Isole è una favola moderna che racconta l’incontro di tre solitudini e la nascita di un amore fatto di timidi sguardi e approcci impacciati. Una storia che matura sotto il tetto di una casa canonica sulle isole Tremiti.
È qui che per una serie di coincidenze si ritrovano a vivere insieme Ivan, un immigrato clandestino, Martina, una ragazza che ha “perso” l’uso della parola, e don Enzo, l’anziano tutore di Martina.
I loro rapporti via via si intensificheranno e prenderanno nuove forme: l’amicizia tra il vecchio prete e lo straniero, ma soprattutto “l’amore” tra Ivan e Martina, un amore a cui si opporranno l’interesse e la cattiveria del mondo circostante, rappresentato da Wilma, la sorella del vecchio don Enzo. Proprio però nell’inaspettata alleanza dell’anziano prete – padre putativo della ragazza che, inizialmente “indignato” e spaventato dal loro amore finirà invece per parteggiare con i due – Ivan e Martina troveranno l’unica complice. Una complicità che legittimerà e darà dignità al loro amore.
Note di regia
L’esigenza di raccontare una storia nasce – come sempre forse accade – da un bisogno personale, un bisogno che si insinua dentro di te quando un gesto, un’emozione o una situazione ti colpiscono, a volte senza che tu te ne sia neanche reso conto, amplificandosi in seguito, pian piano, fino ad arrivare a non potere più essere controllate; ad un certo momento quelle sensazioni non è più possibile contenerle, ti salgono dallo stomaco e vengono fuori.
Proprio questo montare di emozioni mi ha “obbligato” a raccontare “Isole”, principalmente una storia d’amore, ma più in generale di uomini intrisi del dolore del vissuto.
Quello, infatti, che più mi interessa mostrare sono le relazioni tra le persone, specie quelle che per vicissitudini diverse si sono discostate da ciò che oggi viene definito “normale”, ritrovandosi così automaticamente ai margini della società.
Ecco quindi Martina ed Ivan alle prese con le loro esistenze, vite difficili e in qualche modo fuori dal mondo, ma che ritroveranno senso e compimento proprio nel loro incontro, nel riconoscersi anime affini e nell’amarsi, perché solo nella rivalutazione dei rapporti tra gli esseri umani si annida l’energia per andare avanti. A loro si opporrà il mondo circostante, un mondo accecato dagli interessi e incapace, quasi impossibilitato, ad avere rapporti.
Da ciò nasce la scelta della location: l’isola, rendendo subito evidente ad un primo sguardo il suo “essere a parte” e il suo dipendere dal rapporto e dai collegamenti con “l’altro” (la terra ferma), si pone come immediata metafora della condizione umana, la cui unica possibilità di salvezza è data dalla interrelazione.
Su questa isola seguiremo i nostri protagonisti nel loro percorso, che li metterà davanti alle proprie paure e “malattie”, al proprio passato. Percorsi che si sviluppano appunto in un paesaggio incantevole eppure aspro e deserto, dove i personaggi si muovono inizialmente nel buio, quasi come fantasmi, in un equilibrio precario esterno che è anche situazione emotiva interiore, per poi, parallelamente alla crescita dei rapporti, riempirsi di calore e vitalità.
Con “Isole” ho voluto raccontare come il riscatto e la ‘vittoria’ esistano solo nella dignità con cui si affronta la vita.
Stefano Chiantini
IL REGISTA Stefano Chiantini
Stefano Chiantini Nasce ad Avezzano (L’Aquila) il 05 agosto 1974.
Laureato in Storia e Critica del Cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Dopo aver diretto alcuni cortometraggi e aver lavorato come aiuto regia nel film Incantesimo napoletano di Paolo Genovese e Luca Miniero e nel documentario Paesaggio a sud di Vincenzo Marra, passa alla regia nel 2004, quando scrive e dirige il lungometraggio Forse si…forse no…, pellicola super 16mm, con Alessandro Tiberi, Luciano Federico e Cristiana Capotondi.
Nel 2007 scrive e dirige il suo secondo lungometraggio L’Amore non basta, pellicola super 16mm, con Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Ivan Franek e Marit Nissen. Produzione Obraz Film e Liupo Film. 2008, distribuzione Media Film.
Si dedica poi alla sua terza opera Isole, produzione Obraz Film, con Asia Argento, Giorgio Colangeli e Ivan Franek. Terminato ad agosto 2011, il film è stato finora selezionato al Toronto Film Festival, al Festival de Cine italiano de Madrid, al Victoria Film Festival, al Festival di Londra Cinema made in Italy, al Durban International film festival. L’uscita in sala è prevista nella primavera del 2012.
Esperienze televisive: regia della seconda unità di Tutti pazzi per amore 3, produzione Publispei – Rai.
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