SPECIALI…..Cosa sta accadendo al cinema IN ITALIA e cosa manca al cinema Italiano? Una cosa è sicura : non “abbocchiamo” alle cretinate come negli Usa….Ma è il momento di tirare le somme. LO SPECIALE…ECCO LE 3 COSE CHE MANCANO A MOLTI FILM ITALIANI…
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(Prime avvisaglie di stanchezza….)
L’altro giorno una persona via email ci ha scritto ” abbiamo i migliori doppiatori ma si utilizzano le stesse voci fino alla nausea…”…qualche giorno prima Vinicio Marchioni attaccava il pubblico affetto da esterofilia ed effetti speciali…Repubblica riportava una frase ”Amate le str… con gli effetti speciali più della vostra storia” …una settimana prima ci scriveva un noto produttore “in un paese civile Quasi amici avrebbe incassato almeno il doppio”
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(E’ il momento di tirare le somme..)
C’e’ un film ”Quasi amici” (l’uovo di Colombo) che ha conquistato l’Europa.
Il film aveva TUTTO quello che serve per il successo in sala : si rideva e ci si emozionava, era realizzato tecnicamente bene seppur girato in grande parte in interni, attori giusti e dialoghi perfetti
(“hai detto niente!”..direbbe qualcuno)…
Ma aveva una cosa importante: coinvolgeva il pubblico ed e’ l’unico film di quest’anno che ancora ricordi e che vorresti rivedere, perche’? Perche’ ti ha coinvolto emotivamente
Sui manuali che spiegano come avere una supermemoria la prima regola per spostare i ricordi nella memoria a lungo termine e’ “emozionare”. Se qualcosa ci emoziona la ricorderemo per moltissimo tempo.
Il cinema deve essere coinvolgente che si parli di storia accaduta o di finzione deve essere realizzato per arrivare allo spettatore, per parlare con “immagini” + “suoni”= “emozioni” a chi e’ seduto nel buio della sala.
E’ PURTROPPO vero che molti registi italiani realizzano film che non escono mai dallo loro testa (sono coinvolti solo loro) per entrare nel cuore del pubblico, rimanendo delusi che nessuno abbia “risposto in sala” e attaccando il pubblico e non analizzando il proprio ego.
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(Il segreto del successo? STORIA, RITMO E DIALOGHI…STORIA, RITMO E DIALOGHI Lavorare per il pubblico non tradendo il proprio talento)
Ma qual’e’ il segreto del successo di un film? LA STORIA
Tutto parte dalla storia, indispensabile il RITMO (importantissimo. E’ uno dei difetti del 99% dei film italiani ma non lo vogliono capire) e soprattutto i dialoghi non devono essere scontati e devono “rimanere” nella testa del pubblico…
Un libro indimenticabile resta per sempre perché ci ha fatto piangere o paura o ci ha divertito…ha uno stile che cattura, al cinema una storia non deve restare nella testa del regista che sia piccola o grande deve essere realizzata per coinvolgere il pubblico.
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(Film ITALIANI? A volte noiosi perchè poco “COINVOLGENTI”)
Premesso che in Italia non esistono ad oggi registi alla Terence Malick o David Lynch o Lars von Trier, la gente che sceglie un film italiano vuole essere coinvolto e non vuole mai annoiarsi, per questo serve ritmo.
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(Film storici o di denuncia?)
Per i film storici non e’ un buon momento (parliamo di incassi) prevede una preparazione al viaggio (conoscenza del periodo, e dei personaggi) che lo spettatore non e’ sempre disposto ad accettare.
I film di denuncia sono e resteranno importanti e indispensabili ma e’ meglio entrare nella testa dello spettatore e far breccia con un film non di denuncia e attuale perche’ come dice Moretti o il suo sosia “Le parole sono importanti” e possono ferire e rimanere quanto le immagini d’epoca.
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(Il lusso dell’immagine….ma noi non abbocchiamo…mai..fortunatamente)
Certo c’e’ chi sceglie film americani perche’ ama vedere spesi i soldi nei film (se vai all’Adriano o a Porta di Roma o a Parco leonardo 3 sale programmano The Avengers a Parco de’ medici 4) solo che all’azione bisogna legare anche una storia che abbia un ritmo anche nei dialoghi.
Ecco il primo errore italiano quello di pensare che il pubblico sia uguale ovunque.
Negli Usa “abboccano a tutto”, puo’ sembrare strano ma nella scelta siamo noi più accorti, ecco che il film sul diavolo operazione di marketing e gran successo negli Usa qui dopo i numerosi vaf…di fine proiezione e’ rimasto qualche giorno. La comicita’ molto demenziale negli Usa ancora funziona qui NO .
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(Negli Usa le banche decidono le carriere degli attori)
A dominare il mercato negli Usa sono le grandi banche, gli attori sotto contratto con le grandi case di distribuzione si ritrovano a fare film senza senso…ecco che dopo anni di onorata carriera vedi miti come Donald Sutherland o grandi attori come Liam Neeson fare di tutto da Battaglie in mare, a Isole da ritrovare a cinereality all’ultimo concorrente.
I sequel (ma solo il primo) andranno sempre bene in Italia perche’ attraggono il pubblico del primo e richiamano coloro che hanno recuperato successivamente grazie al tam tam il primo film in tv, dvd, internet o altrove e tutti andranno a vedere il sequel..che non supera MAI pero’ in Italia il numero 2 a meno che non si parli di generi particolari o personaggi affascinanti (H.Potter, Pirati Caraibi o Fast and the Furious, Batman)
L’ennesimo Mission Impossible per esempio in Italia e’ stato un flop (e negli Usa andato bene) come lo abbiamo definito noi più che “protocollo fantasma..”…. è un film da “sceneggiatura fantasma”
IN ITALIA anche i film di Hollywood non passaso se realmente non coinvolgono, la gente se vuole confusione in sala sceglie altri posti.
Il thriller, horror sono i più amati, l’America preferisce fare sequel. L’horror per loro vuol dire ad oggi far spuntare all’improvviso un’ombra dopo 80 minuti di film senza senso.
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(Comicità o commedia usurata? No…va solo migliorata)
Fortunatamente in Italia film americani senza senso non “passano” e nell’incertezza di Hollywood l’Italia aveva trovato un canale di “sorpasso” : quello delle commedie..un genere usurato e di cui negli ultimi 9 mesi si e’ abusato per la mancanza dei 3 punti di forza
STORIA, RITMO, DIALOGHI
STORIA, RITMO, DIALOGHI
Alcuni film italiani (diciamocelo) erano noiosi (cosa che un “Quasi amici” che parla di un uomo malato..non era), altri non avevano ritmo (o non decollavano o si perdevano scena dopo scena), altri ancora avevano dialoghi improbabili, scontati o lontani dalla realta’.
La storia puo’ essere semplice, ma deve spiazzare lo spettatore anche nei dialoghi (vedi la fortuna di serie come Desperate in tv o di film bellissimi che non si vedono in America da decenni come Qualcosa e’ cambiato e simili…)
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(Festival? Non fanno più la fortuna dei film…Venezia è stato un bagno di sangue in sala)
E’ pur vero che c’e’ chi confeziona film per partecipare ai Festival che pero’ non trainano più film Italiani.
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(E SIAMO AD UN BIVIO…..SERVE ASSOLUTAMENTE INCASSARE…..Non più girare la storia interessante solo per il regista)
E ad oggi siamo arrivati ad un bivio “o fai un film che possa guadagnare realizzato per poter far arrivare un messaggio al pubblico…. sempre con storia non scontata,ritmo ed ottimi dialoghi oppure non si va da nessuna parte”
Ogni film piccolo o grande dovrebbe partire non come esercizio di stile ma come passo che restera’ per sempre nel curriculum di un regista (e degli sceneggiatori).
Arrivare al pubblico non vuol dire solo far ridere …vuol dire raccontare una storia (che sia drammatica, comica) non annoiando il pubblico con dialoghi freddi. Ogni piccola scena deve darti qualcuna e molti film italiani sono pieni di scene “di passaggio” che ti fanno dimenticare tutto una volta tornati a casa. Fare film per un artista non deve essere un marchio di fabbrica da riproporre all’infinito, ma reinventarsi. Quello è il genio , quello è talento.
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(Intrattenimento conivolgente)
Il cinema deve essere intrattenimento “Quasi amici” diverte, emoziona, sorprende non è un solo genere e rimane perche’ nessuna scena e’ scontata o noiosa.
I francesi realizzano anche delle boiate pazzesche,diciamocelo, ma se i francesi riescono a realizzare un film del genere anche noi possiamo.
Ma per arrivare a “Quasi amici” i registi e gli sceneggiatori ITALIANI non devono ripetersi
più che pensare al ciak,motore ,azione di serie devono contare fino a 3 tutti i giorni “storia, ritmo,dialoghi”..”storia,ritmo,dialoghi…” se si raggiungono i 3 obiettivi si convince il pubblico altrimenti sara’ sempre più difficile incassare con un film italiano.
S.F.