Eva Collé è decollata dagli schermi del Milano Film Festival

Eva Collé è decollata dagli schermi del Milano Film Festival

di Paolo Calcagno

27 anni, nata e cresciuta in Italia prima di mettere le aliin Germania come sex-
worker e blogger di successo, l’ex fenomeno underground Eva Collé è decollata dagli
schermi del Milano Film Festival verso un volo da superstar che in questi giorni
toccherà anche le sale italiane con il la sua biografia cinematogrtafica “Searching
Eva”.
La 24ma edizione del Milano Film Festival ha lasciato il segno con la sua felice
ricerca rivolta a un Cinema di formazione che non tralasci di coltivare un’anima
popolare. Diretto da Gabriele Salvatores e Alessandro Beretta il Festival milanese si è
concluso allo Spazio Odeon con l’annuncio dei vincitori (“The Sharks”, di Lucía
Garibaldi, per il Concorso internazionale dei lungometraggi; “Adalamadrina”, di
Carlota Oms, per i cortometraggi; migliore attrice Romina Betancur, protagonista di
“The Sharks”) che ha seguito l’incontro del pubblico con Margherita Buy (anche
giurata della sezione Lungometraggi, assieme al critico britannico Hannah Woodhead
e allo sceneggiatore Maurizio Braucci).
Di particolare interesse la sezione The Outsiders che ha proposto film fuori
concorso di autori noti che faticano a trovare spazio nelle sale, nonostante (o forse a
causa) l’evidente sforzo di tracciare sentieri originali nel racconto cinematografico.
Fra questi spiccano il film d’apertura “The Beach Bum”, dell’americano Harmony
Korine, regista “indi” anticonformista e appassionato dell’eccesso, che dopo il
campionario scintillante e feroce di bikini, gangster e armi di vario tipo di “Spring
Breakers”, si rivolge agli stessi scenari spostandosi nel Sud della Florida,
alleggerendo la sua satira con toni scanzonati e malinconicamente compiaciuti della
follia che raccontano. A dare carne e maniacale spirito di auto-dissipazione c’è lo
strepitoso premio Oscar Matthew McConaughey, nei panni dello scatenato poeta
Moondog che rinnova ogni giorno il suo multicolorato copione edonistico tra sbornie
e abbuffate di droga e sesso. Sempre fra gli “Outsiders”, inoltre, da segnalare
l’esperimento del talento giapponese Makoto Nagahisa che mescola nel suo “We are
Little Zombies” i linguaggi delle clip musicali, del game-boy e dei videogame per
raccontarci che in tenera età si può reagire senza rattristarsi troppo alla perdita
improvvisa dei genitori, purchè si riesca a mettere in piedi una band per conquistare il
mondo.
Ma ad eccitare gli appassionati che hanno animato le sette giornate del Milano Film
Festival è stato certamente “Searching Eva”, proiettato in anteprima italiana al The
Space Cinema Odeon, alla presenza della regista Pia Hellenthal, della sceneggiatrice
Giorgia Malatrasi e della protagonista Eva Collé. “Searching Eva” mette in scena la
vita pubblica e privata della giovane modella, artista e personaggio dei social che si
propone come progetto di arte vivente. Nel film Eva riflette su chi è veramente
parlando di temi tabù, esponendosi completamente senza filtri, in una sorta di
sfrontata sfida alla morale corrente. Ex tossicodipendente, Eva ricorda di essere stata
sfrattata più volte, vivendo randagia, ospite di amici. Ha alle spalle esperienze da
modella ma non è quello il suo sogno. Nel film si vede Eva sfilare per Vetements,
posare per un servizio fotografico, e poi commentare “Guadagno più per un pompino che per 3 giorni di Paris Fashion”. “E’ stata una provocazione – ha commentato Eva -. Volevo sottolineare che nella moda non è tutto oro quello che luccica. Ci avevano messo a dormire in otto in una stanza: altro che mondo dei sogni. E mi sono sentita oggettificata più lavorando come modella che facendo la sex-worker”.
La risoluta autoaffermazione sul web, e ora anche in questo film, ha fatto di Eva un
personaggio anticonformista e ribelle che si oppone a convenzioni e pregiudizi, seguita
da numerosi followers, tra coetanei e persone di generazioni diverse .

Paolo Calcagno

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