DALL’11 MAGGIO WORKERS DI LORENZO VIGNOLO.
un film di
LORENZO VIGNOLO
con
Dario Bandiera
Alessandro Bianchi
Paolo Briguglia
Nino Frassica
Nicole Grimaudo
Francesco Pannofino
Michelangelo Pulci
Alessandro Tiberi
Daniela Virgilio
Pronti a tutto
-
SINOSSI
Sandro (Alessandro Bianchi) e Filippo (Michelangelo Pulci) sono proprietari dell’agenzia interinale “Workers”, praticamente trovano lavoro alle persone. Davanti a loro scorre gente di ogni tipo a caccia di impiego, personaggi pittoreschi e disoccupati pronti a tutto. Incontro dopo incontro, i due si imbattono talvolta in storie eclatanti, impossibili da non raccontare. I due, sfigati con le donne, si ritroveranno perfino ad intrattenere due bellissime ragazze durante una cena. Attraverso i loro racconti seguiremo tre storie che ruotano attorno a lavori che nessuno vorrebbe fare, ma proprio per questo drammaticamente esilaranti…
La prima storia è “Badante“:
Giacomo (Alessandro Tiberi) è un bamboccione, un giovane adulto mai cresciuto che vive alla giornata, finché il padrone di casa lo minaccia di sfratto, sua madre e la ragazza gli negano aiuto e a lui non resta che accettare un lavoro che mai nella vita avrebbe pensato di fare: il badante. Ma la cosa peggiore è un’altra: la persona di cui deve occuparsi, Mario Spada (Francesco Pannofino), è un invalido, sì, ma di un tipo davvero particolare: volgare, strafottente, giocatore di poker incallito, vizioso, attaccabrighe, ficcanaso, amante della vodka e degli eccessi; Mario costituirà per Giacomo una delle prove più difficili della sua vita e lo costringerà ad eliminare ogni buonismo. Riuscirà il nostro giovane worker a portare a termine il lavoro? Riuscirà questa strana coppia a fare amicizia o Giacomo si ribellerà definitivamente? Dopo aver subito uno spassoso crescendo di vessazioni, lo verremo a sapere.
La seconda storia, “Cuore toro” è una commedia romantica:
Italo (Dario Bandiera) è innamorato di Tania (Daniela Virgilio), la ragazza che lavora nel negozio di vestiti in centro. Lui, con mazzo di fiori alla mano, ha intenzione di presentarsi e dichiararsi, ma quando finalmente riesce a invitarla a pranzo, le cose si mettono subito male. A tavola Tania si annoia e Italo s’impappina. Insomma, un disastro. Almeno fino a quando Tania scopre che Italo è un chirurgo. Improvvisamente Tania è coinvolta e interessata, ma c’è solo un piccolo problema: Italo non è affatto un dottore. Lavora in un allevamento di tori ed è un prelevatore di campioni genetici di esemplari da riproduzione. Insomma, un lavoraccio. Fino a ieri non gli pesava affatto ma oggi, complici le attenzioni di Tania, è un segreto di cui vergognarsi. Le cose tra i due sembrano comunque andare bene, ma si complicano quando Ramon, il migliore dei tori dell’allevamento, comincia a mostrare segni di gelosia. Possibile che il toro si sia innamorato di Italo? E che farà Tania quando inevitabilmente scoprirà la verità?
Ma la storia più incredibile, “Il trucco“, Sandro e Filippo la raccontano a Eva e Eleonora, le due splendide ragazze che hanno accettato il loro invito a cena:
Alice (Nicole Grimaudo) è una truccatrice. Si rivolge all’agenzia “Workers” per un lavoro qualsiasi: cinema, fiction, teatro. Niente da fare. Anzi, una cosetta per una truccatrice ci sarebbe. Alice non può immaginarsi che razza di lavoro le hanno rimediato: truccare cadaveri in un’agenzia di pompe funebri! Ma questo non è niente, rispetto a ciò che le accadrà in seguito. Alice s’imbatterà in un giovane siciliano dall’aria afflitta, Saro Tartanna (Paolo Briguglia), che si presenta in negozio per piangere la scomparsa della sua giovane moglie, Samantha. Lo scherzo del destino di Alice è la sua incredibile somiglianza con Samantha… Si troverà a impersonare la moglie di Saro al cospetto di suo padre, il super latitante mafioso Don Ciccio Tartanna (Nino Frassica). Cosa non si fa pur di lavorare!!
Pronti a tutto
- NOTE DI REGIA
Il progetto di “Workers” parte qualche anno fa da un’idea del produttore Galliano Juso, che qui è coautore del soggetto. Fu lui a propormi alla produzione del film, anche se l’idea iniziale era di affidare gli episodi a registi differenti. In un secondo momento, però, si è preferito accentrare il tutto sotto un’unica cabina di regia. L’idea era quella di mettere in scena le disavventure tragicomiche di una serie di disoccupati in un contesto sociale meno floreale di quanto siamo abituati a vedere nelle commedie contemporanee italiane.
Gli episodi hanno uno stile ed un umorismo differente tra loro, ma ancor prima di pensare al tipo di regia che avrei adottato, ho capito che era massima priorità per me lavorare bene in fase di sceneggiatura. Fortunatamente ho potuto contare sul talento di Stefano Sardo (“La doppia ora”, “Tatanka”), mio sceneggiatore di fiducia col quale condivido un’intesa più che decennale. Ciò mi ha permesso di seguire passo per passo l’evoluzione delle storie, dar loro una direzione che fosse il più vicino possibile alle mie corde e arrivare a trovare la visione d’insieme. E’ in questa fase che è nata l’idea far ruotare le storie attorno all’agenzia interinale “Workers – di Sandro & Sandro”.
Proprio come i due narratori dell’agenzia interinale, ho basato il film sul piacere stesso di raccontare le storie, ben consapevole di rischiare di trovare, come succede proprio a Sandro durante la cena, qualcuno a cui non interessa affatto, ma questo è il rischio di chiunque si metta in gioco. Per questo motivo la recitazione non è mai sopra le righe e i dialoghi e il montaggio sono basati sulla relazione e l’ascolto. La comicità scaturisce dalle situazioni paradossali in cui sono immersi i protagonisti ed in questo modo ho inteso raccontare metaforicamente la realtà che viviamo in questi anni.
Avendo un lungo background nell’ambito del videoclip musicale, è mia caratteristica visualizzare rapidamente le storie attraverso inquadrature e montaggio, proprio per questo mi sono permesso di tralasciare questi due aspetti e occuparmene solo pochi giorni prima delle riprese, poiché solo una volta definito il cast e trovate le location giuste, avrei capito come far “danzare” la cinepresa. Ho cercato di lavorare al meglio con gli attori cercando di valorizzare appieno le caratteristiche di ognuno. Non avrei, infatti, potuto realizzare un film del genere senza una recitazione di livello e una punteggiatura rigorosa. Il lavoro con ciascuno degli attori meriterebbe un capitolo a parte.
La scelta di Torino come location, città perfetta per un film legato al mondo del lavoro, ha dato al film un’atmosfera mitteleuropea e reso piuttosto agile la lavorazione del film, le cui riprese alla fine sono durate quasi otto settimane, interamente svolte col sorriso.
LORENZO VIGNOLO
(Chiavari, 16 Giugno 1973) è un regista italiano, molto attivo nel campo dei videoclip. Inizia la sua carriera con i cortometraggi “Insert Coin” (1995), “Dove” (1996) e “Senza Piombo” (1997), fondando con l’attore e musicista Andrea Bruschi il movimento genovese “Zerobudget”. In ambito cinematografico ha realizzato due lungometraggi: “500!” (2001), diretto a sei mani con Giovanni Robbiano e Matteo Zingirian, e “Tutti all’attacco” (2005), con Massimo Ceccherini, prendendo il timone del set pochi giorni prima delle riprese. Nel Maggio 2011 sono state annunciate le riprese del film
Workers con Nicole Grimaudo e Dario Bandiera. Ha diretto più di un centinaio di videoclip musicali per diverse case discografiche a partire dal 1997, settore in cui è ancora attivo, cominciando da quelli per Mao e lavorando, tra gli altri, con Mario Venuti, Articolo 31, Annalisa Minetti, Delta V, Litfiba, Gazosa, Tre Allegri Ragazzi Morti, Perturbazione, Baustelle, Cristina Donà, Subsonica, Irene Grandi, Meganoidi, Gregory Darling, Alexia, Bugo, Amor Fou e recentemente con Virginiana Miller e The Blow Monkeys. Dal 1998 al 2008 la sua produzione è stata esclusivamente su pellicola cinematografica.
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