24 Aprile The Rum Diary – Cronache di una passione con Johnny Depp, Aaron Eckhart, Amber Heard – 01 Distribution

 

Tutte le curiosità sul film

 

SINOSSI

The Rum Diary – Cronache di una passione –  racconta la storia di Paul Kemp (Johnny Depp), un giornalista free lance bevitore a tempo pieno che si trasferisce a Puerto Rico per scrivere per The San Juan Star, un quotidiano locale sull’orlo del fallimento diretto dallo stanco e annoiato Mr. Lotterman (Richard Jenkins). Al giornale Kemp incontra Sala (Michael Rispoli), un fotografo di talento schiacciato dalla vita e i due diventano compagni  di stanza e di sbronze, mentre lavorano con modesti incarichi per il giornale. In una notte stellata, Kemp vede Chenault (Amber Heard), la sensuale fidanzata di Sanderson (Aaron Eckhart), un uomo d’affari corrotto che vive in una fantastica villa sul mare, e la desidera da subito. Sanderson intuisce che Kemp potrebbe essergli utile e lo invita a un incontro con i suoi soci, che stanno progettando la costruzione di alberghi e condomini di lusso su quell’isola incontaminata. Sanderson chiede a Kemp di scrivere articoli che sostengano i suoi progetti. Dopo una notte scatenata di bevute con Sala e una lite con la polizia locale, Kemp viene salvato da una lunga permanenza in prigione proprio dall’intervento di Sanderson, che usa la sua influenza per farlo rilasciare. Ora che è in debito con lui, Kemp non può fare altro che accettare la sua proposta e Sanderson addolcisce la pillola prestandogli la sua auto, una magnifica Corvette rossa, e chiedendogli di portare con sé Chenault. I due percorrono insieme pericolosamente le strade dell’isola e prima di sera Kemp è già completamente ossessionato dalla donna. L’atteggiamento ambivalente di Kemp si radicalizza quando Sanderson organizza una visita nei luoghi dove si dovrebbe realizzare la speculazione edilizia. La bellezza di quei paesaggi finisce per sopraffare Kemp, mentre dentro di lui cresce l’ira ascoltando i discorsi degli amici di Sanderson su come liberarsi degli abitanti e trasformare l’isola in un resort turistico. Per migliorare il suo umore, Sala lo invita al Carnevale sull’isola di St. Thomas, dove incontrano Sanderson e Chenault, già completamente ubriaca. La festa si trasferisce poi in un nightclub, e lì il comportamento provocante di Chenault sulla pista da ballo li porta a scontrarsi con gli uomini del posto. Kemp torna con Sala a San Juan, dove incontrano Moberg (Giovanni Ribisi), un tipo scatenato, sopra le righe, giornalista del The San Juan Star, i cui interessi nella vita sono solo la droga e l’alcol. Moberg fornisce loro un potente allucinogeno e dopo una notte di visioni terrificanti Kemp si siede alla macchina da scrivere e comincia il suo articolo, in cui denuncia corruzione e avidità.

 

 

LA GENESI

 

Appena lasciata l’Air Force e dopo aver lavorato come fattorino al “Time Magazine”, nel 1960 il futuro ideatore del “gonzo journalism” Hunter S. Thompson si trasferì a San Juan, Puerto Rico, dove scrisse per la rivista di sport “El Sportivo”, che però chiuse presto le pubblicazioni, e cercò senza successo di farsi assumere al “San Juan Star”. Le persone che conobbe e le esperienze che visse a Puerto Rico lo spinsero a scrivere “The Rum Diary”, ma il libro non venne mai pubblicato. Solo negli anni ’90 Johnny Depp, molto legato a Thompson, scoprì casualmente il manoscritto durante una visita fatta all’amico nella sua casa di Woody Creek. Quella notte stessa i due decisero di pubblicare il romanzo e di farne un film.  Depp convinse poi Bruce Robinson, regista di Shakespeare a colazione, a scrivere la sceneggiatura e a dirigere il film. La loro versione di The Rum Diary è un atto di affetto e un tributo intelligente a Thompson.

 

 

 

“Sentivo Hunter con me durante le riprese”, dice Depp. “E’ stata una bellissima esperienza, sapevo perfettamente cosa avrebbe detto in ogni situazione, perché lo conoscevo molto bene.  Se avesse visto il film finito si sarebbe messo a gridare in quel modo che tutti quelli che gli erano amici avevano già sentito, ‘Sì, ce l’abbiamo fatta! Fantastico!’ Avrebbe festeggiato.  Fondamentalmente il film è un tributo a Hunter, al suo linguaggio, alla sua voce. Sarebbe stato enormemente felice, ne sono sicuro”.

 

 

 

Hunter S. Thompson è nato e vissuto a Louisville, Kentucky, ed è conosciuto come l’inventore del “gonzo journalism”.  Tra i libri di Thompson ricordiamo Hell’s Angels, Fear and Loathing in Las Vegas, Fear and Loathing on the Campaign Trail ’72, The Great Shark Hunt, The Curse of Lono, Songs of the Doomed, Better than Sex, Generation of Swine, The Proud Highway, The Rum Diary, Fear and Loathing in America, Screwjack, The Kingdom of Fear, Hey Rube e Fear and Loathing at Rolling Stone. Hunter è morto nel 2005.

 

 

L’ADATTAMENTO DI “THE RUM DIARY”

 

“The Rum Diary” era stato dimenticato per anni da Thompson e se non fosse stato per Johnny Depp il romanzo non sarebbe mai stato pubblicato. “Mi sono imbattuto quasi per caso in The Rum Diary”, ricorda Depp.  “Ero con Hunter nel seminterrato della sua casa di Woody Creek, in quella che era chiamata la “stanza di guerra” e infatti era piena di scatoloni. Non sapevo cosa ci fosse dentro, così ho iniziato ad aprirli tutti e ad un certo punto è saltato fuori un manoscritto intitolato ‘The Rum Diary’. Lui ha esclamato, ‘Oh Gesù, sì, l’ho scritto nel 1959’, ed io ho replicato ‘Cristo, leggiamolo, vediamo di cosa parla’.  E così abbiamo iniziato a leggerlo.  Hunter ha detto ‘Forse potrei pubblicarlo’ e io sono stato d’accordo, ‘Sì, dovresti pubblicarlo, è magnifico’’’.

 

Ovviamente nel corso del tempo lo stile di Thompson si era sviluppato rispetto ai suoi primi lavori e tornare alla voce di quegli anni giovanili è stata una sfida. Deborah Fuller, che è stata la segretaria di Thompson per 23 anni, ricorda: “Quando è venuto il momento di pubblicare “The Rum Diary”, Simon and Schuster avevano messo accanto a Hunter un editor, che in realtà doveva controllarlo. Lui era diventato uno scrittore diverso ed era imbarazzato per alcune cose e avrebbe voluto cambiarle. Tutti noi gli dicevamo che sarebbe stata una follia, l’aveva scritto a vent’anni, cambiarlo e trasformare il romanzo di un giovane nello “stile gonzo” che aveva adesso avrebbe rovinato tutto”.

 

Prima ancora che Thompson desse alle stampe il libro, Depp aveva già in mente l’adattamento cinematografico.  Fin da quella (prima) conversazione”, dice Depp, “dopo neppure 20 minuti stavamo già parlando dei diritti del film e di come avremmo potuto produrlo insieme”.

 

Thompson è morto nel 2005, troppo presto per vedere The Rum Diary arrivare sullo schermo. Il produttore Graham King ha voluto assicurarsi che il suo lascito fosse preservato nella trasposizione sullo schermo. “Il film è un tributo a Hunter. E’ stato sorprendente avere l’opportunità di essere coinvolto in una delle sue storie e cosa c’è di meglio che lavorare con Johnny Depp?”

 

Depp ha sempre ammirato il regista Bruce Robinson e inizialmente lo aveva incontrato per dirigere un altro adattamento di Hunter S. Thompson. “Ho conosciuto Johnny Depp circa vent’anni fa, in occasione del mio primo film, Shakespeare a colazione”, ricorda Robinson. “Eravamo insieme a Londra e lui mi ha chiesto se avrei accettato di dirigere Paura e delirio

 

 

 

a Las Vegas. In quel periodo avevo deciso che non avevo voglia di dirigere ancora e comunque lo avrei fatto solo per una sceneggiatura scritta da me. Era troppo tardi, la sceneggiatura era già stata scritta”.

 

Depp era deciso a far incontrare ancora gli spiriti creativi di Robinson e Thompson.  “Bruce era sempre in qualche modo nella mia mente e quando è venuto fuori The Rum Diary ho detto  ‘che ne pensi di Bruce Robinson?’ Hunter mi ha risposto ‘E’ perfetto’”, ricorda l’attore.  “Hunter era decisissimo, voleva assolutamente riportare al lavoro Bruce!” Graham King è d’accordo: “Shakespeare a colazione è uno dei miei film preferiti, so che Bruce e Johnny formano un team davvero magico”.

 

“In seguito Johnny mi ha inviato una copia di ‘The Rum Diary’ e mi ha chiesto se ero interessato ad adattarlo in una sceneggiatura”, dice Robinson. “All’inizio è stato un incubo, non riuscivo a capire come poteva essere adattato perché c’erano due protagonisti, Yeamon e Kemp. C’è voluto tempo prima che mi rendessi conto di quello che aveva fatto Hunter, cioè dividersi in due personaggi. Quando capito che Yeamon era solo una sfaccettatura di Kemp, l’ho eliminato. Risolto il problema, ho iniziato a scrivere”.

 

 

 

Depp ricorda la rivelazione di Robinson con altrettanto entusiasmo. “Alla fine ha capito quello che nessuno di noi aveva capito. E’ strano, ma una volta, anni fa, Hunter mi disse una frase che avevo dimenticato, ‘Dovresti sapere che avrei dovuto unire i due personaggi, tutti e due sono me stesso’. Ed è quello che ha fatto Bruce.  E’ stato il suo istinto a guidarlo”. 

 

 

 

“Il mio approccio all’adattamento di ‘The Rum Diary’ è stato quello di assorbire il libro, poi di riscriverlo”, dice Robinson. “In tutta la sceneggiatura ci sono solo tre battute scritte da Hunter. Non ho cercato di copiarlo, non sarebbe stato possibile perché lui è assolutamente unico. Ma fortunatamente ho scritto con il suo linguaggio”.

 

 

 

Depp dice che è esattamente quello che ha sempre voluto Thompson. “Bruce si è allontanato dal libro, ma è quello che voleva fare Hunter, una volta mi disse che avrebbe voluto ambientare la storia a Cuba!”

 

 

 

 

 

Oltre a fare di Kemp e Yeamon un unico personaggio, la sceneggiatura si allontana dalla rappresentazione che il libro da di Puerto Rico. “E’ un cambiamento fondamentale nel film, che si immerge nel lato oscuro della città”, dice Robinson. “E’ fondamentale per la gente che è arrivata lì fare soldi rapidamente. L’approccio di Sanderson è come quello degli imperialisti inglesi di un tempo, che sfruttavano un paese portando via tutto ciò che serviva loro e poi se ne andavano via”.

 

 

 

Robinson ha impiegato cinque, sei mesi per scrivere la sceneggiatura. “Quando mi hanno detto che volevano realizzare il film, ero eccitato”, dice Robinson. “Ma quando mi hanno chiesto di dirigerlo non lo ero affatto, ero contrario”, aggiunge ridendo. “Dopo l’ultimo innominabile film che ho diretto, avevo deciso che non avrei mai più fatto il regista. Non mi piace stare sotto gli occhi di tutti, preferisco restare chiuso in una stanza a fare quello che faccio, scrivere. Quindi non avrei avuto difficoltà a dire di no, ma poiché mi piaceva la sceneggiatura e per Johnny, che mi piace tantissimo, ho deciso di accettare”.

 

 

 

“L’aspetto del lavoro di Hunter con cui sono subito entrato in sintonia è stata la sua onestà”, dice Depp. “Leggi quelle straodinarie esperienze e pensi ‘Che stupidaggini, è la sua immaginazione’, ma quando sei vissuto con lui, hai passato tanto tempo con lui, come ho fatto io, allora capisci che era tutto vero e di più”.

 

 

 

Per Depp e Robinson, era importantissimo che The Rum Diary fosse il film della storia delle origini di Thompson. “E’ prima che Hunter diventasse Hunter, o piuttosto, prima che Hunter Thompson diventasse il Dr. Hunter S. Thompson”, continua Depp. “Inizi a vedere e

 

sentire e capire gli elementi che lo hanno portato a diventare Raoul Duke in Fear and Loathing in Las Vegas.”

 

 

 

“Nel flm c’è una battuta in cui [Paul Kemp] dice ‘Non ho voce, non so scrivere come sono’”, dice Robinson. “Anche se è uno scrittore, non lo vediamo mai battere i tasti della sua macchina da scrivere fino agli ultimi quindici minuti del film. E’ quando ha trovato la sua voce, la sua inimitabile ira”.

 

I PERSONAGGI

 

 

 

Non c’è bisogno di dire che Depp era perfetto per il ruolo di Paul Kemp. “Nessun attore è stato più vicino a Hunter Thompson di Johnny Depp”, dice Graham King.  Ma anche se Paul Kemp è ispirato, seppur in modo non preciso, a Hunter S. Thompson quando era giovane, Bruce Robinson ha voluto che il personaggio venisse fuori dall’interpretazione fatta da Depp di Thompson, e che non fosse un’imitazione dello scrittore nei suoi ultimi anni. “Ho voluto che Paul Kemp fosse Johnny Depp che interpreta Hunter, ma non con gli shorts e la testa calva”, dice Robinson. “Il film è ambientato tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, quindi, in un certo senso, è una figura romantica. Rispetto all’esuberanza comica di Paura e delirio a Las Vegas, questo è un dramma. Hunter era molto bello da giovane, e anche Johnny è incredibilmente bello”.

 

 

 

“Johnny si è trasformato in Kemp con molta facilità”, aggiunge King. “Ha aggiunto tante sfaccettature al personaggio ed è fantastico il modo in cui inarca le sopracciglia.  E’ molto acuto in ciò che fa e per Bruce è stato il lavoro più facile del mondo dirigere Johnny, perché non c’è bisogno di spiegargli quello che deve fare un attore. Non devi dirgli come interpretare una battuta, specialmente comica”.

 

 

 

Depp, come Robinson, ha voluto sfruttare l’idea di Thompson come un giovane artista in crescita. “Mi sono avvicinato al personaggio di Paul Kemp come se fosse Raoul Duke che sta imparando a parlare. E’ stato come interpretare lo stesso personaggio, solo 15 anni prima. C’è qualcosa dentro di lui, un’energia che brucia e che è pronta a esplodere”.

 

 

 

Quando Kemp inizia a lavorare al San Juan Star, fa subito amicizia con Sala, il fotografo che lavora in cronaca. Per questo ruolo Robinson cercava un attore con una qualità particolare. “Volevo qualcuno relativamente sconosciuto, ma che fosse davvero un grande attore. Michael Rispoli si è dimostrato quello giusto”, dice Robinson. “Bruce mi ha chiamato e mi ha detto ‘L’ho trovato!’, dice Depp. “Appena ho visto la registrazione ho capito che era lui l’attore giusto.  Appare e comunica la sensazione di essere un americano espatriato a Puerto Rico, che si è perduto e sta cercando di capire cosa fare della propria vita”.

 

 

 

 

 

Robinson non ha avuto dubbi sull’attore che voleva per il ruolo di Sanderson. “Aaron Eckhart è stata la mia prima e unica scelta”, dice. “E’ un ottimo attore e ha quel particolare tipo di bellezza crudele. E’ anche in contrasto assoluto con Johnny Depp, lui ha un fascino ariano, Johnny ha un fascino latino. Sanderson è un imprenditore immobiliare che ha interessi finanziari ed editoriali nel giornale. E’ attraente e spietato”. Depp è stato colpito da quanto il ruolo abbia coinvolto Eckhart. “Ci ha spiazzato tutti, si è impadronito subito del ruolo ed è andato avanti senza esitazioni”.

 

 

 

“Per il ruolo di Chenault, cercavo un’attrice che avesse un lato molto sensuale”, dice Robinson. L’ho fatta diventare la fidanzata di Sanderson per aumentare la tensione drammatica, perché così la ragazza è assolutamente irragiungibile. Tutto il libro è sul sogno americano, e l’ossessione di Hunter di aprire gli occhi e vedere la realtà. Chenault è legata all’uomo che sta sfruttando il sogno e Kemp è pazzo d’amore per lei perché è irragiungibile come il sogno”. Ed è stata proprio la caratteristica di Heard di apparire irragiungibile che ha convinto Depp. “Sembra una di quelle stelle del cinema degli anni cinquanta, ma con una profondità poetica. Nasconde un mistero, non capiamo cosa è successo nella sua vita, ma questo ti spinge a porre domande che normalmente non faresti”.

 

 

 

E’ stato molto interessante anche scegliere l’attore che doveva interpretare Moberg. “Nel libro viene descritto come uno svedese, ma io ho deciso che doveva essere americano”, spiega Robinson. “Giovanni Ribisi è un attore bravissimo e sul set gli piaceva molto apparire come un relitto della società”, continua ridendo. “Penso che Giovanni regali un tocco comico al film. Ha avuto alcune buone idee, ridicole ma perfette. Ha preso un portacenere e lo ha vuotato nella busta di plastica che porta sempre con sé. C’erano dei mozziconi, potevano essere utili. Una pura improvvisazione comica”.

 

 

 

 Per il ruolo di Lotterman, il direttore del San Juan Star, Robinson ha scelto Richard Jenkins. “Ha interpretato il ruolo in modo fantastico”, dice Robinson. “Lotterman è un giornalista di vecchio stampo, che probabilmente è stato correttore di bozze per 40 anni al The Baltimore Sun. Ora può sfogarsi e cerca di mandare avanti il suo giornale. All’inizio del film c’è una scena che spero sarà divertente, in cui Lotterman spiega a Kemp che sta cercando gente nuova per far funzionare le cose e crede che lui sia l’uomo che può farlo. Però c’è rum dappertutto! Non è casuale il titolo The Rum Diary. Sono sempre tutti ubriachi nel corso del film!”, afferma ridendo Robinson.

 

 

 

Quando è arrivato il momento di scegliere l’attore per il ruolo di Zimburger, il potente e corrotto ex militare che è in combutta con Sanderson, Robinson aveva qualcuno in mente, ma Bill Smitrovich ha attirato la sua attenzione durante un provino. “Stava dicendo le sue battute ed io sedevo accanto a Denise Charmian, il direttore del casting”, dice Robinson. “Le ho sussurrato qualcosa e lui, perfettamente in linea con il personaggio, mi ha detto ‘sta zitto’ e ha continuato. Fantastico! Bill interpreta quel tipo di persone che fanno apparire Nixon, e perfino Bush, dei gay progressisti”. Un maniaco che pensa ‘spazziamo via l’Unione Sovietica prima che spazzi via noi’.  Bill ha uno straordinario potenziale comico e ha dato tanto”.

 

 

 

 

 

USARE IL 16MM PER CREARE UNO STILE

 

 

 

Il regista Bruce Robinson è stato felice quando Dariusz Wolski ha accettato di fotografare il film. “Sono andato nell’ufficio di Johnny per incontrarlo”, dice Robinson, “e ho capito subito che avrebbe funzionato. Mi è piaciuto subito e il suo operatore, Martin Shaer, è brillante e con una grande inventiva”.

 

 

 

“Ho avuto il piacere di lavorare con Dariusz per Pirati dei Caraibi”, dice Depp.  “Penso che sia un grande pittore, un pittore di luce nella tradizione di grandi come Caravaggio. Non credo che ci sia qualcuno migliore di lui. Dariusz è straordinario”.

 

 

 

La decisione di girare in 16mm è stata presa insieme. “Cercavo un look simile a quello delle cartoline degli anni cinquanta”, dice Robinson. “Abbiamo fatto una serie di test e mi

 

 

 

sono piaciuti molto, sono un sostenitore della macchina a spalla, è molto piccolo e si adattava al modo in cui volevo girare il film”.

 

 

 

“Abbiamo parlato di girare il film in Super 16mm e l’idea mi è piaciuta”, dice Dariusz Wolski. “Molti sostengono che le nuove tecnologie sono migliori e più economiche. In un certo senso hanno ragione, ma ho voluto dimostrare che potevamo girare con una macchina a 16mm e fare un film bello come col digitale, se non migliore. Permette maggiore flessibilità, il film ha più possibilità. Abbiamo girato The Rum Diary in locations diverse, con poca luce. Il mio approccio con la luce è minimalista, non inventare niente, a meno che non venga dalla realtà. Fondamentalmente abbiamo guardato a Puerto Rico come era venti, trenta anni fa. La luce è la stessa.  Volevo restare lontano dal look brillante di Hollywood e il 16mm ha aiutato.  Abbiamo usato tre obiettivi 16mm per girare tutto il film senza filtri”.

 

 

 

“Dariusz è il tipo che quando ha l’opportunità di fare qualcosa che non è, diciamo, nello standard del XXI secolo, non se la lascia scappare”, dice Depp.  “Abbiamo girato in Super 16 ed è stato sbalorditivo, una sorta di ritorno al passato, ai film che vedevamo quando eravamo piccoli, il linguaggio cinematografico degli anni ’50, ’60, precedente ai video. Credo che sia stato un omaggio di Dariusz  al cinema ed è stato un onore e un piacere lavorare con lui”.           

 

 

 

 

 

CREARE L’AMBIENTE

 

Lo scenografo Chris Seagers e il suo team hanno affrontato un periodo di intense ricerche sulla Puerto Rico del 1960. “Puerto Rico, allora, era un paese depresso”, dice Seagers. “Era molto povero e l’attività principale era l’agricoltura. Comunque gli imprenditori americani cominciavano ad arrivare, portando raffinerie e impianti farmaceutici.  I Portoricani venivano messi da parte in nome del progresso, che era in realtà avidità pura. Era questo che Bruce ha volute cogliere. E’ stato un periodo di transizione molto speciale, era finita l’era post-bellica e si stava entrando negli anni ‘60”. “Chris è un magnifico artista”, afferma Depp. “E’ stato molto attento e preciso, ogni dettaglio è della Puerto Rico del 1960”. Graham King aggiunge: “Chris costruiva un set in modo che noi potevamo usarlo tre o quattro volte, ma il pubblico non se ne accorgerà mai! Bastava cambiare gli arredi, è stata una realizzazione molto creativa, in stile guerriglia”.

 

 

 

Per Robinson e Depp erano fondamentali le location giuste. “Non abbiamo girato in teatro perché Bruce Robinson è un animale di strada”, dice Depp. “Gli piace trovarsi in un ambiente che non sia necessariamente strutturato per il cinema, ma per le sensazioni e le emozioni. E’ quello che si potrebbe definire stimolo a disposizione. Bruce è stato fermo nel voler girare in esterni e non c’è niente di meglio per un attore”.

 

 

 

La prima location che Robinson ha cercato è stata la villa sulla spiaggia di Sanderson, che rappresenta l’essenza della storia, il classico paradiso caraibico, acque trasparenti, spiagge bianche, palme e tramonti mozzafiato. Il film non aveva un grosso budget per le costruzioni, ma è apparso subito ovvio che sarebbe stato necessario costruirla. Il dipartimento dei sopralluoghi è stato così fortunato da trovare il posto perfetto, appena fuori la città di Fajardo a Puerto Rico.

 

L’arredatrice Rosemary Brandenburg è rimasta estasiata quando ha visto la casa di Sanderson. “Chris Seagers mi ha raccontato di aver lavorato una volta con un architetto specializzato nel ricreare lo stile degli anni ‘60”, dice Brandenburg. “E’ stato un vero e proprio tour de force di architettura e una magnifica opportunità per me poterla arredare”.

 

 

 

Un altro set importante è stato quello dell’appartamento di Sala. Robinson e Seagers hanno voluto usare una location reale a Old San Juan.  “Era necessario che fosse in netto contrasto con la villa di Sanderson, che era all’avanguardia dal punto di vista architettonico per quei tempi”, dice Seagers. “Ma non è stato facile trovare il posto giusto, perché doveva avere un affaccio particolare: in una delle scene Kemp e Sala guardano la televisione del dirimpettaio usando dei binocoli. Praticamente abbiamo visitato ogni edificio vuoto di Old San Juan prima di trovare la casa di O’Donnell Street. Abbiamo preso una casa abbandonata e l’abbiamo svuotata completamente”.

 

 

 

“Poi, per arredare quell’alloggio da scapoli abbiamo portato dei mobili vecchi e  malridotti. Oltre a Sala ci vive anche Moberg, che dorme sul divano”, dice Brandenburg. “Ma poichè ha una stanza vuota, invita Kemp a stare da lui”.

 

 

 

E’ stato cruciale anche individuare il set per gli uffici del San Juan Star, il giornale dove Kemp trova un lavoro quando arriva sull’isola e dove incontra gli altri protagonisti della storia. “Bruce voleva che si vedesse un certo panorama e che ci fossero finestre degli anni ‘30”, dice Seagers. “Un giorno, mentre attraversavamo Old San Juan, abbiamo visto un edificio proprio di quell’epoca, siamo entrati e al sesto piano abbiamo trovato una serie di uffici. C’erano pochi apparecchi per l’aria condizionata e problemi con il tetto, ma per il resto era perfetto. Il problema era se ce lo avrebbero fatto ristrutturare, ma guarda un po’, ci hanno accordato il permesso. Allora abbiamo abbattuto tutte le pareti creando un unico grande spazio”.

 

                                                                                      

 

Oltre agli uffici del giornale, un altro elemento chiave visivamente è la macchina tipografica, ma Seagers era molto scettico sulla possibilità di trovarne una risalente a quegli anni.  “Un giorno abbiamo saputo che The San Juan Star era stato chiuso”, dice Seagers, “allora abbiamo rintracciato il proprietario che ci ha invitato a vedere la sua. Non era proprio di quel periodo, ma le macchine da stampa non sono poi cambiate molto. Aveva tutto quello di cui avevamo bisogno, nastri trasportatori e perfino i rotoli di carta. L’abbiamo riverniciata e abbiamo aggiunto qualche dettaglio per renderla più adeguata al periodo storico”. 

 

 

 

Mentre Seagers e il suo team si occupavano della macchina tipografica, hanno avuto anche la possibilità di consultare gli archivi. “E’ incredibile”, dice Seagers, “ma abbiamo trovato delle rastrelliere di legno con copie rilegate del The San Juan Star che risalivano alla fine degli anni ‘50. Era tutto lì, tutto il materiale di consultazione di cui avevamo bisogno era tutto lì. Fortunatamente il proprietario ci ha permasso di usarlo per il set degli uffici del giornale”.

 

 

 

Una delle sfide più impegnative per Seagers e il suo team sono state le sequenze della festa in maschera.  “Dovevamo ricreare l’isola di St. Thomas a Puerto Rico, e sono luoghi abbastanza diversi”, dice Seagers. “Poi abbiamo trovato una vecchia città coloniale a

 

 

 

Vega Baja. Aveva bisogno di qualche intervento, ma la struttura su cui lavorare c’era, una bella piazza e una fantastica architettura coloniale. All’interno dell’edificio principale c’erano alcuni uffici e loro ci hanno permesso di creare il Colonial Hotel e una zona bar con una bella vista sulla piazza.  La città di Vega Baja si è dimostrata veramente utile”.

 

           

 

Due scene che hanno impegnato molto la produzione sono state quelle dei combattimenti dei galli. “I combattimenti tra galli sono un elemento essenziale del personaggio di Sala”, dice Seagers. “Bruce si è sempre preoccupato di come sarebbero state girate senza mai far vedere un combattimento. Si trattava di mostrare la coreografia dei movimenti di quei bellissimi animali. Abbiamo compiuto molte ricerche su quello che volevamo riprendere, in particolare avevamo bisogno di vedere i galli balzare in aria, spiegando le ali”. E’ stato fatto molto lavoro per garantire che i realizzatori avrebbero girato le scene di cui avevano bisogno senza che i galli subissero il minimo danno. Per raggiungere questo obiettivo, la produzione ha invitato la American Humane Association a supervisionare tutte le azioni che prevedevano l’uso di animali, compreso il combattimento dei galli. La funzionaria Laura Sweet ha lavorato al periodo iniziale di training, e alla prima sequenza, poi è arrivata un’altra funzionaria, Gina Johnson, per aiutarla per la prima scena, visto che c’era un numero elevato di animali. Il veterinario Antonio Riveras ha invece monitorato il loro stress e la spossatezza dovuta al caldo.

 

 

 

Anche la selezione del materiale di scena è stata molto importante. “Abbiamo svolto molte ricerche, in particolare per le fotografie e il materiale scritto, volevamo che ogni dettaglio fosse giusto”, dice Drew Petrotta, e per questo sono state usate molte fotografie di Hunter S. Thompson, che vi appare anche con la sua pipa, la sua macchina da scrivere e varie bottiglie di liquore.

 

 

 

“L’oggetto più importante era la macchina da scrivere”, dice Petrotta. “Abbiamo esaminato una ventina di esemplari diversi prima di trovarne una che andasse bene a tutti. C’erano molti tipi di macchine da scrivere in quegli anni e noi ne cercavamo una con cui Johnny si trovasse bene, che a  Bruce piacesse dal punto di vista estetico e che fosse simile a quella che usava Hunter”.

 

 

 

 

 

Un altro elemento chiave dello stile di The Rum Diary sono state le auto d’epoca. Il coordinatore dei mezzi di scena, Steve Mann, ha lavorato con un esperto del posto, Rick Gonzalez, e insieme hanno individuato tutte le auto che erano necessarie. Mann ha scoperto con grande piacere che sull’isola c’erano molte auto di quegli anni, in ottime condizioni. “Abbiamo trovato una Lincoln Town, e altre vecchie macchine perfettamente restaurate”, conferma Mann. “Ovviamente abbiamo dovuto invecchiarle un po’ e sporcarle, ma le abbiamo pulite perfettamente prima di riconsegnarle ai proprietari”, dice sorridendo.

 

 

 

 

 

COSTUMI D’EPOCA

 

 

 

La costumista Colleen Atwood ha collaborato spesso in passato con Johnny Depp, con il produttore Patrick McCormick e il coproduttore Peter Kohn, quindi è stato naturale che venisse chiamata anche per questo film. “Nel corso degli anni ho fatto molti film con Colleen e so che mette tanta passione in tutto quello che fa”, dice McCormick. 

 

 

 

“Soprattutto in un film come questo. Oltre a vestire gli attori principali, si occupa con attenzione anche di ogni comparsa. Niente roba usa e getta. I loro abiti sono scelti accuratamente e personalizzati. Quando si vedono quelle riprese di sfondi, ci si rende conto di quanto siano ben vestite le comparse”.

 

 

 

“Conosco Johnny da Edward mani di forbice, molto tempo fa”, dice Atwood. “E’ come se fossimo cresciuti insieme. Rispetto molto Johnny e sua sorella, Christi Dembrowski, una dei produttori del film.  Siamo veramente una bizzarra, grande famiglia.  Johnny ha la capacità di farti sentire in questo modo e io lo adoro per questo”.

 

 

 

“Quello che Colleen fa per me è definire il personaggio ancor prima che me ne impadronisca”, dice Depp. “Lo coglie perfettamente prima di tutti noi”. “C’era una quantità minima di abiti per i protagonisti in questo film”, continua Atwood. “Kemp, il personaggio di Johnny Depp, arriva con un’unica valigia e vive fuori per tutto il film, quindi il suo guardaroba è molto ridotto. Esce a fare compere un paio di volte per comprare qualche t-shirts, ma sostanzialmente indossa sempre le stesse cose”.

 

 

 

“Sanderson è molto più ricco di glamour e quindi abbiamo creato tanti abiti per Aaron Eckhart”, dice Atwood. “Ogni volta che lo vediamo ha un look casual, ma di una persona danarosa. Chenault è una specie di trofeo per Sanderson, che la veste e la ricopre di gioielli all’ultima moda europea e della Puerto Rico di allora”. “Quello che ha fatto per Chenault è stato fondamentale e ha creato un’atmosfera che riesce a comunicare emozione al pubblico”, aggiunge Depp. 

 

 

 

“Poi abbiamo gli altri personaggi che Kemp incontra nell’ambiente giornalistico”, dice Atwood. “Sala è sostanzialmente una brava persona che se la passa male e che non se ne andrà mai. Indossa la classica camicia con le tasche dei Caraibi, ma non la lava né la stira spesso.  Vive con i suoi galli e, a suo modo, ha trovato un posto nel mondo. Si veste a strati e ogni giorno aggiungevamo sudore vero e finto”.

 

 

 

“Moberg, interpretato da Giovanni Ribisi, è un uomo che ha superato il limite”, dice ridendo Atwood. “E’ completamente fuso e non prende in considerazione la pulizia personale e l’ordine. I suoi abiti sono una specie di divisa artistica, non si rende neppure conto se è all’esterno o all’interno”.

 

 

 

Una delle scene più impegnative per Atwood è stata quella del Carnevale. “Abbiamo preparato oltre 800 costumi”, ricorda la costumista. “Si supponeva che fossimo a St. Thomas, non a Puerto Rico, quindi abbiamo cercato di aggiungere tocchi etnici tipici dell’isola. In sostanza un mix di turisti bianchi, gente del posto e caraibici di origine africana su uno sfondo spagnoleggiante”.

 

 

 

“I costumi caraibici mescolano moltissime cose e noi abbiamo basato le nostre ricerche sul vero Carnevale che si tiene a St. Thomas, ma l’abbiamo reso più cinematografico, ideato delle maschere e aggiunto personaggi. Bruce ha voluto trampolieri e altre cose del genere, non è stato facile, non è il mio stile di lavoro, ma tutto doveva apparire preparato in casa e ce l’abbiamo fatta egregiamente secondo me”.

 

 

 

LE RIPRESE

 

Dieci settimane di riprese di un film, ispirato a un romanzo di Hunter S. Thompson, a Puerto Rico, con Johnny Depp, cosa volere di più?  Le riprese sono iniziate nella storica e bella città di Old San Juan e il cast e la troupe hanno soggiornato nel leggendario Caribbe Hilton, dove è stato per un certo tempo anche Thompson. “Vorrei girare tutti i film a Puerto Rico”, afferma il produttore Graham King. “Il mio albergo era sulla spiaggia e andavo a nuotare tutte le mattine!”

 

Old San Juan è una tappa fissa di molte crociere nei Caraibi e ben presto tra la gente del posto e i turisti si è sparsa la voce che in città c’era Johnny Depp.  All’inizio si trattava solo di un piccolo gruppo di curiosi, ma dopo che ne ha parlato il giornale locale le strade intorno al set si sono riempite di gente desiderosa di vedere l’attore dal vivo.

 

Giorno dopo giorno il numero è cresciuto e alla fine la sicurezza ha dovuto creare un cordone per tenere lontani i fans e i media. Ogni notte, alla fine delle riprese, Johnny Depp attraversava quel cordone e andava a stringere mani e a firmare autografi. I suoi fans e i paparazzi locali erano estasiati.  Parecchi bambini arrivavano vestiti da pirati e Johnny si fermava a chiacchierare con loro.

 

Completate le riprese a San Juan, la produzione si è trasferita a Fajardo, sulla cost nord-orientale di Puerto Rico, dove è iniziata la costruzione della casa di Sanderson sulla Governor’s Beach, uno dei luoghi più belli ed esclusivi dell’isola. Alla Roosevelt Roads Naval Station, ex base aerea U.S., sono state girate le scene in cui appare la Corvette rossa, mentre altre sono state fatte a El Yunque, la famosa foresta pluviale di Puerto Rico.

 

Durante le riprese a Puerto Rico, Johnny Depp ha ricevuto la visita di tanti vecchi amici, tra cui la poetessa, cantautrice e visual artist Patti Smith.

 

Smith è stata molto occupata nel periodo che ha trascorso a Puerto Rico.  “Non faccio mai solo una visita”, dice Smith. “Se mi piace il posto in cui mi trovo, mi impegno molto. Ho tenuto un diario di The Rum Diary , ho scattato tante fotografie, fatto osservazioni e scritto alcune canzoni.  E’ stato un momento molto produttivo. E’ stato bello vivere in una atmosfera positiva, con gente

 

concentrata su un lavoro comune ed è sorprendente quante cose ho fatto mentre non avrei dovuto fare nulla e poi è stato interessante vedere Paul

 

Kemp diventare Hunter S. Thompson”, osserva Smith. “Johnny conosce molto bene i meccanismi interiori di Hunter, la sua narrativa, e la può riferire a un tipo come Paul Kemp”.

 

Dopo aver letto la sceneggiatura in aereo, Smith ha avuto l’ispirazione per scrivere una canzone.  “Mi sono addormentata leggendo e quando mi sono svegliata avevo questa piccola canzone in mente. L’ho scritta perché volevo cantarla come dono per Bruce e Johnny. Tra tutti i punti di vista ho scelto quello di Chenault”. La canzone ora è nei titoli di coda del film.

 

 

 

Hunter S. Thompson è morto nel 2005, ma Depp e Robinson erano decisi a mantenere vivo il suo spirito sul set. “Uno dei miei tentativi di salutarlo è stato continuare nella nostra impresa e costringerlo, anche se è morto, a fare il produttore”, dice Depp. “Ho chiesto che ci fosse una poltrona per Hunter con il suo nome scritto sopra; ho chiesto che ci fosse una copia della sceneggiatura per lui, con il suo nome scritto sopra; ho chiesto che ci fosse un portacenere e una stecca di Dunhills e un accendino, per Hunter, ogni giorno; ho chiesto che ci fosse una bottiglia di Chivas Regal accanto alla sua poltrona, ogni giorno, e, ovviamente, anche un bicchiere pieno di ghiaccio, per Hunter.  Tutto questo come omaggio a Hunter, per salutarlo. Bruce ed io arrivavamo ogni mattina sul set, prendevamo il bicchiere con il ghiacci e lo riempivamo di Chivas Regal, intingevamo un dito nel liquore o ne bevevamo un sorso, prima di iniziare a lavorare, solo per essere sicuri che Hunter fosse lì.  E lui c’era.  Ogni giorno, ogni momento, ogni secondo.  Per noi”.

 

IL REGISTA

 

BRUCE ROBINSON (scrittore/regista) ha ricevuto candidature agli Academy Award® e ai Golden Globe® per la sceneggiatura di Urla del silenzio, la storia di un giornalista del  New York Times, Sidney Schanberg, e del suo interprete cambogiano Dith Pran.  Lo script ha vinto un  WGA Award e un BAFTA Award, ma il grande successo è arrivato un paio di anni dopo, quando ha scritto e diretto Shakespeare a colazione, una commedia brillante ambientata nella Londra degli anni ‘60. Robinson ha scritto e diretto anche il satirico Come fare carriera nella pubblicità.  Tra le sue altre sceneggiature In Dreams, con Annette Bening, Robert Downey Jr. e Aidan Quinn; e L’ombra di mille soli, con Paul Newman.

 

Nato Londra, Robinson ha iniziato a recitare dopo aver studiato alla Central School of Speech and Drama di Londra ed è apparso in una decina di film, tra cui Romeo and Juliet, di Franco Zeffirelli, “L’altra faccia dell’amore di Ken Russell e Adele H, una storia d’amore di Francois Truffaut.

 

Tra i suoi lavori il romanzo “The Peculiar Memories of Thomas Penman”, che diventerà un film, e due libri per bambini, “Harold and the Duck” e “The Obvious Elephant”, illustrati dalla moglie, Sophie Windham.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CAST

 

JOHNNY DEPP (Paul Kemp) ha iniziato la sua carriera come musicista con il gruppo rock ‘The Kids’, con cui è arrivato a Los Angeles. Quando la band si è sciolta, Depp si è dedicato alla recitazione e ha ottenuto il suo primo ruolo importante in Nightmare-Dal profondo della notte, seguito poi dal film premio Oscar® Platoon, di Oliver Stone, prima di interpretare il ruolo che lo avrebbe lanciato, quello del detective Tom Hanson della popolare serie televisiva 21 Jump Street.  Depp ha lavorato in quattro stagioni della serie, prima di essere protagonista di Cry-Baby di John Waters.                

 

Ma è stata la coinvolgente performance in Edward mani di forbice, di Tim Burton, che lo ha reso uno dei talenti più richiesti di Hollywood e gli ha portato la sua prima candidatura ai Golden Globe Award® come miglior attore.  Un’altra candidatura ai Golden Globe Award® l’ha conquistata con la storia d’amore Benny & Joon, diretta da Jeremiah S. Chechik.                         

 

Depp è tornato a lavorare con Burton per Ed Wood, che gli ha portato un’altra candidatura ai Golden Globe Award® come miglior attore. 

 

Depp ha interpretato con Marlon Brando e diretto Il coraggioso, tratto dal romanzo di Gregory McDonald, di cui ha scritto anche la sceneggiatura insieme al fratello D.P. Depp.
Recentemente Depp ha ripreso il ruolo del capitano Jack Sparrow per la quarta volta in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, di Rob Marshall, dopo Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, di Gore Verbinski, Pirati dei Caraibi – La maledizione dei forziere fantasma, che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari, diventando il terzo film di maggior

 

 

 

incasso di tutti i tempi, e Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna.  Per quest’ultimo film ha ricevuto la sua prima candidatura agli Academy Award®, oltre a candidature ai Golden Globe Award® , ai British Academy of Film and Television Arts (BAFTA) Award® e il premio della Screen Actors Guild Award® per il suo ritratto di Sparrow.

 

Depp ha ricevuto una seconda candidatura agli Academy Award®, oltre a candidature ai Golden Globe Award®, agli Screen Actors Guild Award® e ai BAFTA Award®, per il ruolo di J.M. Barrie in Neverland: un sogno per la vita, di Marc Foster, con Kate Winslet e Freddie Highmore.  Nel 2004, Depp ha interpretato The Libertine, mentre nel 2005 ha collaborato con Burton per La fabbrica di cioccolato, che gli ha portato una candidatura ai Golden Globe Award® come miglior attore in una commedia o un musical, e La sposa cadavere, sempre di Burton, che ha ricevuto nel 2006 una candidatura agli Academy Award® per il miglior film d’animazione.  

 

Nel 2008, Johnny ha ricevuto una terza candidatura agli Academy Award® come miglior attore per  Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street, di Tim Burton, e ha vinto un Golden Globe Award®.

 

Nel 2009 Depp ha interpretato il ruolo del criminale John Dillinger in Nemico pubblico, di Michael Mann, con Christian Bale e il premio Oscar Marion Cotillard e nel 2010 ha interpretato il Cappellaio Matto in Alice in Wonderland, di Tim Burton, che gli ha portato una candidatura ai Golden Globe Award® come miglior attore non protagonista.

 

Più recentemente, oltre a Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, Depp ha interpretato Rango, di Gore Verbinski e Dark Shadows, di Tim Burton, che ha prodotto con la sua compagnia di produzione, Infinitum Nihil.

 

Tra i suoi film ricordiamo poi The Tourist, di Florian Henkel von Donnersmarck, Secret Window di David Koepp, C’era una volta in Messico di Robert Rodriguez,  La vera storia di Jack lo Squartatore – From Hell di Albert e Allen Hughes, Blow di Ted Demme, Chocolat di Lasse Hallstrom, Prima che sia notte di Julian Schnabel, L’uomo che pianse di Sally Potter, Il mistero di Sleepy Hollow di Tim Burton, La nona porta di Roman Polanski, Paura e delirio a Las Vegas e Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam, Donnie Brasco di Mike Newell, con Al Pacino, Dead Man di Jim Jarmusch, Don Juan DeMarco maestro d’amore di Jeremy Leven, con Marlon Brando e Faye Dunaway, Buon compleanno Mr. Grape di Lasse Hallstrom, Arizona Dream di Emir Kusturica e  Minuti contati di John Badham.

 

 

 

AARON ECKHART (Sanderson) è tra i migliori attori del mondo del cinemae ha conquistato molti consensi con il ruolo dell’innamorato di Julia Roberts in Erin Brockovich di Stephen Soderbergh, anche se ha attirato l’attenzione della critica con il controverso film di Neil LaBute Nella società degli uomini, che è stato uno dei film indipendenti di maggior incasso di quell’anno.

 

Eckhart ha ottenuto candidature ai Golden Globe e agli Independent Spirit Award come protagonista del film che ha segnato l’esordio nella regia di Jason Reitman Thank You For Smoking, per Fox Searchlight. Recentemente l’abbiamo visto in Battle:  Los Angeles, Rabbit Hole, con Nicole Kidman, e nel ruolo di Harvey Dent/ Two Face in Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. 

 

Eckhart ha interpretato inoltre l’action-thriller The Expatriot, e presto inizierà le riprese di PAN, un fantasy thriller che aggiunge un tocco di paura al classico racconto per l’infanzia. 

 

Originario della Northern California, Eckhart ha studiato teatro e cinema alla Brigham Young University, dove ha incontrato Neil LaBute, di cui ha interpretato parecchi lavori.  Infatti oltre a Nella società degli uomini, ha lavorato ad altri tre film del regista, Possession-Una storia romantica con Gwyneth Paltrow, Betty Love con Renee Zellweger, e Amici & vicini con Ben Stiller e Katherine Keener.

 

Tra i suoi film ricordiamo poi La promessa di Sean Penn, con Jack Nicholson, il romantico Qualcosa di speciale con Jennifer Aniston, Ogni maledetta domenica di Oliver Stone,  l’indipendente Meet Bill, Molly con Elisabeth Shue, Niente velo per Jasira di Alan Ball e Sapori e dissapori con Catherine Zeta-Jones. E’ apparso anche nell’adattamento di John Woo del racconto di Phillip K. Dick Paycheck, con Ben Affleck e Uma Thurman, The Missing di Ron Howard, con Tommy Lee Jones e Cate Blanchett, The Core con Hilary Swank, Black Dahlia d Brian De Palma,  e Conversations With Other Women con Helena Bonham Carter.  Ha poi recitato in teatro in Amazing Grace di Michael Cristofer, con Marsha Mason. Eckhart vive a Los Angeles.

 

 

 

 

 

AMBER HEARD (Chenault) bellissima e ricca di talento, interpreterà presto la nuova serie di NBC The Playboy Club, sui primi anni di Hugh Hefner a Chicago, di cui saranno produttori esecutivi Brian Grazer, Chad Hodge e Francie Calfo.

 

Tra i suoi film più recenti l’indipendente Syrup, con Shiloh Fernandez e The Ward – Il reparto di John Carpenter, presentato nel 2010 al Toronto Film Festival e l’indipendente And Soon the Darkness, di cui è stata anche coproduttrice.

 

Nel 2009 Heard è stata protagonista del grande successo al box office Benvenuti a Zombieland, con Woody Harrelson, Bill Murray e Jesse Eisenberg, e del suspense thriller The Stepfather, con Sela Ward, Dylan Walsh e Penn Badgley. Nel 2008 ha interpretato il successo comico Strafumati, con Seth Rogan e James Franco, e la sua performance le ha fatto vincere il premio Young Hollywood Award.

 

Ha interpretato poi il film candidato agli Academy Award North Country – Storia di Josey, in cui era il personaggio di Charlize Theron nei flashbacks, Drive Angry 3D, The Joneses, Never Back Down, Alpha Dog e Friday Night Lights.

 

In televisione è stata protagonista di Hidden Palms di CW e ha avuto ruoli in Californication di Showtime e Criminal Minds di CBS

 

Originaria del Texas, Heard attualmente vive a Los Angeles e sostiene attivamente Amnesty International. E’ stata il volto della campagna pubblicitaria di GUESS nell’autunno del 2011.

 

 

 

MICHAEL RISPOLI (Sala)vanta una lunga carriera televisiva e cinematografica, durante la quale ha dimostrato la sua versatilità interpretando drammi, commedie e thriller. Recentemente ha interpretato con Harvey Keitel The Last Godfather e presto lo vedremo in Blood Brothers, con John Cena e Ethan Embry, e Union Square, con Mira Sorvino, per la regia di Nancy Savoca.  Tra i suoi film ricordiamo Pelham 1-2-3 ostaggi in metropolitana, di Tony Scott, con Denzel Washington e John Travolta, di Columbia Pictures, Kick-Ass, con Nicholas Cage, prodotto dalla Plan B di Brad Pitt, Imbattibile, con Mark Wahlberg, di Disney,The Weather Man-L’uomo delle previsioni“, con Nicolas Cage e Michael Caine,  Mr. 3000 con Bernie Mac, Lonely Hearts, con John Travolta, Eliminate Smoochy, diretto da Danny DeVito, Summer of Sam di Spike Lee, Il giocatore di John Dahl e Omicidio in diretta di Brian De Palma. Rispoli è stato protagonista di Two Family House, che ha vinto il premio del pubblico al Sundance Film Festival nel 2000.  Altri film in cui è apparso sono See You in September, Black Irish, One Last Thing, Scared City, Volcano, Da morire, Due mariti per un matrimonio, Un amore tutto suo, One Last Thing, Il giurato e Poliziotto speciale.

 

Rispoli è forse più conosciuto per il ruolo di Jackie Aprile nella serie di HBO The Sopranos. Nel 2007 ha interpretato Jimmy Breslin nella miniserie di ESPN The Bronx is Burning, la serie TNT di Dean Devlin Talk to Me, nella serie della CBS Big Apple, il pilot di Fort Pit di NBC e tanti altri show, come Naked Hotel, FurstFamily, The Beat, Russo e Bram and Alice.  Ha avuto ruoli frequenti in The BlackDonnelly‘s, Third Watch e 10-8 ed è stato ospite di E.R., C.S.I. CrimeScene Investigation, Law & Order: Criminal Intent e Blue Bloods. 

 

Rispoli ha iniziato la sua carriera in teatro, interpretando con il Circle Rep/Steppenwolf un revival di Balm inGilead, per la regia di John Malkovich.  Ha fondato con altri la Willow Cabin Theatre Company, che ha messo in scena una produzione di Wilder, Wilder, Wilder – Three by Thornton che è andata prima off-Broadway e poi a Broadway, conquistando una candidatura ai Tony.  Nel 2004, Michael ha interpretato con grande successo una produzione off-Broadway di Magic Hands Freddy, con Ralph Macchio.  Rispoli è apparso a New York e in teatri regionali con produzioni di Macbeth, Tartufo, Sogno di una notte di mezza estate e O’Neill’s Sea Plays.  Attualmente Michael sta lavorando a Magic City, con Jeffrey Dean Morgan.

 

L’attore vive a New York con la moglie e i tre figli. 

 

 

 

RICHARD JENKINS (Lotterman) è stato candidato agli Academy Award® ed è uno dei caratteristi più richiesti di Hollywood, con quasi settanta film al suo attivo. Jenkins ha ricevuto la candidatura come miglior attore per The Visitor, di Tom McCarthy,  presentato al Toronto Film Festival nel 2007 e al Sundance Film Festival nel 2008, che ha anche vinto il Grand Prix al 34th Deauville Festival of American Film.  La sua performance nel ruolo di ‘Walter Vale’, un disilluso professore di economia del Connecticut la cui vita viene trasformata da un incontro casuale a New York City, ha reso The Visitor il film indipendente di maggior successo del 2008 e gli ha portato anche candidature agli Independent Spirit Award e agli Screen Actors Guild Award.

 

Nel 2012 interpreterà con Bradley Whitford il thriller di Drew Goddard Cabin In The Woods,  Cogan’s Trade di Andrew Domink, con Brad Pitt, Ray Liotta e James Gandolfini, e Darling Companion di Lawrence Kasdan, con Diane Keaton, Kevin Kline e Diane Weist.

 

Recentemente Jenkins ha firmato per girare con Shia LaBeouf, Robert Redford, Susan Sarandon, Nick Nolte e Julie Christie The Company You Keep, di Redford, un adattamento del romanzo di Neil Gordon, che racconta la storia di un ex militante dei Weather Underground la cui vera identità viene svelata da un giovane e ambizioso reporter dopo 30 di latitanza.  Jenkins interpreta un docente universitario che è il collegamento con i vecchi membri del gruppo che si nascondono.

 

Recentemente Jenkins è tornato a lavorare con i Farrelly Brothers per Libera Uscita, con Owen Wilson e Jason Sudeikis, ed è apparso in Amici di letto, di Will Gluck, con Justin Timberlake e Mila Kunis.

 

Nel 2010 sono piaciute molto le sue interpretazioni di Mangia prega ama di Ryan Murphy, con Julia Roberts, tratto dal bestseller di Elizabeth Gilbert, e di Blood Story, scritto e diretto da Matt Reeves. 

 

Nel 1997 Jenkins ha ricevuto una candidatura agli Independent Spirit Award come miglior attore non protagonista per la commedia di David O. Russell Amori e disastri, con Ben Stiller, Tea Leoni, Josh Brolin e Lily Tomlin.

 

Nel 1986, Richard ha avuto il suo primo ruolo importante in Nel giorno di San Valentino, dello scrittore premio Oscar Horton Foote.  Tra i suoi film ricordiamo poi Le streghe di Eastwick di George Miller, con Jack Nicholson, Susan Sarandon, Cher e Michelle Pfeiffer; Nikita-Spie senza volto di Richard Benjamin, con River Phoenix e Sidney Poitier; Seduzione pericolosa, con Al Pacino e Ellen Barkin; Wolf- La belva è fuori di Mike Nichols, ancora con Jack Nicholson; North Country-Storia di Josey, con Charlize Theron; la commedia di Judd Apatow Non rubare se non è strattamente necessario, con Jim Carrey e Tea Leoni; e The Kingdom di Peter Berg.

 

Tra i suoi film più recenti Dear John, di Lasse Hallstrom, tratto dal romanzo di Nicholas Sparks; Burn After Reading-A prova di spia dei fratelli Coen, con George Clooney, Brad Pitt, John Malkovich e Frances McDormand (la sua terza collaborazione con i Coen); e la commedia di grande successo di Adam McKay Fratellastri a 40 anni, con Will Ferrell, John C. Reilly e Mary Steenburgen.

 

Nel corso degli anni Richard Jenkins ha lavorato con registi del livello di Clint Eastwood in Potere assoluto; dei Farrelly Brothers in Tutti pazzi per Mary e  Io, me & Irene, con Jim Carrey; e Sydney Pollack in Destini incrociati, con Harrison Ford e Kristin Scott Thomas.

 

Nel 2001, Jenkins ha iniziato a collaborare con Joel e Ethan Coen, apparendo al fianco di Billy Bob Thornton, James Gandolfini e Scarlett Johansson in L’uomo che non c’era, seguito poi nel 2003 da Prima ti sposo e poi ti rovino, con George Clooney e Catherine Zeta-Jones.

 

In televisione ha interpretato il ruolo del patriarca della famiglia Fisher nella serie di grande successo di HBO Six Feet Under, che gli ha portato nel 2002 una candidatura con tutto il cast agli Screen Actors Guild.  E’ apparso poi in molti telefilm, tra cui Sins of the Father e il premio Emmy And theBand Played on di HBO.

 

Richard ha fatto moltissimo teatro, è stato membro per 14 anni della Trinity Repertory Company di Rhode Island, di cui è stato per 4 anni anche direttore artistico.

 

 

 

GIOVANNI RIBISI (Moberg) nel 1999 ha vinto il ShoWest come esordiente dell’anno e si è affermato come un attore di grande versatilità.

 

Presto lo vedremo con Mark Whalberg nel film drammatico di Universal Contraband, un remake del film islandese Reykjavik-Rotterdam, diretto Baltasar Kormakur, che è stato autore, produttore e protagonista dell’originale, nella commedia, sempre di Universal, Ted, diretta da Seth MacFarlane e nel film drammatico di Ruben Fleischer Gangster Squad, con Sean Penn, Ryan Gosling e Josh Brolin, che racconta la battaglia della LAPD contro la mafia di Los Angeles negli anni ’40 e ‘50.

 

Recentemente l’abbiamo visto nel film di James Cameron Avatar, candidato agli Academy Award® e ai Golden Globe®, uno dei film di maggiore incasso di tutti i tempi.

 

Tra i suoi film più famosi Nemico pubblico di Michael Mann, Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg, Il giardino delle vergini suicide e Lost in Translation di Sofia Coppola, Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella e Strade perdute di David Lynch. 

 

Ricordiamo anche The Dead Girl, PerfectStranger, Il volo della fenice, 1 km da Wall Street, Fuori in 60 secondi, Un amore speciale, SkyCaptain and the World of Tomorrow, Suburbia, Heaven, First Love Last Rites, Music Graffiti, The Mod Squad, Masked and Anonymous e The Big White. Per The Gift, di Sam Raimi, ha ricevuto poi una candidatura agli Independent Spirit.

 

Ribisi ha lavorato molto anche per la televisione, nel 2007 ha ricevuto una candidatura agli Emmy come miglior Guest Actor in una serie comica per My Name is Earl ed è apparso in The X-Files e Friends. 

 

Ribisi e la sorella gemella Marissa sono nati e cresciuti a Los Angeles, dove vivono anche ora. L’attore ha iniziato la sua carriera a nove anni e ha studiato recitazione con Milton Katselas.

 

 

 

 

 

 

 

IL CAST TECNICO

 

DARIUSZ WOLSKI, ASC (direttore della fotografia) ha completato di recente il film fantascientifico in 3D di Ridley Scott Prometheus. Tra i lavori di Wolski ricordiamo “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare” diretto da Rob Marshall, il grande successo della Disney Alice in Wonderland,  Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton, con Johnny Depp, e tre film di Gore Verbinski, Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma, e Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo  - tutti con Depp.

 

 Wolski ha collaborato con molti registi famosi, tra cui Alex Proyas per Dark City e il cult Il corvo, D.J. Caruso per Eagle Eye, Joel Schumacher per Bad Company – Protocollo Praga,  Tony Scott per

 

The Fan- Il mito e la produzione di Don Simpson-Jerry Bruckheimer Allarme rosso, che gli ha portato la sua prima candidatura agli ASC Award per la miglior fotografia. 

 

Nato a Varsavia, Wolski ha frequentato la Film School di Lodz, Polonia.  Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1979, ha lavorato per documentary e fil indipendenti, prima di affermarsi nella pubblicità e nel settore dei video musicali. Wolski ha girato oltre 100 video musicali per artisti come Aerosmith, Sting, Keith Richards, Van Halen e Eminem.

 

 

 

CHRIS SEAGERS (scenografie) ha lavorato ultimamente per X-Men: l’inizio  e Unstoppable – fuori controllo, continuando la sua collaborazione con il regista Tony Scott, dopo  Pelham 1-2-3 ostaggi in metropolitana, Déjà Vu, Man on Fire – Il fuoco della vendetta, Domino  e Spygame, il film che li ha fatti incontrare. Seagers ha curato le scenografie anche di Johnny English, ed è stato direttore artistico di Salvate il soldato Ryan; è stato inoltre nel team che ha ricevuto una candidatura ai prestigiosi Art Directors Guild Award for Excellence in Production Design. 

 

Come direttore artistico ha lavorato per Il mandolino del capitano Corelli, La fine dell’avventura, Triplo gioco, La moglie del soldato, e Unbacio prima di morire.

 

 

 

COLLEEN ATWOOD (costumi) ha colpito il pubblico con i costumi che ha creato per  Alice In Wonderland, Nine, Nemico pubblico, Sweeny Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street, Mission Impossible III, Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi, Big Fish, Planet of theApes, The Mexican, Il mistero di Sleepy Hollow, Mumford, Beloved-L’ombra del passato, Il tocco del male, Gattaca, Music Graffiti!, Il giurato, Piccole donne, Ed Wood, Wyatt Earp, Philadelphia, Il silenzio degli innocenti, Edward mani di forbice, Una vedova allegra ma non troppo, solo per citarne alcuni.

 

Atwood ha ricevuto nove candidature agli Oscar® e ha vinto l’Academy Award® per Chicago, Memorie di una Geisha e Alice in Wonderland.  Ma ha raccolto premi in tutto il mondo, tra cui l’Emmy Award, due BAFTA e cinque Costume Designers Guild Award.

 

Atwood ha avuto anche l’opportunità di lavorare con grandi musicisti come Tony Bennett, Sting, My Chemical Romance e Christina Aguilera.

 

 

 

CAROL LITTLETON A.C.E.(montaggio) è una dei montatori di maggior talento di Hollywood e in 40 anni di carriera ha lavorato in oltre 30 film.  Ms. Littleton ha iniziato a collaborare con il regista/scrittore Lawrence Kasdan nel 1981, in occasione del suo esordio nella regia, Brivido caldo, seguito da altri otto film, tra cui Il grande freddo, Silverado, Grand Canyon e l’ultimo film di Mr. Kasdan, Darling Companion, presto sugli schermi. Ms. Littleton ha collaborato anche con il regista Jonathan Demme in cinque film, tra cui Beloved-L’ombra del passato e il remake di The Manchurian Candidate.

 

Littleton ha ricevuto una candidatura agli Academy Award nel 1982 per E.T.L’extraterrestre di Steven Spielberg. Tra i film che ha montato ricordiamo Le stagioni del cuore, Tuesdays WithMorrie (Emmy Award per il montaggio) e il restauro del classico di Erich Von Stoheim del 1926, Rapacità.  Nel 1994 ha montato China Moon-Linea mortale, l’esordio nella regia del marito, il famoso direttore della fotografia John Bailey, A.S.C.

 

Nata a Miami, Oklahoma, Ms. Littleton si è laureata con il massimo dei voti alla University of Oklahoma e  ha completato i suoi studi  con una borsa di studio Fulbright Scholar all’Università di Parigi, nel 1969. 

 

La University of Oklahoma, il College of Arts and Sciences, hanno premiato Ms. Littleton in occasione del trentesimo anniversario della sua laurea con il Distinguished Alumnae Award.

 

Nel 1987 Littleton è stata eletta Presidente della Editors Guild per due mandati, nel 2010 la Motion Picture Editors Guild l’ha premiata con il Fellowship and Service Award e a metà degli anni ’90 lei e John Bailey sono stati eletti nel Board of Governors dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences—la prima coppia ad essere eletta insieme dopo Mary Pickford e Douglas Fairbanks.

 

Sempre pronta a collaborare con realizzatori emergenti, Ms. Littleton ha lavorato con Jon Kasdan per il film con cui ha esordito nella regia, In the Land of Women, con Noah Baumbach, famoso scrittore e regista di New York, per Margot at the Wedding, e con lo scrittore/regista Shana Feste per The Stronger.

 

Ms. Littleton ha due passioni nella vita: la musica e la natura.  Negli anni del college ha suonato l’oboe in varie orchestre, mentre l’amore per la natura le proviene dall’infanzia passata nelle campagne dell’Oklahom. Nella sua casa di Los Angeles, Carol cura un giardino di cactus e altre piante grasse che ha raccolto negli anni. Ha percorso molte miglia nello Yosemite National Park e in Europa. Bailey e Littleton vivono tra Hollywood e New York City.

 

 

 

I PRODUTTORI

 

GRAHAM KING (produttore) ha vinto un Oscar® per il miglior film per il drammatico The Departed-il bene e il male di Martin Scorsese. I progetti di King hanno ottenuto un totale di 38 candidature agli Academy Award® e hanno incassato 2 miliardi di dollari.

 

The Departed – il bene e il male è stata la terza collaborazione di King con Scorsese, dopo il biopic su Howard Hughes The Aviator, che gli ha portato una candidatura agli Oscar® e un premio BAFTA® per il miglior film. King è stato anche premiato dalla Producers Guild of America con il Golden Laurel Award come produttore dell’anno.  King è stato coproduttore esecutivo dell’epico film di Scorsese candidato agli Oscar Gangs of New York.

 

Nel maggio del 2007, King ha fondato GK Films con il socio Tim Headington.  La compagnia ha prodotto l’avventuroso Hugo in 3D, diretto da Martin Scorsese per Paramount Pictures; Nella terra del sangue e del miele, scritto e diretto da Angelina Jolie per FilmDistrict, il film d’animazione Rango, diretto da Gore Verbinski e prodotto con la sua Blind Wink Productions per Paramount Pictures, The Town, scritto e diretto da Ben Affleck per Warner Bros., e The Tourist, di Florian Henckel von Donnersmarck, con Angelina Jolie e Johnny Depp.

 

GK Films ha annunciato i suoi progetti in fase di sviluppo, tra cui Untitled Freddie MercuryStory con Sacha Baron Cohen, scritto da Peter Morgan, e un reboot della serie di grande successo Tomb Raider. Tra le uscite di GK Films ricordiamo Fuori controllo e il candidato a tre premi Oscar® The Young Victoria.  Infinitum Nihil e Graham King stanno producendo Dark Shadows per Warner Brothers, con Johnny Depp, per la regia di Tim Burton.

 

Nel 2010, Graham King e Tim Headington hanno fondato una nuova divisione, GK-tv.  Diretta dal Presidente Craig Cegielski, GK-tv è dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla distribuzione internazionale di programmi televisivi.  La miniserie di GK-tv, Camelot, ha segnato un record per la rete.

 

GK Films, ha fondato FilmDistrict, che si occupa di acquisizione, distribuzione, produzione e finanziamento di film. Nato nel Regno Unito, King si è trasferito negli Stati Uniti nel 1982 ed è stato insignito di un OBE (Officer of the Order of the British Empire) nel 2009.

 

 

 

TIM HEADINGTON (produttore) ha fondato insieme all’amico e socio Graham King la compagnia basata a Los Angeles GK Films nel 2007.  Con la GK, lui e King hanno prodotto il film in 3D di Martin Scorsese Hugo e l’esordio nella regia di Angelina Jolie, Nella terra del sangue e del miele, oltre a The Tourist, con Angelina Jolie e Johnny Depp, Fuori controllo, con Mel Gibson, e il candidato a tre Academy Award® The Young Victoria.  Headington è stato anche produttore esecutivo del film d’animazione di Gore Verbinski Rango e di Dark Shadows, con Johnny Depp.

 

GK Films ha annunciate recentemente i prossimi progetti che Headington produrrà, tra cui Freddie Mercury story, con Sacha Baron Cohen, scritto da Peter Morgan, e un reboot della serie di grande successo Tomb Raider.

 

Headington e King sono soci di altre due divisioni di GK Films – GK-tv e FilmDistrict.  GK-tv ha prodotto recentemente la miniserie Camelot e sta sviluppando la serie Port Royal. FilmDistrict si occupa di acquisire, distribuire, produrre e finanziare film e distribuirà parecchi film ogni anno.

 

Headington ha incontrato King nel 2004, quando ha investito nella sua precedente compagnia di produzione, Initial Entertainment Group, e ha finanziato e prodotto The Aviator, diretto da Martin Scorsese e interpretato da Leonardo DiCaprio. 

 

Headington è anche socio di Wright Entertainment Group (WEG), che si occupa di star come Justin Timberlake, i Jonas Brothers, Ciara e Janet Jackson.

 

 

 

ROBERT KRAVIS (produttore) ha oltre dieci anni di esperienza nello sviluppo e nella supervisione di film per il cinema e la televisione.

 

Nel 2006, Mr. Kravis ha fondato la compagnia di produzione cinematografica e televisiva Dark & Stormy Entertainment con Jason Smilovic e Tyler Mitchell. Insieme hanno prodotto Slevin – patto criminale, con Josh Hartnett, Morgan Freeman e Bruce Willis, oltre alla serie di NBC TV My Own Worst Enemy, con Christian Slater.

 

Per Shooting Gallery ha prodotto film come Lama tagliente , che ha portato a Billy Bob Thornton l’Oscar per la miglior sceneggiatura e una candidature come miglior attore. Mr. Kravis ha anche sviluppato e prodotto Conta su di me, che ha ricevuto candidature agli

 

Oscar per la miglior attrice (Laura Linney), miglior sceneggiatura (Kenneth Lonergan) e tanti applausi per la performance di Mark Ruffalo.

 

 

 

ANTHONY RHULEN (produttore) è fondatore e Managing General Partner di FilmEngine, LLC. , compagnia in cui Rhulen ha avuto un ruolo fondamentale per finanziare e produrre tredici film e stabilire relazioni importanti con talenti creativi e guidare la visione strategica a lungo termine.

 

Il suo primo film è stato O, seguito da Slevin – Patto criminale e la serie The Butterfly Effect.

 

Recentemente Mr. Rhulen ha prodotto il thriller Evidence, presto sugli schermi e il prossimo film è Shrapnel, diretto da John McTiernan (Die Hard-Trappola di cristallo, Predator, Caccia a Ottobre rosso) e interpretato da John Travolta.

 

Prima di fondare FilmEngine, Rhulen è stato Vice Presidente delle fusioni e delle acquisizioni per una compagnia di assicurazioni e questa esperienza gli è stata molto utile per garantire il successo commerciale di FilmEngine.

 

Rhulen, che è socio di Catskill Mountain Brewing Company e di The Gilded Otter Brewery, si è laureato in Scienza della comunicazione alla Syracuse University e si è specializzato in Finanza e Marketing.

 

 

 

PETER KOHN (coproduttore/l° aiuto regista) torna a collaborare con il regista Bruce Robinson dopo Shakespeare a colazione e Come fare carriera nella pubblicità.  The Rum Diary segna il suo esordio come coproduttore, dopo una carriera di primo aiuto regista e produttore associato.

 

Recentemente è stato aiuto regista di Nessuna verità di Ridley Scott, con Leonardo DiCaprio, e Rendition, con Reese Witherspoon, ed è stato produttore associato e aiuto regista di Blades of Glory, con Will Ferell.

 

La collaborazione di Kohn con Johnny Depp è iniziata con il primo dei film di Gore Verbinski della serie Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna.  Ha quindi lavorato con Depp per Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, e Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare.

 

Tra i film di cui Kohn è stato primo aiuto regista/produttore associato ricordiamo The ManchurianCandidate e Air Force One, e primo aiuto regista di “K-Pax-Da un altro mondo, L’ombra del diavolo, Beloved-L’ombra del passato, Virus letale, Morti di salute, Il rapporto Pelican, e Nel centro del mirino.

 

 

 

PATRICK McCORMICK (produttore esecutivo) è per la quarta volta produttore esecutivo in film interpretati da Johnny Depp – il primo è stato Donnie Brasco, diretto da Mike Newell, con Al Pacino, e poi due film diretti da Tim Burton interpretati da Mr. Depp: Fabbrica di cioccolato  e Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street, con Helena Bonham Carter, Alan Rickman e Sacha Baron Cohen. 

 

Attualmente  McCormick sta lavorando al film di Bryan Singer Jack The Giant Killer per New Line e Warner Brothers.  Prima di Rum Diary, è stato produttore esecutivo per il regista Mike Newell in Prince of Persia,  con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley e Gemma Arterton per Disney.  McCormick ha prodotto anche Peter Pan, per la regia di P.J. Hogan per Sony/Universal, con Jason Isaacs, Jeremy Sumpter, Rachel Hurd-Wood e Lynn Redgrave.  E’ stato produttore esecutivo di tre film diretti da Barry Levinson: Bandits, con Bruce Willis, Billy Bob Thornton e Cate Blanchett; Everlasting Piece, una commedia ambientata nella Belfast degli anni ’80, con Barry McEvoy, Brain F O’Byrne, Anna Friel e Billy Connolly; e Liberty Heights,  il quarto film del regista della serie su Baltimore, con Adrien Brody, Bebe Neuwirth e Joe Mantegna. 

 

McCormick è stato inoltre produttore esecutivo di Nemicheamiche, diretto da Chris Columbus e interpretato da Julia Roberts, Susan Sarandon e Ed Harris; Il giurato, con Demi Moore, Alec Baldwin e James Gandolfini; e A proposito di donne, con Drew Barrymore, Whoopi Goldberg, Mary-Louise Parker e Matthew McConaughey.  Tra i suoi impegni come produttore citiamo Angie, con Geena Davis e James Gandolfini; e Come far carriera… molto disonestamente, con Michael Caine.

 

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