PREMIATI I FRATELLI AVATI E LINA SASTRI, IL GRANDE CINEMA ITALIANO E’ ORA IN PIAZZA

PREMIATI I FRATELLI AVATI E LINA SASTRI,
IL GRANDE CINEMA ITALIANO E’ ORA IN PIAZZA

Lina Sastri, Pupi e Antonio Avati sono stati i protagonisti della seconda
giornata del BiFEST 2020; già ospiti di passate edizioni, non hanno voluto
mancare a quella che è la prima, grande manifestazione europea di cinema a
svolgersi dopo la fase più critica legata alla diffusione del CoronaVirus.
Pupi e Antonio Avati hanno viaggiato in auto da Roma a Bari per poi, a fine
serata, dirigersi subito verso Ferrara, dove si trovano a metà lavorazione del
loro ultimo film, come sempre diretto dal primo e prodotto dal secondo, “Lei
mi parla ancora”, tratto dal romanzo di Giuseppe Sgarbi. A Bari, nella grande
Arena di Piazza della Prefettura, hanno ricevuto il premio Tonino Guerra per il
miglior soggetto originale di “Il Signor Diavolo”, scritto insieme al figlio di Pupi,
Tommaso Avati, consegnato loro dal critico Enrico Magrelli.
“Un film” – ha ricordato Antonio Avati – “che segna il nostro ciclico ritorno al
cinema gotico e che era stato rifiutato da ben sette distributori prima che ci
credesse Rai Cinema, anche in virtù di un budget decisamente al di sotto dei
nostri standard.”
A proposito del premio, Pupi: “Sono molto contento di ricevere un
riconoscimento intitolato allo sceneggiatore che ha rappresentato
l’espressione più alta del matrimonio tra cinema e poesia. E tanto più in una
edizione del Bif&st dedicata a Mario Monicelli al quale mi ha legato una lunga
e affettuosa amicizia.”
E qui il regista, che fu protagonista di una memorabile Masterclass
nell’edizione 2017 del Festival durante il quale ricevette il Federico Fellini
Award for Cinematic Excellence, ha attinto alla sua inesauribile riserva di
aneddoti, che sa dispensare, come ha pure ricordato il direttore del Festival
Felice Laudadio, da consumato performer.
“Il primo incontro con Monicelli fu in sua assenza: nel 1968 avevo realizzato il
mio primo film, “Balsamus, l’uomo di Satana” che uscì in una sala romana
restando in programmazione appena cinque giorni. Tra i pochi che lo
andarono a vedere c’era proprio Mario Monicelli che, dopo la visione, andò a
mangiare in un noto ristorante insieme ai colleghi con i quali aveva visto il film

e ai quali non era piaciuto. Ebbene, mi hanno raccontato in seguito che
Monicelli prese a difendermi fino a salire in piedi su un tavolo. Per “Balsamus,
l’uomo di Satana”, vi rendete conto?”.
“Più tardi ho scoperto che abitavamo nello stesso palazzo di Via del Babuino,
io al 2⁰ piano e lui al 5⁰. Ma le coincidenze non finiscono qui: nel 1988,
Monicelli ebbe un incidente d’auto sull’Aurelia e fu ricoverato al Policlinico
Gemelli con 17 fratture, nello stesso giorno e alla stessa ora in cui fui
ricoverato io che ero stato colpito da un infarto. Le nostre stanze erano una di
fronte all’altra: tutti i più grandi del cinema italiano andavano a trovare lui e io
tenevo la porta della mia stanza mezza aperta, sperando che si accorgessero
anche della mia presenza. Cosí, grazie a lui ho accattonato qualche visita!”.
“L’ultima volta che l’ho visto fu un anno prima che morisse, ci siamo incontrati
per caso in Via Nazionale, e nell’occasione gli chiesi quanti film avesse
diretto fino a quel momento. Lui mi rispose: 63. Io gli dissi che non sarei mai
riuscito a realizzarne così tanti e lui si allontanò in silenzio con un sorriso
compiaciuto”.
Lina Sastri ha ricevuto sul palco dell’Arena di Piazza della Prefettura il
Federico Fellini Platinum Award dalle mani della Presidente del Bif&st
Margarethe Von Trotta.
“Un premio inaspettato, sono sorpresa e sinceramente non so perché il
direttore Felice Laudadio abbia deciso di conferirmelo, se non per l’affetto e la
stima che ci lega. Fellini l’ho conosciuto quando, dopo avere visto alcune mie
fotografie, mi fece chiamare per un film che non ricordo. Peccato che nelle
fotografie sembravo più vecchia di quella che ero all’epoca, e così non se ne
fece nulla. In seguito l’ho incontrato diverse volte e in una occasione gli ho
chiesto un consiglio su un film che avrei dovuto interpretate. Lui mi chiese
solo cosa avessi sognato la notte precedente perché lì avrei trovato la
risposta. Peccato che non avessi sognato assolutamente nulla!”.
“Anche se mi sono sempre sentita una ospite, trovandomi più a mio agio con
il teatro, in questo momento il cinema mi manca, quest’anno non ho preso
parte ad alcun film e voglio accogliere questo premio come un augurio. Nel
frattempo, viste le restrizioni imposte ai teatri, farò una nuova esperienza in
televisione, ho già iniziato le prove per la prossima edizione di “Ballando con
le stelle” e sono terrorizzata!”.

L’attrice ha ricordato con emozione la sua partecipazione al Bif&st del 2019,
quando al Teatro Petruzzelli accompagnò, con la sua voce, la proiezione del
film muto “Napoli che canta” per concluderla con l’esecuzione della canzone
“Voce ‘e notte” nell’arrangiamento di Ennio Morricone, presente dietro le
quinte. La ripresa dell’intero concerto verrà riproposta al Teatro Piccinni
venerdi 28, come tributo del Festival barese al grande compositore
scomparso.

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