“Tutto è iniziato con il sogno di un mondo connesso….
di uno spazio in cui ognuno poteva condividere le esperienze…
e sentirsi meno solo..
ben presto però è diventato un cupido per anime gemelle..
verificatore di notizie istantanee…
un intrattenitore personale (!!) che ci faceva apparire al centro del mondo in realtà più soli…..
il custode dei nostri ricordi…persino il nostro psicologo
ogni dato di un comportamento online o sul cellulare non svanisce mai nel nulla…
le nostre tracce digitali vengono estrapolate per costruire un mercato da miliardi di dollari all’anno
siamo diventati merci…
ma eravamo così accecati dal dono di questa connessione libera
che nessuno ha pensato di leggere i termini e le condizioni ……
è come se ci fossimo iniettati mentalmente e psicologicamente una sonda che monitora le nostre scelte e ci guida… lontani dagli interessi del passato quelli di una vita reale e libera.
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Sembra il primo capitolo di un libro di Philip K. Dick il più grande romanziere di fantascienza di sempre
Ma è il doc “The great hack”
“Il nostro comportamento sui social viene accuratamente analizzato: quanti secondi rimaniamo su un sito, su una foto, su un video… e spesso compaiono pubblicità fortemente pertinenti ai nostri interessi e gusti che appaiono… l’algoritmo funziona e prevede con precisione il nostro comportamento…”
Ma non sono le pubblicità il problema… è il nostro comportamento che cambia e l’evoluzione dell’algoritmo è direttamente proporzionale all’involuzione delle persone ormai drogate dal web e dagli smartphone
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L’esser preda dei Social…schiavi dell’algoritmo
Non solo «The social dilemma» (da due settimane tra i primi 10 prodotti più visti)
Su Netflix tra i doc c’è anche “The great hack” (2019)
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Aldo Grasso parla di «The social dilemma» e ribadisce quanto i Social determinao le nostre scelte
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