“I miserabili” – USCITA APPENA CONFERMATA PER IL 12 MARZO  DEL FILM PIÙ ATTESO DI MARZO PER CHI AMA IL CINEMA DELLE GRANDI EMOZIONI AL CINEMA

Una squadra anticrimine alle prese con le bande giovanili….un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico

USCITA APPENA CONFERMATA PER IL 12 MARZO  DEL FILM PIÙ ATTESO DI MARZO PER CHI AMA IL CINEMA DELLE GRANDI EMOZIONI AL CINEMA

Dal 12 marzo in sala “I miserabili” di Ladj Ly  - IL FILM CHE HA RAPPRESENTATO LA FRANCIA AGLI OSCAR E CHE HA TRIONFATO AI Premi César (Miglior film, Migliore promessa maschile, Miglior montaggio e César del pubblico), Premio Goya come miglior film europeo, Premio della giuria al Festival di Cannes.

Nella periferia a un’ora dal cuore di Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico. Stéphane, insieme a due colleghi veterani di una squadra anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio di cronaca diventerà il pretesto per una deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti contro tutti senza pietà.

“I miserabili” di Ladj Ly con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djebril Zonga – LUCKY RED – “LES MISERABLES”

https://www.youtube.com/watch?v=DtcIRLBk2Dw

 

 

DAL 12 MARZO AL CINEMA

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Ispirato alle sommosse di Parigi del 2005, il film “I Miserabili” di Ladj Ly ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards è stato candidato al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e ha trionfato ai César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior Film.

 

Un affresco sincero e autentico delle periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio, un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico, che non si abbandona a facili condanne e non cade nelle trappole della faziosità o del vittimismo, dove il confine tra bene e male si fa assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”

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