enezia76: ecco i vincitori del premio “SorrisoDiverso Venezia” 2019.

I vincitori dell’edizione 2019 sono:

PREMIO MIGLIOR FILM ITALIANO

“MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI” di Stefano Cipani

MOTIVAZIONE :

Per aver saputo raccontare con un “sorriso diverso” che saper comunicare non significa solo esprimere pensieri e sentimenti attraverso messaggi verbali o scritti ma anche attraverso gesti, espressioni, comportamenti e con il linguaggio universale della musica. E per aver indicato che la vera accettazione e la vera integrazione si ottengono attraverso un percorso fatto di accettazione, comprensione e amore. Opera prima di Stefano Cipani, che, con una efficace regia istintiva ed una eccellente direzione di attori in gran forma, ha il merito di far conoscere al grande pubblico una bella storia di integrazione sociale, edificante, meritevole e meritoria. Un inno alla diversità, vissuta dal protagonista prima come condanna poi come meravigliosa occasione di arricchimento interiore e integrazione sociale.

Hanno ritirato il premio Stefano Cipani, Giacomo Mazzariol e una rappresentanza del cast.

MENZIONE SPECIALE per Lorenzo Sisto, attore con sindrome di down del film “MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI”: Alla bravura e alla spontaneità di Lorenzo, che attraverso il cinema si è fatto voce e volto della diversità. Il suo sorriso è un dono prezioso, di quelli che fanno bene al cuore, e che desideriamo ricambiare con il nostro.

PREMIO MIGLIOR FILM STRANIERO

J’ACCUSE (L’UFFICIALE E LA SPIA) di Roman Polanski

MOTIVAZIONE :

Per aver evidenziato, in un mondo ormai privo di valori, che la lealtà, l’onestà intellettuale, la sincerità sono virtù attive e non passive che si perseguono giorno dopo giorno sostenendo anche momenti di ingiustizia.

Dujardin tra le righe ci dice:”Siate onesti con voi stessi. Abbiate il coraggio di interrogarvi da soli sulle scelte che state per fare”.

Capolavoro d’arte cinematografica di altissima qualità che tiene gli spettatori incollati alle poltrone per oltre due ore. Con atmosfere da thriller, l’incalzare incessante nello sviluppo della storia. Con colpi di scena a ripetizione, sapientemente dosati. Con un impianto scenografico portentoso ed una ricostruzione storica minuziosa della discriminazione sociale di Dreyfus in quanto ebreo, e della lunga e faticosa lotta per la reintegrazione sociale dello stesso.

Hanno ritirato il premio Luca Barbareschi e Paolo Del Brocco.

“Per me si tratta della quarta volta qui alla Mostra del Cinema di Venezia ed è sempre una grande emozione. In passato avevo già preso parte a questa rassegna talvolta vincendo. Sono tante le persone che devo ringraziare per avermi consentito di raccogliere riconoscimenti e consensi anche per “J’accuse” che considero un grande film, grazie allo straordinario impegno di Roman Polanski ma anche di ogni singolo professionista che ha contribuito a rendere eccezionale questa mia nuova avventura professionale” racconta entusiasta Luca Barbareschi.

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