Alessandro Borghi tra “Suburra 3” e “Diavoli 2”

di Paolo Calcagno

“Il primo Re” non sarà Totti, parola di Alessandro Borghi. A 33 anni e con meno di dieci film alle spalle, Alessandro Borghi è sicuramente fra i nostri attori più richiesti e apprezzati, saldamente ai vertici del ranking cinematografico italiano e pronto al grande balzo internazionale. E a dimostrarlo è arrivata l’accoglienza trionfale che gli hanno riservato i piccoli giurati del Giffoni Film Festival, in adorata attenzione durante la masterclass tenuta dal popolare attore romano. Borghi non ha rivelato quale sarà il film che girerà dopo lo storico film di Matteo Rovere. “Per la prima volta, non sto preparando un film – ha detto l’attore che ha condotto le serate di apertura e chiusura della 74ma Mostra del Cinema di Venezia -. Il mio film più difficile è andare in vacanza. Comunque, Ho in ballo alcuni progetti, come “Suburra 3” che girerò a breve e la seconda stagione della serie “Diavoli” di cui ho da poco terminato le riprese della prima. Per “Diavoli”, prodotta da Lux per Sky ,e’ stata un’esperienza fortissima, ho dovuto studiare l’accento british perche’ io ho studiato l’inglese americano. Ho un agente anche in America ma al momento sono in Italia. Poi, se mi dovessero chiamare vado. ma sono molto innamorato del mio Paese”.
- Ruolo a cui è più affezionato? “ Quello in “Non essere cattivo”, di Claudio Caligari”.
Quel film fu presentato a Venezia nel 2016, nello stesso anno ebbe due nomination al David di Donatello e vinse il Nastro d’Argento come attore-rivelazione nell’opera prima diClaudioVannucci “Il più grande sogno”. Un altro “Nastro” lo ha vinto come miglior attore non protagonista per “Fortunata”, di Sergio Castellitto. Sul mestiere dell’attore dice: “Mi fido estremamente di me stesso e del mio istinto e faccio poca preparazione”. Su Netflix: “Io mi sono speso e ho litigato con tutti gli esercenti per “Sulla mia pelle”, di Alessio Cremonini”. Ricordiamo che in quel film Borghi ha il ruolo di Stefano Cucchi, che gli è valso il “David” quale miglior attore protagonista.
“Un giorno, faro’ il produttore, prima del regista, così potrò decidere io e il film lo faccio fare a chi dico io. Vorrei fare un film su GIulio Regeni ma al momento la famiglia non vuole farlo”. Niente Totti col volto di Borghi: “Non faro la serie su Francesco Totti e credo che non sia nemmeno in lavorazione. C’ è, piuttosto, il progetto di un documentario, mi sembra. Ad ogni modo, sono l’attore meno indicato a interpretare un asso del pallone, perché sono quanto di più distante ci sia dal calcio”.
Un’Ultima stoccata, Alessandro Borghi la riserva a Facebook: “Ormai con Facebook tutti sono diventati esperti di tutto: ambientalisti, politici, eccetera. Non fa per me, anche perché sono molto distante dalla politica”.
Paolo Calcagno

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