DAL 18 Maggio Margin Call di J.C. Chandor con Kevin Spacey TUTTE LE CURIOSITA’
Sinossi
Ambientato nel mondo dell’alta finanza, Margin Call è un thriller che coinvolge gli uomini chiave di una grande banca di investimenti durante le drammatiche 24 ore che precedono la crisi finanziaria del 2008. Quando Peter Sullivan (Zachary Quinto), un semplice analista, entra in possesso di informazioni che potrebbero provocare il fallimento dell’azienda, inizia una frenetica corsa contro il tempo: le decisioni finanziarie e morali in gioco sconvolgeranno la vita delle persone coinvolte spingendole sull’orlo della crisi. Ampliando i parametri del genere, Margin Call è un’affascinante analisi degli aspetti umani di un soggetto troppo spesso trattato con partigianeria.
Con un cast stellare che comprende Kevin Spacey, Paul Bettany, Jeremy Irons, Stanley Tucci e Demi Moore, il primo film dello scrittore/regista J.C. Chandor è un ritratto autentico e crudo dell’alta finanza e dei suoi rappresentanti, nel momento in cui affrontano decisioni che riguardano il futuro di tutti.
La produzione
La realizzazione di Margin Call
Dagli ultimi piani di un grattacielo di Wall Street, un pugno di banchieri, speculatori e analisti guardano la notte su Manhattan. Sono i testimoni di quelle che loro, e solo loro, sanno essere le ultime ore di un’era. Quando sorgerà il sole e si riapriranno le contrattazioni, il mondo piomberà in una crisi finanziaria epocale… una crisi che solo loro vedono arrivare e che hanno contribuito a creare. In simili circostanze, come riuscire a convivere con se stessi?
Sulla scia della crisi che ha scosso i mercati finanziari mondiali nel 2008, molte persone si sono poste la stessa domanda degli artefici del disastro. Come può un uomo affrontare la realtà di un fallimento, un fallimento che non farà saltare solo il suo posto di lavoro, ma quello di milioni di persone? Margin Call , il thriller di J.C. Chandor, ci porta dove nessuno film è mai arrivato fino ad ora: nel cuore di una delle maggiori banche di investimenti di Wall Street, troppo grande per fallire, tracciando l’acuto ritratto di un mondo e di un gruppo di uomini sull’orlo del collasso.
Nell’arco di ventiquattro ore frenetiche, Margin Call accompagna il pubblico dal momento in cui si affacciano i primi sospetti che qualcosa sia andato terribilmente male alla piena consapevolezza delle dimensioni del disastro, fino a frugare tra le rovine – personali e finanziarie – quando suona l’ultima campana e il bagno di sangue della borsa si conclude. Dai semplici analisti ai potentissimi amministratori delegati, tutti coloro che fanno parte della gerarchia dell’azienda devono affrontare il contraccolpo di un incubo diventato realtà, e del ruolo che loro stessi hanno avuto. Il compito di portare sullo schermo questa storia è affidato ad un cast di attori straordinari, che comprende Kevin Spacey, Paul Bettany, Jeremy Irons, Zachary Quinto, Penn Badgley, Simon Baker, Mary McDonnell, Demi Moore e Stanley Tucci.
Sostanzialmente, Margin Call porta a una verità che è nel contempo toccante e sconvolgente – gli uomini e le donne che hanno creato l’attuale crisi finanziaria sono persone comuni che, malgrado la loro abilità, intelligenza e spesso compensi sorprendenti, sono state vittime della loro stessa negligenza, della loro miopia e dell’ordine sbagliato delle priorità. Wall Street può essere senza anima, ma non le persone che lavorano nelle alte sfere. Margin Call è la storia di queste anime e della loro notte più lunga, più cupa, quando sono costrette a fissare l’abisso di cui sono responsabili.
Anche se possiamo dire, senza esagerare, che la crisi finanziaria ha colpito indistintamente tutti gli abitanti del pianeta, l’idea di Margin Call è venuta allo scrittore/regista esordiente J.C. Chandor per motivi molto personali. “Molti si sono chiesti perché avessi una conoscenza così chiara di questo mondo, pur non avendoci mai lavorato”, spiega il regista. “La risposta è che mio padre ha lavorato quasi 40 anni per Merrill Lynch, e quindi conosco bene la gente che popola questo ambiente e soprattutto le cose e le persone di cui si preoccupano di più”.
Chandor si è consultato con il padre e con tanti veterani del mondo della finanza per assicurarsi che Margin Call fornisse una rappresentazione autentica dello scenario e delle personalità di quell’ambiente. Il padre Jeffrey afferma: “Quello che secondo me J.C. ha colto sono i periodi della mia vita quando dovevo rapidamente assumere persone nei periodi di boom e poi licenziarne quando le cose andavano male. Si sa che Wall Street non è un business ben gestito. Ci sono ottimi operatori di borsa, ottime banche di investimento e ottimi venditori, ma non tutte le compagnie sono di buon livello. Il talento di J.C. è stato quello di riuscire a mettere insieme tutti questi elementi in una storia che chiunque potesse capire. E’ bravissimo in questo”.
Per l’attore e produttore Zachary Quinto (Star Trek), questa prospettiva così personale è stata fondamentale nel creare il fascino della sceneggiatura. “Era assolutamente chiaro, anche prima che conoscessi J.C., che la storia aveva origine da qualcosa che lui aveva dentro”, dice Quinto. “E’ magnifico vedere espressa sulla pagina in modo così fluido l’esperienza di una persona, è un’occasione imperdibile per un attore. Ci sono personaggi che per lui sono persone reali… interessantissimo per molti di noi… Con J.C. alla regia abbiamo risparmiato tempo ed energie, perché questo è il mondo da cui viene. Sa esattamente come comunicare con noi attori quando i personaggi si rapportano agli affari, ai numeri e al denaro e questo è veramente impagabile”.
Questo rapporto così personale con l’argomento permette a Chandor di esplorare le vite dei personaggi, trasformando quello che in altre mani sarebbe diventata una predica contro le grandi compagnie in un empatico ritratto di gruppo con tante sfumature. “Al centro c’è la storia di alcune persone”, spiega Chandor. “Io ho cercato di avere uno sguardo imparziale e attento. Non sono un banchiere che sta difendendo altri banchieri, ma conoscendo molte di queste persone ci si rende conto che non sono neppure il male assoluto”.
“Uno degli aspetti che preferisco della sceneggiatura è che non giudica”, sostiene Quinto. “Non è scritta per condannare questa gente o per metterla alla berlina. E’ un esame delle scelte che le persone fanno nella vita e di quanto invece è fuori dal loro controllo. J.C. ha una conoscenza profonda e personale e penso che ci sia molta onestà in questo”. L’opinione di Quinto è condivisa anche dal produttore Rob Barnum, che sottolinea: “Ci saranno migliaia di versioni di questa storia che diventeranno film con un messaggio… vedremo Wall Street come esempio dei mali del capitalismo. Ma non il nostro film, perché è una storia che parla di esseri umani”.
La focalizzazione sull’elemento umano più profondo della crisi si è dimostrata cruciale; anche se i personaggi usano un linguaggio tecnico autentico, Margin Call non è la storia di manipolazioni finanziarie riservate agli iniziati. “Trascende i dettagli di quel gergo complicato”, dice Quinto. “E questo è stato molto importante per me quando ho letto la sceneggiatura. Penso che sia centrale per la nostra cultura, questa storia rende la crisi comprensibile a un pubblico molto vasto, e questo ci ha convinto che sarebbe stata la prima sceneggiatura che avremmo prodotto, il primo film per il quale avremmo lottato perché fosse realizzato”.
Margin Call non è solo il lavoro di uno scrittore/regista esordiente, ma anche quello di tre giovani produttori al loro primo progetto: Quinto, Neal Dodson e Corey Moosa, i soci di Before the Door Pictures. “Era circa un anno e mezzo prima che uscisse Star Trek”, ricorda Quinto, “quando Neal e io abbiamo parlato per la prima volta del desiderio di avere il controllo delle storie che interpretavo come attore e di quelle che emergevano nel mondo del cinema. Da allora, questa è stata una delle esperienze più gratificanti che abbia mai avuto”.
Gratificante, sì, ma anche altrettanto faticosa. “J.C. aveva ideato il progetto”, nota Penn Badgley (Easy Girl; Gossip Girl), che nel film interpreta il giovane analista finanziario Seth Bregman. “Ma poi c’è bisogno di produttori che si occupino di tutti gli aspetti, la troupe, i costumi, i macchinisti, gli elettricisti… Metti tutto insieme e nello stesso tempo devi assicurare i finanziatori che tutto sta funzionando. Chiaramente questi tre uomini non ci hanno dormito sopra, si sono messi alla prova, era il loro primo impegno come produttori e ora possono dire di avercela fatta”.
Il loro lavoro ha colpito attori famosi come Paul Bettany (Il Codice DaVinci; Master and Commander), che interpreta Will Emerson. “Quanti anni ha Zach, forse 13 a vedere la sua energia”, scherza Bettany. “E’ davvero una persona straordinaria, instancabile, sempre al telefono per risolvere qualche problema. Ricordo la prima volta che mi sono trovato in macchina con lui, stava arrivando Demi Moore e c’erano problemi con la sua stanza, nel frattempo si stava preparando al suo ruolo, molto importante, lavorava, lavorava senza fermarsi mai. Forse io sono un po’ pigro”, continua ridendo Bettany, “ma c’era un’energia incredibile intorno a noi”.
Ma Quinto è pronto a riconoscere l’importanza del contributo dei suoi soci. “Corey e Neal…”, sorride, “Non ci sono altre persone sulla faccia della terra di cui mi fidi di più. Mi meravigliano sempre con la loro intelligenza, la loro pazienza, la loro comprensione. E’ un triangolo di energia, perfetto perché bilanciato; ognuno di noi porta qualcosa di diverso all’equazione, qualcosa senza la quale l’equazione stessa non esisterebbe. Scherzando diciamo che Neal è il cervello, Corey il cuore, e io la faccia, ma sotto certi aspetti c’è del vero”.
Qualsiasi differenza ci fosse stata nel triumvirato, è evaporata immediatamente quando hanno avuto tra le mani la sceneggiatura di Chandor. “L’abbiamo divorata”, ricorda Corey Moosa. “In genere abbiamo gusti diversi su ciò che riteniamo interessante e su che direzione prendere per una storia, ma questa volta ci siamo trovati tutti d’accordo in meno di 24 ore”.
Questa sicurezza è stata messa alla prova durante il processo di sviluppo del film. “Abbiamo avuto la possibilità di avere più denaro a disposizione”, rivela Neal Dodson, “per aggiungere un inseguimento in macchina o uno scontro a colpi di pistola o finire il film con qualcuno in manette. Era una tentazione per la nostra giovane compagnia, al suo primo film, ma alla fine, proprio per questo abbiamo deciso di non metterlo a rischio”.
Fortunatamente, come produttori esordienti, il trio di Before the Door ha ricevuto collaborazione per la realizzazione del progetto. Michael Benaroya e Rob Barnum di Benaroya Pictures, sono anche loro giovani produttori, ma con alle spalle film come New York, I Love You e The Romantics, sono stati in grado di risolvere il puzzle dei finanziamenti. “C’erano vari modi diversi per assegnare ogni ruolo… Ci sono scene molto potenti e potevamo avere vari budget. Penso che probabilmente sia stata scelta la versione ‘più grande’, ma tutto dipendeva dal cast”.
Il team è stato completato dal produttore Joe Jenckes, amico di vecchia data di J.C. che aveva portato la sceneggiatura a Before The Door e che è stato sul campo ogni giorno, dai produttori esecutivi di grande esperienza Cassian Elwes e Laura Rister, come anche Joshua Blum, la cui Washington Square Films ha ospitato a New York il film dalla pre produzione alla post produzione.
Il cast che hanno messo insieme è il sogno di ogni realizzatore. Anche se il team produttivo non era di veterani di Hollywood tutti d’un pezzo, ha fatto collettivamente una buona impressione. Come conferma Simon Baker (The Mentalist) che interpreta Jared Cohen, un executive di alto livello della banca, “Lavorare in un film indipendente? Personalmente mi piace quel ritmo, quella libertà di giudizio. Queste persone sono ben organizzate, efficienti. Ma il cast è… voglio dire, puoi avere un budget illimitato e non riuscire ad avere un cast come questo”. La maggior parte di registi esordienti si riterrebbero fortunati ad avere uno o due attori famosi. Chandor e i suoi produttori possono vantare due premi Oscar, due candidati all’Oscar, e un buon numero di altri volti familiari nella lista degli Emmy, dei Golden Globe e dei BAFTA. Quinto osserva: “Nessuno di noi immaginava di poter avere attori di questo calibro come interpreti del film. Non avremmo osato neppure sognarlo. E’ incredibile trovarsi alla presenza di persone che abbiamo ammirato per anni… non riesco a crederci, è così bello che non so come sia successo”.
L’attrazione iniziale è senza dubbio dovuta, ovviamente, alla sceneggiatura forte e intelligente di Chandor. “E’ piuttosto difficile trovare una sceneggiatura davvero buona”, conferma Stanley Tucci (Amabili resti, Il diavolo veste Prada), che interpreta Eric Dale, l’analista di rischi che viene licenziato. “E’ scritta in modo intelligente, assolutamente credibile – almeno per quanto ne sappia io che ho amici in quel mondo. Il dialogo è realistico senza autocompiacimenti naturalistici; ha un ritmo magnifico e una sensazione di drammaticità. Nessun eccesso. E’ come si suppone debba essere un indipendente”. L’opinione di Tucci è condivisa (quasi parola per parola) da Paul Bettany. “E’ alla David Mamet, ma in senso buono”, afferma Bettany. “E questa è una buona cosa, perché non è una brutta versione di Mamet. E’ molto parlato, veloce ed emozionante e inoltre mi ha offerto tante opportunità come attore”.
Bettany non è il solo a lodare le qualità della sceneggiatura, che con il suo linguaggio vivido fornisce un ritratto unico di uomini e donne, normalmente molto potenti, nei loro momenti di maggiore vulnerabilità. “Di ogni personaggio”, spiega Zachary Quinto, “vediamo un lato diverso, scopriamo qualcosa di particolare, del loro mondo, della loro quotidianità. Questo aspetto mi ha intrigato come attore e ha avuto un ruolo nell’attirare un cast fenomenale. Quei momenti così privati sono ciò per cui viviamo”.
Questo e il poter lavorare con Kevin Spacey, che è al centro del film, nel ruolo dell’executive Sam Rogers, un personaggio che vive un profondo conflitto. Di fatto, tutti i membri del cast hanno citato l’opportunità di poter lavorare con l’attore che ha vinto due Oscar come l’elemento chiave che li ha spinti a firmare per il film, e in quanto primo ad aver accettato Margin Call, Spacey è parte fondamentale del DNA della produzione come ognuno dei realizzatori. “Non riesco a dire quanto il sapere che Kevin Spacey e Stanley Tucci sarebbero stati nel film mi ha fatto saltare di gioia”, afferma Bettany. “Sono due attori con i quali ho sempre desiderato lavorare”. (Tucci restituisce il favore dicendo: “Bettany è uno dei miei attori preferiti, l’ho sempre ammirato”).
Gli attori più giovani, Zachary Quinto e Penn Badgely, sono stati fra quelli che hanno apprezzato di più le quotidiane lezioni che si tenevano sul set e fuori. “Che meraviglia poter ascoltare Paul Bettany e Kevin Spacey che parlavano di teatro una sera”, ricorda Badgely, “è stata una specie di lezione…mi sono trovato a ripensarci e a rifletterci nei giorni seguenti. E’ stata per me un’esperienza molto formativa”.
Quinto è ancora più entusiasta e dice: “Kevin Spacey, non nego di aver avuto grandi aspettative, perché ammiro da anni il suo lavoro. Ma ha superato ogni immaginazione, fin dalla prima volta che mi sono trovato a colazione con lui. Kevin parlava del suo lavoro all’Old Vic di Londra [Spacey è il direttore artistico di quel famoso teatro], poi si è frugato nelle tasche e ha tirato fuori un taccuino dove aveva trascritto la sceneggiatura, per averla a portata di mano e consultarla se necessario. Dire che è un grande professionista è poco. Quando lavora, ogni sua energia è concentrata sulla recitazione e questo è di grande incoraggiamento”.
Ma una cosa è stata attrarre grandi attori al film, e un’altra dirigerne le performance. Ma a detta degli attori, J.C. Chandor ha superato brillantemente l’esame. “J.C. è fantastico”, sostiene Stanley Tucci. “E’ intelligente. Molto gentile, si tiene in disparte, non ha problemi a cambiare qualche battuta se noi pensiamo che non funzioni o se lui pensa che non funzioni. E’ incredibilmente spontaneo e organizzato nello stesso tempo”. Penn Badgely conferma il giudizio di Tucci: “E’ un vero scrittore/regista, positivo e disponibile a cambiare, non è legato a doppio filo a niente. Non è preoccupato che arrivi qualcuno e faccia le cose in modo diverso e migliore”.
Nello stesso tempo, Chandor si è assicurato che la sua visione apparisse sullo schermo. Come dice Paul Bettany, “Penso che J.C. abbia avuto il coraggio di lasciare che gli attori si esprimessero senza sentirsi minacciato dalla differenza di opinioni, ma ha avuto anche la capacità di essere chiaro quando pensava che stessero sbagliando. E’ coraggioso come regista e scrittore, hai vissuto tanto tempo con i personaggi e poi inviti altre persone nel tuo lavoro. Sono sicuro che possa essere tremendo, ma lui non l’ha mai fatto notare”.
Ma il regista è stato anche pronto ad aiutare gli attori per i dettagli che potevano presentare qualche difficoltà. Demi Moore (Soldato Jane, Codice d’onore), che interpreta Sarah Robertson, responsabile del settore rischi, dice: “Senza mai giudicare la nostra mancanza di conoscenza, la vastità della sua competenza è sempre stata a nostra disposizione. Considerando che questo è un film indipendente, con tempi limitati, dove ogni cosa deve essere fatta velocemente, ci sono state volte in cui diceva ‘vi spiego cosa state dicendo, cosa significa questo linguaggio’. E lo spiegava in modo semplice, naturale, perché è cresciuto in quel mondo e lo conosce bene. Questo aumenta il tuo livello di fiducia con un regista esordiente”.
“La sceneggiatura è arguta, ricca di suspense, i personaggi sono ben delineati”, commenta Jeremy Irons, che interpreta il misterioso e potente amministratore delegato della banca, John Tuld. “J.C. è un regista generoso, aperto, anche se è un esordiente e poi la sua conoscenza dell’argomento è vastissima. E’ capace di spiegarti il personaggio e il suo comportamento perché ci è vissuto accanto, ha una enorme esperienza dell’ambiente della finanza”.
Molti degli attori sono stati, o sono, protagonisti di loro film o serie televisive, e formano quindi l’insieme solido ed equilibrato che il film richiede per una conclusione non scontata, ma il cast e i realizzatori sono stati all’altezza della sfida. “Adoro i film corali”, dice Stanley Tucci. “E’ stata una delle ragioni per cui ho accettato questo film. Mi piacciono per l’amicizia che si crea con gli altri attori. Se il regista ha fatto bene il suo lavoro e scelto la gente giusta, tutti lavorano allo stesso livello e adottano lo stesso tono… il film guadagna in compattezza e coerenza. Penso che J.C. ci sia riuscito”.
Questo sforzo è stato aiutato dall’ambientazione in interni del film; Margin Call si svolge quasi tutto in alcuni uffici e sale conferenze. Questo non solo ha ristretto il budget, ma ha pagato in termini di esprit de corps per il cast e la troupe. “L’aspetto speciale di questa esperienza, diversa da tutte quelle che ho avuto, è che tutto si svolge sullo stesso piano di un edificio per uffici”, dice Demi Moore. “Noi eravamo nel nostro ministudio e c’era qualcosa di molto intimo, qualcosa che puoi trovare in teatro, tutti sono nello stesso posto e basta fare qualche passo per trovare il camerino di qualcuno. E’ molto diverso quando ognuno scende dalla propria roulotte o si muove da un posto all’altro”.
Il produttore Corey Moosa condivide il punto di vista di Moore e la sua metafora: “Gli attori non scendevano 42 piani per andare nelle loro roulotte, stavano bene lì. Passavano più tempo fra loro, si è creato un magnifico senso di familiarità, veniamo tutti dal teatro….”.
A parte i vantaggi dell’edificio comune, i limiti del budget di Margin Call sono diventati parte del progetto, semplicemente per i temi della storia. “Se si gira un film su Wall Street”, osserva il produttore Rob Barnum, “devi essere responsabile finanziariamente. E’ ironico vedere film su Wall Street che criticano pratiche finanziarie irresponsabili che loro stessi applicano”.
Anche se il film è ambientato negli uffici di una banca, la città in cui si svolge è molto presente. “Si vede sempre New York sullo sfondo di ogni inquadratura”, fa notare Paul Bettany, “è magnifico. Certo, sembra un cliché, ma è una città così fotogenica… per l’altezza degli edifici, l’ampiezza degli spazi… E’ semplicemente straordinaria, io vivo a New York e vederla così me l’ha fatta apprezzare ancora di più”.
Questa prospettiva – culturale e personale – rende Margin Call diverso dagli altri film che hanno cercato di descrivere la crisi e i suoi effetti sulle persone, sulle famiglie e sulle industrie in tutto il mondo. Per Penn Badgely, la possibilità di interpretare un ruolo in questo film è stato come partecipare in qualche modo a eventi che hanno cambiato il mondo. “Penso che questa crisi finanziaria sia una delle più importanti e continuerà a essere presente nella mente delle persone ancora per molto tempo”, dice. “Per un giovane attore adesso è l’equivalente di un film di guerra, credo che i film sulla crisi che stanno uscendo diventeranno un genere cinematografico in futuro”.
Anche per Stanley Tucci, Margin Call rappresenta la possibilità di parlare di un’esperienza quasi universale, osservare una spirale di eventi fuori controllo. “Penso che l’aspetto di questa sceneggiatura che ci ha portato qui sia la sua intelligenza e la sua sincerità nell’indagare questo mondo, non in modo melodrammatico o hollywoodiano, ma semplice e umano. Umanizza tutti quegli eventi che sono solo astrazioni per molti di noi, ma che non sono per niente astratti quando queste società iniziano a crollare. Tutto il paese ha sofferto – hanno sofferto le persone semplici, il ceto medio e i ricchi. Tutti hanno sentito le ripercussioni del danno che hanno inflitto. E per me ha significato non solo cercare di capire meglio quello che è successo, ma anche voler essere parte del racconto di questa storia”.
L’uscita di Margin Call non risolleverà il mercato azionario, non impedirà la perdita della casa, né restituirà i fondi pensione. Ma farà quello che il cast, il regista e i produttori sperano: offrire al pubblico una nuova e coinvolgente visione di come si è svolta la crisi, momento per momento e, cosa ancora più importante, permettere agli spettatori di riconoscersi, con i loro sogni, i loro demoni e i loro rimpianti, negli artefici, anch’essi umani, della catastrofe.
Il cast
KEVIN SPACEY (Sam Rogers) è il direttore artistico dell’Old Vic Theatre Company di Londra, di cui ha diretto la produzione inaugurale, Cloaca, prima di apparire in National Anthems, The Philadelphia Story, Richard II, A Moon for the Misbegotten, poi rappresentata a Broadway, e Speed-the-Plow con Jeff Goldblum. Tra i suoi precedenti lavori in teatro ricordiamo The IcemanCometh (Evening Standard e Olivier Awards come miglior attore), diretto da Howard Davies (Almeida, Old Vic e Broadway); Lost in Yonkers (Tony Award, miglior attore non protagonista); Long Day‘s Journey into Night con Jack Lemmon, diretto da Jonathan Miller (Broadway e West End) e The Seagull (Kennedy Center). La sua apparizione più recente in teatro è stata in una produzione dell’Old Vic di Inherit the Wind, il suo secondo lavoro con Trevor Nunn.
Tra i suoi tanti film citiamo I soliti sospetti (Academy Award, miglior attore non protagonista), American Beauty (Academy e BAFTA Awards, miglior attore), Swimming with Sharks, Seven, LAConfidential, Americani, Il negoziatore, K-Pax-Da un altro mondo, The Shipping News-Ombre dal profondo, SupermanReturns e Beyond the Sea. Recentemente l’abbiamo visto in Shrink, con Robin Williams, L’uomo che fissa le capre, con George Clooney e nel ruolo di Jack Abramoff in Casino Jack, diretto da George Hickenlooper, presentato al Toronto Film Festival. Inoltre ha completato da poco la produzione di Horrible Bosses, con Jennifer Aniston, Jamie Foxx e Colin Farrell per Warner Brothers, diretto da Seth Gordon. La sua compagnia, Trigger Street Productions, ha prodotto 21, Il delitto Fitzgerald, The Big Kahuna e Fanboys. Sony Pictures ha fatto uscire da poco un’altro film di Trigger Street, The Social Network, la storia del fondatore di Facebook, diretto da David Fincher e scritto da Aaron Sorkin. Trigger Street ha ricevuto 11 candidature agli Emmy, e ha vinto quella per il miglior film, con il film HBO Recount, in cui Spacey interpreta Ron Klain, capo dello staff di Al Gore durante le elezioni presidenziali del 2000. Inoltre, Trigger Street ha ricevuto 10 candidature agli Emmy per un altro film HBO, Bernard & Doris complici amici, con Ralph Fiennes e Susan Sarandon, diretto da Bob Balaban.
PAUL BETTANY (Will Emerson) è un attore inglese conosciuto a livello internazionale per il suo lavoro nel cinema, in teatro e in televisione. Ma il grande pubblico americano l’ha scoperto con
Il destino di un cavaliere, in cui interpretava il ruolo comico di Chaucer, al fianco di Heath Ledger, performance che gli ha portato il London Film Critics Award come miglior attore non protagonista, e lo ha fatto inserire da Daily Variety nella lista dei ‘Ten to Watch’ del 2001.
Bettany, che si è formato al Drama Centre di Londra, ha esordito in teatro al West End con una produzione di An Inspector Calls, per la regia di Stephen Daldry (The Hours, Billy Elliot). Poi ha lavorato per una stagione con la Royal Shakespeare Company, apparendo in produzioni di RiccardoIII, Romeo e Giulietta e Giulio Cesare, prima di ottenere il suo primo ruolo in un film, Bent. Bettany è quindi tornato sulle scene con Love and Understanding al Bush Theatre di Londra, con un ruolo che ha ripreso poi al Longwharf Theatre in Connecticut. Per la televisione ha poi interpretato Killer Net e Coming Home, al fianco di Peter O‘Toole.
L’apparizione di Bettany in produzioni del Royal Court Theatre di One More Wasted Year e Stranger‘s House ha preceduto il suo secondo film, Land Girls-Ragazze di campagna di David Leland, con Catherine McCormack e Rachel Weisz, seguito da After the Rain. Ha poi interpretato Steerforth nella produzione TNT di David Copperfield, per la regia di Peter Medak, con Sally Field e Michael Richards, e Suicide Club, con Jonathan Pryce e David Morrissey.
Bettany ha ricevuto una candidatura ai British Independent Film Award e ai London Film Critics‘ Award come miglior esordiente per Gangster No.1, di IFC, diretto da Paul McGuigan, con Malcolm McDowell, David Thewlis e Saffron Burrows. E’ poi tornato a lavorare con Paul McGuigan per il thriller di Paramount Classics The Reckoning – istinti criminali, con Willem Dafoe. Bettany ha quindi interpretato con Russell Crowe, Ed Harris e Jennifer Connelly il premio Oscar A Beautiful Mind di Ron Howard, che gli ha portato il London Film Critic‘s Award come miglior attore inglese.
Bettany è stato protagonista del film indipendente di Thadeus O‘Sullivan The Heart of Me, con Olivia Williams e Helena Bonham-Carter, del thriller drammatico Dogville, di Lars Von Trier, con Nicole Kidman e Stellan Skaarsgard, di Wimbledon di Working Title/Universal, con Kirsten Dunst, diretto da Richard Loncraine (The Gathering Storm e Richard III).
Ancora con Crowe ha girato Master & Commander-Sfida ai confine del mare di Peter Weir, l’adattamento del romanzo di Patrick O‘Brien, nel ruolo del chirurgo della nave, Stephen Maturin, naturalista e amico del capitano Jack Aubrey (Crowe), in una performance che gli ha fatto vincere l’Evening Standard Award come miglior attore inglese, il London Film Critic‘s Award come miglior attore non protagonista, per Master &Commander e The Heart of Me, e l’Elle Style Award come miglior attore per M&C e Dogville. Ha ricevuto anche candidature ai BAFTA e dalla Broadcast Film Critics Association come miglior attore non protagonista per M&C.
Nel 2006 ha interpretato il ruolo di Silas nel grande successo di incassi Il Codice Da Vinci, tratto dal romanzo di Dan Brown e diretto da Ron Howard, con Tom Hanks, Audrey Tautou, Ian McKellen e Alfred Molina. Bettany ha girato poi il film di Fox Searchlight La vita segreta delle api, con Queen Latifah, Alicia Keys, Jennifer Hudson e Dakota Fanning, tratto dal famoso romanzo omonimo, nel 2009 il fantasy Inkheart, per New Line Cinema/Warner Brothers, con Brendan Fraser e Helen Mirren, di Iain Softley.
Paul Bettany ha poi interpretato il ruolo di Lord Melbourne in The Young Victoria, di Graham King, Tim Headington, Sarah Ferguson e Martin Scorsese, con Emily Blunt, Rupert Friend e Jim Broadbent.
Il film di Bettany, Creation, interpretato con la moglie Jennifer Connelly e diretto da Jon Amiel, nel settembre del 2009 ha inaugurato il Toronto Film Festival e in dicembre è uscito negli Stati Uniti. Nel film, che racconta la vita di Charles Darwin, Bettany interpreta il ruolo del pioniere dell’evoluzionismo e Connelly quello della moglie. Nel gennaio del 2010, Sony ha fatto uscire il thriller Legion, in cui Bettany è l’arcangelo Michele, per la regia di Scott Stewart, e il film è stato al secondo posto degli incassi del weekend e ha avuto successo in tutto il mondo. Recentemente l’attore ha terminato le riprese di Priest, un horror western diretto da Scott Stewart per Screen Gems, presto sugli schermi.
JEREMY IRONS (John Tuld) ha iniziato la sua carriera in Gran Bretagna, al Bristol Old Vic e poi ha debuttato a Londra in Godspell, nel ruolo di Giovanni Battista.
Il suo lavoro al West End e a Stratford Upon Avon è culminato con Richard II per la Royal Shakespeare Company. Nel 1984 ha esordito a Broadway in The RealThing di Tom Stoppard, con Glenn Close, che gli ha fatto vincere il Drama League Award e il Tony Award come miglior attore.
Irons ha interpretato molti ruoli per la televisione, ricordiamo Love for Lydia e Tales fromHollywood di Christopher Hampton. Con Ritorno aBrideshead, poi ha vinto un Oscar e un Golden Globe come miglior attore, oltre a candidature agli Emmy e ai British Academy Award. Nel 1996, ha diretto e interpretato con la moglie, l’attrice Sinead Cusack, Mirad, A Boy from Bosnia, di Channel 4 Television sui rifugiati, scritto da Ad De Bont. Nel 1997, Irons ha vinto un Emmy per la miglior voce fuori campo per la produzione di PBS The Great War and the Shaping of the 20thCentury. Nel 2006, Irons ha poi interpretato con Helen Mirren Elizabeth I per HBO, nel ruolo del duca di Leicester che gli ha fatto vincere un Emmy, un Golden Globe e un SAG Awards come miglior attore in una miniserie.
Al cinema lo ricordiamo in Moonlighting (1982) di Jerzy Skolimowski, Tradimenti di Harold Pinter, Un amore diSwann di Volker Schlondorff, Mission, con Robert De Niro, La donna del tenentefrancese (1981), con Meryl Streep, che gli ha portato un Variety Club Award come miglior attore e una candidatura ai BAFTA, Danny, Champion of the World (1988) di Roald Dahl, con il figlio Sam. La sua performance in Inseparabili (1989), di David Cronenberg, gli ha fatto vincere il premio come miglior attore del New York Film Critics Circle e un Canadian Genie. Irons è tornato poi a lavorare con Glenn Close in Il mistero Von Bulow, che nel 1990 gli ha fatto vincere un Academy Award e un Golden Globe Award come miglior attore.
Negli anni ‘90, Irons ha lavorato in Delitti e segreti di Steven Soderbergh, Mr. Butterfly di David Cronenberg, e La casa degli spiriti di Bille August, con Streep e Close. In 1994, Irons ha prestato la sua voce al personaggio di Scar per il film d’animazione della Disney Il Re Leone, poi ha girato l’action movie Duri a morire, con Bruce Willis, e Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci, con Liv Tyler. Nel 1998, Irons è andato a Hong Kong per Chinese Box di Wayne Wang, seguito da La maschera d ferro, con Gerard Depardieu, Leonardo DiCaprio e John Malkovich. E’ stato Humbert Humbert nel controverso film di Adrian Lyne Lolita, che negli Stati uniti è stato mandato in onda da Showtime. Citiamo ancora Longitude, un film A&E Granada trasmesso dalla BBC. Nel 2001 Irons ha interpretato quattro film, And Now…Ladies and Gentleman, di Claude Lelouch, TheTime Machine, tratto dal romanzo di H.G. Wells, Callas Forever, di Franco Zeffirelli, e Last Call, una produzione Showtime Original Picture diretta da Henry Bromell, con Neve Campbell. E’ apparso anche in Being Julia-La diva Julia di István Szabó, con Annette Bening. Alla fine del 2004, Irons ha interpretato Antonio in una produzione di Michael Radford dell’opera di Shakespeare Il mercante di Venezia, con Al Pacino. Nel 2005 ha interpretato Kingdom of Heaven-Le Crociate di Ridley Scott, con Orlando Bloom, e Casanova, di Lasse Hallström, con Heath Ledger. Nel 2005/6, è stato Brom in Eragon di Twentieth Century Fox, per la regia di Stefen Fangmeier, ed è apparso in Inland Empire-L’impero della mente di David Lynch.
Il teatro ha continuato ad avere un ruolo importante nella carriera di Irons. Nel 2003 ha debuttato alla New York City Opera in una produzione di Stephen Sondheim, A Little Night Music, nel ruolo di Frederik, per la regia di Scott Ellis. Nel 2005, è apparso in una produzione dell’Hollywood Bowl di Camelot, nel ruolo di Re Arthur, e nel 2006 al West End di Londra in Embers, un lavoro tratto dal romanzo di Sandor Marai, adattato da Christopher Hampton e diretto da Michael Blakemore.
Irons ha quindi interpretato il ruolo del Primo ministro Harold Macmillan in una produzione del National Theatre del lavoro di Howard Brenton Never So Good.
Nel 2008 ha girato Appaloosa, l’adattamento di Robert Knott e Ed Harris dell’omonimo romanzo di Robert Parker, diretto e interpretato da Ed Harris, con Viggo Mortensen e Renée Zellweger. Nel 2009 e nel 2010, Irons è apparso in teatro a Broadway e a Londra. A Broadway, Irons ha interpretato il ruolo di Thomas Buckle in Impressionism, diretto da Jack O‘Brien, con Joan Allen, prodotto da Bill Haber. A Londra è apparso in una produzione della Royal Shakespeare Company del drama di Dennis Kelly The Gods Weep.
Irons ha poi interpretato con Joan Allen il telefilm O‘Keeffe, diretto dal candidato all’Oscar Bob Balaban e scritto dal premio Pulitzer Michael Cristofer, andato in onda nel 2009 su Lifetime. Con il ruolo di Stieglitz in questa produzione, Irons ha ricevuto candidature agli Screen Actors Guild Award (SAG) e ai Golden Globe come miglior attore in un telefilm o in una miniserie.
Nel 2010 Irons ha iniziato la produzione di The Borgias, per Showtime, nel ruolo di Rodrigo Borgia.
ZACHARY QUINTO (Peter Sullivan, produttore) è cresciuto a Pittsburgh e ha iniziato a esibirsi e a studiare recitazione fin da bambino, poi si è iscritto alla Carnegie Mellon School of Drama e si è diplomato nel 1999. Tra le sue esperienze teatrali ricordiamo Side Man, Gross Indecency (City Theatre Company), Much Ado About Nothing, A Lonely Impulse of Delight (Vineyard Playhouse), The Bear (Tintreach Company – Galway, Irlanda), Intelligent Design of Jenny Chow (Old Globe), Much Ado About Nothing (LA Shakespeare Festival), Pro Bono Publico, A Map of Doubt e Rescue, Laying On of Hands, Lonesome Hollow, I am Montana (Ojai Playwright‘s Conference) e Angels inAmerica (Signature Theater Company).
Dopo la laurea al CMU, Quinto ha lasciato New York e si è trasferito a Los Angeles, dove ha avuto ruoli in serie come Touched By an Angel, CSI, Off Centre, Haunted, The Agency, Six Feet Under, Joan of Arcadia, e Crossing Jordan.
Nel 2004, ha passato una intera stagione al CTU, nel ruolo dell’analista di computer Adam Kaufman in 24 di FOX, è stato per breve tempo il miglior amico di Tori Spelling nella serie so noTORIous, e si è imposto come una star nella serie di NBC Heroes, nel ruolo del serial killer psicopatico Sylar.
Più recentemente, Quinto ha avuto il ruolo di Spock nel quinto episodio della serie Star Trek, diretto da JJ Abrams.
Nel 2008, Quinto ha fondato Before the Door Pictures, con due vecchi amici e collaboratori, Neal Dodson e Corey Moosa. La compagnia sta sviluppando una serie di progetti su tutte le piattaforme mediatiche, tra cui sei film e tre serie televisive, e in agosto ha pubblicato con Archaia Comics il suo primo romanzo grafico Lucid. Quinto vive tra Los Angeles e New York.
PENN BADGLEY (Seth Bregman) è apparso di recente sul grande schermo nella commedia di grande successo della Sony Easy Girl. Attualmente interpreta il ruolo di Dan Humphrey in Gossip Girl, di CW di Josh Schwartz e Stephanie Savage, tratto dalla popolare serie di libri su adolescenti ricchi che frequentano una scuola privata di New York City.
L’anno scorso, Badgley ha interpretato il thriller The Stepfather, con Dylan Walsh e Sela Ward. Nel 2008, è apparso in Forever Strong, Il mio ragazzo è un bastardo e in numerose serie televisive, tra cui Do Over; Badgley ha avuto il suo primo ruolo a soli 15 anni, e ha subito suscitato l’interesse della critica.
Nato a Baltimore, Badgley ha passato gli anni della sua formazione tra Midlothian, Virginia, e Seattle, Washington. Ed è stato a Seattle che, attraverso il suo interesse per la musica, si è avvicinato al teatro e ha scoperto la sua passione per la recitazione. Si è quindi trasferito a Los Angeles, dove ha frequentato il Santa Monica College, poi aveva deciso di frequentare l’USC, dove era stato accettato a 17 anni, ma poi la vita e il lavoro hanno cambiato le cose. Badgely attualmente risiede a New York, nel tempo libero ama scrivere musica e giocare a calcio.
SIMON BAKER (Jared Cohen) nato in Australia, ha ricevuto candidature ai Golden Globe e agli Emmy e ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale.
Attualmente lo possiamo vedere nella popolarissima serie di CBS The Mentalist, ora alla sua terza stagione, e la sua performance gli ha portato candidature agli Emmy e ai Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica.
Recentemente, Baker è apparso nel film di Michael Winterbottom The Killer Inside Me, con Casey Affleck, e in precedenza nel grande successo di 20th Century Fox Il diavolo veste Prada, con Meryl Streep e Anne Hathaway, e nella commedia romantica di Focus Features Something New, con Sanaa Lathan. Baker si è fatto notare per la prima volta con il film premio Oscar di Curtis Hanson LA Confidential, con Kevin Spacey e Danny Devito. Tra i film in cui è apparso ricordiamo poi L’intrigo della collana, con Hilary Swank, Red Planet, con Val Kilmer, Sunset Strip, con Anna Friel e Nick Stahl, Tutti i numeri del sesso, con Wynona Ryder, e Cavalcando col diavolo di Ang Lee, presentato nel 1999 al Deauville Film Festival e al Toronto Film Festival.
Citiamo ancora per Universal La terra dei morti viventi di George Romero, con Dennis Hopper e John Leguizamo, The Ring 2 di DreamWorks, con Naomi Watts e Sissy Spacek, e l’indipendente Book of Love, con Frances O’Connor, presentato in gara al Sundance Film Festival del 2004.
Dal 2001 al 2004, Baker è stato protagonista della serie di grande successo della CBS TheGuardian, che gli ha portato la sua prima candidatura ai Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica. Per la televisione ha girato anche la serie di CBS Smith, creata da John Wells e interpretata da Ray Liotta e Virginia Madsen.
DEMI MOORE (Sarah Robertson) continua a essere una delle attrici più richieste di Hollywood. Da poco è apparsa in The Joneses di Roadside Attractions, con David Duchovny, in Happy Tears di Mitchell Lichtenstein, con Parker Posey, e LOL: Solo quando rido, con Miley Cyrus. Il suo ultimo progetto, Bunraku, scritto e diretto da Guy Moshe, è stato presentato nel 2010 al Toronto International Film Festival, ed è interpretato anche da Josh Hartnett e Woody Harrelson.
Fra i film di Moore ricordiamo Un colpo perfetto, con Michael Caine; Mr. Brooks, con Kevin Costner; Bobby di Emilio Estevez, Charlie Angels 2: Full Throttle, con Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu; Striptease, con Burt Reynolds; Passion of Mind, Il giurato, con Alec Baldwin; La lettera scarlatta di Roland Joffe, con Gary Oldman e Robert Duvall; Rivelazioni-Sesso e potere, con Michael Douglas; Half Light di Craig Rosenberg, Proposta indecente, con Robert Redford e Woody Harrelson; Codice d’onore di Rob Reiner con Tom Cruise e Jack Nicholson; The Butcher‘s Wife con Jeff Daniels; e Nient’altro che guai, con Dan Aykroyd, Chevy Chase e John Candy. La sua memorabile interpretazione in Ghost, con Patrick Swayze, le ha fatto ottenere una candidatura ai Golden Globe.
Moore ha debuttato nel 1984 nella parte della figlia di Michael Caine in Quel giorno a Rio. Fra i suoi primi film ricordiamo Una cotta importante, con Jon Cryer; St. Elmo‘s Fire di Joel Schumacher, Una folle estate, con John Cusack; About Last Night… con Rob Lowe; Wisdom, scritto, diretto e interpretato da Emilio Estevez; La settima profezia, con Michael Biehn; e Non siamo angeli, con Sean Penn e Robert De Niro.
Oltre al successo come attrice, Moore ha avuto una brillante carriera come produttrice con la sua società Moving Pictures. Fra i suoi credits di attrice/produttrice ricordiamo Soldato Jane in cui recita con Viggo Mortensen; il film per HBO che ha ottenuto una nomination agli Emmy, If These Walls Could Talk, con Sissy Spacek e Cher; Amiche per sempre, con Melanie Griffith, Rosie O‘Donnell e Rita Wilson; e L’ombra del testimone, con Bruce Willis. E’ anche parte della squadra che ha realizzato il successo di Austin Powers, avendo prodotto tutti e tre i film con Jennifer e Suzanne Todd. Nel 2008, Moore ha fatto il suo debutto nella regia con il corto Streak, che fa parte della serie di corti Glamour Reel Moments.
Icona internazionale di stile e bellezza, Demi continua a prestare la sua immagine a Helena Rubinstein, marca francese di cosmetici di lusso, di cui è testimonial dal 2007 e nel febbraio del 2010 ha lanciato il nuovo profumo di Rubinstein, Wanted. Moore vive a Los Angeles con le tre figlie Rumer, Scout e Talullah.
STANLEY TUCCI (Eric Dale) è apparso in più di 50 film e in numerosi programmi televisivi. Negli ultimi 5 anni ha recitato in film come Il diavolo veste Prada, The Terminal e Era mio padre. Non è nemmeno estraneo al teatro; è apparso in più di una dozzina di opere on e off Broadway.
Per lui il 2008 è stato un anno estremamente ricco, ricordiamo Julie & Julia, con Meryl Streep, diretto da Nora Ephron e Amabili resti, per il quale ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar e altre candidature ai Golden Globe, ai BAFTA, ai SAG e da parte della Broadcast Film Critics.
Tucci sta al momento lavorando in Captain America, The First Avenger, la cui uscita è prevista per l’estate del 2011, dopo aver terminato le riprese di Burlesque, il musical uscito nel novembre del 2010, in cui recita al fianco di Cher e Christina Aguilera. Del 2010 è anche EASY A, in cui Tucci è tornato a lavorare con Patricia Clarkson. Nel 2008, Tucci, Steve Buscemi e Wren Arthur hanno fondato Olive Productions, una società di New York di cinema e televisione.
Quest’anno Tucci ha fatto il suo debutto a Broadway con un revival di Lend Me a Tenor di Ken Ludwig, con Tony Shalhoub, che gli ha portato una candidatura ai Tony Award per il miglior revival.
Lo scorso anno, Stanley ha ottenuto una nomination agli Emmy per il ruolo del Dr. Moretti in ER. Nel 2007 la sua partecipazione a Monk gli ha portato le lodi della critica e un Emmy come miglior attore ospite in una serie comica. Nel 2002 Tucci ha interpretato Era mio padre della DreamWorks, con Tom Hanks, Jude Law e Paul Newman, diretto da Sam Mendes. Stanley ha lavorato anche nella popolare commedia della Disney Big Trouble una valigia piena di soldi, insieme a Tim Allen e Rene Russo, per la regia di Barry Sonnenfeld. Inoltre Tucci è apparso in I marciapiedi New York della Paramount Classics, scritto e diretto da Edward Burns e in America‘s Sweethearts della Sony, con Julia Roberts e Billy Crystal. Ha lavorato anche insieme a Kenneth Branagh e Colin Firth in Conspiracy – Soluzione finale, della HBO, che gli ha portato candidature agli Emmy e ai Golden Globe come miglior attore non protagonista in un telefilm o una miniserie. Tucci ha espresso il suo talento non solo nella recitazione, ma anche come sceneggiatore, regista e produttore. Al Sundance Film Festival del 2008, Stanley ha presentato il film Blind Date, che dopo sette anni lo ha visto di nuovo dietro la macchina da presa, infatti lo ha diretto, sceneggiato e interpretato.
Altro impegno come regista è stato Joe Gould‘s Secret della USA Films, in cui Ian Holm interpretava lo scrittore bohemian Joe Gould e Tucci Joseph Mitchell, il famoso scrittore del The New Yorker. Il film, ambientato nel Greenwich Village di una New York del 1940, racconta la storia dello strano incontro e della lunga amicizia fra Gould e Mitchell e le storie che Mitchell scrisse su Gould e la sua vita.
Con Big Night, il primo suo impegno come regista, sceneggiatore e attore nello stesso film, Tucci ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Waldo Salt Screenwriting Award al Sundance Film Festival del 1996, un riconoscimento di Excellence dal National Board of Review, un Independent Spirit, il Critics Prize al Deauville Film Festival del 1996 e apprezzamenti dal New York Film Critics e dalla Boston Society of Film Critics.
Il secondo progetto che Tucci ha scritto, diretto, coprodotto e interpretato è stato The Imposters, che, presentato nel 1998 nella Selezione ufficiale a Cannes, l’anno seguente è stato acquisito dalla Fox Searchlight Pictures. Il film è interpretato anche da Oliver Platt, Steve Buscemi, Alfred Molina, Lili Taylor e Hope Davis.
Fra i suoi film ricordiamo Swing Vote, Kit Kitteredge: An American Girl, Robots, Tu chiamami Peter, Shall We Dance, Spin, The Material, Le avventure del topino Despereaux, Harry a pezzi, Sogno di una notte di mezza estate, Allarme mortale, Una vita esagerata, L’amante in città, Il bacio della morte, Mrs. Parker e il circolo vizioso, Può succedere anche a te, Il rapporto Pelican, Doppia anima, Billy Bathgate a scuola di gangster, In The Soup un mare di guai, e Schiavi di New York.
Nel 2002 Stanley ha vinto un Golden Globe con il ruolo del colonnello Adolf Eichmann nel film per la televisione Conspiracy – Soluzione finale. Ha anche ottenuto un Golden Globe e un Emmy per l’interpretazione di Walter Winchell, fondatore di American Gossip, nel film originale della HBO Winchell, diretto da Paul Mazursky.
I suoi lavori per la televisione comprendono numerose apparizioni come guest star in Bull su TNT, Equal Justice, Wiseguy, The Equalizer, Thirtysomething e The Street. Tucci ha anche interpretato Richard Cross nel dramma di Steven Bochco Murder One, per il quale ha ottenuto una nomination agli Emmy.
Tucci ha recitato spesso in teatro, lo ricordiamo in Frankie & Johnny in the Claire de Lune, Execution of Hope, The Iceman Cometh, Brighton Beach Memoirs e The Misanthrope. Ha anche intepretato numerosi lavori off-Broadway, allo Yale Repertory Theater e al SUNY Purchase, dove aveva studiato recitazione.
Stanley è membro del Board of Directors della The Food Bank di New York City ed è stato Creative Advisor al Sundance Institute Screenwriters and Directors Labs. Tucci vive a New York.
I realizzatori
J.C. CHANDOR (scrittore/regista) ha raffinato la sua sottile ma caratteristica linea narrativa nei suoi 15 anni di regia, produzione e scrittura di premiati documentari, pubblicità e film. Il suo lavoro nella pubblicità comprende un gran numero di clienti, fra i quali Subaru Motors of America, Red Ball Racing, Major League Soccer, BMW-Oracle Racing, America Online, DC Shoes e Carhartt Outdoor Clothing.
Fra i suoi documentari ricordiamo In Pills We Trust, la serie in tre parti di Discovery Europe; la regia e la produzione del film concerto in sei parti per la AOL/Warner Bros., con Sting, Elton John, The Red Hot Chilli Peppers e Beck e la regia del pilot della serie People of Power (2003).
Oltre a Margin Call, fra i suoi lavori di sceneggiatura e regia ricordiamo il corto Despacito (2004) con Will Arnett. Per la sceneggiatura ricordiamo Every Fifth House per il programma di scrittura di Telefilm Canada. Attualmente ha un contratto con la Warner Bros per la sceneggiatura di due film, il primo dei quali è un thriller sviluppato da Appian Way, prodotto da Leonardo DiCaprio e Jennifer Davisson Kiloran, di cui DiCaprio potrebbe essere protagonista.
Chandor si è laureato in America Studies and Film Studies al College of Wooster in Ohio e ha studiato produzione cinematografica alla New York University. Cresciuto nelle periferie di New York e Londra, ora vive a Providence con la moglie, la pittrice Cameron Goodyear, con la figlia di cinque anni e il figlio di sei mesi.
MICHAEL BENAROYA (produttore) è CEO di Benaroya Pictures che ha fondato nel 2006. La società sviluppa, finanzia e produce una grande varietà di film su varie piattaforme. Benaroya è ora in fase di post produzione di Catch .44 con un cast stellare che comprende Bruce Willis, Forest Whitaker, Nikki Reed, Deborah Ann Woll e Malin Ackerman, per la regia di Aaron Harvey.
Fra i progetti che ha prodotto e finanziato ricordiamo The Romantics con Katie Holmes, Josh Duhamel, Anna Paquin, Malin Ackerman, Elijah Wood e Candice Bergen, diretto da Galt Niederhoffer, per Paramount, e New York, I Love You. Ora sta lavorando alla produzione di The Wettest County con Shia LaBeouf e Tom Hardy, prodotto da Douglas Wick e Lucy Fisher di Red Wagon Productions, e di Clock Tower, adattamento per il cinema dal famoso videogioco di Capcom.
ROBERT OGDEN BARNUM (produttore) è attualmente Chief Operating Officer alla Benaroya Pictures. La società sviluppa, finanzia e produce una grande varietà di film su varie piattaforme.
Oltre a Margin Call, Barnum e la società sono ora in fase di post produzione di Catch .44 con un cast stellare che comprende Bruce Willis, Forest Whitaker, Nikki Reed, Deborah Ann Woll, Malin Ackerman, per la regia di Aaron Harvey. Recentemente Barnum è stato produttore esecutivo del film di Benaroya The Romantics con Katie Holmes, Josh Duhamel, Anna Paquin, Malin Ackerman, Elijah Wood e Candice Bergen, direto da Galt Niederhoffer, per Paramount Famous. Attualmente sta lavorando al thriller sul proibizionismo The Wettest County con Shia LaBeouf e Tom Hardy, prodotto da Douglas Wick e Lucy Fisher di Red Wagon Productions. Barnum sta anche lavorando a Clock Tower, adattamento per il cinema dal famoso videogioco della Capcom e a The Words con Bradley Cooper. Negli ultimi sette anni Barnum ha lavorato nell’industria cinematografica nel settore investimenti, distribuzione e produzione. E’ stato fondatore e CEO della Anywhere Road, società di distribuzione e produzione che ha realizzato numerosi film di successo come A Very British Gangster, Antonia di Fernando Meirelles, Black Irish e Prima o poi S…vengo con Danny DeVito, Parker Posey e Paul Rudd. Con la Das Films, società legata a AR, Barnum si è occupato dell’opzione e dello sviluppo di prestigiose proprietà editoriali come Boomsday di Christopher Buckley, Still Life With Woodpecker di Tom Robbins e A Dangerous Summer di Hemingway.
Fra i suoi altri lavori ricordiamo Veronika Decides to Die, con Sarah Michelle Gellar e Premium, con Zoe Saldana. Prima di dedicarsi all’industria cinematografica, Barnum è stato cofondatore della EscapeHomes.com, un servizio immobiliare online specializzato in seconde case venduto poi nella primavera del 2005 alla General Catalyst. Rob è sempre un attivo e intraprendente imprenditore avendo, con la sua società di investimenti, la Mayfair Capital, cofondato ParkingCarma.com, Diablo CrossFit, America Pura International e CPK Energy.
NEAL DODSON (produttore) ha molti progetti in fase di sviluppo alla Before The Door. Recentemente Neal ha scritto Nashville, un pilot per le tv CW e CBS, ideato con Brad Paisley e Matt Bomer. Come produttore, Neal ha lavorato al corto in lingua cantonese di Victor Quinaz Chinese Dream, presentato in centinaia di film festival in tutto il mondo e agli Oscar. Ha anche prodotto il corto vincitore di festival Shade, con Patrick Dempsey, diretto da Kimberly Williams-Paisley, e prodotto un altro corto Numero Dos con la star della musica country Brad Paisley. Neal è stato per tre anni vicepresidente di una compagnia di produzione associata alla Warner Brothers. E’ stato produttore esecutivo del film della Warner Premiere Another Cinderella Story, con Selena Gomez e Jane Lynch. Neal ha anche lavorato per The Lost Tomb, un film d’animazione della WB, per il remake di Footloose della Paramount, per Something Borrowed della United Artists, Late Blumer della Paramount Vantage, Hateship Friendship Courtship della WB, Kung Fu Kids della WB, Fishing For Moonlight della WB, You Wish della WB, A Christina Carol della WB, The Expendables e Mainline della WB, To Live And Drive In LA della WB, i pilot Unemployed con Greg Mottola, e Hope Falls.
Nel 2000 Neal si è laureato alla Carnegie Mellon School of Drama.
COREY MOOSA (produttore) si è laureato alla Carnegie Mellon School of Drama e subito dopo si è stabilito a New York City dove ha iniziato a lavorare in teatro. Nel 2000 Corey ha cofondato l’Immediate Theatre Company, con cui ha prodotto molti nuovi lavori e che nel 2005 è stata definita dal New York Press ‘Miglior compagnia teatrale’.
Corey ha anche lavorato per sette anni al famoso HERE Arts Center come direttore delle finanze. Durante la sua permanenza all’HERE, è stato responsabile di centinaia di produzioni. Nel 2004, Corey ha lavorato per il corto Chinese Dream, presentato agli Oscar. Nell’estate del 2007 si è trasferito a Los Angeles per dedicarsi al cinema e alla televisione. Corey ha lavorato anche con Zachary Quinto nella ricerca e preparazione del ruolo di Spock in Star Trek di JJ Abrams.
Nel periodo in cui è stato a Before The Door, Corey ha prodotto numerosi progetti, compreso Bordeaux, premiato a Bordeaux, in Francia, nel dicembre del 2008, e Buddy ‘n‘ Andy, con Dave Foley e Hostage: A Love Story, con Quinto. Corey cura anche le proprietà editoriali della Before The Door con l’editore Archaia, con cui ci sono tre progetti di pubblicazioni. Con gli scrittori Michael McMillian e Victor Quinaz, Corey ha sviluppato Lucid, una serie limitata in 4 episodi e il romanzo grafico Mr. Murder is Dead. E’ anche produttore di compagnie cinematografiche e progetti televisivi.
ZACHARY QUINTO (produttore)
Vedi cast
CASSIAN ELWES (produttore esecutivo) è definito da Wikipedia una delle figure più importanti del cinema indipendente.
Elwes ha iniziato la sua carriera di produttore nel 1983 con Oxford University, con Rob Lowe e Ally Sheedy e rapidamente ha fatto altri 29 film, fra i quali Il giallo del bidone giallo, con Emilio Estevez e Charlie Sheen, e Sesso e fuga con l’ostaggio, sempre con Sheen.
Nel 1995, Elwes si è unito a William Morris e ha guidato la William Morris Independent per 14 anni. Il suo primo impegno è stato Il paziente inglese che lo stesso anno ha vinto il premio di miglior film. Sono seguiti gli indipendenti Slingblade e L’apostolo che hanno ottenuto numerose nominations agli Oscar. Poi Monster’s Ball-L’ombra della vita che ha portato un Oscar a Halle Berry.
Hollywood Reporter recentemente ha scritto che Elwes “è stato praticamente coinvolto in tutti i grandi film indipendenti degli ultimi dieci anni”, con film come Thank You For Smoking, Half Nelson e Frozen Rive-Fiume di ghiaccio (gli ultimi due hanno fatto ottenere candidature agli Oscar rispettivamente a Ryan Gosling e a Melissa Leo).
“La gente non sa”, ha detto recentemente Elwes a Screen International, “che questi film costano un decimo di tutti gli altri che sono in corsa per l’Oscar, per noi è un privilegio essere notati”.
Elwes è considerato un esperto nel campo della raccolta dei finanziamenti e nella distribuzione di film indipendenti, avendo fatto questo per 283 film durante la sua permanenza alla William Morris Independent.
LAURA RISTER (produttore esecutivo) dirige la produzione e il packaging di Untitled Entertainment a Los Angeles, e si occupa di un piccolo gruppo di scrittori, registi e finanziatori/produttori.
Attualmente sta curando la post produzione di Theo, una moderna favola di New York con un messaggio sul riscaldamento globale, e di un documentario sul dinamico e controverso surfista hawaiano Sunny Garcia. Fra i suoi progetti in preproduzione o in fase di sviluppo ricordiamo Scar Tissue, per HBO, scritto da John Sayles e tratto dall’omonima autobiografia di Anthony Kiedis, un biopic sul leggendario romanziere di James Bond, Ian Fleming, The Iceman, con Benicio Del Toro, Michael Shannon e James Franco, The Words, con Bradley Cooper, e Lovelace, sulla famosa icona del porno poi diventata attivista anti-porno, diretto dai premi Oscar Jeff Friedman e Rob Epstein (The Times of Harvey Milk, Howl).
Per Miramax Films, Laura è stata responsabile del casting e vicepresidente di produzione e sviluppo, dirigendo il casting per film come Shakespeare in Love, Chicago, Chocolat, Frida, Quando l’amore è magia-Serendipity e Project Greenlight della HBO. Come executive ha lavorato per un gran numero di film, tra cui Blue Car di Karen Moncrieff, My Baby‘s Daddy, Undertaking Betty, con Christopher Walken, Naomi Watts, Brenda Blethyn e Alfred Molina, e Carolina, con Shirley Maclaine e Julia Stiles. Laura ha iniziato la sua carriera come giornalista per la CNN a Washington DC nei programmi di politica Crossfire, Capital Gang, Reliable Sources e Inside Politics. Si è laureata con lode all’Università del Michigan in Scienze politiche.
KIRK D’AMICO (produttore esecutivo) ha prodotto o è stato produttore esecutivo di molti spot pubblicitari e film d’autore. La sua società, la Myriad Pictures, è stata fondata nel 1999 e con lui come presidente o Ceo, Myriad è diventata una compagnia leader nelle vendite, nella distribuzione, nella produzione e nei finanziamenti. Fra i tanti progetti che D’Amico ha sviluppato con Myriad ricordiamo The Good Girl, con Jennifer Aniston e Kinsey con Liam Neeson, entrambi realizzati da Fox Searchlight; Little Fish, apprezzato dalla critica, con il premio Oscar Cate Blanchett; Jeepers Creepers 2 e Van Wilder con MGM; Last stop 174, del brasiliano Bruno Barreto presentato agli Oscar del 2008; la commedia di Adrienne Shelley Serious Moonlight con Meg Ryan e Timothy Hutton, 10 cose di noi con Morgan Freeman e Paz Vega; Houdini l’ultimo mago con Catherine Zeta-Jones e Guy Pearce, diretto da Gillian Armstrong e Factory Girl di George Hicklenlooper, con Sienna Miller e Guy Pearce, tutti e due per Weinstein Company.
Recentemente D’Amico ha lavorato a Good Neighbours, un thriller di Jacob Tierney con Jay Baruchel e Scott Speedman, presentato nel 2010 al Toronto Film Festival; al vincitore del Sundance Film Festival del 2010 happythankoumoreplease, scritto, diretto e interpretato da Josh Radnor, star della serie televisiva How I Met Your Mother e Every Day, con Helen Hunt e Liev Schrieber.
Myriad ha recentemente completato la produzione del dramma d’azione The Cup, tratto dalla storia vera del fantino Damien Oliver; di Goon, di Don Carmody, con Sean William Scott, Liev Schrieber e Jay Baruchel. D’Amico ha iniziato la produzione del thriller Breaking the Girl con Madeline Zima e Brit Marling, diretto da Jamie Babbit.
PETE BEAUDREAU (montaggio) dopo essersi diplomato al Film Conservatory Program del SUNY Purchase, ha iniziato la sua carriera come assistente al montaggio per i famosi documentaristi Pete Sillen e Jeff Feurzeig.
Poco dopo Beaudreau ha montato il suo primo film The American Astronaut, per la regia di Cory McAbee, seguito da Room, presentato nella selezione Frontier al Sundance Film Festival del 2005, e in quella Director‘s Fortnight a Cannes, che ha ottenuto due candidature agli Independent Spirit Awards. Beaudreau ha lavorato anche per Gardener of Eden – il giustiziere senza legge, diretto da Kevin Connolly e prodotto da Leonard DiCaprio, Graham King e Allen Bain. Ha lavorato due volte con il regista Austin Chick in XX | XY e August. Fra i suoi lavori più recenti ricordiamo Sympathy for Delicious, che è stato il debutto di Mark Ruffalo come sceneggiatore e regista.
FRANK G. DEMARCO (direttore della fotografia) dopo essersi laureato in Lingue moderne, si è trasferito in Italia per continuare gli studi e lì ha lavorato per una tv commerciale e ha deciso di iniziare la carriera di direttore della fotografia.
Da allora Frankie ha avuto l’opportunità di lavorare per molti progetti di famosi registi, fra i quali Ping Pong Playa del premio Oscar Jessica Yu, Hedwig la diva con qualcosa in più di John Cameron Mitchell e il controverso Shortbus dove tutto è permesso, Delirious di Tom DiCillo, Broken Lizard di Jay Chandrasekhar , Beerfest di Warner Bros. e Habit di Larry Fessenden. Habit e Hedwig la diva con qualcosa in più gli hanno fatto ottenere due candidature agli Independent Spirit Award. Hedwig ha vinto il premio per la regia e quello del pubblico al Sundance Film Festival e ha ricevuto nomination o vinto un premio in altri 53 premi internazionali. Nel 2009 il Sundance Film Festival ha premiato tre film che lui ha fotografato: Peter & Vandy di Jay DiPietro, Winning Season di Jim Strouse, con Sam Rockwell ed Emma Roberts, e Spring Breakdown (Warner Bros.) con Amy Pohler, Rachel Dratch e Parker Posey. Fra i suoi lavori televisivi ricordiamo gli episodi della prima stagione di Mad Men per la AMC, che ha ottenuto i favori della critica.
Rabbit Hole rappresenta la terza collaborazione di Frankie con John Cameron Mitchell. Il film, interpretato da Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Diane Wiest e Sandra Oh, è stato presentato nella Selezione Ufficiale al Toronto Film Festival (2010).
DeMarco, un convinto ambientalista, si serve dei trasporti pubblici, ha una casa fornita di pannelli solari e mangia prevalentemente verdure e frutti di mare. Vive a New York City con la figlia Hazel.
JOHN PAINO (scenografie) si è laureato alla School of Visual Arts e ha iniziato la sua carriera in teatro, lavorando con le innovative compagnie teatrali La Mama e Theater for the New City, poi si è dedicato al cinema.
Paino ha collaborato con il regista Tom McCarthy alle scenografie di Station Agent, The Visitor, e dell’ultimo progetto di McCarthy Win Win, attualmente in post produzione. Fra i suoi lavori ricordiamo The Ex per la regia di Jesse Peretz, Let‘s Go to Prison e I fratelli Solomon, diretti da Bob Odenkirk; World‘s Greatest Dad con Robin Williams presente nella selezione ufficiale al Sundance 2009, e Jump Tomorrow di Joel Hopkins che ha ottenuto un BAFTA. Paino è stato anche scenografo della serie premio Emmy Queer Eye for The Straight Guy, che gli ha fatto conquistare una nomination agli Emmy come miglior direttore artistico.
Attualmente Paino sta lavorando per Right Angle, con Aaron Paul.
CAROLINE DUNCAN (costumi) è cresciuta a New York City e ha iniziato a interessarsi ai costumi mentre frequentava la Yale University dove si è laureata nel 2002. Duncan ha iniziato la sua carriera professionale in teatro, disegnando i costumi per Les Freres Corbusier. Nel 2008 è passata alla televisione e ha creato i costumi di Canterbury‘s Law di Sony Pictures Television, quelli della quinta e settima stagione di Rescue Me di Denis Leary per Sony Pictures Television, delle stagioni uno e due di Royal Pains per la NBC Universal Television e per il pilot di Denis Leary Two Chicks. Nel 2009 ha lavorato con il regista Adam Salky in Dare, con Emmy Rossum e Zach Gilford che lo stesso anno ha ricevuto una nomination per il Grand Jury Prize Dramatic al Sundance Film Festival.
Nel 2010 Caroline ha lavorato al corto Second Bakery Attack del regista Carlos Cuarón, con Kirsten Dunst e Brian Geraghty.
Caroline vive a Manhattan.
Le compagnie di produzione
BENAROYA PICTURES
Fondata nel 2006 da Michael Benaroya, la Benaroya Pictures sviluppa, finanzia e produce film di vari generi e su diverse piattaforme. Robert Ogden Barnum è il Chief Operating Officer della società.
Benaroya è attualmente impegnata nella preproduzione di The Wettest County con Shia LaBeouf e Tom Hardy, prodotto da Douglas Wick e Lucy Fisher di Red Wagon Productions. Le riprese del film sono previste per i primi mesi del 2011. La società è ora nella fase di post produzione del thriller Catch .44 con Bruce Willis, Forest Whitaker, Nikki Reed, Deborah Ann Woll e Malin Ackerman, per la regia di Aaron Harvey. Fra gli altri film della società ricordiamo The Romantics della Paramount con la regia di Galt Niederhoffe, con Katie Holmes, Josh Duhamel, Anna Paquin, Malin Ackerman, Elijah Wood e Candice Bergen. Benaroya ha prodotto e finanziato il progetto, che è un adattamento dell’omonimo best seller di Niederhoffer. Benaroya ha prodotto anche New York, I Love You, diretto da un eclettico gruppo di nuovi registi, fra i quali Jiang Wen, Mira Nair, Shunji Iwai, Yvan Attal, Brett Ratner, Allen Hughes, Shekhar Khapur, Natalie Portman, Fatih Akin, Joshua Marston e Randy Balsmeyer. Tra gli altri progetti citiamo Clock Tower, adattamento del popolare videogame della Capcom. In fase di sviluppo ci sono Blood Merchant, Adrenaline e Fires of Avalon, The Marksman, The Redeemer, Samurai‘s Blood e la serie televisiva Players.
BEFORE THE DOOR PICTURES
Creata nel 2008 dai vecchi amici e collaboratori Zachary Quinto, Corey Moosa e Neal Dodson, Before the Door Pictures è una società di produzione innovativa e indipendente, con un gran numero di progetti in corso per film, televisione, media e romanzi grafici.
Il primo film della società è stato Margin Call, ma in cantiere ci sono, fra gli altri: un altro progetto con Chandor, Imperial Palace, una commedia epico-romantica ambientata in un hotel di Biloxi, Mississippi, scritta e diretta da Victor Quinaz, con la produzione di Christine Vachon per la Killer Films, – A To Z, un thriller con Quinaz, Lucid, un action-fantasy tratto da un fumetto e Let‘s Go Rome, una commedia tagliente, femminile e giovanile della scrittrice Anna Martemucci. Per la televisione la società ha venduto Nashville, un pilot di un’ora, a CW e CBS Television, scritto e ideato da Dodson e Matt Bomer (attore in White Collar – fascino criminale), con la star della musica country Brad Paisley. La società sta lavorando anche a una serie su un giovane e promettente fotografo che la BTD sta producendo con la RelativityReal. Al San Diego Comic-Con, la società ha annunciato la sua presenza nel mondo dei comic book/graphic novel grazie all’accordo con la Archaia Comics. Il primo progetto, Lucid, è una serie limitata di quattro fumetti creati da Michael McMillian (attore in True Blood), il secondo, Mr. Murder is Dead, è una graphic novel noir creata da Quinaz.
Per il digitale e i media interattivi, la società ha lanciato una serie di corti su FunnyOrDie.com, fra cui Hostage a Love Story, e Before After e collabora con il gruppo di New York chiamato Periods ai loro innovativi progetti. Before The Door ha molti diritti interattivi e diverse opzioni verso i distributori dei nuovi media. Inoltre Before The Door ha ottenuto notevoli successi con zacharyquinto.com e i siti correlati con Six Apart Media. Sean Akers è il responsabile per il settore interattivo di Before The Door, ed è anche un riconosciuto web design di altre società. In varie fasi di sviluppo ci sono decine di progetti per il cinema, la televisione e l’interazione.