Alice nella città e il Panorama Italia

ALICE │ Panorama Italia

Il Panorama Italia è la piattaforma del festival che punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del giovane cinema italiano. Quello più nascosto che sfugge alla rete dei grandi festival. Film più fragili che per loro natura scelgono un’altra direzione possibile, che spesso appartiene ad una nuova generazione di registi, che si muovono al di fuori dei circuiti commerciali/tradizionali, tra le università e le scuole di cinema. Quello capace di raccontare storie intense e coraggiose nei modi inventivi del cinema indipendente. Documentari, film inediti mai usciti in sala per il grande pubblico, passati velocemente in un festival all’estero. E poi incontri, masterclass ed eventi speciali che coinvolgeranno gli studenti di cinema e delle scuole della città. Con BELLISSIME Elisa Amoruso continua la sua riflessione su cosa sia oggi, essere bambine, adolescenti e madri, aprendo una riflessione sul culto dell’apparire partendo dalla storia di quattro donne unite dalla stessa passione: la Bellezza; gli fa eco l’opera prima di Alessandra Mortelliti, FAMOSA, tratto da una piece teatrale che mette al centro della storia un giovane, nato in un corpo per cui prova vergogna e disgusto e che agghinda per sentirsi appagato ed amato. Una ricerca sull’accettazione che si avverte forte nel film di Francesco Fei, che con MI CHIEDO QUANDO TI MANCHERO’ porta sullo schermo un road movie senza confini fisici e mentali. Il racconto di una diciassettenne in fuga da un passato difficile in cerca di un futuro ancora possibile, insieme un’amica immaginaria che l’aiuterà ad emergere da una storia di bullismo. L’immaginario dunque come strumento d’indagine del reale che nel road movie dalle venature fantasy di Matteo Gentiloni, MOLLAMI, si manifesta in un terzo incomodo tanto indesiderato quanto ingombrante: Renato, un enorme, inquietante e bizzarro pupazzo parlante che solo Valentina (Martina Gatti), può vedere e che altro non è che il suo senso di colpa per qualcosa che è accaduto quando era bambina. Malattia ed amicizia sono invece i temi affrontati da Enrico Iannacone ne LA VACANZA, dove l’incontro di due anime complesse, attraverso i suoi protagonisti, Antonio Folletto e Catherine Spaak, trovano in un’inaspettata amicizia la forza di confrontarsi con i mostri del loro passato, prima che le rispettive malattie non gli consentano più di affrontare chi gli ha fatto del male. Dopo due documentari, uno dei quali realizzato per il cinema che seguiva tre pazienti psichiatrici e un’infermiera (States of Mind, 2007), Elisa Mishto presenta il suo primo lungometraggio di finzione il cui titolo, STAY STILL, riassume il principio attorno al quale la sua protagonista, Julie (Natalia Belitski) insieme ad un inedito Giuseppe Battiston, organizza la sua vita. Stay Still è un film ingannevole come il personaggio di Julie, che cambia in corso d’opera l’asse di riflessione e la sua natura, e sorprende nella misura in cui alla fine ci porta a identificarci di più con il personaggio che all’inizio sembrava inaccessibile. BUIO di Emanuela Rossi ha il merito e il coraggio di riportare il pubblico verso generi poco frequentati in Italia: è un thriller, un film di fantascienza, un family drama. Un racconto che grazie alla bravura – inquietante – di Valerio Binasco e di Denise Tantucci, impiega immagini e forme ibride, che catturano le dinamiche e i toni degli ambienti che si riflettono nelle vite dei giovani ritratti. Tanti i documentari che arricchiscono il programma: studi a lungo termine e istantanee, primi piani intimi e osservazioni rispettose ampliano e contrappongono varie prospettive sulla questione di cosa significhi crescere a scuola e vivere nelle condizioni create da un mondo sempre più complesso: LE METAMORFOSI di Giuseppe Carrieri ha una provvista di immagini sorprendenti, una gran bella fotografia, un suono ricco ed espressivo. Tra fantasia sperimentale e documentario affronta degrado ambientale e umano e la rappresentazione dell’altro (i rom e i migranti) con una attitudine allegorica quasi pasoliniana (l’uso di Ovidio), con la Voce fuori campo Marco D’Amore. Napoli è protagonista nel documentario LA VILLA di Claudia Brignone che nella Villa Comunale di Scampia riesce a raccontare un’oasi naturale, in cui le persone si incontrano alla ricerca di uno spazio di libertà. Vincenzo Marra, con LA VOLTA BUONA mette al centro del suo racconto, il tema del riscatto sociale e umano mettendo sulle spalle di uno straordinario Massimo Ghini, la storia di un’amicizia tra un procuratore calcistico e un bambino. Tra i due all’inizio saranno scintille, ma presto si troveranno l’uno accanto all’altro, generando un legame che farà crescere e cambiare entrambi. VOLARE di Ram Pace e Luca Santarelli, prodotto da Michele Santoro, ci restituisce il racconto di una generazione: tatuaggi in faccia, vestiti firmati, culto del successo online e rime al limite della provocazione che segnano l’appartenenza ad un nuovo fenomeno non ancora del tutto indagato che sta spopolando in tutta Italia: la musica Trap. In tema musicale, c’è il documentario on the road IL SUONO DELLA VOCE, nato da un’idea di Tosca con la regia di Emanuela Giordano che ci regala un viaggio vero e proprio nella musica e nella poesia di una straordinaria artista che unisce culture e popoli attraverso il canto. MARCO POLO è il titolo ideale per raccontare un viaggio e una scoperta, così crediamo sia stato per Duccio Chiarini che alle porte di Firenze, nel quartiere periferico dell’Isolotto, ha scoperto l’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo. Per mesi ha filmato la vita di 150 professori e 1600 studenti che ogni mattina varcano le porte di questa scuola. Questo film è omaggio, dolce, a chi intraprende il viaggio attraverso quelle sfide. Partendo da qui, a ben guardare, nel programma del Panorama Italia c’è un filo che lega la scuola ad un gruppo di lavori filmati dall’interno, dal profondo, che mettono in luce lo sguardo di educatori, insegnanti e pedagogisti che su questi temi hanno sentito l’urgenza di fermare il loro punto di vista: la scrittrice e illustratrice Chiara Rapaccini in AMORI DI LATTA di Graziano Conversano, si immerge nel modo degli adolescenti per scoprire il loro rapporto con le emozioni e i primi amori. Un documentario nato per Rai Storia ma che ha il valore di un’inchiesta dal sapore antico. Il ‘Maestro’ Franco Lorenzoni dopo la presentazione di Elementare, torna ad Alice nella città con il documentario E’ MEGLIO CHE TU PENSI LA TUA di Davide Vavalà, che raccoglie la testimonianza dell’ultimo anno d’insegnamento nella scuola di Giove in Umbria. Il racconto di una scuola possibile, democratica e inclusiva, dove il dialogo è alla base della sua pedagogia quotidiana. Mentre, ne LA NOSTRA STRADA di Pierfrancesco Li Donni la periferia di Palermo viene descritta dall’aula della IIIB della scuola media Bonfiglio. Colonna Rotta è un quartiere a sé. Tutti conoscono tutti e i bambini della III B abitano, in buona parte, a un tiro di schioppo dall’altro, in appartamenti angusti e malandati. Di giorno vanno a scuola, di pomeriggio sono a casa o in giro per il quartiere. In cerca della loro strada. Tra gli eventi speciali, FRAMMENTI: cinque storie di città e periferia, apparentemente separate ma destinate ad unirsi in un unico racconto dell’oggi vivo e fuori dai luoghi comuni. Un film corale di sei registi tra i diciotto e i ventuno anni, coordinati dal regista Paolo Bianchini

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