Europictures è orgogliosa di festeggiare 10 anni di attività nel mondo della distribuzione cinematografica e per l’occasione presenta a Riccione, all’interno delle giornate professionali di cinema, un listino ricco di novità e di titoli prestigiosi. Dieci anni pieni di duro lavoro, di tante soddisfazioni e di ricerca di film che potessero emozionare e appassionare un pubblico che ha iniziato a seguirci con fiducia e che ringrazio, commenta la CEO Lucy De Crescenzo, che si augura insieme al suo affezionato team di proseguire l’avventura nel magico mondo della settima arte all’insegna di titoli sempre originali e interessanti.
Tra il secondo semestre del 2019 e la prima parte del 2020, Europictures porterà nei cinema italiani un ventaglio di film dal carattere poliedrico e per tutti i gusti, cercando di replicare e superare i successi degli ultimi anni. Si parte con il botto con l’ultima acquisizione, Going Places, l’atteso spin off deIl Grande Lebowsky, di e con John Turturro. Jesus Quintana è letteralmente risorto nel lungometraggio che racconta la storia “malincomica” di un trio di disadattati: Quintana (Turturro) appena uscito di galera, il suo migliore amico (Bobby Carnevale) e l’amica francese (Audrey Tatou) sfuggono da un nemico comune, un parrucchiere armato di pistola che dà loro la caccia (John Hamm). Durante l’adrenalinica fuga dalla legge non mancheranno incontri inaspettati (tra questi la bizzarra ex detenuta Susan Sarandon) e la nascita di una sorprendente e non convenzionale storia d’amore. Memorabile cameo di Christopher Walken nel ruolo del direttore del carcere e i Gipsy King che cantano dalle sbarre.
Un film di fantascienza, diretto dall’italiano Piergiuseppe Zaia con protagonisti Gérard Depardieu e William Shatner con Bruce Payne, Eleonora Fani, Jennifer Mischiati, Marc Fiorini, arriverà nelle sale Creators – The Past. Un imponente allineamento galattico si sta realizzando ed i suoi effetti influenzeranno ogni forma di vita nel cosmo. Otto dei governano l’universo: sono i Creators. In un’epoca lontana, essi forgiarono uno strumento che avrebbe custodito il sapere divino della creazione: la Lens; otto Lens per otto creatori. Ognuno di loro diede vita al suo pianeta racchiudendone i segreti e la chiave della sua essenza all’interno della Lens stessa.
Una produzione tutta francese quella invece di Le Daim, diretto da Quentin Dupieux e con Jean Dujardin e Adèle Haenel, film d’apertura de La Quinzaine des Realizateur a Cannes. Una commedia incredibilmente divertente che racconta la storia di Georges, che guida tutto il giorno per raggiungere una località di montagna dove acquista una giacca di pelle di daino 100% da Monsieur B. Fallita la sua esperienza matrimoniale, Georges si innamora della sua nuova giacca morbida, precipitando inesorabilmente in un delirio criminale. Accanto a lui Denise (Haenel), cameriera con la passione di “smontare” celebri film.
Si torna in Italia con Drive me home, diretto da Simone Catania con due grandi attori del calibro di Marco D’Amore e Vinicio Marchioni. Ambientato in un piccolo paese della Sicilia quasi disabitato arroccato sulle montagne, racconta la storia di Antonio e Agostino, amici per la pelle, cresciuti insieme sognando di emergere, viaggiare, conquistare il mondo. Anni dopo Antonio vive a Londra già da un pezzo lavorando come cameriere. Agostino vive invece in giro per l’Europa e lavora come camionista. Un loro incontro improvviso li porta ad intraprendere un viaggio in camion in giro per l’Europa all’insegna di nuovi incontri e nottate folli alla ricerca delle proprie origini.
Non da ultimo, sempre made in Italy, La Partita diretto da Francesco Carnesecchi e con Francesco Pannofino, Giorgio Colangeli e Simone Liberati. Sul campo da calcio non si decide solo il destino del campionato, ma anche la vita di coloro che vogliono dare una svolta alla propria esistenza. Chi per soldi come Italo (Di Stasio), il presidente dello “Sporting” è in forte debito con gente poco raccomandabile, guidata dal temibile Umberto (Colangeli), per via di una scommessa in atto su questa competizione; chi per onore, come Claudio Bulla (Pannofino), l’allenatore che non ha mai vinto niente, e chi per perseguire un sogno, come Antonio, il capitano della squadra che vuole diventare un calciatore professionista.