AVENGERS: ENDGAME
Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man)
Chris Evans (Steve Rogers/Captain America)
Chris Hemsworth (Thor)
Scarlett Johansson (Natasha Romanoff/Vedova Nera)
Mark Ruffalo (Bruce Banner/Hulk)
Jeremy Renner (Clint Barton/Occhio di Falco)
Brie Larson (Carol Danvers/Captain Marvel)
Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man)
Don Cheadle (Colonnello James Rhodes/War Machine)
Danai Gurira (Okoye)
Karen Gillan (Nebula)
Gwyneth Paltrow (Pepper Potts)
Josh Brolin (Thanos)
Tessa Thompson (Valchiria)
Benedict Wong (Wong)
Sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely
Scenografie di Charles Wood
Costumi di Judianna Makovsky
Musiche di Alan Silvestri
Produttori esecutivi Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo,
Trinh Tran, Jon Favreau, James Gunn, Stan Lee
Prodotto da Kevin Feige
Regia di Anthony e Joe Russo
Data d’uscita: 24 aprile 2019
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Durata: 181 minuti
Marvel Studios presenta Avengers: Endgame, il 22esimo e più atteso film in assoluto nella storia dell’Universo Cinematografico Marvel, gran finale dopo gli eventi catastrofici raccontati nel lungometraggio record di incassi nel 2018 Avengers: Infinity War.
La franchise degli Avengers ha vissuto un viaggio cinematografico senza precedenti, attraversando diverse galassie nel corso degli 11 anni di esistenza dell’Universo Cinematografico Marvel. Ora Avengers: Endgame porta sul grande schermo il conflitto finale più rischioso di tutti i tempi, in cui gli Avengers si contrappongono all’antagonista più potente e letale dell’universo, Thanos.
Avengers: Endgame è ambientato dopo la schiacciante sconfitta da parte di Thanos, che dopo aver collezionato le sei Gemme dell’Infinito aveva imposto la sua contorta volontà su tutto il genere umano, sterminando metà della popolazione del mondo, tra cui diversi Avengers. In seguito a questa distruzione, i supereroi rimasti si trovano ad affrontare la sfida più grande della loro vita: risollevarsi e trovare un modo per sconfiggere Thanos una volta per tutte.
Il film Marvel Studios Avengers: Endgame è il film sui supereroi più atteso di tutti i tempi. Il cast vede Robert Downey Jr. nel ruolo di Iron Man, Chris Evans nel ruolo di Captain America, Mark Ruffalo nel ruolo di Bruce Banner, Chris Hemsworth nel ruolo di Thor, Scarlett Johansson nel ruolo di Vedova Nera, Jeremy Renner nel ruolo di Occhio di Falco, Brie Larson nel ruolo di Captain Marvel, Paul Rudd nel ruolo di Ant-Man, Don Cheadle nel ruolo di War Machine, Karen Gillan nel ruolo di Nebula e Danai Gurira nel ruolo di Okoye.
Il film vede inoltre il ritorno di Gwyneth Paltrow nel ruolo di Pepper Potts, Jon Favreau nel ruolo di Happy Hogan, Benedict Wong nel ruolo di Wong e Tessa Thompson nel ruolo di Valchiria. Josh Brolin interpreta ancora una volta il famigerato antagonista del film, Thanos.
Il film Marvel Studios Avengers: Endgame è diretto dai registi vincitori dell’Emmy Award® Anthony e Joe Russo a partire da una sceneggiatura originale scritta da Christopher Markus e Stephen McFeely. Kevin Feige è il produttore del film, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo, Trinh Tran, Jon Favreau, James Gunn e Stan Lee sono i produttori esecutivi.
La squadra creativa dei registi Anthony Joe Russo comprende inoltre il direttore della fotografia Trent Opaloch (Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War), lo scenografo Charles Wood (Avengers: Infinity War, Matrix), i montatori Jeffrey Ford, ACE (Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War) e Matthew Schmidt (Avengers: Infinity War, Captain America: The Winter Soldier), la costumista candidata a tre premi Oscar® Judianna Makovsky (Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War), il visual effects supervisor candidato all’Oscar® Dan DeLeeuw (Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War), lo special effects supervisor candidato all’Oscar® Dan Sudick (Avengers: Infinity War, Black Panther) e la stunt coordinator Monique Ganderton (Avengers: Infinity War, Atomica Bionda).
Basato sulla serie di fumetti Marvel pubblicata per la prima volta nel 1963, Avengers: Endgame è il proseguimento delle epiche avventure cinematografiche raccontate in Iron Man, L’Incredibile Hulk, Iron Man 2, Thor, Captain America – Il Primo Vendicatore, The Avengers, Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man, Captain America: Civil War, Doctor Strange, Guardiani della Galassia Vol. 2, Spider-Man: Homecoming, Thor: Ragnarok, Black Panther, Ant-Man and The Wasp, Avengers: Infinity War, Captain Marvel e l’imminente Spider-Man: Far From Home.
L’UNIVERSO CINEMATOGRAFICO MARVEL: UN SUCCESSO DA RECORD
Nel 2008 l’Universo Cinematografico Marvel ha avuto inizio con l’uscita di Iron Man. Il film fu un blockbuster internazionale che riscosse un grande successo sia tra i fan sia tra i critici e per anni ha rappresentato la pietra miliare su cui Marvel Studios ha costruito un impero che ha dato vita ad alcuni dei film con l’incasso più alto di tutti i tempi.
Negli 11 anni trascorsi dall’uscita del film, sei lungometraggi prodotti da Marvel Studios hanno incassato oltre 1 miliardo di dollari. Complessivamente, i 21 film prodotti dallo studio hanno incassato più di 19 miliardi di dollari al box office internazionale. Inoltre, nel corso degli anni i film dell’Universo Cinematografico Marvel sono stati acclamati anche dalla critica. Nel 2019 Marvel Studios ha ottenuto diverse candidature all’Oscar® per Avengers: Infinity War e Black Panther, che è diventato il primo film sui supereroi a ottenere una nomination come miglior film: inoltre, Black Panther ha vinto tre Oscar per i migliori costumi, le migliori scenografie e la miglior colonna sonora originale.
Nel 2018 Avengers: Infinity War ha conquistato il box office battendo il record del miglior opening di tutti i tempi, totalizzando un incasso di 620 milioni di dollari nel week-end d’apertura. Il film è stato molto amato sia dai critici sia dagli appassionati e ha battuto numerosi record al botteghino, diventando il film sui supereroi con l’incasso più alto di tutti i tempi. Inoltre, è attualmente il quarto film con l’incasso più alto di tutti tempi con oltre 2.048 miliardi di dollari. La scena presente nei titoli di coda del film ha preparato la scacchiera per il lancio di Captain Marvel che, uscito a marzo 2019, ha dato inizio alla prima franchise al femminile dell’Universo Cinematografico Marvel. Il film ha aperto al primo posto attorno al mondo, totalizzando un incasso di 455 milioni di dollari al box office internazionale nel primo week-end e diventando il settimo film Marvel a incassare oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.
A febbraio 2018 il film Marvel Studios Black Panther è divenuto un gigantesco fenomeno culturale oltre che un grande successo, registrando il quinto maggiore incasso d’apertura di tutti i tempi con 202 milioni. Il film ha incassato più di 1.2 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Secondo il co-presidente di Marvel Studios e produttore esecutivo Louis D’Esposito questo successo ininterrotto si deve in parte alla variabilità dell’Universo Cinematografico Marvel e alla sua abilità di seguire di pari passo i cambiamenti della società. Inoltre, i film Marvel sono ricchi di personaggi e storie che riflettono la varietà e la natura inclusiva del mondo attuale.
“Facciamo sempre del nostro meglio per creare personaggi con i quali il pubblico cinematografico possa identificarsi”, afferma Louis D’Esposito. “Nei nostri film abbiamo sempre avuto dei personaggi femminili forti, a cominciare da Vedova Nera in Iron Man 2. Inoltre Agent Carter è stata la nostra prima serie televisiva sui supereroi ad avere un personaggio femminile come protagonista. In Ant-Man and The Wasp la protagonista femminile compare già nel titolo insieme al protagonista maschile. E ora con lo straordinario successo di Captain Marvel siamo riusciti una volta per tutte a sfatare il mito secondo cui un film incentrato su una supereroina non possa avere successo”.
D’Esposito prosegue: “Possiamo raccontare storie interessanti con donne, uomini, persone di colore e individui di qualsiasi etnia e religione e quindi continueremo a farlo. Viviamo in un mondo molto variegato e facciamo del nostro meglio per realizzare film che rispecchino la nostra società. Lo abbiamo dimostrato con Black Panther. Per noi è davvero soddisfacente rompere queste barriere e ormai non abbiamo più limitazioni. Siamo elettrizzati davanti alla prospettiva di esplorare supereroi dotati dei background più disparati in futuro. Vedendo Infinity War ed Endgame ci si rende realmente conto che l’Universo Cinematografico Marvel è popolato da una gamma estremamente variegata di personaggi. Ce n’è per tutti gusti ed è tutto collegato all’interno di un mondo che appare autentico e reale”.
“Come ogni altra cosa presso Marvel Studios, la mappa del nostro universo è stata già tracciata nei fumetti”, aggiungi Kevin Feige. “Marvel Publishing sta celebrando il suo 80º anniversario: continua a esistere da tutti questi anni perché le storie si evolvono e cambiano continuamente. E i personaggi presenti in quelle storie cambiano e si evolvono in modo magistrale nel corso dei decenni”.
Per concludere Feige spiega che fin dal suo arrivo in Marvel nel 2000 il suo compito preferito è stato guidare i film, la visione generale e la direzione dell’Universo Cinematografico Marvel. “È stato il lavoro dei miei sogni. Sembra che sia passato pochissimo tempo e invece sono trascorsi quasi vent’anni. È davvero divertente dare vita a questi personaggi e cercare di rendere giustizia a Stan Lee, Steve Ditko, Jack Kirby e tutti gli altri artisti e autori che hanno creato questi personaggi”.
“Ma alla fine l’elemento più importante sono le persone, la squadra di Marvel Studios, i cast che mettiamo insieme, i filmmaker e le squadre produttive con cui lavoriamo. Sono tutti questi elementi a rendere divertente il nostro lavoro. Ovviamente film di queste dimensioni comportano un certo grado di pressione, ma alla fine la cosa più importante è riuscire a lavorare con persone fantastiche con le quali condividiamo il medesimo obiettivo: offrire al pubblico qualcosa di unico e superare le sue aspettative”, conclude Feige.
I REGISTI APRONO LA STRADA
Due dei registi più rispettati e di successo dell’ultimo decennio, Anthony e Joe Russo, tornano per dirigere il loro quarto film dell’Universo Cinematografico Marvel, oltre che il loro secondo film della franchise di Avengers. Il primo film Marvel dei registi, Captain America: The Winter Soldier, ha rappresentato un momento determinante per l’Universo Cinematografico Marvel. Con il suo stile da thriller politico degli anni ‘70 e le sue scene d’azione viscerali, il film ha ridefinito il personaggio di Steve Rogers per la gioia dei fan e dei critici, conducendo la franchise nel mondo moderno e alterando per sempre la direzione e il tono dell’Universo Cinematografico Marvel.
Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War hanno riscosso un successo commerciale da record, ottenendo anche il plauso della critica. I filmmaker e il cast spiegano come mai i fratelli Russo siano diventati un punto di riferimento per i blockbuster cinematografici guidati dalla storia: film dotati di personaggi profondamente stratificati, cuore, emozioni e umorismo mescolati con scene d’azione al cardiopalma e momenti spettacolari in grado di tenere gli spettatori con il fiato sospeso.
“Anthony e Joe Russo sono degli autentici visionari”, afferma Kevin Feige. “Sono dei filmmaker coraggiosi dotati di un gusto immacolato e non hanno paura di superare i limiti quando si tratta di sovvertire le aspettative del pubblico. Lo avete visto in Civil War. Lo avete visto in The Winter Soldier e ovviamente anche in Infinity War, e ora lo vedrete in Endgame che a mio parere è il loro capolavoro”.
Proseguendo, aggiunge: “Sono dei narratori dotati di un grande spirito artistico, che sanno esaudire e sovvertire le aspettative del pubblico correndo dei grandi rischi. Con grande lungimiranza, hanno deciso di concludere Infinity War con la sconfitta degli eroi, riuscendo a catturare l’immaginazione del mondo e scatenando un evento culturale”.
“Ho avuto il privilegio di lavorare con Joe e Anthony sin dai tempi di Captain America: The Winter Soldier e ho continuato a collaborare con loro anche in Civil War”, afferma la produttrice esecutiva Trinh Tran. “Sono nati per dirigere questi due film di Avengers perché amano questi personaggi e conoscono ogni loro sfumatura. Amano il lavoro che fanno e l’Universo Cinematografico Marvel e questo è chiaramente visibile sullo schermo. Endgame è il film più colossale che Marvel Studios abbia mai realizzato. È dotato di dimensioni sconvolgenti, ma i fratelli Russo sono in grado di comprendere tutti i personaggi a un livello molto profondo e per questo sono riusciti a riempire il film di emozioni, cuore e umorismo, raccontando una storia magistrale. Sono i migliori nel proprio lavoro e sono bravissimi a integrare tutti questi personaggi e questi archi narrativi all’interno di una storia armoniosa e coesa”.
Per il cast del film, lavorare con i fratelli Russo è stata un’esperienza molto positiva e collaborativa. Chris Evans afferma: “Anthony e Joe Russo sono dei veri cinefili e conoscono benissimo il mondo del cinema. Il loro stile di regia è profondamente legato alle loro conoscenze cinematografiche: sono in grado di ispirarsi ad altre opere, più di qualsiasi altro regista con cui io abbia mai lavorato”.
“Riescono immediatamente a farti capire cosa stanno cercando in una determinata scena. Sono anche dei ragazzi incredibilmente simpatici e il loro atteggiamento crea una sorta di leggerezza sul set, dando vita a un ambiente lavorativo aperto e collaborativo in cui tutti giocano di squadra”, conclude Evans.
“Sono incredibilmente legati a questi personaggi e non so come riescano a gestire e seguire gli archi narrativi di tutti questi protagonisti”, afferma Karen Gillan che torna a interpretare Nebula, il ruolo a cui aveva dato origine nel film Marvel Guardiani della Galassia. “Sono estremamente collaborativi quando si tratta di creare la storia e sono prontissimi a dare a ciascuno di questi personaggi il suo momento di gloria. Ci sono tantissimi momenti del genere in questo film, perché i Russo vogliono dare spazio a tutti e investono molto tempo nella creazione di questi momenti insieme agli attori”.
Per i registi Anthony e Joe Russo, lavorare con Kevin Feige è stata una grande opportunità e un’esperienza impagabile. “Kevin è geniale. È un produttore capace di cambiare la storia e un anticonformista che con la sua straordinaria forza di volontà è riuscito a reinventare la narrazione cinematografica su scala mondiale”, afferma Joe Russo. “Ha creato, ideato e supervisionato ogni atomo della più grande franchise della storia del cinema. Con Endgame Kevin porterà a compimento la prima fase del suo acclamato esperimento narrativo che va avanti da più di un decennio”.
INFINITY WAR: L’INIZIO DELLA FINE
Il pubblico di tutto il mondo ha apprezzato molto il culmine del primo decennio dell’Universo Cinematografico Marvel, conducendo Avengers: Infinity War a registrare l’incasso d’apertura internazionale più alto di tutti i tempi. Secondo lo sceneggiatore Stephen McFeely gli incassi da record ottenuti dal film sono stati una grandissima ricompensa al duro lavoro svolto per dare vita all’Universo Cinematografico Marvel in questi ultimi anni.
“È stato uno dei momenti migliori della mia carriera e una grande vittoria”, afferma McFeely. “Mi sono commosso per un minuto e poi mi sono messo a ballare nella mia camera da letto. Durante il week-end siamo stati in diversi cinema per vedere il film con il pubblico, e mentre uscivamo dalla sala sono stato davvero entusiasta nel sentire che la gente citava alcune battute dei personaggi. È stato davvero surreale notare che il film stava diventando parte della cultura popolare: tutti parlavano del film e del finale”.
A proposito del finale…
In Avengers: Infinity War i fratelli Russo hanno scelto di percorrere una strada anticonvenzionale, creando un finale che ha dato vita a conversazioni interminabili fra gli spettatori. Il produttore esecutivo Louis D’Esposito spiega: “In questo genere di film non succede spesso che il cattivo ottenga una vittoria così schiacciante, riuscendo a sterminare metà dei supereroi e di tutti gli esseri viventi dell’universo. Non eravamo molto sicuri riguardo a questo finale e temevamo che gli spettatori si sarebbero rivoltati contro di noi. Alla fine è stata una scelta un po’ controversa e molti hanno amato e odiato questo finale al tempo stesso. Ogni spettatore ha avuto una reazione diversa, ma il risultato è stato lo stesso: tutto il pubblico ha avuto una grande reazione emotiva. Siamo andati in una direzione completamente diversa. Il cattivo vince. Gli eroi perdono. E ora che cosa accadrà?”.
“Alcune persone mi ha raccontato che, all’anteprima di Infinity War, il loro accompagnatore si è messo a piangere alla fine del film. All’inizio hanno pensato la cosa potesse metterli in una situazione imbarazzante di fronte agli altri spettatori. Ma poi si sono guardati intorno e hanno notato che anche tutti gli altri stavano piangendo”, aggiunge Kevin Feige. “Sono un cinefilo e quindi so che, quando un film ti coinvolge emotivamente, significa che sei stato completamente assorbito dalla storia. Mi hanno raccontato che, per consolarli, alcune persone hanno fatto notare ai loro figli o ai loro amici che era stato già annunciato un sequel. È stato un viaggio fantastico per i nostri fan e per le persone che amano andare al cinema. La loro reazione ci ha dimostrato che il mondo si era affezionato tantissimo a questi personaggi e questo è il più grande complimento che potessimo ricevere”.
Per i filmmaker, decidere quali personaggi sarebbero morti non è stato semplice, come spiega la produttrice esecutiva Trinh Tran. “Sapevamo di dover essere meticolosi nella scelta di quali personaggi sarebbero scomparsi”, afferma Tran. “Abbiamo effettuato una scelta scrupolosa per ciascun personaggio, anche nei riguardi di chi sarebbe rimasto in vita. Ma è stato anche un po’ spaventoso, specialmente quando si è trattato di eliminare personaggi che ci accompagnavano da diversi film”.
Tran prosegue: “È il primo film Marvel in cui il cattivo vince ed è stato davvero elettrizzante fare qualcosa di diverso. È dolceamaro e sconvolgente: è la prima volta che i nostri eroi vengono sconfitti ma è stata anche una cosa positiva perché nessuno se lo aspettava. Gli spettatori erano tristi ma anche contenti che avessimo deciso di correre quel rischio”.
Per il cast vedere Avengers: Infinity War per la prima volta è stata un’esperienza elettrizzante, che ha preparato la scacchiera per quello che sarebbe stato il film più atteso dell’Universo Cinematografico Marvel.
“Gli ultimi otto minuti di Infinity War sono probabilmente gli otto minuti migliori nella storia dell’Universo Cinematografico Marvel”, esclama Robert Downey Jr. “È stato davvero divertente vedere ciascun personaggio coinvolto in uno scenario diverso. Ero felicissimo”.
“Sono rimasto sconvolto di fronte all’importanza culturale assunta da questo film”, aggiunge Mark Ruffalo. “L’ho visto con mio figlio e i suoi amici in una piccola cittadina post-industriale del Connecticut. Non ho mai visto una reazione del genere al finale di un film. La gente urlava e gridava. Un ragazzino si è tolto la maglietta e ha iniziato a saltare sulle poltrone gridando ‘È una vera stronzata!’. Alcune persone discutevano riguardo al significato del finale e altre piangevano. È stato un momento molto profondo. Penso sia grandioso far parte di una cosa del genere: non capita spesso di partecipare a un’opera capace di sconvolgere i fan in questo modo”.
Secondo Scarlett Johansson la conclusione è stata altrettanto drammatica anche sul set sia per lei che per i suoi colleghi attori. “La devastazione provata dagli spettatori in sala è stata altrettanto palpabile anche sul set: è per questo motivo che il finale risulta così sconvolgente”, afferma l’attrice. “Vedendo quella sequenza sul grande schermo si percepisce il peso e l’importanza che riveste, non soltanto per la storia ma anche per le nostre vite: è un capitolo della vostra vita che giunge al culmine, proprio come accade nel film”.
Secondo il regista Anthony Russo, il rischio corso è stato ampiamente ricompensato. “Sapevamo che era una grande scommessa perché si trattava di un finale molto difficile”, afferma Russo. “Sapevamo che, per continuare a sorprendere noi stessi e condurre i personaggi in luoghi che il pubblico non si sarebbe aspettato, avremmo dovuto prendere delle decisioni difficili e fare una sorta di salto nel buio con la storia. Non eravamo sicuri che il pubblico avrebbe accettato questo finale. Fortunatamente, gli spettatori hanno compreso il valore e il significato del finale proprio come speravamo. Da un certo punto di vista è stato sorprendente per noi, perché non si può mai essere sicuri di ottenere la reazione sperata. Ma guardando la situazione da un altro punto di vista, non è stato affatto sorprendente che gli spettatori abbiano avuto la nostra stessa reazione”.
L’unico microscopico bagliore di speranza per i fan è presente dopo i titoli di coda del film, in una scena che anticipa l’arrivo di Captain Marvel nella squadra degli Avengers in Avengers: Endgame e fornisce agli spettatori un piccolo sollievo dalla loro rabbia. “Quando abbiamo effettuato le prime proiezioni di prova, la scena dopo i titoli di coda non era ancora presente: per questo motivo il finale del film era davvero difficile da digerire”, afferma Louis D’Esposito. “Non potevamo lasciare la sala nel silenzio, privando gli spettatori di qualsiasi speranza dopo la devastante sconfitta degli Avengers da parte di Thanos. Inoltre rappresentava l’introduzione perfetta per Captain Marvel, in cui la scena dei titoli di coda viene spiegata in modo perfetto e utilizzata per preparare la scacchiera per Endgame”.
ENDGAME: LA FINE FA PARTE DEL VIAGGIO
Mentre gli spettatori si riunivano per processare la scomparsa di metà degli amati personaggi dell’Universo Cinematografico Marvel, i filmmaker erano impegnati a creare il nuovo attesissimo capitolo della saga, Avengers: Endgame. Fin dall’inizio i filmmaker hanno deciso di rendere le storie dei due film indipendenti l’una dall’altra.
“Abbiamo deciso fin da subito che non volevamo girare un film molto lungo e dividerlo in due”, afferma Feige. “Volevamo realizzare due film molto diversi dotati di storie uniche e autonome, ed è per questo motivo che abbiamo eliminato la dicitura ‘parte 1’ e ‘parte 2’ che avevamo annunciato all’inizio. Volevamo che gli spettatori vivessero un’esperienza completa con ciascun film. Alcuni potrebbero affermare che Infinity War avesse un finale in sospeso, perché tutti gli spettatori amavano questi personaggi e sapevano che ci sarebbe stato un altro film. Ovviamente capiamo questo punto di vista, ma non la vediamo allo stesso modo”.
Feige spiega: “Consideriamo Infinity War un film autoconclusivo in cui Thanos vince. Ecco perché il film non si conclude con la scena in cui gli Avengers vengono sconfitti e Cap esclama ‘Oddio!’. Le ultime immagini del film ci mostrano Thanos che ha affrontato le pene dell’inferno ma è soddisfatto di aver portato a termine il proprio obiettivo. Il film era una storia autoconclusiva incentrata sul viaggio di Thanos”.
“Kevin Feige voleva a tutti costi far sì che questi due film fossero molto diversi tra loro sia nella storia sia nei toni”, prosegue la produttrice esecutiva Trinh Tran. “Uno dei motivi dietro a questa scelta risiede nel fatto che non tutti conoscono davvero le storie dei fumetti e in ogni caso noi non stiamo realizzando trasposizioni fedeli dei fumetti. Non volevamo creare una storia e interromperla a metà. Volevamo che Infinity War ed Endgame apparissero collegati ma allo stesso tempo molto differenti tra loro. Infinity War era un film d’azione rapido in cui l’obiettivo era trafugare alcuni oggetti di valore, dotato di emozioni amplificate e di un finale tragico. Con Endgame volevamo affrontare un genere diverso e impiegare toni differenti”.
Anche se questi due film sono dotati di un inizio e di una fine ben distinti, per i filmmaker una delle più grandi sfide è stata dover concepire e girare Avengers: Endgame diversi mesi prima del completamento e dell’uscita nelle sale di Avengers: Infinity War.
“Solitamente portiamo a termine le riprese di un film e poi, dopo averne smaltito gli effetti, decidiamo come andare avanti”, spiega Anthony Russo. “Stavolta il processo è stato molto diverso. Sostanzialmente abbiamo dovuto concepire entrambi i film nello stesso momento. Anche se li abbiamo sempre considerati due film distinti, nel quadro completo erano anche un’unica espressione coerente del nostro pensiero. A mio parere tutti i film dell’Universo Cinematografico Marvel sono imparentati tra loro: c’è un senso di continuità tra The Winter Soldier e Civil War, che a sua volta è anche interconnesso con Infinity War”.
Prosegue: “È stato molto complicato realizzare questi due film simultaneamente. Solo una squadra esperta come quella che abbiamo in Marvel e nel nostro team produttivo poteva essere in grado di fare una cosa del genere. Le storie sono estremamente complesse e la scala produttiva è enorme. Serviva una macchina ben oliata per gestire simultaneamente due film di questo tipo”.
I filmmaker non sapevano assolutamente come il pubblico avrebbe reagito di fronte al finale di Infinity War: secondo Joe Russo questa incertezza ha rappresentato uno degli ostacoli più grandi per la realizzazione di Endgame. “Una delle sfide più grandi che abbiamo dovuto affrontare era l’impossibilità di sapere come i fan avrebbero reagito a Infinity War: quando lo abbiamo saputo, avevamo già girato il 90% di Endgame”, afferma Joe Russo. “La reazione del pubblico ci ha permesso di modificare soltanto in minima parte la storia, che ormai era stata già girata. Non ci aspettavamo che il finale di Infinity War avrebbe scatenato una reazione emotiva così grande negli spettatori”.
Il regista racconta: “C’è un ricordo che conservo di una cosa avvenuta nel corso della sessione di Q&A svoltasi dopo la prima proiezione. La prima domanda c’è stata rivolta da un bambino di 10 anni in lacrime, che ci chiedeva perché avessimo ucciso Spider-Man. Questa reazione non ha riguardato soltanto i bambini di 10 anni: per questo sapevamo che Endgame avrebbe avuto una posta in gioco mai vista prima nell’Universo Cinematografico Marvel”.
Il compito di scrivere Avengers: Endgame è ricaduto sulle esperte spalle di Christopher Markus e Stephen McFeely, che grazie alla loro lunga storia con Marvel Studios e i fratelli Russo sono riusciti a semplificare il processo di scrittura.
“È da quattro anni che lavoriamo a questi due film”, afferma Kevin Feige. “Durante le riprese di Civil War, Christopher Markus, Stephen McFeely, Joe Russo, Anthony Russo e Trinh Tran stavano parlando di questo film in una sala conferenze ad Atlanta. Il processo è andato avanti per tutto il periodo trascorso tra l’uscita di Civil War e l’inizio delle riprese di Infinity War. Il tempo trascorso in quella stanza, dotata di un’energia creativa straordinaria, è stato uno dei periodi più belli che io abbia mai vissuto presso Marvel Studios: si trattava del culmine di una storia che andava avanti da 20 film, una serie cinematografica senza precedenti. Stavo lavorando con delle persone che in questi ultimi anni hanno svolto un lavoro straordinario per noi. Christopher e Stephen hanno iniziato a collaborare con noi nel primo film di Captain America, mentre Joe e Anthony Russo sono con noi fin dal secondo film di Captain America. Amano queste storie e non hanno paura di correre dei rischi”.
“Gli anni che abbiamo trascorso in trincea con Markus e McFeely si sono dimostrati inestimabili”, afferma Anthony Russo. “Siamo come una band musicale ben affiatata che suona insieme da anni: possiamo inventare nuove idee e improvvisare con grande facilità. Questa è la chiave della nostra collaborazione. Siamo immersi in queste storie e in questi personaggi da moltissimi anni ormai. E la storia che abbiamo vissuto insieme dà i suoi frutti in Endgame. Tutto il lavoro creativo e le esplorazioni che avevamo svolto nel corso degli anni hanno avuto un grande impatto sulla realizzazione di questa sceneggiatura, pur non avendo trovato spazio nei film precedenti. Abbiamo potuto fare affidamento su un grande calderone creativo pieno di idee ed esplorazioni che andavano avanti fin dal 2012”.
“Markus e McFeely sono stati dei collaboratori incredibili in tutti i nostri quattro film: hanno sceneggiato più film di chiunque altro per l’Universo Cinematografico Marvel”, afferma Joe Russo. “Possiedono una conoscenza enciclopedica di questi personaggi. Man mano che l’Universo Cinematografico Marvel prosegue, il lavoro di noi registi diventa sempre più complesso. A volte bisogna volare a 40.000 piedi per osservare il quadro completo. In Endgame stavano volando a 70.000 piedi e di conseguenza avevamo bisogno di un’incredibile squadra di collaboratori che ci consentissero di focalizzarci. Con Markus, McFeely e il resto della talentuosa squadra creativa al nostro fianco, siamo riusciti a concentrarci sul quadro completo e ricevere informazioni da tutti i lati dell’Universo Cinematografico Marvel”.
Secondo lo sceneggiatore Stephen McFeely il processo creativo con i fratelli Russo è sempre stato estremamente collaborativo. “Joe e Anthony sono due persone fantastiche”, afferma McFeely. “Ognuno di loro ha dei pregi diversi. Joe è come il coniglietto delle batterie Duracell: non si ferma mai, ha sempre nuove idee. Anthony è molto più metodico e preciso nelle proprie scelte. Nei nostri meeting le conversazioni sono sempre molto simili: Joe ci incoraggia mentre Anthony mostra sempre un po’ più di resistenza. Anche Chris Markus e io abbiamo una dinamica simile: Chris è più simile a Anthony mentre io sono un po’ più come Joe, ma alla fine della fiera si tratta soltanto di trovare l’idea migliore. Abbiamo continuamente moltissime idee ma alla fine scegliamo sempre la direzione più giusta. Questo processo ha portato degli ottimi risultati fin dal nostro primo incontro nel 2012”.
Per trovare il punto di partenza e sviluppare la storia di Avengers: Endgame, lo sceneggiatore Christopher Markus aveva un asso nella manica che è stato utilizzato come punto di riferimento. “Avevamo il vantaggio di sapere fin da subito che Infinity War sarebbe terminato con lo schiocco delle dita: in questo modo avremmo potuto sviluppare Endgame con un po’ più di libertà. Non era un seguito diretto di quegli eventi, ma ne mostrava le conseguenze. Non volevamo un film diviso in due parti e mentre sviluppavamo la storia dei due film ci siamo accorti che Endgame possedeva una struttura e delle atmosfere molto diverse”.
Lo sceneggiatore prosegue: “Infinity War era principalmente il film di Thanos. È strutturato attorno al suo arco narrativo e termina con il suo successo. In Endgame torniamo a concentrarci sugli Avengers, sui loro punti di vista e sulle loro emozioni dopo che metà del genere umano è stato spazzato via. Dal punto di vista strutturale Endgame ha un percorso più tortuoso: non mi spingerei a definirlo filosofico, ma a differenza del primo film non è costruito attorno alla minaccia imminente di Thanos e di conseguenza ha più spazio per respirare”.
Dopo aver eliminato metà della popolazione del mondo, Thanos ha portato a termine la propria missione facendo qualcosa di impensabile e questo avrà delle conseguenze per il geniale villain. “Nei limiti del possibile, volevamo dare a Thanos una ragione logica per commettere un genocidio di massa”, afferma Joe Russo. “Ma volevamo che questo avesse anche una risonanza emotiva. Infinity War era strutturato attorno a lui: in un certo senso era l’eroe del film e gli eroi devono affrontare delle prove e fare dei sacrifici per ottenere ciò che desiderano. Quando per ottenere ciò che vuole deve uccidere Gamora, l’unica persona che abbia mai amato, lo spettatore non può fare a meno di soffrire per lui: sa che è una persona cattiva, ma sa anche che per lui è stato incredibilmente difficile uccidere sua figlia. Siamo tristi per lui. È per questo che è un cattivo così riuscito: non crede di essere cattivo”.
In Avengers: Endgame gli Avengers sopravvissuti sono completamente disperati e devono gestire la propria sconfitta. “Thanos ha portato a termine il proprio obiettivo e questa è una delle ragioni per cui non consideriamo Infinity War un film con un finale in sospeso”, afferma Kevin Feige. “Alla fine del film Thanos si trova su un altro pianeta ed è seduto a osservare un panorama talmente idilliaco da essere scioccante. Ha avuto successo ed è soddisfatto. Non credo che sia preoccupato riguardo agli Avengers sopravvissuti e pensa che ormai non possano fare più nulla per contrastarlo”.
“Abbiamo deciso di mantenere vivi determinati personaggi alla fine di Infinity War perché il nostro obiettivo era mostrare gli Avengers originali che affrontavano e gestivano ciò che era appena successo”, aggiunge Trinh Tran. “Gli Avengers originali hanno fatto questo viaggio insieme a noi negli ultimi 10 anni e dunque volevamo esplorare il loro stato mentale dopo le azioni compiute da Thanos”.
All’inizio di Avengers: Endgame, gli Avengers che sono ancora sulla Terra si ritrovano di nuovo insieme per provare a scendere a patti con ciò a cui stanno assistendo. “Gli Avengers non riescono in nessun modo a razionalizzare ciò che è appena successo. Si trovano in una situazione in cui tutte le qualità che li rendevano degli eroi, ossia i loro superpoteri e la loro determinazione, sono completamente inutili. Non possono rimediare in alcun modo”, spiega Christopher Markus. “È una situazione affascinante da cui far partire il nostro film. È il modo più sincero per dare inizio a una nuova storia ed esplorare questi personaggi come mai prima d’ora”.
“Credo che ciascun eroe sopravvissuto gestisca gli eventi alla fine di Infinity War in modo diverso”, precisa Kevin Feige. “Tutti loro sono abituati a gestire traumi diversi, ma nessuno di loro aveva mai vissuto una sconfitta così schiacciante da parte di un singolo antagonista. Dunque devono riunire la squadra rimasta e decidere se c’è qualcosa che possano fare per aiutare il mondo ancora una volta”.
IL CAST: L’ULTIMA BATTAGLIA
Mentre gli Avengers rimanenti si riuniscono al quartier generale, Tony Stark (Robert Downey Jr.) si trova ancora su Titano a gestire altri problemi, tra cui una premonizione di distruzione che incombeva su di lui da molto tempo.
“Tony Stark temeva che potesse verificarsi qualche cataclisma fin dal primo film di Avengers”, afferma Kevin Feige. “In Infinity War soffriva di disturbo da stress post-traumatico. In Age of Ultron voleva costruire un’armatura intorno al mondo, un’intenzione che sfortunatamente lo ha spinto a creare Ultron. Tony Stark è un visionario. Si prepara sempre per il futuro. Vede cose che altre persone non vedono: ha previsto che qualcosa di terribile sarebbe successo e non ha potuto fare nulla per fermare Thanos. È stato un colpo devastante per lui”.
“Dopo tutto ciò che è successo, Tony è ancora su Titano, quindi il suo obiettivo è capire come tornare a casa”, spiega Robert Downey Jr. “L’ultimo vero trauma vissuto da Tony è stata l’apertura del portale in The Avengers. Dunque la sconfitta per mano di Thanos, a causa del quale Peter Parker si è trasformato in cenere fra le sue braccia, è stata un vero pugno nello stomaco per lui. Anche se non è esattamente una persona sdolcinata, voleva un gran bene a questo ragazzino e lo rispettava per via delle sfide che aveva affrontato in Spider-Man: Homecoming e Infinity War”.
Downey aggiunge: “Se una persona ti considera un mentore o un punto di riferimento tu lo diventi quasi automaticamente e questa può essere una cosa positiva, perché ti spinge a diventare una persona migliore. Inizialmente Tony riflette molto sul da farsi e da un certo punto di vista non vuole correre il rischio di provare a cambiare le cose: in fondo è uno dei pochi fortunati che sono sopravvissuti. Ma sente di avere un obbligo morale e vuole trovare una soluzione a tutta questa distruzione”.
“Tony Stark è il personaggio più complesso dell’Universo Cinematografico Marvel”, afferma Joe Russo. “È il personaggio più ricco di difetti e secondo me è questa caratteristica a renderlo così interessante. Tutti noi amiamo personaggi che esprimono la propria umanità attraverso le scelte difficili che tutti noi siamo costretti a compiere”.
Condividendo i propri pensieri sulle riprese di Avengers: Endgame, Downey afferma: “È fondamentale essere a proprio agio nel ruolo, specialmente quando si girano due film uno dopo l’altro. In entrambi i film, mi sono goduto ogni momento. Penso che dopo aver lavorato insieme per tutti questi anni ci sentiamo tutti estremamente fortunati e grati di essere qui e di aver condiviso questa esperienza negli ultimi 10 anni, sostenendoci l’un l’altro in ogni momento”.
Mentre Tony è ancora nello spazio e cerca di trovare un modo per tornare sulla Terra, Steve Rogers (Chris Evans) si trova nel quartier generale degli Avengers, dove sta cercando di scendere a patti con ciò che è successo.
“All’inizio del film vediamo molte persone spezzate”, afferma Chris Evans. “Marvel è bravissima in questo. Ci hanno completamente distrutto, non soltanto letteralmente ma anche moralmente e fisicamente. Steve ha voltato le spalle agli altri Avengers dopo gli eventi vissuti in Civil War, ma dopo lo schiocco di dita di Thanos e la scomparsa di tutte queste persone, sta cercando di ritrovare il proprio ottimismo e riscoprire la propria lealtà nei confronti di un bene superiore: deve farlo perché è l’unico modo per rimanere a galla. Sarebbe molto più facile arrendersi, ma questo non è nella sua natura. Penso che lo sappia, dunque la domanda che si pone è soltanto una: si può continuare a essere un leader anche nelle situazioni peggiori?”
Anthony Russo afferma: “Quando abbiamo iniziato a lavorare con il personaggio di Captain America sapevamo che si trattava di un individuo estremamente tosto. Il suo codice morale è molto forte e bisogna lavorare duramente per trovare il suo lato debole, perciò è stato fantastico poter iniziare questo film in un momento in cui è estremamente vulnerabile”.
“Siamo molto legati al personaggio di Captain America”, aggiunge Joe Russo. “Siamo anche molto legati a Chris come amico e collaboratore. Dunque siamo fieri di poter osservare il viaggio affrontato dal personaggio da un’altra prospettiva: penso che Tony sia uno dei personaggi più complicati dell’Universo Cinematografico Marvel, ma a mio parere Captain America è quello con l’arco narrativo più interessante. Oltre a essere uno dei film più importanti dell’Universo Cinematografico Marvel, The Winter Soldier ha modificato il tono di tutti i film iniziando a sovvertire radicalmente questo universo. In quel film Steve Rogers aveva dovuto mettere in discussione la propria identità e combattere contro il Paese che gli aveva fornito quell’identità. È un tema davvero stratificato e penso che Steve porti con sé la tematica più profonda”.
“Il viaggio di Steve Rogers attraverso l’Universo Cinematografico Marvel è stato davveromeraviglioso”, aggiunge Kevin Feige. “Anni fa ci fu molto scetticismo quando annunciamo la realizzazione di un film su Captain America: molte persone pensavano che sarebbe stato un film diretto soltanto agli americani e incentrato su un personaggio eccessivamente patriottico. Fortunatamente Chris Evans ha accettato il ruolo e si è calato nei panni di quest’icona, esplorando il personaggio e rendendolo sia una nobile figura mitologica sia un personaggio tridimensionale ed estremamente umano”.
Feige prosegue: “Captain America ha diversi momenti memorabili in Infinity War, ma in quel film aveva un ruolo tutto sommato secondario rispetto ad altri personaggi. In Endgame è sempre al centro dell’azione e questo è entusiasmante, dato che molti fan volevano che Cap fosse più presente anche in Infinity War”.
A differenza di Steve Rogers, Thor (Chris Hemsworth) aveva avuto un ruolo memorabile in Infinity War. “Rispetto agli altri personaggi, Thor aveva uno degli archi narrativi migliori nel film precedente: aveva viaggiato fino a Nidavellir e incontrato i Guardiani per la prima volta, tutti momenti estremamente importanti”, afferma la produttrice esecutiva Trinh Tran. “Uno dei momenti più belli mai visti è quello in cui Thor atterra nel Wakanda con Stormbreaker in pugno e Groot e Rocket al suo fianco, pronto a uccidere Thanos. Ha la sua opportunità per farlo ma fallisce: questo ha un effetto tremendo su di lui. È devastato. Sente di aver deluso il proprio popolo. Ha deluso se stesso e non è riuscito a salvare l’universo sconfiggendo Thanos”.
Chris Hemsworth afferma che interpretare questo personaggio nel corso degli anni gli ha permesso di affinare le proprie capacità recitative. “Thor: Ragnarok ha rappresentato il momento più stravagante per Thor, mentre in Infinity War il personaggio era più eroico che mai. All’inizio di Endgame Thor si trova nel suo momento peggiore”, afferma Hemsworth. “È distrutto da ogni punto di vista: mentalmente, emotivamente, fisicamente. È smarrito e incerto. Dunque si tratta di un viaggio decisamente nuovo per lui: mi sembrava di interpretare un personaggio completamente diverso. Mi sono sentito libero come mai prima d’ora perché a questo punto non ci sono più regole. Mi ha offerto l’opportunità di dare il massimo: credo che non sarei riuscito a interpretare questa versione del personaggio due o tre anni fa. È successo in un momento perfetto per quanto riguarda il mio sviluppo sia come essere umano sia come attore. Sono stato in grado di utilizzare alcuni elementi che prima non avevo considerato. È stata un’esperienza grandiosa”.
“Quando abbiamo iniziato a pensare al percorso di Thor in questo nuovo film, abbiamo preso in considerazione la tremenda perdita che aveva subito”, spiega Joe Russo. “Ha perso più cose rispetto agli altri personaggi: Asgard è stata distrutta e ora deve affrontare anche la sconfitta per mano di Thanos. Abbiamo iniziato a chiederci come si sarebbe comportata una persona che aveva subito due sconfitte così devastanti. Sta soffrendo più di chiunque altro. Come avrebbe gestito questa sofferenza? Questa tensione e la luce interiore che brilla ancora dentro di lui crescono nel corso del film in modo davvero entusiasmante. Probabilmente, si tratta della parte migliore del film per Joe e per me”.
Come Chris Hemsworth, anche Scarlett Johansson è riuscita a crescere insieme al proprio personaggio nel corso degli anni, partendo dall’introduzione di Vedova Nera nel film del 2010 Iron Man 2. “Quando abbiamo girato Iron Man 2 non sapevo se i fan e il pubblico avrebbero accettato la mia interpretazione del personaggio”, ricorda Johansson. “Sapevo che saremmo potuti andare in varie direzioni narrative, ma in quel film il personaggio veniva semplicemente introdotto. È stato solo con The Avengers che ho avuto l’opportunità di lavorare su questa caratterizzazione e sviluppare il passato del personaggio nel modo che preferivamo”.
“È molto facile tracciare l’arco narrativo di Vedova Nera da The Winter Soldier a Endgame”, afferma Anthony Russo. “È un personaggio solitario che fatica a fidarsi del prossimo. Captain America non sa se fidarsi di lei oppure no, quindi Vedova Nera non fa parte della famiglia perché ha imparato a contare soltanto su se stessa. Vede il mondo in modo scettico e cinico e pensa che la verità sia relativa. Man mano che cresce nel corso dei vari film, in The Winter Soldier Steve Rogers le insegna alcune cose e lei gliene insegna altre: lentamente, impara a fidarsi degli altri. In quel momento inizia finalmente a capire che gli Avengers sono la sua famiglia. E in Civil War per cercare di proteggere questa famiglia prende una decisione difficile che poi capisce essere quella sbagliata: forse è necessario abbandonare la famiglia per proteggerla. In Endgame vuole riportare indietro tutti gli Avengers, che rappresentano il legame emotivo più intenso che lei abbia mai avuto”.
Per il regista Joe Russo questo personaggio ha sempre contribuito a stabilizzare Steve Rogers e il resto della squadra. “Credo che Natasha sia leggermente diversa dal tipico supereroe: il suo codice morale potrebbe essere difficile da comprendere perché è diverso da quello degli altri personaggi”, spiega Joe Russo. “Capisce che nel mondo esiste un equilibrio tra l’oscurità e la luce e che per mantenere quest’equilibrio bisogna fare dei sacrifici da entrambi i lati. Alcuni degli altri personaggi fanno fatica a mandare giù quest’idea, ma non penso che Vedova Nera debba avere la stessa mentalità di Steve Rogers per lavorare insieme a lui. Vede il mondo in modo diverso e non prende nulla sul personale. Si limita a vedere le cose in modo molto strategico. È semplicemente pragmatica”.
Secondo Johansson la natura metodica del personaggio si addice perfettamente alla struttura del film. “In questo film il mio personaggio ha molti momenti per riflettere”, afferma Johansson. “Il pubblico deve comprendere il ragionamento dietro alle nostre decisioni: è per questo che il film è pieno di momenti significativi che contribuiscono a portare avanti la storia, una cosa che non capita spesso in film di questo genere. È una monumentale impresa di montaggio e narrazione che a mio parere non ha precedenti”.
Secondo Louis D’Esposito la natura clandestina del personaggio è sempre stata interessante. “Vedova Nera è sempre stata un personaggio misterioso: non si capisce mai da che parte stia”, afferma D’Esposito.
“L’interpretazione offerta da Scarlett nel ruolo di Vedova Nera si è evoluta tantissimo rispetto a quando l’abbiamo incontrata per la prima volta in Iron Man 2”, afferma Feige. “In The Avengers Joss è riuscito in modo grandioso a raccontare il suo passato traumatico, la scelta difficile che le era stata imposta nella stanza rossa e le azioni che ha compiuto lavorando come spia e di cui non va molto fiera. In Infinity War la vediamo affrontare cattivi molto più potenti di lei senza arrendersi, una caratteristica che secondo me accomuna tutti gli Avengers. All’inizio di Endgame tutti i personaggi stanno cercando di raccogliere i pezzi e andare avanti dopo aver perso quasi tutto: le prime scene del film seguono il punto di vista di Natasha”.
Per Johansson l’opportunità di rivisitare spesso questo personaggio nel corso degli ultimi 10 anni è stata molto gratificante. “Continuare a interpretare un personaggio che amo così tanto e fare parte dell’Universo Cinematografico Marvel per 11 anni è stata un’opportunità incredibile”, afferma Johansson. “È molto raro avere l’opportunità di esplorare le sfumature di un soggetto nel corso di un lasso di tempo così esteso: da molti punti di vista questo personaggio rispecchia me stessa, la mia crescita personale e le mie sfide. Credo che un’esperienza del genere sia un dono incredibile per un attore. In questo film abbiamo la sensazione di fare qualcosa di straordinario”.
Johansson prosegue: “Durante le riprese ci capitava spesso di guardarci intorno sul set e notare che la squadra originale si era riunita. Abbiamo parlato spesso dell’inizio del viaggio e delle diverse esperienze che abbiamo condiviso insieme. Abbiamo condiviso moltissimi cambiamenti negli ultimi 10 anni, sia nelle nostre carriere sia nelle nostre vite personali. Ogni volta che giriamo un film di Avengers ci sembra di tornare a casa dalla nostra famiglia per le vacanze, ripartendo da dove c’eravamo fermati. Siamo tutti molto legati perché abbiamo trascorso tantissimo tempo insieme e condiviso tantissime esperienze: da molti punti di vista quella dinamica è visibile nel film”.
Le sensazioni espresse da Johansson sono condivise da Mark Ruffalo, che interpreta ancora una volta il ruolo di Bruce Banner. “Onestamente, la cosa che preferisco di questi film è la gente con cui lavoro”, afferma Ruffalo. “Il viaggio fondamentale di un attore rispecchia quello di un vagabondo. È un lavoro fatto di momenti fuggevoli. Sei spesso da solo e non frequenti molte persone. Questa esperienza è stata completamente diversa. Abbiamo costruito una bellissima famiglia insieme. Questo mi commuove davvero. Siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso un’esperienza meravigliosa. Nel corso di questi anni abbiamo avuto dei figli, ci siamo sposati o abbiamo divorziato, ma ogni volta ci ritrovavamo tutti insieme: un gruppo di persone con personalità, background e interessi completamente diversi. Siamo molto simili agli Avengers in questo: siamo molto diversi ma formiamo un bellissimo organismo singolo”.
Ruffalo spiega perché si è divertito così tanto a interpretare il personaggio nel corso degli anni. “Sono diventato un attore perché non volevo fare sempre lo stesso lavoro”, afferma. “Fortunatamente Banner ha avuto una traiettoria piuttosto folle. Le persone cambiano nel corso di 10 anni ed è davvero bello che anche questo personaggio sia cambiato”.
Ruffalo prosegue: “Inoltre è fantastico interpretare un personaggio capace di rendere la scienza interessante agli occhi dei bambini. L’impatto culturale che questi film hanno avuto è davvero meraviglioso. Gli Avengers sono eroi che combattono per il bene. Usano la scienza, usano la ragione e sono dei nerd. È stato grandioso far interessare i giovani a questi argomenti”.
“Il Banner che vediamo in Infinity War è molto diverso da quello che abbiamo visto negli altri film”, afferma Kevin Feige. “È stato interessante perché in un certo senso viene sconfitto due volte. Hulk viene battuto da Thanos all’inizio del film. Poi Banner indossa la Hulkbuster e viene nuovamente sconfitto da Thanos alla fine del film. È interessante vedere il modo in cui gestisce questa sconfitta e si risolleva nel corso di Endgame”.
Avengers: Endgame vede il ritorno di un membro della squadra che non era apparso in Infinity War: il tiratore scelto Occhio di Falco, che ha vissuto una vera e propria trasformazione. L’attore Jeremy Renner descrive la situazione in cui si trova il personaggio all’inizio del film.
“Dopo essere stati sconfitti da Thanos, gli Avengers hanno vissuto dei cambiamenti davvero importanti”, afferma Renner. “Ritroviamo Clint in una grande sequenza di combattimento girata in modo fantastico e ambientata a Tokyo. Vedova Nera incontra Clint in una scena epica ma anche intima, sottile, dolorosa e bellissima. E tostissima. È un modo fantastico e unico per reintrodurre il personaggio. Scoprirete subito cosa è successo a Clint e da quel momento la sua storia proseguirà”.
“Schioccando le dita, Thanos ha cambiato in modo irrevocabile il destino di tutti i nostri personaggi”, afferma Joe Russo. “Volevamo condurre gli spettatori in un luogo spiacevole, spingendoli a chiedersi cosa sarebbe successo a questi personaggi dopo aver vissuto perdite così sconvolgenti. Come avrebbero reagito emotivamente e psicologicamente?”.
Per Renner l’opportunità di interpretare un lato completamente diverso del suo personaggio è stata davvero incredibile. “È stata una cosa davvero entusiasmante che sognavo di fare da molto tempo. Rispetto ai film precedenti ci sono state molte sfide fisiche ed emotive in più. Nel corso del suo viaggio il personaggio ha infranto le regole, è cresciuto e ha creato dei rapporti con gli altri membri della squadra: in questo film il viaggio vissuto finora da Clint si conclude in un modo grandioso”.
Proseguendo, l’attore parla dello stretto e longevo rapporto tra il suo personaggio e Vedova Nera. “Il suo arco narrativo e la sua storia sono profondamente legati a Vedova Nera”, afferma Renner. “In Endgame il loro rapporto continua a diventare più profondo e questo è davvero fantastico, perché il rapporto era iniziato nello stesso modo. Il rapporto tra Occhio di Falco e Vedova Nera è una delle cose più importanti per Clint all’interno della squadra degli Avengers. Clint possiede tantissima umanità perché è un militare e non ha nessun superpotere. Possiede soltanto una volontà molto forte e delle abilità particolari. La forte amicizia con Vedova Nera contribuisce a tenerlo con i piedi per terra: in questo film il loro rapporto verrà finalmente espresso in modo bellissimo”.
James “Rhodey” Rhodes (Don Cheadle) è uno dei membri originali dell’Universo Cinematografico Marvel e ha sempre rivestito un ruolo importante per gli Avengers. Cheadle esprime il proprio apprezzamento nei confronti dell’evoluzione del personaggio nel corso degli anni. “Noi attori non abbiamo sempre l’opportunità di esplorare un personaggio come desideriamo, ma penso che in Endgame vedremo tanti lati diversi di Rhodey”, spiega Cheadle. “In questo film vedrete chiaramente le difficoltà, le sofferenze e tutto ciò che il personaggio ha dovuto affrontare per rimettersi letteralmente in piedi, sia emotivamente sia fisicamente. Tutto ciò crea un arco caratteriale davvero bello che è stato molto divertente da interpretare”.
Un altro personaggio molto amato dell’Universo Cinematografico Marvel è Pepper Potts, l’ancora di salvezza, il cuore e l’anima di Tony Stark, che è apparsa in svariati film nel corso degli anni. Gwyneth Paltrow parla dell’evoluzione vissuta dal personaggio a partire da Iron Man. “Da molti punti di vista io e Pepper abbiamo vissuto un viaggio parallelo molto simile”, afferma Paltrow. “Nel primo Iron Man si trovava in una fase molto diversa della sua vita. Nel corso dei vari film è riuscita a diventare una leader. Da un certo punto di vista sono diventata come lei e lei è diventata come me. Sono molto affezionata a Pepper. È sicuramente il personaggio più longevo che io abbia mai interpretato: mi accompagna da più di 10 anni. La amo davvero molto”.
Un altro aspetto che ha conquistato gli spettatori è la relazione decennale tra Pepper Potts e Tony Stark. “Una delle cose più belle di questi film è il modo in cui la loro relazione si è evoluta da un film all’altro nel corso degli anni”, afferma Anthony Russo. “Hanno vissuto un viaggio incredibile sia come individui sia come coppia. Vederli crescere e cambiare è la cosa più elettrizzante che ci sia per il pubblico. È molto raro che gli spettatori abbiano l’opportunità di assistere a una storia d’amore così completa. Si sono incontrati, hanno gestito le complessità della loro relazione e sono arrivati al punto in cui si trovano in Endgame. Con questi due personaggi siamo riusciti a mettere in scena un arco caratteriale incredibile”.
“Robert è la mia co-star, sia sul set sia nella vita”, afferma Paltrow. “È sempre sorprendente e non sai mai cosa stia per fare. Con lui una giornata di lavoro diventa estremamente divertente e dinamica. Ricordo che nel primo Iron Man abbiamo improvvisato tantissimo. Robert ha praticamente creato il film sul momento. Mi ha insegnato moltissime cose sull’improvvisazione. È una persona davvero unica e brillante. Quando lavori con lui sei sempre sulle spine e questo ti aiuta a mantenere vivo lo spirito creativo”.
“Gwyneth è un patrimonio nazionale della recitazione”, afferma Downey. “Ha interpretato una Pepper estremamente industriosa, intelligente, tosta e premurosa. Pepper incarna il lato migliore di Tony e rende il loro rapporto estremamente credibile e umano”.
“Quando recitano, riescono a fare affidamento sulla speciale alchimia che li lega”, aggiunge Joe Russo. “È uno strumento davvero speciale quando si tratta di creare delle storie significative per gli spettatori. Robert e Gwyneth sono degli attori meravigliosi e quando appaiono insieme sul grande schermo possiedono qualcosa in più”.
Scott Lang (Paul Rudd) ha completamente evitato la devastazione scatenata da Thanos. Paul Rudd spiega come Ant-Man sia riuscito a evitare la furia del cattivo più temibile del mondo Marvel. “Nel periodo in cui si svolgeva Infinity War, Scott Lang si trovava nel Regno Quantico”, spiega Rudd. “Quando riemerge dal Regno Quantico, inizia a scoprire cos’è accaduto e va a cercare Natasha e Captain America per vedere se può aiutarli in qualche modo”.
È la seconda volta che il personaggio appare in un film insieme agli altri Avengers e per l’attore si è trattata di un’esperienza estremamente positiva da tutti i punti di vista. “Il modo in cui Marvel gira i propri film è diverso da qualsiasi altro studio con cui io abbia mai lavorato”, afferma Rudd. “Si sforzano a tutti i costi di rendere i loro film inventivi ed emozionanti. Ci riesco in tanti modi diversi ed è un processo di cui ho imparato a fidarmi. Ora riesco a comprendere un po’ meglio il funzionamento di questa macchina e la mia relazione con lo studio e con Marvel è maturata. È davvero entusiasmante lavorare in questo modo”.
Rudd aggiunge: “Lo stesso discorso può essere applicato al mio rapporto con gli altri Avengers. Quando abbiamo girato Civil War io avevo già girato Ant-Man, ma era la prima volta in cui ero insieme a tutti loro e pensavo ‘Oddio, sono tutti qui’. Durante le riprese di Endgame, invece, non mi sentivo più come qualcuno che si era imbucato a una festa: stavolta mi sembrava di essere uno degli invitati. È stato bello”.
Thanos è riuscito a sconfiggere gli Avengers ma a caro prezzo: per farlo ha dovuto uccidere Gamora e per questo motivo Nebula (Karen Gillan) lo odia ancora di più. Spiegando la situazione del proprio personaggio dopo gli eventi raccontati in Avengers: Infinity War, Gillan afferma: “Nebula ha sempre avuto un rapporto molto burrascoso con Thanos. È un rapporto molto complicato perché suo padre è sempre stato crudele con lei. È un mix di rabbia totale, odio e risentimento… ma allo stesso tempo Nebula vuole accontentarlo e ricevere la sua approvazione. Si trova a dover gestire costantemente questo strano miscuglio di emozioni. Credo che per la maggior parte del tempo sia estremamente combattuta sul da farsi”.
Gillan prosegue: “All’inizio di Endgame, dopo il finale del film precedente, Nebula è ridotta davvero male dal punto di vista emotivo. Aveva appena iniziato a creare un legame con sua sorella, una cosa che desiderava da tutta la vita. Quel rapporto stava finalmente nascendo ma poi sua sorella è stata uccisa da Thanos. Era la sua unica famiglia quindi ora si sente completamente sola, smarrita e indifesa”.
Il personaggio di Nebula è uno dei preferiti da interpretare per Gillan, nonostante l’assenza di capelli e il laborioso processo di trucco. “È incredibilmente soddisfacente riuscire a esplorare tanti lati nascosti di questo personaggio attraverso svariati film e franchise”, afferma Gillan.
“Solitamente un arco narrativo del genere occuperebbe un film solo. Ma la storia di Nebula si dipana attraverso vari film e questo è davvero interessante: il personaggio cambia continuamente e come attrice non mi sembra mai di ripetermi. È come se stessimo imparando qualcosa di nuovo ogni singola volta. All’inizio sembrava un personaggio tosto e gelido, ma poi abbiamo iniziato a esplorare la sua vulnerabilità e il suo desiderio di avere una famiglia”.
Per i fratelli Russo dare a Nebula un ruolo più grande era il passo più logico per proseguire l’evoluzione del personaggio in Endgame. “Quando arriva il momento di parlare del percorso dei personaggi in questi film io, Anthony, Markus e McFeely ci sediamo in una stanza e incolliamo le foto di tutti personaggi su un tabellone. Iniziamo letteralmente a parlare del modo in cui questi personaggi potrebbero potenzialmente entrare in conflitto con l’obiettivo del cattivo. È un processo arduo che solitamente richiede diversi mesi. Ma quando siamo alle prese con un personaggio come Nebula, uno dei figli di Thanos, è impossibile non darle un ruolo fondamentale nella storia primaria o un legame emotivo con essa”.
In risposta alla chiamata di emergenza ricevuta da Nick Fury, Captain Marvel (Brie Larson) fa la sua comparsa nel quartier generale degli Avengers. “Alla fine dei titoli di coda di Infinity War, c’è una scena con Maria Hill e Nick Fury, in cui quest’ultimo fa qualcosa che non gli avevamo mai visto fare: appare spaventato e nervoso quando Maria Hill scompare di fronte ai suoi occhi”, afferma Kevin Feige. “Le persone che conoscono questo universo cinematografico e i fumetti si sono accorte che il simbolo che appariva sul cercapersone di Fury era il logo di Captain Marvel. Il film di Captain Marvel parla proprio di questo. In Captain Marvel raccontiamo il viaggio di questa donna meravigliosa che diventa il personaggio più potente del nostro universo cinematografico”.
I filmmaker hanno dovuto affrontare una grande sfida: includere il personaggio di Captain Marvel nella storia di Avengers: Endgame in un periodo in cui le riprese di Captain Marvel non erano ancora iniziate. “Avevamo già fatto qualcosa di simile introducendo Black Panther e Spider-Man in Civil War”, spiega Stephen McFeely. “Ma in questo caso abbiamo dovuto scrivere il personaggio e girare il nostro film prima delle riprese e dell’uscita di Captain Marvel. Quindi abbiamo dovuto inserirla nella nostra sceneggiatura, assicurandoci allo stesso tempo di lasciare agli sceneggiatori del film a lei dedicato l’opportunità di creare il personaggio e scrivere il suo passato nel modo che preferivano”.
Per Larson, incontrare gli Avengers è stata un’avventura a sé stante. “Mi stavo preparando a girare Captain Marvel e una volta arrivata sul set di Avengers: Endgame ho compreso la portata di ciò che stavo facendo”, afferma Larson. “Continuavo a guardarmi intorno perché non riuscivo a credere di essere nel film. Era il mio primo giorno nell’Universo Cinematografico Marvel ed ero insieme agli Avengers. Stavamo girando una scena tutti insieme. Mi sembrava di far parte della compagnia teatrale più grande del mondo”.
LA REALIZZAZIONE DI ENDGAME: PREPARARE IL PALCOSCENICO
Anche se le riprese si sono parzialmente svolte in numerose location reali, la maggior parte del film è stata girata presso i Pinewood Studios di Atlanta, che sono stati scelti anche come base della produzione.
“Considerando le dimensioni colossali di Infinity War ed Endgame, poter realizzare entrambi i film presso i Pinewood Studios di Atlanta è stata una straordinaria risorsa che ci ha permesso di girare il primo film mentre stavamo già preparando il secondo”, afferma Joe Russo. “Ci ha consentito di lavorare con la stessa squadra e muoverci con facilità da un set all’altro: in questo modo abbiamo avuto la possibilità di girare inquadrature che non eravamo riusciti a filmare o sequenze di cui abbiamo scoperto di aver bisogno soltanto in fase di montaggio. Avere i teatri di posa, le sale di montaggio, gli uffici della produzione e tutta la nostra squadra sotto lo stesso tetto era l’unico modo per girare due film come questi uno dopo l’altro. Non riesco a immaginare un altro modo per riuscirci. I Pinewood Studios di Atlanta sono una struttura fantastica e un partner grandioso per noi”.
Le prime scene di Avengers: Endgame sono state girate però nel Regno Unito nello stesso periodo in cui veniva girato Avengers: Infinity War. Dopo aver ripreso alcune sequenze di Avengers: Infinity War a Edimburgo, la produzione si è spostata a sud per realizzare alcune scene di Avengers: Endgame a St. Abbs, sulla costa meridionale della Scozia, e Durham, in Inghilterra, presso la Cattedrale di Durham.
“La Cattedrale di Durham è una delle cattedrali più spettacolari d’Europa”, afferma Joe Russo. “È meravigliosa. Siamo stati davvero fortunati di riuscire a girare lì perché fornisce alla scena una dimensione incredibile senza bisogno di utilizzare molta CGI: la maggior parte di quello che vedrete sullo schermo è la vera cattedrale. Essere in grado di camminare in una location di queste dimensioni per capire come eseguire e girare la scena è una risorsa inestimabile per un regista: rende il nostro lavoro molto più specifico e fornisce anche un realismo alle interpretazioni, perché gli attori non stavo lavorando di fronte a un green screen. È qualcosa di tangibile”.
Andrew Tremlett, decano della Cattedrale di Durham, parla della storia della cattedrale. “Ci vollero circa trenta o quarant’anni per costruirla: queste cose non accadevano in un giorno”, afferma Tremlett. “La caratteristica straordinaria di Durham è che la struttura principale della cattedrale che vedrete nel film è cambiata molto poco rispetto al periodo della costruzione: tutti i pilastri sono originali e realizzati a mano. Lo stile gotico dell’architettura conferisce alla cattedrale una qualità oscura e minacciosa ma al contempo molto luminosa. La produzione ha illuminato la cattedrale in un modo davvero potente. Tutte le persone che lavorano qui, e anche i nostri figli, hanno detto che aveva un aspetto magnifico”.
L’aspetto della cattedrale è stato arricchito dallo scenografo Charles Wood, che ha costruito muri e strutture all’interno dell’edificio per completare il look del set. “Ci voleva una persona talentuosa come Charles Wood per capire cosa potessimo utilizzare all’interno di uno spazio del genere”, afferma Anthony Russo. “È riuscito a capire quali dettagli architettonici sarebbero stati più fedeli alla mitologia e cosa aggiungere alla struttura già esistente. È un processo molto complicato”.
“Entrare nella cattedrale e cercare di capire come si sarebbe adattata alle esigenze del film è stato un po’ spaventoso”, afferma Wood. “Durham è una cattedrale piuttosto inusuale perché possiede un’atmosfera più monastica che ecclesiastica. Quindi abbiamo cercato di dividere le aree in cui avremmo potuto costruire delle estensioni per il set”.
Wood prosegue: “Le pareti della cattedrale hanno delle rifiniture molto sofisticate, dunque le nostre estensioni dovevano armonizzarsi perfettamente con le decorazioni già esistenti: altrimenti, in uno spazio storico come questo, gli spettatori avrebbero capito subito quali elementi erano stati aggiunti da noi. C’è voluto molto tempo per riuscirci. Volevamo semplicemente dare vita a un ambiente dall’aspetto significativo, scegliendo una gamma cromatica molto tenue. Non volevamo assolutamente rendere questo luogo troppo carico ed eccessivo. Anzi, in realtà stavamo cercando di attenuarlo un po’ dandogli una personalità piacevole. Penso sia una delle cattedrali più belle del mondo ed è stato un vero privilegio poter lavorare in un luogo come questo”.
Il lavoro svolto da Wood sul set era talmente dettagliato che persino le persone che lavoravano nella cattedrale non riuscivano a capire quali elementi fossero stati aggiunti dalla produzione. Wood e la sua squadra hanno svolto alcuni calchi delle pietre dell’edificio e poi si sono recati da un tagliapietre locale per capire quali tecniche venivano usate dai tagliapietre per restaurare la cattedrale. Dunque, quando hanno costituito il set, i calchi si armonizzavano perfettamente con le pietre reali.
“In termini di narrazione e dimensioni, lo scenografo Charles Wood aveva il ruolo più importante di tutti nella nostra squadra”, afferma Joe Russo. “Ha svolto un lavoro spettacolare unendo molteplici location, stili, toni e universi differenti all’interno di un insieme coerente. È riuscito a creare un look che non si era visto spesso in altri film, utilizzando uno straordinario numero di location completamente uniche. È fantastico. È davvero geniale”.
Lo scenografo Charles Wood e la sua squadra hanno trasformato anche un’altra location reale: una strada situata nel centro di Tokyo in cui è stato girato l’intenso ritorno in scena di Occhio di Falco. “Vestito da Ronin, Occhio di Falco sta scatenando il caos in Giappone con la scusa di mantenere l’ordine”, spiega Stephen McFeely.
“È una sequenza aggressiva e questo mi piace perché credo che catturerà l’attenzione del pubblico”, aggiunge Joe Russo. “Abbiamo capito che sarebbe stata una scena molto intensa soltanto dopo aver iniziato a girarla. Penso che la scena rappresenti in modo perfetto il dolore provato da Clint”.
L’intensità della scena è stata arricchita dal nuovo look di Occhio di Falco, che mette in evidenza il suo lato più oscuro. La costumista Judianna Makovsky descrive l’evoluzione di questo nuovo look. “Il costume di Ronin proviene indubbiamente dai fumetti”, afferma Makovsky. “Ho lavorato a stretto contatto con Ryan Meinerding per mantenermi fedele allo spirito originale di Ronin. Tuttavia, il costume originario di questo personaggio non era esattamente facile da indossare quindi è passato attraverso numerose variazioni. Ma il concetto dietro di esso non è mai cambiato, perché si tratta di un’immagine molto specifica che volevamo mantenere a tutti i costi”.
Makovsky aggiunge: “Fra tutti i personaggi del film, Occhio di Falco è quello che cambia maggiormente in termini di personalità e il suo costume riflette questo cambiamento. Diventa un costume molto più semplice con uno stile che ricorda quello di un ninja. Sbuca dal nulla e inizia a combattere, quindi il costume doveva essere molto comodo e riuscirci non è stato facile. La mia squadra è riuscita a costruire il costume in modo brillante”.
“Il lavoro di Judianna mi lascia a bocca aperta”, afferma Anthony Russo. “È una delle persone più talentuose e capaci che io e Joe abbiamo mai incontrato nelle nostre carriere. Questi costumi sono incredibilmente difficili da progettare e costruire. Riesce sempre a trovare il giusto equilibrio, riuscendo a far apparire i costumi fantastici e realistici al tempo stesso. Io e Joe amiamo questo equilibrio e ci sforziamo sempre di trovarlo in questi film. Il design dei costumi è un processo incredibilmente divertente e stimolante”.
L’energia della scena introduttiva di Ronin è stata ulteriormente amplificata dal lavoro di Charles Wood e della sua squadra, che sono riusciti a creare un Giappone dall’aspetto e dalle atmosfere post-apocalittiche. Quando è arrivato sul set per la prima volta il regista Joe Russo è rimasto a bocca aperta. “Charles Wood ha superato se stesso con il design del set, che ha contribuito ad amplificare l’intensità della scena”, afferma Joe Russo. “Il livello dei dettagli è sconvolgente. Non si tratta semplicemente di Tokyo. È la città di Tokyo dopo che la Terra è stata colpita da un gigantesco cataclisma. È una versione unica di Tokyo. È ispirata alla realtà ma si avventura anche nel regno della fantasia. Charles e la sua squadra sono riusciti a comunicare perfettamente quest’idea”.
La sequenza è stata arricchita anche dal casting dell’attore Hiroyuki Sanada, dotato di anni di esperienza nel campo delle arti marziali. “Avere a disposizione uno spadaccino abile come Hiro era un requisito fondamentale per la riuscita della sequenza”, afferma Joe Russo. “Sarebbe stato impossibile raccontare la storia in una sola inquadratura senza un attore in grado di tenere il passo di uno dei più grandi stuntman al mondo. Abbiamo girato per 10 volte la stessa sequenza, in cui Hiro combatteva sotto la pioggia nel bel mezzo della notte per più di un minuto utilizzando numerose coreografie complesse. E continuava a migliorare con ogni nuova ripresa”.
“Joe e io amiamo mettere in evidenza le abilità di ciascun performer”, afferma Anthony Russo. “Quindi anche se amiamo l’azione e trascorriamo parecchio tempo a ideare e costruire l’azione e le emozioni, vogliamo sempre sfruttare al massimo le abilità di ciascun performer. Il nostro lavoro è tirare fuori il meglio da ogni attore, sia per quanto riguarda le emozioni sia per l’azione. E quando arriviamo sul set cerchiamo di utilizzare le abilità degli attori per raccontare la storia, amplificare i conflitti ed emozionare il pubblico. È uno dei requisiti fondamentali per riuscire a girare una scena di questi film”.
Coordinare le calamitanti scene d’azione e le battaglie di Avengers: Endgame non era un’impresa semplice, soprattutto in una storia dotata di una posta in gioco così alta. Questa responsabilità è ricaduta sulle spalle dell’abile Monique Ganderton, che aveva già svolto il ruolo di assistant stunt coordinator in Avengers: Infinity War ed è stata promossa al ruolo di stunt coordinator in Avengers: Endgame dopo che l’abituale collaboratore dell’Universo Cinematografico Marvel, Sam Hargrave, è stato scelto per dirigere le sequenze d’azione di seconda unità del film.
Ganderton è stata incoraggiata dalla reazione dei suoi colleghi. “Sul set i miei colleghi, sia uomini che donne, venivano da me per dirmi che erano davvero felici che il lavoro fosse stato affidato a una donna. Mi hanno fatto sentire fiera di essere lì e poter potenzialmente aprire la strada a tante altre donne. Alcune colleghe mi hanno detto che forse un giorno anche le loro figlie avrebbero potuto svolgere lo stesso lavoro. Ma il fatto di essere una donna che lavora come stunt coordinator passa in secondo piano per me: sto semplicemente svolgendo il mio lavoro”.
“Il nostro rapporto con Monique si è evoluto nel corso di svariati film”, afferma Anthony Russo. “È l’unico modo per imparare a fidarsi dei propri collaboratori. Nel corso del tempo gli obiettivi, la sensibilità creativa e il modo di lavorare iniziano a coincidere. La nostra esperienza con Monique possiede la stessa profondità. È una stunt coordinator davvero brava: si tratta di un lavoro molto difficoltoso perché bisogna gestire tante esigenze diverse”.
Approfondendo, aggiunge: “Devi prendere in considerazione le esigenze del regista e capire come coordinare quelle esigenze con ciò che gli stuntman sono in grado di fare. È un equilibrio molto difficile da raggiungere, perché a volte noi registi tendiamo a immaginare cose impossibili da realizzare nel modo che desideriamo. Monique si mantiene sempre calma e concentrata: in questo modo riesce sempre a realizzare queste idee nel modo migliore”.
RICORDANDO COME TUTTO È INIZIATO: IRON MAN E ROBERT DOWNEY JR.
L’Universo Cinematografico Marvel è cresciuto vertiginosamente raggiungendo dimensioni colossali: attualmente comprende nove franchise che arriveranno a quota 12 nel 2020, ma questo grandissimo successo si può far risalire al primissimo film, Iron Man, e alla sua dinamica star Robert Downey Jr.
“Il casting dei nostri film ci rende sempre molto fieri e la scelta di Robert Downey Jr. è stata probabilmente la decisione di casting più importante che abbiamo mai preso”, afferma il produttore esecutivo Louis D’Esposito. “Oltre a essere un attore straordinario, ha mostrato al mondo la nostra serietà nei confronti degli attori che scegliamo per questi iconici ruoli. Il suo successo nel ruolo ha fatto sì che tanti altri attori grandiosi decidessero di unirsi al nostro universo: se Robert Downey Jr. aveva accettato la parte, anche loro potevano farlo”.
“Non ci sono dubbi a riguardo: senza Robert Downey Jr. l’Universo Cinematografico Marvel non esisterebbe”, dichiara Kevin Feige. “È un dato di fatto. Robert ha dato vita allo studio, stabilendo insieme a Jon Favreau il tono di Iron Man e le caratteristiche del personaggio. Ha combattuto per ottenere il ruolo perché era convinto di poter aggiungere qualcosa, non soltanto al film ma anche al modo in cui avremmo potuto espandere l’universo, un’idea che in quel periodo sembrava ancora un sogno irrealizzabile. È stato in grado di vedere il quadro completo e quello che avremmo potuto offrire al mondo del cinema e agli spettatori, superando e sovvertendo le aspettative legate ai supereroi. Fino alla fine dei tempi, ogni attore che si troverà a interpretare un ruolo iconico dovrà misurarsi con ciò che Robert Downey Jr. è riuscito a fare con Tony Stark”.
I co-protagonisti di Downey spiegano come mai l’attore è considerato l’indiscusso “padrino” dell’Universo Cinematografico Marvel. “Non è difficile avere un ottimo rapporto con Robert Downey Jr. sia sullo schermo sia nella vita”, afferma Chris Evans. “È un tipo affabile e penso che abbia compreso perfettamente la grande responsabilità che accompagna questi film. È riuscito a capire che quando qualcuno di noi trionfa allora trionfiamo tutti. Dunque ha dato il massimo per aiutarci a trovare la nostra strada, non soltanto nei film degli Avengers ma anche nelle nostre franchise individuali. Sentivo di avere il suo appoggio anche quando non era sul set. Le riprese del primo film di Captain America sono state un momento critico per me. Senza il suo sostegno credo che avrei faticato davvero molto. Non appena lo incontri ti accorgi che possiede un’energia straordinaria”.
L’attore prosegue: “È molto serio in quello che fa. Come risultato di ciò nei primi tempi ha preso sotto la sua ala protettiva molte persone che avevano già recitato in altri film ma non avevano mai preso parte a un progetto così colossale, come per esempio Chris Hemsworth e me, per assicurarci che stessimo andando tutti nella stessa direzione. E prima che ce ne accorgessimo, siamo diventati una squadra di canottieri che remavano nella stessa direzione”.
“Robert ci ha aperto la strada come un vero leader e un campione”, afferma Chris Hemsworth. “È sempre stato al nostro fianco per incoraggiarci e consigliarci. Ci osserva sempre, non perde un colpo. È sempre la prima persona a dirti ‘È stato fantastico, funziona davvero bene’. Quando ho iniziato a recitare in questa franchise ricevere la sua approvazione mi ha fatto sentire parte del club. Ma la cosa che mi colpisce di più è che, dopo tutti i successi ottenuti in questi undici anni conserva sempre lo stesso atteggiamento. È una vera e propria dimostrazione della sua umiltà e del suo amore per questa franchise e questi personaggi. È più che consapevole della straordinaria opportunità che gli è stata offerta. Sono davvero grato di aver potuto trascorrere tanto tempo con lui durante la realizzazione di Endgame, sia sul set sia fuori”.
Parlando delle esperienze più belle che ha vissuto in questi undici anni interpretando l’iconico personaggio di Tony Stark, Robert Downey Jr. afferma: “Faccio tesoro delle memorie condivise con i miei colleghi e di tutti i momenti e i giorni che abbiamo trascorso dentro e fuori dal set durante le riprese”, afferma Downey. “Ricordo ancora la sequenza in cui Tony atterra nel bel mezzo del deserto della Sierra orientale dopo essere fuggito dalla grotta. Ero sepolto nella sabbia fino al collo mentre una gigantesca tempesta di stava per raggiungerci. Avevamo solo un paio di minuti per portare a termine questa ripresa e grazie al cielo siamo riusciti a completare la sequenza che è finita nel film”
Aggiunge: “È stato davvero fantastico potersi ispirare alla versione di Tony Stark creata da Stan Lee, che era molto legata alla mia generazione e all’atteggiamento anti-establishment nato in opposizione alla guerra del Vietnam, riuscendo allo stesso tempo a rievocare i miliardari eccentrici del passato come Howard Hughes”.
Come pensiero finale, Downey aggiunge: “I miei valori hanno influenzato il contenuto di questi film e sono stati influenzati a loro volta da esso. Ho cercato di infondere parte delle mie esperienze in questi film. Stiamo parlando di un decennio della mia vita. La vita è effimera ma talvolta un decennio sembra durare una vita”.
ENDGAME: LA FINE È UN NUOVO INIZIO
Per il cast e i filmmaker, partecipare alla realizzazione di Avengers: Endgame è stato un grande viaggio che hanno condiviso insieme: non vedono l’ora che i fan vedano il film. Robert Downey Jr. esprime questo sentimento nel modo migliore dicendo: “Non vedo l’ora che il pubblico lo veda al cinema e si lasci sbalordire. Questo è l’unico film al quale ho partecipato in cui, lo posso garantire, non c’è alcun modo di prevedere cosa sta per succedere”.
Aggiunge: “Amo il cinema perché adoro essere trascinato in un viaggio inaspettato. Adoro essere sorpreso, elettrizzato e deliziato e imparare anche qualcosa su di me. Sono sicuro che questo film offrirà al pubblico tutto questo e anche di più”.
La produttrice esecutiva Trinh Tran aggiunge: “Quando Tony esclama ‘Ogni cosa ci ha condotto a questo momento’, è vero. È la resa dei conti più grande ed epica di tutti i tempi e gli spettatori proveranno una gamma di emozioni estremamente diverse: a questo film non manca nulla”.
“In fin dei conti, una storia deve essere piena di rischi per risultare significativa”, conclude Joe Russo. “Avengers: Endgame è il capitolo finale di un mosaico narrativo senza precedenti che va avanti da undici anni e comprende nove franchise. Gli spettatori devono prepararsi a vivere una conclusione entusiasmante, potente ed emozionante di una delle saghe cinematografiche più di successo nella storia del cinema”.
Avengers: Endgame rappresenta la fine di un viaggio entusiasmante, emozionante e pieno di emozioni, ma cosa riserva il futuro per i fan dell’Universo Cinematografico Marvel?
Il produttore Kevin Feige afferma: “Abbiamo appena concluso il primo decennio di Marvel Studios e vogliamo proseguire sulla stessa linea non soltanto facendo evolvere e crescere i personaggi che abbiamo già introdotto, ma portando sullo schermo nuovi eroi e nuove tipologie di eroi e offrendo un livello di rappresentazione culturale che le persone non hanno mai visto prima. È accaduto in tutti i nostri film e soprattutto con protagonisti come Black Panther e più recentemente Captain Marvel. E questo continuerà anche dopo Avengers: Endgame, cosicché i nostri film possano diventare uno specchio del mondo e dare spazio a tutte le tipologie di eroi che esistono attorno al globo”.
IL CAST
Candidato a due Oscar® ROBERT DOWNEY JR. (Tony Stark/Iron Man) ha ottenuto la sua nomination più recente come Miglior Attore Non Protagonista grazie alla commedia di Ben Stiller Tropic Thunder. La sua interpretazione nei panni di Kirk Lazarus, un attore australiano bianco che interpreta un personaggio afroamericano, gli ha fatto ottenere anche delle candidature al Golden Globe®, al BAFTA e allo Screen Actors Guild (SAG) Award®. Downey è stato candidato per la prima volta all’Oscar nella categoria Miglior Attore grazie al ruolo di Charlie Chaplin in Charlot, acclamato film biografico del 1992 diretto da Richard Attenborough. Per questo film ha vinto un BAFTA e un London Film Critics Award ed è stato candidato al Golden Globe.
Nei primi mesi del 2010 Downey ha vinto un Golden Globe® grazie al grande successo del 2009 Sherlock Holmes, diretto da Guy Ritchie. A dicembre 2011 Downey si è riunito con il regista Guy Ritchie e il co-protagonista Jude Law per riprendere il ruolo del leggendario investigatore nel sequel Sherlock Holmes – Gioco di Ombre.
Nell’estate del 2008 Downey è stato acclamato dalla critica e dal pubblico per la sua interpretazione di Tony Stark nel blockbuster Iron Man, diretto da Jon Favreau. Prima trasposizione del celebre personaggio Marvel, Iron Man ha incassato oltre 585 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei più grandi successi del 2008.
Downey ha interpretato nuovamente il ruolo nel fortunato sequel uscito a maggio 2010. È tornato a interpretare Stark in The Avengers di Joss Whedon (uscito a maggio 2012) che, dopo aver incassato più di 1.5 miliardi di dollari in tutto il mondo, è stato il film con il box office più alto di tutti i tempi all’epoca della sua uscita e rimane tutt’ora il sesto film con l’incasso più alto di sempre. Downey ha recitato anche nel terzo capitolo della franchise di Iron Man, Iron Man 3, diretto da Shane Black, terzo film con l’incasso più alto del 2013, e nel blockbuster estivo del 2015 Avengers: Age of Ultron. Ha poi recitato nel successo mondiale Captain America: Civil War, il film con l’incasso più alto del 2016. Downey è poi apparso in Spider-Man: Homecoming, uscito il 6 luglio 2017.
Lo scorso anno Downey ha interpretato ancora una volta Tony Stark/Iron Man nell’attesissimo film Marvel Studios Avengers: Infinity War, che ha battuto numerosi record al botteghino incassando più di 2 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Prossimamente Downey reciterà nel film Universal Pictures The Voyage of Doctor Dolittle, che ha anche prodotto tramite la compagnia Team Downey, fondata insieme a sua moglie Susan.
Oltre a essere apparso in numerosi film dell’Universo Cinematografico Marvel, Downey ha preso parte alla commedia culinaria di Jon Favreau Chef – La Ricetta Perfetta, che nel 2014 ha vinto il premio del pubblico al Tribeca Film Festival. Nello stesso anno Downey ha prodotto e interpretato The Judge, con Robert Duvall e Billy Bob Thornton, tramite la sua casa di produzione Team Downey.
La filmografia più recente di Downey comprende inoltre Parto col Folle di Todd Phillips, con Zach Galifianakis, Il Solista di Joe Wright, con Jamie Foxx, Zodiac di David Fincher, accanto a Jake Gyllenhaal, A Scanner Darkly – Un Oscuro Scrutare di Richard Linklater, con Keanu Reeves, Fur – Un Ritratto Immaginario di Diane Arbus di Steven Shainberg, con Nicole Kidman, e Kiss Kiss, Bang Bang di Shane Black, con Val Kilmer. Ha anche condiviso una candidatura al SAG Award® come membro del cast di Good Night, and Good Luck, dramma di George Clooney basato su una storia vera, e il Premio Speciale della Giuria come membro del cast di Guida per Riconoscere i Tuoi Santi, presentato nel 2006 al Sundance Film Festival.
La sua lunga filmografia include inoltre Gothika, The Singing Detective, Wonder Boys, U.S. Marshals – Caccia Senza Tregua, Complice la Notte, A Casa per le Vacanze, Riccardo III, Assassini Nati – Natural Born Killers, Conflitto d’Interessi, America Oggi, 4 Fantasmi per un Sogno, Bolle di Sapone, Air America, Uno Strano Caso, True Believer, Al Di Là Di Tutti I Limiti, La Donna Esplosiva, Firstborn e Pound, in cui ha esordito nel cinema diretto da Robert Downey Sr.
Downey ha esordito sul piccolo schermo nel 2000 entrando nel cast della serie Ally McBeal. Grazie al suo ruolo nella serie, ha vinto un Golden Globe® come Miglior Attore Non Protagonista in una Serie, Miniserie o Film Televisivo e uno Screen Actors Guild® Award come Miglior Attore in una Serie Comica. Inoltre, Downey è stato candidato all’Emmy® come Miglior Attore Non Protagonista in una Serie Comica.
CHRIS EVANS (Steve Rogers/Captain America) è diventato uno degli attori più richiesti di Hollywood sia nei blockbuster sia nei lungometraggi indipendenti, e si è dimostrato anche un regista di successo.
Lo scorso anno Evans ha ripreso il ruolo di Captain America nel film Marvel Studios Avengers: Infinity War, che ha battuto numerosi record al botteghino incassando più di 2 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Ad aprile 2017 Evans ha recitato in Gifted – Il Dono del Talento di Marc Webb accanto a Mckenna Grace, Octavia Spencer e Jenny Slate. Prossimamente lo vedremo in Knives Out, un giallo diretto da Rian Johnson, e The Red Sea Diving Resort di Gideon Raff nel ruolo di Ari, un’affascinante agente israeliano che assembla una squadra per salvare e trasportare un gruppo di etiopi di religione ebraica in Israele nel 1981.
Nel 2016 ha interpretato nuovamente il celebre personaggio Marvel Steve Rogers in Captain America: Civil War, l’attesissimo sequel del film del 2011 Captain America – Il Primo Vendicatore e del film del 2014 Captain America: The Winter Soldier. Con un incasso internazionale di oltre 1.1 miliardi di dollari, Captain America: Civil War è stato il film con l’incasso più alto nel 2016.
Evans ha esordito alla regia di un lungometraggio con Before We Go, da lui anche prodotto e interpretato, accanto ad Alice Eve e Mark Kassen. Il film è stato presentato al Toronto Film Festival nel 2014 ed è stato distribuito da RADiUS a settembre 2015. Prima della sua uscita il film ha incassato 1.53 milioni di dollari in video on demand ed è stato il primo film in home video del 2015 a piazzarsi sia nella top 5 di iTunes sia nella top 10 di Rentrak.
Nel 2015 Evans ha recitato nel film Marvel Avengers: Age of Ultron con Robert Downey Jr., Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson, Mark Ruffalo e Chris Hemsworth. Nel 2012 ha preso parte al film Marvel di grande successo The Avengers. Nel 2014 Evans ha recitato in Snowpiercer di Bong Joon-ho accanto a Octavia Spencer, Tilda Swinton, John Hurt e Ed Harris.
La sua filmografia include inoltre il dramma di Ariel Vroman The Iceman, con Michael Shannon, la commedia di Mark Mylod (S)ex List, con Anna Faris, la commedia d’azione di Edgar Wright Scott Pilgrim vs. the World con Michael Cera, The Losers di Sylvain White, con Jeffrey Dean Morgan e Zoe Saldana, Push con Dakota Fanning, La Notte Non Aspetta con Keanu Reeves e Forest Whitaker, I Fantastici 4 e Silver Surfer con Jessica Alba, Michael Chiklis e Ioan Gruffudd, e l’acclamato Sunshine di Danny Boyle. Ha recitato inoltre in L’Amore Impossibile di Fisher Hollow, Cellular, Perfect Score, Gioventù Violata e nel dramma romantico London. Evans ha esordito al cinema con la parodia del 2001 Non È un’Altra Stupida Commedia Americana.
Cresciuto nel Massachusetts, Evans ha iniziato a recitare a teatro e poi si è trasferito a New York per studiare al Lee Strasberg Institute. Recentemente Evans è stato il volto della fragranza Guilty di Gucci. Collabora come volontario con diverse fondazioni e associazioni di beneficenza come il Boston Children’s Hospital, Make-A-Wish e Concord Youth Theatre.
CHRIS HEMSWORTH (Thor) è divenuto uno degli attori più celebri e richiesti di Hollywood. Nel 2012 ha interpretato Thor nel sesto film con l’incasso più alto di tutti i tempi, The Avengers. Nel 2015 Hemsworth ha recitato nel secondo capitolo della colossale franchise degli Avengers, il film Marvel Avengers: Age of Ultron, e lo scorso anno ha interpretato nuovamente Thor nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War, che attualmente è al quarto posto nella classifica dei film con l’incasso più alto di tutti i tempi.
In estate Hemsworth sarà in Men in Black: International di F. Gary Gray, in cui interpreterà l’agente H accanto a Liam Neeson ed Emma Thompson.
Più recentemente Hemsworth ha recitato nel thriller 7 Sconosciuti a El Royale con Jeff Bridges. Ha recitato anche accanto a Michael Shannon, Michael Peña, William Fichtner e Trevante Rhodes in 12 Soldiers di Nicolai Fuglsig, che racconta la storia della prima squadra delle Forze Speciali inviata in Afghanistan dopo l’11 settembre 2001.
Ha interpretato per la prima volta il supereroe armato di martello nel grande successo del 2011 Thor, diretto da Kenneth Branagh. Hemsworth ha ripreso il ruolo in Thor: The Dark World (2013) e nel terzo capitolo, Thor: Ragnarok (2017).
Nel 2012 ha recitato nel film d’azione/avventura Biancaneve e il Cacciatore, che ha aperto al primo posto al botteghino. Nel 2016 Hemsworth ha interpretato nuovamente il cacciatore nel prequel Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio.
Nato e cresciuto in Australia, dove ha iniziato a lavorare come attore, Hemsworth ha esordito nel cinema statunitense interpretando il fondamentale ruolo di George Kirk nel blockbuster di J.J. Abrams Star Trek. La sua filmografia comprende inoltre la commedia di Paul Feig Ghostbusters, accanto a Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones; la commedia Come Ti Rovino Le Vacanze, con Ed Helms, Christina Applegate e Leslie Mann; e Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick di Ron Howard. Aveva già collaborato con Howard nel film drammatico ispirato a una storia vera Rush, in cui interpretava il celebre pilota di Formula 1 James Hunt.
Hemsworth sostiene diverse associazioni di beneficenza tra cui la Australian Childhood Foundation.
Vincitrice del Tony® e del BAFTA e candidata a quattro Golden Globe® SCARLETT JOHANSSON (Natasha Romanoff/Vedova Nera) è recentemente apparsa nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War, in cui è tornata a interpretare Vedova Nera.
Lo scorso anno ha prestato la sua voce a uno dei personaggi della commedia d’animazione in stop-motion di Wes Anderson L’Isola dei Cani.
Nel 2017 Johansson ha recitato accanto a Kate McKinnon e Zoë Kravitz nella commedia vietata ai minori Crazy Night – Festa col Morto e ha interpretato il ruolo principale del Maggiore in Ghost in the Shell.
Nel 2016 ha recitato in Captain America: Civil War, ha prestato la voce al pitone Kaa nella versione originale del lungometraggio live-action/CGI Disney diretto da Jon Favreau, Il Libro della Giungla, ha recitato nel film dei fratelli Coen Ave, Cesare! e ha dato la voce a un personaggio nella commedia/musical d’animazione Sing. La sua filmografia più recente comprende inoltre il thriller d’azione di Luc Besson Lucy, il film di fantascienza d’autore di Jonathan Glazer Under the Skin e l’acclamato film romantico/fantascientifico di Spike Jonze Lei, in cui prestava la voce al sistema operativo Samantha, ruolo che le ha fatto vincere il premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Film di Roma. È l’attrice più redditizia di tutti i tempi e del 2016: complessivamente, i suoi film hanno incassato più di 1.2 miliardi di dollari nel 2016 e 9.3 miliardi di dollari in totale.
Johansson ha ottenuto recensioni stellari e il premio Upstream come Miglior Attrice nella sezione Controcorrente al Festival del Cinema di Venezia grazie al ruolo interpretato in Lost in Translation – L’Amore Tradotto, acclamata opera seconda di Sofia Coppola, accanto a Bill Murray. Ha vinto anche un Tony® per il suo esordio a Broadway con il dramma di Arthur Miller A View from a Bridge, accanto a Liev Schreiber. Nel 2013 è tornata per la seconda volta a Broadway nel ruolo di Maggie ne La Gatta sul Tetto che Scotta.
All’età di dodici anni Johansson ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale grazie al ruolo di Grace Maclean, un’adolescente rimasta traumatizzata dopo un incidente a cavallo, nel film di Robert Redford L’Uomo che Sussurrava ai Cavalli. Successivamente ha recitato in Ghost World di Terry Zwigoff, ottenendo il premio come Miglior Attrice Non Protagonista da parte del Toronto Film Critics Circle. Johansson ha recitato anche nel dramma noir dei fratelli Coen L’Uomo che Non C’era accanto a Billy Bob Thornton e Frances McDormand.
La sua filmografia include inoltre Chef – La Ricetta Perfetta di Jon Favreau, The Avengers, Don Jon con Joseph Gordon Levitt, Hitchcock con Anthony Hopkins, La Mia Vita è uno Zoo di Cameron Crowe, il grande successo Iron Man 2, In Good Company dei fratelli Weitz, Una Canzone per Bobby Long con John Travolta, che le è valso una candidatura al Golden Globe® (la terza in due anni) e Match Point di Woody Allen, quarta candidatura al Golden Globe® in tre anni. La sua filmografia include anche La Verità è che Non Gli Piaci Abbastanza, Vicky Cristina Barcelona, L’Altra Donna del Re, The Spirit, La Ragazza con l’Orecchino di Perla con Colin Firth, The Island con Ewan McGregor, Black Dahlia di Brian DePalma, The Prestige di Christopher Nolan e Il Diario di una Tata.
La sua filmografia comprende anche la commedia di Rob Reiner Genitori Cercasi, il thriller La Giusta Causa, con Sean Connery e Laurence Fishburne, e un ruolo di svolta a soli dieci anni nell’acclamato Manny & Lo, che le ha fatto ottenere una candidatura all’Independent Spirit Award come Miglior Attrice.
Nata a New York, Johansson ha debuttato off-Broadway all’età di otto anni recitando nello spettacolo Sophistry con Ethan Hawke al Playwright’s Horizons di New York.
Il candidato all’Oscar®, al Golden Globe® e all’Emmy® MARK RUFFALO (Bruce Banner) è uno degli attori più richiesti di Hollywood e lavora con facilità sia sul palcoscenico sia sullo schermo. Ha lavorato con un variegato gruppo di registi talentuosi tra cui Ang Lee, Martin Scorsese, Michael Mann, Spike Jonze, David Fincher, Fernando Meirelles e Michel Gondry.
Lo scorso anno Ruffalo ha nuovamente interpretato il ruolo di Banner/Hulk nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War. Nel 2017 Ruffalo ha interpretato Bruce Banner/Hulk in Thor: Ragnarok e ha recitato The Price di Arthur Miller a Broadway. Ruffalo reciterà inoltre in I Know This Much Is True, una miniserie HBO in otto puntate di cui sarà anche produttore esecutivo.
Negli ultimi anni è stato candidato per tre volte all’Oscar® come miglior attore non protagonista grazie a I Ragazzi Stanno Bene di Lisa Cholodenko, Foxcatcher – Una Storia Americana di Bennett Miller e Il Caso Spotlight di Thomas McCarthy, premiato con l’Oscar® al miglior film nel 2015. Basato su una storia vera, Il Caso Spotlight seguiva l’indagine del quotidiano The Boston Globe che portò alla luce numerosi abusi sessuali avvenuti all’interno della Chiesa Cattolica: grazie all’indagine, il quotidiano vinse un premio Pulitzer di pubblico servizio nel 2003. Nel 2016 il film fu candidato a sei Oscar vincendone due (miglior film e miglior sceneggiatura originale). Il cast del film fu premiato con uno Screen Actors Guild Award® per la miglior interpretazione da parte del cast di un lungometraggio, mentre il film fu candidato al Golden Globe® come miglior film drammatico.
Nel 2015 Ruffalo ha inoltre ricevuto una nomination al Golden Globe® grazie al suo ruolo nel film Sony Pictures Classics Teneramente Folle. All’inizio del 2015 Ruffalo ha nuovamente interpretato il ruolo di Bruce Banner/Hulk in Avengers: Age of Ultron, sequel di grande successo del film Marvel The Avengers. Diretto da Joss Whedon, il film era nuovamente interpretato da Ruffalo insieme a Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Chris Evans e Robert Downey Jr.
Nel 2014 Ruffalo ha ricevuto candidature all’Oscar®, al Golden Globe®, allo Screen Actors Guild Award® e al BAFTA grazie al ruolo del compianto lottatore olimpionico David Schultz nel film drammatico di Bennett Miller Foxcatcher – Una Storia Americana. Il film è stato inoltre candidato al Golden Globe come miglior film drammatico. Ha inoltre vinto uno Screen Actors Guild® Award ed è stato candidato al Golden Globe® e all’Emmy® grazie al ruolo dell’attivista per i diritti dei gay Ned Weeks nel film HBO The Normal Heart, ispirato all’omonima pièce teatrale di Larry Kramer. Diretto da Ryan Murphy, il film era interpretato anche da Julia Roberts e Matt Bomer ed è stato candidato anche a 16 Emmy tra cui Miglior Film Televisivo. È stato anche candidato al Golden Globe per la Miglior Miniserie/Miglior Film Televisivo.
Ruffalo è stato candidato all’Oscar®, allo Screen Actors Guild® Award, al BAFTA e all’Independent Spirit Award grazie alla sua interpretazione nel film Focus Features I Ragazzi Stanno Bene, diretto da Lisa Cholodenko. Ha inoltre ottenuto un premio come Miglior Attore Non Protagonista dal New York Film Critics Circle.
Nel 2011 Ruffalo ha esordito come regista con Sympathy for Delicious, interpretato da Orlando Bloom e Laura Linney, che ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival.
Nel 2000 Ruffalo è stato acclamato dalla critica grazie al suo ruolo in Conta su di Me di Kenneth Lonergan, con Laura Linney e Matthew Broderick. Prodotto da Martin Scorsese, il film ha vinto il Gran Premio della Giuria come miglior film drammatico e il Waldo Salt Screenwriting Award al Sundance Film Festival.
La sua filmografia include anche Tentazioni Irresistibili, Now You See – I Maghi del Crimine, Shutter Island, I Giochi dei Grandi, Zodiac, The Brothers Bloom, Collateral, 30 Anni in un Secondo, Se mi Lasci ti Cancello, In The Cut, Margaret, Blindness – Cecità, Se Solo Fosse Vero, Reservation Road, Tutti gli Uomini del Re, Boston Streets, La Mia Vita Senza Me, Il Castello, Windtalkers, XX/XY, Lui, Lei e gli Altri, Cavalcando con il Diavolo, Studio 54, Safe Men, The Last Big Thing, A Fish in the Bathtub, Life/Drawing e Tutto Può Cambiare, con Keira Knightley e Hailee Steinfeld.
La passione di Ruffalo per la recitazione nasce in teatro: è stato notato per la prima volta in un allestimento off-Broadway di This Is Our Youth, vincendo un Lucille Award come Miglior Attore. Nel 2017 ha recitato a Broadway in The Price di Arthur Miller accanto a Danny DeVito. Nel 2000 ha recitato in un allestimento off-Broadway di The Moment When, una pièce scritta dal vincitore del premio Pulitzer e del Tony Award James Lapine. Ha esordito a teatro in Avenue A, rappresentato al The Cast Theater.
Autore, regista e produttore, Ruffalo ha co-sceneggiato il film indipendente The Destiny of Marty Fine, diretto da Timothy McNeil. Nel 2000 ha diretto la pièce di Timothy McNeil Margaret all’Hudson Backstage Theatre di Los Angeles. Ruffalo ha inoltre ricevuto un Dramalogue Award e un Theater World Award. Ruffalo ha esordito a Broadway nel revival di Awake and Sing! di Clifford Odets, ricevendo una nomination al Tony Award®.
Ruffalo sostiene un uso maggiore di energie rinnovabili e l’attivismo contro i cambiamenti climatici. A marzo 2011 ha co-fondato Water Defense per sensibilizzare in merito all’impatto dell’estrazione di energia sull’acqua e la salute dei cittadini. Scrive regolarmente per il Guardian e l’Huffington Post e ha ricevuto un Global Green Millennium Award per la Leadership Ambientale e un Meera Gandhi Giving Back Foundation Award. Nel 2011 Time Magazine l’ha inserito nella lista delle persone che contano e nel 2013 ha ricevuto un Big Fish Award da Riverkeeper. Ruffalo ha contribuito a inaugurare The Solutions Project nel 2012 come parte della sua missione mirata a diffondere scienza, business e cultura che possano dimostrare la praticabilità delle energie rinnovabili.
JEREMY RENNER (Clint Barton/Occhio di Falco) è un attore, musicista e produttore cinematografico americano. Nel corso di più di vent’anni Renner si è affermato come uno degli attori più versatili e rispettati di Hollywood.
Nel corso degli anni 2000 è apparso principalmente in film indipendenti come Dahmer – Il Cannibale di Milwaukee e Neo Ned. Subito dopo ha iniziato a recitare in svariati blockbuster tra cui The Hurt Locker (che gli è valso una nomination all’Oscar® come miglior attore) e The Town (che gli è valso una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista). Ha inoltre recitato in Mission: Impossible – Rogue Nation accanto a Tom Cruise e The Bourne Legacy, e ha dato origine al ruolo di Occhio di Falco nel film Marvel The Avengers.
Renner ha interpretato nuovamente il ruolo di Clint Barton/Occhio di Falco nei film Marvel Studios Avengers: Age of Ultron e Captain America: Civil War.
Più recentemente Renner è apparso sul grande schermo nel pluripremiato film Arrival con Amy Adams e nel lungometraggio acclamato dalla critica I Segreti di Wind River. Lo scorso anno ha recitato nella commedia Prendimi! e ha prestato la voce al personaggio di Swifty nel film d’animazione Arctic Justice, in uscita a novembre.
Renner sta attualmente lavorando a un album musicale.
BRIE LARSON (Carol Danvers/Captain Marvel) ha vinto un Oscar®, un Golden Globe®, uno Screen Actors Guild Award®, un BAFTA, un Critics Choice Award e un National Board of Review Award nel 2016 grazie alla straordinaria interpretazione da protagonista offerta nel film Room, diretto da Lenny Abrahamson e tratto dall’omonimo romanzo best seller di Emma Donoghue, incentrato su una giovane donna e suo figlio di cinque anni che ritrovano finalmente la libertà dopo essere stati tenuti prigionieri per anni.
Più recentemente Larson ha interpretato Carol Danvers/Captain Marvel nell’attesissimo film Captain Marvel, primo film di Marvel Studios incentrato su una supereroina, che è uscito nelle sale l’8 marzo aprendo al primo posto al box office.
Nel 2017 Larson ha recitato ne Il Castello di Vetro, basato sulla autobiografia best seller di Jeannette Walls, collaborando ancora una volta con il regista Destin Daniel Cretton. All’inizio del 2017 ha recitato nel film Warner Bros. Kong: Skull Island, diretto da Jordan Vogt-Roberts, che ha incassato 566 milioni di dollari in tutto il mondo, e nel thriller criminale prodotto da Martin Scorsese e ambientato negli anni ‘70 Free Fire, diretto da Ben Wheatley. Quest’ultimo film è stato presentato al Toronto Film Festival e al London Film Festival nel 2016.
Prossimamente sarà nel film di Cretton Just Mercy accanto a Michael B. Jordan, che arriverà nelle sale a gennaio 2020. Larson produrrà e reciterà nell’imminente serie di Amazon Studios Victoria Woodhull, incentrata sulla prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti.
Oltre a essere un’attrice, Larson è anche una sceneggiatrice e una regista. Il suo esordio alla regia, il lungometraggio Unicorn Store, è stato presentato al Toronto Film Festival nel 2017. Era anche la protagonista del film. Ha inoltre scritto e diretto un cortometraggio intitolato The Arm, che nel 2012 ha vinto il premio speciale della giuria per la miglior narrazione comica al Sundance Film Festival.
Nel 2013 Larson ha recitato in Short Term 12, che ha rappresentato la sua prima collaborazione con il regista Destin Daniel Cretton. Grazie al ruolo drammatico di Grace, la direttrice di un centro per adolescenti in difficoltà, Larson è stata premiata come miglior attrice al festival di Locarno e ai Gotham Awards ed è stata candidata al Critics Choice Award nella medesima categoria. Il Los Angeles Times l’ha decretata l’attrice più rappresentativa del SXSW Film Festival, dove il film è stato presentato in anteprima mondiale.
Larson ha lavorato con numerosi registi e attori di spicco in film importanti, tra cui Un Disastro di Ragazza di Judd Apatow, accanto alla sceneggiatrice e protagonista principale Amy Schumer, The Gambler di Rupert Wyatt, accanto a Mark Wahlberg, The Spectacular Now di James Ponsoldt, con Shailene Woodley e Miles Teller, l’esordio alla regia di Joseph Gordon-Levitt Don Jon, 21 Jump Street di Phil Lord e Chris Miller, in cui interpretava l’interesse amoroso di Jonah Hill, Rampart di Oren Moverman, nel ruolo della figlia ribelle di Woody Harrelson, Scott Pilgrim vs. the World di Edgar Wright e Lo Stravagante Mondo di Greenberg di Noah Baumbach, nel ruolo di una giovane tentatrice che flirtava con il personaggio di Ben Stiller.
Larson riceve ancora molte lodi grazie all’interpretazione della figlia ribelle e sarcastica di Toni Collette nella serie drammatica prodotta da Showtime United States of Tara, creata dalla sceneggiatrice premiata con l’Oscar® Diablo Cody a partire da un’idea originale di Steven Spielberg.
È apparsa sul palcoscenico del prestigioso Williamstown Theater Festival interpretando il ruolo di Emily in Piccola città e ha avuto un ruolo ricorrente nella serie cult di FX The League. Nata a Sacramento, Larson ha iniziato a studiare recitazione alla giovanissima età di sei anni, diventando la studentessa più giovane ad aver mai frequentato l’American Conservatory Theater di San Francisco. Larson vive attualmente a Los Angeles.
PAUL RUDD (Scott Lang/Ant-Man) torna a interpretare Ant-Man, il ruolo a cui ha dato vita per la prima volta nel film Marvel del 2015 Ant-Man e che ha interpretato nuovamente in Ant-Man and The Wasp. Ant-Man era interpretato anche da Michael Douglas ed Evangeline Lilly e ha aperto al primo posto al botteghino. Grazie all’interpretazione offerta nel film, Rudd è stato candidato al Critics’ Choice Award come Miglior Attore in un Film d’Azione e all’MTV Movie Award come Migliore Eroe. Rudd ha co-sceneggiato Ant-Man con Adam McKay, Edgar Wright e Joe Cornish e ha partecipato anche alla sceneggiatura di Ant-Man and The Wasp. Rudd ha interpretato il ruolo di Ant-Man anche nel film Marvel Captain America: Civil War, che ha incassato più di 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.
La filmografia più recente di Rudd comprende il thriller drammatico di spionaggio The Catcher Was a Spy, diretto da Ben Lewin e ambientato durante la seconda guerra mondiale, accanto a Paul Giamatti, Guy Pearce e Mark Strong, Mute di Duncan Jones, girato a Berlino con Alexander Skarsgård e Justin Theroux, e la commedia drammatica di Andrew Fleming A Modern Family accanto a Steve Coogan.
Rudd ha recitato accanto a Will Ferrell, Steve Carell e David Koechner nel film Paramount Anchorman 2 – Fotti la Notizia di Adam McKay, in cui gli attori hanno ripreso i ruoli già interpretati in Anchorman – La Leggenda di Ron Burgundy. Anchorman 2 ha incassato più di 170 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato candidato al People’s Choice Award come Miglior Film della Fine dell’Anno e anche a quattro MTV Movie Awards.
Rudd è noto anche per i ruoli interpretati in Questi Sono i 40 e Molto Incinta, entrambi diretti da Judd Apatow. Molto Incinta ha incassato più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo, ha ottenuto un People’s Choice Award e un Critic’s Choice Award come Miglior Commedia Cinematografica ed è stato inserito nella lista dei Dieci Migliori Film dell’Anno stilata dall’AFI. Inoltre, nel 2013 Questi Sono i 40 è stato candidato al Critics’ Choice Award come Miglior Commedia mentre lo stesso Rudd ha ottenuto una nomination come Miglior Attore in una Commedia.
La filmografia di Rudd comprende inoltre: Role Models (co-sceneggiatore), Nudi e Felici (produttore), Quell’Idiota di Nostro Fratello, I Love You, Man, Non Mi Scaricare, 40 Anni Vergine, Ragazze a Beverly Hills, Romeo + Giulietta di William Shakespeare, Wet Hot American Summer, Le Regole della Casa del Sidro, L’Oggetto del Mio Desiderio, They Came Together, Prince Avalanche, Admission – Matricole Dentro o Fuori, A Cena con un Cretino, Altruisti Si Diventa, Come Lo Sai, Mostri contro Alieni, The Ten – I Dieci Comandamenti Come Non Li Avete Mai Visti (produttore), Una Notte al Museo, Diggers e Il Maggiordomo del Castello, tra gli altri.
Rudd è tornato sui palcoscenici di Broadway con Grace di Craig Wright, recitando accanto a Michael Shannon, Kate Arrington e Edward Asner al Cort Theatre. Grace è stato candidato all’Outer Critics Circle Award per la Miglior Nuova Piéce rappresentata a Broadway e Rudd ha ottenuto una candidatura al Drama League Award per la Migliore Interpretazione. A teatro, ha recitato anche nell’allestimento rappresentato a Broadway di Three Days of Rain di Richard Greenberg, con Julia Roberts e Bradley Cooper, in Bash di Neil LaBute, sia a New York che a Los Angeles, e in The Shape of Things, sempre di LaBute, a Londra e New York. Ha esordito nel West End di Londra con un allestimento di Long Day’s Journey Into Night di Robin Phillips, accanto a Jessica Lange. Il suo curriculum a Broadway comprende inoltre un allestimento de La Dodicesima Notte diretto da Nicholas Hynter, rappresentato al Lincoln Center Theater e poi trasmesso come evento speciale nel programma di PBS Great Performances, e The Last Night of Ballyhoo di Alfred Uhry, premiato con il Tony Award.
Per la televisione, Rudd è stato co-sceneggiatore e co-creatore dell’acclamata serie Party Down, trasmessa su Starz. Ha inoltre acquistato la notorietà grazie al ruolo ricorrente di Mike Hannigan nella sitcom televisiva Friends. Nel 2012 Rudd ha ottenuto un Critics’ Choice Award come Miglior Guest Star in una Serie Comica grazie al suo ruolo in Parks and Recreation. Nel 2015 Rudd è tornato a interpretare il ruolo di Andy in Wet Hot American Summer di David Wain, recitando insieme al resto del cast originale in una miniserie Netflix composta da otto episodi e basata sull’omonimo film cult.
Con un curriculum variegato, vasto e profondo come i personaggi che interpreta, il candidato all’Oscar® DON CHEADLE (James Rhodes/War Machine) è uno degli attori migliori e più richiesti della sua generazione.
Cheadle continua a regalare performance potenti, non soltanto interpretando ruoli difficili ma producendo anche i progetti in cui crede.
Più recentemente Cheadle ha diretto il suo primo lungometraggio, Miles Ahead, che ha anche co-sceneggiato e prodotto. Ha anche recitato nel film, basato sulla vita del leggendario jazzista Miles Davis, accanto a Ewan McGregor. Il film, che ha chiuso il New York Film Festival a ottobre 2015, è stato rilasciato negli Stati Uniti nella primavera del 2016. Cheadle ha ricevuto una nomination al NAACP Image Award grazie al film, che nel 2017 ha vinto anche un GRAMMY® per la miglior compilation di una colonna sonora per un prodotto visivo.
Cheadle ha interpretato Marty Kaan nell’acclamata serie di Showtime House of Lies. La serie è andata avanti dal 2012 al 2016 per cinque stagioni di straordinario successo. Sia la serie che Cheadle sono stati candidati a diversi premi, tra cui quattro nomination all’Emmy, un NAACP Image Award e altre cinque candidature al NAACP Image Award, un Golden Globe® e altre due nomination al Golden Globe®, e una candidatura al SAG Award®. È stato anche produttore esecutivo della serie e regista di alcuni episodi.
A maggio Cheadle è tornato a interpretare il tenente colonnello James Rhodes, che aveva già interpretato nei film Marvel di straordinario successo Iron Man 2 (2010) e Iron Man 3 (2013) oltre che in Captain America: Civil War e Avengers: Age of Ultron. Lo scorso anno Cheadle ha indossato ancora una volta la tuta di War Machine nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War.
Cheadle è noto per le sue intense interpretazioni sul palcoscenico e sullo schermo e si è fatto notare per la prima volta affiancando Denzel Washington nel film Il Diavolo in Blu, grazie a cui ha ricevuto il premio come miglior attore non protagonista dalla Los Angeles Film Critics Association.
Nel 2014 Cheadle ha prodotto il lungometraggio St. Vincent, interpretato da Bill Murray e Naomi Watts, grazie a cui Murray ha ottenuto una nomination al Golden Globe®. Nel 2012 Cheadle è stato acclamato dalla critica per il suo ruolo in Flight di Robert Zemeckis, presentato al New York Film Festival e distribuito da Paramount Pictures. Nel 2011 Cheadle ha prodotto e interpretato Un Poliziotto da Happy Hour, presentato al Sundance Film Festival e distribuito da Sony Pictures Classics, e nel 2008 ha recitato accanto a Guy Pearce in Traitor di Overture Films, un thriller internazionale che ha anche prodotto. Nel 2007 Cheadle è stato premiato dal CineVegas Film Festival e dal Los Angeles Film Festival e ha vinto lo ShoWest Male Star of the Year Award.
La sua filmografia include inoltre Parla con Me; Crash – Contatto Fisico, vincitore dell’Oscar per il Miglior Film nel 2006, che ha anche prodotto; Hotel Rwanda, che gli ha fatto ottenere candidature all’Oscar®, al Golden Globe®, al Broadcast Film Critics Award e allo Screen Actors Guild® Award come Miglior Attore; Ocean’s Eleven – Fate il Vostro Gioco, Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen, diretti da Steven Soderbergh; Reign Over Me di Mike Binder con Adam Sandler; il film premio Oscar Traffic e Out Of Sight, entrambi diretti da Soderbergh; l’acclamato Boogie Nights – L’Altra Hollywood di Paul Thomas Anderson; Bulworth – Il Senatore; Codice: Swordfish; Mission To Mars; Rosewood di John Singleton, che gli è valso una candidatura al NAACP Image Award; The Family Man di Brett Ratner con Nicolas Cage; Colors – Colori di Guerra; Hamburger Hill: Collina 937 e i film indipendenti Manic e Things Behind The Sun.
Grazie il suo lavoro in televisione, nel 1999 Cheadle ha vinto un Golden Globe® e ottenuto una nomination all’Emmy grazie alla straordinaria interpretazione di Sammy Davis Jr. nel film HBO The Rat Pack – Da Hollywood a Washington. Nello stesso anno è stato candidato all’Emmy per il ruolo interpretato nel film HBO A Lesson Before Dying, basato sull’acclamato romanzo di Ernest J. Gaines. Sempre per HBO ha recitato in Più in Alto di Tutti di Eriq La Salle. Cheadle è noto anche grazie al ruolo del procuratore distrettuale John Littleton, interpretato per due anni nell’acclamata serie televisiva La Famiglia Brock, creata da David E. Kelley. Ha ricevuto inoltre una candidatura all’Emmy® per ER – Medici in Prima Linea ed è apparso in diversi episodi della serie Cuori al Golden Palace.
Cheadle ha anche partecipato alla serie di documentari di Showtime Years of Living Dangerously, incentrata su uno degli avvenimenti più importanti del nostro tempo: i cambiamenti climatici e l’impatto che stanno avendo sugli abitanti degli Stati Uniti e di tutto il mondo.
La serie racconta i devastanti effetti degli eventi metereologici legati al cambiamento climatico e lo sforzo di individui, comunità, società e governi per trovare una soluzione a una delle più grandi minacce che il nostro pianeta abbia mai affrontato. Gli inviati Thomas Friedman, Chris Hayes e Lesley Stahl svolgono svariati reportage attorno al globo, mentre Cheadle, Harrison Ford e Matt Damon, tra gli altri, condividono le storie di persone e luoghi colpiti dagli effetti del riscaldamento globale.
Cheadle è anche un affermato attore teatrale ed è stato il primo attore a interpretare il ruolo di Booth in Topdog/Underdog, una pièce teatrale vincitrice del Pulitzer scritta da Suzan-Lori Parks e rappresentata al New York’s Public Theatre per la regia di George C. Wolfe. Il suo curriculum teatrale comprende Leon, Lena and Lenz al Guthrie Theater di Minneapolis; Furore e Liquid Skin al Mixed Blood Theater di Minneapolis; Cimbelino al New York Shakespeare Festival; ‘Tis Pity She’s a Whore al Goodman Theater di Chicago; e Blood Knot di Athol Fugard al Complex Theater di Hollywood. He inoltre diretto Cincinnati Man all’Attic Theatre e The Trip al Friends and Artists Theater di Hollywood.
Oltre ai numerosi premi ottenuti grazie alla recitazione, nel 2004 Cheadle è stato candidato a un Grammy® per il Miglior Album Parlato grazie all’audiolibro del romanzo Fear Itself di Walter Mosley.
Cheadle è inoltre ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Ha anche prodotto il documentario Darfur Now, che racconta del genocidio avvenuto nella regione del Darfur nel Sudan occidentale, e nel 2007 è stato premiato insieme a George Clooney per il lavoro svolto a favore del Darfur. I due attori hanno condiviso un Peace Summit Award durante l’ottavo Annual World Summit of Nobel Peace Prize Laureates, tenutosi a Roma.
DANAI GURIRA (Okoye) è una drammaturga e attrice pluripremiata. Più recentemente Gurira è apparsa nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War nel ruolo di Okoye, il personaggio che aveva già interpretato nel film candidato all’Oscar® Black Panther.
Le sue opere come drammaturga comprendono In the Continuum (premiato con l’OBIE Award, l’Outer Critics Award e l’Helen Hayes Award), Eclipsed (candidato al Tony® Award come miglior piéce, premiato con il NAACP Award, vincitore di un Helen Hayes Award come miglior nuova piéce e di un Connecticut Critics Circle Award per il miglior allestimento di una piéce) e The Convert (vincitore di sei Ovation Awards e di un Los Angeles Outer Critics Award).
L’ultimo spettacolo di Gurira, Familiar, è stato rappresentato in anteprima allo Yale Rep nel 2015 e presentato al Playwrights Horizons di New York a febbraio del 2016. Ha ottenuto un Sam Norkin Award nel corso dei Drama Desk Awards del 2016, un Whiting Award e un Hodder Fellow e ha scritto spettacoli su commissione per lo Yale Rep, il Center Theatre Group, il Playwrights Horizons e il Royal Court. Attualmente sta sviluppando un pilot televisivo per HBO.
Come attrice, Gurira è apparsa nei film L’Ospite Inatteso e Mother of George e ha interpretato Isabella nell’allestimento di Measure for Measure rappresentato al National Youth Science Forum e premiato con un Equity Callaway Award. Attualmente, interpreta Michonne nella serie AMC The Walking Dead (che le ha fatto guadagnare una nomination al NAACP Image Award) e ha interpretato Afeni Shakur nel film biografico All Eyez on Me, incentrato sulla vita di Tupac Shakur.
Gurira è nata negli Stati Uniti da genitori provenienti dallo Zimbabwe ed è cresciuta nello Zimbabwe. È una degli ambasciatori della campagna ONE di Bono, nonché la fondatrice di LOGpledge.org, una campagna di sensibilizzazione incentrata sulle condizioni difficili in cui versano numerose donne e ragazze in tutto il mondo. È inoltre co-fondatrice di Almasi Arts, il cui obiettivo è fornire opportunità di lavoro ad artisti teatrali africani.
Gurira ha ottenuto un Master of Fine Arts presso la Tisch School of the Arts della New York University.
L’attrice nata in Scozia KAREN GILLAN (Nebula) ha rapidamente lasciato il segno a Hollywood dimostrandosi un giovane talento capace di recitare in commedie e in film drammatici, in blockbuster ad alto costo e in bizzarri film indipendenti, come si evince dal suo variegato curriculum.
I prossimi progetti di Gillan comprendono Stuber, una commedia d’azione su un autista Uber che viene coinvolto in un’avventura; il film d’animazione Spie Sotto Copertura, in cui presta la voce al personaggio di Eyes; e All Creatures Here Below, un dramma su una giovane coppia in fuga.
Nel 2018 Gillan ha interpretato nuovamente il memorabile ruolo di Nebula nel grandissimo successo Marvel Avengers: Infinity War. Gillan aveva interpretato per la prima volta Nebula nel film Marvel Guardiani della Galassia (2014), diretto da James Gunn, per poi riprendere il ruolo in Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017).
Lo scorso anno l’esordio alla regia di Gillan, il lungometraggio The Party’s Just Beginning che ha anche scritto e interpretato, è stato rilasciato. Girato in Scozia nella città natale di Gillan, Inverness, il film segue la storia di una ragazza di nome Liusaidh, costretta a fare i conti con il suicidio della sua migliore amica.
Nel 2017 Gillan ha interpretato l’ambito ruolo femminile principale di Martha/Ruby Roundhouse nel film Sony Jumanji – Benvenuti nella Giungla, recitando accanto a Dwayne “The Rock” Johnson. Attualmente sta girando il sequel, ancora senza titolo.
Sempre nel 2017 è apparsa accanto a Emma Watson e Tom Hanks nel film prodotto da STX The Circle, basato sul romanzo bestseller di Dave Eggers Il cerchio.
Nel 2016 Gillan è apparsa nel western sulla vendetta Nella Valle della Violenza, prodotto da Blumhouse Productions e scritto e diretto da Ti West. Nel 2015 ha avuto un cameo nel film Paramount premiato con l’Oscar® La Grande Scommessa.
Nell’autunno del 2014 Gillan ha interpretato il ruolo principale di Eliza Dooley nella nuova sitcom ABC Selfie, creata da Emily Kapnek. La sitcom era una rivisitazione in chiave moderna del classico My Fair Lady.
A maggio 2009 Gillan è stata scelta per interpretare l’iconico ruolo di Amy Pond, la compagna del Dottore, nella longeva serie televisiva britannica di fantascienza Doctor Who. Gillan ha recitato in tre stagioni della serie, vincendo svariati premi tra cui un Cosmopolitan’s Woman of the Year Award come miglior attrice nel 2010, uno SFX Award come miglior attrice, un TV Choice Award come miglior attrice e uno Scream Award come miglior attrice fantascientifica. La pluripremiata serie è ancora molto seguita in tutto il mondo e viene trasmessa su BBC America negli Stati Uniti.
La filmografia di Gillan comprende inoltre il film drammatico della BBC We’ll Take Manhattan e un ruolo da protagonista nella commedia romantica di John McKay Not Another Happy Ending. Ha inoltre preso parte al thriller di grande successo Oculus – Il Riflesso del Male, scritto e diretto da Mike Flanagan e distribuito da Relativity Media ad aprile 2014.
Gillan è figlia unica ed è cresciuta a Inverness, in Scozia: ha iniziato ad appassionarsi alla recitazione quando era molto piccola e si è unita a svariati gruppi teatrali giovanili della sua città, prendendo parte a un gran numero di spettacoli presso la Charleston Academy. Gillan ha studiato recitazione al Telford College di Edimburgo e al Performing Arts Studio Scotland, dove il celebre direttore teatrale Scott Johnston era uno dei suoi insegnanti. All’età di 18 anni si è trasferita a Londra per studiare recitazione presso la prestigiosa Italia Conti Academy of Theatre Arts. Alta un metro e 80 cm, per un breve periodo Gillan ha lavorato anche come modella mentre studiava recitazione. Vive attualmente a New York.
L’attrice premiata con l’Oscar® GWYNETH PALTROW (Pepper Potts), che nel 1998 ha ottenuto un Golden Globe®, uno Screen Actors Guild Award® e un Oscar® come miglior attrice grazie a Shakespeare in Love, è anche un’autrice e una cantante pluripremiata.
Paltrow è molto amata grazie al ruolo di Pepper Potts, l’interesse amoroso di Tony Stark/Iron Man (interpretato da Robert Downey Jr.) nei film prodotti da Marvel Studios. Ha recentemente preso parte al blockbuster Avengers: Infinity War. Ha interpretato Pepper anche in Spider-Man: Homecoming e tutti e tre i film di Iron Man.
Paltrow sta attualmente girando gli episodi di The Politician, una serie di Netflix che andrà in onda a partire dal 27 settembre.
Nel 2011 ha vinto un Emmy® come miglior attrice guest star in una serie comica grazie al ruolo della supplente Holly Holliday in Glee, mentre la canzone eseguita da Paltrow “Coming Home”, tratta dalla colonna sonora del film Country Strong, è stata candidata all’Oscar® (l’album è diventato disco di platino).
La sua filmografia comprende Proof – La Prova (grazie a cui ha ottenuto una nomination al Golden Globe®), I Tenenbaum di Wes Anderson, Il Talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella, Seven di David Fincher, Amore a Prima Svista dei fratelli Farrelly, Paradiso Perduto di Alfonso Cuarón, Emma di Douglas McGrath e Sliding Doors.
Inoltre Paltrow ha scritto due libri di cucina entrati nella classifica dei bestseller del New York Times, Appunti dalla Mia Cucina (2011) e It’s All Good (2013) che si è posizionato al primo posto. Ha inoltre scritto Spain… A Culinary Road Trip con l’acclamato chef Mario Batali dopo il loro documentario sul cibo e la cultura spagnola trasmesso su PBS Spain… on the Road Again. L’ultimo libro di cucina di Paltrow, It’s All Easy, è stato pubblicato ad aprile 2016.
Nel 2008 Paltrow ha lanciato Goop, un marchio dedicato a far sì che ogni scelta conti, in cui il cibo, lo shopping e la consapevolezza si uniscono. Goop è stato acclamato in particolare per la sua attenzione alla salute, il benessere e il cibo sano, oltre che per le sue guide turistiche che offrono una prospettiva sui luoghi migliori in cui mangiare, fare shopping e soggiornare in alcuni dei luoghi più belli al mondo, firmate dagli abitanti di quei luoghi.
L’attore candidato all’Oscar® JOSH BROLIN (Thanos) continua a interpretare ruoli complessi sia in grandi produzioni mainstream sia in film indipendenti capaci di far riflettere.
Lo scorso anno Brolin ha interpretato il complesso villain Thanos nel blockbuster Marvel Avengers: Infinity War, con un cast stellare. Ha poi interpretato Cable in Deadpool 2, con Ryan Reynolds. Ha nuovamente interpretato l’agente speciale Matt Graver in Soldado, con Benicio Del Toro nei panni dell’instabile Alejandro.
Brolin sta attualmente girando il film Warner Dune, basato sul romanzo di fantascienza di Frank Herbert e diretto da Denis Villeneuve, che uscirà a novembre 2020.
Brolin ha guidato un cast stellare nel film di Joseph Kosinski Fire Squad – Incubo di Fuoco, la vera storia dei Granite Mountain Hotshots, una squadra di pompieri che combatterono per spegnere l’incendio di Yarndell Hill a giugno 2013. Il film è stato distribuito da Columbia Pictures nel 2017.
La sua filmografia più recente comprende la commedia di Joel ed Ethan Coen Ave, Cesare! con George Clooney, Channing Tatum e Tilda Swinton; Everest accanto a Jake Gyllenhaal, Jason Clarke e John Hawkes; Sin City – Una Donna Per Cui Uccidere, diretto da Robert Rodriguez e Frank Miller; e Vizio di Forma di Paul Thomas Anderson, basato sull’omonimo romanzo giallo di Thomas Pynchon e interpretato da un cast stellare che comprendeva Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon e Owen Wilson.
Altri film di rilievo comprendono il film dei fratelli Coen Il Grinta, candidato a 10 Oscar® tra cui miglior film, e Wall Street – Il Denaro Non Dorme Mai di Oliver Stone, accanto a Shia LaBeouf e Michael Douglas. Ha ricevuto recensioni entusiastiche grazie al ruolo di George W. Bush nel biopic W., diretto da Oliver Stone.
Nel 2008 Brolin è stato candidato all’Oscar® e allo Screen Actors Guild Award® e ha ricevuto premi da parte del New York Film Critics Circle e del National Board of Review grazie al ruolo di Dan White nell’acclamato film di Gus Van Sant Milk.
L’anno precedente Brolin ha vinto uno Screen Actors Guild Award® come parte del cast d’insieme del film dei fratelli Coen Non È Un Paese Per Vecchi, che ha vinto quattro Oscar ® tra cui miglior film e miglior regia. Inoltre Brolin ha recitato nel blockbuster di Ridley Scott American Gangster ottenendo una nomination allo Screen Actors Guild Award come parte del cast di insieme.
La sua filmografia comprende inoltre Un Giorno Come Tanti, diretto da Jason Reitman; Oldboy di Spike Lee; Gangster Squad; Men in Black 3; Planet Terror, uno dei segmenti dell’acclamato film in due episodi di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez Grindhouse; Incontrerai l’Uomo dei Tuoi Sogni, accanto a Anthony Hopkins e Naomi Watts; Nella Valle di Elah; Trappola in Fondo al Mare di John Stockwell; Coastlines di Victor Nunez; il blockbuster di Paul Verhoeven L’Uomo Senza Ombra; Gli Infiltrati di Scott Silver; il thriller psicologico di Ole Bornedal Nightwatch – Il Guardiano di Notte; Il Piano Era Perfetto con Reese Witherspoon, prodotto da Mike Newell; È una Pazzia e il thriller fantascientifico di Guillermo del Toro Mimic. Brolin è stato inoltre acclamato dalla critica e dal pubblico grazie al film di David O. Russell Amori e Disastri, in cui interpretava un agente federale bisessuale all’interno di uno straordinario cast guidato da Ben Stiller. Brolin ha esordito al cinema recitando nella classica commedia d’azione I Goonies, diretta da Richard Donner e prodotta da Steven Spielberg.
In televisione Brolin ha lasciato il segno interpretando un ruolo ricorrente nella popolare serie ABC I Ragazzi della Prateria, oltre che nelle serie NBC Jack Investigatore Privato e Winnetka Road. Brolin è stato inoltre acclamato dalla critica grazie all’epica miniserie di TNT Into the West, con Beau Bridges, Gary Busey e Jessica Capshaw. Inoltre Brolin ha interpretato l’omonimo protagonista dell’acclamata serie politica/drammatica NBC Mister Sterling.
Insieme a Matt Damon, Chris Moore, Anthony Arnove e Howard Zinn, Brolin ha prodotto il documentario The People Speak, basato in parte sull’influente libro di Zinn Storia del popolo americano dal 1492 a oggi (1980). Trasmesso su History Channel nel 2009, il film esaminava i problemi dell’America con la guerra, le classi sociali, la razza e i diritti delle donne e conteneva letture da parte di Viggo Mortensen, Sean Penn e David Strathairn, tra gli altri. Brolin ha esordito alla regia nel 2008 con un cortometraggio intitolato X, che ha anche scritto e prodotto. È stato presentato in anteprima al Santa Barbara International Film Festival prima di essere proiettato in festival come il South by Southwest e l’AFI Dallas Film Festival.
TESSA THOMPSON (Valchiria) ha avuto una lunga carriera che ha preso il volo con il ruolo della protagonista femminile del film prodotto da Warner Bros. Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Creed – Nato Per Combattere, diretto dal pluripremiato regista Ryan Coogler. Il film esplorava un nuovo capitolo della storia di Rocky ed era interpretato da Michael B. Jordan e Sylvester Stallone nell’iconico ruolo di Rocky. Thompson interpretava Bianca, una cantautrice di Philadelphia che inizia una relazione con Adonis (Michael B. Jordan). Il film è uscito negli Stati Uniti il 25 novembre 2015 ed è stato acclamato dalla critica, mentre il cast ha vinto diversi premi. Il National Board of Review ha inserito Creed – Nato Per Combattere nella lista dei migliori film del 2015.
Nel 2018 Thompson ha interpretato nuovamente Bianca in Creed II, accanto a Michael B. Jordan e Sylvester Stallone, e ha recitato in Little Woods con Lily James. È inoltre apparsa in Furlough con Melissa Leo, Anna Paquin, Whoopi Goldberg e La Anthony.
Nel 2017 Thompson ha esordito nell’Universo Cinematografico Marvel in Thor: Ragnarok, diretto da Taika Waititi, interpretando il ruolo di Valchiria accanto a Chris Hemsworth e Mark Ruffalo. Successivamente Thompson ha recitato accanto a Natalie Portman nel thriller fantascientifico Annientamento, diretto da Alex Garland e prodotto da Scott Rudin.
Prossimamente Thompson reciterà in Men in Black: International accanto a Chris Hemsworth e Liam Neeson e presterà la voce a Lilli nella versione originale del film Disney Lilli e il Vagabondo.
Thompson recita inoltre nella serie drammatica HBO di grande successo Westworld – Dove Tutto È Concesso, che va in onda a partire dal 2 ottobre 2016. Descritta come un’oscura odissea sugli albori dell’intelligenza artificiale e il futuro del peccato, la serie è stata ideata da Jonathan Nolan e J.J. Abrams ed è ispirata al film del 1973 Il Mondo dei Robot, scritto e diretto da Michael Crichton. Thompson interpreta Charlotte Hale, una misteriosa e scaltra provocatrice con una prospettiva unica sul mondo di Westworld.
Nella primavera del 2016 Thompson ha fatto il suo esordio off-Broadway in un allestimento di Smart People di Lydia R. Diamond messo in scena al Second Stage Theater per la regia di Kenny Leon, recitando accanto a un cast che comprendeva anche Joshua Jackson, Mahershala Ali e Anne Son. Smart People ha iniziato a essere rappresentato in anteprima il 26 gennaio ed è poi stato rappresentato dall’11 febbraio al 6 marzo 2016.
Nel 2016 ha girato la commedia d’azione Dirty Crazy Cops, incentrata su due poliziotti corrotti del Nuovo Messico che decidono di ricattare e incastrare tutti gli sfortunati criminali che incrociano il loro cammino. Il film era interpretato anche da Theo James, Alexander Skarsgård e Michael Peña per la regia di John Michael McDonagh.
Thompson ha interpretato l’attivista per i diritti civili Diane Nash nel film prodotto da Brad Pitt e Oprah Winfrey Selma – La Strada per la Libertà. Dopo essere stato presentato all’American Film Institute Festival l’11 novembre 2014, il film è uscito nelle sale statunitensi il 9 gennaio 2015 per poi essere nuovamente distribuito il 20 marzo 2015 in onore del 50º anniversario della storica marcia. È stato candidato come miglior film e premiato per la miglior canzone originale sia ai Golden Globe® sia agli Oscar®, ed è stato candidato anche ai Golden Globe per la miglior regia e il miglior attore.
Thompson ha recitato anche nell’acclamato film del 2014 Dear White People. Diretto da Justin Simien, questo film drammatico/satirico indipendente seguiva le vite di vari studenti neri all’interno di un’università americana, ed è uscito nelle sale statunitensi il 17 ottobre 2014 dopo essere stato presentato al Sundance Film Festival nello stesso anno. Grazie al ruolo di Samantha White, Thompson ha vinto un Gotham Award come miglior attrice esordiente, oltre a ricevere una nomination come miglior attrice in un lungometraggio nel corso della 46ª edizione degli Annual NAACP Image Awards.
Nel 2010 Thompson ha interpretato Nyla/Purple nel film di Tyler Perry For Colored Girls insieme a un cast che comprendeva star di Hollywood come Janet Jackson, Whoopi Goldberg, Phylicia Rashad e Kerry Washington. Il film era incentrato su una serie di donne afroamericane, ciascuna delle quali lottava contro i propri problemi personali e conflitti come l’amore, l’abbandono, lo stupro, l’infedeltà e l’aborto.
Thompson ha dato inizio alla sua carriera professionale alla giovane età di 18 anni interpretando Giulietta in Romeo and Juliet: Antebellum New Orleans 1836, grazie a cui ha ottenuto una nomination al NAACP Image Award. Ha fatto il suo esordio cinematografico interpretando Scarlet nel film horror del 2006 Chiamata da uno Sconosciuto, remake di Quando Chiama uno Sconosciuto. Tra il 2008 e il 2009 è apparsa nei film Ballare per un Sogno, The Human Contract, Periphery, Red & Blue Marbles e Mississippi Damned, grazie a cui ha ricevuto un premio speciale della giuria come miglior attrice.
Oltre ai suoi primi ruoli teatrali e cinematografici, Thompson ha anche un’estesa carriera nel mondo della televisione. È nota principalmente grazie al ruolo ricorrente di Jackie Cook nella seconda stagione della fortunata serie adolescenziale/noir/drammatica di CW Veronica Mars.
Thompson ha inoltre interpretato Sara Freeman nella prima serie originale di BBC America, Copper, dal 2012 al 2013. La serie seguiva la storia di un immigrato irlandese che lavorava come poliziotto a New York nel 1860, ed esplorava gli effetti della Guerra Civile Americana e le differenze sociali tra l’aristocrazia newyorkese e la popolazione afroamericana.
I ruoli televisivi di Thompson comprendono inoltre Rebecca Taylor nella quarta stagione della fortunata serie drammatica/fantascientifica di NBC Heroes, Billie Ducette nella serie poliziesca di CBS Cold Case – Delitti Irrisolti, Camille nella serie medica di ABC Grey’s Anatomy e Nikki Barnes nella serie adolescenziale di CW Hidden Palms. È inoltre apparsa come guest star in serie come Life, Private Practice, Detroit 1-8-7, Rizzoli & Isles, Off the Map e 666 Park Avenue.
Attualmente, Thompson vive tra Los Angeles e New York.
BENEDICT WONG (Wong) ha interpretato numerosi ruoli negli ultimi venticinque anni, sia sul palcoscenico che sullo schermo. La sua filmografia comprende Piccoli Affari Sporchi (grazie a cui è stato candidato ai British Independent Film Awards come miglior attore non protagonista), Sunshine di Danny Boyle, Moon di Duncan Jones, Prometheus e Sopravvissuto – The Martian, entrambi diretti da Ridley Scott.
Wong è recentemente apparso in Annihilation di Alex Garland e reciterà in Gemini Man di Ang Lee. Presterà inoltre la voce al personaggio di Bull nell’imminente remake del film d’animazione Disney Lilli e il Vagabondo.
Ha interpretato per la prima volta Wong nel film Marvel Doctor Strange (2016) per poi riprendere il ruolo nello straordinario successo del 2018 Avengers: Infinity War.
La sua filmografia televisiva comprende Deadly Class, Black Mirror, Top Boy, IT Crowd, Run, The Wrong Mans e la serie Netflix Marco Polo.
A teatro, Wong ha interpretato Laerte nell’allestimento di Amleto rappresentato allo Young Vic e numerosi ruoli da protagonista acclamati dalla critica sui palcoscenici di Londra, tra cui Ai Weiwei in The Arrest of Ai Weiwei e Zhang Lin nello spettacolo premiato con l’Olivier Award Chimerica.
I FILMMAKER
ANTHONY e JOE RUSSO (Regia) hanno esordito nel mondo Marvel dirigendo il blockbuster di straordinario successo Captain America: The Winter Soldier. Dopo un opening da record nel primo week-end, il film ha incassato oltre 713 milioni di dollari in tutto il mondo. Hanno proseguito la loro collaborazione con Marvel Studios dirigendo Captain America: Civil War, che ha battuto il record con un opening da 179 milioni di dollari. Il film ha incassato 1.15 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Lo scorso anno il duo ha diretto l’attesissimo film Marvel Studios Avengers: Infinity War, che ha battuto i record di incasso al botteghino nel primo week-end e 11 giorni dopo l’uscita ha incassato 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, diventando il film ad aver raggiunto questo traguardo al botteghino nel lasso di tempo più breve. Fino a oggi il film ha registrato 2 miliardi di dollari, diventando il film Marvel Studios con l’incasso maggiore fino ad ora.
I fratelli Russo sono nati a Cleveland, Ohio, a un anno di distanza l’uno dall’altro e cresciuti nel lato occidentale della città. Si sono diplomati presso la Benedictine High School prima di imbarcarsi nelle loro carriere cinematografiche (Anthony nell’88 e Joe in nell’89).
Nel 1994 hanno utilizzato carte di credito e prestiti studenteschi per finanziare Pieces, una commedia sperimentale su un trio di fratelli dediti al crimine. Hanno girato il film a Cleveland e dintorni con l’aiuto di numerosi amici e familiari. La loro scommessa è stata ripagata nel 1997 quando il film è stato presentato allo Slamdance Festival e all’American Film Institute Festival, dove Joe ha vinto un premio come miglior attore.
La proiezione allo Slamdance ha catturato l’attenzione del cineasta Steven Soderbergh che insieme al suo socio George Clooney si è offerto di produrre il secondo film dei fratelli, la commedia criminale Welcome to Collinwood.
Kevin Reilly, che stava ricostruendo il canale FX, ha visto Welcome to Collinwood e ha offerto ai fratelli la regia dell’episodio pilota della sua nuova serie comica Lucky, ambientata a Las Vegas. Per catturare il tono surreale e tagliente della serie, Anthony e Joe hanno utilizzato molta camera a mano e uno stile da guerrilla filmmaking, creando un pilot che è stato adorato dall’industria televisiva.
Tra i fan dell’episodio vi era il celebre regista Ron Howard, co-fondatore di Imagine Entertainment, che insieme allo sceneggiatore Mitch Hurwitz stava cercando di portare l’abusata formula delle sitcom in una nuova direzione. Il talento sperimentale dei fratelli Russo rispondeva perfettamente all’esigenza di Howard che voleva far uscire il genere della sitcom dai teatri di posa.
Girando la serie Arrested Development – Ti Presento i Miei con macchine da presa HD all’avanguardia e minimizzando l’esigenza di una crew ampia e un reparto luci complesso, i Russo hanno aperto le porte a un mondo di opportunità creative, adattandosi perfettamente allo stile di scrittura rapido e tagliente di Hurwitz. La serie è stata una grande scommessa, ma è comunque riuscita a trionfare agli Emmy®: Hurwitz ha vinto il premio alla Miglior Sceneggiatura, i Russo hanno vinto il premio alla Miglior Regia e Arrested Development ha trionfato come Miglior Serie Comica. Purtroppo la serie è stata cancellata dopo sole tre stagioni, ma grazie al suo impatto innovativo è divenuta un vero e proprio cult adorato dalla critica e dal pubblico.
I fratelli Russo hanno inoltre diretto numerosi episodi pilota per diversi network, tra cui LAX, A Proposito di Brian, Carpoolers e Running Wilde. Sono stati inoltre produttori esecutivi della serie NBC Community e della serie ABC Happy Endings.
CHRISTOPHER MARKUS e STEPHEN MCFEELY (Sceneggiatura) sono i talentuosi sceneggiatori di diversi film Marvel Studios, tra cui Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War, Captain America: The Winter Soldier, Captain America – Il Primo Vendicatore e Thor: The Dark World.
Hanno inoltre scritto la sceneggiatura del controverso film criminale di Michael Bay ispirato una storia vera Pain & Gain – Muscoli e Denaro. Hanno inoltre trasportato gli spettatori nella terra di Narnia in tre avventure cinematografiche: Le Cronache di Narnia – Il Leone, la Strega e l’Armadio, grazie a cui sono stati candidati a svariati premi tra cui il Saturn, l’Hugo e l’Humanitas, Le Cronache di Narnia – Il Principe Caspian e Le Cronache di Narnia – Il Viaggio del Veliero.
Markus e McFeely scrivono insieme dal 1995. Hanno scritto la sceneggiatura originale dell’acclamato lungometraggio HBO Tu Chiamami Peter, con il premio Oscar® Geoffrey Rush, il loro primo film a essere prodotto. Il film è stato presentato in concorso al festival di Cannes nel 2004 e ha vinto numerosi premi, tra cui nove Emmy®.
Markus e McFeely hanno vinto un Emmy per la miglior sceneggiatura di una miniserie, film o speciale televisivo, oltre a uno Writers Guild Award®. Nel 2007 la loro prima sceneggiatura, You Kill Me, è stata trasformata in un film diretto da John Dahl e interpretato da Ben Kingsley, Téa Leoni e Luke Wilson.
KEVIN FEIGE (Produttore) è la forza creativa che ha guidato la realizzazione di una serie di franchise multimiliardarie e un numero senza precedenti di blockbuster cinematografici interconnessi tra loro, che formano l’Universo Cinematografico Marvel. Nel suo attuale ruolo di produttore e presidente di Marvel Studios, Feige produce in prima persona e supervisiona tutti gli aspetti creativi dei lungometraggi cinematografici di Marvel Studios: tutti i 21 film distribuiti dallo studio hanno conquistato il primo posto al botteghino fin dall’opening nelle sale, incassando complessivamente 19 miliardi di dollari in tutto il mondo. Sei tra questi film hanno superato 1 miliardo di dollari di incasso al box office internazionale.
Di recente, Feige ha ricevuto due premi per il suo lavoro come produttore: il David O. Selznick Achievement Award 2019 dalla Producers Guild of America® e l’Albert R. Broccoli Britannia Award per il contributo all’intrattenimento internazionale nel corso dei BAFTA (British Academy Film Awards).
Più recentemente Feige ha prodotto Captain Marvel, la prima franchise dell’Universo Cinematografico Marvel interamente dedicata a una supereroina. Captain Marvel è uscito nelle sale italiane il 6 marzo e in quelle americane l’8 marzo registrando un opening da 455 milioni di dollari. Dalla sua uscita il film ha incassato oltre 900 milioni di dollari.
L’estate scorsa Feige ha prodotto Ant-Man and The Wasp, che è uscito nelle sale italiane il 14 agosto 2018 e in quelle statunitensi il 6 luglio, incassando più di 622 milioni di dollari in tutto il mondo.
Il 25 aprile 2018 Avengers: Infinity War è uscito nelle sale e ha battuto numerosi record, incassando 250 milioni di dollari negli Stati Uniti e 630 milioni di dollari nel resto del mondo nel corso del week-end di apertura. Undici giorni più tardi, Avengers: Infinity War ha superato 1 miliardo di dollari di incassi in tutto il mondo, diventando il film che ha raggiunto il miliardo di dollari nel lasso di tempo più breve. Ha incassato oltre 2 miliardi di dollari al box office internazionale, diventando il film Marvel con l’incasso più alto fino a oggi.
A febbraio del 2018 Feige ha prodotto Black Panther, che ha proseguito il successo senza precedenti di Marvel. Con un opening da 202 milioni nelle sale americane, il blockbuster ha registrato il quinto maggiore incasso d’apertura di sempre finendo per registrare più di 1.3 miliardi di dollari al box office mondiale. A gennaio Black Panther ha ricevuto sette nomination all’Oscar® tra cui miglior film, vincendone tre: migliori costumi, miglior scenografia e miglior colonna sonora originale. Black Panther ha vinto anche un SAG® (Screen Actors Guild) per il miglior cast di un lungometraggio.
Nel 2017 Feige ha prodotto Thor: Ragnarok che, è uscito nelle sale italiane il 25 ottobre e in quelle statunitensi il 3 novembre, ha incassato 121 milioni di dollari negli Stati Uniti durante il week-end d’apertura e 306 milioni di dollari nel resto del mondo; Guardiani della Galassia Vol. 2 che, uscito nelle sale italiane il 25 aprile e negli Stati Uniti il 5 maggio, ha registrato un opening di 145 milioni di dollari al box office americano e ha poi incassato 863.5 milioni di dollari in tutto il mondo; e Spider-Man: Homecoming che, uscito nelle sale italiane il 6 luglio e in quelle americane il 7 luglio, ha incassato oltre 879 milioni di dollari in tutto il mondo.
Nel 2016 Feige ha lanciato un’altra franchise con Doctor Strange, ennesimo successo Marvel ad aprire al primo posto al botteghino, e ha prodotto Captain America: Civil War, il film più redditizio del 2016 in tutto il mondo. Nel 2015 ha lanciato un altro successo con la franchise di Ant-Man, con Paul Rudd, e nello stesso anno ha prodotto Avengers: Age of Ultron, che si è posizionato al quarto posto tra i film con l’incasso d’apertura più alto di sempre negli Stati Uniti. Nel 2014 Feige ha prodotto il film Marvel Guardiani della Galassia, con Chris Pratt, che ha incassato più di 773 milioni di dollari in tutto il mondo, e Captain America: The Winter Soldier, che è diventato il film con il miglior incasso d’apertura di sempre al box office americano nel mese di aprile.
Nel 2013 Feige ha prodotto i grandissimi successi Marvel Thor: The Dark World e Iron Man 3. Nel 2012 Feige ha prodotto l’acclamato The Avengers, che in tre giorni è diventato uno dei film ad aver incassato di più nelle sale americane durante il primo week-end nelle sale. All’epoca della sua uscita, il film fu il più grande successo Disney di tutti i tempi sia negli Stati Uniti sia nel resto del mondo.
Nel 2011 Feige ha prodotto e lanciato con grande successo due nuove franchise cinematografiche Marvel: Captain America – Il Primo Vendicatore, diretto da Joe Johnston e interpretato da Chris Evans, e Thor, diretto da Kenneth Branagh e interpretato da Chris Hemsworth. Nel 2010 Feige ha prodotto Iron Man 2 di Jon Favreau, con Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow.
Nell’estate del 2008 Feige ha prodotto i primi film finanziati e sviluppati interamente dai nuovi Marvel Studios: i blockbuster Iron Man, diretto da Jon Favreau, e L’Incredibile Hulk, diretto da Louis Letterier.
Dopo essere entrato a far parte di Marvel nel 2000, Feige è stato produttore esecutivo del secondo e del terzo film dedicati alla saga di Spider-Man, che complessivamente hanno incassato oltre 1.5 miliardi di dollari in tutto il mondo. Feige ha anche co-prodotto X-Men 2, il secondo capitolo del popolare franchise degli X-Men, ed è stato produttore esecutivo di X-Men – Conflitto Finale, oltre ad aver lavorato a numerosi film targati Marvel.
Dopo essersi laureato alla School of Cinematic Arts della University of Southern California, Feige ha lavorato per Lauren Shuler Donner e Richard Donner, proprietari di una compagnia associata a Warner Bros. In quel periodo Feige ha lavorato al film d’azione-avventura Vulcano – Los Angeles 1997 e alla commedia romantica di grande successo C’è Posta per Te. In seguito è stato uno dei produttori di X-Men, il film che ha contribuito a rilanciare i cinecomics.
LOUIS D’ESPOSITO (Produttore Esecutivo) è il co‐presidente di Marvel Studios. È stato produttore esecutivo dei lungometraggi di successo Iron Man, Iron Man 2, Thor, Captain America – Il Primo Vendicatore, The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Iron Man 3, Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man, Captain America: Civil War, Doctor Strange, Guardiani della Galassia, Guardiani della Galassia Vol. 2, Spider-Man: Homecoming, Thor: Ragnarok e, più recentemente, Black Panther, Avengers: Infinity War, Ant-Man and the Wasp e Captain Marvel. Sta inoltre lavorando con Kevin Feige, presidente di Marvel Studios, ai prossimi progetti Marvel, che comprendono anche Spider-Man: Far From Home.
Come co‐presidente dello studio e produttore esecutivo di tutti i film Marvel, D’Esposito gestisce gli studios e, al contempo, supervisiona ogni film dalla pre-produzione alla distribuzione.
Oltre a produrre i film targati Marvel Studios, D’Esposito ha diretto il cortometraggio Marvel Item 47, mostrato per la prima volta ai fan nel 2012 durante il Comic-Con International di San Diego e proiettato nuovamente durante il LA Shorts Fest a settembre dello stesso anno. Il progetto è stato inserito nei contenuti extra del Blu-ray di The Avengers. Dopo il successo di Item 47, D’Esposito ha diretto il secondo Marvel One-Shot, Agente Carter, con Hayley Atwell, presentato nel 2013 al San Diego Comic‐Con e acclamato sia dalla critica sia dagli appassionati. Il progetto è stato inserito nei contenuti extra del Blu-ray di Iron Man 3.
D’Esposito ha iniziato a lavorare in Marvel Studios nel 2006. Prima di Marvel, ha prodotto il grande successo del 2006 La Ricerca della Felicità, con Will Smith, Zathura – Un’Avventura Spaziale, e il film del 2003 S.W.A.T. – Squadra Speciale Anticrimine, con Samuel L. Jackson e Colin Farrell.
VICTORIA ALONSO (Produttrice Esecutiva) riveste attualmente il ruolo di Executive Vice President of Physical Production presso Marvel Studios ed è una delle poche donne a ricoprire un ruolo del genere a Hollywood. Nel corso degli anni la dedizione di Alonso all’industria cinematografica è stata ammirata e ricompensata con vari premi. Nel 2015 ha ottenuto il Muse Award for Outstanding Vision and Achievement da parte dell’organizzazione New York Women in Film & Television. È stata inoltre la prima donna a ottenere l’Harold Lloyd Award da parte della Advanced Imaging Society, un premio che viene conferito ai filmmaker che con i loro lavori e alcune specifiche innovazioni nel campo del 3D hanno portato avanti l’arte cinematografica. Nel 2017 è stata la prima donna a essere premiata con il Visionary Award ai quindicesimi Annual VES Awards grazie all’apporto fornito nel campo della narrazione attraverso gli effetti visivi.
Nata a Buenos Aires, Alonso ha dato inizio alla sua carriera nel campo degli effetti visivi (prima nel campo delle pubblicità e poi in quello dei lungometraggi) lavorando per quattro anni presso Digital Domain. Ha prodotto gli effetti visivi di numerosi lungometraggi, tra cui Le Crociate – Kingdom of Heaven di Ridley Scott, Big Fish – Le Storie di una Vita Incredibile di Tim Burton, Shrek di Andrew Adamson e il film Marvel Iron Man. Ha vinto un Visual Effects Society (VES) Award per i migliori effetti visivi di contorno in un lungometraggio grazie a Le Crociate – Kingdom of Heaven, e ha ottenuto altre due nomination condivise (migliori effetti visivi singoli, migliori effetti visivi in un lungometraggio guidato dagli effetti) per Iron Man.
Subito dopo essere entrata in Marvel in qualità di vicepresidente esecutiva degli effetti visivi e della post-produzione, Alonso è stata anche co-produttrice di Iron Man, Iron Man 2, Thor e Captain America – Il Primo Vendicatore. È passata al ruolo di produttrice esecutiva nel film del 2012 The Avengers, e da allora è stata produttrice esecutiva dei lungometraggi Marvel Iron Man 3, Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man, Guardiani della Galassia, Doctor Strange, Guardiani della Galassia Vol. 2, Spider-Man: Homecoming, Thor: Ragnarok, Black Panther, Avengers: Infinity War, Ant-Man and The Wasp e Captain Marvel.
Attualmente Alonso sta lavorando a Spider-Man: Far From Home. L’Hollywood Reporter ha inserito Alonso nelle edizioni 2017 e 2018 della classifica Women in Entertainment Power 100.
MICHAEL GRILLO (Produttore Esecutivo) ha avuto una carriera cinematografica costellata di successi come produttore, responsabile di produzione e assistente alla regia. Per Marvel Studios, Grillo è stato produttore esecutivo di Avengers: Infinity War, Ant-Man e Captain America: The Winter Soldier.
Grillo ha prodotto il film candidato all’Oscar® Turista per Caso, oltre a Effetto Blackout, Grand Canyon – Il Cuore della Città e Prossima Fermata: Paradiso. È stato inoltre produttore esecutivo di The Amazing Spiderman, The Green Hornet, The Uninvited, The Peacemaker, Wyatt Earp, Ti Amerò…Fino ad Ammazzarti e Silverado.
Grillo ha lavorato come capo del reparto di produzione cinematografica presso DreamWorks, dove ha supervisionato la realizzazione dei film The Terminal, EuroTrip, Head of State, Prova a Prendermi, The Ring ed Era Mio Padre.
Grillo ha iniziato la sua carriera come assistente alla regia e la sua filmografia comprende un’impressionante serie di film, tra cui Il Cacciatore, Il Grande Freddo, All American Boys, New York, New York, I Ragazzi del Max’s Bar, Brivido Caldo, Vertenza Inconciliabile, Nel Centro del Mirino, I Cancelli del Cielo, Non Rubare… Se Non è Strettamente Necessario, Frankenstein Junior e L’Inferno di Cristallo.
TRINH TRAN (Produttrice Esecutiva) lavora come development executive presso Marvel Studios. È stata produttrice associata di Captain America: Civil War e creative executive di Captain America: The Winter Soldier.
Tran è stata produttrice esecutiva del terzo capitolo della franchise degli Avengers, Avengers: Infinity War, che è uscito il 25 aprile 2018 nelle sale italiane e il 27 aprile 2018 in quelle statunitensi.
JON FAVREAU (Produttore Esecutivo e Happy Hogan) ha iniziato la sua carriera nell’industria cinematografica come attore, recitando nel toccante film sportivo Rudy – Il Successo di Un Sogno. È poi diventato uno sceneggiatore molto richiesto grazie all’acclamata commedia Swingers. Da allora, ha continuato a mettersi alla prova con una serie di progetti molto diversi.
Nel 2016 Favreau ha diretto e prodotto l’adattamento in live-action/CGI de Il Libro della Giungla di Walt Disney, che è stato definito dalla critica un miracolo della narrazione cinematografica guidata dalla tecnologia nonché un riuscito omaggio al classico d’animazione del 1967. Questa epica avventura ha vinto diversi premi: la squadra guidata da Favreau ha vinto un Oscar® e un BAFTA per i migliori effetti visivi, oltre a un Annie Award per i migliori personaggi animati in un prodotto in live-action. Con le voci originali di Bill Murray, Ben Kingsley, Idris Elba, Lupita Nyong’o, Scarlett Johansson, Giancarlo Esposito e Christopher Walken e l’esordiente Neel Sethi nel ruolo di Mowgli, l’unico personaggio umano del film, Il Libro della Giungla è stato un blockbuster mondiale che ha incassato 965.8 milioni di dollari in tutto il mondo.
Favreau ha fornito un contributo fondamentale alla creazione e all’espansione dell’Universo Cinematografico Marvel, dirigendo i grandi successi Iron Man e Iron Man 2 che complessivamente hanno incassato 1.3 miliardi di dollari in tutto il mondo. È stato inoltre produttore esecutivo di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, che complessivamente hanno incassato 2.9 miliardi di dollari in tutto il mondo, piazzandosi rispettivamente al terzo e al settimo posto nella lista dei film più redditizi di tutti i tempi. Più recentemente è stato produttore esecutivo di Avengers: Infinity War, che ha battuto svariati record al botteghino incassando più di 2 miliardi di dollari.
Il prossimo progetto di Favreau è il film Disney Il Re Leone, che uscirà il 19 luglio nelle sale statunitensi e il 21 agosto in quelle italiane. Diretto e prodotto da Favreau, il film è realizzato con tecniche cinematografiche all’avanguardia e vede il ritorno sul grande schermo di personaggi iconici del classico Disney del 1994, ma in una versione completamente nuova. Nella versione originale Il Re Leone sarà arricchito dalle voci di Donald Glover, Beyoncé Knowles-Carter, James Earl Jones, Chiwetel Ejiofor, Alfre Woodard, JD McCrary, Shahadi Wright Joseph, John Kani, Seth Rogen, Billy Eichner, Florence Kasumba, Eric Andre e Keegan-Michael Key.
Nel 2014 Favreau ha scritto, diretto e prodotto il grande successo indipendente Chef – La Ricetta Perfetta, in cui ha anche recitato al fianco di Sofia Vergara, Scarlett Johansson e Robert Downey Jr. Chef – La Ricetta Perfetta ha vinto svariati premi tra cui il Tribeca Audience Award per il miglior film narrativo.
Nel 2011 Favreau ha diretto e prodotto Cowboys and Aliens, con Harrison Ford e Daniel Craig. Prima di dirigere i primi due capitoli della saga di Iron Man, Favreau ha diretto il film per bambini Zathura – Un’Avventura Spaziale, con Tim Robbins, prodotto da Radar Pictures e Sony Entertainment. Nel 2003 Favreau ha diretto l’acclamata commedia natalizia Elf – Un Elfo di Nome Buddy, con Will Ferrell, prodotta da New Line Cinema. Favreau ha esordito come regista con Made – Due Imbroglioni a New York, prodotto da Artisan Entertainment, che ha anche scritto e interpretato accanto a Vince Vaughn e Sean Combs.
Come attore, Favreau ha recitato in The Wolf of Wall Street, Io Sono Tu e Una Famiglia all’Improvviso. La sua filmografia attoriale include anche L’Isola delle Coppie, I Love You, Man, Tutti Insieme Inevitabilmente, Ti odio, ti lascio, ti…, Wimbledon, Tutto Può Succedere – Something’s Gotta Give, Daredevil, Love & Sex, Le Riserve, Cose Molto Cattive e Deep Impact. Ha anche interpretato il leggendario campione dei pesi massimi Rocky Marciano nell’omonimo biopic prodotto dalla MGM. Favreau ha inoltre recitato accanto alla sua co-star di Swingers Vince Vaughn in Tempo Limite. All’interno dell’Universo Cinematografico Marvel, Favreau interpreta il personaggio di Happy Hogan, il capo della security e l’autista personale di Tony Stark (interpretato da Robert Downey Jr.), in tutti i film di Iron Man e in Spider-Man: Homecoming.
In televisione Favreau ha avuto un ruolo ricorrente in Friends ed è apparso nella serie HBO I Soprano nel ruolo di se stesso. Come se non bastasse, Favreau è stato anche showrunner, creatore, produttore e conduttore dell’acclamata serie IFC Dinner for Five, candidata all’Emmy®. È stato inoltre produttore esecutivo delle serie televisive Revolution e The Shannara Chronicles.
Favreau ha ricevuto svariati riconoscimenti, tra cui il premio alla carriera conferito dalla Visual Effects Society’ nel corso dei 16esimi VES Awards nel 2018. Nel 2016 è stato introdotto nella Home Entertainment & Digital Hall of Fame di Variety in riconoscimento del suo ruolo come pioniere e innovatore creativo nel mondo dell’intrattenimento.
Per Lucasfilm, Favreau sta producendo e scrivendo una serie in live-action di Star Wars intitolata The Mandalorian per la nuova piattaforma direct-to-consumer Disney. Non è la prima volta che Favreau si avventura nella galassia di Star Wars: infatti, aveva già interpretato dei ruoli nella serie animata Star Wars: The Clone Wars e nel film Solo: A Star Wars Story.
Di recente Favreau ha creato l’esperienza di realtà virtuale Gnomes & Goblins con Wevr e Reality One.
JAMES GUNN (Produttore Esecutivo) è il prolifico filmmaker dietro alcuni dei lungometraggi più importanti della cultura pop.
Nato e cresciuto a St. Louis nel Missouri, Gunn ha dato inizio alla sua carriera all’età di 12 anni realizzando un film di zombie con una cinepresa 8 mm e un attore, suo fratello Sean.
Trent’anni più tardi Gunn ha dato vita a quella che si è rivelata una delle franchise più memorabili dell’Universo Cinematografico Marvel, Guardiani della Galassia. Gunn ha scritto e diretto Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia Vol. 2, che complessivamente hanno incassato 1.5 miliardi di dollari al botteghino mondiale. Il primo film si piazzò al secondo posto nella classifica dei maggiori incassi del 2014 ed è rimasto ai vertici della classifica per cinque settimane consecutive, un vero proprio record nella storia Marvel che è stato eguagliato soltanto da Black Panther. La franchise ha ottenuto recensioni entusiastiche dai critici cinematografici di tutto il mondo, ha vinto un Critics’ Choice Award come miglior film d’azione ed è stato candidato a tre Oscar®, due GRAMMY®, due BAFTA, sette MTV Movie Awards e due People’s Choice Awards, oltre a ottenere molti altri riconoscimenti. Gunn è stato inoltre candidato al WGA Award per la miglior sceneggiatura non originale nel 2014.
Sapendo che la musica gioca un ruolo fondamentale in un film, Gunn ha personalmente scelto ogni canzone inclusa nelle colonne sonore dei film di Guardiani della Galassia. Gli album — “Awesome Mix Vol. 1” e “Awesome Mix Vol. 2”, che contenevano canzoni pop degli anni ‘60 e ‘70 — sono stati molto apprezzati dalla critica che li ha descritti come dei personaggi secondari dei film. “Awesome Mix Vol. 1” è stata la prima colonna sonora composta esclusivamente da brani del passato a raggiungere il primo posto nelle classifiche di Billboard. “Awesome Mix Vol. 1” è stato certificato disco di platino mentre “Awesome Mix Vol. 2” si è piazzato all’ottavo posto nella lista degli album più venduti negli Stati Uniti con 600.000 copie vendute ed è stato certificato disco di platino dalla Recording Industry Association of America.
I film sono arricchiti da un cast stellare che include Chris Pratt, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel, Dave Bautista, Glenn Close e Benicio Del Toro e vedono inoltre la presenza del fratello di Gunn, Sean, che interpreta Kraglin e presta le proprie movenze a Rocket sul set. Gunn sta attualmente scrivendo il terzo capitolo di Guardiani della Galassia, di cui sarà anche il regista.
Con The H Collective, Gunn sta attualmente producendo un horror senza titolo con Elizabeth Banks. La trama non è stata ancora svelata.
Inoltre, Gunn ha scritto e prodotto il lungometraggio horror The Belko Experiment. Interpretato da John Gallagher Jr., Tony Goldwyn, Sean Gunn e Adria Arjona, il film è un thriller terrificante, provocatorio e talvolta spassoso che pone la domanda: come si fa a sopravvivere nell’ambiente lavorativo? È stato presentato al Toronto International Film Festival nel 2016 nella rassegna Midnight Madness ed è stato immediatamente acquistato da BH Tilt (una divisione di Blumhouse) e Orion.
L’amore di Gunn per la commedia e l’horror ha dato vita al film horror umoristico Slither, distribuito da Universal nel 2006 e interpretato da Nathan Fillion ed Elizabeth Banks. Gunn ha scritto il film, che rappresenta anche il suo esordio alla regia di un lungometraggio. Su Rotten Tomatoes, Slither è uno dei 10 horror meglio recensiti di sempre. È stato decretato il miglior film horror del 2006 da Rue Morgue Magazine, e Gunn ha vinto un Saturn Award e un Fangoria Chainsaw Award grazie al suo lavoro nel film.
Gunn ha anche diretto il lungometraggio indipendente Super – Attento Crimine!!!, con Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler e Kevin Bacon. Il film racconta l’oscura e comica storia di un uomo disturbato che si traveste da supereroe per proteggere la sua ex moglie dal nuovo fidanzato, uno spacciatore di droga. Super è stato presentato in concorso al Toronto Film Festival, è stato acquistato da IFC Films ed è divenuto il film on demand più venduto nella storia di IFC.
Nel 2002 Gunn ha scritto il film in live-action di Scooby-Doo, che ha incassato più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 2004 è stato il primo sceneggiatore della storia del cinema ad aver scritto due film che si sono piazzati al primo posto al botteghino a una settimana di distanza l’uno dall’altro: L’Alba dei Morti Viventi, acclamata rivisitazione di Zombi uscita nelle sale statunitensi il 19 marzo 2004, e Scooby-Doo 2 – Mostri Scatenati, uscito nelle sale statunitensi il 26 marzo 2004.
Gunn ha iniziato a lavorare nell’industria cinematografica nel periodo in cui frequentava la Columbia University. Ha ottenuto un lavoro part-time come archivista presso la nota casa di produzione di B-movies Troma Entertainment, dove invece di svolgere il lavoro per cui era stato assunto fu pagato 150 dollari per scrivere la sceneggiatura del lungometraggio Tromeo & Juliet. Nel 1997 Tromeo è diventato un cult ed è stato proiettato in svariati cinema attorno al globo. Ha avuto molto successo in svariate proiezioni di mezzanotte a Los Angeles rimanendo in programmazione per un anno.
Gunn ha abbandonato lo studio Troma per scrivere il lungometraggio del 2000 The Specials, che seguiva un gruppo di supereroi nella loro giornata libera. Gunn ha anche recitato nel film insieme a Rob Lowe, Thomas Haden Church e Jamie Kennedy. Nello stesso anno Bloomsbury Press ha pubblicato l’acclamato romanzo di Gunn The Toy Collector, la storia di un inserviente ospedaliero che spaccia droga per finanziare la propria collezione di giocattoli, nei confronti di cui ha una dipendenza sempre più grave.
Insieme a Lloyd Kaufman, Gunn ha scritto il libro autobiografico All I Need to Know About Filmmaking I Learned from the Toxic Avenger, che attualmente è giunto alla quinta ristampa.
Nel 2012 Gunn ha rilasciato con Suda 51 e Warner Bros. il suo primo videogioco, Lollipop Chainsaw, per Xbox e PlayStation 3. Nel 2008 ha creato il primo contenuto originale di Xbox Live producendo sette show comici diretti da registi horror e creandone uno in prima persona, Sparky & Mikaela. Gunn ha presentato inoltre il reality show Scream Queens per VH1.
Gunn vive a Los Angeles con il suo cane Dr. Wesely Von Spears e la sua gatta Emily Monster.
Il compianto STAN LEE (Produttore Esecutivo) è stato il fondatore di POW! Entertainment, di cui è stato presidente e capo del reparto creativo fin dalla sua creazione. Noto a milioni di persone grazie ai suoi supereroi, che hanno lanciato la Marvel nell’olimpo dell’industria del fumetto, Stan Lee ha co-ideato personaggi come Spider-Man, l’Incredibile Hulk, gli X-Men, i Fantastici Quattro, Iron Man, Daredevil, Silver Surfer e Doctor Strange.
Presidente emerito di Marvel Media, Lee ha iniziato a lavorare come editore dei Marvel Comics nel 1972. È considerato la forza creativa che ha condotto Marvel in prima linea nell’industria del fumetto. Nel 1977 ha concesso per la prima volta a diversi quotidiani la striscia a fumetti di Spider-Man, che è diventata in breve tempo la striscia a fumetti più di successo di sempre e compare attualmente in oltre 500 quotidiani in tutto il mondo: si tratta della striscia di supereroi più longeva di sempre.
Da giugno 2001 fino alla creazione ufficiale di POW!, avvenuta a novembre dello stesso anno, Lee ha lavorato per creare le proprietà intellettuali della compagnia, dando inizio a diversi progetti.
TRENT OPALOCH (Direttore della Fotografia) è diventato uno dei direttori della fotografia più richiesti del momento grazie all’acclamato District 9. Il film è stato candidato a quattro Oscar® tra cui Miglior Film. Ha poi diretto la fotografia del film di fantascienza di grande successo Elysium, con Matt Damon e Jodie Foster.
Più recentemente Opaloch ha diretto la fotografia dei film Marvel Studios Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War e Captain America: The Winter Soldier e del thriller d’azione Sony Humandroid, con Hugh Jackman e Sigourney Weaver.
Opaloch ha dato inizio alla sua carriera come direttore della fotografia lavorando nel mondo dei cortometraggi.
CHARLES WOOD (Scenografo) ha dato inizio alla sua carriera cinematografica nel 1991 come progettista concettuale di effetti visivi, lavorando a film come Il Fuggitivo e Trappola in Alto Mare, entrambi di Andrew Davis, L’Armata delle Tenebre di Sam Raimi, e Fearless – Senza Paura di Peter Weir.
In seguito è passato al lavoro di scenografo, lavorando sia a grandi produzioni sia a film indipendenti. La sua filmografia più recente comprende i film Marvel Studios Avengers: Infinity War, Doctor Strange, Avengers: Age of Ultron, Guardiani della Galassia e Thor: The Dark World, La Furia dei Titani di Jonathan Liebesman, A-Team di Joe Carnahan, Tutti Pazzi per l’Oro di Andy Tennant, Amazing Grace di Michael Apted e Giovani Aquile di Tony Bill.
I suoi lavori precedenti includono Laws of Attraction – Matrimonio in Appello di Peter Howitt, The Italian Job di F. Gary Gray e La Vendetta di Carter di Stephen Kay.
Wood è stato candidato all’Emmy® nel 2000 per il film televisivo Geppetto e al Satellite Award nel 2007 per Amazing Grace.
JEFFREY FORD, ACE (Montatore) è nato a Novato, in California, e ha frequentato la University of Southern California School of Cinema-Television.
Ha dato inizio alla sua carriera cinematografica nel 1994 lavorando come assistente montatore di Little Odessa, il primo lungometraggio di James Gray. Ha poi lavorato come assistente montatore in diversi lungometraggi tra cui il film candidato all’Oscar® Qualcosa È Cambiato, assistendo il montatore Richard Marks e il regista James L. Brooks.
Ford ha esordito come montatore in The Yards, nuovamente diretto da James Gray, presentato in Concorso al Festival di Cannes nel 2000. Ha curato il montaggio di Teddy Bears’ Picnic, diretto da Harry Shearer, One Hour Photo di Mark Romanek (ottenendo una candidatura al Satellite Award per il Miglior Montaggio), Nascosto nel Buio di John Polson, La Neve nel Cuore di Thomas Bezucha (ottenendo una candidatura all’Eddie) e La Notte Non Aspetta di David Ayer. Ha inoltre montato L’Inventore di Favole e Breach – L’Infiltrato per il regista Billy Ray.
Più recentemente Ford ha montato i film Marvel Studios Avengers: Infinity War, Doctor Strange, Captain America: Civil War, Avengers: Age of Ultron, Captain America: The Winter Soldier, Iron Man 3, The Avengers e Captain America – Il Primo Vendicatore. Ha inoltre montato Monte Carlo, il film Universal Pictures Public Enemies – Nemico Pubblico, il film Fox Searchlight Crazy Heart e il film indipendente di Shane Dax Taylor Bloodworth.
MATTHEW SCHMIDT (Montatore) è nato ad Asmara, in Etiopia, nel 1971. Ha dato inizio alla sua carriera nel 1989 lavorando come assistente di produzione sul set di Giorni di Tuono, diretto da Tony Scott. Schmidt ha poi studiato cinema presso la Augusta University in Georgia e nel 1996 ha lavorato come assistente al montaggio di Contact di Robert Zemeckis.
Nel corso degli ultimi vent’anni ha lavorato come assistente al montaggio in più di quindici film, tra cui Delitto Perfetto, Io, Robot, Defiance – I Giorni del Coraggio e il film Marvel The Avengers.
Ha lavorato per la prima volta come montatore di un film Marvel in Captain America: The Winter Soldier di Joe e Anthony Russo insieme a Jeffrey Ford, ACE. Più recentemente ha lavorato di nuovo insieme a Ford come montatore dei film Marvel Studios Avengers: Infinity War e Captain America: Civil War, ed è stato montatore associato di Avengers: Age of Ultron, diretto da Joss Whedon, insieme a Ford e Lisa Lassek.
Schmidt vive a Los Angeles con sua moglie e le sue due figlie.
JUDIANNA MAKOVSKY (Costumista) è stata candidata a tre Oscar® grazie al lavoro svolto nei film Seabiscuit – Un Mito Senza Tempo, Pleasantville e Harry Potter e la Pietra Filosofale, che le è valso anche una nomination al BAFTA.
Makovsky ha avuto una straordinaria carriera e ha lavorato come costumista a più di trenta film, tra cui Avengers: Infinity War, Guardiani della Galassia Vol. 2, Captain America: Civil War, Captain America: The Winter Soldier, Earth to Echo, Hunger Games, Trespass, L’Ultimo Dominatore dell’Aria, Il Mistero delle Pagine Perdute, Mr. Brooks, X-Men – Conflitto Finale, Il Mistero dei Templari, La Leggenda di Bagger Vance, Gioco D’Amore, Gloria, Amori & Incantesimi, Paradiso Perduto, L’Avvocato del Diavolo, Lolita (1997), L’Albatross – Oltre la Tempesta, Lo Specialista, C’Eravamo Tanto Odiati, Sei Gradi di Separazione, Il Mistero Von Bulow, Lost Angels e Big.
DAN DELEEUW (Visual Effects Supervisor) collabora ancora una volta con i fratelli Russo dopo essere stato visual effects supervisor di Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War e Captain America: The Winter Soldier. DeLeeuw è stato candidato a due Oscar® grazie al lavoro svolto nel recente Avengers: Infinity War e nel film del 2015 Captain America: The Winter Soldier.
DeLeeuw è stato visual effects supervisor dei film Una Notte al Museo 2 – La Fuga, Una Notte al Museo, The Skeleton Key, Elektra, Garfield – Il Film, Il Regno del Fuoco e La Carica dei 102 – Un Nuovo Colpo di Coda. È stato inoltre visual effects supervisor della seconda unità in Iron Man 3.
In precedenza, DeLeeuw ha lavorato come digital effects supervisor in L’Uomo Bicentenario, Armageddon – Giudizio Finale, Deep Rising – Presenze dal Profondo, The Rock e Allarme Rosso.
ALAN SILVESTRI (Musiche) ha scritto le musiche di alcuni dei film più acclamati e di successo nella storia di Hollywood, ottenendo due nomination all’Oscar®, due candidature al Golden Globe®, due Emmy®, tre GRAMMY® e altre cinque nomination al GRAMMY nel corso di una carriera da compositore che va avanti da decenni.
Silvestri ha ottenuto tutte le sue nomination all’Oscar® e al Golden Globe® grazie al lavoro svolto nei film di Robert Zemeckis: ha ottenuto le prime nomination grazie all’indimenticabile colonna sonora del lungometraggio premiato con l’Oscar al miglior film Forrest Gump, grazie a cui ha ricevuto anche una nomination al GRAMMY®; e le seconde per Polar Express nella categoria miglior canzone originale per il brano “Believe”. Ha vinto anche il suo terzo GRAMMY grazie a “Believe”.
Ha dato inizio alla sua lunga collaborazione con Zemeckis scrivendo le musiche del film di grande successo All’Inseguimento della Pietra Verde e ha continuato a lavorare con il regista nella trilogia blockbuster di Ritorno al Futuro, ottenendo due nomination al GRAMMY® nelle categorie miglior album di una colonna sonora e miglior composizione strumentale; Chi Ha Incastrato Roger Rabbit, grazie a cui ha ricevuto altre due nomination al GRAMMY nelle stesse categorie; La Morte Ti Fa Bella; Contact; Le Verità Nascoste; Cast Away, vincendo un altro GRAMMY per la miglior composizione strumentale; Polar Express; La Leggenda di Beowulf; A Christmas Carol; Flight; The Walk e Allied – Un’Ombra Nascosta.
In tutto, ha composto le colonne sonore per più di 100 lungometraggi appartenenti a qualsiasi genere immaginabile, tra cui i film di Una Notte al Museo; I Croods; il film Marvel The Avengers; Captain America – Il Primo Vendicatore; Van Helsing; Stuart Little – Un Topolino in Gamba e Stuart Little 2; La Mummia – Il Ritorno; The Mexican – Amore Senza la Sicura; What Women Want –Quello che le Donne Vogliono; Amori & Incantesimi; Genitori in Trappola; Due Irresistibili Brontoloni e il sequel That’s amore – Due Improbabili Seduttori; Il Padre della Sposa e Il Padre della Sposa 2; Pronti a Morire; Guardia del Corpo, grazie a cui ha vinto il suo primo GRAMMY® per il miglior album di una colonna sonora; The Abyss; Avengers: Infinity War e Predator, soltanto per citarne alcuni.
Grazie al suo lavoro in campo televisivo, nel 2014 Silvestri ha vinto due Emmy® nelle categorie miglior composizione musicale e miglior tema dei titoli di testa grazie alle musiche scritte per Cosmos: Odissea nello Spazio.
Nato a New York e cresciuto a Teaneck, nel New Jersey, Silvestri ha trascorso due anni al Berklee College of Music di Boston prima di arrivare a Hollywood. Ha dato inizio alla sua carriera come compositore scrivendo le musiche del film del 1972 La Gang dei Doberman e del sequel Supercolpo dei Cinque Doberman d’Oro.
DAVE JORDAN (Supervisore Musicale) è il fondatore, amministratore delegato e direttore creativo di Format Entertainment.
Jordan ha dato inizio alla sua carriera nel mondo dell’industria discografica, ma è presto diventato uno dei supervisori musicali cinematografici più richiesti di Hollywood. La filmografia di Jordan come supervisore musicale comprende alcuni dei film e delle franchise più fortunati del mondo, tra cui Black Panther, Thor, Spider-Man, Guardiani della Galassia, Iron Man, Avengers, Transformers e molti altri.
Nel 2001 Jordan ha fondato Format Entertainment, una società collaborativa formata da un gruppo di supervisori musicali che condividono idee, esperienze e risorse. Il successo di questo modello aziendale ha permesso a Format di crescere ed evolversi nella più grande squadra di supervisori musicali cinematografici e televisivi dell’industria hollywoodiana. La lista dei clienti di Format comprende alcuni dei nomi più illustri e riconoscibili nel campo dell’intrattenimento, della comunicazione, della pubblicità e dei beni di consumo, tra cui Marvel Studios, Warner Consumer Products e Mattel. Format si è inoltre occupata della supervisione musicale di successi come Captain America: Civil War, Straight Outta Compton ed Empire, e di numerose campagne pubblicitarie per Barbie e D.C. Super Hero Girls.
Gli sforzi di Format nel campo della supervisione musicale hanno prodotto numerosi album che si sono piazzati in cima alle classifiche di Billboard, come le colonne sonore di Guardiani della Galassia, Empire e Pitch Perfect, che hanno conquistato il primo posto. Recentemente, le colonne sonore prodotte da Format hanno occupato ben quattro posti nella Top Five di Billboard, un numero da record. Format ha vinto svariati Guild of Music Supervisor Award, è stata candidata a numerosi Grammy® ed Emmy® e ha vinto ben due American Music Award per la Miglior Colonna Sonora (Pitch Perfect e Alvin Superstar).
Notando una mancanza all’interno dell’industria Jordan ha deciso di sfruttarla a suo favore, incorporando un business di creazione musicale all’interno di Format. Grazie a questo business sta firmando contratti con nuovi ed elettrizzanti talenti, ma allo stesso tempo continua a offrire un’esperienza armoniosa ed efficiente al mondo del cinema, della televisione e dei brand, supervisionando le musiche di serie televisive come Better Call Saul, Girls e Le Regole del Delitto Perfetto, e di campagne pubblicitarie per marchi come BMW, Procter & Gamble e McDonald’s.
Jordan e diversi membri del team Format fanno parte del Board of Governors per il comitato dei Grammy® a Los Angeles e contribuiscono a creare programmi di sostegno, educazione e servizi umani per migliorare le condizioni culturali e la qualità di vita della musica e dei musicisti.