“E’ difficile ma ce la fai e io ce l’ho fatta…”
Pavarotti
“Non volevo diventare famoso, volevo che l’opera diventasse famosa…era un modo per restituire a Dio quello che lui aveva dato a me”
“Essere famoso….essere riconosciuto..so solo che quando torno a casa con moglie e figlie sono zero…ma sono felice”
Il docufilm racconta in ordine cronologico la vita e i successi di Luciano Pavarotti, figlio di un fornaio che cantava in chiesa e si dilettava a cantare a livello amatoriale in una piccola associazione di Modena di coristi non professionisti.
Il padre trasmise al figlio la passione per la musica operistica,. Dopo aver avuto l’ok dal padre per intraprendere la carriera di tenore un giorno arrivò l’occasione della sua vita…
Al Covent Garden sostituì il collega malato Giuseppe Di Stefano uno dei più grandi di sempre, una star…
e a sua volta girando tutto il mondo divenne lui stesso la star.
In quella tournée Pavarotti racconta “iniziai a diventare un vero cantante professionista, imparai a respirare, la cosa più semplice ma anche difficile, osservavo il diaframma della protagonista prima che emettesse le note, aveva una tecnica fenomenale”
Placido Domingo “Quando ascoltavo Luciano, lo vedevo aprire la bocca e fare miracoli…”
“Era una delle persone più semplici, si definiva un campagnolo”
Nel biopic si vedono anche le sue interviste e le incursioni televisive anche in showcooking e vivendo in molti hotel dirante i suoi spettacoli in giro per il mondo si portava cibo italiano
“Amva i buffet degli hotel.. ”
Griminelli raccontava era legatissimo al cibo di Modena “quando era negli Usa mi chiamava di notte prima che io partissi e mi diceva metti in valigia due chili di tortellini, cinque chili di parmigiano, prosciutti e portavo una valigia a parte piena di questa roba..”
“Prima di ogni performance sorrideva dicendo vado a morire…. la gente non si annoiava mai di lui”
Un doc per tutti quelli che hanno amato l’uomo e la star mondiale Luciano Pavarotti.