Allegro ma non troppo di Francesco Romagnolo, Ballare sempre ballare hardcore di Jacopo Babuscio e Claudia Toto, Estraneo di Filippo Loccioni e John Alex Siciliani, Di padre in figlio di Vittoria Scutifero, Heimat di Giovanni Montagnana, Il comunismo prima di me di Davide Crudetti, Potessi dirti addio di Claudio Balboni e Roberta Martinelli, Sbagliando s’inventa di Alice Sagrati, Seize the times 2020 di Marco Scola Di Mambro: sono questi i progetti ammessi al percorso formativo e di sviluppo della nuova edizione del Premio Zavattini 2020/21 presentati dagli stessi candidati nell’incontro in diretta streaming sulla pagina FB del Premio che si è svolto sabato scorso, 3 ottobre, presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma.
La giuria, presieduta da Laura Delli Colli e composta da Simone Isola, Valentina Pedicini, Patrizia Penzo e Paola Scarnati, ha inoltre ammesso le autrici di un decimo progetto in qualità di “uditrici”, Martina Citarella e Isabel Florencia Baeza con L’ira può affievolirsi però il fuoco sopravvive.