Il primo uomo 01 Distribution
IL FILM
Ho accettato una sfida – dice Gianni Amelio – senza mai pensare a un confronto, che sarebbe stato impossibile. So che il regista deve considerare il libro a cui si ispira uno stimolo e non un tema da illustrare, ma questa volta era diverso. Il primo uomo non è un romanzo di finzione ma un’opera autobiografica: non si trattava quindi di fedeltà a un testo letterario (questione opinabile) ma del rispetto per la vita di una persona. Inoltre non ho mai considerato Il primo uomo un libro “incompiuto” ma l’espressione piena e coerente del pensiero di Camus, in linea con le sue opere più alte. E solo una lettura superficiale potrebbe immaginarlo come un racconto nostalgico rivolto al passato. Penso invece che Il primo uomo sia un libro politico nel senso più ampio del termine, cioè urgente e profondo, un libro “necessario” nel momento in cui è stato scritto, e non solo. Il primo uomo è l’intervento potente di un grande scrittore sulla tragedia del proprio Paese e del proprio tempo, la confessione che sgombra il campo da ogni sospetto di reticenza e di ambiguità rispetto alla guerra di liberazione algerina, di cui Camus ha faticato a liberarsi.
Ma nessuna autobiografia può appassionarci se non tocca in parte anche la nostra vita. Nell’infanzia di Camus ad Algeri ho ritrovato le tracce della mia Calabria nel secondo dopoguerra. A suo padre così ostinatamente cercato si è sovrapposta l’immagine di mio padre lontano e sconosciuto. La nonna e la madre sono diventate le stesse presenze quotidiane di quando ero bambino. E così la sua scuola è diventata la mia scuola, il suo maestro il mio maestro. Non capita spesso a un regista di avere in dono una storia così alta da raccontare. Io ho voluto che diventasse anche la mia storia non per presunzione ma per umiltà. Ho fatto questo film per un atto d’amore.
IL LIBRO
Tra i rottami dell’auto sulla quale Albert Camus trovò la morte il 4 gennaio del 1960, fu rinvenuto un manoscritto con correzioni, varianti e cancellature: la stesura originaria e incompiuta de Il primo uomo, sulla quale la figlia Catherine, dopo un meticoloso lavoro filologico, ricostruì il testo pubblicato nel 1994. È una narrazione forte, commovente e autobiografica, che molto ci dice del suo autore, della sua formazione e del suo pensiero. Attraverso le impressioni e le emozioni del protagonista che, nel desiderio di ritrovare il ricordo del padre morto nella prima guerra mondiale, torna in Algeria per incontrare chi l’aveva conosciuto, Camus ripercorre parte della propria vita: l’infanzia povera, le amicizie, le tradizioni, i sogni vissuti in “un anonimato dove non esiste né passato né avvenire”, dai quali emerge la figura di un uomo ideale, quel “primo uomo” che forse potrebbe essere in ciascuno di noi.
GIANNI AMELIO
Nato in Calabria. Dopo aver studiato filosofia, si è trasferito a Roma, dove ha iniziato a lavorare come aiuto regista. Ha esordito nella regia cinematografica nel 1982, dopo una lunga attività televisiva. E’ vincitore di numerosi premi internazionali, tra i quali tre premi EFA per il miglior film europeo.
Filmografia essenziale
CINEMA
2006 LA STELLA CHE NON C’È (The missing star)
2004 LE CHIAVI DI CASA (The Keys to the House)
1998 COSÌ RIDEVANO (The Way We Laughed)
1994 LAMERICA (Lamerica)
1992 IL LADRO DI BAMBINI (Stolen Children)
1990 PORTE APERTE (Open Doors)
1988 I RAGAZZI DI VIA PANISPERNA (The Boys on Panisperna Street)
1982 COLPIRE AL CUORE (Blow to the Heart)
TELEVISIONE
2000 LA TERRA È FATTA COSÌ (So is Our Earth)
L’ONORE DELLE ARMI (The Honour of the Arms)
1999 POVERI NOI (When we were Poor)
1996 NON È FINITA LA PACE, CIOÈ LA GUERRA (Peace, meaning War, isn’t over)
1983 I VELIERI (The Sailing-Ships)
1979 IL PICCOLO ARCHIMEDE (Young Archimedes)
EFFETTI SPECIALI (Special Effects)
1978 LA MORTE AL LAVORO (Death at Work)
1976 BERTOLUCCI SECONDO IL CINEMA (Bertolucci According to the Cinema)
1973 LA CITTÀ DEL SOLE (City of the Sun)
1970 LA FINE DEL GIOCO (The End of the Game)