Guy Nattiv all’Ischia Global: «Skin? Storia attuale di razzismo e redenzione».
Lacco Ameno. «Dopo l’11 settembre si è diffusa una sorta di legittimazione dell’odio. Oggigiorno i gruppi che inneggiano all’odio razziale proliferano sempre più». Lo ha detto Guy Nattiv, durante la conferenza stampa, tenutasi presso l’hotel Regina Isabella di Lacco Ameno, in occasione dell’Ischia Global Film & Music Festival. Il regista israeliano è, infatti, in questi giorni ospite della kermesse isolana per ritirare il premio Ischia Art Award e per presentare il suo film, premio Oscar 2019, Skin, storia vera di estremismo e di redenzione del naziskin Bryron Widner. «All’inizio nessuno voleva produrre questo film, – ha dichiarato ancora Nattiv, raccontando delle difficoltà avute nella realizzazione della pellicola e del percorso che lo ha portato poi a produrne sia un cortometraggio che un lungometraggio – Tanti dicevano che con le elezioni presidenziali di Hilary Clinton, il razzismo non sarebbe più stato un problema in America. Poi i fatti sono andati diversamente, Trump è diventato presidente e i temi che produttori pensavano non fossero più attuali, lo sono diventati. Nel mentre sono riuscito a realizzare il cortometraggio che è piaciuto molto a Trudie Styler, che mi ha poi spinto a trasformarlo in un lungometraggio».
«Skin è una storia di corruzione e redenzione – ha aggiunto proprio la Styler – Il cambiamento è un lungo processo. Non si diventa persone migliori da un giorno all’altro, però è compito di tutti noi aiutare gli altri a ritrovare il loro lato umano, senza pregiudizi». «Per il cast – ha raccontato ancora Nattiv, parlando della scelta di Jamie Bell come protagonista – non cercavo il classico macho, ma una persona che fosse l’opposto e che potesse ispirare anche compassione solo a guardarla sullo schermo». «Quello che chiedo al pubblico – ha concluso il regista – è di porsi domande su cosa significhi redimersi».