Non poteva che essere la biografia dell’icona del movimento lgbt italiano, Mario Mieli, controverso pioniere della sessualità oltre gli schemi e cantore della fisicità del corpo e dei contatti, a inaugurare il ritorno al cinema italiano dopo i mesi di chiusura.
E così, gli “amari” anni 70 e l’ “amaro” anno 2020 si incontrano in un vero evento, dopo una entusiasmante anteprima nella serata di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma 2019.
Con il suo quinto lungometraggio, Adriatico rilegge gli anni 70 attraverso la vita di uno dei suoi protagonisti più originali ed estremi: Mario Mieli, attivista del nascente movimento omosessuale, intellettuale, scrittore, performer, morto suicida a 30 anni nel 1983: una vita brevissima ma intensa.