre la pace e li divide”, dice Chris Evans. “Questa è stata la prima volta che ho visto Chris Hemsworth arrivare sul set vestito di tutto punto, con il lungo mantello rosso. Poi è arrivato Robert Downey Jr., con la sua armatura di Iron Man. Erano davvero le incarnazioni viventi di quei personaggi. È stato fantastico ritrovarmi lì fra loro, e ho sentito che il mio costume di Captain America acquistava un nuovo significato. Era come far parte di qualcosa di molto più grande”.
Anche Chris Hemsworth è stato felice di lavorare con Robert Downey Jr. “Robert è un attore fantastico ed è una sorta di padrino degli Avengers”, spiega Chris Hemsworth. “Infatti tutto è iniziato con ‘Iron Man’, e spesso ci siamo scambiati le nostre opinioni. Lui è sempre molto gentile e mi ha dato consigli davvero utili”.
GLI STUNTMEN AL FIANCO DEGLI AVENGERS
Poiché il copione di “The Avengers” conteneva diverse e importanti sequenze di combattimento, il coordinatore degli stunt R.A. Rondell ha allestito una struttura ad Albuquerque in cui la sua squadra poteva riunirsi ogni giorno per allenarsi insieme e coreografare i combattimenti del film. La struttura consentiva ai membri del cast di allenarsi con il coreografo degli stunt Jonathan Eusebio, imparando le varie tecniche di combattimento per i loro ruoli. Soprannominato “Stunt Dojo”, Eusebio e la sua squadra hanno addestrato i membri del cast nei diversi stili di combattimento fra cui il wushu, il kung fu, alcune tecniche medievali e il kali. Un addestramento che ha avuto ottimi risultati, infatti gli attori sono stati tutti capaci di eseguire le sequenze di combattimento in prima persona.
Per Scarlett Johansson l’esperienza di “Iron Man 2” si è rivelata incommensurabile per poter interpretare “The Avengers”: “Le acrobazie e i combattimenti sono una parte importante del mio lavoro ed è straordinario poter eseguire lo stile di combattimento che il pubblico ricorda di avermi visto fare in ‘Iron Man 2’”, spiega Johansson. “Jonathan Eusebio ha creato e coreografato lo stile e il look dei movimenti e Heidi Moneymaker, la mia controfigura, mi ha aiutato. È un aspetto importante che contribuisce a definire il personaggio”.
“Vedova Nera doveva risultare fluida e acrobatica”, spiega il coordinatore dei combattimenti Jonathan Eusebio. “Il wushu, uno stile marziale cinese, è molto adatto al suo corpo. È aggraziato ma richiede forza e flessibilità. Vedremo Black Widow eseguire attacchi e cadute, ed usare una varietà di armi. Il gioco è cambiato e di conseguenza le sue capacità. Ha dovuto apprendere nuove cose e per lei gestire le varie armi non è stato facile. Si è allenata tantissimo e ha ottenuto un ottimo risultato”.
Johansson concorda con la visione del suo coreografo sul livello di difficoltà delle nuove tecniche di combattimento. “A parte il wushu, in questo film compaiono più armi. È stato un po’ complicato perché sono riuscita ad apprendere bene i movimenti corpo a corpo ma poi lui diceva: ‘Benissimo, ora però devi fare quel movimento con il bastone’ Ed io restavo senza parole! Devo confessare che la prima volta che ho visto quello che avevano in mente, ho pensato che non sarei mai riuscita a farcela. Ho sbagliato tante volte prima di imparare e devo dire che quegli sbagli fanno davvero male!”
“Scarlett si è allenata moltissimo prima e durante la produzione”, dice il coordinatore degli stunt R.A. Rondell. “Frequentava regolarmente la palestra e ha lavorato assiduamente con Heidi e Jonathan per imparare tutte le nuove mosse e le tecniche. Fortunatamente partiva da una grande base che aveva appreso per ‘Iron Man 2’ quindi abbiamo potuto insegnarle movimenti e sequenze più complesse, oltre a come maneggiare le armi”.
“Scarlett non si è risparmiata per tenersi in forma, andando in palestra alle 4 del mattino per riuscire a sottoporsi alla sessione di trucco alle 5”, racconta Whitcher. “Altre volte andava direttamente dalla palestra agli allenamenti per il film, e poi lavorava tutto il giorno… Il cinema non è solo glamour! Ce l’ha messa tutta per riuscire a muoversi in modo convincente e per calarsi il più possibile nel suo personaggio”.
Un altro assiduo frequentatore della palestra è stato Tom Hiddleston, che ha dovuto apprendere il maggior numero di sequenze di combattimento rispetto a qualsiasi altro membro del cast, per via delle battaglie epiche e delle sequenze d’azione in cui è coinvolto in prima persona. Hiddleston si è allenato moltissimo al punto che quando è arrivato il momento di salire sul set e di affrontare Captain America o Thor, sembrava completamente naturale.
“Ho lividi in tutto il corpo ma il film si chiama ‘The Avengers’ e se non fosse ricco d’azione avremmo deluso le aspettative”, dice Tom Hiddleston. “Abbiamo la più grande squadra del mondo di stunt, guidata da R.A. Rondell e Jon Eusebio, perciò la prima cosa che ho fatto ad Albuquerque è stato recarmi nella sua palestra. Ho iniziato a ripassare i movimenti e più lo facevo, più mi calavo nel personaggio perché il modo in cui ci si muove rivela la propria identità”.
Continua l’attore: “Adoro le scene d’azione perché in quel momento è come se il mio cervello si spegnesse e mi sembra di eseguire una danza di cui conosco le mosse. Bisogna solo aggiungere l’emozione generata dallo sferrare o parare un pugno, e diventa quasi un’esperienza zen. Perciò quando arriva il giorno in cui si deve girare una battaglia fra Loki e Captain America, si spera che la preparazione e l’allenamento facilitino la performance”.
Un’altra sfida di Hiddleston è stato il suo abbigliamento nel film, che era bellissimo ma lo appesantiva durante le sequenze d’azione. “Attraverso il training Loki cambia rispetto a ‘Thor’, diventando ancora più pericoloso poiché è più forte”, dice Hiddleston. “Ho fatto tutti i tipi di arti marziali: wushu, boxing, combattimenti con il bastone, con il coltello e combattimento a mani nude. Ho eseguito anche molti esercizi a ripetizione che condizionano il corpo e la memoria dei muscoli. È così che si impara a saltare da un edificio, a volteggiare in aria, a sfiorare la testa di Chris Hemsworth e a catapultarsi in terra sulla schiena, rialzarsi e ripetere gli stessi movimenti dodici volte al giorno, indossando un costume di pelle e di metallo che pesa venti chili”.
Thor e Loki si affrontano sul balcone della Stark Tower. “Stavamo cercando di mettere a punto la battaglia per rendere questo intenso scontro fra due fratelli”, dice il coreografo dei combattimenti Jonathan Eusebio. “Thor vuole salvare Loki mentre Loki ha intenzioni letali. Mentre la battaglia va avanti, le emozioni crescono e l’aspettativa aumenta. Thor si arrabbia e la battaglia diventa brutale”.
Tom Hiddleston commenta la battaglia fra i due fratelli: “Ognuno di noi ha un’arma particolare nonché capacità particolari e in questa battaglia Loki scaglia il suo scettro contro il martello di Thor. Questi usa il suo martello come un guantone da boxe mentre Loki brandisce il suo scettro nello stile Wushu. Ma dopo un po’ Thor getta il martello, Loki lascia lo scettro e vediamo solo due fratelli che combattono a mani nude con tutta la violenza di cui sono capaci”.
Chris Hemsworth spiega il modo in cui ha appreso la coreografia della scena. “All’inizio ho imparato l’intensità, rallentando tutti i movimenti, senza emozione, e quando ho memorizzato la sequenza, allora ho iniziato a velocizzarla”.
Sia Hiddleston che Hemsworth hanno apprezzato i loro stunt. “Come cinefilo e amante dei film mi piace moltissimo vedere un attore che vola da una parte all’altra dello schermo, sapendo che è proprio lui ad eseguire quell’acrobazia”, dice Hiddleston. “Non mi piace vedere l’azione attraverso la controfigura all’attore. Non voglio che il pubblico veda solo la parte posteriore della mia testa perciò sono sempre pronto a mescolarmi alla squadra degli stunt”.
“Mi piace eseguire i miei stunt ogni volta che posso perché conferisce un senso di autenticità al prodotto finale”, aggiunge Chris Hemsworth. “Pompa il sangue nelle vene e aumenta l’adrenalina ma anche se si è superatletici a volte non c’è modo di evitare uno schianto sul muro! È una di quelle cose che fanno un po’ male, ma ci si rialza, ci si strofina un po’ e si fa daccapo. È divertente e certamente spezza la routine!”
Il regista Whedon è d’accordo: un attore che esegue le scene d’azione in prima persona arricchisce senza dubbio la sua performance.
“È certamente un vantaggio poter mostrare il più possibile il volto dei miei attori durante le sequenze d’azione, perché il film ne beneficia e il pubblico resta coinvolto maggiormente”, dice il regista Joss Whedon. “Quando lo spettatore vede una scena in cui non c’è il suo ‘eroe’, immediatamente si disconnette dalla scena. Sono stato molto fortunato di aver avuto una straordinaria squadra di stunt con cui tanti attori si sono dati da fare per prepararsi al film. Sono certo che saranno orgogliosi del proprio lavoro quando vedranno il film ultimato”.
VERDE E CATTIVO:ECCO A VOI HULK
Una delle grandi incognite dei filmmakers di “The Avengers” era il modo in cui gestire il personaggio di Bruce Banner quando diventa Hulk. Nelle precedenti interpretazioni degli attori Eric Bana e Ed Norton, Bruce Banner e Hulk erano due entità separate in cui il mostro era un personaggio realizzato in CGI senza alcun collegamento fisico con l’attore.
Joss Whedon spiega l’approccio scelto per sviluppare questo complesso personaggio. “Volevamo che il nostro Hulk fosse diverso da tutti gli altri”, dice il regista. “Nei fumetti, Bruce Banner e Hulk non hanno lo stesso aspetto. Nel telefilm erano due attori diversi e al cinema hanno sempre usato un attore e una creatura in CGI, ma ora con i progressi della motion capture, abbiamo voluto che Mark Ruffalo interpretasse anche il suo mostruoso alter ego”.
Il regista continua: “Fin dall’inizio abbiamo deciso di modellare il volto di Hulk su quello di Mark, non solo per ciò che riguarda i suoi movimenti ma anche per la fisicità, fra cui la struttura ossea e il contorno degli occhi e della bocca. Volevamo colmare il divario fra i personaggi in modo che Hulk risulti conducibile all’aspetto di Bruce Banner! È solo più grande, verde e molto arrabbiato!”
Mark Ruffalo spiega la differenza del suo Hulk rispetto alle precedenti versioni. “Nelle altre rappresentazioni, le dimensioni di Hulk aumentavano visibilmente ma in ‘The Avengers’ la sua altezza è di due metri e mezzo. La sua forza è direttamente proporzionale alla sua rabbia ma non diventa gigantesco”.
“Volevamo inserire quanto più possibile dell’attore, infatti il volto e i movimenti di Hulk sono quelli di Mark Ruffalo”, dice Kevin Feige. “Non lo avevamo mai fatto prima ma è stato utile affinché il pubblico non separi Bruce Banner da Hulk. Il mostro conserva il lato buono di Bruce Banner e possiede più espressione, più personalità e più emozioni di quanto non si sia visto prima d’ora”.
“Quando ho scoperto la nuova tecnologia che consente ad un attore di interpretare quello che era sempre stato un personaggio in CGI, ho pensato che sarebbe stato bello provare”, dice Ruffalo. “È un grande cambiamento per Hulk perché è difficile catturare la vera rabbia in un personaggio in CGI. La rabbia è qualcosa di profondo e di primordiale, che ha molte sfumature e variazioni, perciò l’idea di rendere Hulk più oscuro e più umano era molto interessante”.
I filmmakers si sono avvalsi della collaborazione della Industrial Light & Magic (ILM), che ha lavorato con il Supervisore Effetti Visivi Janek Sirrs nel creare una nuova versione del personaggio che incorpora Bruce Banner nella collera di Hulk. Spiega il regista Whedon che era necessario immettere la performance di Mark Ruffalo in Hulk per poter creare il look e la personalità del personaggio.
“Ci sono tanti elementi che si possono prendere da Mark, ma alla fine Hulk in CGI doveva sembrare in carne ed ossa, con la capacità di esprimere le sue sensazioni in modo assai più drammatico rispetto ad un normale essere umano”, dice Whedon. “A volte, mentre la ILM sviluppava la performance di Mark, mi venivano in mente nuovi dettagli da migliorare, come ad esempio la bocca più aperta o un movimento più veloce della testa. Tutti questi dettagli sono stati perfezionati affinché Hulk risulti perfetto, ma dovevano comunque basarsi sulla realtà”.
Ruffalo spiega che per interpretare entrambi gli aspetti del suo personaggio ha dovuto collaborare a lungo con la ILM, con cui ha esaminato i processi tecnici della creazione della motion capture. Ruffalo spiega che il suo background teatrale si è rivelato molto utile per costruire il lato tecnico del suo personaggio.
“Esistono molte fasi interessanti nel creazione di questa versione di Hulk”, dice Ruffalo.“Mi ha colpito il modo in cui si basa sul teatro che è la forma più antica di recitazione. Un attore di teatro si ispira solo alla sua fantasia, deve cercare dentro di sé cose che in effetti non sono intorno a sé”.
L’attore continua: “Il teatro è stato il mio addestramento e quando mi hanno puntato addosso i fari e le cineprese, ed io potevo solo muovere la testa, ho attinto alla mia immaginazione, calandomi nella situazione in cui combatto contro Thor o qualsiasi altro essere”.
Un altro momento memorabile secondo Ruffalo, è stato quando per la prima volta si è visto nelle vesti di Hulk sul grande schermo.
“Ci siamo recati in una struttura vastissima, piena di cineprese e la ILM mi ha fatto indossare un costume per la motion-capture”, racconta Ruffalo. “Mi sono piazzato davanti ad un monitor e la cosa incredibile è che mi ha restituito l’immagine di Hulk!”
“Tutto ciò che facevo, lo faceva anche Hulk sul monitor, quindi l’immagine mi mostrava il modo in cui si muoveva il personaggio”, spiega Ruffalo. “Ho notato che Hulk poteva muoversi solo in un certo modo, quindi bisognava creare il personaggio basandosi sulla presenza fisica dell’attore, ed stato molto divertente e interessante”.
Ruffalo continua a raccontare la sua esperienza: “Ho trascorso lì diversi giorni in cui abbiamo esplorato i combattimenti fra Hulk e Thor; ho dovuto simulare la battaglia con uno degli animatori ILM per tre ore. Hanno registrato i miei movimenti, li hanno inseriti nel computer e questa diventa la base di Hulk. È una tecnologia complessa, metodica, che in fondo è ancora in una fase di sviluppo e che riserverà molte sorprese”.
“È straordinario il modo in cui la ILM utilizza questa tecnologia”, dice il produttore esecutivo Jeremy Latcham. “Ha davvero contribuito a sviluppare questo personaggio e ci ha permesso di renderlo più sinergico nel modo in cui desideriamo che i nostri supereroi siano nei nostri film”.
“È una creatura mostruosa ma ha un impatto umano e mi piace moltissimo”, conclude Mark Ruffalo. “In questo tipo di film spesso sembra di guardare due film: quello ‘umano’ e quello in CGI. Ma ora questa tecnologia rende gli attori più liberi di esprimersi e il pubblico resta in contatto con il personaggio per tutta la durata del film”.
GLI AVENGERS SI RITROVANO
Il 28 luglio 2011, la produzione di “The Avengers” ha completato le riprese ad Albuquerque per recarsi a Wilmington, in Ohio, dove li attendeva cinque settimane di riprese. Il cast e la troupe non hanno dovuto allontanarsi molto per raggiungere la prima location in cui girare, dato il loro volo atterrava proprio sul set del Clinton County Airpark. Si tratta di una vasta struttura che comprende una pista aerea di tre chilometri ed una sofisticata struttura marittima che misura migliaia di metri quadrati, in cui è stato riprodotto l’interno dell’Helicarrier.
Dice Jeremy Latcham che le grandi dimensioni e il profilo altamente tecnologico della struttura erano coerenti con le immagini che la produzione aveva già catturato nei teatri di posa di Albuquerque.
“Avevamo bisogno di una location immensa, in grado di ospitare grandi veicoli militari, per rappresentare l’interno dell’Helicarrier”, spiega Latcham. “Doveva avere un look high-tech che si integrasse facilmente con la scenografia che avevamo già realizzato per l’Helicarrier”.
“Le dimensioni dell’Airpark sono incredibili, quindi abbiamo costruito all’interno delle strutture esistenti, avvantaggiandoci degli elementi del posto fra cui i tubi, le grate, le ringhiere, i ponti e le sporgenze già presenti nella location”, spiega lo scenografo James Chinlund.
“Ero davvero colpito dal set”, esclama il regista Whedon. “James ha fatto un ottimo lavoro nell’integrare ciò di cui avevamo bisogno nella location. Alla fine non si riusciva a distinguere la realtà da ciò che vi era stato costruito. Inoltre ha fornito agli attori un ambiente reale in cui muoversi e recitare e quando questo è possibile, si ottengono performance molto intense”.
Mentre la prima unità girava a Wilmington, in Ohio, la seconda unità era impegnata a riprendere una sequenza di inseguimento a Worthington, in Pennsylvania, precisamente a Creekside Mushroom Farm. La struttura ospita la più grande coltivazione di funghi del mondo nonché l’unica, negli Stati Uniti, con oltre 150 miglia di tunnel naturali che si estendono per oltre tre chilometri quadrati al di sotto della superficie della terra. Queste dimensioni le sono valse un posto nel libro del Guinness dei primati mondiali, ed è un luogo unico in cui i funghi crescono e vengono raccolti sottoterra, nella più completa oscurità.
“The Avengers” è la prima produzione ad essere mai stata girata in questa struttura, e i filmmakers hanno avuto accesso ai 240 chilometri di tunnel localizzati a 90 metri sotto terra. Una delle grandi sfide della produzione è stata quella di collocare le luci e l’energia elettrica all’interno dei tunnel per girare la scena dell’inseguimento che coinvolge Loki, l’agente Coulson e l’agente Maria Hill. Questo lavoro è durato mesi ma alla fine ne valeva la pena: il set era davvero magnifico.
“È stato straordinario”, dice Tom Hiddleston (Loki). “Stavamo girando la scena di un inseguimento con circa quindici SUV, a ottanta chilometri all’ora, su e giù per i tunnel. Ero assicurato con una cinghia al lato posteriore del camion e ho vissuto un’esperienza totalmente reale, elettrizzante, pericolosa, drammatica, con tutta l’energia e la dinamicità della ripresa. È una sequenza pazzesca. Una delle location più incredibili in cui abbia mai lavorato”.
Ad inseguire Loki nel tunnel è l’agente Maria Hill, che sta cercando di acciuffarlo prima che riesca a fuggire dal compound dello S.H.I.E.L.D. Così come Hiddleston, anche Cobie Smulders condivide l’eccitazione del suo collega nell’aver vissuto una scena ad alta tensione in quella location così particolare. “Dovevo guidare un grande camion militare senza porte, e questo mi faceva abbastanza paura ma dopo qualche ripresa sono riuscita a sporgermi dal veicolo e a sparare”, dice Smulders. “È stato bellissimo. Tutti mi dicevano: ‘Ok, abbiamo finito’, ma io mi stavo divertendo talmente tanto da voler continuare!”
ACROBAZIE ED ESPLOSIONI A CLEVELAND
Il cast e la troupe di “The Avengers” hanno iniziato a lavorare a Cleveland, in Ohio, per realizzare le più grandi sequenze d’azione del film. Nella scena, ignote forze del male attaccano New York City, e il tutto culmina con una grande raffica di esplosioni sulla 42a Strada. Per poter realizzare questa grande sequenza, la produzione ha chiuso East 9th Street di Cleveland per quattro settimane per preparare e girare la scena. Chiudere una delle arterie principali al centro della città non è stato facile ma i filmmakers hanno collaborato con il comune e con lo stato per molti mesi, in vista di questa ripresa.
“Nel presentare la nostra richiesta alla città di Cleveland, abbiamo mostrato un’immagine della strada dopo l’esplosione, spiegando che questo era ciò che dovevamo ottenere”, racconta D’Esposito. “Era un’idea abbastanza spaventosa e i presenti hanno reagito prima con il silenzio, poi esclamando semplicemente ‘Wow’. A quel punto abbiamo spiegato loro tutte le varie fasi del lavoro, mostrando come avremmo protetto le strade e i negozi. Sono stati molto collaborativi e ci hanno permesso di realizzare tutto ciò che dovevamo fare, fin dal primo momento”.
“Non ringrazieremo mai abbastanza l’ufficio del governatore, del sindaco e il commissario cinematografico Ivan Schwartz, perché senza il loro supporto e coordinazione non avremmo mai potuto ottenere il controllo di tante strade del centro cittadino”, aggiunge Patricia Whitcher. “La città è stata molto accomodante, e ci ha dato tutto ciò di cui avevamo bisogno. È stato un piacere girare a Cleveland”.
Nel prepararci per la sequenza, il primo ordine della produzione era trasformare il quartiere intorno a East 9th Street nel famoso andirivieni di 42nd Street a New York City. Dopo aver evacuato la maggior parte dei negozi della strada, lo scenografo James Chinlund ha avuto il suo daffare per costruire decine di nuove vetrine in pochissimo tempo.
“È stato bello lavorare con la città di Cleveland perché ci ha aiutato molto”, dice Chinlund. “Abbiamo avuto il privilegio di poter girare nel centro. Visivamente East 9th Street è una strada bellissima e ricorda molto la 42esima di New York”.
James Chinlund e la sua squadra hanno fatto un lavoro eccellente nel ricreare la 42esima strada, e questa opera, di cui si è parlato per mesi, è diventata una vera e propria attrazione turistica, che ha riversato sul luogo migliaia di curiosi che volevano vedere la trasformazione degli edifici vuoti in una animata strada newyorkese, in cui non mancano una fermata di metropolitana e le popolari insegne sulle facciate; la scenografia era così convincente che la gente del posto, ignara della finzione, ha addirittura espresso entusiasmo rispetto ai nuovi negozi del quartiere.
Lo scenografo Chinlund ha inoltre lavorato al fianco degli altri dipartimenti del film, affinché potessero svolgere senza problemi tutti i compiti relativi alla scena dell’esplosione.
“C’è stata una grandissima pianificazione di tutti i dipartimenti coinvolti in questa sequenza”, spiega James Chinlund. “Avevamo costruito un modello molti mesi prima che mostrava dove avrebbero avuto luogo gli effetti e dove gli stuntmen dovevano correre. Il modello è utile per mostrare ciò che accadrà e come prepararsi alla situazione”.
“Nell’inserire gli effetti visivi in una location bisogna sempre rispettare l’ambiente originale”, spiega il produttore Kevin Feige. “Ci piace prendere strutture e automobili vere e qualsiasi altro elemento reale che si possa potenziare con gli effetti visivi. Non vogliamo affidarci completamente alla squadra di effetti visivi, questa è la nostra filosofia. L’ideale è il 100% di realtà con i dovuti compromessi in seguito. James Chinlund ha fatto un lavoro straordinario nel disegnare la strada, infatti nel suo caso non abbiamo dovuto ricorrere a grandi effetti visivi”.
Il regista Whedon ha apprezzato il fatto che Cleveland presenta un’architettura simile a quella di New York City, e descrive la scena. “Inizia con un momento sospeso, in cui la gente di New York per la prima volta si trova davanti ad irriconoscibili forze del male, quindi tutti si fermano ed escono dalle macchina per capire cosa stia succedendo”, dice il regista. “Poi improvvisamente inizia una raffica di spari che mandano tutto all’aria. Le auto saltano in aria e si rovesciano, la gente corre per trovare un riparo e ha inizio una incredibile battaglia fra gli Avengers e le forze del male”.
Per la raffica di esplosioni il supervisore effetti speciali Dan Sudick e la sua squadra hanno realizzato effetti pirotecnici e acrobazie automobilistiche ben calcolate così che gli stunt della produzione potessero manovrare senza rischi. Per creare il grande evento pirotecnico Sudick e la sua squadra hanno realizzato ventotto esplosioni come una ondata che simula un attacco dall’aria. La sequenza comprende anche ventuno automobili al centro della carreggiata, fra cui blindati, minivan e veicoli lanciafiamme, nonché un grande autoarticolato che esplode. Complessivamente c’erano cinquanta automobili pronte per la sequenza.
Coordinare tutti gli effetti pirotecnici e le esplosioni in modo sicuro, in uno spazio piuttosto limitato, è stato il compito di Sudick, che descrive il modo in cui ha preparato questa sequenza. “Il primo passo è cercare di capire come la sequenza può avere luogo nell’ambiente, quindi dobbiamo dovuto organizzare la chiusura di alcune strade, contattare le società delle infrastrutture e capire cosa c’è sotto la strada, per non correre il rischio di imbatterci nei fili dell’alta tensione o nelle tubature del gas”, spiega Sudick. “Abbiamo avuto accesso agli edifici sulla strada per poter custodire le nostre attrezzature. Abbiamo inoltre coperto tutte le finestre con il Lexan per proteggerle durante le esplosioni”.
Un’altra sfida per Sudick e la sua squadra riguardava la coordinazione dei vari dipartimenti coinvolti nel progetto. “Gli stunt, le riprese, le costruzioni, le location, gli arredamenti: sono tutti elementi necessari quando si gira una scena di questo genere, quindi i dipartimenti devono comunicare continuamente fra loro”, dice Sudick. “Ad esempio abbiamo effettuato le prove con i dipartimenti degli stunt e delle riprese per capire come collocare le macchine da presa per mostrare l’azione nel migliore dei modi. Poi c’è stato l’incontro con i responsabili degli stunt per capire come integrare gli stunt nell’azione. E abbiamo studiato la necessità di sminuire o esaltare qualche elemento”.
“Alla Marvel Dan Sudick rappresenta un modello nel campo degli effetti speciali”, dichiara Jeremy Latcham. “Lavora con noi dai tempi di ‘Iron Man’ ed è in grado di creare uno spettacolo di grande intrattenimento, sempre nella massima sicurezza”.
Lunedì 15 agosto, Dan Sudick e la sua squadra, dopo tanti mesi di duro lavoro e preparativi, hanno messo a segno una sequenza stupefacente, senza problemi, e nonostante fosse girata a East 9th Street di Cleveland, il New York Post gli ha dedicato la copertina, con il titolo “Save us, Thor!” (“Salvaci, Thor!”).
“Abbiamo fatto saltare in aria il mondo intero”, esclama ridendo Joss Whedon. “Non ricordo di aver mai scritto nulla di così imponente. Non credo che qualcuno sia sopravvissuto, compresi gli Avengers, e questo potrebbe rappresentare un problema in seguito!”
Il regista continua: “È stata una giornata molto eccitante. Abbiamo gestito quindici macchine da presa, e fatto saltare in aria innumerevoli automobili; è stata un’orgia di distruzione. Non è il genere di cose che faccio di solito ma alla fine traspare anche una certa umanità. Il film non è solo spettacolo, ma lo spettacolo è davvero incredibile!”
Catturare lo spettacolo è stato il compito del direttore della fotografia nominato all’Oscar® Seamus McGarvey, che descrive il lavoro della macchina da presa nella scena delle esplosioni. “C’erano quattro Aerial Alexas collocate in varie posizioni e abbiamo anche girato in slow motion con la Arri 43. Inoltre avevamo cinque Canon EOS 5D Mark II e due Canon EOS 7D che si sono rivelate preziosissime perché abbiamo potuto collocarle in quei luoghi in cui non potevamo usare cineprese convenzionali”.
McGarvey continua: “Nonostante le nostre cineprese Canon fossero piazzate nelle posizioni più precarie, non ne abbiamo persa nessuna. Abbiamo fatto costruire protezioni per le cineprese, e così abbiamo potuto riprendere il primo piano dei taxi lanciati in aria verso di noi. Uno stuntman ha corso persino con la macchina da presa in mano, per catturare il vero senso di pericolo, e per riuscire ad immergersi in un’azione che generalmente viene osservata dall’esterno. Si tratta di macchine che consentono un’esperienza unica”.
Il giorno seguente la produzione ha girato la scena che racconta la conseguenza dell’attacco con armi automatiche e il regista Joss Whedon ha reclutato venticinque membri del 391° Battaglione di Polizia Militare dell’Ohio. Le truppe hanno portato una ventata di autenticità nelle scene di combattimento”, spiega il Tenente Colonnello John Clearwater, vice direttore di OCPA-LA (Office of the Chief of Public Affairs – Esercito Statunitense). “È un tributo alle Riserve dell’Esercito Statunitense e al 391° Battaglione dei Veterani di Guerra. Si sono riversati sulle strade di Cleveland con i loro mitra calibro 50 e i loro Mark-19. La troupe era davvero entusiasta di vedere i loro potenti mezzi e il loro lavoro di squadra”.
Il regista Whedon ha posato per una foto insieme all’intero battaglione dopo aver ultimato la scena. “Sono stato felice che abbiano partecipato al film”, dice Whedon. “È una piccola parte, ma molto significativa perché aggiunge realismo alla scena. Sanno come maneggiare un’arma e occupare una strada che è stata presa d’assalto, e hanno fatto un lavoro fantastico”.
In “The Avengers” c’è un comune denominatore in tutto il cast: ogni personaggio vive il suo momento individuale contro il male. Commenta Tom Hiddleston: “Loki si misura con Tony Stark, Nick Fury, Captain America, Thor, Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco. È stato fantastico lavorare con questi attori, con delle vere e proprie icone del cinema. È stato come ritrovarsi nella più grande rock band di supereroi che si possa mai immaginare”.
Anche le co-star di Hiddleston sono entusiaste dell’esperienza in questo film. “Quando capiterà ancora di vedere un gruppo di attori di questa importanza all’interno di un mondo tanto incredibile?” si chiede Scarlett Johansson. “Per me lavorare con tutti gli altri è stata un’esperienza estremamente gratificante. ‘The Avengers’ riflette ciò che la gente ha amato in ‘Iron Man’, con l’aggiunta dell’elemento fantascientifico. È un film che rispecchia completamente l’idea che Joss ha della fantascienza: la possibilità di esplorare realtà aliene conservando sempre il cuore e l’emozione umani”.
“Mi è successo spesso in questo film di rendermi conto della situazione e di pensare a quanto sono fortunato”, dice Robert Downey Jr. “Dipenderà dal fatto che ho quarantasei anni e che a questa età si entra in una fase in cui si riescono ad apprezzare le cose mentre accadono, infatti è stata una delle prime volte in cui, nel corso di una produzione, mi sono reso conto di quanto fosse piacevole lavorare in questo film e al fianco degli altri colleghi”.
NEW YORK: I VENDICATORI SI SCIOLGONO
Dopo aver ultimato le riprese a Cleveland, in Ohio, la produzione si è recata a New York City per gli ultimi giorni di lavorazione. Dato che la storia di “The Avengers” è ambientata a New York, l’intero cast si è riunito un’ultima volta per girare una scena a Central Park.
“Un film generalmente non viene girato seguendo l’ordine delle sequenze, ma la nostra ultima scena è stata girata proprio a Central Park, come prevede il copione”, racconta Kevin Feige. “Metà giornata l’abbiamo trascorsa a perfezionare la scena, l’altra metà a salutarci prima di ritrovarci alla premiere.”
Girare a Central Park non è mai facile di per sé, ma immaginate cosa può accadere nel caso del cast di “The Avengers” riunito a Bethesda Fountain nel weekend del Labor Day? Il cast, la troupe e i filmmakers lo hanno vissuto in prima persona quando migliaia di curiosi si accalcavano per assistere ad una scena che neanche il newyorkese più navigato poteva ignorare: il cast al completo degli Avengers in costume, fra cui Thor e Loki nei loro bellissimi abiti asgardiani. Gli attori si sono ritrovati insieme per la prima volta dopo diverse settimane, ma quella sarebbe stata anche l’ultima volta.
Il regista ha chiesto ai suoi attori di non perdere la concentrazione e di non distrarsi. “Sembrava una via di mezzo fra un circo e una riunione di vecchi compagni di scuola”, ride Whedon. “C’erano paparazzi e fan ovunque e gli attori erano felici di ritrovarsi e di chiacchierare fra loro. Quindi ho lasciato girare le cineprese perché sapevo che se avessimo interrotto la scena, non sarebbe stato facile riprendere a girare”.
“La cosa bella ora è che quasi ogni personaggio ha il suo franchise e i suoi fan”, dice Kevin Feige. “Ci sono tanti ragazzi che quando vedono Chris Hemsworth gridano ‘Thor!’ oppure quando vedono Chris Evans esclamano ‘CAP!’, e ovviamente Robert Downey è noto in tutto il mondo e anche Jeremy Renner si sta facendo conoscere come Occhio di Falco, e Mark Ruffalo verrà accolto come il nuovo Bruce Banner. So che è stato difficile per Joss che voleva mantenere la massima concentrazione, ma è stato fantastico vederli tutti insieme a Central Park, davanti ad un pubblico di passanti impazziti!”
La produzione è terminata il 5 settembre 2011 a New York City. I filmmakers riflettono sull’esperienza creativa vissuta dal cast e dalla troupe di “The Avengers”.
“Nei nostri film cerchiamo sempre di raccontare una bella storia ricca di emozioni”, dice Louis D’Esposito. “Quando il pubblico si diverte, ride o piange, dipende dal fatto che è entrato in relazione con i personaggi della storia. Quando assistiamo a queste reazioni all’interno della sala cinematografica, sappiamo di aver fatto bene il nostro lavoro. Sono certo che il pubblico di ‘The Avengers’ entrerà facilmente in sintonia con il lato umano della storia e con il sottile umorismo del film”.
“Sono di New York quindi sono stato contento alla fine, di essere tornato nella mia città”, dice Joss Whedon. “È giusto terminare il film nella città che abbiamo preso come modello così a lungo. È stata un’esperienza straordinaria e adoro ogni singolo membro del cast.
“Ero meno stanco alla fine del film che nel primo giorno di riprese e desidero elogiare il cast e la troupe infaticabile di ‘The Avengers’. Spero che il pubblico apprezzerà il film quanto abbiamo fatto noi mentre lo facevamo”, conclude Whedon.
“Tutto quello che ho desiderato fare nei miei dieci anni alla Marvel è stato realizzare un film in cui c’è un evento così grande e catastrofico da richiedere l’unione di tutti questi eroi, che lasciano tutto ciò che stanno facendo per accorrere, unirsi e combattere insieme”, conclude il produttore Kevin Feige. “Portare ‘The Avengers’ insieme sul grande schermo va al di là dei miei sogni più selvaggi ed è una tappa fondamentale nella mia carriera”.
IL CAST
ROBERT DOWNEY JR. (Tony Stark/Iron Man), due volte nominato all’Academy Award®, ha ottenuto la sua più recente candidatura all’Oscar® come Migliore Attore Non Protagonista per il suo lavoro nella commedia di Ben Stiller “Tropic Thunder”. La sua performance nei panni di Kirk Lazarus, un attore australiano che interpreta il ruolo di un americano di colore, gli è valso anche nomination al Golden Globe®, al BAFTA Award e allo Screen Actors Guild (SAG) Award®. Downey ha ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come Migliore Attore per il suo ritratto di Charlie Chaplin nel film di Richard Attenborough del 1992 dal titolo “Chaplin”, per cui ha vinto un BAFTA Award, il London Film Critics Award, e si è aggiudicato una nomination al Golden Globe Award.
Nel 2010 ha ricevuto un’altra nomination al Golden Globe® per la sua performance nel ruolo protagonista di “Sherlock Holmes” (2009) per la regia di Guy Ritchie. Downey è tornato ad incarnare il leggendario detective in una nuova avventura di Sherlock Holmes, “A Game of Shadows” (Gioco di ombre), uscito nel dicembre 2011.
Nell’estate del 2008 Downey è stato elogiato da pubblico e critica per la sua performance nel blockbuster “Iron Man”, diretto da Jon Favreau. Eroe leggendario della Marvel Comics per la prima volta sul grande schermo, “Iron Man” ha incassato oltre 585 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei grandi successi di quell’anno. Downey ha ripreso il ruolo nel sequel uscito nel maggio 2010, che ha addirittura eclissato il successo del primo film, con 642 milioni di dollari a livello globale.
Altri film di Downey comprendono: “Due Date” (Parto col folle), con Zach Galifianakis; “The Soloist” (Il solista) con Jamie Foxx; “Charlie Bartlett”; “Zodiac” di David Fincher al fianco di Jake Gyllenhaal e Mark Ruffalo; “A Scanner Darkly” (Scanner Darkly – un oscuro scrutare) di Richard Linklater con Keanu Reeves, Winona Ryder e Woody Harrelson; “Fur”, al fianco di Nicole Kidman, in un film ispirato alla stimata fotografa Diane Arbus; e “Kiss Kiss, Bang Bang”. Ha inoltre condiviso una nomination al SAG Award® insieme al cast selezionato da George Clooney nel suo “Good Night, and Good Luck” e un Premio Speciale della Giuria anch’esso condiviso con il cast di “A Guide to Recognizing Your Saints” (Guida per riconoscere i tuoi santi), presentato al Sundance Film Festival 2006.
La lunga lista di crediti cinematografici di Downey comprende inoltre: “Gothika”; “The Singing Detective”; “Wonder Boys” di Curtis Hanson; “U.S. Marshals” (U.S. Marshals – caccia senza tregua); “One Night Stand” (Complice la notte) di Mike Figgis; “Home for the Holidays” (A casa per le vacanze) di Jodie Foster; “Richard III”; “Natural Born Killers” di Oliver Stone; “The Gingerbread Man” (Conflitto di interesse) e “Short Cuts” (America oggi) di Robert Altman, che si è aggiudicato un Golden Globe® Award come Best Ensemble; “Heart and Souls” (4 fantasmi per un sogno), “Soapdish” (Bolle di sapone), “Air America”, “Chances Are” (Uno strano caso), “True Believer” (Verdetto finale), “Less Than Zero” (Al di là di tutti i limiti), “Weird Science” (La donna esplosiva), “Firstborn” e “Pound” in cui è stato diretto da Robert Downey Sr.
Sul piccolo schermo Downey ha esordito nel 2001 nella serie “Ally McBeal”, aggiudicandosi il Golden Globe® Award come Migliore Attore Non Protagonista in una Serie, Miniserie o Film TV, e uno Screen Actors Guild Award® come Outstanding Actor in a Comedy Series; per la stessa categoria è stato nominato all’Emmy® Award.
Nel novembre 2004 Downey ha presentato il suo album musicale di esordio, “The Futurist”, distribuito da Sony Classics. L’album contiene otto brani originali che dimostrano il suo talento vocale.
Downey e sua moglie Susan di recente hanno dato vita alla Team Downey, una società di produzione presso la Warner Bros.
CHRIS EVANS (Steve Rogers/Captain America) è apparso recentemente nell’atteso film d’avventura di Joe Johnston “Captain America: The First Avenger” (Captain America: il primo vendicatore) nel ruolo del leggendario personaggio della Marvel, Steve Rogers, che si trasforma in Captain America dopo essersi offerto volontario per un progetto di ricerca top-secret, allo scopo di difendere gli ideali americani. Il film, uscito il 22 luglio 2011, ha incassato oltre 362 milioni di dollari nei botteghini internazionali.
Evans è stato inoltre il recente protagonista del film indipendente di Adam e Mark Kassen “Puncture”, in cui interpreta un tossicodipendente coinvolto in una battaglia legale fra l’inventore di un ago particolare ed una multinazionale farmaceutica. Tratto da una storia vera, il film è uscito il 23 settembre 2011.
Evans recentemente ha ultimato la produzione del film drammatico di Ariel Vroman “The Iceman”, basato sul libro di Anthony Bruno su Richard Kuklinski, un sicario al servizio della mafia. Michael Shannon interpreta Kuklinski, alias The Iceman, mentre Evans è il suo mentore Robert Pronge.
Cresciuto nel Massachusetts, Evans ha iniziato la sua carriera di attore a teatro, prima di trasferirsi a New York dove ha studiato presso il Lee Strasberg Institute. Nel 2007 Evans ha ripreso il ruolo di Johnny Storm, alias la Torcia Umana, nel grande film d’azione, “Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer” (I fantastici 4 e Silver Surfer) che lo ha visto di nuovo al fianco di Jessica Alba, Michael Chiklis e Ioan Gruffudd.
Atri crediti cinematografici comprendono: la commedia di Mark Mylod “What’s Your Number?” (Sex List) con Anna Faris, la commedia d’azione di Edgar Wright “Scott Pilgrim vs. the World” con Michael Cera, “The Losers” di Sylvain White con Jeffrey Dean Morgan e Zoe Saldana, “Push” al fianco di Dakota Fanning; “Street Kings” (La notte non aspetta) con Keanu Reeves e Forest Whitaker, l’apprezzato “Sunshine” di Danny Boyle, “The Loss of a Teardrop Diamond”, “Cellular”, “The Perfect Score”, “Fierce People” (Gioventù violata) e il dramma romantico “London”. Il primo ruolo cinematografico di Evans risale al 2001 con la parodia “Not Another Teen Movie” (Non è un’altra stupida commedia americana).
L’attore/regista/produttore/scrittore MARK RUFFALO(Bruce Banner/Hulk) ha ottenuto una nomination all’Independent Spirit Award per il film “You Can Count on Me” (Conta su di me) di Kenneth Lonergan, da lui interpretato insieme all’attrice nominata all’Academy Award® Laura Linney; il New Generation Award da parte del Los Angeles Film Critics Association; e il premio di Migliore Attore da parte del Montreal World Film Festival, nel 2000.
Recentemente ha recitato al fianco di Leonardo DiCaprio in “Shutter Island” di Martin Scorsese; con Steve Carell e Tina Fey in “Date Night” (Notte folle a Manhattan); con Julianne Moore in “The Kids Are All Right” (I ragazzi stanno bene); con Anna Paquin in “Margaret”; e con Catherine Keener in “Where the Wild Things Are” (Nel paese delle creature selvagge).
Ruffalo è attualmente impegnato nella produzione di “Now You See Me”, con Isla Fisher, Morgan Freeman e Woody Harrelson e prossimamente inizierà a girare “Can a Song Save Your Life?” con Scarlett Johansson.
Il suo esordio alla regia “Sympathy for Delicious” è stato presentato in tutto il mondo e ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival 2010. Il film, realizzato in modo indipendente, presenta Orlando Bloom, Laura Linney, Juliette Lewis e Ruffalo.
In veste di attore, Ruffalo vanta inoltre i seguenti crediti: “What Doesn’t Kill You” di Brian Goodman; “Zodiac” di David Fincher; il premio Oscar® “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” (Se mi lasci ti cancello) di Michel Gondry; “The Brothers Bloom” di Rian Johnson; “Blindness” (Blindess – cecità) di Fernando Meirelles, con Julianne Moore; “Collateral” di Michael Mann; “Reservation Road” di Terry George; “My Life Without Me” (La mia vita senza me) di Isabel Coixet; “In the Cut” di Jane Campion; “13 Going on 30” (30 anni in un secondo) di Gary Winick; “Just Like Heaven” (Se solo fosse vero) di Mark Waters; All the King’s Men” (Tutti gli uomini del re) di Steven Zaillian; “xx/yy” di Austin Chick; “Windtalkers” di John Woo; “The Last Castle” (Il castello) di Rod Lurie; “Ride With the Devil” (Cavalcando con il diavolo) di Ang Lee.
Ruffalo ha collaborato a scrivere la sceneggiatura del film indipendente di Michael Hacker “The Destiny of Marty Fine”, in concorso allo Slamdance Film Festival; ha diretto diversi lavori teatrali, fra cui “Margaret” di Timothy McNeil (in scena allo Hudson Backstage Theatre di Los Angeles), ed è stato il produttore esecutivo del film indipendente di John Curran “We Don’t Live Here Anymore” (I giochi dei grandi), in cui recita con Laura Dern, Peter Krause e Naomi Watts.
Ruffalo ha esordito a Broadway nel revival di Bartlett Sher di “Awake and Sing!” di Clifford Odets, per cui ha ricevuto una candidatura al Tony® Award. Nel gennaio 2010 ha ripreso il ruolo per altri cinque spettacoli in scena al L.A. Theatre Works, e in seguito trasmessi nella loro serie teatrale radiofonica.
L’attore australiano CHRIS HEMSWORTH (Thor), che ha interpretato il dio asgardiano nell’attesa versione cinematografica di “Thor”, il film di Kenneth Branagh basato sui fumetti Marvel, è uno degli attori più richiesti di Hollywood. Dopo “Marvel’s The Avengers”, in cui veste nuovamente i panni di Thor, vedremo Hemsworth nel film Universal “Snow White and the Huntsman” (Biancaneve e il cacciatore) al fianco di Kristen Stewart e Charlize Theron.
Hemsworth prossimamente sarà la star del film drammatico di Ron Howard “Rush”, in cui recita la parte del pilota inglese di Formula One James Hunt. Di recente è stato il protagonista del film scritto da Joss Whedon “Cabin in the Woods” (Quella casa nel bosco) e del remake diretto da Dan Bradley di “Red Dawn”, nel ruolo che è già stato di Patrick Swayze.
Hemsworth ha esordito negli Stati Uniti con “Star Trek” di JJ Abrams, in cui era il Capitano George Kirk, al fianco di Chris Pine e Zoe Saldana. Ha inoltre recitato nel film di Relativity Media/Rogue Pictures “A Perfect Getaway” (A Perfect Getaway – una perfetta via di fuga), con Timothy Olyphant.
Hemsworth è nato e cresciuto in Australia.
Quattro volte nominata al Golden Globe® e vincitrice di un BAFTA, SCARLETT JOHANSSON (Natasha Romanoff/Vedova Nera) appartiene ai giovani grandi talenti di Hollywood. Recentemente ha vinto un Tony® per il suo esordio a Broadway nel play di Arthur Miller “A View from a Bridge”, con Liev Schreiber. Recentemente è apparsa nel film di Cameron Crowe “We Bought a Zoo” (La mia vita è uno zoo) al fianco di Matt Damon, e nel blockbuster “Iron Man 2” nel ruolo di Vedova Nera. Ha da poco ultimato la produzione del film indipendente “Under the Skin” di Jonathan Glazer (“Sexy Beast”), di cui è protagonista.
Johansson ha vinto il premio di Migliore Attrice al Festival di Venezia per il suo ruolo protagonista al fianco di Bill Murray in “Lost in Translation”, la seconda, apprezzata prova di regia di Sofia Coppola. Altri suoi film recenti comprendono: “He’s Just Not That Into You” (La verità è che non gli piaci abbastanza), “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen, e “The Other Boleyn Girl” (L’altra donna del re) in cui ha interpretato Anna Bolena.
Nel 2009 Johansson ha presentato il suo secondo studio album in cui duetta con Pete Yorn, dal titolo “Break Up”, che ha ottenuto il multi-platino. In precedenza aveva inciso “Anywhere I Lay My Head”, una raccolta di cover di Tom Waits, fra cui figura un brano originale.
All’età di dodici anni Johansson si è imposta all’attenzione del pubblico di tutto il mondo per la sua performance nei panni di Grace Maclean, la ragazzina vittima di un incidente a cavallo nel film di Robert Redford “The Horse Whisperer” (L’uomo che sussurrava ai cavalli). In seguito ha interpretato “Ghost World” di Terry Zwigoff, per cui ha ricevuto il premio di Migliore Attrice Non Protagonista da parte del Toronto Film Critics Circle. Johansson è apparsa anche nel film drammatico dei Fratelli Coen “The Man Who Wasn’t There” (L’uomo che non c’era) con Billy Bob Thornton e Frances McDormand.
Altri suoi crediti cinematografici comprendono; il film elogiato dalla critica dei fratelli Weitz “In Good Company”, con Dennis Quais; “A Love Song for Bobby Long” (Una canzone per Bobby Long) con John Travolta, che le è valso una candidatura al Golden Globe® (la terza in soli due anni) e “Match Point” di Woody Allen, per cui ha ottenuto la quarta nomination consecutiva al Golden Globe in tre anni. Ha inoltre recitato in: “The Spirit”, “Girl with a Pearl Earring” (La ragazza con l’orecchino di perla), al fianco di Colin Firth, “The Island” con Ewan McGregor, “The Black Dahlia” di Brian DePalma, “The Prestige” di Christopher Nolan e “The Nanny Diaries” (Diario di una tata).
E poi: la commedia “North” (Genitori cercasi) di Rob Reiner, il thriller “Just Cause” (La giusta causa) con Sean Connery e Laurence Fishburne, e il film in cui ha esordito, all’età di dieci anni, dal titolo “Manny & Lo”, che le è valso una nomination all’Independent Spirit Award come Migliore Protagonista Femminile.
JEREMY RENNER (Barton/Occhio di Falco), nominato due volte all’Academy Award® recentemente ha recitato nel blockbuster film “Mission: Impossible – Ghost Protocol” (Mission Impossible – Protocollo Fantasma), al fianco di Tom Cruise. Nel 2010 ha recitato in “The Hurt Locker” diretto da Kathryn Bigelow. Il film ha ricevuto sei Oscar® mentre Renner è stato nominato alla prestigiosa statuetta come Migliore Attore. Nel ruolo dell’arrogante Sergente James, Renner è stato premiato con il Breakthrough Actor Award all’Hollywood Film Festival, lo Spotlight Award al Savannah Film Festival ed è stato nominato come Migliore Attore agli Independent Spirit Awards 2008. È stato nominato nella categoria Breakthrough Actor ai Gotham Awards, oltre alla nomination ottenuta insieme a tutto il cast.
La sua seconda candidatura all’Academy Award® risale all’anno seguente, come Migliore Attore Non Protagonista per il suo ruolo nel film di Warner Bros., diretto da Ben Affleck “The Town”. Il film è un adattamento del romanzo di Chuck Hogan “Prince of Thieves”.
Nel 2007 Renner è apparso in tre film diversi: “The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford” (L’assassinio di Jesse James per mano di codardo Robert Ford) di Warner Bros., diretto da Andrew Dominik; “28 Weeks Later” (28 settimane dopo), l’atteso sequel di “28 Days Later” (28 giorni dopo); e “Take” con Minnie Driver. Nel 2006, ha recitato nel film indipendente “12 and Holding” (nominato allo Spirit Award e premiato con il John Cassavetes Award).
Altri film di Renner comprendono: il film indipendente “Neo Ned” con Gabrielle Union, e “North Country” di Warner Bros. con l’attrice premio Oscar® Charlize Theron; “A Little Trip to Heaven”; “The Heart is Deceitful Above All Things” (Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa) diretto da Asia Argento e basato sull’omonimo romanzo di J.T. Leroy; “Lords of Dogtown” di Columbia Pictures per Catherine Hardwicke, e il film indipendente di Aura Entertainment “Love Comes to the Executioner”, scritto e diretto da Kyle Bergersen.
Nell’agosto 2012 vedremo Renner nel film diretto da Tony Gilroy “The Bourne Legacy” per Universal Pictures, e in seguito apparirà in “Hansel and Gretel: Witch Hunters”.
Nella primavera del 2011, Renner e lo scrittore-regista Don Handfield hanno dato vita a The Combine, una società di produzione per creare, sviluppare e produrre contenuti basati sui personaggi per un pubblico mainstream.
TOM HIDDLESTON (Loki) ha già interpretato il malvagio Loki nel fim della Marvel “Thor”, diretto da Kenneth Branagh. Recentemente Hiddleston ha vestito i panni di F. Scott Fitzgerald nel film premio Oscar® di Woody Allen “Midnight in Paris”, ed è stato il protagonista al fianco di Rachel Weisz di “The Deep Blue Sea” di Terence Davies; recentemente Hiddleston è apparso nel ruolo di Captain Nicholls nel film nominato all’Academy Award® “War Horse” per la regia di Steven Spielberg. Ha inoltre interpretato il film indipendente di Joanna Hogg “Archipelago”, in cui era il protagonista. Hiddleston ha debuttato in un ruolo protagonista nel film di esordio alla regia di Hogg “Unrelated”.
Hiddleston recentemente ha ultimato la lavorazione di tre adattamenti di opere shakespeariane per la televisione: “Henry IV Parts I & II” di Richard Eyre, in cui interpreta il Principe Hal, e “Henry V” di Thea Sharrock, di cui è protagonista. Entrambi sono prodotti da Sam Mendes in una coproduzione con BBC & NBC Universal. Saranno trasmessi in Inghilterra nell’estate 2012 attraverso il programma Cultural Olympiad.
Nel 2012 Hiddleston è stato nominato dal BAFTA per l’Orange Wednesdays Rising Star Award e per l’Evening Standard Film Award come Migliore Attore per i suoi ruoli in “Archipelago” & “The Deep Blue Sea”. Ha vinto il British Rising Star Award ai Richard Attenborough Regional Film Awards 2012.
Nel 2008 Hiddleston ha unito le forze con Kenneth Branagh per girare “Wallander”, una serie TV vincitrice del BAFTA e del Broadcasting Press Guild Award, e nominata all’Emmy®, al Golden Globe® e al Satellite Award; la serie è basata sui romanzi ‘gialli’ dell’autore svedese Henning Mankell. Quello stesso anno ha recitato nella produzione Donmar Warehouse/West End di “Ivanov” di Chekhov, con Branagh, Gina McKee e Andrea Riseborough. Ha inoltre interpretato la seconda serie di “Return to Cranford”, premiato con il BAFTA e l’Emmy® Award, recitando insieme a Judi Dench e a Jonathan Pryce.
A teatro Hiddleston è stato nominato due volte come ‘Migliore Esordiente’ ai Laurence Olivier Awards 2008, per “Cymbeline” di Declan Donnellan e “Othello” di Michael Grandage, in scena al Donmar Warehouse (insieme a Ewan McGregor & Chiwetel Ejiofor) e ha vinto in questa categoria con la sua performance in “Cymbeline”.
Hiddlestonè nato a Londra, in Inghilterra ed è cresciuto a Oxford. Ha studiato recitazione presso la RADA.
Nato in Svezia, STELLAN SKARSGÅRD(Dott. Erik Selvig) è considerato uno dei maggiori talenti del cinema e del teatro. Ha iniziato la sua carriera con il Royal Dramatic Theatre di Stoccolma dove ha trascorso sedici anni lavorando con registi del calibro di Alf Sjoberg e Ingmar Bergman. Il ruolo che lo ha imposto all’attenzione del pubblico risale al 1982, con il film svedese “The Simpleminded Murderer”, che gli è valso il premio di Migliore Attore al Festival di Berlino.
Oltre ai trenta film in cui è apparso in Svezia, altri crediti di Skarsgård comprendono: “The Unbearable Lightness of Being” (L’insostenibile leggerezza dell’essere), “The Hunt for Red October” (Caccia a ottobre rosso), “The Ox” (nominato all’Oscar® come Migliore Film Straniero), “Breaking the Waves” (Le onde del destino, vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes 1996) e il film norvegese “Insomnia”.
Skarsgård ha ricevuto premi dal Festival di Berlino, dall’industria del cinema svedese, dai Festival di Rouen, di Chicago, di St. Sebastian e di Telluride. Ha vinto inoltre il premio Best European Achievement in World Cinema (1998).
Recentemente ha ultimato il film di David Fincher “The Girl with the Dragon Tattoo” (Millennium), “Rouge Bresil” e “Melancholia” di Lars von Trier.
L’attore è apparso inoltre nei grandi successi “Angels and Demons” (Angeli e demoni), “Mamma Mia!”, nel secondo e terzo capitolo del franchise “Pirates of the Caribbean” (Pirati dei Caraibi) e in “Good Will Hunting” (Will Hunting – genio ribelle).
SAMUEL L. JACKSON (Nick Fury) è considerato uno degli attori più laboriosi di Hollywood. Jackson ha lasciato il suo segno inconfondibile nel cinema americano interpretando Jules, il sicario filosofo, nel film di Quentin Tarantino “Pulp Fiction”. Oltre ad essere stato elogiato unanimemente per la sua performance, ha ricevuto nomination all’Academy Award® e al Golden Globe® come Migliore Attore Non Protagonista; in questa stessa categoria è stato nominato dalla British Academy of Film and Television Arts. Fra le sue numerose, premiate performance, Jackson è entrato nella storia del cinema con il ritratto di un drogato di crack nel film di Spike Lee “Jungle Fever”, che gli è valso il primo e unico premio come Migliore Attore Non Protagonista assegnato dai giudici del Festival di Cannes.
Nel ruolo di Nick Fury, Jackson è ormai uno dei capisaldi dell’universo Marvel, essendo apparso in “Iron Man,” “Iron Man 2”, “Thor” e “Captain America”. Gli altri crediti recenti di Jackson comprendono: “The Other Guys” (I poliziotti di riserva), con Will Farrell e Mark Walberg; “Unthinkable” di Peter Woodward, “The Spirit” di Frank Miller; ha doppiato il personaggio di Zog in “Astro Boy” ed è stato la voce narrante di “Inglourious Basterds” (Bastardi senza gloria). Jackson è stato inoltre il protagonista del thriller fantascientifico di Doug Liman “Jumper” (Jumper – senza confini) e del bizzarro “Cleaner” per la regia di Renny Harlin. È apparso inoltre nel film diretto da Rod Lurie, “Resurrecting the Champ” e del film horror “1408” basato sul romanzo di Stephen King. Fra gli altri suoi film recenti troviamo: “Black Snake Moan” di Craig Brewer, il dramma di guerra di Irwin Winkler per la MGM “Home of the Brave”, “Lakeview Terrace” (La terrazza sul lago), e la commedia dei Dimension Studios “Soul Men” con Bernie Mac.
E inoltre: “Snakes on a Plane”, “Coach Carter”, la trilogia di “Star Wars”, “In My Country”, “The Man” (The Man – La talpa), “The Incredibles” (Gli incredibili), “S.W.A.T.”, “Formula 51” (Codice 51), “Changing Lanes” (Ipotesi di reato), “Caveman’s Valentine” (Crime Shades), “Red Violin” (Il violino rosso), “Shaft”, “Unbreakable” (Unbreakable – Il predestinato), “187” (187 Codice Omicidio), “Eve’s Bayou” (La baia di Eva), “Jackie Brown”, “The Negotiator” (Il negoziatore), “A Time To Kill” (Il momento di uccidere), “Die Hard with a Vengeance” (Die Hard – Duri a morire), “The Long Kiss Goodnight” (Spy) e “Deep Blue Sea” (Blu profondo).
Jackson ha recentemente debuttato a Broadway nel lavoro teatrale di Katori Hall “The Mountaintop”, al fianco di Angela Bassett, per la regia di Kenny Leon. Il play ha esordito il 22 gennaio 2012. Attualmente è impegnato nella produzione di “Django Unchained” di Quentin Tarantino, nel ruolo di Stephen, al fianco di Christoph Waltz e Jamie Foxx. “Django Unchained” è ambientato nel profondo sud intorno al 1850, e racconta la storia di uno schiavo in rivolta che intende portare in salvo sua moglie, prigioniera del brutale proprietario di una piantagione del Mississippi.
CLARK GREGG (Agente Coulson) ha iniziato la sua carriera cinematografica come membro fondatore ed ex direttore artistico della Atlantic Theater Company di New York, con cui ha recitato in numerose produzioni: “Boys’ Life” al Lincoln Center, “Mojo”, “The Night Heron”, “Sexual Perversity in Chicago” e di recente “Happy Hour” scritta da Ethan Coen. Altri crediti teatrali a New York comprendono: “A Few Good Men” di Aaron Sorkin, a Broadway, “Unidentified Human Remains” e “The Old Boy” di A. R. Gurney.
Gregg si è trasferito a Los Angeles a metà degli anni ’90 per intraprendere una carriera al cinema e in televisione, ottenendo ruoli fissi in “The West Wing”, “Sports Night”, “Will and Grace”, “Sex and the City” e “The Shield”. È apparso inoltre nei film TV “My Sister’s Keeper” per Hallmark, e “Tyson” e “Live From Baghdad” per HBO. Ha inoltre recitato al fianco di Julia Louis Dreyfus nella commedia di CBS “The New Adventures of Old Christine.”
I suoi film comprendono: “The To-Do List”, “Mr. Popper’s Penguins” (I pinguini di Mr. Popper), “Thor”, “Iron Man 2”, “500 Days of Summer” (500 giorni insieme), “Choke” (Soffocare), ”Iron Man”, “In Good Company”, “Spartan”, “State and Main” (Hollywood, Vermont), “Lovely and Amazing“, “The Human Stain” (La macchia umana), “We Were Soldiers” (We Were Soldiers – Fino all’ultimo uomo), “One Hour Photo” e “Magnolia”. Ha interpretato il ruolo di Hank/Henrietta nel film a soggetto di Tod Williams “The Adventures of Sebastian Cole” che gli è valso una candidatura all’Independent Spirit Award.
Il debutto alla sceneggiatura di Gregg, “What Lies Beneath” (Le verità nascoste, DreamWorks) era interpretato da Harrison Ford e da Michelle Pfeiffer per la regia di Robert Zemeckis. Il suo esordio alla regia cinematografica “Choke” (Soffocare), adattato dal romanzo di Chuck Palahniuk, con Sam Rockwell e Anjelica Huston, presentato al Sundance Film Festival 2008 ed è stato premiato con il Premio Speciale della Giuria come Migliore Film Corale ed è stato distribuito da Fox Searchlight nel 2008. Clark ha scritto e riscritto copioni per Universal, Disney, Paramount, Warner Bros. e Fox 2000.
Inoltre ha diretto numerosi play fra cui “Distant Fires” di Kevin Heelan, nominato ai premi del Drama Desk e dell’Outer Critics Circle di New York e si è trasferito a Circle-in-the-Square per altre repliche. La produzione di Los Angeles, in cui ha partecipato Samuel L. Jackson, ha vinto tre L.A. Weekly Awards, per la Migliore Regia, Migliore Ensemble e Miglior Play ed è stato nominato a quattro Ovation Awards, fra cui come Migliore Regia. Ha inoltre diretto il revival del 1998 – in scena di Atlantic Theater – di “Edmond” di David Mamet e ha creato, scritto e diretto il play serializzato di Los Angeles “The Big Empty”.
Dopo essersi aggiudicata il primo ruolo per cui si è presentata, COBIE SMULDERS (Agente Maria Hill) è apparsa nel radar di Hollywood emergendo come una delle attrici più versatili dei nostri giorni.
Smulders ha conquistato il pubblico televisivo con “How I Met Your Mother” di Robin Sherbatsky. Ormai giunta alla sua sesta stagione, lo show è stato nominato ad un Emmy® come Outstanding Comedy Series e ha vinto il People’s Choice Award nella categoria Favorite TV Comedy. Inoltre Smulders è stata la protagonista del dramma di ABC “Veritas”, un thriller avventuroso. Altri suoi crediti comprendono un ruolo fisso nella apprezzata serie “The L Word” e apparizioni in “Jeremiah” e “Special Unit 2”.
Passando con disinvoltura dal grande al piccolo schermo Smulders ha lavorato nel film “The Slammin’ Salmon” portato sullo schermo dalla squadra comica di Broken Lizard che ha anche creato il successo indipendente “Super Troopers”. Il film ha esordito nel 2009 Slamdance Film Festival. Smulders recentemente è apparsa in “Grass Roots” al fianco di Jason Biggs e “The Long Weekend” (Un lungo weekend) con Chris Klein e Brendan Fehr.
Smulders ha trascorso un’intera estate a recitare nel grande successo di Nora Ephron e Delia Ephron in scena Off-Broadway “Love, Loss, and What I Wore” al Westside Theatre. Basato sul libro del 1995 di Ilene Beckerman che parla di vestiti e dei ricordi che suscitano, la produzione è diretta da Karen Carpenter e presenta gruppi di cinque attori alla volta, che recitano ognuno per un ciclo di quattro settimane. Parte dei proventi della produzione saranno devoluti a Dress for Success, un’organizzazione a scopo benefico che fornisce vestiti e lavoro alle donne con scarse risorse finanziarie.
Altri suoi crediti teatrali comprendono: “Singing in the Rain”, “Grease” e “Women and Wallace”.
GWYNETH PALTROW (Pepper Potts) è una delle attrici odierne più prolifiche e celebrate, catapultata nel grande successo internazionale con un Academy Award®, un Golden Globe® e uno Screen Actors Guild Award® grazie alla sua performance in “Shakespeare in Love” di John Madden. In seguito ha ottenuto un’altra candidatura al Golden Globe per “Proof” (Proof – La prova) di Madden.
Paltrow di recente ha recitato accanto a Tim McGraw nel dramma “Country Strong”. Ha ripreso inoltre il ruolo protagonista di Virginia “Pepper” Potts al fianco di Robert Downey Jr. nel grande successo di botteghino di Jon Favreau “Iron Man 2” e ha deliziato il pubblico televisivo con un ruolo fisso nella commedia Fox “Glee”, che le è valso un Emmy® Award nel 2011.
I suoi crediti recenti comprendono: il dramma romantico di James Gray “Two Lovers”, con Joaquin Phoenix, per cui è stata nominata all’Independent Spirit Award; il blockbuster “Iron Man” e il film di esordio alla regia di suo fratello Jake Paltrow dal titolo “The Good Night”, in cui recita il ruolo della moglie di una ex pop star ridotta ormai a comporre jingles; il film è interpretato anche da Penelope Cruz e Danny DeVito.
Altri suoi film comprendono: “Sylvia” in cui incarna la famosa poetessa Sylvia Plath; “Running With Scissors” (Correndo con le forbici in mano) di Ryan Murphy; “Infamous” (Infamous – Una pessima reputazione) e “Emma” di Douglas McGrath; “Sky Captain and the World of Tomorrow”; “Possession” (Possession – Una storia romantica) di Neil LaBute; “The Royal Tenenbaums” (I Tenenbaum) di Wes Anderson; “Shallow Hal” (Amore a prima svista) di Peter e Bobby Farrelly; “The Anniversary Party”; “Duets” di Bruce Paltrow; “Bounce” con Ben Affleck; “The Talented Mr. Ripley” (Il talento di Mr. Ripley) di Anthony Minghella, con Matt Damon e Jude Law; “A Perfect Murder” (Delitto perfetto) di Andrew Davis; “Sliding Doors”; “Great Expectations” (Paradiso perduto); “The Pallbearer” (Tre amici, un matrimonio e un funerale); “Se7en” di David Fincher; “A View From The Top” (Una hostess tra le nuvole); “Moonlight and Valentino”; “Jefferson in Paris”; “Mrs. Parker and the Vicious Circle” (Mrs. Parker e il circolo vizioso) di Alan Rudolph; “Malice” (Malice – Il sospetto); “Hook” (Hook – Capitan Uncino) di Steven Spielberg e “Shout”. Il primo ruolo importante di Paltrow è stata la sua performance nell’acclamato film di Steve Kloves “Flesh and Bone” (Omicidi di provincia) con Meg Ryan e Dennis Quaid.
Paltrow ha esordito nella regia con “Dealbreakers”, un cortometraggio che ha collaborato a scrivere e a dirigere con la sua amica Mary Wigmore.
Nata a Los Angeles, Paltrow è originaria di una famiglia molto attiva nell’industria dello spettacolo. Suo padre Bruce Paltrow è stato un produttore di grande successo mentre sua madre è la premiata attrice Blythe Danner.
I FILMMAKER
JOSS WHEDON (Regista/Autore/Sceneggiatore) nominato agli Emmy® e agli Oscar® è uno dei maggiori talenti creativi di Hollywood, autore di sceneggiature di film di successo e creatore di uno degli show televisivi più apprezzati dalla critica, “Buffy the Vampire Slayer”. Nato a New York il 23 giugno 1964, Whedon è cresciuto in una famiglia di autori televisivi. Suo nonno e suo padre sono stati gli autori delle famose sitcom “The Donna Reed Show”, “Leave It to Beaver” e “The Golden Girls”.
Dopo aver conseguito una laurea in cinema presso la Wesleyan University, Whedon ha ottenuto il suo primo lavoro come autore nello staff della celebre serie “Roseanne”. In seguito ha co-prodotto e scritto vari episodi della serie “Parenthood”.
Nel 1996 Whedon ha riadattato la sceneggiatura di “Buffy” per la televisione, dove è diventata un fenomeno cult. Nel 2000, ha ottenuto la sua prima nomination agli Emmy® come Migliore Sceneggiatura di una Serie per l’innovativo episodio intitolato “Hush”. Nel 2002, ha scritto, composto e diretto un episodio in stile musical intitolato “Once More, With Feeling” che ha ricevuto apprezzamenti a livello internazionale e da cui è stato tratto un CD con colonna sonora originale che ha venduto più di 400.000 copie in tutto il mondo. In un articolo del New York Times Magazine “Buffy” è stato definito “uno degli show televisivi più intelligenti ma più sottovalutati”. La serie ha vinto vari premi tra cui l’Emmy, il Saturn, l’SFX e l’Hugo Award nella sua settima e ultima stagione.
Nel 1998 Whedon ha creato e prodotto “Angel” con la 20th Century Fox Television e la sua società di produzione, Mutant Enemy. La serie TV tratta da “Buffy” ha ottenuto un successo immediato tra i fan ed è andata in onda per cinque stagioni su WB. Nel 2002 ha lavorato nell’apprezzata serie di fantascienza “Firefly”, per Fox Network. Oltre ad essere stato autore e produttore esecutivo di “Angel”, “Buffy the Vampire Slayer” e “Firefly”, Whedon ha anche scritto e diretto diversi episodi di queste serie.
Ha ricevuto una nomination agli Academy Award® per la Migliore Sceneggiatura nel film campione di incassi della Disney “Toy Story”. Ha lavorato inoltre ai film “Titan A.E.”, “Buffy the Vampire Slayer” (Buffy, l’Ammazza Vampiri), “Speed” e “Alien Resurrection” (Alien – La clonazione). Nell’autunno del 2005, Whedon ha diretto il suo primo film “Serenity”, tratto dalla serie “Firefly”.
L’opera musicale di Whedon distribuita su internet, dal titolo “Dr. Horrible’s Sing-Along Blog” ha debuttato online nel 2008, riscuotendo un enorme successo e aggiudicandosi numerosi premi tra cui un Emmy® come Outstanding Special Class Short-Format–Live Action Entertainment Program. Contemporaneamente Whedon ha terminato la seconda stagione della serie TV della Fox “Dollhouse” di cui è stato ideatore, autore e regista. Dopo “Dollhouse” Whedon ha collaborato con “Dr. Horrible”, Neil Patrick Harris, per la regia di un episodio della serie “Glee” (Fox), molto apprezzato dalla critica. Più recentemente Whedon ha scritto e prodotto l’horror/thriller della MGM “Cabin in the Woods” (Quella casa nel bosco).
Al di là del cinema e della televisione, Whedon ha creato “Fray” per la Dark Horse Comics, ha scritto “Astonishing X-Men”, “Runaways” per la Marvel e l’ottava stagione di “Buffy the Vampire Slayer” per Dark Horse Comics.
Negli ultimi dieci anni, KEVIN FEIGE (Produttore) ha collaborato in numerosi film di successo tratti dai fumetti della Marvel, tra cui le trilogie di “Spider-Man” e “X-Men”. Nel suo ruolo attuale di Produttore e Presidente dei Marvel Studios, Feige supervisiona tutti gli aspetti creativi dei film e delle attività di home entertainment della società.
La scorsa estate, Feige ha prodotto e lanciato due nuovi franchise della Marvel: “Captain America” diretto da Joe Johnston, con Chris Evans e “Thor” diretto da Kenneth Branagh, con Chris Hemsworth. Entrambi i film hanno occupato il numero uno in classifica, incassando complessivamente più di 800 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo.
Prima di “Thor”, Feige aveva prodotto “Iron Man 2” uscito nei cinema il 7 maggio 2010. Il sequel di “Iron Man” diretto da Jon Favreau, con Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow, a cui si sono aggiunti Mickey Rourke, Scarlett Johansson e Don Cheadle, è stato il film campione di incassi nel suo primo weekend di uscita, con 128 milioni di dollari nei botteghini americani. Finora il film ha incassato più di 620 milioni di dollari in tutto il mondo.
Nell’estate del 2008, Feige ha prodotto i film campioni di incasso “Iron Man” e “The Incredible Hulk” (L’incredibile Hulk) che sono stati i primi film finanziati e sviluppati interamente dai nuovi Marvel Studios. Il film “Iron Man”, nel quale Robert Downey Jr. indossa per la prima volta la potente armatura del supereroe, diretto da Jon Favreau con Gwyneth Paltrow e Jeff Bridges, è uscito il 2 maggio 2008 ed è stato un immediato successo di botteghino. È rimasto al numero uno in classifica per due settimane, incassando oltre 100 milioni di dollari nel weekend di uscita e più di 571 milioni di dollari in tutto il mondo.
Il 13 giugno 2008 la Marvel ha presentato “The Incredible Hulk” (L’incredibile Hulk), il secondo film di quell’estate a finire al primo posto in classifica nel weekend di uscita. Nel cast del film troviamo Edward Norton, William Hurt, Tim Roth e Liv Tyler. La spettacolare rivisitazione del regista Louis Leterrier del famoso gigante verde ha generato un introito di oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo.
Feige attualmente sta lavorando alla produzione di “Iron Man 3” per i Marvel Studios, in uscita il 3 maggio 2013 e “Thor 2”, la cui data di uscita è prevista per il 15 novembre 2013.
ZAK PENN (Autore) è uno sceneggiatore, produttore e regista. Penn ha lavorato a sette film per l’Universo Marvel ed è stato autore di “The Incredible Hulk” (L’incredibile Hulk), “X-Men 2″, “X-Men: The Last Stand” (X-Men – Conflitto finale) ed “Elektra”. Tra i suoi altri lavori come autore troviamo “Last Action Hero” (Last action hero – L’ultimo grande eroe), “Suspect Zero”, “Behind Enemy Lines” (Behind Enemy Lines – Dietro le linee nemiche), “Inspector Gadget” e “PCU”.
Penn ha scritto, diretto e prodotto i film “Incident at Loch Ness” e “The Grand” in cui ha anche recitato a fianco di Werner Herzog. Penn ha creato la serie TV “Alphas” con David Strathairn, trasmessa per la seconda stagione sul canale SyFy.
ALAN FINE (Produttore Esecutivo) è il Presidente di Marvel Worldwide, Inc, nonché il Direttore dei Theatrical and Animation Creative Committees della Marvel.
In passato Fine è stato il Presidente & CEO delle Toy and Publishing Divisions della Marvel, nonché Presidente di Kay Bee Toy Stores.
Fine è cresciuto a Rhode Island, dove ha frequentato l’Università di Rhode Island laureandosi in psicologia.
STAN LEE (Produttore Esecutivo) è il fondatore di POW! Entertainment di cui è stato il Presidente e Direttore Creativo fin dall’inizio. Conosciuto dal vasto pubblico come il creatore dei supereroi che hanno portato la Marvel ad occupare una posizione predominante nell’industria dei fumetti, Stan Lee ha anche collaborato alla creazione di Spider-Man, Hulk, X-Men, I fantastici 4, Iron Man, Daredevil, Silver Surfer e Dr. Strange.
Presidente Emerito di Marvel Media, Lee nel 1972 è stato editore di Marvel Comics. È riconosciuto come la forza creativa che ha portato la Marvel in prima linea nell’industria dei fumetti. Nel 1977 il suo Spider-Man vene pubblicato come striscia di un quotidiano, riscuotendo un successo incredibile; il fumetto è stato esportato in oltre 500 quotidiani di tutto il mondo, diventando la striscia più longeva tra tutte quelle dedicate ai supereroi.
Dal giugno 2001 fino alla nascita di POW! nel novembre del 2001, Stan Lee ha lavorato per creare la POW!, svilupparne i contenuti ed inaugurare vari progetti per la nuova società.
JON FAVREAU (Produttore Esecutivo), regista, autore e attore di talento, si occupa di una varietà di progetti eclettici. Recentemente, Favreau ha diretto il film della DreamWorks/Universal, “Cowboys & Aliens”, con Daniel Craig, Harrison Ford e Olivia Wilde, tratto dalla graphic novel del 2006, e i due film campioni di incasso “Iron Man” e “Iron Man 2” con Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow per la Paramount Pictures e i Marvel Studios.
Favreau ha diretto anche il film di Natale “Elf” con Will Ferrell per New Line Cinema, nonché “Zathura”, un film d’avventura per bambini, con Tim Robbins, per Sony Entertainment. Ha debuttato alla regia di un lungometraggio con “Made” (Made – Due imbroglioni a New York) della Artisan Entertainment di cui è stato anche autore.
Favreau ha consolidato la sua fama di autore di talento con la celebre commedia “Swingers”. Oltre al suo enorme successo sul grande schermo, Favreau è stato l’ideatore, il produttore e il conduttore della serie IFC “Dinner for Five”, nominata all’ Emmy® .
Tra i film che Favreau ha interpretato, troviamo: “Welcome To People”, in uscita il 29 giugno 2012, “Couples Retreat” (L’isola delle coppie), “I Love You, Man”, “Four Christmases” (Tutti insieme inevitabilmente), “The Break-Up” (Ti odio, ti lascio, ti…), “Something’s Gotta Give” (Tutto può succedere), “Wimbledon”, “Daredevil”, “Rocky Marciano”, “Love & Sex”, “The Replacements” (Le riserve), “Very Bad Things” (Cose molto cattive), “Deep Impact”, “P.C.U.” e “Rudy” (Rudy – Il successo di un sogno).
Tra i suoi crediti per la televisione: “Seinfeld”, un ruolo ricorrente in “Friends” e un’apparizione speciale nell’apprezzata serie HBO “The Sopranos”, nella quale interpreta se stesso. Inoltre ha prestato la voce a “Zookeeper” (Il signore dello zoo), “Star Wars: The Clone Wars” e “G-Force” (G-Force – Superspie in missione).
LOUIS D’ESPOSITO (Produttore Esecutivo) è co-presidente dei Marvel Studios. È stato produttore esecutivo dei film campioni di incassi “Iron Man”, “Iron Man 2”, “Thor” e “Captain America: The First Avenger” (Captain America: Il primo vendicatore). Attualmente sta lavorando alla pre-produzione di “Thor 2” e “Iron Man 3” e collabora con Kevin Feige alla creazione di nuovi progetti della Marvel.
In qualità di co-presidente degli studios e produttore esecutivo di tutti i film Marvel, D’Esposito si occupa di supervisionare l’intero processo dei film, dalla fase dello sviluppo a quella della distribuzione.
D’Esposito ha iniziato la sua carriera ai Marvel Studios nel 2006. In precedenza D’Esposito è stato produttore esecutivo del film del 2006 “The Pursuit of Happyness” (La ricerca della felicità) con Will Smith, di “Zathura: A Space Adventure” (Zathura – Un’avventura spaziale) e del film del 2003 “S.W.A.T.” con Samuel L. Jackson e Colin Farrell.
PATRICIA WHITCHER (Produttore Esecutivo) è stata recentemente produttore esecutivo di “Thor”, diretto da Kenneth Branagh, con Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Kat Dennings, Clark Gregg, Colm Feore, Ray Stevenson, Idris Elba e Jaimie Alexander, Rene Russo e con Anthony Hopkins nel ruolo di Odino. Il film ha conquistato subito il primo posto ed ha incassato più di 445 milioni di dollari in tutto il mondo.
Prima di approdare nell’universo Marvel, Whitcher è stata produttore esecutivo di “The Soloist” (Il solista), il film drammatico basato su una storia vera girato in un quartiere malfamato di Los Angeles e portato in scena alla Walt Disney Concert Hall nel 2008. Tratto dagli articoli del giornalista del Los Angeles Times Steve Lopez, il film è interpretato da Robert Downey Jr. e Jamie Foxx.
Nel 2006, Whitcher è stata produttore esecutivo del film tratto dal musical di Broadway “Dreamgirls” con Jamie Foxx, Beyoncé Knowles, Eddie Murphy e Jennifer Hudson. Diretto da Bill Condon, “Dreamgirls” ha vinto due Academy Awards® (per la Hudson e per il sonoro) e ha ottenuto otto nomination.
“Memoirs of a Geisha” (Memorie di una geisha), film diretto da Rob Marshall di cui la Whitcher è stata produttore esecutivo nel 2005, ha ottenuto sei nomination e vinto tre premi Oscar® (scenografia, fotografia e costumi).
La Whitcher in passato è stata produttore esecutivo della commedia di Steven Spielberg “The Terminal” con Tom Hanks e Catherine Zeta-Jones. È stata inoltre produttore di “Moonlight Mile” (Moonlight Mile – Voglia di ricominciare) di Brad Silberling con Dustin Hoffman e Susan Sarandon; “Where the Heart Is” (Qui dove batte il cuore) con Natalie Portman e Ashley Judd; “My Best Friend’s Wedding” (Il matrimonio del mio migliore amico) di P.J. Hogan, con Julia Roberts e Cameron Diaz. Si è occupata anche di “How to Make an American Quilt” (Gli anni dei ricordi), “High School High” (Pensieri spericolati) e “A Dangerous Woman” (Una donna pericolosa).
Prima di diventare produttore, Whitcher è stata manager di produzione in “True Lies”, “The Meteor Man”, “The Lawnmower Man” (Il tagliaerbe), “Iron Maze” (Labirinto di ferro) e “Darkman”. Vive a Los Angeles, è madre di due bambini e si è laureata alla Loyola Marymount University.
VICTORIA ALONSO (Produttore Esecutivo) è stata co-produttore di “Iron Man” e “Iron Man 2” del regista Jon Favreau, “Thor” di Kenneth Branagh e di “Captain America: The First Avenger” (Captain America: Il primo vendicatore) di Joe Johnston. Attualmente è produttore esecutivo del film Marvel “The Avengers”, dell’autore/regista Joss Whedon.
La carriera di Alonso è iniziata con la nascita dell’industria degli effetti visivi, lavorando come supervisore degli effetti visivi nella pubblicità. Da allora si è occupata degli effetti visivi di numerosi film ed ha lavorato con registi del calibro di Ridley Scott (“Kingdom of Heaven” – Le crociate), Tim Burton (“Big Fish”) e Andrew Adamson (“Shrek”), tra gli altri.
Attualmente è vice presidente esecutivo degli effetti visivi e della post-produzione per i Marvel Studios. Tra i suoi progetti futuri con la Marvel ci sono “Iron Man III” e “Thor II”.
JEREMY LATCHAM (Produttore Esecutivo) è vice presidente della produzione e sviluppo ai Marvel Studios. Latcham è stato produttore associato del film del 2008 “Iron Man” e co-produttore del sequel di successo del 2010 “Iron Man 2”. Nell’ultimo anno Latcham ha lavorato a fianco del regista Joss Whedon e del produttore Kevin Feige come produttore esecutivo di “The Avengers”, il film Marvel più atteso dell’estate 2012.
Dopo la laurea presso la Northwestern University, Latcham ha iniziato la sua carriera alla Miramax e Dimension Films e in seguito ha lavorato per la Endeavor Agency. Nel 2004 è arrivato ai Marvel Studios dove ha svolto l’incarico di vice presidente e direttore creativo. Nel 2011, Latcham è stato definito da Variety uno dei “nuovi leader di Hollywood”.
SEAMUS MCGARVEY (Direttore della Fotografia) si è occupato del film vincitore del Golden Globe® come Miglior Film Drammatico, “Atonement” (Espiazione), per il quale ha ottenuto anche una nomination agli Oscar® come Migliore Fotografia.
McGarvey ha lavorato recentemente a due film di Joe Wright, “Anna Karenina” e “The Soloist” (Il solista), nonché ai film indipendenti “We Need To Talk About Kevin” (…E ora parliamo di Kevin) e “Nowhere Boy”. Tra gli altri crediti di McGarvey troviamo “World Trade Center” di Oliver Stone per il quale è stato nominato all’Irish Film and Television (IFTA) Award; “The Hours” di Stephen Daldry; “Charlotte’s Web” (La tela di Carlotta) di Gary Winick; “Sahara” di Breck Eisner per il quale ha vinto un IFTA award; “Along Came Polly” (…E alla fine arriva Polly) di John Hamburg; “High Fidelity” (Alta fedeltà) di Stephen Frears; “Wit” di Mike Nichols; “Enigma” di Michael Apted; “The War Zone” (Zona di guerra) di Tim Roth; “The Winter Guest” (L’ospite d’inverno) di Alan Rickman; e “Butterfly Kiss” (Butterfly kiss – Il bacio della farfalla) di Michael Winterbottom.
McGarvey è nato ad Armagh, in Irlanda del nord. Ha iniziato la sua carriera come fotografo prima di frequentare la scuola di cinema a Londra. Dopo essersi laureato nel 1988, ha iniziato a girare cortometraggi e documentari, tra cui “Skin” per il quale è stato nominato ad un Royal Television Society Cinematography Award. Ha anche curato la fotografia e la regia di oltre cento video musicali per artisti del calibro dei Coldplay, Paul McCartney, Dusty Springfield, the Rolling Stones, U2 e Robbie Williams.
Nel 2004 ha vinto il prestigioso premio Lumiere della Royal Photographic Society per il suo contributo alla fotografia.
JAMES CHINLUND (Scenografia), nato a New York City, si è occupato della scenografia di vari film dei primi anni ’90. Con un background in Belle Arti e un percorso di studi alla CalArts di Los Angeles, Chinlund ha mosso i primi passi lavorando alla scenografia di video musicali e di film indipendenti.
In questo periodo ha collaborato con Darren Aronofsky (“Requiem for a Dream”, “The Fountain” – L’albero della vita), e con molti altri nomi della scena indipendente di New York, tra cui Todd Solondz (“Storytelling”), Paul Schrader (“Autofocus”) e Spike Lee (“25th Hour” – La 25° ora).
Negli ultimi anni Chinlund ha lavorato molto nel mondo della pubblicità e della moda, collaborando con alcune delle personalità di spicco del settore (Inez and Vinoodh, Rupert Sanders, Spike Jonze, Fredrik Bond, Gus Van Sant, Lance Acord, Harmony Korine). Nel 2010 ha vinto sia l’Art Director’s Guild che l’AICP per una collaborazione nella pubblicità con il regista Rupert Sanders.
DAN SUDICK (Supervisore Effetti Speciali) è stato nominato agli Academy Award® quattro volte per il suo lavoro nei film “War of the Worlds” (La guerra dei mondi), “Master and Commander: The Far Side of the World” (Master and Commander – Sfida ai confini del mare), “Iron man” e “Iron Man 2”.
Tra i suoi crediti più recenti troviamo “Cowboys and Aliens”, “Thor”, “Iron Man 2”, “G.I. Joe: The Rise of Cobra” (G.I. Joe – La nascita dei Cobra), “Iron Man”, “Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull” (Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo), “Evan Almighty” (Un’impresa da Dio), “The Haunted Mansion” (La casa dei fantasmi), “Mission: Impossible 3”, “National Security” (National Security – Sei in buone mani), “Cellular” e “Nutty Professor 2: The Klumps” (La famiglia del professore matto).
Sudick ha lavorato inoltre ai film “Serenity”, “Dragonfly” (Dragonfly -Il segno della libellula), “The Negotiator” (Il negoziatore), “Executive Decision” (Decisione critica), “The Birdcage” (Piume di struzzo), “Life”, “Home Alone 2: Lost in New York” (Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York), “The Fisher King” (La leggenda del re pescatore), “Switchback” (Linea di sangue), “Red Corner” (L’angolo rosso – Colpevole fino a prova contraria) e “The Mosquito Coast”.
Nel 1993, JANEK SIRRS(Supervisore Effetti Visivi) è arrivato a Los Angeles per aprire gli uffici di una società di effetti visivi con sede a Londra chiamata The Computer Film Company (CFC). Da allora ha lavorato in maniera indipendente come supervisore di effetti visivi a film come “I Am Legend” (Io sono leggenda) del regista Frances Lawrence, “Batman Begins” del regista Christopher Nolan, “The Big Lebowksi” (Il grande Lebowski) dei fratelli Coen e “Iron Man 2” del regista Jon Favreau.
Durante questo periodo Sirrs ha vinto un Academy Award® e un BAFTA per il suo lavoro nel film “The Matrix” (Matrix) dei fratelli Wachowski nel 1999 ed è stato nominato ad un secondo Oscar® per “Iron Man 2”.
ALEXANDRA BYRNE (Costumista) ha vinto un Academy Award® e un BAFTA ed è stata nominata ai Tony® Award. Ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar® nel 1997 per i costumi del film di Kenneth Branagh “Hamlet”. La sua seconda nomination agli Oscar risale al 1999 per il suo lavoro in “Elizabeth” di Shekar Kapur e la terza nel 2005 per “Finding Neverland” (Neverland – Un sogno per la vita) di Marc Forester. Ha vinto l’Academy Award nel 2008 per il film di Kapur “Elizabeth: The Golden Age”. É stata inoltre nominata ai BAFTA per “Hamlet”, “Elizabeth”, “Finding Neverland” (Neverland – Un sogno per la vita) e “Elizabeth: The Golden Age”.
La Byrne ha lavorato ai costumi dei film della Marvel “Thor”, “Phantom of the Opera” (Il fantasma dell’opera), “Sleuth” (Sleuth – Gli insospettabili) di Branagh e “The Garden of Eden”.
Alla fine degli anni ’70, Byrne ha studiato architettura a Bristol prima di passare alla scenografia teatrale frequentando il Motley Course alla English National Opera con la famosa Margaret Harris. Ha lavorato a lungo per la televisione e il teatro, sia alle scenografie che ai costumi, collaborando in molti spettacoli della Royal Shakespeare Company, tra cui “Some Americans Abroad” di Richard Nelson, che in seguito è andato in scena al Lincoln Center, a New York. In televisione si è occupata di “Persuasion” di Roger Michell per il quale ha ottenuto un BAFTA Award come Migliori Costumi e di “The Buddha of Suburbia” per il quale è stata nominata al BAFTA e all’RTS award.
La Byrne ha ottenuto inoltre una nomination ai Tony® nel 1990 come Migliore Scenografia per “Some Americans Abroad”.
La Byrne è sposata con l’attore Simon Shepherd. Hanno quattro figli e vivono in Inghilterra.
JEFFREY FORD, A.C.E. (Montaggio) è nato a Novato, California ed ha frequentato l’University of Southern California School of Cinema-Television.
Ha inziato la sua carriera nel cinema nel 1994, lavorando come assistente al montaggio nel film di debutto di James Gray, “Little Odessa”. In seguito ha lavorato per “As Good as It Gets” (Qualcosa è cambiato), nominato all’Academy Award®, che vanta tra i crediti Richard Marks al montaggio e James L. Brooks alla regia.
Il primo film in cui Ford ha lavorato come montatore è stato “The Yards” del regista James Gray, presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2000. Ha montato i film “Teddy Bears’ Picnic” di Harry Shearer, “One Hour Photo” di Mark Romanek (per il quale ha ottenuto una nomination ai Satellite Award per il montaggio), “Hide and Seek” (Nascosto nel buio) di John Polson, “The Family Stone” (La neve nel cuore) di Thomas Bezucha (per il quale è stato nominato agli A.C.E. Eddie) e “Street Kings” (La notte non aspetta) di David Ayer. Tra gli altri suoi crediti troviamo “Shattered Glass” (L’inventore di favole) e “Breach” (Breach – L’infiltrato) del regista Billy Ray.
Più recentemente Ford ha lavorato in “Captain America: The First Avenger” (Captain America: Il primo vendicatore), “Monte Carlo”, “Crazy Heart”, “Street Kings” (La notte non aspetta) della Fox Searchlight, “Public Enemies” (Nemico pubblico) della Universal Pictures, “Crazy Heart” della Fox Searchlight e al film indipendente “Bloodworth” (Provinces of Night) di Shane Dax Taylor.
LISA LASSEK (Montaggio) è un frequente collaboratore dell’autore/regista Joss Whedon, con cui ha lavorato recentemente nella commedia/horror “The Cabin in the Woods” (Quella casa nel bosco), diretta da Drew Goddard, e al suo film precedente “Serenity” nonché per la serie “Firefly” e “Buffy the Vampire Slayer”.
Tra i suoi altri crediti televisivi troviamo le serie “Community”, “Wonderfalls”, “Pushing Daisies” premiata con un Emmy® e il fenomeno internet “Dr. Horrible’s Sing-Along Blog”, vincitore di un Emmy.
ALAN SILVESTRI (Compositore) è un compositore nominato all’Oscar® e vincitore di GRAMMY®, autore di tantissimi film di successo, tra cui la trilogia di “Back to the Future” (Ritorno al futuro), “Who Framed Roger Rabbit” (Chi ha incastrato Roger Rabbit) e “Forrest Gump”, premio Oscar® come Miglior Film.
Tra i suoi crediti più recenti troviamo “Captain America: The First Avenger”, (Captain America: Il primo vendicatore), “The A-Team” (A-Team), “A Christmas Carol”, “G.I. Joe: The Rise of Cobra” (G.I. Joe – La nascita dei Cobra), “Night at the Museum 2: Battle of the Smithsonian” (Una notte al museo 2 – La fuga), “Beowulf” (La leggenda di Beowulf), “Night at the Museum” (Una notte al museo), “The Polar Express” (Polar Express), “Cast Away”, “Lilo and Stitch”e molti altri.
Silvestri ha collaborato con Glen Ballard nella canzone “Believe” del film “The Polar Express” (Polar Express) per la quale ha ottenuto una nomination al Golden Globe® e all’Academy Award® come Migliore Canzone Originale. La canzone ha vinto un GRAMMY®Award nel 2005.
DAVE JORDAN (Supervisore Musiche) è stato supervisore delle musiche in “Thor” e sia in “Iron Man” che nel sequel “Iron Man 2”. Recentemente ha lavorato nello stesso ruolo in “Big Mommas: Like Father Like Son” (Big Mama: Tale padre tale figlio), “Gulliver’s Travels” (I fantastici viaggi di Gulliver), “Lottery Ticket”, “Vampires Suck” (Mordimi), “Marmaduke” (Sansone), “When in Rome” (La fontana dell’amore), “Old Dogs” (Daddy Sitter), “The Incredible Hulk” (L’incredibile Hulk), “Charlie Bartlett”, “Transformers”, “Reign Over Me”, “Meet the Spartans” (3ciento – Chi l’ha duro… la vince!), “Ghost Rider”, “Date Movie” (Hot Movie – Un film con il lubrificante), “Man About Town” (Il diario di Jack), “The Fantastic Four” (I fantastici 4), “Kicking & Screaming” (Derby in famiglia), “The Upside of Anger” (Litigi d’amore), “Elektra” e “Harold & Kumar Go to White Castle” (American Trip – Il primo viaggio non si scorda mai).
Tra gli altri crediti di Jordan troviamo “Dude, Where’s My Car?” (Fatti, strafatti e strafighe), “The Fast and the Furious” (Fast and furious), “Daredevil”, “Cheaper by the Dozen” (Una scatenata dozzina) e “The Punisher” nonché la serie televisiva “Glory Daze”.