1 Maggio Hunger Games – Tutte le curiosità

SINOSSI

Ogni anno, nelle rovine di quello che una volta era il Nordamerica, la capitale della nazione di Panem, costringe ognuno dei suoi dodici distretti a nominare un ragazzo ed una ragazza per partecipare agli Hunger Games. Una contorta punizione per una passata rivolta oltre ad essere una tattica intimidatoria del governo, gli Hunger Games sono un evento televisivo nazionale nel quale i “Tributi” combattono l’uno contro gli altri finché rimarrà un solo superstite. La sedicenne Katniss Everdeen si offre volontaria al posto di sua sorella per partecipare ai giochi, e dovrà contare unicamente sul suo acuto istinto e sui consigli di un ubriacone ex vincitore dei giochi, Haymitch Abernathy quando si troverà ad affrontare Tributi super allenati, che hanno dedicato la loro vita intera alla preparazione dei Giochi. Se mai dovesse far ritorno a casa, il distretto 12, Katniss si troverà di fronte all’impossibile scelta di contrapporre la sopravvivenza all’umanità ed alla vita l’amore. THE HUNGER GAMES è diretto da Gary Ross, con la sceneggiatura di Gary Ross, Suzanne Collins e Billy Ray, prodotto dalla Color Force di Nina Jacobson in tandem con il produttore Jon Kilik. Il romanzo bestseller di Suzanne Collins, il primo di una trilogia pubblicata dalla Scholastic, ha venduto, solo negli Sati Uniti, oltre 26 milioni di copie ed ha realizzato un enorme seguito mondiale. Ad oggi, è nella lista dei bestseller del The New York Times da oltre 180 settimane consecutive/più di tre anni, dalla data di pubblicazione nel settembre 2008 , ed è costantemente apparso nella lista dei bestseller di USA Today e Publishers Weekly.

 

 

NOTE DI PRODUZIONE

 

Nelle rovine di una terra anticamente conosciuta come Nord America, gli annuali Hunger Games stanno per iniziare, e la partecipante sedicenne Katniss Everdeen ha solo una remota possibilità di ribaltare i terribili pronostici della vigilia. Come molti nella nazione di Panem, Katniss vive in uno dei dodici distretti costretti in schiavitù, governati da un Campidoglio avvolto dal mistero, che dopo decenni di caos e guerra, reprime il popolo sotto il peso di una dura nonché decadente dittatura . Ogni anno, per il Giorno della Mietitura, ogni distretto ha l’obbligo di scegliere, tramite estrazione o volontariamente, un ragazzo ed una ragazza per rappresentarlo nella contorta idea di grande intrattenimento del Campidoglio che dimostra il suo totale controllo, ed allo stesso tempo offre al popolo affamato la più debole speranza a cui aggrapparsi. Questi sono gli Hunger Games , una intensa competizione di stile gladiatorio tra 24 guerrieri adolescenti conosciuti come Tributi, uno spettacolo TV dal vivo fino a quando uno solo rimane in vita . . . e una volta entrata, per Katniss non è il momento di ripensamenti. In questo giorno, nel Distretto 12, accade l’imprevisto– la sorellina di Katniss, Primrose, nutrita ed accudita da Katniss per gran parte della sua vita, viene scelta per partecipare ai giochi. In una coraggiosa ed autolesionistica scelta, poiché potrebbe esserle fatale, Katniss si offre volontaria per prendere il suo posto. Immediatamente lei ed il suo nuovo compagno Tributo, il figlio del fornaio Peeta Mellark, vengono presi in custodia, trasferiti al Campidoglio e assegnati ad un affascinante ritocco d’immagine e duri allenamenti, che li prepara ad affrontare spietati “Tributi professionisti” provenienti dai Distretti più ricchi e che hanno dedicato le loro vite in attesa dei giochi. Nei giorni a venire, sotto la tutela dell’ubriacone ex vincitore dei giochi, Haymitch Abernathy, Katniss affinerà il suo istinto, consoliderà l’abilità nel tiro con l’arco e concentrerà la sua crescente forza e volontà, in quello che sembra essere il solo imperativo disponibile: rimanere viva ad ogni costo. Ma una volta entrata nella foresta che funge da arena, come concorrente sorpresa dei Giochi, Katniss inizia a capire che più della promessa fama, la fortuna e l’esistenza stessa sono elementi essenziali. Se dovesse spettare a lei la vittoria, dovrà decidere tra la provocazione ed il cuore spezzato, tra la sopravvivenza e l’umanità, tra la sicurezza e la fiducia e tra la vita e l’amore. THE HUNGER GAMES è diretto da Gary Ross, con la sceneggiatura dello stesso Ross, Suzanne Collins e Billy Ray, prodotto dalla Color Force di Nina Jacobson in tandem con il produttore Jon Kilik. Produttori esecutivi sono Robin Bissell, Collins e Louise Rosner-Meyer. Gli interpreti sono Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Wes Bentley, Toby Jones, Alexander Ludwig, Isabelle Fuhrman, Amandla Sternberg, con Stanley Tucci e Donald Sutherland. Il team del dietro le quinte comprende il direttore della fotografia nominato all’Oscar®, Tom Stern (THE CHANGELING, MILLION DOLLAR BABY); il montatore Stephen Mirrione, vincitore dell’ Oscar® per TRAFFIC; Juliette Welfling, candidata all’Oscar® per LO SCAFANDRO E LA FARFALLA; lo scenografo Philip Messina (OCEAN’S TWELVE, OCEAN’S THIRTEEN); la costumista 3 volte candidata all’Oscar®, Judianna Makovsky (SEABISCUIT, HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE, PLEASANTVILLE), il compositore T Bone Burnett (Oscar® per CRAZY HEART) e il candidato all’Oscar® per otto volte, James Newton Howard.

 

IL FENOMENO THE HUNGER GAMES

 

Benvenuti nell’intensa realtà della sedicenne Katniss Everdeen, che deve tentare di sopravvivere, grazie solo al suo spirito e forza di volontà, in un mondo futuro che è allo stesso tempo high tech ed apocalittico, sfavillante e primordiale, altamente pericoloso e specchio rivelatore del nostro stesso mondo. Rivelato interamente attraverso il personale punto di vista di Katniss, THE HUNGER GAMES spiega come questa figlia di un minatore dal futuro incerto, si trasforma da semplice pedina, per mezzo di una letale gara televisiva, in una eroina sentimentale e dedita al sacrificio che scopre di dover combattere per molte più cose oltre che per proteggere la propria famiglia. Pochi tra quelli che hanno incontrato Katniss sono stati capaci di resistere all’emozione viscerale guardandola trovare la sua forza, decisione e il cuore, sotto la pressione più estrema che un adolescente possa immaginare. Questo è stato certamente vero per i produttori della Lionsgate Entertainment. Per loro, il viaggio di Katniss ha oltrepassato la sensazione letteraria di Suzanne Collins. Con la forza e la bellezza di THE HUNGER GAMES, hanno capito immediatamente che meritava di essere portato sullo schermo. Quando la produttrice Nina Jacobson ha acquisito i diritti del romanzo nel 2009, THE HUNGER GAMES stava da poco conquistando la devozione del pubblico. Jacobson ha portato il libro ai produttori esecutivi della Lionsgate, Joe Drake e Alli Shearmur, oltre ad altri dirigenti dello studio, che sono rimasti istantaneamente conquistati da Katniss e dal suo viaggio. Solo dopo aver iniziato lo sviluppo del progetto, la popolarità del romanzo crebbe insieme ad alcune anticipazioni del film. In milioni iniziarono a chiedersi come la produzione avrebbe rappresentato, la contorta freschezza di un sinistro futuro del romanzo della Collins e – soprattutto – come avrebbe rappresentato la complicata ma coraggiosa eroina che ha reso l’avventura del libro così vera in modo straziante. Recentemente, la Lionsgate e la Jacobson hanno composto una squadra, capitanata dall’audace regista visionario Gary Ross, il quale è stato ugualmente colpito dall’arco di Katniss e da come la sua evoluzione dal punto di vista umano abbia commosso milioni di lettori. L’adattamento dell’idea dietro le quinte era di entrare visivamente nella mente di Katniss, e solo dopo entrare nel suo cuore, allo stesso modo di come la Collins aveva fatto con le parole. In questo modo, il film non avrebbe mostrato soltanto le battaglie sostenute da Katniss contro i suoi compagni Tributi nei Giochi, ma avrebbe minato la ricchezza di temi esplorati dalla Collins attraverso l’esperienza di crescita di Katniss: sacrificio personale, il romantico amore e la questione di dove la nostra attuale società potrebbe condurci. Il mondo di Katniss era inizialmente ispirato, dichiara la Collins, dall’antico fascino del mito greco di Teseo, che ogni nove anni spediva una falange, composta da ragazzi e ragazze, in un labirinto mortale per combattere il mostruoso Minotauro. Era anche ispirato dalle sue esperienze di zapping tra inquietanti sfocature di reality TV e reportage di guerra, domandandosi cosa, questo mix di spettacolo e terrore di vita vissuta, prometteva per la società futura. Insieme, queste due idee hanno portato alla nascita di Katniss Everdeen, la quale irrompe in futuro violento e mitico da una prospettiva uguale a nessuna. La sua avventura nel Campidoglio Panem, una volta preso il posto della sorellina nei Giochi, avrebbe avuto il ritmo mozzafiato di un thriller fantascientifico, mentre in realtà è la storia di una ragazza che si trova a fronteggiare il dilemma morale del potere, l’ingiustizia e l’autoconservazione allo stesso tempo, oltre alla scoperta dell’amore, l’indipendenza e la sua stessa identità. Ex scrittrice per la TV dei bambini e madre di due figli, la Collins ha trovato il modo per far sentire il mondo di Katniss così profondamente personale che i lettori non hanno potuto evitare di immaginare come si sarebbero sentiti loro stessi al suo posto, dato che inizialmente ha dovuto salvare la sorellina, la sua famiglia e poi lei stessa. In seguito, inizia a vedere un barlume di speranza per distinguere gli altri nel paesaggio crepuscolare di Panem. La Collins non ha mai avuto timore di condurre Katniss su terreni rischiosi, perchè sapeva che gli adolescenti sono sempre alle prese con le domande che riguardano il mondo che li circonda. Nella sua proposta per una serie del libro, la Collins scrive: “Sebbene ambientato nel futuro, THE HUNGER GAMES esplora i gravi problemi causati dalla guerra moderna come ad esempio chi combatte le nostre guerre, come sono organizzate e le sempre crescenti opportunità di osservarle da spettatori ”. Tutto ciò viene comparato con la crescita e l’evoluzione di Katniss in una persona testardamente coraggiosa e di sani principi. Ha anche notato che Katniss, sebbene inizialmente diffidente, impara da quest’avventura “una profonda capacità di amare e sacrificarsi per quelle poche persone a cui lei tiene”. Il successo di THE HUNGER GAMES incatena il lettore che si identifica con Katniss — e questo è esattamente quello che è successo. Il libro ha iniziato da subito a passare di mano in mano, da lettore a lettore, sviluppando un devoto seguito che è finito per diventare un fenomeno culturale. Lo scrittore Stephen King ha definito Katniss come “una Annie Oakley con arco e freccia”. The Atlantic Monthly la ha definita “il più importante personaggio femminile nella storia della recente cultura pop ” ed il The New York Times ha definito la Collins “convincentemente dettagliata nella costruzione di mondi e dell’affascinante e memorabilmente complessa eroina”. Stephanie Myer, autrice della serie di TWILIGHT, ha scritto nel suo blog: “La storia mi ha tenuto sveglia per diverse notti di seguito, e anche dopo averlo terminato di leggere, sono rimasta sveglia sdraiata nel letto a rifletterci”. Quando si è sparsa la notizia dell’uscita del libro e del susseguente film, la loro popolarità si è allargata a macchia d’olio. Al momento dell’inizio di produzione del film, c’erano in circolazione 8 milioni di copie del libro; quando la produzione ha terminato le riprese del film, c’erano in circolazione 12 milioni di copie del libro ed ora il numero di copie in circolazione è esploso fino a raggiungere 26 milioni di copie. Il primo romanzo è da 180 settimane consecutive e da più di 3 anni, ad oggi, nella classifica dei bestseller del The New York Times. La Collins ha continuato a scrivere ulteriori due bestseller della serie, Catching Fire e Mockingjay, che hanno affermato Panem come il reame che ha preso la residenza permanente nell’immaginario popolare. All’inizio, la Collins ha preso la decisione di affidare Katniss e la ricreazione della sua vita a Panem, alla Lionsgate perchè le è piaciuto il modo di approccio al progetto, l’accessibilità e l’impegno allo spirito della storia dell’intero staff dirigenziale della Lionsgate. “Di chiunque ci fosse necessità per la realizzazione del film, era lì a portata di telefono” ricorda. “Lo studio era abbastanza piccolo per realizzarlo ma ho sentito che questa sarebbe stata la migliore occasione di vedere il libro diventare un film”. La Lionsgate si è imposta di dimostrare alla Collins che sarebbero stati fedeli alla sua visione per portare il libro sullo schermo. “Suzanne pensava che noi fossimo quelli di SAW,” ricorda Joe Drake della sua prima telefonata con l’autrice, “ma l’abbiamo convinta che avremmo trattato il suo materiale accuratamente e con sensibilità, citando altri lavori del nostro curriculum, come ad esempio il film nominato all’Oscar®, PRECIOUS ed il premio Oscar® come miglior film CRASH”. Nina Jacobson è rimasta ugualmente impressionata per la passione mostrata dalla Lionsgate al progetto. “Mi sono sentita subito coinvolta ed ero certa che avevamo per le mani un grande film da realizzare—ma anche un soggetto da trattare con cura”, spiega. “Mi sono appassionata al fatto che la visione di Suzanne andava salvaguardata e la Lionsgate ci ha fornito il supporto per un adattamento fedele che non parlasse solo di lotte e di sangue, ma che sviluppasse anche altri temi”. La Collins è rimasta gratificata dal contributo della Jacobson. “Fra tutti i produttori che abbiamo incontrato, ho sentito che Nina era la più qualificata per questo lavoro” dice l’autrice. “Le ho creduto quando mi ha detto che avrebbe fatto tutto il possible per proteggere l’integrità del libro”. Sin dall’inizio, Drake, insieme al Presidente della Lionsgate, Alli Shearmur ed al Direttore Marketing ,Tim Palen si sono amabilmente rivolti a Suzanne come ‘Madre Hunger Games’ –il loro scopo più importante era di di mantenrere fede alla parola data, sul modo con cui avrebbero trattato il suo libro. E la scelta del regista era il primo passo e forse anche il più importante nel cammino del loro impegno con Suzanne ed il suo lavoro. Il processo di salvaguardare la storia ed il personaggio di Katniss inizia con la scelta del regista, che avrebbe portato in scena il materiale in loro possesso sia dal punto di vista tecnico quanto, più importante, dal lato emotivo. La loro scelta era stata fatta quando Gary Ross si presentò al primo meeting con la Lionsgate, armato di un esteso storyboards, ed una presentazione in video di ragazzi che parlavano candidamente ed appasionatamente del perchè amassaero così tanto quell libro. Spiega Shearmur, “Dopo questa manifestazione di grande comprensione e sensibilità, abbiamo tutti convenuto che Ross era l’uomo giusto per questo lavoro. E’ conosciuto sia per la fantastica visione di PLEASANTVILLE che per la viscerale emozione di SEABISCUIT, ed è stato l’equilibrio tra i due soggetti ad essere essenziale per questo film”. Per la Jacobson, Ross aveva il perfetto mix di epica e racconto intimo per immergere lo spettatore direttamente dentro le esperienze più soggettive di Katniss. “Gary non è solo un regista ma anche uno scrittore e questa è risultata una distinzione importante per la sua scelta” dice. “Riportare la storia sullo schermo in modo giusto, è stata una grande responsabilità, e la capacità di Gary di comprendere il punto di vista di Katniss, era semplicemente perfetta. Si è instaurato un feeling ottimale con Suzanne, ed hanno finito per scrivere insieme la sceneggiatura. Importanti sono le idee visive di Gary , ha sempre saputo che queste storie si sviluppano sempre intorno ai luoghi dove si muove il personaggio. Così si è avvicinato al progetto in modo che il personaggio crei suspence ad ogni svolta e che lo spettatore abbia la possibilità di conoscere quell mondo attraverso gli occhi del protagonista”. Ross ha poi voluto nel progetto il produttore Jon Kilik, con il quale aveva collaborato in PLEASANTVILLE. Anche lui è rimasto colpito dal libro. “Contiene elementi di cinema classic che ho sempre amato, da GIOVENTU’ BRUCIATA a BREAKFAST CLUB, miscelati con una visione distopica di dove la nostra società ci possa condurre. Ho trovato che il libro era un incredibile e appena finito di leggerlo, ho detto a Gary che ci stavo anche io”, ricorda Kilik. “Conosco Gary dal 1997 e sapevo che era la scelta giusta per THE HUNGER GAMES perchè ha dei bambini che adorano il libro, ed anche perché ha questa rara ed unica abilità di suscitare ansia negli adolescenti e nei mondi alternativi. Anche se questa storia è ambientata nel futuro, credo che Gary abbia percepito molte analogie con il nostro mondo, più di quanto si pensi – ed ecco perché la gente, non solo i ragazzi ma anche gli adulti, sia così coinvolta da Katniss e Panem. Katniss prova a sopravvivere in un mondo duro, fatto di giochi di potere e manipolazione, proprio come il nostro”.

 

 

 

 

PANEM ATTRAVERSO GLI OCCHI DI KATNISS

 

Gary Ross ha testato l’impatto di THE HUNGER GAMES e Katniss Everdeen sui soui stessi figli. “Ho saputo dell’entusiasmo della gente per THE HUNGER GAMES e quando ho chiesto il parere dei miei figli, sono letteralmente esplosi ed hanno iniziato a parlarne fino a quando ho dovuto interromperli, altrimenti mi avrebbero raccontato l’intera storia”, ricorda. “Il loro entusiasmo è stato così contagioso che sono salito in camera ed ho iniziato a leggerlo, alle 1 e 30 di notte ho detto ‘ devo fare questo film’. Un gesto impulsivo”. Sin da subito, Ross ha avuto una visione chiara di quello che va oltre le apparenze del fenomeno di THE HUNGER GAMES. “Nella mia testa era tutto chiaro dall’inizio” dice. “Ho visto che succedeva qualcosa di veramente bello nella storia. Si tratta, ovviamente di un racconto visceralmente emozionante con uno spettacolo orribile del futuro. Ma credo che quello che spinge la gente a passarsi il libro di mano in mano, sia il fatto che in fondo ci sia una ragazza, Katniss Everdeen, che scopre il suo lato umano. Inizia come una persona che vuole combattere per se stessa, per la sua personale sopravvivenza– ma scopre anche, nel corso dei giochi, che esiste qualcosa di più importante che il mero fatto di rimanere in vita. Il suo cuore si apre e diventa una persona disposta al sacrificio per qualcosa di più grande”. Continua: “La cosa essenziale è che ci si sente nei panni di Katniss. In SEABISCUIT, ho voluto visceralmente mettere il pubblico sulla pista di gara. In THE HUNGER GAMES, il pubblico deve entrare nella mente di Katniss. Sai cosa lei vuole. Niente altro. Condividi la sua esperienza al 100%. A questo proposito il film ha richiesto uno stile molto soggettivo. Doveva essere pressante, immediato e strettamente legato a Katniss in ogni momento”. Il suo desiderio di portare in scena la battaglia di Katniss per la sopravvivenza, ed alter cose, è stato istantaneo ma, Ross ha una lunga storia nel portare immagini dettagliate e mondi mai visti prima sullo schermo. Ha iniziato con la sceneggiatura candidata all’Oscar® di BIG che narra la storia di un ragazzo che si trasforma in un uomo; si è evoluta con il debutto alla regia di PLEASANTVILLE, per il quale ha fatto anche la sceneggiatura, che narra le vicende di due adolescenti trasportati in una sitcom del 1950; ed è continuata con SEABISCUIT, che ha scritto, prodotto e diretto, portando il pubblico nel cuore della Grande Depressione, attraverso l’improbabile storia di di un cavallo da corsa perdente nato. Ross è ora pronto ad affrontare la sfida di creare Panem – completamente come sarebbe visto da Katniss, in viaggio dal suo remoto e misero Distretto fino ad arrivare nel fantastico Campidoglio, e poi nella spietata foresta dove i Giochi hanno inizio, dove la sua prospettiva si allargherà strada facendo. Ha cominciato andando direttamente alla fonte, invitando Suzanne Collins a collaborare con lui alla sceneggiatura, e portando tutta la sua profonda conoscenza sui giochi e sulla vita interiore di Katniss. “Non si è trattato solo di coinvolgere Suzanne. Abbiamo formato una squadra di scrittura” dichiara Ross. “E’ stata una fantastica ed elettrizzante collaborazione. Sapere di satre scrivendo un film, non solo con il supporto dell’autore ma anche con il suo input, è stato un vero dono”. Ricorda la Collins: “Gary ha scritto una prima bozza che conteneva la sua incredibile visione registica del film, e poi mi ha generosamente invitata a lavorarci con lui. Abbiamo avuto un feeling creativo, immediato ed esilarante che ci ha seguito fino al primo giorno delle riprese”. La Collins ha compreso che il film sarebbe stata necessariamente una sua esperienza, a prescindere da quanto fosse fedele all’essenza al libro. “Adattando un romanzo in un film di due ore, non puoi metterci dentro tutto quanto” fa notare. “Non tutti i personaggi vengono fuori sullo schermo. Ad esempio, abbiamo dovuto tagliare il personaggio di Madge, tralasciare la storia della ragazza di Avox , e ridurre lo zainetto di Career. Lasciarli fuori è stato difficile, ma credo che queste scelte non abbiano danneggiato l’arco emozionale della storia. C’è stato poi il problema di come raccontare il film in prima persona e trasformarlo in una esperienza drammatica soddisfacente. Nel libro, Katniss non viene mai lasciata sola per un secondo e si è sempre a conoscenza del suo pensiero. Abbiamo dovuto trovare il modo di drammatizzare il suo mondo interiore”. Ross e la Collins hanno affrontato queste sfide– così come la questione di presentare la violenza, che fa parte di ciò che affronta Katniss, in maniera appropriata e di impatto per un pubblico minore di 13 anni– ed hanno avuto modo di ammirare le rispettive capacità creative. “Lavorare con Gary è stato un immenso piacere” conclude la Collins. “Un talento sorprendente, collaborativo e sempre rispettoso del libro”. Tutte le persone coinvolte erano emozionate nel vedere sbocciare la loro collaborazione. “Suzanne ha lasciato a Gary il compito di interpretare il casting, la fotografia e le scenografie, ma lo anche supportato dal punto di vista artistico” spiega Jon Kilik. “Mentre Gary si assicurava che le idee futuristiche e le intelligenti progettazioni dal libro fossero presenti nel film, la sceneggiatura scritta da lui e da Suzanne trattava veramente di relazioni, famiglia, sopravvivenza e la storia di una ragazza che cerca di tornare a casa”. Per Ross, la sceneggiatura doveva iniziare dal mondo che ha reso Katniss quello che realmente lei è: Panem, un futuro regno distopiano ispirato a classici della fantascienza che vanno da George Orwell a Margaret Atwood, ma altresì a quello che la Collins ha reso specifico sia per il punto di vista di una sedicenne che per il momento attuale della cultura americana. “La storia di Panem deve essere intesa con un’allusione ad una varietà di concause – riscaldamento globale, scarsezza di risorse, guerre interminabili , l’insieme di tutte queste cose– hanno estirpato quella che una volta era la cultura americana, culminando in uno stato di oppressione totale. Quando i Distretti si sono ribellati, il Campidoglio ha istituito gli Hunger Games come strumento di controllo, per tenere il popolo in riga” spiega Ross. Sia Ross che la Collins hanno voluto evidenziare il modo con cui i Giochi amplificano l’ossessione odierna per i reality, e quello che espone a rischio mortale Katniss e i suoi compagni tributi. Per quanto i Giochi siano sinistri e disprezzati, tuttavia la gente di Panem ne viene catturata poiché brama di vedere trionfare qualcuno a loro vicino, e vedere la loro vita trasformata. “I Giochi sono come uno spettacolo Romano, ma somigliano anche molto ai reality che vediamo oggi in TV” commenta Ross. “La gente rimane inchiodata nell’assistere ai Giochi perché tutti noi abbiamo il bisogno di vedere qualcuno farcela. Quando il Presidente Snow dice ‘La speranza è l’unica cosa più forte della paura’ è perché sa che è la speranza a coinvolgere le persone nella gara. Questa è una delle tante cose geniali del libro di Suzanne – lei ci mostra che il modo migliore per controllare il popolo non è soggiogarlo ma farlo partecipare. Questo è il modo con cui il Campidoglio controlla i Distretti”. Ross ha inoltre iniziato a visualizzare l’architettura del Campidoglio, il quale doveva emanare autorità agli occhi di Katniss, ma anche rivelare la cinica decadenza di quelli che avrebbero prosperato, mentre lei e i suoi compagni stavano combattendo. Lui e la Collins hanno convenuto che la città avrebbe dovuto evocare il passato, non un luogo di fantasia, sebbene questo avrebbe travolto Katniss all’inizio. “Abbiamo voluto che il Campidoglio ispirasse il senso del suo passato” spiega. “Se guardiamo ai luoghi di potere – dalla porta di Brandenburgo alla Piazza Rossa – vediamo spazi aperti contornati da palazzi di massa enorme. Quella è stata la nostra idea. Per Katniss, tutto ciò evoca un senso di forza e potere”.

 

IL CASTING DEI GIOCHI

Quando si è sparsa la voce che si sarebbe fatto un film di THE HUNGER GAMES, la speculazione sul casting rimbalzò in rete come un fenomeno. In mezzo al trambusto, i produttori iniziarono a comprendere come i più scatenati fans del libro avrebbero visto quello in cui credevano, diventare un film. “Era abbastanza chiaro che tutti quelli che avevano letto il libro, avessero la loro personale idea su chi dovesse interpretare Katniss o Gale o Peeta” nota Gary Ross. “Una riprova di come la gente fosse coinvolta con questa storia, ed io l’ho trovato incredibilmente emozionante”. Aggiunge Nina Jacobson: “La gente aveva diverse opinioni su chi dovesse interpretare le varie parti e tutto ciò metteva ovviamente pressione. Ma provo le stesse emozioni quando amo un libro, a mia volta – Non voglio che nessuno me lo rovini. E così quando abbiamo iniziato i provini, abbiamo parlato a lungo su come cercare l’essenza di questi personaggi negli attori. Si possono creare molte cose diverse sullo schermo, ma non si può creare l’essenza di esse. Hai bisogno di uscire a cercarla.

Katniss e il Distretto 12

 

Questo casting è risultato essere il più difficile– la ragazza che si alza dalla polvere e dalla sporcizia del distretto minerario di Panem per diventare un iconica eroina ribelle: Katniss Everdeen. Le sue origini possono risultare comuni, ma Katniss è tutto tranne che una ragazza semplice. Guidata dalle dure circostanze, può risultare fredda e calcolatrice allo stesso tempo ma nell’intimo è altruista e leale. Appena 16 anni, è nel pieno del suo processo di formazione dei propri ideali, delle nozioni sull’amore e l’autostima self-worth . . . in un mondo dove cose simili sono quasi impossibili. “Katniss è fiera, independente,” la descrive Gary Ross. “E’ cacciatrice, arciera ed atleta, ed all’inizio della storia, possiede già sorprendenti abilità che ha sviluppato per proteggere e nutrire la sua famiglia. Cosa più importante,diventa una persona che scopre la sua verità. Una cosa di cui Suzanne ed io abbiamo parlato, è il fatto che somiglia molto a Giovanna D’Arco– qualcuno che non sopporta i tiranni , che ultimamente le dà il coraggio di sfidare il Campidoglio” Il produttore esecutivo Robin Bissell inoltre osserva, “Nel mezzo dei Giochi, nascono importanti domande per Katniss – non solo se riuscirà a sopravvivere ma anche se imparerà ad amare e chi amare. Acquista considerevole forza ma sboccia anche come essere umano” Giovani attrici da ogni parte del mondo ambivano al ruolo, ma la ricerca si è interrotta quando Ross e Lionsgate hanno incontrato Jennifer Lawrence, che era stata nominata all’Oscar® per la sua devastante recitazione di una ragazza che protegge la sua famiglia nel thriller a basso costo per WINTER’S BONE. Cosa molto importante, la Collins stessa ha dato la benedizione per la Lawrence. La Collins ammette che inizialmente ha avuto una sorta di trepidazione all’idea che chiunque avrebbe potuto impersonare la Katnis che lei aveva in mente. Ma la Lawrence le ha fatto mettere da parte queste preoccupazioni. In una lettera ai lettori di Entertainment Weekly, la Collins scrive: “Nella sua notevole esibizione al provino, hoi osservato Jennifer impersonare ogni qualità essenziale necessaria per il ruolo di Katniss. Ho visto una ragazza che la potenziale rabbia per scagliare una freccia tra gli organiizatori dei Giochi e la protettività di fare di Rue la sua alleata. Che è riuscita a conquistare il cuore di Peeta e Gale sebbene abbia fato del suo meglio per isolarsi da qualunque cosa che l’avrebbe condotta al romanticismo. Soprattutto, ho creduto che questa potesse essere la ragazza che offe una manciata di bacche e incitare la popolazione dei Distretti di Panem, alla rivolta. Penso che questa sia la domanda essenziale per me. Può ragionevolmente ispirare una ribellione? E’ riuscita a proiettare la forza, la sfida e l’intelletto che serve a seguirla in simili battaglie? Per me c’è riuscita. Jennifer’ è semplicemente una grande attrice. Così potente, vulnerabile, bella, spietata e coraggiosa. Non avrei mai creduto di poter trovare qualcuno così giusto per la parte. E non vedo l’ora che la possiate ammirare anche voi”. “Ho sentito di aver trovato l’unica persona che poteva interpretare il ruolo di Katniss” ricorda Ross dell’incontro con la Lawrence. “Ho lavorato con molti sorprendenti attori ma penso che di persone come Jen ne nasca solo una ogni generazione. Ha un talento incredibile ed apporta tante qualità, nude e crude, al personaggio , dettate dal suo naturale atletismo e dal suo potere emozionale. Riesco ad immaginare diverse versioni dei film che ho diretto, ma non potrei mai immaginare una versione di questo film senza Jen”. Aggiunge la Jacobson: “Con il suo provino, Jen ha strappato la parte. C’era potere istantaneo, intensità e certezza nella sua performance. Qualcuno riesce ad essere aggressivo ed altri teneri, lei è entrambe le cose”. Lawrence dice che una cosa la ha portata nel profondo di Katniss: “la sua forza.” Continua: “Sono molto portata ad interpretare personaggi forti, perché vorrei essere così. Questa è una ragazza che porta il peso del mondo sulle spalle e diventa una specie di futuristica Giovanna D’Arco. Sapevo di avere il massimo rispetto per il libro e di quello che lei rappresenta, pertanto avrei fatto di tutto per mostrarlo nella giusta maniera. Mi è piaciuto anche il fatto che Gary abbia capito che il film non parla solamente di quanto sia affascinante Katniss con arco e frecce– ma di come sia tormentata da tutto quello che deve fare”. L’attrice non si è fatta scoraggiare, da quello che sapeva essere lo scrutinio severo di milioni di fans di Katniss. “C’è molta pressione quando interpreti un ruolo di cui così tanta gente va pazza, ma ho capito di poter dormire sonni tranquilli visto che mi sono impegnata a dare il meglio di me stessa” dichiara la Lawrence. “Sapevo di avere un gruppo di persone di talento, concentrate sulla realizzazione del film al massimo delle loro possibiltà, ed è quello in cui ho creduto”. Con la Lawrence nel cast, il seguente impegno è stato quello di trovare il ragazzo che la accompagna nei Giochi: il suo compagno Tributo, Peeta Mellark, il quale è da lungo tempo segretamente innamorato di Katniss ma che non è certo che di lei si possa fidare. Il ruolo di Peeta è di Josh Hutcherson, più famoso per i suoi ruoli in I RAGAZZI STANNO BENE e UN PONTE PER TERABITHIA – e ancora una volta Ross è istantaneamente stato sicuro della scelta. “E’ stato incredibilmente chiaro con Josh. Ci siamo incontrati ed è riuscito ad articolare tutto ciò che provavamo per il personaggio” ricorda il regista. “Mi ha detto ‘Peeta è qualcuno che riesce a disarmare il mondo con il suo fascino, ma lui sa chi ama e da sempre ha amato Katniss. La ama così intensamente, lei è l’unica persona per la quale rinuncerebbe a tutto ’. Dopo di che, mi sono detto ‘ora ho Peeta e posso fare il film’” Suzanne Collins ha ugualmente concordato con il casting. Ha dichiarato a Entertainment Weekly: “Se Josh fosse stato di colore viola pallido ed avesse avuto le ali con sei piedi e avesse fatto quell provino avrei esclamato ‘Prendiamolo!’ ‘Sistemeremo le ali più tardi!’ E’ stato così bravo.” Hutcherson ricorda che dal momento in cui ha iniziato a leggere il libro, ne è rimasto travolto ed ha sentito un legame con Peeta. “Non ho mai sentito un personaggio così vicino a me come persona” dice. “Il suo autodeprecato humor, il suo sguardo alla vita ed il modo in cui cerca di rimanere fedele a se stesso, a prescindere da tutte le cose che si riferiscono alla mia stessa vita. Mi sono sentito molto Peeta in partenza”. Appena i Giochi iniziano, Peeta ha chiaro in mente quello che deve fare. “Il suo scopo è di fare in modo che Katniss sopravviva”, spiega Hutcherson. “Il suo dono più grande è l’abilità di parlare alla gente, di negoziare e manipolare, e usa questa abilità non in modo disonesto ma per proteggere Katniss“. Questo è stato molto semplice per Hutcherson, dato il suo rapport con la Lawrence. “Credo che Jen racchiuda perfettamente in se la ragazza che trova il potere di curarsi di se e degli altri. Ha sia la durezza e la vulnerabilità il che è bellissimo e genuino allo stesso tempo”, dice della sua partner. Nel ruolo del migliore amico di Katniss nel Distretto 12, è l’attore australiano Liam Hemsworth. Anche lui è giunto sul set con senso del pesonaggio molto forte. “Gale è un ragazzo onesto ma con un forte spirito e non c’è niente che odi di più del Campidoglio”, dice l’attore. “Odia tutto ciò che rappresenta. Odia quello che fa alla gente. E crede che gli Hunger Games siano molto, molto sbagliati. Con Katniss, ha sempre creduto che fossero l’un l’altro, l’unica via di fuga dall’orribile mondo che li circonda. Ma quando Katniss viene scelta per gli Hunger Games, è costretto a guardare il programma chiedendosi chi, tra lui e Peeta, alla fine conquisterà l’amata”. Nota Jon Kilik: “Il casting di THE HUNGER GAMES è stato come unire i pezzi di un epico puzzle e Liam nella parte di Gale è stato come uno di quei pezzi perfetti. Ha una forte presenza fisica ed una sorta di qualità eroica che rappresenta realmente quello che Gale è nel libro. Il Distretto 12 è anche la dimora della persona che, più di chiunque altro, alimenta l’istinto di sopravvivenza di Katniss: Primrose, la sorellina alla quale Katniss ha giurato di averla protetta sempre e della quale prende il posto nei Giochi. Ai provini, Ross è rimasto immediatamente colpito da Willow Shields, una undicenne di Albuquerque, New Mexico. “Willow è stata una incredibile scoperta, e mi sono meravigliato come uan ragazzina di quell’età possa avere così tanto talento” dice Ross. Dichiara la Shields, “Prim ha avuto una esistenza veramente difficile, ma che è sempre di aiuto e carina con sua sorella”. Quando Katniss viene mandata nella capitale, Primrose rimane con sua madre, una vedova traumatizzata, che finalmente inizia a risvegliarsi dal suo torpore. La Signora Everdeen è interpretata da Paula Malcomson, l’attrice irlandese vista “Deadwood,” “Lost” and “Sons of Anarchy.” Per la Malcomson, THE HUNGER GAMES è stata una vera esperienza d’insieme. “Gary ha messo insieme un grande cast. E’ una persona per la quale i dettagli sono preziosi e questa è una dote molto apprezzata dagli attori: tutto quel tessuto connettivo che consente di esplorare ogni momento”, dice. “Ho trovato emozionante vedere questo libro fenomenale prendere vita per mezzo di persone che amino così tanto quello che fanno”.

 

 

Il team di Katniss

 

Quando Katniss e Peeta vengono condotti al Campidoglio per i Giochi, le loro vite vengono prese in consegna da una squadra che li convertirà in star televisive oltre che in astuti guerrieri. L’intero processo viene supervisionato da Effie Trinket, la loro escort tuttofare e sostenitrice PR. Per interpretare la scandalosa e allo stesso tempo disperata Effie, Ross ha scelto Elizabeth Banks. Il regista ha lavorato con lei in SEABISCUIT, ma in realtà ha catturato la sua attenzione per avergli scritto una lettera appassionata, nella quale gli chiedeva di darle il ruolo di Effie. “Ho letto il libro non appena uscito e me ne sono inamorata immediatamente”, ricorda la Banks. “Ho chiamato chiunque conoscessi, appena saputo che ne stavano per fare un film. Fare parte del progetto era un mio sogno, ed Effie era l’unico personaggio che sapevo avrei potuto interpretare”. Ross è rimasto impressionato dal suo entusiasmo, ma è andato avanti con il solito rigoroso processo di casting, tenendo in considerazione una vasta gamma di persone. Ciononostante, con il passare del tempo , la scelta divenne evidente. “Alla fine, quando ho veramente iniziato a pensare alla parte e a ciò che richiede, mi sono ditto che doveva essere qualcuno con una sensibiltà comica ma che allo stesso tempo non sia interessato solo a quella”, dice Ross. “Liz lo ha compreso veramente, ed è riuscita a vedere Effie in un contesto incredibilmente importante per la storia.” La Banks voleva rappresentare non solo il suo vivace humor ma anche la sua complessità nel destrggiarsi nella sua precaria posizione al Campidoglio con le inquietanti realtà del suo lavoro. E’ una persona stravagante, ma credo che sia anche impaurita” osserva la Banks. “tocca con mano l’oppressione che la circonda, mentre la maggior parte dei cittadini vivono nella beata ignoranza. Ha anche la consapevolezza che, come molte vite sono in gioco, anche il suo stile di vita lo è, e che se urtasse la sucettibilità di qualcuno tutto questo le potrebbe essere portato via”. Un altro amato personaggio del Campidoglio è Haymitch Abernathy, l’unico vincitore dei Giochi del Distretto 12 ancora in vita– di mezz’età sarcasticamente pungente e raramente sobrio– che diventa il mentore ufficiale di Katniss e Peeta. Haymitch crede che i Giochi siano solo uno spettacolo e che vincerli sia tanto futile quanto perderli, e comunque diventa lentamente ma sicuramente l’avvocato di Katniss. E’ interpretato dal due volte candidato all’Oscar®,Woody Harrelson, conosciuto per la variegate gamma di ruoli interpretati in film come OLTRE LE REGOLE-THE MESSENGER, LARRY FLYNT-OLTRE LO SCANDALO, NON E’ UN PAESE PER VECCHI, ed il recente RAMPART. Harrelson è rimasto sedotto dall’animo ribelle e sornione dell’espeeto di celebrità, Haymitch. “Potreste dire che sia un po’ anti autorità, nel quale mi riconosco”, dichiara Harrelson. “E’ stato un ragazzo che ha vinto i giochi e d’un tratto diventa ricco, la gente è gentile con lui, ha un posto carino dove vivere ma si rende conto che si tratta tutto di una truffa assurda. All’inizio decide di non volere essere coinvolto emotivamente con Katniss, perchè per quanto lo riguarda, non crede che resterà viva a lungo, ma vedendo come se la cava Katniss nei Giochi, comincia a pensare che forse, solo forse, la ragazza ha una possibilità”. Harrelson e la Lawrence impersonano la complicazione relazione tra Haymitch e Katniss. “Haymitch ha diversi motive d’attrito con Katniss perchè sono simili” nota Nina Jacobson. “Sono entrambi sopravvissuti litigiosi e lui non può fare a meno di di sviluppare un invidioso rispetto per lei. In Woody, si può riconoscere l’uomo che ha visto e sperimentato tutto ed ha una debolezza. Ma si può anche riconoscere il sovversivo, fiero uomo che ha l’intelligenza di aiutare Katniss nei Giochi”. Ross ha ammirato Harrelson non solo per l’aspetto comico di Haymitch ma il disincanto che guida il suo spirito selvaggio e che si riflette su Katniss. “C’è una verità ed una certa tristezza e rabbia interiore che Woody esprime in questo ruolo” osserva il regista. “Nonostante Woody sia sorprendentemente divertente, apporta un sottotesto fumante ad Haymitch.” Se Haymitch si occupa della forza e della strategia di Katniss, il suo stilista designato Cinna modella la sua immagine, rivelando non solo la sua abilità artistica con alcuni vestiti da far girare la testa, come quello della “Ragazza in fiamme”, ma anche un cuore generoso. Interprete del ruolo è Lenny Kravitz, la rock star ed attore che ha fornito un’interpretazione memorabile in PRECIOUS. “Ci serviva qualcuno per Cinna che potesse essere forte, sexy ed avere un grande fascino senza troppi fronzoli”, osserva la Jacobson. “Questo è un personaggio bello ed una rock star allo stesso tempo. E così abbiamo scelto uno che la rock star la fa di mestiere”. Kravitz ha trovato il personaggio ammaliante. “Cinna aiuta Katniss creandole le vibrazioni giuste ed insegnandole come attrarre gli spettatori durante i Giochi, così che possa trovarsi degli sponsor” spiega. “Credo che si innamori di Katniss come persona, e non desidera aiutarla solo nello stile ma come essere umano” Dichiara anche che lavorare con Lawrence lo ha reso facile. “Lei interpreta Katniss come qualcuno che sa veramente chi sia e per una ragazza così giovane, questa è una cosa bella”.

 

 

I Tributi

 

A giochi iniziati, Katniss deve prendere le misure ai suoi compagni Tributi, ognuno dei quali potrebbe causarne la morte. Il casting delle due dozzine di Tributi, si è rivelata una grande impresa. “Nel libro, ogni Tributo ha il proprio background sociale e la descrizione fisica, così abbiamo dovuto essere molto selettivi e selezionarli uno alla volta”, spiega Jon Kilik. “La nostra direttrice casting, Debbie Zane, è incredibile nello scoprire talenti dell’età compresa fra i 12 e i 18 anni. Ha visionato una moltitudine di attori ed è stata incredibilmente diligente. Lei e Gary hanno lavorato duro e con pazienza finchè hanno messo insieme il gruppo”. Gli avversari più pericolosi nei giochi sono i cosiddetti “Tributi di Carriera”, i quali vengono addestrati fisicamente alla partecipazione ai Giochi, sin dal giorno della nascita. Katniss è paricolarmente preoccupata da quattro di loro: Clove interpretata da Isabelle Fuhrman, Cato interpretato da Alexander Ludwig, Glimmer interpretata da Leven Rambin e Marvel interpretato da Jack Quaid. Ognuno dei quali è dotato di speciali abilità. “Clove è dotata di molta più intelligenza rispetto agli altri Tributi” dice la Fuhrman, la quale è recentemente stata vista nel film horror, ORPHAN. “La cosa interessante è che sembra una ragazza frivola, ma che nasconde un lato molto oscuro”. Aggiunge Ludwig, più noto per il suo ruolo in RACE TO WITCH MOUNTAIN: “Cato è una persona molto forte, sia fisicamente che mentalmente oltre ad essere spietato, ma io credo che in fondo in fondo sia stato anche una persona buona, prima della sua partecipazione ai Giochi”. Per la Rambin, vista “One Tree Hill”, “Grey’s Anatomy” e “CSI: Miami”, il segreto per interpretare Glimmer è stato di fare tutto al 110%. “Glimmer considera i Giochi un onore” nota. “Si gode la fama, e per questo motivo può essere considerata una grande minaccia”. Quaid, che ha debuttato con THE HUNGER GAMES, dice di Marvel: “Non posso dire che sia il più intelligente del gruppo, ma è entusiasta di esserci e ce la mette tutta”. Tra il resto dei Tributi, che sono terrificati e sopraffatti proprio come Katniss, due di loro si guadagnano immediatamente il suo rispetto: la piccola Rue, che viene scelta per i Giochi alla tenera età di 12 anni; e la veloce e furba Foxface. Una coppia di esordienti in ascesa interpretano i ruoli: Amandla Stenberg come Rue e Jacqueline Emerson come Foxface. Stenberg si è calata totalmente nella parte, rotolandosi nella polvere all’esterno di casa Ross, mentre sosteneva il provino. “Avevo foglie ed altro nei capelli”, ricorda la Stenberg. “Gary ha una casa veramente bella, e non volevo sedere su qualcosa che potessi sporcare, così ho trovato uno sgabellino e mi ci sono seduta. Ero così nervosa”. Ansiosa com’è, la profonda affinità con Rue è stata subito chiara e diventerà in seguito alleata di Katniss. “Ho letto il libro quattro volte ed ho amato Rue perché è così furba ed agile, oltre che dolce”, dice la Stenberg. “Penso che quando incontra Rue, a Katniss venga in mente sua sorella ed ecco perchè ne viene attratta”. Sul set, la Stenberg ha cementato l’amicizia con la Lawrence, che con l’andare del tempo si è rivelata utile per i rispettivi ruoli. “Si sono legate in un vero e proprio rapporto del tipo, sorella grande/sorella piccola, che è stato fantastico per il film”, dice Ross. “A volte ridevano così tanto che ho dovuto dirgli di smetterla, ma si vedeva il bel rapporto che le due avevano”. Una delle scene favorite da Suzanne Collins, è la sequenza finale di Rue, che ha vissuto di persona sul set. “Si tratta di una scena importante, non solo a causa dell’impatto emotivo cha ha su Katniss — Rue diventa di fatto il surrogato di Prim nell’ arena — ma perché è abbastanza potente da innescare i primi tentativi di ribellione”, nota l’autore. “E’ stato molto difficile per gli attori. Tutti e tre i ragazzi— Jen, Amandla e Jack — hanno sfoderato una prova eccellente . T Bone Burnett ci ha inserito questa deliziosa, ossessionante melodia per la ninna nanna. E Gary,il cervello dell’operazione, ha girato la scena meravigliosamente. C’è la scena in cui Katniss culla Rue nella pervina con la vegetazione della foresta alle spalle. Nel monitor, sembrava un ritratto squisito, come qualcosa da incornicare ed appendere in un museo. Ricordo che Amandla si è venuta a sedermi vicino, tra una ripresa e l’altra e mi ha chiesto; ‘Allora, come ti immaginavi che sarebbe venuta’? Ed io le ho detto, ‘Proprio così’. Ma in realtà, è tutto andato oltre le mie aspettative”. Il compagno Tributo di Rue, Thresh, interpretato dall’esordiente Nigeriano Dayo Okeniyi, prova a vegliare su di lei. “Thresh è il semplice, duro lavoratore del distretto agricolo, che ama la sua famiglia e il suo unico scopo è quello di tornare a vederla. Per lui, Rue è come una sorellina”, dice Okeniyi. “Vuole proteggerla ma sa già che verrà il momento di decidere tra la sua vita e la propria. Ha nel cuore una tumulto di sentimenti”. La Emerson è rimasta ugualmente conquistata da Foxface. “Mi piace il fatto che sia il tributo più astuto ed è grazie a questa dote che si fa largo nei Giochi”, osserva. “La sua strategia è di evitare la cattura. Sta sempre due passi avanti nel gioco, riuscendo a prevedere cose che nessun altro può”. Nonostante il dramma fisico, la Emerson sostiene che Ross ha permesso al cast di mantenere la concentrazione sulle esperienze intime dei loro personaggi. “La cosa più grande nella regia di Gary in THE HUNGER GAMES è il fatto che ci ha istradato nel trovare il cuore della storia”, conclude la Emerson. “Non è solo un film d’azione appariscente. Parla di persone e di idee, così che usciti dal cinema ne continuerete a parlare per diverso tempo”.

 

 

 

LA PROGETTAZIONE DEI GIOCHI

Progettazione Visiva Mentre il cast inizia a prepararsi per l’avventura a Panem, Gary Ross e la sua troupe si concentra nel condurre Suzanne Collins nella visione del mondo futuristico che abitano, e portarlo in vita sullo schermo. Tutto inizia con il concetto fotografico di Ross– navigare per Panem attraverso la soggettiva esperienza di Katniss Everdeen, proprio come la Collins ha fatto nel suo libro- che ha visto la luce grazie alla collaborazione con il direttore della fotografia candidato all’Oscar®,Tom Stern (il quale ha recentemente lavorato in J. EDGAR di Clint Eastwood). “Una delle cose più importanti per me e Tom, è stato di convogliare l’immediatezza ed il punto di vista in prima persona, che ha reso il libro così irresistibile”, dice Ross. “Questo ha significato girare in modo urgente e personale, che è poi quello che ho sempre voluto fare, ma che non mi è riuscito nei miei precedenti lavori”. Il punto di vista personale avrebbe impregnato ogni dettaglio del film e sarebbe diventato la chiave di volta degli audaci set creati dallo scenografo Philip Messina, che si è trovato nella posizione di trasformare l’attuale North Carolina nel futuristico Distretto 12, il Campidoglio e l’arena dove si svolgono i Giochi. Messina definisce il look che lui e Ross hanno concordato per il film, “retro-futuristico”. Spiega: “E’ come se avessimo preso un po’ la prima metà del secolo, l’era della Depressione Americana, e trasportato immediatamente tutto in un future distante, con un tocco di high tech. Il libro ha creato un universo alternativo, dove da una parte il popolo si danna per sopravvivere e dall’altra parte ci sono hovercraft volanti. Abbiamo quindi voluto rimanere fedeli a quest’immagine”. E’ stato fondamentale per tutta la produzione. “Phil è veramente riuscito a creare il futuro in modo di rimanere ancorato alla reale storia del Nordamerica”, nota Nina Jacobson. “Volevamo fare in modo che ci sentissimo tutti così, nel giro di pochi secoli. E ci è riuscito, creando una varia gamma di set, a partire dalla Piastra nel Distretto 12 al campidoglio fino alle sorprendenti foreste”. Proprio come gli attori, Messina sapeva di dover soddisfare le aspettative dei lettori e la loro immaginazione di Panem. Ma, come Ross, ha tratto ispirazione direttamente dal libro, per quanto possibile. “Gary era determinato non soltanto a rimanere fedele allo spirito del libro, ma anche ai dettagli del libro”, nota Messina. “Questo non significa che ci siamo detti, ‘questo lo scartiamo’, qundo ci trovavamo di fronte a cose complicate, ma ci siamo domandati piuttosto, ‘come possiamo risolverlo’? Siamo stati determinati nel risolvere situazioni complicate per rimane il più possible fedeli al racconto”. Messina e Ross hanno condiviso le illustrazioni con la Collins per aver il suo input. “A volte ci diceva ‘è esattamente come l’avevo immaginato’, ricorda Messina. “Esiste un commento migliore di quello che viene dall’autore che ha inventato questo mondo”? Uno dei primi compiti di Messina è stato creare il Seam, la zona più povera del già povero distretto minerario 12, nel quale vive Katniss e la sua famiglia. Girato in un mulino abbandonato di Henry River, North Carolina, ha scoperto un gruppo di case del 1920 che rappresentavano perfettamente l’ambiente descritto dalla Collins nel libro.“Questa zona era assolutamente perfetta per il Seam”, dice Messina. “Non avremmo mai sperato di trovare qualcosa di migliore”. Per Ross, il lavoro di Messina al Seam trascina il pubblico nella dura e disperata realtà della vita nel Distretto 12. “Il Seam doveva possedere un senso di squallore e decadimento”, descrive. “Una cosa è vivere in povertà, un’altra cosa è vivere in un posto senza individualità, dove le case sono uguali l’una all’altra e si sente che sono state costruite da una compagnia e non dal popolo. Phil ha trovato la location perfetta per mostrare la similitudine regimentata che circonda Katniss”. Per il Giorno del Raccolto nella piazza cittadina del Distretto 12, la produzione ha girato le scene in un vecchio cotonificio di Shelby,North Carolina, usando 400 controfigure, ed ha costruito anche le rotaie del treno che servivano a trasportare il prezioso carbone al Campidoglio. “C’è voluto un gran lavoro”, dice Messina. “ Abbiamo prima costruito circa 100 metri di rotaie e poi, con una gru, ci abbiamo appoggiato sopra il treno”. Un’altro progetto impegnativo è stato la creazione del Hob, il derelitto ma brulicante mercato nero del distretto 12. “Lo Hob è il mercato o suk del distretto 12”, così lo descrive Ross, “dove i Pacificatori chiudono un occhio. Phil ha portato alla vita un mercato incredibile dove la gente vende ogni sorta di rifiuto e cose trovate per strada . Evoca realmente la privazione del Distretto”. Tutti questi estremi contrastanti nella progettazione del Campidoglio di Messina, che è stato costruito inizialmente in una ex fabbrica della Phillip Morris. “Nel libro, vedevamo il Campidoglio attraverso gli occhi di Katniss e volevamo riflettere l’opulenza e vastità di gamma che vede lei”, dice. “Ho pensato a quelle costruzioni della Fiera Mondiale di New York del 1936 che erano delle specie di templi dell’industria, ed abbiamo seguito quello stile. Il Campidoglio dovevva essere imponente ma allo stesso tempo oltraggioso, perchè la gente che ci vive è come quella della corte decadente di Maria Antonietta”. I colori che compongono il Campidoglio sono un mix di ghiaccio e toni acidi. “C’è anche del colore ma non è propriamente amichevole”, commenta l’arredatore Larry Dias. “Non c’è calore nei colori. Tutto è aggressivo”. I sensi di Katnis si scatenano appena entra nel Campidoglio con gli altri Tributi a bordo dei soliti carri a cavalli, che fanno parte delle pompose cerimonie dei Giochi. Messina sapeva che questa sarebbe stata un’altra parte chiave del racconto. “Ho attrezzato i carri da subito”, dice “ed abbiamo pensato ad uno stile- dirigibile che avrebbe richiamato i treni high-tech a levitazione magnetica del Campidoglio. Abbiamo pitturato i carri, con vernice per auto, nero e cromo e se da un lato risultano cattive, dall’altro si può ammirare le bellissime linee scultoree. Penso che ricordino in qualche modo l’antica Roma”. Messina ha inoltre progettato il Centro di Addestramento ai Giochi come una roccaforte di sudore ed ansia. “Il Centro doveva essere spaventoso ed oscuro, con delle iconografie Romane ma anche molto americano. Gary ed io, lo abbiamo pensato come la più spaventosa palestra di un liceo che si possa immaginare ”, ride Messina. “L’ idea era di prendere la paura della lezione di ginnastica e moltiplicarla per dieci”. “Il Centro di Allenamento è il luogo in quale i Tributi iniziano a prendere le misure con gli avversari, visto che è qui che iniziano ad usare le proprie abilità”, nota il Produttore Esecutivo Robin Bissell. “Phil ha compiuto un ottimo lavoro nel costruire questo set”. Per il lussureggiante e pericoloso bosco che è l’arena di gioco, Ross aveva in mente qualcosa di specifico, ed ha trovato una riserva protetta incontaminata . “Volevo che l’arena fosse una foresta di alberi di legno duro” dice il regista. “Non un bosco di conifere. Volevo che fosse intrinsecamente americano. Nella Carolina del Nord, siamo riusciti a trovare un’incredibile foresta natural verdeggiante che faceva proprio al caso nostro”. L’ arena also contiene inoltre ona delle sfide più grandi tra le tante idee di Philip Messina: la Cornucopia, un gigantesco corno dorato che nasconde al suo interno armi ibride di Panem e oggetti di valore per ottenere i quali, i Tributi dovranno combattere all’inizio del gioco. “Ero un po’ preoccupato per l’aspetto che avrebbe avuto la Cornucopia, ma tutto sommato è risultsto come uno dei miei pezzi migliori nel film– un grande, sgradevole corno nel bel mezzo di un campo”, dice Messina. “Ci siamo ispirati ai disegni di Frank Gehry e a tante alter architetture moderne con piani aperti e superfici frazionate, da lì in poi abbiamo sviluppato il nostro progetto. Sembra quasi che sia caduto dal cielo ed atterrato su quel campo”. Nota Ross: “Phil ha creato esattamente quello che volevo vedere: un grande, metallico elemento scultoreo che apparisse come il filo di un coltello svettante in questo mondo naturale”. Anche tra le foreste, l’attenzione per i dettagli è stata imprescindibile, fino a trovare l’albero giusto che ospitasse il nido di dell’infame Tracker Jacker. “L’albero doveva essere quello giusto”, nota il Direttore di Produzione in Esterni, Todd Christensen. “Della giusta taglia, avere i rami giusti e doveva funzionare in tutti i diversi angoli delle riprese, dato che su di esso Katniss ha girato una scena importante con Rue.” Alla fine, Messina è rimasto veramente soddisfatto di come tutto di Panem si sia sviluppato in qualcosa di estremamente inusuale ma realmente palpabile. “Ho lavorato a progetti più grandi ma non ho mai fatto nulla di più creativo e divertente dal punto di vista progettuale, di questo”, conclude. Per il cast, la sensazione tattile del set si è tradotta in interpretazioni più immediate. “I set sono così utili nel creare il personaggio di Katniss”, nota Jennifer Lawrence. “Non ho mai visto nulla di simile e mi sono sentita come nel paese delle meraviglie, nella maggior parte delle riprese. Dalla mia casa nel Distretto 12 fino alla foresta, tutto era migliore di quanto avessi immaginato leggendo il libro”.

 

 

Costumi, Acconciature e Trucco

 

Ugualmente importante per la vivida realità di Panem, è il lavoro della Costumista,Judianna Makovsky, che ha collaborato regolarmente con Gary Ross. Ma questo film li ha portati in luoghi mai esplorati. “Non è certamente il tipo di disegni che siamo abituati a fare”, ammette la Makovsky. “Ci conducono nel regno della moda fantastica del Campidoglio, Ma volevamo anche che il look fosse riconoscibile, portando l’alta moda odierna, un passo avanti. Per me è stata una sfida meravigliosa. Quante occasioni si hanno per realizzare vestiti, acconciature e trucco così scandalosi”? La Makovsky ha iniziato con il vasto contrasto yin-yang tra i Distretti ed il Campidoglio: gli uni fatti di estrema povertà, gli altri di eccessi senza limiti. “I Distretti hanno una tavolozza di colori molto limitata”, spiega. “Sono grigi e blu. Poi, una volta arrivati al Campidoglio, abbiamo due tavolozze di colori: una pastello chiaro, con molto fucsia e turchese, e l’altra con più giallo e verde acido. Regna una certa cattiveria nel Campidoglio, così abbiamo deciso di inserire molto nero per contrastare la chiarezza e i colori sgargianti”. Gli abiti di Katniss cambiano nel trasferimento dal Distretto 12 al Campidoglio. “Gli abiti nel Distretto 12 sono tutti indumenti da lavoro e Katniss indossa perlopiù casacche informi”, dice la Makovsky. “Nel Giorno del Raccolto, indossa l’abito blu descritto nel libro, e noi abbiamo trovato un grande tessuto vintage che ha il giusto grado di semplicità. Ma quando viene condotta al Campidoglio, sul suo carro indossa calzamaglia e collant con stivali altissimi, donandole un aspetto brillante e drammatico insieme”. Per il famoso vestito di Katniss, “Ragazza in Fiamme”, la Makovsky si è immedesimata nelle intenzioni dell’uomo che nella storia lo disegna: lo stilista di Katniss per i Giochi, Cinna. “Cinna è un uomo elegante ed abbiamo pensato che avrebbe disegnato un abito elegante, ed il ghirigoro di fiamme nel fondo del vestito, lo rende immediatamente visibile”, dice la Makovsky. “Volevamo che il vestito avesse più stile di quelli tipo ‘Ballando con le stelle’. Abbiamo aggiunto cristalli Swarovski così che scintillasse nei movimenti, ma in posizione di riposo sia semplicemente uno splendido vestito con le pieghe che ricordano le fiamme”. La Makovsky si è avvicinata con attenzione ad una delle più esuberanti costumiste del film, Effie Trinket, discutendo a lungo con Elizabeth Banks sul suo modo di interpretare il personaggio. “Abbiamo convenuto che Effie fosse sia formale che stravagante”, dice la Makovsky. “In lei c’è un po’ la maestrina ma anche la donna sexy. Quando è nel Distretto 12, il suo aspetto contrasta rudemente con quello della gente del posto. Ma quando è al Campidoglio, il suo aspetto diventa più aggressivo e più pazzo. Le maniche più ampie, i colori più brillanti e cambia parrucca a second del costume che indossa, dal rosa al verde alla lilla”. La Banks era elettrizzata dale premesse. “Ci siampo consultate con un fitto scambio di e-mail”, ricorda, “ed ho avuto moltissimi accessori. Improvvisamente, un giorno ho esclamato, ‘Eccola! Questa è Effie’”!! Come la Banks, anche Woody Harrelson ha avuto idée specifiche per il look di Haymitch Abernathy. “Si potrebbe pensare che io sia un po’ trasandato, ma la mia idea del personaggio è che sia piuttosto uno ricercato nel vestire” dice Harrelson. La Makovsky aggiunge: “Il look di Haymitch da l’impressione di una persona edonistica, cosa che lui non è – recita solo una parte. Gli conferisce una specie di stile dandy Edwardiano. Raffinato ma anche un po’ pericolosamente sexy”. La maggior parte dei dettagli nei costume, si deve al libro– dai capelli e gli abiti blu di Caesar Flickerman e l’eyeliner dorato di Cinna, alla barba trasandata del Presidente Snow alla scintillante uniforme bianca dei Pacificatori, che la Makovsky ha voluto di un’epoca diversa ma allo stesso tempo riconoscibile come quella della polizia. “I pacificatori dovevano rimanere all’aperto abbastanza a lungo per essere spaventosi, ma non volevo che sembrassero venire da un altro pianeta”, spiega. “Le uniformi ricalcano la forma basilare di quelle indossate dai poliziotti motociclisti e dallo SWAT, ma leggermente migliorate. E, dal momento che non combattono a mani nude ma usano armi elettroniche, potevano anche risultare molto eleganti”. Per i vestiti indossati dai Tributi, Ross e la Makovsky hanno pensato ad un cambiamento. “Nel libro, tutti indossano esattamente la stessa cosa, ma nel film c’era il bisogno di distinguere i Tributi nella foresta per riconoscere di chi si trattasse”, spiega la Costumista. “Così Gary ha deciso che ogni Distretto avrebbe avuto la giacca con il proprio colore, mentre tutto il resto sarebbe rimasto uguale. Per le giacche, abbiamo creato un prodotto che sembra high-tech ma leggero e versatile, che consenta di nascondere imbottiture ed imbracature per gli stuntmen”. L’audace disegno si è esteso alle acconciature ed al trucco, con oltre 80 parrucchieri e truccatori al lavoro, in un solo giorno di riprese con scene di massa. Il Caposquadra trucco Ve Neill, 3 volte premio Oscar®, dice di THE HUNGER GAMES “è il sogno di ogni truccatore che comprende tutto dall’alta moda all’avanguardia, dalle protesi alle ferite, una vera sfida per ogni professionista”. Seguendo la traiettoria dei costume, il trucco di Neill inizia con grintose ombre di beige nel Distretto 12 fino ad irrompere in un arcobaleno di colori nel Campidoglio dove Neill ha provato a scavalcare la linea sottile tra il gioco, la moda di lusso e la comicità integrale. “L’idea per il Campidoglio era di renderlo visivamente stupendo nel modo più fedele possible al libro, ma senza apparire ridicolo. Gli uomini del Campidoglio sono pettinati con cura e capelli colorati e le donne hanno sopraciglia scolorite che le donano un aspetto austero” spiega. Una volta nell’arena, il trucco dei Tributi cambia di nuovo per diventare più semplice e reale quando inizia il gioco nella foresta. “In questa parte di film, il trucco è incentrato sulla sporcizia, sui tagli e sulle punture da vespa dei Tracker Jacks”, nota. Il Capo Parrucchiere, Linda Flowers si è sentita libera dalle complicazioni delle moderne tendenze. “Non abbiamo avuto limiti che ostacolassero la mia creatività”, dice. “Mi è piaciuto molto il fatto che ci fossero così tanti colori e strutture nelle acconciature di Panem. Non si hanno poi così tante opportunità di fare acconciature verde lime! Ma la grande sfida è stata trovare l’equilibrio tra il creare interessanti ed originali look, che possano anche essere presi seriamente, visto che il Campidoglio non deve essere stravagante. E’ una società con l’animo cattivo e ciò deve uscire fuori”. Per Katniss, la Flowers ha lasciato la treccia descritta nel libro, spostandola solamente perché ha ritenuto che fosse distintiva ma pratica ed inoltre richiedeva solo 20 minuti di preparazione al giorno. “Siamo rimasti fedeli al look di Katniss nel libro, aggiungendo solo qualche tocco di creatività per renderla visivamente interessante”, spiega. Il look di altri Tributi è stato creato ad arte. “Per Clove, ho preso ispirazione da certi film di Kung Fu con le code di cavallo delle donne, così le abbiamo fatto una sorta di coda più stretta che calza a pennello con il personaggio. Glimmer è molto affascinante e così le abbiamo fatto questa bella pettinatura a lisca di pesce. L’acconciatura di Rue è molto innocente perchè lei è la più giovane”, spiega la Flowers. Ci sono voluti diversi giorni di riprese sul set del Campidoglio, dove i reparti di trucco e acconciature hanno lavorato su circa 400 parrucche, 500 paia di sopraciglia decolorate e centinaia di controfigure sono passate attraverso il processo di trasformazione all’idea di stile del Campidoglio. Come per il lavoro di Messina, la direttiva era di dare a tutto un senso di realtà, sebbene immaginaria. “Judianna Makovsky e Ve Neill hanno creato un a look che non fosse bizarro, ma radicato nella storia americana”, conclude la Jacobson. “Uno dei punti di forza di Gary in questo film è stato mantenere un tono consistente sotto tutti gli aspetti, dall’ecentricità del Campidoglio all’intensa fisicità dei Giochi, ed il team creativo ha messo in campo tutti i giusti istinti per raggiungere il risultato. La sensazione è che si tratti di un’unica grande storia”.

 

 

L’ALLENAMENTO AI GIOCHI

 

Proprio come i Tributi che interpretano, il giovane cast del film ha dovuto immediatamente calarsi nell’allenamento più intensivo della loro vita, per prepararsi all’alto livello di scene d’azione degli Hunger Games. Si sono rafforzati, appoggiati e selezionati secondo le loro abilità tramite un intenso e massacrante programma di allenamento di 8 settimane, prima di iniziare le riprese. Più di ogni altra cosa, si sono immersi nella situazione psicologica dei loro personaggi, ognuno dei quali deve dare il massimo. Corpo, testa ed anima-per avere una speranza di sovvertire i pronostici contro di loro. “Abbiamo selezionato persone, la maggior parte dei quali non aveva precedenti esperienze in film d’azione, e trasformati in stuntmen capaci di tirare con l’arco, lanciare giavellotti e scalare alberi”, spiega Gary Ross. “Era necessaria una massiccia componente di allenamento per farlo sembrare vero. Tutto sommato, raramente abbiamo usato controfigure”. I Coordinatori Controfigure Chad Stahelski e Allan Poppleton hanno iniziato insegnando coreografie di combattimento al cast – con una particolarità. “L’aspetto interessante è che Gary non voleva che si capisse che le scene fossero coreografate, così abbiamo provato a creare un più spontaneo feeling di lotta emozionale e selvaggia”, spiega Stahelski. “Abbiamo osservato ognuno dei personaggi e esplorato la loro abilità, il livello di energia, le movenze e, lavorando su questi elementi, iniziato le sequenze d’azione da lì”. Nel frattempo, l’istruttore stuntman Logan Hood ha stilato un programma di allenamento con particolare attenzione al fitness funzionale – usando tutto, dal peso libero alle flessioni, dalla fune al tappeto elastico-con ogni attore che ha ricevuto un programma di allenamento personale specifico per il loro personaggio. The training also included elements of “free running,” the newfangled sport of urban gymnastics, featuring free-form, creative acrobatic moves over all kinds of obstacles. “L’allenamento ha dovuto trasferirsi direttamente alla personalità ed alle esperienze passate, dei personaggi”, spiega Hood. “Non ci interessava molto creare corpi paletrati, quanto creare rappresentazioni perfettamente credibili per ognuno dei Tributi”. Nonostante Jennifer Lawrence sia naturalmente atletica, dice di aver lavorato sodo per cercare di rendere Katniss graziosa e combattiva. “Visto che per metà del film sono impegnata a scappare, ho lavorato intensamente con un allenatore di atletica leggera. Tutto il giorno discendevo montagne di corsa, tra arbusti e rami vari, più e più volte”, spiega. “Ho lavorato molto anche sulle arrampicate, sia in palestra che scalando veri alberi, così come i volteggi da stuntman e ancora più intesamente nel tiro con l’arco. Un allenamento piuttosto duro, ma anche molto divertente”. L’apprendimento della concentrazione Zen nel tiro con l’arco, è stata una vera sfida per la Lawrence– visto che ha dovuto cimentarsi con un arco da caccia vecchio stampo ed un futuristico arco ricurvo, una rivisitazione dell’arco Olimpico, usato nei Giochi—ma molto gratificante una volta riuscitaci. “L’arceria è veramente un gioco mentale, tutto basato sulla concentrazione”, dice, “e se sbagli una cosa, ti ritrovi frustato da una corda che viaggia a cento miglia orarie, che fa malissimo! Ho instaurato una relazione di amore-odio con il mio arco. Alla fine, però, l’arco è diventato mio amico”. Come parte del suo lavoro di stunt nella foresta, la Lawrence si è dovuta anche confrontare con un muro di fuoco creato dal Caposquadra Effetti Speciali, Brandon McLaughlin e dal Coordinatore Effetti Speciali, Steve Cremin che hanno costruito alberi di acciaio che avrebbero dovuto resistere all’incendio della foresta, magnificato in seguito dal Supervisore Effetti Speciali, Sheena Duggal. Dice McLaughlin: “L’idea di Gary, era di mantenere tutto il più possibile reale. E così, invece di avere irreali palle di fuoco alte 10 piedi, ha optato per palle di fuoco alte 6 piedi rivolte verso Katniss in modo consistente”. Una volta iniziate le riprese, la Lawrence era pronto per ogni sfida che Katniss avrebbe afforntato. “Jennifer era pronto a tutto, mettendo in scena tutto quello che aveva appreso nell’allenamento”, ricorda Robin Bissell. “Ogni giorno, guidava dall’universita alla stazione, per prendere il treno fino alla Valley, dove faceva allenamento stunt, e poi sulle rocce per il climbing, ed ancora a Santa Monica per le lezioni con un arciere Olimpico. Ha lavorato veramente sodo, e per l’inizio delle riprese era in possesso di tutte le abilità di Katniss”. Sebbene faccia sport da quando era piccolo, Josh Hutcherson ha dovuto mettere su 6 chili di muscoli per interpretare il ruolo di Peeta. “Ho dovuto mangiare parecchio e lavorare sodo cinque giorni a settimana, con il sollevamento pesi”, spoega. “L’allenamento è stato rigoroso ma ha funzionato. Mi è piaciuto correre, saltare e sfuggire alla gente. Aggiunge Hood: “Lo abbiamo fatto mangiare a volontà e gli abbiamo imposto un duro programma di flessioni. Avevamo così poco tempo, ma lui ci si è impegnato al massimo”. Costruirsi I muscoli è stata una cosa, ma trovare il limite competitivo per i Giochi, è stata un’altra. “Abbiamo dovuto imparare a relazionarci con i nostri compagni attori ed a trovare tutti i tipi di paura ed aggressività verso gli stessi. E’ stato un passaggio drastico ogni giorno, ma avevamo degli attori fantastici che hanno ce l’hanno fisicamente messa tutta”, dice Hutcherson. In special modo Alexander Ludwig, ha avuto il ruolo tagliato su misura per intepretare il feroce Cato. “L’allenamento alla lotta è stato veramente intenso”, ammette Ludwig. “Mi sono allenato, allenato e allenato perchè volevo veramente essere come Cato. E’ stata una grande esperienza perchè ho dovuto imparare tante cose divertenti, saltare sopra alle cose, fare le capriole ed altro. Ho voluto includere tutt questo nel film perchè non volevo che niente di quanto appreso, andasse perduto”. Anche Dayo Okeniyi si è allenato duramente per interpretare Thresh. “Ho dovuto irrobustirmi di quasi 10 chili, e per riuscirci ho fatto una rigorosa dieta a base di proteine, body building, scherma, pugilato e comabattimenti a mani nude per due mesi. Ma adoro fare questo, è stato meraviglioso”. L’intero cast era curioso di vedere il risultato dei loro sforzi. “Abbiamo fatto un sacco di cose divertenti come i salti mortali, prove d’equilibrio, salti da alti blocchi e percorsi ad ostacoli”, ricorda Jacqueline Emerson che interpreta Foxface. “Poi, all’improvviso, ti rendi conto di quanto sei diventato forte e resistente”. Come i Tributi, anche il cast, durante le riprese, ha dovuto sopportare le numerose minacce delle foresta, dalle conzioni estreme del tempo agli orsi selvatici– non proprio una sorpresa, visto che stavano girando in una zona della Carolina del Nord, nota per avere la maggior densità di Orsi bruni di tutto gli Stati Uniti. “A volte, sembrava come se tutti stessimo partecipando veramente ai Giochi”, osserva Jon Kilik. “Ci confrontavamo letteralmente con serpenti, orsi e fulmini, e questa cosa si sente anche vedendo il film”. A volte è stata dura”, ammette Jack Quaid. “Abbiamo avuto piogge torrenziali, allagamenti, caldo rovente e una volta un orso ha invaso il set. Ma è stata comunque un‘incredibile esperienza per tutti. Per molti di noi, questa è stata la prima o la seconda esperienza nel cinema, ed eccoci qui, gettati in questo pazzo mondo. Tutti noi avremo sicuramente da raccontare, la grande storia delle vacanze estive”. Per concludere, Ross voleva che questo eccitante mix di euforia, adrenalina, paura mortale e dilemma morali di Katniss, fosse rivolto direttamente al pubblico, nel momento della battaglia per la sopravvivenza dei personaggi. Sapeva che non ci sarebbe stato nessun freno nelle crude emozioni e nelle dure decisioni dei personaggi. “La bellezza di quello che Suzanne ha scritto nel libro, era di essere sempre onorevole e mai strumentale”, conclude Nina Jacobson. “C’è riuscita così abilmente e Gary ha poi impostato il concetto per mantenere quella parte di eredità in THE HUNGER GAMES”. Per Suzanne Collins, quest’eredità è piuttosto volta a provocare le giovani menti a pensare circa la direzione sul futuro del mondo. Come ha dichiarato al The New York Times a proposito delle sue speranze sull’impatto di THE HUNGER GAMES: “E’ fondamentale che i giovani lettori considerino lo scenario sul futuro dell’umanità, poichè le sfide stanno per ricadere nelle loro mani. Spero che si domandino come gli elementi del libro, siano rilevanti per le loro stesse vite. A proposito del riscaldamento globale, dei maltrattamenti dell’ambiente, ma anche domande come : Cosa ne pensano del fatto che alcuni danno per scontato il prossimo pasto, mentre nel mondo milioni di persone muoiono di fame? Cosa ne pensate delle scelte che il tuo o altri governi nel mondo, passato o presente, fanno? Quale è la vostra relazione tra i reality TV comparata ai telegiornali? Avete trovato qualcosa nel libro che vi abbia disturbato perchè riflette aspetti della vostra vita, e se sì, cosa potete fare al riguardo? Perchè, sapete una cosa? Sebbene non sia certo colpa vostra, questi problemi e come affrontarli, diventerà presto una vostra responsabilità”.

 

 

 

UNA BREVE GUIDA DI PANEM E DEI 74MI HUNGER GAMES ANNUALI

Storia: La nazione di Panem è risorta dalle ceneri, dopo che eventi apocalittici e la Guerra globale, aveva quasi distrutto la vita di quello che era conosciuto come il Nordamerica. Nel tempo a seguire, 13 distretti si formarono sotto il governo di un dispotico Campidoglio, aggrappato alle ultime vestigia di civilizzazione. Approssimativamente 74 anni prima degli Hunger Games, Panem ha vissuto I cossiddetti “Giorni Oscuri”, quando i Distretti scatenarono una mortale ribellione al Campidoglio. Dopo che il Campidoglio ha riconquistato il controllo, ha completamente affossato il 13mo distretto, ed istituito gli Hunger Games come mezzo di intimidazione ai suoi cittadini, illudendoli con la sua spietata forma di intrattenimento, e tenendo i giovani in riga.

 

 

Il Campidoglio: Situato nella zona conosciuta anticamente come le Rocky Mountains, il Campidoglio è sia la sede centrale del Parlamento di Panem ed un regno di stile decadente, moda ed indulgenza. Quelli che vivono nel Campidoglio hanno il proprio stile di vita e sono ampiamente all’oscuro della sofferenza di quelli che vivono nei Distretti. Il Campidoglio è anche la residenza del dittatore di Panem, il Presidente Coriolanus Snow.

 

 

I Distretti: I 12 Distretti esterni di Panem sono centri industriali che servono gli interessi del Campidoglio. Sono variabili in ricchezza e cultura, ma il pugno di ferro della dittatura li controlla tutti. Nessun cittadino dei Distretti può visitare il Campidoglio tranne se partecipa ai Giochi. Il Distretto 1 produce beni di lusso; il Distretto 2 ha una miniera di pietre preziose ed è centro di difesa; il Distretto 3 produce prodotti elettronici; il Distretto 4 è dedicato alla pesca; il Distretto 5 si occupa di scienze e ricerca; il Distretto 6 si occupa dei trasporti; la specialità del Distretto 7 è la produzione del legno; il Distretto 8 è il centro tessile; il Distretto 9 coltiva i cereali della nazione; il Distretto 10 alleva il bestiame; il Distretto 11 è incentrato sull’agricoltura incluse verdure ed erbe; ed il Distretto 12, situato sulle Appalachian Mountains, è il distretto minerario che alimenta il Campidoglio.

 

Gli Hunger Games: Gara annual che si svolge da 74 anni, nella quale 24 Tributi di età compresa fra i 12 e i 18 anni – un ragazzo ed una ragazza da ognuno dei 12 Distretti Panemdi– sono obbligati a partecipare ad una gara ad arena tematica, nella quale dovranno combatter fino a quando uno soltanto rimarrà in vita. L’intero evento viene trasmesso dal vivo e la visione è obbligatoria per l’intera nazione di Panem.

 

Tributi: I Tributi sono di età compresa tra i 12 e i 18 anni e scelti per i Giochi tramite lotteria. I Tributi possono anche partecipare volontariamente ai Giochi al posto di un’altra persona, come succede a Katniss con al sorellina Primrose.

 

Tributi di carriera: Volonatri ai Giochi dai Distretti più abbienti, per i quali si sono allenati per utta la loro vita, partecipando ai Giochi con incredibili vantaggi in termini di forza e abilità. Sono stati indotti a credere che non esiste maggior Gloria della vittoria ai Giochi.

 

Pacificatori: La versione della polizia di Panem, che lavora esclusivamente per il Campidoglio e pattuglia 24 al giorno.

 

Escorts: Stravaganti cittadini del Campidoglio che accompagnano i Tributi ai Giochi e spesso fungono da avvocati, consiglieri e strateghi

Squadra di preparazione: Gruppo di stilisti e truccatori incaricati di trasformare i Tributi in celebrità affascinanti per la loro apparizione in pubblico ed il programma TV legato ai Giochi

 

Tracker Jackers: Vespe geneticamente alterate create dal Campidoglio e conosciute per le loro punture fastidiose.

 

Vincitori: Sono quelle poche persone che hanno vinto i Giochi, e dopo ciò hanno avuto una vita agiata. Alcuni di loro, come Haymitch Abernathy, diventano Mentori, allenando i Tributi dei rispettivi Distretti

 

Bacche Nightlock : Frutti velenosi che diventano la strategia estrema di Katniss per sovvertire le regole dei Giochi

 

 

IL CAST

 

Un talento naturale, una forte presenza scenica unita a un’innegabile energia, fanno si che JENNIFER LAWRENCE (Katniss Everdeen), oltre ad ottenere giovanissima, una nomination all’Oscar ®, si sia dimostrata una delle giovani attrici più promettenti di Hollywood. Jennifer ha recentemente concluso di girare una produzione di David O. Russell, “The Silver Linings Playbook”, accanto a Bradley Cooper e Robert De Niro. Tratto dal romanzo omonimo di Matthew Quick, il film narra la storia di un ex insegnante di liceo ricoverato per depressione che, dopo essere stato dimesso dalla clinica, viene affidato alle cure di sua madre. Tenta così di riconquistare l’ex moglie ma rimarrà coinvolto da una bizzarra vicina (Lawrence) anche lei con un passato di problemi mentali. Il film sarà distribuito da The Weinstein Company il 21 novembre 2012. Jennifer ha girato recentemente il film di Drake Doremus, “Like Crazy” con Anton Yelchin e Felicity Jones. Il film ha conquistato il premio Grand Jury al Sundance Film Festival del 2011. In aprile, vedremo Jennifer nella produzione Relativity, “House at the End of the Street” con Elisabeth Shue e Max Thieriot. La scorsa estate, Jennifer ha partecipato al film di Matthew Vaughn, “X-Men: First Class” nel ruolo di Mystique, con Michael Fassbender e James McAvoy. E’ stata inoltre protagonista insieme a Mel Gibson e Anton Yelchin di “The Beaver,” diretto da Jodie Foster. In precedenza, la recitazione di Jennifer in “Winter’s Bone” le è valsa una nomina come migliore attrice agli Oscar® 2011 oltre alle nomine degli Screen Actors Guild Awards, Golden Globe® Awards, Independent Spirit Awards e Critic’s Choice Awards. Inoltre, è stata premiata con il Breakthrough Actress Award dal National Board of Review, il Rising Star Award al Palm Springs Film Festival ed il New Hollywood Award agli Hollywood Film Awards nel 2010. Acclamato dalla critica, il film diretto da Debra Granik è stato nominato agli Oscar® come Miglior Film, Migliore Sceneggiatura non originale e Miglior Attore non protagonista oltre ad aver vinto il premio Grand Jury al Sundance Film Festival nel 2010. Nel suo curriculum troviamo inoltre un ruolo da protagonista nel film di debutto alla regia di Guillermo Arriaga, “The Burning Plain”, con Charlize Theron e Kim Basinger. Il film, presentato in anteprima al 65° Festival di Venezia, ha visto Jennifer vincere il premio Marcello Mastroianni come Migliore Giovane Attrice. Ha recitato anche nel film di Lori Petty,“Poker House” con Selma Blair e Bokeem Woodbine, per il quale ha vinto il premio Recitazione Eccezionale alla Narrative Competition del Los Angeles Film Festival nel 2008. In televisione, Jennifer è stata coprotagonista in tre stagioni della serie TBS, “The Bill Engvall Show”. Scritto e creato da Bill Engvall e Michael Leeson, “The Bill Engvall Show” è ambientato nella periferia di Denver e segue le vicende di Bill Pearson (interpretato da Engvall), un consigliere familiare con una famiglia a cui non guasterebbe una piccola dose di “consigli“. Nata a Louisville, Kentucky e con un’esperienza giovanile di teatro locale, all’età di 14 anni si trasferisce a New York con l’intenzione di iniziare una carriera professionale nella recitazione. Da subito cattura l’attenzione dei professionisti del casting, inizia a recitare per film e televisione a partire dall’estate 2005 e da allora non ha più smesso. Il diciannovenne JOSH HUTCHERSON (Peeta Mellark) è stato uno tra i più richiesti giovani attori di Hollywood per almeno 10 anni. Josh è interprete del sequel “Viaggio nell’isola misteriosa”. Il film, che vede come coprotagonisti Michael Caine e Dwayne Johnson, è incentrato sul personaggio di Josh che, insieme al compagno della madre e ad altri personaggi, è impegnato in una missione alla ricerca del nonno, il quale è presumibilmente scomparso su un’isola mitica. Altre produzioni di prossima uscita includono il film indipendente,“Detention” che ha debuttato quest’anno al South by Southwest Film Festival. Hutcherson ha lavorato in questo film anche come Produttore Esecutivo. Inoltre, Josh reciterà in “Red Dawn” un remake del classico del 1984 che narra la storia di alcuni ragazzi che provano a salvare la loro città degli invasori stranieri ed un film corale intitolato“Seven Days in Havana,” costituito da 7 cortometraggi diretti da 7 diversi registi. Benicio Del Toro ha diretto la porzione di film in cui Hutcherson esplora la cultura dell’isola per la prima volta. Josh ha recentemente partecipato al film nominato all’Oscar® di Lisa Cholodenko, “I ragazzi stanno bene”. Il film ha come protagoniste Annette Bening e Julianne Moore, una coppia gay alle prese con il donatore di sperma cha ha generato i loro due figli. Al debutto al Sundance Film Festival è stato considerato uno dei migliori film del festival ed ha ricevuto entusiasmanti recensioni. Il film ha in seguito ricevuto il premio come miglior film al Berlin International Film Festival’s Teddy Awards oltre agli Screen Actors Guild, Independent Spirit Awards e la nomina al Golden Globe®. Altri film a cui ha preso parte includono “The Vampire’s Assistant”, con John C. Reilly e Salma Hayek; “Carmel”, “Viaggio al centro della terra 3-D”, il primo film in assoluto in 3D alta definizione con personaggi reali; “Un ponte per Terabithia”; “Winged Creatures”; “Firehouse Dog”; “RV”; “Innamorarsi a Manhattan”; “Zathura”; “Scalciando e strillando”; “Il castello errante di Howl” e “The Polar Express”. Josh ha inoltre vinto lo Young Artist Awards come Miglior Giovane Protagonista per il suo ruolo in “Zathura” e “Un ponte per Terabithia”. LIAM HEMSWORTH (Gale Hawthorne) ha recentemente terminato le riprese di “I mercenari 2” con Sylvester Stallone, Bruce Willis e Arnold Schwarzenegger tra gli altri. Appare anche in ‘Wright’ e nel film indipendente “Awol”, con Teresa Palmer. In aprile inizierà le riprese di “Empire State”, con Dwayne Johnson. Il ruolo come attore non protagonista di ‘Will Blakelee’ nel successo della Disney “The Last Song” gli è valso lo Young Hollywood Award nel 2010, oltre a tre nomine del Teen Choice Award ed alla vittoria del premio Choice Movie: Male Breakout. Insieme a Miley Cyrus, Greg Kinnear e Kelly Preston, “The Last Song” è tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, il quale ha inoltre collaborato alla sceneggiatura. In televisione, Liam ha interpretato numerosi ruoli nelle serie australiane tra i quali ‘Josh Taylor’ nel più longevo dramma popolare intitolato “Neighbours”. Nato e cresciuto a Melbourne, Australia, lui e la sua famiglia si sono trasferiti a Phillip Island, al largo della costa di Melbourne, quando Liam aveva 11 anni. Nel 2009, Liam si trasferisce a Los Angeles, dove risiede tuttora con suo fratello maggiore Chris, attore a sua volta. WOODY HARRELSON (Haymitch Abernathy) raro mix di intensità e carisma, sorprende e delizia costantemente pubblico e critica, sia nei film delle major che nei progetti indipendenti. La sua interpretazione dell’ufficiale addetto alla comunicazione dei decessi, insieme a Ben Foster, in “The Messenger” di Oren Moverman, gli è valso la nomina all’Oscar® nel 2010 come Miglior Attore non protagonista. Era stato precedentemente nominato all’Oscar®, ai Golden Globes® e al SAG Awards come Miglior Attore per la sua interpretazione del controverso editore di riviste porno, Larry Flynt, nell’omonimo film di Milos Forman. Harrelson è attualmente sul grande schermo con “Rampart”, che gli ha dato la possibilità di lavorare di nuovo con Moverman e vede protagonisti Sigourney Weaver, Steve Buscemi, Ben Foster e Robin Wright. Il film è stato acclamato dalla critica all’anteprima del film al Toronto Film Festival nel 2011 ed ha consentito ad Harrelson di ottenere una nomination allo Independent Spirit Award del 2011 nella categoria di Migliore Attore. Harrelson ha recentemente completato la produzione dello scrittore/regista Martin McDonagh Seven “Psychopaths” interpretato anche da Sam Rockwell, Colin Farrell e Christopher Walken. Inoltre, presterà la sua voce al cartone animato “Turkeys” con Owen Wilson. Per il piccolo schermo, Harrelson sarà protagonista insieme a Julianne Moore e Ed Harris nel film della HBO “Game Change” del regista Jay Roach, che racconta la campagna elettorale del 2008 di John McCain, la cui prima TV è prevista per il 10 marzo. Harrelson ha interpretato anche Will Gluck in “Friends with Benefits” insieme a Mila Kunis, Justin Timberlake e Patricia Clarkson; ed è stato ospite sullo schermo nel documentario politico di Pete McGrain, “Ethos”. Ulteriori intepretazioni nella carriera di Harrelson includono alcuni blockbuster tra cui “Zombieland” di Ruben Fleischer, “2012”, “Semi-Pro”, “The Grand”, “Non è un paese per vecchi”, “A Scanner Darkly,” “Radio America”, “Defendor,” “Sette Anime”, “The Prize Winner Of Defiance, Ohio”, “North Country”, “The Big White”, “After The Sunset”, “Incontriamoci a Las Vegas”, “Battle In Seattle”, “EDtv”, “The Hi-Lo County”, “Transsiberian”, “Sesso e potere”, “Benvenuti a Sarajevo”, “Kingpin”, “Assassini nati”, “Proposta indecente” e “Chi non salta bianco è”. Harrelson è diventato un volto caro a milioni di spettatori per aver fatto parte del cast della commedia della NBC, “Cheers”. Per la sua interpretazione dell’affabile barman ‘Woody Boyd,’ ha vinto un Emmy® nel 1988 ed è stato nominato altre quattro volte durante gli otto anni della sua partecipazione alla serie. Nel 1999, ha guadagnato una nomina agli Emmy® dopo aver ripreso il suo vecchio ruolo in una apparizione speciale nello spin-off della serie, “Frasier”. Più tardi ha fatto il suo ritorno in televisione con un ruolo di ospite ricorrente nella serie di successo della NBC, “Will and Grace”. Districandosi tra i molti impegni in Tv e cinema, nel 1999 Harrelson ha diretto una sua propria piéce, “Furthest from the Sun” al Theatre de la Jeune Lune a Minneapolis. In seguito ha diretto il revival di “ The Rainmaker “ al Roundabout Broadway; il “The Late Henry Moss” di Sam Shepherd e “On an Average Day” di John Kolvenbach al fianco di Kyle MacLachlan al London’s West End. Harrelson ha diretto la premiere di “This Is Our Youth” di Kenneth Lonergan al Toronto’s Berkeley Street Theatre. Nell’inverno del 2005, Harrelson ha fatto ritorno al London’s West End, interpretando “Night of the Iguana” di Tennessee Williams al Lyric Theatre. In 2011, Harrelson ha diretto “Bullet for Adolf,” una commedia scritta a quattro mani con Frankie Hyman e prodotta alla Hart House Theatre di Toronto. ELIZABETH BANKS (Effie Trinket) è diventata una delle più ricercate e versatili attrici di Hollywood, muovendosi senza sforzo alcuno tra la commedia ed il dramma, film e televisione ed ultimamente anche come produttrice. Tra i suoi ultimi film ci sono “40 carati”, “Welcome to People” e “Our Idiot Brother” con Paul Rudd, Emily Mortimer e Zooey Deschanel. E’ comparsa al fianco di Russell Crowe in “The Next Three Days”, per la regia di Paul Haggis e ha recentemente terminato le riprese del film distribuito dalla Universal Pictures, “Pitch Perfect”, prodotto insieme a suo marito, Max Handelman, per la sua società di produzione, la Brownstone Productions. Il cast include Anna Kendrick, Brittany Snow e Rebel Wilson. La potremo vedere nel film della Summit Entertainment, “40 carati” con Sam Worthington. Il film racconta le vicende di un ex poliziotto in fuga (Worthington) arroccato sulla balaustra di un grattacielo mentre un coriaceo negoziatore di ostaggi della polizia di New York (Banks) prova a farlo ragionare. Il film è uscito il 27 gennaio 2012. Apparirà inoltre nella commedia sulla maternità della Lionsgate “What to Expect When You’re Expecting”. Banks interpreta un’autrice di libri per bambini che parla dell’allattamento al seno e possiede inoltre la boutique The Breast Choice, combattuta nelle sue convinzioni su cosa stabilisca essere una buona madre, finché non rimane incinta lei stessa per la prima volta. Il film, diretto da Kirk Jones, è tratto dal bestseller di Heidi Murkoff ed il cast include anche Cameron Diaz, Jennifer Lopez e Dennis Quaid. L’uscita del film è prevista per il giorno della Festa della Mamma, nel weekend dell’ 11 maggio 2012. Ha inoltre terminato le riprese della produzione DreamWorks Pictures, “Welcome to People”, nel quale recita al fianco di Chris Pine, Olivia Wilde e Michelle Pfeiffer. Il film narra le vicende di un uomo d’affari (Pine) che torna a casa dopo la morte dello sconosciuto padre e scopre di avere una sorella alcolista (Banks) con un figlio di 12 anni. L’uscita è prevista per il 2012. Ad agosto 2011, l’abbiamo vista in “Our Idiot Brother” con Paul Rudd. “Our Idiot Brother” e “The Details” sono stati visti in anteprima al Sundance Film Festival nel gennaio 2011 e sono stati acquisiti per la distribuzione dalla The Weinstein Company. In “The Details,” Banks ha il ruolo di Nealy Lang, il cui marito (Tobey Maguire) si danna l’anima per liberare il giardino dai procioni che gli stanno distruggendo il prato, con risultati disastrosi. Nel 2008, la Banks ha ricevuto critiche positive per il suo ruolo della First Lady, Laura Bush, con Josh Brolin nel film di Oliver Stone“W”. L’imponente cast era composto da James Cromwell, Richard Dreyfuss, Ellen Burstyn e Jeffrey Wright. Nel film di Kevin Smith “Zack and Miri, amore a primo sesso”, la Banks (Miri) e Zack (Seth) interpretano due amici in disgrazia che decidono di sanare le loro finanze girando un film porno. Nel curriculum della Banks troviamo la straordinaria partecipazione al film premio Oscar®, “Seabiscuit,” nel quale interpreta Marcela Howard insieme a Jeff Bridges e Tobey Maguire, e nel film di Steven Spielberg, “Prova a prendermi”. E’ apparsa anche in “Role Models”, “Piacere Dave”, “Imbattibile”, “40 anni vergine,” “Fred Claus”, “Sisters”, “Slither”, “Heights”, “The Baxter”, “The Trade”, “Ordinary Sinner”, “The Uninvited”, “Daltry Calhoun”, “Sexual Life”, il film di John Singleton, “Shaft” con Samuel L. Jackson ed il film cult “Wet Hot American Summer” con Janeane Garofalo e David Hyde Pierce. E’ apparsa anche nel ruolo della giornalista Betty Brant, un ruolo che il regista Sam Raimi ha creato appositamente per lei, ed infine nei tre film campioni d’incasso della Columbia Pictures, “Spider-Man” con Tobey Maguire come interprete principale. Per il piccolo schermo, la Banks ha recitato nel ricorrente ruolo di Avery Jessup, l’innamorata di Alec Baldwin, nella serie della NBC, “30 Rock.” Si è aggiudicata una nomina agli Emmy® Award del 2011 come Eccezionale Attrice Ospite in una serie comica per la sua interpretazione. E’ apparsa anche nella serie della ABC, “Modern Family” ed in un ruolo ricorrente come la Dottoressa Kim Porter in “Scrubs” della NBC. Nel 2007 è apparsa nella miniserie della CBS, “Comanche Moon”, che è il popolare prequel di “Lonesome Dove” di Larry McMurtry La Banks ha inoltre prodotto nel 2009 per la Disney il thriller fantascientifico “Il mondo dei replicanti” con Bruce Willis, tramite la sua casa di produzione Brownstone Productions. In cantiere per la Brownstone, che la Banks conduce con suo marito Max Handelman, include “Tink”, una commedia romantica per la Disney nella quale intepreta il ruolo principale di ‘Campanellino; “Forever 21”, una commedia della Dreamworks nella quale recita e produce; “Too Far From Home”, un film della Universal che racconta di tre astronauti abbandonati su una stazione spaziale internazionale; e la commedia corale a cappella “Pitch Perfect” Il suo ampio curriculum teatrale include diversi ruoli nelle produzioni dell’American Conservatory Theatre, oltre alla produzione del Guthrie Theater di “Summer & Smoke” diretto da David Esbjornson. Nel 2006 Banks ha interpretato Cherie, l’interprete femminile principale della commedia di William Inge, “Bus Stop”, nell’ambito del Williamstown Theater Festival. Originaria del Massachusetts, la Banks si è laureata alla University of Pennsylvania oltre al diploma dell’American Conservatory Theater. Attualmente risiede a Los Angeles. Riconosciuto come uno dei più autorevoli musicisti rock del nostro tempo, LENNY KRAVITZ (Cinna) ha trasceso i generi, gli stili in 20 anni di carriera musicale, uno stile ampiamente influenzato dal soul, dal rock ed il funk degli anni 60 e 70. Il talento di scrittore, produttore e multi strumentista di Kravitz si è espresso nei suoi nove album fino a diventare un catalogo senza tempo. Ha vinto quattro premi Grammy®, e ottenuto il maggior numero di vittorie come miglior Cantante Rock Maschile con il singolo “Dig In” (vincendo in precedenza con “Again”, “American Woman” e “Fly Away”). Inoltre, Kravitz ha ottenuto altre sei nomine ai Grammy® Awards. L’appeal e le collaborazioni di Lenny Kravitz sono tanto varie quanto le influenze che ha esercitato sui suoi contemporanei, avendo lavorato con artisti del calibro di Madonna, Slash, Aerosmith, Jay-Z, N.E.R.D., Mick Jagger, P. Diddy e Alicia Keys. Grazie alla vendita di oltre 38 milioni di album nel mondo, il successo di Lenny Kravitz gli ha permesso di cogliere molte opportunità di esprimere la visione creativa non solo nell’industria discografica. L’artista è infatti apparso in un ruolo da non protagonist nel film acclamato dalla critica “Precious”, per il quale ha ottenuto una nomina al NAACP Image Awards del 2010 come Miglior Attore Non Protagonista. Kravitz ed anche il cast del celebrato “Precious” hanno ricevuto la nomina dello Screen Actors Guild del 2010 per il “Best Ensemble.” In aggiunta al ruolo da non protagonista in “Precious,” Kravitz è apparso in film come “Lo scafandro e la farfalla” e “Zoolander.” Nel 2005 ha lanciato un’azienda creativa, la Kravitz Design Inc., volta ad intraprendere vari progetti di alto profilo, commerciali, residenziali nonché oggetti di design. L’azienda è stata partner di Swarovski, e ha creato due candelabri per la ‘Crystal Palace Collection’. La Kravitz Design ha inoltre concepito gli ambienti del lounge del Florida Room a Delano per il Morgans Hotel Group ed è responsabile dei lussuosi studi di registrazione del The Setai Resort & Residences a Miami Beach. La Kravitz Design ha recentemente annunciato una partnership con SLS Hotel a South Beach con lo scopo di creare un esclusivo bungalow ed una penthouse suite per il lussuoso hotel. L’azienda ha confermato che progetteranno un condominio di 47 piani a Paramount Bay, Miami. Nel 2009, per il 20° anno dal debutto, è uscita una versione deluxe del suo “Let Love Rule”. Al progetto ha fatto seguito l’uscita del suo più recente “Black and White America.” STANLEY TUCCI (Caesar Flickerman) è apparso in oltre 50 film ed innumerevoli programmi TV. Negli ultimi anni ha partecipato a film come “Captain America: il primo vendicatore”, “ Il diavolo veste Prada”, “The Terminal” e “Era mio padre”. Non è estraneo al teatro ed è apparso in oltre una dozzina di commedie, off Broadway e non. Il 2008 è stato per lui un anno estremamente impegnato. Stanley è apparso in quello che sarebbe diventato presto un classico, “Julie & Julia,” insieme a Meryl Streep e diretto da Nora Ephron e “The Lovely Bones”, per il quale ha ottenuto la sua prima nomina all’Oscar® oltre alle nomine ai Golden Globe®, BAFTA, SAG e Broadcast Film Critics. Ha recentemente finito di girare “Jack and the Giant Killer”, una favola moderna nella quale il lungo periodo di pace tra uomini e giganti viene minacciato allorché un giovane fattore conduce una spedizione nel regno dei giganti per liberare una principessa rapita. Diretto da Bryan Singer, l’uscita è prevista per il 15 giugno 2012. Nel 2008, Tucci si è associato con il suo amico da oltre 20 anni, Steve Buscemi e con Wren Arthur formando la OLIVE Productions, una casa di produzione di cinema e Tv di base a New York. Uno degli scopi della OLIVE sarà di selezionare dei progetti per film e Tv che potranno essere diretti da Stanley e Steve. OLIVE coproduce “Vine Talk” ed ha in cantiere diverse serie TV per HBO e AMC. Ha attualmente diversi progetti per il cinema che saranno distribuiti da HBO, Sony e Fox Searchlight. All’inizio dell’anno, Tucci ha debuttato nella regia a Broadway con un revival di “Lend Me a Tenor” di Ken Ludwig con Tony Shalhoub. La produzione ha ricevuto una nomina ai Tony Award per la Migliore Riedizione di una Commedia. Oltre ai vari riconoscimenti per il cinema dello scorso anno, Stanley ha ricevuto una nomination agli Emmy® per il ruolo del Dott. Moretti in “ER”. Nel 2007, la sua partecipazione a “Monk” ha ricevuto, oltre all’attenzione della critica, un Emmy® Award nella categoria Migliore Attore Ospite in una serie comica. Nel 2002 Tucci ha ricevuto un plauso dalla critica per la sua interpretazione in “ Era mio padre “ della DreamWorks, al fianco di Tom Hanks, Jude Law e Paul Newman. Il film, diretto da Sam Mendes, racconta la storia di un gangster cui hanno assassinato moglie e figlio. Stanley ha anche recitato nella popolare commedia “Big Trouble,” con Tim Allen e Rene Russo per la regia di Barry Sonnenfeld. Tucci ha deliziato gli spettatori nel classico della Paramount “I marciapiedi di New York”, scritto e diretto da Edward Burns ed il film Sony “I perfetti innamorati” con Julia Roberts e Billy Crystal. Ha inoltre recitato insieme a Kenneth Branagh e Colin Firth nel acclamato dramma della HBO “Conspiracy”, un film per il quale ha ottenuto una nomination sia per gli Emmy® che per il Golden Globe® nella categoria Migliore Attore non protagonista per TV Movie o Miniserie. I tanti talenti di Tucci lo hanno condotto a diversificare la sua carriere. Non solamente un attore dotato, è anche uno scrittore, regista e produttore. Al Sundance Film Festival del 2008, Stanley ha presentato il film “Blind Date” che dopo sette anni lo ha riportato dietro la macchina da presa, dirigendo e scrivendo a quattro mani il remake di Van Gogh del film. Ha inoltre diretto per USA Films “Joe Gould’s Secret” con Ian Holm nel ruolo dello scrittore bohemienne Joe Gould e Tucci nel ruolo di Joseph Mitchell, il famoso scrittore del The New Yorker. Il film, ambientato nel Greenwich Village di New York nel 1940, è la storia dello strano incontro e della duratura amicizia tra Gould e Mitchell e di come Mitchell scrisse di Gould e della sua vita. “Big Night”, il primo lavoro di Tucci come coregista, cosceneggiatore ed attore nello stesso film, gli è valso numerosi riconoscimenti incluso il Waldo Salt Screenwriting Award nel 1996 al Sundance Film Festival, un riconoscimento di eccellenza dal National Board of Review, un Independent Spirit Award, il Critics Prize nel 1996 al Deauville Film Festival ed onori dal New York Film Critics ed il Boston Society of Film Critics. Il suo secondo progetto è “The Imposters,” un film che ha scritto, diretto, coprodotto ed interpretato, ha partecipato nella selezione ufficiale del Festival del Cinema di Cannes nel1998 ed è stato acquistato dalla Fox Searchlight Pictures qualche tempo dopo. In questa farsa del 1930, Tucci e Oliver Platt hanno il ruolo di due attori disoccupati che si ritrovano a bordo di una nave da crociera, i cui passeggeri sono Steve Buscemi, Alfred Molina, Lili Taylor e Hope Davis. Il suo curriculum comprende altri film quali “Easy girl”, “Burlesque”, “Swing Vote”, “Kit Kitteredge: An American Girl”, “Robots”, “Tu chiamami Peter”, “Shall We Dance”, “Spin”, “The Terminal”, “Le avventure del topino Despereaux”, “Harry a pezzi”, “Sogno di una note di mezza estate”, “Allarme mortale”, “Una vita esagerata”, “L’amante in città”, “Il bacio della morte”, “Mrs. Parker e il circolo vizioso”, “Può succedere anche a te”, “Il rapporto Pelican”, “Doppia anima”, “Billy Bathgate”, “In the Soup” e “Schiavi di New York”. Nel 2002, Stanley ha vinto un Golden Globe® Award per la sua brillante rappresentazione del tenente Colonnello Adolf Eichmann nel film TV intitolato, “Conspiracy.” Era la drammatica ricostruzione della Conferenza di Wannasee in cui la Soluzione Finale Nazista dell’Olocausto fu ideata. Ha inoltre vinto un Golden Globe® ed un Emmy® Award per la sua interpretazione di Walter Winchell, uno dei fondatori dell’ American gossip, nel film originale della HBO, “Winchell”, diretto da Paul Mazursky. La sua performance nel ruolo del pettegolo, assetato di segreti e scandali politici ha ottenuto i plausi di pubblico e critica per uno dei più interessanti ruoli della sua carriera. Il suo lavoro in televisione include l’apparizionee come ricorrente guest star nella serie della TNT “Bull”. Interpreta Hunter Lasky, affascinante, corrotto, potente, uno tra i migliori squali affaristi di Wall Street. Altri suoi lavori televisivi comprendono apparizioni in “Equal Justice”, “Wiseguy”, “The Equalizer”, “Thirtysomething” e “The Street”. Tucci ha anche interpretato Richard Cross nel dramma di Steven Bochco “Murder One”, una performance che gli ha permesso di guadagnarsi una nomina agli Emmy®. Ha acquisito familiarità con il teatro interpretando diverse pièce incluso “Frankie & Johnny in the Claire de Lune”, “Execution of Hope”, “The Iceman Cometh”, “Brighton Beach Memoirs” e “The Misanthrope”. Ha recitato inoltre in numerose commedie off-Broadway , allo Yale Repertory Theater ed al SUNY Purchase, dove ha iniziato la carriera di attore. Stanley è membro del Board of Directors of The Food Bank di New York City ed è stato consulente creativo del Sundance Institute Screenwriters and Directors Labs. Tucci risiede a New York. DONALD SUTHERLAND (Presidente Snow) è uno dei più prolifici e versatili attori del cinema, con un impressionante curriculum di ben oltre 130 film, tra i quali ricordiamo i classici “Quella sporca dozzina“ di Robert Aldrich; “M*A*S*H” di Robert Altman; “Il giorno della locusta “ di John Schlesinger; “Gente comune” di Robert Redford; “Novecento” di Bernardo Bertolucci; “L’invasione degli ultracorpi” di Philip Kaufman; “A Venezia…un dicembre rosso schoking” di Nicolas Roeg, con Julie Christie; “Una squillo per l’ispettore Klute” di Alan Pakula, con Jane Fonda; “Casanova” di Federico Fellini e “I guerrieri” di Brian Hutton con Clint Eastwood, che lo dirigerà in seguito in “Space Cowboys”. Ha interpretato il ruolo del padre Nicole Kidman nel film di Anthony Minghella “Ritorno a Cold Mountain”, il ruolo del padre di Charlize Theron nel film di F. Gary Gray’s “The Italian Job,” e Mr. Bennett, il padre di Keira Knightley in “Orgoglio e pregiudizio”. Per quest’ultimo ha ricevuto una nomina al premio Chicago Film Critics. Recentemente ha recitato nel adattamento per la Tv del best seller di Ken Follett ,“I pilastri della terra”; nell’avventura epica di storia romana, “The Eagle,” con Channing Tatum e Jamie Bell per la regia di Kevin Macdonald; nel film di Simon West “Professione assassino” con Jason Statham e Ben Foster; nel film di Seth Gordon “Come ammazzare il capo…e vivere felici” nel ruolo del padre di Colin Farrell; nel film di Mary McGuckian “Man on the Train” con Larry Mullen, Jr. degli U2 e nel nuovo adattamento di “Moby Dick”, con William Hurt, Ethan Hawke e Gillian Anderson. Altri film comprendono “Il mondo di Alex” di Paul Mazursky; “ E Johnny prese il fucile” di Dalton Trumbo; “ Fate la rivoluzione senza di noi” di Bud Yorkin; “La notte dell’aquila” di John Sturges; “Per fortuna c’è un ladro in famiglia” di Herbert Ross”; “Crackers” di Louis Malle; Phillip Borsos’ “Bethune, il mitico eroe”; “JFK” di Oliver Stone; “Fuoco Assassino” di Ron Howard; “La cruna dell’ago” di Richard Marquand; “Un’arida stagione bianca” di Euzhan Palcy con Marlon Brando; “A cuore aperto” di Richard Pearce per il quale ha vinto nel 1983 il Genie Award come Miglior Attore; l’adattamento per il cinema di “ Sei gradi di separazione “ di John Guare per la regia di Fred Schepisi; “Without Limits” di Robert Towne e “Animal House” di John Landis nel quale ha partecipato con un memorabile cameo. Ha prestato la voce al Generale Stone nel cartone animato, un classico manga, “Astro Boy”; “Tutti pazzi per l’oro” di Andy Tennant; “Gioventù violata” di Griffin Dunne con Diane Lane; “Chiedi alla polvere” di Robert Towne con Salma Hayek e Colin Farrell; “American Gun” con Forrest Whitaker; “ An American Haunting” con Sissy Spacek; “Land of the Blind” con Ralph Fiennes e “Aurora Borealis” con Louise Fletcher e Juliette Lewis. Ha fatto parte dell’incredibile cast d’insieme dei lettori in macchina nel film biografico sulla vita di Dalton Trumbo, “Trumbo”. In televisione, Sutherland ha vinto sia il premio Emmy® che il Golden Globe® come Miglior Attore non protagonista per la sua interpretazione nel film della HBO “Cittadino X” ed ha vinto un Golden Globe® per il suo ritratto di Clark Clifford, consigliere del Presidente Lyndon B. Johnson, nel dramma storico della HBO “Path To War” per la regia dell’ultimo John Frankenheimer. Sutherland ha recitato a fianco di Peter Krause nella serie della ABC-TV “Dirty Sexy Money”. Per la sua intepretazione del patriarca, Tripp Darling, è stato nominato ai Golden Globe® del 2007 come Miglior Attore non protagonista. In precedenza, ha recitato con Geena Davis nella serie drammatica della ABC, “Commander-In-Chief”, per il quale è stato nominato ai Golden Globe® come Miglior Attore non protagonista per il suo ritratto del portavoce Nathan Templeton. Allo stesso tempo è stato nominato ai Golden Globe® come Migliore Attore per la sua recitazione, al fianco di Mira Sorvino, nella miniserie di Lifetime Television, “Human Trafficking – Le schiave del sesso”. In teatro, Sutherland ha recitato con Justin Kirk e Julianna Margulies nel tutto esaurito ed acclamato dalla critica, “Ten Unknowns” di Jon Robin Baitz al Lincol Center. Per questa prova ha ricevuto una nomina come Migliore Attore agli Outer Critics Circle. Ha inoltre recitato nelle produzioni di Londra, Toronto e Los Angeles di “Enigmatic Variations”, una traduzine in lingua inglese (a cura del figlio Roeg Sutherland) della pièce in francese di Eric-Emmanuel Schmitt. Donald Sutherland è stato nominato Order of Canada nel 1978 e Officier de l’Ordre des Arts et Lettres in Francia, cinque anni più tardi. WES BENTLEY (Seneca) ha un’agenda fitta di impegni in programma per il 2012. Reciterà prossimamente con Amanda Seyfried e Jennifer Carpenter nel thriller di Heitor Dhalia, “Gone”. Sarà protagonista anche nel film indipendente, “Hidden Moon”. Nel 2010, Bentley ha avuto il suo debutto teatrale con Nina Arianda nella vincente commedia di David Ives, “Venere in pelliccia”. Sul grande schermo, Bentley ha recentemente recitato con Dougray Scott nel film di Roland Joffe,“There Be Dragons”. Dopo il debutto nel film di Jonathan Demme, “Beloved”, Bentley ha conquistato tutti nel ruolo di Ricky Fitts nel film premio Oscar® di Sam Mendes, “American Beauty.” Successivamente ha lavorato con Sarah Polley nel film di Michael Winterbottom sull’era della corsa all’oro, “Le bianche tracce della vita”. Ha quindi partecipato con Heath Ledger, Kate Hudson e Djimon Hounsou al film di Shekhar Kapur, “Le quattro piume”. Nel 2005, Bentley e Gerard Butler hanno recitato nel film di David Anspaugh, “In campo per la vittoria” ispirato alla storia vera della nazionale statunitense di calcio del 1950 che stravolse tutti i pronostici trionfando sull’Inghilterra. Nel curriculum di Bentley troviamo, “3 Nights in the Desert”, “Rites of Passage”, “Weirdsville”, “The Ungodly” e “Tilda”, una puntata pilota della HBO con Diane Keaton ed Ellen Page, diretta da Bill Condon. TOBY JONES (Claudius Templesmith) sarà a breve sullo schermo con “Red Lights” con Robert De Niro e Sigourney Weaver per la regia di Rodrigo Cortes, la miniserie della ITV, “Titanic” la cui messa in onda è prevista per quest’anno su ABC ed il film indipendente, “Berberian Sound System” con la regia di Peter Strickland. Ha recentemente completato le riprese di “Snow White and the Huntsman” di Rupert Sanders insieme a Charlize Theron, Kristen Stewart, Nick Frost e Ian McShane, ed inoltre “The Girl” per la BBC con Sienna Miller. Lo abbiamo visto di recente nel film di Tomas Alfredson “La talpa” con Gary Oldman e Colin Firth; nel film della Marvel “Captain America: Il primo vendicatore” con Chris Evans, Samuel L. Jackson, Tommy Lee Jones e Hugo Weaving per la regia di Joe Johnston; nel film di Steven Spielberg, “Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno” con Daniel Craig e Simon Pegg distribuito dalla Paramount; nel film di Simon Curtis, “My Week With Marilyn” con Michelle Williams, Emma Watson, Judi Dench e Julia Ormond della Weinstein Company. Lo abbiamo visto anche nel film della New Line, “Il rito” con Anthony Hopkins e Alice Braga per la regia di Mikael Håfström; nel film di David Gordon Green, “Sua Maestà” con Danny McBride, James Franco e Natalie Portman distribuito dalla Universal; nel film di Dustin Lance Black, “ Virginia” con Emma Roberts, Jennifer Connelly e Ed Harris; ha prestato la voce a Dobby the House Elf in “Harry Potter e i doni della morte” distribuito dalla Warner Bros. Nel curriculum di Toby anche il film di Joel Amiel, “Creation,” con Paul Bettany e Jennifer Connelly; il film di Oliver Stone “W.” con Josh Brolin per Lionsgate; il film di Ron Howard “Frost/Nixon, il duello” con Frank Langella e Michael Sheen per Universal ed il ruolo, acclamato dalla critica, di Truman Capote nel film di Douglas McGrath “Infamous, una pessima reputazione” con Sigourney Weaver, Gwyneth Paltrow e Sandra Bullock per Warner Independent. ALEXANDER LUDWIG (Cato) ha recitato ultimaente nel successo della Disney, “ Corsa a Witch Mountain” con Dwayne Johnson e Carla Gugino, che ha conquistato il 1° posto al box office americano nel weekend di apertura. Cresciuto a Vancouver, Canada, dopo aver iniziato a recitare all’età di 9 anni in una serie di spot commerciali e di parti TV, è approdato al suo primo ruolo da protagonista nel ruolo di Will Stanton nel film d’avventura della Fox, “Il risveglio delle tenebre” nel 2007. Musicista di talento, Ludwig canta, scrive la sua musica e suona la chitarra. Appassionato di sport, compete in numerose gare di sci freestyle, oltre al parapendio, canoa estrema, bungee jumping, surf, wakeboarding, kite boarding, tennis, pallacanestro ed hockey. Primo di quattro fratelli, Ludwig frequenta attualmente il secondo anno della University of Southern California e studia film, teatro, commercio e nel frattempo continua la sua carriera di attore. Risiede attualmente a Los Angeles. ISABELLE FUHRMAN (Clove) si sta velocemente affermando come giovane attrice di talento. Ha recentemente terminato la riprese del film di Giorgio Serafini, “The Healer” con Joel Courtney. Il film narra la storia di un padre malato che sta per essere sottoposta ad una delicata operazione. Porta così i giovani figli nel bosco per tentare di instaurare di nuovo l’antica vicinanza. Il film non ha ancora una data di uscita stabilita. La Fuhrman è apparsa recentemente in un film corale insieme a Pierce Brosnan, Jennifer Connelly, Ed Harris, Marisa Tomei e Greg Kinnear, la commedia nera in uscita la prossima estate “Salvation Boulevard”. Nel 2009, Isabelle ha recitato con Vera Farmiga e Peter Sarsgaard nel thriller psicologico della Warner Bros, “Orphan”. Per il suo ruolo, la Fuhrman ha ricevuto commenti entusiasti dalla critica in tutto il mondo con una performance che è stata definita “uno degli esempi più importanti di recitazione, da parte di una ragazza, da anni”. La Fuhrman è stata scelta dopo un’estenuante ricerca nazionale di giovani attrici da parte della Warner Bros., in collaborazione con la Appian Way di Leonardo DiCaprio e la Dark Castle Entertainment di Joel Silver. Ha iniziato a recitare all’età di sette anni apparendo in “Cartoon Fridays” della Cartoon Network ed ha debuttato sul grande schermo nel dramma “Hounddog”. E’ stata anche ospite sul set della serie CBS, “Ghost Whisperer” che le è valsa una nomina al premio Young Artist Award, e nel dramma della ABC, “The Whole Truth”. La Fuhrman prestato la voce a numerosi progetti incluso il cartone animato in 3D, “ Le avventure di Sammy” ed il cartone della Nickelodeon, “Winx.” Risiede attualmente a Los Angeles ed è inoltre una dotata chitarrista e cantante. Il suo nome in lingua Zulu significa Potere, AMANDLA STENBERG (Rue) ha debuttato al cinema nel 2010 con “Colombiana”, un thriller d’azione con Zoe Saldana, nel ruolo di una bambina. Il film, quintessenza di Luc Besson, è interpretato da numerose controfigure e alcune delle scene pericolose le ha girate lei stessa dopo aver preso lezioni da David Belle, inventore del Parkour. Amandla ha iniziato la carriera come modella per i cataloghi Disney all’età di appena quattro anni. Ha girato numerose pubblicità a carattere nazionale, la più degna di nota è quella di McDonald con Ronald McDonald in persona, per la Walmart con DJ Tony di “The Ellen DeGeneres Show” (LeVar Burton alias Kunta Kinte ha diretto), e per la BuildTheDream.org. Questo commovente progetto, sponsorizzato dalla Boeing, ha raccolto fondi per il memoriale nazionale di Washington, D.C. in onore del Dott. Martin Luther King, Jr., inaugurato durante il weekend di insediamento del Presidente Obama, nel Gennaio del 2009. Amandla era presente ad assistere, al culmine delle manifestazioni, al tributo al Dott. King, partecipando alla cerimonia nell’ottobre del 2011. Oltre alla presenza in video, Amandla ha messo a disposizione il sensibile orecchio che possiede, per le lavorazioni di doppiaggio sia nei film che nei progetti TV oltre che come musicista. Suona il violino, le percussioni e la chitarra. Nel 2009, Amandla ha suonato il violino con i Los Angeles Unified School District’s Honors Orchestra presso il Luckman Fine Arts Complex. La sua partecipazione al programma Rock STAR Music Education le ha permesso di esibirsi alla House of Blues ed al Hard Rock Cafe, oltre a session in sala di incisione con il produttore Gerry Brown, dopo che la sua band ha vinto la RockSTAR’s Battle of the Bands. Amandla è anche una fotografa Avid. JACK QUAID (Marvel) fa il suo debutto in THE HUNGER GAMES. Quaid, nativo di Los Angeles , è attualmente al second anno all’università di New York Tisch School of the Arts. Cresciuto a Lagos, Nigeria, DAYO OKENIYI (Thresh) inizia a recitare a teatro alle scuole elementari, Green Springs International. Nel 2003, Okeniyi, il più giovane di cinque fratelli, si trasferisce dalla Nigeria agli Stati Uniti insieme alla famiglia. Suo padre, un’ufficiale doganiere ora in pensione, e sua madre, insegnante Keniota di letteratura Inglese, sono stati chiari circa il fatto che i loro figli avrebbero studiato in America. Okeniyi ha frequentato il liceo della Indiana Heritage Christian School, seguito poi dalla Anderson University, dove si è laureato in disegno per comunicazione visiva. Okeniyi si è trasferito a Los Angeles un anno fa ed è approdato velocemente al ruolo nel film horror, “Slew Hampshire”. “The Hunger Games” è il suo primo film con una major. Sebbene solo ventunenne, LEVEN RAMBIN (Glimmer) ha lavorato per gran parte della sua vita e continua a dimostrarci i diversi aspetti che la caratterizzano, in ogni ruolo che interpreta. La Rambin è apparsa, lo scorso anno, in diverse serie televisive, tra le quali: “The Wizards of Waverly Place”, della Disney, “CSI: Miami” e “One Tree Hill.” La scorsa estate ha recitato nel dramma della ABC, “Scoundrels”, insieme a Virginia Madsen dopo aver completato la seriedi episodi del successo della ABC,“Grey’s Anatomy”. In questo telefilm impersona la figlia incinta della Dottoressa McSteamy, ‘Sloan Riley’. Ha iniziato la carriera all’etrà di 13 anni recitando per il dramma della ABC, “All My Children”. Interpretava il personaggio di ‘Lily Montgomery’, un’adolescente affetta da autismo, che le è valso la candidatura a due Emmy® Award. Mentre ancora recitava in “All My Children”, la Rambin ha recitato anche in “Lipstick Jungle” e “Law and Order: SV..” E’ stata anche un’ospite frequente nel dramma della NBC .“Book of Daniel”. Dopo quattro anni in “All My Children”, ha lasciato la serie per seguire nuove opportunità. Poco tempo dopo, le è stato offerto il ruolo di ‘Riley Dawson’ nel dramma della Fox, “Terminator: The Sarah Connor Chronicles.” Quando non è impegnata sul set, la Rambin adora fare autostopo, boxe e rimanere attiva. Ama molto il mondo della moda ed ha scritto numerosi editoriali per sulla Settimana della Moda di New York per il Paper Magazine e per il Page Six Magazine. Si interessa di ricerche e conoscenza sull’autismo così come del trattamento degli animali da parte dell’uomo. WILLOW SHIELDS (Primrose Everdeen) fa il suo debutto al cinema con THE HUNGER GAMES. Nata ad Albuquerque, New Mexico, dove risiede attualmente, la Willow è stata contagiata dalla recitazione in giovane età. La sua gemella, Autumn Shields, ed il suo fratello maggiore, River Shields, sono attori a loro volta, e si incoraggiano l’un l’altro a seguire questa passione e talento. Con l’aiuto della famiglia, Willow inizia a fare provini e ottiene subito un ruolo nella serie TV di successo per la USA Network, “In Plain Sight”. Nel 2011, Willow appare sul piccolo schermo nel ruolo di ‘Grace’, nel film originale della Hallmark Hall of Fame, “Beyond the Blackboard” con Emily VanCamp e Treat Williams. In aggiunta alla sua carriera in erba, Willow è anche impegnata come attivista filantropa. Dona parte del suo tempo nel volontariato a supporto dei Veterani senzatetto ed alla organizzazione di protezione animali della sua comunità. Quando non è impegnata sul set o nel volontariato delle sue organizzazioni preferite, Willow ama leggere, rispolverare vecchie storie, giocare con i suoi tanti animali domestici (cani e polli) ed ascoltare musica pop e country. Questa giovane star dai molti talenti, si diverte anche a dedicare il tempo al suo hobby segreto: realizzare biglietti artistici. Nata e cresciuta a Belfast, Irlanda del Nord, PAULA MALCOMSON (Madre di Katniss) si è trasferita nell’ East Village di New York a 19 anni ed ha subito un ruolo nel suo primo film, “Another Girl Another Planet”. L’anno seguente recita in “Tombstone”, seguito da campioni di incassi come, “Il miglio verde”, “Hamlet” e “A.I. intelligenza artificiale”. In televisione, Paula Malcomson è stata vista in “The Practice”, “Strong Medicine”, “Providence”, “Star Trek: Enterprise”, “NYPD Blue” e “Six Feet Under”. Paula ha anche interpretato il ruolo di ‘Trixie’ nella serie TV “Deadwood”, una parte per la quale è stata nominata agli Screen Actors Guild Award, in un cast corale. Continuando per il piccolo schermo, ricordiamo le partecipazioni a “Cold Case”, “Lost”, “Criminal Minds”, “Law & Order: Special Victims Unit”, “Sons of Anarchy”, “CSI: Crime Scene Investigation” e “Battlestar Galactica”, lo spin-off dello Sci-Fi Channel, “Caprica”. Paula vive a Los Angeles con il suo gruppo di animali, che ama con tutto il cuore e torna in Irlanda ogni estate, per non dimenticare il suo accento irlandese.

 

LA PRODUZIONE

Nominato quattro volte al premio Oscar®, GARY ROSS (Regista, Cosceneggiatore) ha iniziato la carriera come cosceneggiatore con il film “Big.” Il film, con Tom Hanks, gli ha permesso di ottenere la sua prima nomina agli Oscar®. In seguito, Ross si è ispirato alla politica americana per scrivere la sceneggiatura della commedia, in stile Frank Capra, “Dave, presidente per un giorno”, per il quale ha ottenuto la seconda nomina agli Oscar® ed ha vinto il prestigioso premio Writer’s Guild Paul Selvin. Il 1998, segna il suo debutto alla regia con l’ambizioso film, acclamato dalla critica, “Pleasantville.” Nel 2003, ha scritto e diretto il celeberrimo film epico, “Seabiscuit” con Tobey Maguire, Jeff Bridges, e Chris Cooper. Il film ha ottenuto sette nomine all’Oscar®, incluso Miglior film e Miglior Sceneggiatura Originale per Ross. Ha ottenuto inoltre nominations per i premi DGA e WGA , il premio USC Scripter e numerosi altri riconoscimenti e premi della critica. Più recentemente, Ross ha scritto e diretto il cartone animato “Le avventure del topino Despereaux”, tratto dal racconto per bambini, il best seller di Kate DiCamillo. L’autrice di best seller SUZANNE COLLINS (Cosceneggiatrice, scrittrice del romanzo da cui il film è tratto, Produttore esecutivo) si è affermata nella letteratura per bambini, con il best seller del New York Times, “Underland Chronicles”. Il suo debutto nella letteratura per teenagers, “The Hunger Games” (Settembre 2008), si è rivelato un bestseller istantaneo, richiamando l’attenzione non solo dei giovani lettori ma anche quella degli adulti. Il romanzo è stato definito “avvincente” da Stephen King sull’ Entertainment Weekly, e “stupefacente” da Stephenie Meyer nel suo sito web. In classifica della lista dei bestseller del New York Times per oltre 160 settimane consecutive, cioè per tre anni di fila dal giorno di pubblicazione, con oltre 23.5 milioni di copie dei libri stampati solo negli Stati Uniti, la trilogia i cui titoli sono “The Hunger Games” (settembre 2008), “Catching Fire” (settembre 2009) e “Mockingjay” (August 2010) è stato il caso editoriale degli ultimi anni. I diritti di pubblicazione della trilogia sono stati venduti in 46 paesi nel mondo. Suzanne Collins ha avuto una carriera prolifica e di successo scrivendo per la televisione dei bambini. Ha fatto parte dello staff di diversi programmi Nickelodeon, incluso i nominati agli Emmy®, “Clarissa Explains It All” e “The Mystery Files of Shelby Woo”. Ha ottenuto anche una nomina ai Writer’s Guild of America per la cosceneggiatura dello speciale di Natale, acclamato dalla critica, “Santa, Baby!” Nel 2010, la Collins ha fatto parte della lista dei 100 dell’anno del TIME e di Entertainment Weekly. Nel 2011, la Fast Company la ha inserita nei 100 Personaggi Più Creativi del Settore. Suzanne Collins vive con la famiglia nel Connecticut. BILLY RAY (Cosceneggiatore) ha debuttato alla regia con “L’inventore di favole” per Lionsgate. Il film, di cui è anche sceneggiatore, è interpretato da Hayden Christensen, Chloe Sevigny e Peter Sarsgaard che è stato nominato ai Golden Globe®. Billy ha poi sceneggiato e diretto “Breach – L’infiltrato” per Universal Pictures con Chris Cooper, Ryan Phillippe e Laura Linney. Dopo “Breach”, Billy ha cosceneggiato “State of Play,” con Ben Affleck, Russell Crowe e Rachel McAdams per Universal. Il prossimo marzo inizieranno le riprese di “Captain Phillips” di cui Billy ha curato la sceneggiatura per Sony. La regia sarà di Paul Greengrass e Tom Hanks interprete principale. Entro l’anno inizieranno le riprese di “24” che Billy ha adattato per il grande schermo per Fox. Kiefer Sutherland sarà l’interprete principale del film. Billy ha recentemente terminato si scrivere “Neverland”, la storia delle origini di Peter Pan per Sony Pictures, che sarà prodotta da Joe Roth. Attualmente sta scrivendo il remake di “Thin Man”, per Warner Brothers che sarà diretto da Rob Marshall. Johnny Depp sarà l’interprete principale. Billy fa parte del Board of Directors della WGA. Vive attualmente a Los Angeles. NINA JACOBSON (Produttrice) ha costruito una impressionante carriera ventennale come senior film executive per tre importanti studios. “Diario di una schiappa” è stato il suo primo film come produttrice ed anche la prima produzione della sua compagnia, la Color Force. Un successo commerciale, il film ha incassato in totale nel mondo oltre 75 milioni di dollari e ha convinto la produzione a realizzare un sequel, “Diario di una schiappa 2” che è stato numero 1 al box office e ha totalizzato in totale oltre 70 milioni di dollari nel mondo. Il terzo film, “Diary of a Wimpy Kid: Dog Days” è attualmente in produzione e l’uscita è prevista per agosto 2012. Nel 2011, la Jacobson ha prodotto “One Day” con Anne Hathaway e Jim Sturgess, tratto dal romanzo best seller di David Nicholls uscito lo scorso Agosto. Prima di costituire la Color Force, Jacobson è stata president della Walt Disney Motion Picture Group, con il compito di supervisionare lo sviluppo della sceneggiatura e della produzione del film per Walt Disney Pictures, Touchstone Pictures e Hollywood Pictures. Durante il suo incarico, 15 dei suoi progetti hanno incassato oltre i 100 milioni di dollari negli Stati Uniti. Alla Disney, la Jacobson ha supervisionato e lanciato alcuni tra i più grandi film per famiglie , incluso “Pirati dei caraibi” “Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio” e “Pretty princess”. La saga de “I pirati dei caraibi” è diventata il più alto incasso nella storia della Disney, raccogliendo almeno tre miliardi di dollari al box office mondiale. Inoltre, vanta una gamma di film eclettici che include “Un sogno una vittoria”, “Il sapore della vittoria”, “Quel pazzo venerdì”, “Un ponte per Terabithia”, “Miracle,” “Step Up”, “Un ciclone in casa”, “Tutta colpa dell’amore”, “The Prestige”, “Il sesto senso”, “Unbreakable”, “Signs” e “I Tenenbaum”. Prima di lavorare per Walt Disney Motion Picture Group, la Jacobson è stata senior film executive per DreamWorks SKG, per la quale ha sviluppato “Le verità nascoste” e dato origine all’idea del primo cartone animato della DreamWorks, “Z, la formica”. Nel 1987, la Jacobson è assunta dalla Disney Sunday Movie come analista storica. Nel 1988, la Jacobson si trasferisce alla Silver Pictures con l’incarico di direttore dello sviluppo. In seguito è diventata capo dello sviluppo della Parkes/MacDonald Productions, prima di unirsi alla Universal. Jacobson è una dei curatori della Wildwood School ed è attiva presso la Jewish Federation. Laureate alla Brown University e attualmente vive a Brentwood con la sua compagna Jennifer ed i loro tre figli, Noah, Josie e William. JON KILIK (Produttore) è diventato uno tra i più quotati produttori di New York, collaborando con un’ampia gamma di autori e registi per creare lavori che enfatizzino i valori umani e le problematiche sociali. Nel 1988, Kilik inizia la sua collaborazione con Spike Lee producendogli 12 film. Tra questi ricordiamo “Inside Man”, “Clockers”, “Malcolm X”, ed il rivoluzionario “Fa’ la cosa giusta” , che è stato recentemente selezionato dallo Smithsonian Institute for The National Film Archives. Kilik ha anche prodotto l’acclamato debutto alla regia di Robert De Niro, “Bronx” tratto dalla piéce di Chazz Palminteri. Nel 1995, Kilik ha prodotto il film premio Oscar® di Tim Robbins, “Dead Man Walkingcondannato a morte”, tratto dai racconti di Suor Helen Prejean sul suo lavoro con i condannati a morte in un carcere della Louisiana, con Susan Sarandon e Sean Penn. Lo stesso anno ha prodotto il debutto alla regia di Julian Schnabel, “Basquiat” con Jeffrey Wright nel ruolo di Jean-Michel Basquiat e David Bowie nel ruolo di Andy Warhol. A seguire, Kilik ha fatto squadra con Gary Ross e Steven Soderbergh per produrre il debutto alla regia di Ross, “Pleasantville” uno sguardo comico ai mondi alternativi delle famiglie americane del 1950 e del 1990, con Tobey Maguire e Reese Witherspoon. Nel 2000, Kilik ha prodotto il film di Julian Schnabel, “Prima che sia notte” tratto dall’autobiografia dello scrittore cubano Reinaldo Arenas, con Javier Bardem. Mostrato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia, si è aggiudicato il premio Grand Jury ed il premio come Miglior Attore. Lo stesso anno, Kilik ha prodotto il debutto alla regia di Ed Harris con “Pollock”, con Harris nel ruolo del pittore americano Jackson Pollock. Ed Harris e Javier Bardem sono stati entrambi nominati all’Oscar® del 2001, nella categoria Miglior Attore. In seguito, Kilik ha frequentato la riserva indiana di Pine Ridge dove ha prodotto “Skins”, diretto da Chris Eyre. Il film è la storia di Graham Greene, un nativo Americano che torna a casa dopo aver combattuto nella guerra del Vietnam e che non riesce a sopravvivere nella sua casa di Pine Ridge, South Dakota. Nel 2004, Jon ha prodotto il film di Oliver Stone,“Alexander”. Kilik è tornato a New York nel 2005 per produrre il film “Broken Flowers” dello scrittore/regista Jim Jarmusch, con Bill Murray e vincitore del premio Grand Jury al Festival del Cinema di Cannes nel 2005. Kilik ha poi intrapreso un’altro progetto internazionale in collaborazione con Alejandro Gonzalez Inarritu per produrre “Babel”. Le riprese si sono svolte tra Marocco, Messico e Giappone. Le quattro storie, intrecciate tra loro, sono in lingua Araba, Spagnola, Inglese e Giapponese. “Babel” è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Cannes nel 2006 vincendo il premio come Miglior Regia ed in seguito ha vinto il Golden Globe® come Miglior Dramma ed è stato nominato a sette Oscar®, incluso quello per Miglior Film. Nel 2007 Kilik ha prodotto il film di Julian Schnabel, “Lo scafandro e la farfalla”, tratto dall’ispirata autobiografia di Jean-Dominique Bauby. Con questo film, Kilik ha vinto il suo secondo Golden Globe® ed ha ottenuto quattro candidature all’Oscar®. Nel 2008 Kilik ha prodotto il documentario rock and roll, “Berlin” diretto da Julian Schnabel ed il film di Jim Jarmusch, come produttore esecutivo, “Limits Of Control”, il film di Spike Lee, “Miracolo a S. Anna” ed il film di Oliver Stone,“W”. Oltre a “Biutiful”, più recentemente Kilik ha prodotto il film di Julian Schnabel,“Miral” girato in Israele e Palestina. Jon è nato a Newark, New Jersey ed è cresciuto a Millburn. Laureato alla University of Vermont, si trasferisce a New York nel 1979 per intraprendere la carriera di cineasta. Ritorna in seguito al suo Vermont per ricevere una laurea Honoris Causa e pronunciare il discorso di indirizzo alla classe del 2003. ROBIN BISSELL (Produttore esecutivo) inizia la carriera nel 1998 come Produttore associato per il film della New Line Cinema, “Pleasantville”. Nel 2003, è stato Produttore esecutivo nell’adattamento del romanzo best seller di Laura Hillenbrand, “Seabiscuit” con il quale ha ottenuto sette candidature agli Oscar®, tra i quali quello di Miglior Film. Nel 2007 Bissell ha prodotto il film indipendente,“Just Add Water” con Jonah Hill e Danny DeVito. La sua prima incursione nel cinema d’animazione avvenne con il film della Universal, “Le avventure del topino Despereaux,” dove ha lavorato come Produttore esecutivo nel 2008. Cresciuto nei sobborghi di Philadelphia, Bissell frequenta una prestigiosa scuola, la Germantown Academy. Prima di trasferirsi a Los Angeles per iniziare la carriera nella musica, Bissell ha studiato sia alla University of Maryland che alla Oxford University. Dopo il suo arrivo a Los Angeles, ha formato la band “Everything” ed il loro primo album, “ Oops”, uscito nel 1994 è stato registrato negli studi A&M Records. Si è dato al cinema nel 1998 ma ha continuato a coltivare la passione per la musica componendo e cantando canzoni per diversi film tra i quali, “Pleasantville,” “Il grande Lebowski” e “Seabiscuit.” LOUISE ROSNER (Produttore esecutivo) è stata recentemente Produttore esecutivo per il film di Marc Forster, “Machine Gun Preacher”. Interpretato da Gerard Butler, Michelle Monaghan e Michael Shannon, il film è la storia vera di Sam Childers (Butler), un fuorilegge che diventa un guerriero per aiutare i disperati bambini di un paese africano, distrutto dalla Guerra. Rosner ha lavorato come Produttore esecutivo in, “La concessionaria più pazza d’America” con Jeremy Piven; “Baby Mama”, con Tina Fey e Amy Poehler. “Baby Mama” ha segnato la seconda collaborazione di Rosner con Fey e la terza collaborazione con Lorne Michaels. Nel 2004, Rosner ha coprodotto il film di successo di Fey, “Mean Girls”. Altri film in cui ha lavorato come Produttore esecutivo comprendono, “Paparazzi”, “Tempesta di fuoco” e “On the Line”. Ha coprodotto “Hot Rod – uno svitato in moto” con Andy Samberg; “Il caso Thomas Crawford” con Ryan Gosling e Anthony Hopkins; “Beauty Shop”, con Queen Latifah; “Get Over It” con Kirsten Dunst e Ben Foster ed il favorito dai ragazzi, “Kiss me”. Inoltre, Rosner ha lavorato come organizzatore generale in “Un ragazzo alla corte di Re Artù”, “Boys and Girls” e “Leo.” Rosner ha prodotto “L’ultima volta che mi sono suicidato” con Thomas Jane, Keanu Reeves e Adrian Brody, e la commedia di Adam Rifkin,“Denial”. Rosner si è fatta le ossa nel cinema partendo da coordinatore di produzione in diversi progetti tra i quali citiamo, “Ace Ventura-l’acchiappa animali”, “La ragazza della porta accanto”, “Crimini immaginari” e “Rosso d’autunno” TOM STERN AFC, ASC (Direttore della fotografia) ha ottenuto due candidature all’Oscar® ed al BAFTA per la Migliore Fotografia grazie al suo lavoro nel film drammatico di Clint Eastwood, “Changeling”. Stern, che ha collaborato a lungo con Eastwood, di recente ha lavorato nel film di Eastwood, “J. Edgar”, con Leonardo DiCaprio. Ha diretto la fotografia nei film di Eastwood, “Hereafter”, “Invictus”, “Gran Torino”, “Flags of our Fathers”, “Lettere da Iwojima,” ed il dramma premio Oscar®, “Million Dollar Baby” e “Mystic River”. “Debito di sangue” ha segnato il debutto di Stern come direttore della fotografia. Altre collaborazioni di Stern comprendono il film di Pavel Lungin, “Tsar”, il film di Susanne Bier, “Noi due sconosciuti”, il film di Christophe Barratier, “ Faubourg 36”, il film di Alison Eastwood, “Rails & Ties – Rotaie e legami”, il film di Tony Goldwyn, “The Last Kiss”, il film di John Turturro “Romance & Cigarettes”, il film di Scott Derrickson, “The Exorcism of Emily Rose” e il film di Rowdy Herrington, “Bobby Jones-il genio del golf”. Come caposquadra illuminazione alla Malpaso Productions, ha lavorato in un’ampia gamma di film, tra i quali quelli di Eastwood, “La recluta”, “Gli spietati”, “Un mondo perfetto”, “Fino a prova contraria” e “Space Cowboys” oltre al film di Michael Apted, “Conflitto di classe” ed il film di Sam Mendes, “American Beauty” e “Era mio padre”. La relazione di Stern con Eastwood iniziò come elettricista sul set di film come, “Honkytonk Man,” “Coraggio…fatti ammazzare”, “Corda tesa”, “Il cavaliere pallido” e “Gunny” agli esordi della sua trentennale carriera nel mondo della cinematografia. PHILIP MESSINA (Scenografo) sta attualmente curando le scenografie di “Captain Phillips” per la regia di Paul Greengrass della Columbia Pictures. Nel 2011, Messina ha lavorato nel film di Marc Forster,“Machine Gun Preacher”, con Gerard Butler. In precedenza, Messina ha lavorato con M. Night Shyamalan nella creazione del fantasy “L’ultimo dominatore dell’aria”. Ha collaborato di frequente con il regista Steven Soderbergh nei film “Ocean’s Thirteen”, “Ocean’s Twelve” e “Ocean’s Eleven”. Quest’ultimo gli è valso una nomina agli Art Directors Guild. Hanno lavorato insieme anche in, “Intrigo a Berlino”, “Eros”, “Solaris”, “Traffic” e “Erin Brockovich”. Si sono incontrati per la prima volta sul set di “Out of Sight.” Altri film nel suo curriculum includono l’acclamato dramma di Curtis Hanson,“8 Mile” con Eminem, ed il debutto alla regia di Gregory Jacob, “Criminal”. Nato e cresciuto a Lawrence, Massachusetts, Messina si è laureato in Architettura alla Cornell University. Il suo approccio al cinema inizia con “Sirene”, “Scuola d’onore” e “Moglie a sorpresa”, tutti girati nella zona di Boston. Trasferitosi a Los Angeles, ha iniziato a lavorare come art director in film come, “Senza tregua”, “Serenata alla luna”, “Amare con rabbia”, “Funny money”, “Ancora più scemo” e “Il sesto senso”. Per la televisione, Messina è stato scenografo nella serie “Freaks and Geeks”, create da Paul Feig e Judd Apatow come produttore esecutivo. Messina è sposato con l’architetto Kristen Toscano Messina, con la quale collabora di frequente. JULIETTE WELFLING (Montatrice) ha iniziato a lavorare nel cinema nel film del regista Jacques Audiard, “A Self-Made Hero” che ha partecipato nella Selezione Ufficiale al Festival di Cannes. Da quel momento, ha montato tutti i suoi film, “Sulle mie labbra”, “Tutti i battiti del mio cuore” ed il suo film più recente, “Il profeta”. Il film ha ricevuto diversi riconoscimenti incluso una candidatura all’Oscar® come Miglior Film in Lingua Straniera nel 2010 ed una nomina ai Golden Globe®. Tra i numerosi premi ricevuti, i César per il Miglior Film e Miglior Montaggio, un premio BAFTA come Miglior Film in Lingua non Inglese e il premio Grand Jury del Festival di Cannes nel 2009. Juliette ha ottenuto sei nomine ai premi César ed ha vinto quattro volte. Ha ottenuto anche una candidatura all’Oscar® per il montaggio di “Lo scafandro e la farfalla” del regista Julian Schnabel. Ha montato anche l’ultimo film di Schnabel, “Miral” sul conflitto Israelo-Palestinese, visto in anteprima ai festival di Toronto e Venezia. Ha lavorato con il rivoluzionario regista Michel Gondry in, “L’arte del sogno”. Tre volte candidata all’Oscar®, JUDIANNA MAKOVSKY (Costumista) ha creato costumi per diversi film in costume e o per film del genere fantasy. I suoi costumi per “Seabiscuit”, “Harry Potter e la pietra filosofale” e “Pleasantville” hanno ricevuto la candidatura all’Oscar® oltre ad aver ottenuto la nomina ai Costume Designers Guild Awards per gli ultimi due film. Ha ricevuto anche una nomina ai BAFTA per “Harry Potter e la pietra filosofale”. Più recentemente, Makovsky ha disegnato i costumi di “L’ultimo dominatore dell’aria”. Alcuni dei film ai quali ha lavorato includono, “X-Men-conflitto finale” , “Il mistero dei templari”, “Il mistero delle pagine perdute”, “La leggenda di Bagger Vance”, “Amori & incantesimi” “Lolita”, “Mr. Brooks”, “La piccola principessa”, “Pronti a morire”, “L’avvocato del diavolo”, “L’albatros-oltre la tempesta”, “Il mistero Von Bulow” e “Paradiso perduto”. Ha disegnato costumi sia per il cinema che per la Tv, per il teatro e per l’opera. Makovsky ha ottenuto un diploma dalla The School of the Art Institute di Chicago. Ha anche frequentato la The Goodman School of Drama così come il programma MFA presso la Yale University School of Drama. ALDRIC LA’AULI PORTER (Coproduttore) l’amore per il cinema è sbocciato lavorando per gli Osmond Studios durante il suo periodo di studente al college. Da allora ha lavorato in tutti i campi, dalla pubblicità ai programmi TV fino al cinema. Come 1° aiuto regista, Porter ha lavorato in film pluripremiati come “Mississippi Burning”. “Qualcosa è cambiato”, “Campioni di razza” e “Il Grinch”. Ha anche lavorato a stretto contatto con stimati registi del calibro di Alan Parker, Cameron Crowe, Ridley Scott, James Cameron e James L. Brooks. Ha vinto due volte il premio Directors Guild of America per Outstanding Achievement in Motion Pictures per il suo lavoro in “A Beautiful Mind,” diretto da Ron Howard e con Russell Crowe, Ed Harris e Jennifer Connolly; e per “Apollo 13”, regia di Ron Howard e con Tom Hanks, Kevin Bacon, Gary Sinise e Bill Paxton. Oltre ad aver lavorato come assistente regista , Porter è stato produttore associato in molti film tra i quali ricordiamo “Apollo 13”, “Ransom-il riscatto”, “EDtv”, “A Beautiful Mind” e “The Missing”. Ha anche coprodotto “Spanglish”, con Adam Sandler e Tea Leoni; “La vita segreta della api ” con Queen Latifa, Alicia Keys e Dakota Fanning; “Come lo sai”, con Owen Wilson, Reese Witherspoon e Jack Nicholson; e “La mia vita è uno zoo”, con Matt Damon e Scarlett Johansson. Porter ha sei figli e quattro nipoti. Ama il ciclismo, guardare i suoi ragazzi fare sport ed occasionalmente si diverte ai fornelli. La carriera di MARTY COHEN (Coproduttore) inizia nel 1978 come assistente di produzione nella Ralph Bakshi Productions. Viene assunto dalla Editor’s Guild nel 1980 come apprendista montatore. Nel 1982 inizia a lavorare come assistente al montaggio. Tra i vari progetti, lavora a: “Meat Balls 2-porcelloni in vacanza”, “La miglior difesa è…la fuga”, “Innamorarsi”, “I Goonies” e “Il colore viola”. Nel 1985, Marty ha montato i film “The Princess Academy” e “The Women’s Club”. Per la televisione, Marty ha participato al montaggio della miniserie editing “Amerika”. Nel 1987, ha collaborato di nuovo con Michael Kahn al montaggio in “L’impero del sole” e lo stesso anno ha iniziato a lavorare Amblin Entertainment come responsabile della Postproduzione. Marty viene poi assunto dalla DreamWorks Post Production con l’incarico di Post Production Executive per la DreamWorks Animation e Live Action film. Nel 2006 la DreamWorks viene ceduta alla Paramount dove Marty viene promosso Vice Presidente Esecutivo della Paramount Post Production, divenendone poi Presidente nel 2008. Marty è impegnato attivamente ed ha assistito molti registi come Produttore Esecutivo di film indipendenti come “The High Line”, “The Mothman prophecies-voci dall’ombra”, “3 Cigarettes”, “Eyeball Eddie” e molti altri progetti. Nel Dicembre del 2010 Marty lascia la Paramount Post per fare ritorno alle sue radici di cineasta. Nel 2011, il suo primo progetto inizia con la regia di una puntata pilota di “Action Figures” una nuova serie per il Web. Marty ha opzionato una sceneggiatura intitolata “Redemption” e continua a lavorare nel progetto “Fort Santa”, una storia incentrata su due studenti di high school che dimostrano l’esistenza di Babbo Natale e la sua intenzione è di dirigere entrambi i film. Marty è sposato con Kathy e vive in pace con i suoi quattro figli Maggie, Gabriel, Hershel e Elijah. Come Vice Presidente di Produzione e Sviluppo alla Color Force, BRYAN UNKELESS (Coproduttore) è stato tra i collaboratori del film “Diario di una schiappa”, tratto libro per ragazzi best seller di Jeff Kinney. Il terzo film della serie, “Diary of a Wimpy Kid: Dog Day” con Steve Zahn, Rachel Harris e Zachary Gordon uscirà il 3 Agosto 2012. Unkeless ha lavorato all’adattamento del romanzo best seller di David Nicholls “One Day” per la regia di Lone Sherfig, con Anne Hathaway e Jim Sturgess, distribuito dalla Focus Features il 19 Agosto 2011.Prima di unirsi alla Color Force, Unkeless ha lavorato con la Parkes-MacDonald Productions, dove ha partecipato a progetti come “The Burning Plain – Il confine della solitudine” scritto e diretto da Guillermo Arriaga, e “The Uninvited”, diretto dai fratelli Guard. Laureato alla Duke University, Unkeless ama fare footing, il ciclismo e guardare i Denver Broncos vincere. T BONE BURNETT (Produttore Esecutivo Musiche) ha una esperienza di 40 anni nella musica e nell’intrattenimento e una reputazione ineguagliabile come artista d’eccezione, paroliere, produttore, interprete, produttore di concerti, proprietario di un’etichetta discografica ed avvocato per artisti. Ricercato e sensibile musicista di film e serie televisive, è capace di coniugare il richiamo commerciale di massa con la libertà e l’indipendenza dell’artista. Ha vinto per 12 volte il premio Grammy®, ottenendo numerose statuette nel 2009 — incluso Album dell’Anno e Singolo dell’Anno – per la produzione di “Raising Sand”, l’album di successo mondiale di Robert Plant e Alison Krauss. Nello stesso anno, ha vinto un altro premio Grammy® per il Miglior Album Blues Tradizionale, producendo B.B. King in “One Kind Favor”. Ha vinto due premi Grammy® nel 2011 per le musiche del film “Crazy Heart”, nella categoria Miglior Canzone Scritta per Film, televisione o altri Media Visivi e per, “The Weary Kind” e Migliore Album Compilation per una Colonna Sonora. In precedenza ha vinto cinque Grammy® per il suo lavoro 8 volte disco di Platino, “Fratello, dove sei?”, al quale hanno fatto seguito due clamorosi tour nazionali in concerto: Down From The Mountain e The Great High Mountain. Altri Grammy li ha guadagnati per il lavoro nella colonna Sonora disco di Platino della biografia di Johnny Cash, “Quando l’amore brucia l’anima” e il disco di Platino di Tony Bennett / K.D. Lang , “A Wonderful World”. T Bone ha prodotto il film acclamato dalla critica, “Crazy Heart”, con Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal, Colin Farrell e Robert Duvall, distribuito dalla Fox Searchlight nel Dicembre del 2009. Ha anche composto la colonna sonora e co-scritto molte delle canzone originali, incluso “The Weary Kind,” che ha fatto vincere a lui ed al suo partner nella scrittura, Ryan Bingham, un Oscar®, un Golden Globe® ed un Grammy® (oltre ad un altro Grammy® per “Crazy Heart” come Migliore Album Compilation per una Colonna Sonora). Il lavoro in questo film gli è valso un premio dalla Broadcast Film Critics Association (Migliore Canzone Originale per “The Weary Kind”), oltre a numerosi alter organizzazioni di critici in tutti gli stati Uniti. Ha ottenuto una candidatura all’Oscar® nel 2004, a pari merito con Elvis Costello nella categoria Migliore Canzone Originale per “The Scarlet Tide” dal film, “Ritorno a Cold Mountain”. Per lo stesso film, Burnett ha vinto anche il premio Anthony Asquith della BAFTA per risultato nella Musica da Film. Il lavoro di Burnett come produttore musicale si è dipanato durante tre decadi e la sua produzione più recente include il bestseller, “The Union” di Elton John e Leon Russell, che ha ricevuto critiche entusiastiche nel mondo ed è diventato l’album più a lungo in classifica per entrambi gli artisti, con oltre venti anni di tenitura; “Low Country Blues” di Gregg Allman, che è diventato il primo album entrato nella top 5, ed ha ricevuto infiniti complimenti dalla critica; il candidato al Grammy®, “Country Music” di Willie Nelson; “I’ll Never Get Out Of This World Alive” di Steve Earle; “National Ransom” di Elvis Costello; “No Better Than This” di John Mellencamp e “Women & Country” di Jakob Dylan. Sta attualmente producendo l’album di Lisa Marie Presley e Jeff Bridges. Burnett sta anche collaborando con Mellencamp e lo scrittore Stephen King in “Ghost Brothers of Darkland County”, una commedia in musica ambientata nella città di fantasia di Lake Belle Reve, Mississippi. Altre produzioni maggiori comprendono gli album bestseller dei Counting Crows, The Wallflowers, Los Lobos, Cassandra Wilson, Roy Orbison e Ralph Stanley. La prima collaborazione di T Bone al cinema è datata 1999, al film dei fratelli Coen “Il grande Lebowski”, nel ruolo di Archivista musicale. Da quel momento in poi ha lavorato come Produttore Esecutivo Musicale in numerosi film, tra i quali ricordiamo, “Across the Universe”, il già menzionato“Walk the Line” (per il quale ha anche composto la colonna sonora) e “I sublimi segreti delle ya ya sisters”. Ha ideato e portato sul palco lo spettacolo “The Speaking Clock Revue” nell’Ottobre del 2010 che si è tradotto in tre speciali spettacoli a favore del programma educativo per le arti e la musica nelle scuole pubbliche statunitensi. Gli spettacoli erano interpretati da un cast stellare che comprendeva artisti del calibro di Elton John e Leon Russell, Elvis Costello, John Mellencamp, Gregg Allman, Ralph Stanley, Neko Case, Jim James, Jeff Bridges e gli esordienti Punch Brothers, Karen Elson e The Secret Sisters. Burnett sta pianificando una nuova edizione di “The Speaking Clock Revue”. Nato con il nome di Joseph Henry Burnett a St. Louis, Missouri nel 1948, T Bone è cresciuto a Fort Worth, Texas, dove ha iniziato ad incidere dischi dal 1965. La svolta arriva nel 1975, allorché Bob Dylan gli chiede di suonare la chitarra nella sua band per il leggendario spettacolo Rolling Thunder Revue tour. Dopo quell’esperienza, ha formato la Alpha Band con David Mansfield e Steven Soles, ed il gruppo ha realizzato tre album di successo prima che Burnett intraprendesse la carriera di solista con il disco “Truth Decay” nel 1980, seguito da “Trap Door EP” (1982), “Proof Through the Night” (1983), “Behind the Trap Door EP” (1984), l’ album acustico “T Bone Burnett” (1986), “The Talking Animals” (1988) e “The Criminal Under My Own Hat” (1992). T Bone è ritornato sulla scena dopo un’interruzione di 14 anni incidendo nel 2006 due dischi contemporaneamente: “The True False Identity”, il suo primo album di canzoni originali dal 1992 e “Twenty Twenty – The Essential T Bone Burnett”, una retrospettiva di 40 canzoni, che ha abbracciato tutta la sua carriera di musicista. Nel 2008, è uscito con l’album “Tooth of Crime”, una vibrante testimonianza della sua collaborazione pluriennale con il commediografo Sam Shepard. T Bone è sposato con la sceneggiatrice e regista premio Oscar®, Callie Khouri (“Thelma & Louise”). Risiedono a Los Angeles. JAMES NEWTON HOWARD (Musiche) è stato candidato all’Oscar® 8 volte ed è uno dei compositori più versatili dell’industria cinematografica, con oltre 100 colonne sonore, per film e televisione, nel suo curriculum, di cui sei come Migliore Colonna Sonora per “Defiance – I giorni del coraggio”, “Michael Clayton”, “The Village”, “Il matrimonio del mio migliore amico”, “Il fuggitivo”, e “Il principe delle maree”, e due come Migliore Canzone Originale per “Junior” e “Un giorno per caso”. Oltre ai film appena menzionati, il lungo curriculum di Howard comprende, “Lanterna verde”, “Come l’acqua per gli elefanti”, “Salt”, “Il cavaliere oscuro” (per il quale ha vinto il Grammy® del 2009 insieme ad Hans Zimmer), “Blood diamond-diamanti di sangue” “King Kong”, “Io sono leggenda”, “Il sesto senso”, “Signs”, “Il colore del crimine”, “Batman Begins”, “The Interpreter”, “Collateral”, “Oceano di fuoco – Hidalgo”, “Peter Pan”, “Dinosauri”, “Se scappi ti sposo”, “Schegge di paura”, “Virus letale”, “Wyatt Earp”, “Dave – Presidente per un giorno”, “Un giorno di ordinaria follia”, “Grand Canyon – Il cuore della città”, “Papà, ho trovato un amico” e “Pretty Woman” tra gli altri. Ha ricevuto consensi anche per il suo lavoro vincendo un Emmy® come Migliore Tema Principale per la serie, “Gideon’s Crossing” ed ha ricevuto una nomina agli Emmy® nella stessa categoria per“ER” e “Men”. Suoi prossimi progetti includono il film di Rupert Sander, “Biancaneve e il cacciatore” ed il film di Tony Gilroy, “The Bourne Legacy”. Nata e cresciuta a Miami Beach, Florida, DEBRA ZANE, C.S.A (Casting) si è diplomata al Sarah Lawrence College di Bronxville, New York. Ha iniziato la carriera come assistente al casting di David Rubin. Ha lavorato per sette anni al fianco di David e la felice collaborazione comprende film come, “Get Shorty” e “Men in Black”. In seguito Debra ha creato la Debra Zane Casting nel 1996. Registi come Bill Condon, Sam Mendes, Gary Ross, Ridley Scott, Steven Soderbergh e Steven Spielberg si sono serviti regolarmente della Zane per l’organizzazione del casting dei loro film. Nel suo curriculum troviamo film come, “Pleasantville”, “American Beauty”, “Galaxy Quest”, “Traffic”, “Ocean’s Eleven”, “Ocean’s Twelve”, “Ocean’s Thirteen”, “Era mio padre”, “Prova a prendermi”, “Seabiscuit”, “Il genio della truffa”, “La Guerra dei mondi”, “Jarhead”, “Dreamgirls” e “L’alba del pianeta delle scimmie”. Membro della Casting Society of America, Debra è stata nominata agli Artios Award dodici volte vincendo ben tre premi. Si è aggiudicata il premio Artios nel 2000 per il Migliore Casting di un Dramma con “American Beauty” di nuovo nel 2001 per “Traffic” ed ancora per “Dreamgirls” nel 2006. Lo Screen Actors Guild ha tributato Debra come direttore casting per Outstanding Performance dal Cast di un film per “American Beauty” e “Traffic”. Nel 2004 Debra è stata premiata dal Hollywood Film Festival come Direttore Casting dell’Anno. Debra è membro della Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Uno dei più famosi truccatori dell’industria cinematografica, VE NEILL (Caposqudra Reparto Trucco) ha stabilito numerosi standard di eccellenza nel campo del trucco. Nel corso della sua carriera, Neill ha vinto tre Oscar®, due Emmy®, quattro Saturn Awards, un BAFTA Award, Local 706 Miglior Trucco del Protagonista ed è stata la primoa Artista ad essere nominata dalla Hollywood Foreign Press, “Truccatrice dell’Anno” così come la prima Artista ad essere nominata Truccatrice dell’anno dalla MAC Cosmetics. Tutto ciò comprende 21 tra nomine e vittorie internazionali per il suo trucco creativo ed innovativo. Dall’inizio della sua carriera come stilista rock ‘n roll, Neill ha sviluppato le sua potenzialità come disegnatrice e truccatrice. Specializzata in concettualità, disegno ed esecuzione, Neill è entrata nell’industria del cinema ed ha scoperto di avere un talento per il trucco di fantasia estrema. Neill ha creato i viaggiatori dello spazio per il primo “Star Trek” e per la commedia di successo “Galaxy Quest”, i vampiri rock ‘n roll di “Ragazzi perduti”, per la regia di Joel Schumacher e le visioni dell’altro mondo nella stramba commedia di Tim Burton, “Beetlejuice.” Ha trasformato Johnny Depp nell’anti-eroe con le mani di forbice in “Edward mani di forbice,” Robin Williams in una tata scozzese in “Mrs. Doubtfire,” Martin Landau nel re dell’orrore Bela Lugosi in “Ed Wood” ed ha portato alla vita gli assalti dei cattivi, le bellezze e i supereroi nelle prime serie della Warner Brothers, “Batman”. Ha dato a Patricia Arquette le “Stigmate”, trasformato Christine Baranski nella sexy fidanzata del “Grinch”, invecchiato Johnny Depp di 60 anni nel film “Blow” e trasformato Jude Law nel perfetto Robot dell’amore nel film di Steven Spielberg, “I.A. intelligenza artificiale”, Altri film nel suo curriculum sono “The Chronicles of Riddick”; “Matilda 6 mitica” di Danny DeVito; “Hoffa: santo o mafioso?” e “Amistad”, di Spielberg. La Neill prosegue la sua illustre carrier con un assortimento di nuovi personaggi, dagli esseri posseduti di “Constantine” ed una moltitudine di Pirati sudici e ubriaconi incrostati di conchiglie amati da tutti nella serie dei “Pirati dei Caraibi”. Nel 2007 ha trasformato Johnny Depp nell’infame Barbiere Macellaio di Fleet Street nel musical “Sweeney Todd:il diabolico barbiere di Fleet Street” e trasformato Mike Myers nel “The Love Guru”. Ha lavorato con Joe Wright (regista di Espiazione) nel film “Il solista” con Robert Downey Jr., Jamie Foxx, e Catherine Keener. Con Jim Carrey e Ewan McGregor nel film “Colpo di fulmine: il mago della truffa”. Nel 2009 è stata la volta di “Priest” con Paul Bettany, Maggie Qu, Carl Urban, Cam Gigandet, Stephen Moyer e Lilly Collins. Nel 2010 ha diretto il Dipartimento trucco effetti speciali nel film “Thor”. La scorsa estate ha ritrovato Joel Schumacher in “Trespass”. Nell’autunno del 2010 ha diretto lo stesso Dipartimento “The Amazing Spiderman.” Nella sua carriera, Neill ha lavorato con le più famose star di Hollywood. Jack Nicholson, Keira Knightly, Julia Roberts, Danny DeVito, Sarah Jessica Parker, Johnny Depp, Uma Thurman, Orlando Bloom, Sigourney Weaver, Jude Law, Ethan Hawke, Catherine Keener, Jim Carey, Andy Garcia, Keanu Reeves, Jennifer Lawrence e Woody Harrelson hanno scelto Neill per la sua abilità con la Bellezza, la Bizarria ed altri personaggi di fantasia. Questa è solo una piccola lista di attori che apprezzano il tocco magico del pennello di Neill. LINDA FLOWERS (Caposquadra Parrucchieri) è da anni alla ribalta, dividendo il palcoscenico con artisti del calibro di Tony e Guy, Irving Rusk, Martin Parson e molti altri. Parrucchiera e stilista innovatrice, Linda era destinata a sbocciare nel cinema ed in TV dove è anche stata nominata come ‘migliore acconciatura innovativa’. L’industria cinematografica richiede che i suoi lavori spazino in tutti i periodi storici di acconciature, parrucche ed estensioni, tagli, stili e di creare i personaggi per mezzo dell’acconciatura. “L’acconciatura definisce il perosnaggio non appena appare sullo schermo”; Linda pretende dai suoi progetti di esibirsi come i suoi clienti. Tra i film a cui Linda ha partecipato, troviamo progetti degni di nota come il premiato “Social Network” del regista David Fincher, “Iron Man 2”, “Angeli & Demoni” del regista Ron Howard e “Il petroliere” del regista Paul Thomas Anderson. Tra i suoi clienti troviamo Tom Hanks, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Ben Stiller, Jack Black, Tim Robbins, Keanu Reeves, Christina Applegate, Felicity Huffman e Jill Hennessey, tra gli altri. Linda è stata a capo del reparto in serie televisive quali “Samantha Who”, “Entourage”, “Heroes”, “Crossing Jordan” e “Sports Night”. Oltre a progettare acconciature, Linda ha l’hobby delle arti marziali, where she di cui è cintura near 3° dan e numero 1 in classifica internazionale. Ha anche inventato ‘Top Styler’, un innovativo strumento per le acconciature, in attesa di brevetto. LARRY DIAS (Arredatore) è nato e cresciuto in una fattoria della San Joaquin Valley, in California, da genitori immigrati Portoghesi. Dopo aver lavorato nell’impresa di famiglia fino ai ventidue anni, si trasferisce a Los Angeles per studiare disegno di moda all’Otis Art Institute of Parsons School of Design. Dias ha iniziato la sua carriera su esortazione di un suo amico, che gli ha suggerito di provare a lavorare nel cinema durante le vacanze estive. Ha iniziato come arredatore portando mobili sul set, ed è stato amore a prima vista. Nell’arco di un anno ha iniziato la scalata fino a diventare arredatore per spot TV e film TV. E’ approdato al suo primo film per il cinema come arredatore nel film di debutto alla regia di Diane Keaton, “Eroi di tutti i giorni”. Da allora h alavorato in oltre venticinque film. Dias ha ottenuto tre candidature all’Art Director’s Guild Award per i suoi lavori in “Pirati dei Caraibi:la maledizione della prima luna”, di Gore Verbinski, “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” di Steven Speilberg e la recente vittoria dello stesso premio, con “Inception”, di Christopher Nolan. Ha vinto per acclamazione il Goya Award per il suo lavoro in “Agora”, di Alejandro Amenábar così come la vittoria del BAFTA e la candidatura all’Oscar® per “Inception”. STEVE CREMIN (Coordinatore effetti speciali) Il suo vario curriculum di film, include la collaborazione con alcuni dei più famosi registi in attività. Recentemente, Cremin ha lavorato nell’atteso film di David Fincher “Millenium- Uomini che odiano le donne”, distribuito dalla MGM il 21 Dicembre 2011. Cremin aveva già lavorato con Fincher in “The Social Network.” Altri film in cui ha lavorato Cremin comprendono, il film di Joel e Ethan Coen, “Il Grinta”, “Star Trek”, di J.J. Abrams, “ Il petroliere” di Paul Thomas Anderson, “ Jarhead” di Sam Mendes, “Mission to Mars” e “Omicidio in diretta” di Brian DePalma così come in tutti i film di M. Night Shyamalan: “Il sesto senso”, “Unbreakable”, “Signs”, “The Village”, “Lady in the Water”, “E venne il giorno” e “L’ultimo dominatore dell’aria”. Proveniente dalle arti marziali, CHAD STAHELSKI (Coordinatore controfigure / Regia 2a Troupe) è entrato nel mondo del cinema come stuntman, all’età di 24 anni. In precedenza ha lavorato come istruttore presso la Inosanto Martial Arts Academy in California, insegnando Jeet Kune Do/Jun Fan. Dopo numerosi ruoli in film minori di arti marziali come, “Mission of Justice” e “Senza esclusione di colpi II & III”, il suo primo ruolo importante risale al film “Il corvo”, come controfigura dell’ultimo Brandon Lee, con il quale si era allenato alla Inosanto Academy. Dopo l’incidente mortale di cui rimase vittima Brandon Lee, Chad è stato scelto come sua controfigura per il fatto di conoscere bene Lee e le sue movenze, oltre che per la sua somiglianza, molto più che altri stuntman. Il successo come stuntman arriva con il film “The Matrix”, con Keanu Reeves. Ha lavorato come coordinatore controfigure di arti marziali, anche nel seguito del film ed ha sostituito Keanu Reeves nelle scene più pericolose. Ha anche costituito una società chiamata Smashcut insieme ad altri colleghi stuntman, utilizzata per alcuni dei più grandi film e serie TV. Ora è comproprietario della 87eleven Action Design, una delle società di progettazione scene d’azione e coreografie di combattimento, più famose del settore. Con la 87eleven ed il suo team di abili stuntmen, ha da poco finito di girare, come regista della 2^ troupe, film come “Sherlock Holmes:Gioco di ombre”, “Safe”, e “I mercenari 2”. Dopo quasi 20 anni di carriera, continua a dare del suo meglio come controfigura, coordinatore controfigure e regista 2^ troupe, sperando di poter finalmente debuttare come regista in un film di una major, nel prossimo futuro.

 

 

Un pensiero su “1 Maggio Hunger Games – Tutte le curiosità

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