Assemblare il cast
Per lo studio e per il film il di casting per questo film rappresentava una delle sfide più grandi ma anche un’enorme opportunità. Nei ruoli di Aladdin e Jasmine lo studio desiderava dei nuovi volti che fossero in grado di rappresentare la varietà etnica del Medio Oriente e delle regioni circostanti: nel 2016 Disney ha lanciato un enorme processo di casting per trovare questi attori. Nel corso dei 12 mesi successivi sono stati provinati 2000 attori provenienti da tutte le parti del mondo, da Londra all’Egitto, da Abu Dhabi all’India (da questo punto di vista si tratta del film Disney con il cast più variegato di sempre). “Volevamo trovare delle persone che possedessero la medesima etnia dei personaggi: dovevano avere origini arabe, mediorientali o delle regioni circostanti”, spiega il produttore Jonathan Eirich.
Per il personaggio di Aladdin i filmmaker erano alla ricerca di un attore affascinante e autoironico per il quale gli spettatori avrebbero fatto il tifo: questo attore doveva essere anche in grado di cantare, ballare ed eseguire in prima persona la maggior parte delle considerevoli acrobazie richieste dal ruolo. Mena Massoud è stato scelto per interpretare il ruolo del protagonista: l’attore ha scoperto di aver ottenuto la parte tramite una telefonata mentre era sul set della serie TV Jack Ryan, a sole tre settimane dall’inizio delle riprese principali.
Nato in Egitto e cresciuto a Toronto, l’attore è stato attratto dal ruolo per diverse ragioni. “Guy voleva girare il film in un modo molto reale, grezzo e fantastico, concentrandosi allo stesso tempo sull’amicizia e sulla crescita dei personaggi principali”, afferma Massoud. “Guy possiede una visione molto precisa: sa perfettamente cosa vuole e come riuscire a ottenerlo, ma permette anche agli attori di offrire il proprio contributo. Ho apprezzato molto che si fidasse di noi per dare vita alla sua visione. È fantastico avere questa responsabilità”.
Il viaggio di scoperta personale di Aladdin rappresenta il cuore del film. Aladdin ha perso i propri genitori quando era molto piccolo e ha vissuto da solo per gran parte della propria vita, dunque vuole trovare il proprio posto nel mondo. “Ha delle grandi aspirazioni”, afferma Massoud. “È convinto che il futuro gli riservi qualcosa di più grande rispetto al presente. Non sa bene cosa sia o come ottenerlo, ma sa che là fuori c’è un’opportunità”.
“La caratteristica più universale e amabile di Aladdin è il suo buon cuore: ha bisogno dell’approvazione del prossimo e non può farne a meno. Sceglie di diventare un principe ma pensa comunque di non essere abbastanza degno”, afferma Eirich. “Anche se all’inizio del film lo vediamo creare un meraviglioso legame con Jasmine semplicemente essendo se stesso e anche se lo vediamo come una persona divertente, affascinante e capace di fare qualsiasi cosa, lui non se ne rende ancora conto”.
Massoud ha preso parte ad allenamenti fisici e lezioni di canto, si è allenato come giocoliere e ha praticato danza e immersione nel corso del film, ma i filmmaker hanno deciso che Aladdin non sarebbe dovuto apparire troppo agile e preciso. “Se ogni suo salto fosse perfetto, il pubblico smetterebbe di amarlo perché il personaggio sembrerebbe troppo perfetto per essere un ragazzo di strada”, afferma Ritchie. “Gli spettatori dovevano pensare ‘Okay, questo ragazzo è uno di noi’ e per riuscirci Aladdin doveva inciampare e sbagliare”.
“Aladdin ha un’anima buona”, aggiunge Massoud. “È molto altruista e aiuta spesso il prossimo, ma quando si innamora perde di vista la propria natura e inizia a diventare qualcuno che in realtà non è. Ma possiede buone intenzioni ed è circondato da persone che lo aiutano a ritrovare se stesso”.
Con Jasmine, la bellissima e risoluta figlia del Sultano, i filmmaker speravano di creare una versione più contemporanea di una principessa moderna, rendendo il personaggio più stratificato per aiutare il pubblico a comprendere la sua personalità e i suoi obiettivi. C’erano moltissime attrici di talento ansiose di interpretare il ruolo.
Secondo Guy Ritchie, “Tutte le ragazze che abbiamo provinato avevano voci magnifiche, un aspetto spettacolare e un carisma straordinario, ed erano tutte attrici meravigliose… avevano tutti i requisiti che il pubblico e un regista avrebbero potuto desiderare. Ma con il suo entusiasmo e il suo spirito infinitamente generoso, Naomi Scott aveva qualcosa in più”.
Naomi Scott (Power Rangers), una cantante e attrice di origini sud-asiatiche cresciuta a Londra, si era sempre identificata nel personaggio di Jasmine ed era entusiasta all’idea di interpretare la Principessa sul grande schermo. Molte persone di culture diverse si identificano nei personaggi del film d’animazione e lo studio voleva mantenere questa caratteristica. In passato i matrimoni combinati avevano l’obiettivo di unire i regnanti di diversi paesi per formare delle alleanze e nel film la compianta madre di Jasmine proveniva dal regno di Shehrabad, in Asia meridionale: dunque, Jasmine è per metà sud-asiatica e per metà araba (e l’influenza della madre è visibile nei suoi abiti, che sono ispirati a quelli dell’Asia meridionale).
Scott vedeva la Principessa come una persona desiderosa di guidare gli abitanti di Agrabah, dotata di un’opinione e una prospettiva su come governare il proprio paese. “Vedo Jasmine come una persona forte e indipendente. È una leader che vuole sentirsi legata alla gente del suo regno e comportarsi bene nei loro confronti”, afferma Scott. “Non combatte solamente per le proprie decisioni, ma anche per migliorare la vita del prossimo. È più ambiziosa ed è interessata al benessere del proprio regno e dei suoi abitanti”.
“Naomi è perfetta nei panni di una principessa più contemporanea”, afferma il produttore Dan Lin. “È una pensatrice molto moderna dotata di opinioni molto forti, ma allo stesso tempo ha un atteggiamento naturale e affettuoso e possiede un grande senso dell’umorismo”.
Lin prosegue: “Jasmine vuole essere se stessa e mantenere la propria indipendenza. Ci piaceva l’idea di creare un personaggio femminile forte che sa cosa vuole, ma che allo stesso tempo è completamente altruista poiché vuole occuparsi degli abitanti di Agrabah”.
Jasmine e Aladdin provengono da due mondi diversi. Jasmine trascorre tutto il tempo in un magnifico palazzo e Aladdin ha l’opportunità di mostrarle un mondo che lei non ha mai visto prima. E proprio come Aladdin, Jasmine non può fuggire dalla situazione in cui è nata: sono entrambi prigionieri di circostanze in cui non possono essere se stessi. “Il Sultano è troppo protettivo e vuole che Jasmine rimanga all’interno del palazzo, separata da chiunque altro”, spiega Scott. “Jasmine vuole sapere cosa accade nel suo regno e colmare la distanza che si è creata tra lei e gli abitanti e Aladdin le dà il coraggio per riuscirci”.
Trovare l’attore più giusto per interpretare il Genio, l’entità mutaforma blu confinata in una lampada a olio, era cruciale. Inoltre, Robin Williams aveva lasciato un’eredità molto difficile da raccogliere. Williams fu la prima vera celebrità a interpretare un personaggio animato e probabilmente anche la migliore in assoluto: il suo lavoro fu acclamato in tutto il mondo, ma i filmmaker non volevano ricreare la sua iconica interpretazione. L’energia dell’interpretazione doveva essere diversa, ma quale attore sarebbe riuscito a mantenersi fedele allo spirito del film originale riuscendo allo stesso tempo a essere radicalmente differente?
C’era bisogno di un attore estremamente versatile, che fosse in grado di essere divertente e drammatico, comunicare emozioni differenti, cantare e intrattenere il pubblico: qualcuno come Will Smith, che fortunatamente era interessato alla parte. L’attore, produttore, comico e rapper, candidato a cinque Golden Globe® e due Oscar® e vincitore di quattro GRAMMY® e la cui filmografia comprende Alì, Men in Black e Independence Day, ha apprezzato l’idea di reinventare il personaggio e farlo suo. Ma questa idea è diventata realtà soltanto quando l’attore ha incontrato Guy Ritchie.
“Guy mi ha spiegato che voleva rendere la storia più autentica e ambientarla in un contesto più realistico, con qualche riferimento occasionale alla cultura pop: a quel punto ho deciso di accettare la parte”, afferma Smith. “Lo stile di Guy è in equilibrio tra l’azione e la musica e, in merito ai personaggi, lui voleva concentrarsi su aspetti diversi rispetto ad altri film Disney. Questi aspetti erano davvero unici, intelligenti e divertenti”.
“Will è un artista estremamente generoso da tutti i punti di vista”, afferma Ritchie. “In larga parte il mio lavoro consisteva nell’incoraggiare Will a essere semplicemente Will, ma lui era molto aperto a nuove idee. Improvvisavamo svariate idee diverse e in breve tempo abbiamo trovato un ritmo tra di noi: riuscivamo subito a capire quali idee avrebbero funzionato e quali invece no”.
I due condividevano la stessa visione del personaggio del Genio. “Il Genio è un briccone e un mentore al tempo stesso, e sta cercando di aiutare Aladdin a notare la grandezza che è già dentro di lui”, afferma Smith. “Amo questa idea: bisogna essere semplicemente se stessi. In questo periodo della mia vita amo interpretare un personaggio che sta cercando di aiutare un ragazzo a diventare un uomo”.
Smith prosegue: “Robin Williams fece un lavoro assolutamente geniale nel film originale: offrì un’interpretazione memorabile. Ogni volta che prendo in considerazione un ruolo – specialmente quando si tratta di un ruolo dotato di un valore nostalgico così grande – mi chiedo sempre ‘Cosa potrei fare di diverso?’. In questo film uno degli aspetti più importanti era il passaggio dalla animazione al live action e l’idea di rendere omaggio al personaggio originale e al lavoro di Robin, riuscendo allo stesso tempo a dare una voce nuova e moderna al Genio… avevo l’opportunità di fare entrambe le cose”.
“Prima di questo film, l’ultimo progetto in cui avevo potuto fare tutto ciò che amavo era stato Willy, il Principe di Bel-Air”, afferma Smith. “In questo film riesco a cantare, ballare, rappare, esibirmi e interpretare scene comiche e drammatiche. Era una grande opportunità per esprimere tutte le mie qualità artistiche”.
Mentre lavora per Aladdin, il Genio inizia a occuparsi di lui. Diventa in un certo senso la sua coscienza: incoraggia Aladdin a essere se stesso, insegnandogli che la ricchezza e i titoli nobiliari non sono necessari in amore.
“Gli scambi verbali tra il Genio e Aladdin mettono in luce le qualità migliori di Smith: i due personaggi si muovono alla stessa velocità e sono ugualmente divertenti”, afferma Eirich.
Per dare una maggiore profondità a questa nuova versione più spavalda di Jasmine, gli sceneggiatori hanno creato un nuovo personaggio di nome Dalia. Si tratta di un’altra protagonista femminile, dotata di un arco narrativo tutto suo e una personalità ben distinta. Dama di compagnia, amica e confidente fidata della Principessa, Dalia ha un rapporto molto forte con Jasmine e la sostiene in ogni occasione. Attraverso le conversazioni tra questi due personaggi, il pubblico riuscirà a capire cosa passa per la testa della Principessa.
Dotata di un carattere spiritoso, energico e spensierato, Dalia è interpretata dall’attrice statunitense di origini iraniane Nasim Pedrad, nota al pubblico americano per aver preso parte a cinque stagioni del Saturday Night Live. Pedrad era una grande fan del film d’animazione fin da piccola e afferma: “A quell’epoca, Hollywood non proponeva molte rappresentazioni della cultura mediorientale: per una ragazza iraniana-americana come me, fu davvero importante avere finalmente un film in cui identificarsi”.
“Jasmine è forte e un po’ ribelle quando si tratta di rispettare le tradizioni, dunque Dalia cerca sempre di tenerla fuori dai guai”, afferma Pedrad. “È accanto a Jasmine da anni e si prende sempre cura di lei. Ho una sorella più piccola alla quale sono molto legata e la dinamica tra questi personaggi mi ha ricordato il nostro rapporto”.
Oltre a dare una maggiore profondità alla Principessa, Dalia arricchisce anche il personaggio del Genio. Smith spiega: “Si tratta di un’aggiunta davvero gradevole e delicata, che umanizza il Genio. Inoltre l’interpretazione di Nasim possiede una bellissima ingenuità comica… sarà divertente vedere la reazione del pubblico”.
L’attore olandese di origini tunisine Marwan Kenzari (Assassinio sull’Orient Express) è Jafar, il fidato consigliere del Sultano nonché uno stregone astuto e potente, che brandisce uno scettro a forma di serpente dotato di misteriosi poteri. “Volevamo dare al pubblico un assaggio del passato di Jafar prima di arrivare a palazzo”, afferma Eirich. “Scopriamo che, proprio come Aladdin, anche lui era un orfano cresciuto nelle strade che è riuscito a fare carriera, diventando il secondo in comando del Sultano”.
Come risultato di ciò, il pubblico sarà in grado di comprendere meglio Jafar, che rimane comunque un villain. “Marwan è riuscito a rendere questo personaggio estremamente realistico”, afferma Lin. “Scoprirete perché è così cattivo e penso sia un ottimo antagonista proprio per questo motivo. È stato il secondo in comando del Sultano per molto tempo e ormai non ne può più. Jafar vuole soltanto il potere… e non è affatto paziente”.
Navid Negahban (Legion) è il Sultano, sovrano del regno di Agrabah in cerca di un marito per sua figlia. È un leader saggio e rispettato e anche un padre affettuoso e devoto, ma questi due ruoli sono spesso in conflitto tra loro. Billy Magnussen (Maniac) è il Principe Anders, un pretendente affascinante e arrogante, ma anche goffo e ottuso, che proviene da Skånland e spera di sposare la Principessa. L’attore turco-tedesco Numan Acar (Homeland – Caccia alla Spia) interpreta Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.
L’umorismo e l’atteggiamento rilassato di Ritchie hanno dato vita a un’atmosfera divertente e produttiva durante le riprese. “Guy crea un’atmosfera rilassata sul set e permette a tutti di dare il loro contributo creativo… anzi, lo incoraggia”, afferma Eirich. “Ascolta gli attori per comprendere la loro visione dei personaggi e come risultato di ciò ognuno si diverte molto a lavorare. Questo è visibile sullo schermo”.
“Guy fornisce un’incredibile energia cinetica a ogni cosa”, afferma Lin. “È pieno di entusiasmo e possiede un atteggiamento da combinaguai. Non ha paura di sperimentare e provare cose nuove”.
Il cast e la crew sono stati ugualmente entusiasti nell’elogiare il regista. “Come attori percepivamo un grande supporto da parte sua, e grazie alla fiducia di tutte le persone coinvolte nel progetto ci sentivamo al nostro agio nel correre rischi e sperimentare”, afferma Smith. “Quindi è stata un’esperienza spettacolare”.