Miglior film in concorso “Venezia 76”:
EMA
Pablo Larraín
Per aver saputo esprimere un’idea rivoluzionaria e nuova di famiglia, un’idea che dà voce al bisogno ancestrale di maternità ma allo stesso tempo mette in discussione le costrizioni sociali che lo regolano.
Per aver saputo presentare un concetto avanguardistico di cinema, in cui genere drammatico e musical arrivano a fondersi dando vita a un linguaggio rimodernato, privo dei cliché tipici del genere e ricco di elementi che proiettano l’arte cinematografica nel futuro. Per il suo racconto provocatorio e anarchico, che grazie alla portata straripante del contenuto e dei caratteri dei personaggi, trasforma una tematica classica in rivoluzionaria e innovativa, arrivando a scardinare convenzioni sociali e cinematografiche attraverso una carica esplosiva di cui la danza è espressione universale.
|