Mai sentirsi arrivati…. … MOLTI PENSANO PRIMA A SÉ STESSI E POI DOVE SONO E CHI HANNO DAVANTI E NON CRESCONO….

Mai sentirsi arrivati….

LA VITA E’ UN PALCOSCENICO 

Ieri Vincent Riotta noto in Italia per aver interpretato Buscetta ne Il capo dei capi,  ma che  lavora tra Londra e Los Angeles (passando da Christopher Nolan a Richard Attenborough, Guy Ritchie, Ron Howard, Michael Radford,Paul Haggis,  Oliver Parker,  ultimo film con Helena Bonham Carter e Hilary Swank diretto da Bille August) nella Masterclass al Terra di Siena Film Festival ha raccontato i segreti della recitazione e ha ribadito quanto  approcciarsi alla recitazione sia speculare alla vita di tutti i giorni: l’importanza di ascoltare per capire e per affrontare ogni ostacolo riuscendo ad essere reali e quindi convincenti sia sul set che nella vita.

EMOZIONI 

“Quello che vede la macchina da presa è quello che vedranno gli altri, i grandi attori hanno qualcosa di imprevedibile e non risultano mai falsi ma spiazzano nella loro fisicità ed espressività,  perché se non riesci a traghettare  quella rappresentazione   simile alla realtà (e quindi verità) in  emozione, il pubblico non si fiderà mai di quell’attore e troverà quella scena non credibile”

STUDIATE LE CIRCOSTANZE, LUOGO E PERSONAGGI CON I QUALI INTERAGIRE 

“Serve quindi azzerarsi di tutto, concentrarsi (non sempre facile con tutti i registi) e sapere sempre cosa e chi hai davanti per interagire con vera specificità dando realtà al racconto. Se ho una scena sulla Luna non camminerò come se stessi facendo una passeggiata in una via di una città. Quindi capire esattamente le circostanze e il contesto e poi studiare bene anche il personaggio con cui interagiamo e non solo il nostro”

FISICITÀ E UNICITÀ 

“Molti attori – si vede purtroppo  in alcuni film –   pensano prima a sé stessi e poi alla scena e tutto appare non credibile e poco emozionante. Serve conoscere bene il copione, lo stesso Anthony Hopkins uno dei 5 attori più bravi al mondo  dice di leggere sempre 100 volte il copione prima di arrivare sul set per poi dare una propria interpretazione legata e fedelissima al copione ma personale nelle espressioni e nella fisicità, qualcosa che spiazza, poi ci sono altri attori straordinari come Hilary Swank (2 Oscar), la vedi recitare sul set, poi ti sposti al monitor e vedi il miracolo, quanto ha realmente dato alla scena regalando con un’interpretazione vera anche se unica ed  emozionante”

CONOSCERE LE PAROLE E’ INDISPENSABILE 

“Non basta saper  recitare delle parole ma per dare reale emozione bisogna conoscere bene cosa c’è dietro quella parola”

TENERSI ALLENATI..

“Mai sentirsi arrivati, ci sono Dialogue coach star  che negli Usa prendono più di 50 mila dollari al giorno per preparare un attore famosissimo alla sua scena,  ma ci sono anche star che amano tenersi in forma come Al Pacino che a quasi 80 anni torna ogni volta a lezione …Perchè serve sempre allenarsi per non dimenticare cosa voglia dire recitare, questo è indispensabile”

NOSTRA PARENTESI 

(l’errore,  questo è nostro parere, che fanno molti attori italiani infatti è pensare di essere amati per la loro maschera e basta e questo  è un  gravissimo  errore, perchè cresci e rimani per sempre quello, solo una maschera, recitare è  spiazziare lo spettatore evocando emozione,  non se fare il jukebox  dell’intepretazione perchè pensi di esser amato per quello)

QUELLA SERA CHE VIDI UNA LUCE ACCESA 

“Importante darsi anche  degli obiettivi e saper scegliere quello che si vuole fare, quando ero in Accademia ero il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarmene..un giorno uscendo mi sono accorto che c’era una luce accesa, ho pensato che avessi dimenticato di spegnerla e sono tornato indietro c’era un ragazzo che faceva sempre più tardi di me, che era li a studiare e a  prepararsi … era uno delle persone che nella vita hanno fatto tutto dall’attore al regista, dal teatro ai film blockbuster sempre benissimo, un mostro sacro del teatro e del cinema: Kenneth Branagh”

Vincent Riott è passato poi a parlare della recitazione e degli errori che si fanno sul set….

show must go on…

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E’ STATO ASSEGNATO IERI IL PRIMO RICONOSCIMENTO DELLA KERMESSE CINEMATOGRAFICA:  ANDREA GUERRA  HA RICEVUTO IL PREMIO MANUEL DE SICA

NOMINATO AI GOLDEN GLOBE PER Hotel Rwanda HA  VINTO UN DAVID DI DONATELLO E IL NASTRO D’ARGENTO PER La finestra di fronte (ED E’ STATO CANDIDATO ALTRE 3 VOLTE AI DAVID)

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