Sinossi
Bel Ami racconta la storia dell’ascesa di Georges Duroy (Robert Pattinson), giovane arrampicatore sociale che nella Parigi di fine Ottocento riesce a farsi strada nei salotti dell’alta società francese deciso ad abbandonare la sua condizione di estrema povertà.
Utilizzando le sue doti e il suo potere di seduzione passa dall’abbraccio di una prostituta a relazioni appassionate con donne ricche e belle, in una società in cui la politica e il mondo dell’informazione sono in competizione, mentre il sesso è potere e la celebrità un’ossessione.
Tratto dall’omonimo romanzo di Guy de Maupassant, tra gli interpreti del film, oltre Robert Pattinson, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas e Christina Ricci. Il film è diretto da Declan Donnellan e Nick Ormerod.
La produzione
“Parla di un giovane bellissimo, che scopre di avere qualcosa da vendere”, dichiara uno dei due registi, Declan Donnellan, descrivendo l’antieroe di Bel Ami Georges Duroy. Donnellan prosegue sostenendo che “lui seduce delle donne potenti dell’alta società francese, che hanno dei legami con l’industria del giornalismo. Sfrutta il sesso e la loro enorme attrazione nei suoi confronti per arrivare in vetta. E’ un mondo senza scrupoli e alla fine lui raggiunge il suo obiettivo. Insomma, non paga le conseguenze delle sue azioni”.
Bel Ami è tratto dall’omonimo romanzo del 1885 di Guy de Maupassant. La sceneggiatrice Rachel Bennette spiega le origini del progetto. “Ho lavorato diverso tempo fa con Uberto Pasolini, il produttore. Ci siamo mantenuti in contatto e un giorno lui è venuto da me, dicendomi ‘cosa ne pensi di portare sullo schermo Bel Ami?’. Io ho risposto ‘Sì, grazie’!”.
I due registi, Declan Donnellan e Nick Ormerod, sono stati coinvolti fin dalle fasi iniziali del progetto. Bel Ami rappresenta il loro esordio al cinema, visto che entrambi hanno lavorato in teatro per 30 anni, fondando l’innovativa compagnia Cheek by Jowl, di cui ora sono responsabili artistici. Loro sono sempre stati appassionati di cinema. Come spiega Donnellan: “Siamo dei fanatici di film. Da tanto tempo, volevamo fare una pellicola, ma era difficile trovare l’occasione giusta. Desideravamo realizzare un film e siamo molto grati di aver ricevuto questa opportunità”.
Nonostante i due registi provengano da un ambiente diverso, Rachel Bennette spiega che, dopo aver iniziato a discutere circa tre anni prima che iniziassero le riprese, il sistema di lavoro è risultato molto tradizionale. Lei sostiene che “avevano ovviamente delle cose che amavano del libro e un approccio a cui erano molto interessati. Quindi, è stato un processo di sviluppo molto regolare. Ci siamo incontrati di tanto in tanto – loro erano impegnati con il teatro – e quando avevano del tempo libero tornavano al libro, avevamo un’altra conversazione e io realizzavo una nuova versione della sceneggiatura”.
Il romanzo originale
Parlando del romanzo originale, entrambi i registi sostengono di aver sempre amato Bel Ami, tanto da pensare di portarlo in teatro prima di essere contattati da Uberto Pasolini. Donnellan spiega che “ho letto per la prima volta una versione tradotta di Bel Ami a scuola, quando avevo 18 anni. Era veramente scioccante e rimane tale ancora oggi”.
“E’ una storia sovversiva, in cui Guy de Maupassant raggiunge l’apice in quanto a cattiveria e ironia”, prosegue Donnellan, che sostiene che queste tematiche siano ancora molto attuali. “E’ molto ironico nei confronti dei media. L’altro aspetto curioso della storia è che possiamo trovarci diversi riferimenti moderni. Parla della manipolazione dei media; un governo che invade illegalmente un Paese arabo per le sue risorse naturali e che mente al popolo; il modo in cui i media sono complici o meno; il sesso; la celebrità; e anche di come qualcuno può arrivare in vetta con pochissimo talento”.
Ormerod afferma che l’attualità della pellicola aiuterà le persone a trovare un legame con la pellicola, nonostante l’epoca diversa: “è tutto chiarissimo, quasi come se fosse accaduto ieri”.
“L’intero mondo delle celebrità è decisamente interessante”, prosegue Donnellan. “Le persone ritengono che qualcuno che raggiunge la vetta con pochissimo talento sia un’idea moderna. E’ esattamente questo. Georges ha un enorme desiderio di arrivare in cima e questo è il suo vero talento. Sono tematiche decisamente moderne. Questo era una degli aspetti interessanti nel portare sullo schermo la storia. E’ ambientato nella Parigi di fine Ottocento, ma potremmo anche trasferirlo ai giorni nostri senza dover fare grandi modifiche”.
Rachel Bennette spiega come ha lavorato all’adattamento di un racconto dark come questo. “Ritengo che Maupassant sia un grande autore realista, per nulla interessato alle fiabe o al moralismo. Semplicemente, vuole mostrarci un quadro della società corrotta in cui viveva”. Tuttavia, prosegue la sceneggiatrice, “allo stesso tempo, il libro è molto onesto sugli esseri umani e sul modo in cui si comportano: non c’è ipocrisia nella narrazione, così come non vengono minimizzate le difficoltà della vita”.
“Maupassant ha scritto il libro mentre soffriva di sifilide, quindi in quel momento vedeva la morte in faccia– nonostante poi sia deceduto otto anni più tardi – ma sapeva che stava arrivando”, nota la Bennette. “Credo che il libro sia pieno di questi estremi, la paura della morte e la sensazione che la vita sia brutale e piena di energia proprio per questo. Ma allo stesso modo, c’è questa grande passione per la vita, quindi non ci potrebbe essere una cosa senza l’altra. Credo che l’oscurità sia un elemento essenziale nella vitalità presente nel libro”. Forse, il fatto che lo sceneggiatore stesse affrontando la sua mortalità, contribuisce a rendere la storia così torrida e piena di sesso.
Per la sceneggiatrice, le sfide nell’adattare il libro erano tante, come spiega lei stessa. “C’era la complessità della storia e il fatto che la spinta maggiore per il personaggio di Georges fosse il desiderio di ottenere maggior potere e denaro, così come una migliore posizione sociale, di per sé non certo delle idee emozionanti. Non riusciamo a provare delle emozioni per qualcuno che vuole essere ricco e potente, a differenza di quanto avviene vedendo due persone che si innamorano. In quel caso, il pubblico avverte subito un legame emotivo. Per prima cosa, bisogna capire che, nel personaggio di Georges, questa spinta ambiziosa non è un desiderio nichilistico di accumulare e consumare, ma una rappresentazione maggiore del suo appetito per la vita, il desiderio di viverla al massimo prima che la morte arrivi a prenderlo. Insomma, bisogna ricordarsi questa cosa e anche collocare tutti gli elementi della storia – come l’ambizione, la carriera e l’ascesa al potere – in un contesto emotivo, in modo da far capire qual è il suo rapporto con questi aspetti della vita”.
La Bennette prosegue spiegando come il rapporto di Georges con Madeleine fornisca un senso più ampio alla storia. “I suoi sentimenti verso Madeleine e il suo rapporto con lei, hanno anche a che fare con la politica, quindi tutte queste storie sono integrate in un quadro più emozionante, in modo che lo spettatore si appassioni. Così, la storia può correre e non hai il tempo di preoccuparti per nessuno, perché bisogna andare da A a B. Insomma, bisognava capire quando raccontare la storia in maniera forte, con delle immagini, dei salti temporali o degli stacchi di montaggio importanti; e quando invece puoi passare più tempo con i personaggi, consentire loro di parlare con gli altri e far sì che queste sequenze abbiano un maggiore peso emotivo”.
Rachel Bennette descrive il modo in cui Ormerod e Donnellan, grazie alla loro formazione teatrale, l’hanno aiutata quando lei ha dovuto affrontare gli aspetti più complessi della storia. La sceneggiatrice spiega che “loro sono bravissimi nei coup de théâtre coraggiosi e forti. Da una parte, ritenevo che i dettagli rendessero vivo il libro, quindi mi ponevo sempre il dubbio se fossero troppi o insufficienti. Come trovare il giusto equilibrio quando affronti i dettagli e quando invece sei impegnato negli aspetti più importanti? Il libro è scritto in maniera molto dettagliata, ma è anche coraggioso, quindi è lo stesso romanzo a contenere entrambi questi elementi”.
Georges ‘Bel Ami’ Duroy
Il personaggio centrale di Georges era complesso e affascinante per Rachel Bennette, come spiega lei stessa. “Georges è un personaggio sfaccettato, cosa che lo rende molto interessante. Per certi aspetti, è enigmatico e non un personaggio classico”.
“Non lavora, ma ottiene tutto quello che vuole. E’ questo aspetto di Georges Duroy che fa impazzire il pubblico”, sostiene la Donnellan. “Lui raggiunge i suoi obiettivi senza fare sforzi e noi dobbiamo accettarlo. Georges ha un talento che lo porta in vetta ed è un uomo d’affari con un bene da vendere. Un altro aspetto interessante è il fatto di essere vuoto. Le persone possono proiettare le loro idee in lui, un’altra ragione per cui ha successo”.
La sceneggiatrice conclude dicendo: “trovo che Georges sia molto affascinante, anche se non mi piace sempre. C’è qualcosa di notevole nella sua audacia, nel coraggio e nel rifiuto assoluto di farsi imporre quello che deve fare. E’ una cosa affascinante, lui possiede una sorta di coraggio folle”.
Georges ‘Bel Ami’ Duroy
Il personaggio centrale di Georges era complesso e affascinante per Rachel Bennette, come spiega lei stessa. “Georges è un personaggio sfaccettato, cosa che lo rende molto interessante. Per certi aspetti, è enigmatico e non un personaggio classico”.
“Non lavora, ma ottiene tutto quello che vuole. E’ questo aspetto di Georges Duroy che fa impazzire il pubblico”, sostiene la Donnellan. “Lui raggiunge i suoi obiettivi senza fare sforzi e noi dobbiamo accettarlo. Georges ha un talento che lo porta in vetta ed è un uomo d’affari con un bene da vendere. Un altro aspetto interessante è il fatto di essere vuoto. Le persone possono proiettare le loro idee in lui, un’altra ragione per cui ha successo”.
La sceneggiatrice conclude dicendo: “trovo che Georges sia molto affascinante, anche se non mi piace sempre. C’è qualcosa di notevole nella sua audacia, nel coraggio e nel rifiuto assoluto di farsi imporre quello che deve fare. E’ una cosa affascinante, lui possiede una sorta di coraggio folle”.
L’immagine e le sensazioni
Rispetto alle loro precedenti esperienze a teatro, i due registi hanno apprezzato il fatto di avere un controllo maggiore dei dettagli. Ormerod sostiene che “l’aspetto magnifico sono i professionisti della troupe cinematografica e i dettagli necessari per ricreare un giornale, la grafica e i piccoli oggetti di scena presenti. Il lavoro su questo aspetto è incredibile, così come le persone coinvolte. Ovviamente, è fantastico osservare tutto da vicino. Entri in una location che hai visto vuota quando l’hai scelta e poi, il giorno stabilito, diventa fantastica! Creare l’ufficio del giornale per esempio, è stato emozionante e sorprendente”.
Donnellan spiega meglio la reazione alle differenze tra cinema e teatro. “Le comparse, il modo in cui lavorano, la grande attenzione al make-up… Non è merito nostro! Ci hanno fornito dei veri professionisti con cui lavorare, in modo da superare lo shock suscitato dall’attenzione ai dettagli, necessaria per realizzare le scenografie!”.
Anche Odile Dicks-Mireaux, l’ideatrice dei costumi, parla della sua esperienza in Bel Ami: “E’ stata una gioia poter lavorare a questa pellicola, perché è un periodo magnifico da ricreare. Abbiamo scelto di ambientarlo qualche anno dopo rispetto al romanzo, che si svolgeva nell’ultimo decennio dell’Ottocento, e desideravamo un aspetto molto elegante e non eccessivo per le nostre protagoniste. La principale attenzione è stata rivolta alle signore. Avevamo deciso che gli uomini sarebbero comparsi in una sorta di uniforme, fatta di nero, crema e colori neutrali, mentre le donne sarebbero spiccate nell’ambiente circostante. Abbiamo cercato di rimanere molto eleganti. Di solito, i francesi si vestono con dei colori un po’ più cupi degli inglesi, quindi sceglievano questi colori incarnato prugna, grigio e grigio verde. Quando si osserva il film, si capisce come i francesi non vogliano brillare o risultare vistosi”.
Per i personaggi femminili, la Dicks-Mireaux e i registi hanno pensato a una tavolozza di colori molto specifica, che riflettesse le loro caratteristiche. Come spiega l’ideatrice dei costumi, “Uma aveva dei colori verde, crema e nero. Doveva essere un personaggio più freddo, almeno questo era l’obiettivo. Invece, il ruolo di Kristin doveva iniziare in maniera leggermente più cupa, per poi passare a toni pallidi, e poi virare verso il nero quando viene messa da parte da Bel Ami. Infine, il personaggio di Christina doveva emergere come una via di mezzo delle altre due donne protagoniste e risultare leggermente più vivace delle altre, essendo l’amante di Georges”.
La Dicks-Mireaux spiega l’aspetto che lei, i registi e lo scenografo avevano in mente, in parte influenzato dall’arte. “Noi desideravamo delle linee molto ben definite per i vestiti da sera, niente gioielli sfarzosi o cose del genere. Uberto [Pasolini] e io amavamo molto le immagini di Boldini, così come io apprezzavo quelle di [John Singer] Sargent. Tutto questo si è evoluto, diventando una combinazione di fattori diversi. Io ho deciso di far realizzare i costumi a Daniele Boutard, che conosce bene questo periodo e che ha una formazione di alta sartoria. Il nostro obiettivo era di risultare eleganti in ogni occasione”.
La Dicks-Mireaux spiega come i costumi ideati per Georges aiutino a raccontare la storia della sua evoluzione nel corso del film. “Lui veste quasi sempre di nero. Maupassant parla chiaramente della pratica di inamidare e noi abbiamo passato molto tempo sulle sue camicie. Si tratta di un’epoca di passaggio tra la camicia da smoking e quella plissettata, quindi abbiamo realizzato un misto delle due cose. Abbiamo trovato un modo ingegnoso che ci assicurasse che lui avesse sempre i polsini rigidi. Inoltre, ho puntato su colletti molto alti per Robert, perché gli stanno veramente bene e sembra tutto molto appropriato. Se osserviamo la famiglia reale britannica, loro sembrano avere delle camice più larghe, mentre nei disegni francesi possiamo notare un aspetto più stretto, un po’ come gli abiti di Christian Dior. Queste gambe molto attillate, aderenti, eleganti e allungate. Lui ha compiuto un viaggio e alla fine crolla, per diventare un po’ borghese e leggermente pomposo, tanto da arrivare a pensare di farsi crescere i baffi”.
IL CAST
Georges (Robert Pattinson)
Un bellissimo giovane ex soldato di 24 anni senza un soldo, Georges nutre un’ambizione sfrenata di successo e ha il desiderio di raggiungere una posizione importante nell’alta società. Spinto dalla povertà in cui è nato e stanco di elemosinare un’esistenza misera in un mondo in cui la ricchezza e la posizione sono tutto, non permette a nulla e nessuno di ostacolare la sua scalata al potere, neanche al grande amore e alle donne bellissime.
L’attore britannico Robert Pattinson è conosciuto nel mondo per il ritratto del giovane vampiro Edward Cullen, nella fortunata serie di film della saga di Twilight: Twilight, New Moon ed Eclipse, tratti dai romanzi di Stephanie Meyers. L’ultimo capitolo, Breaking Dawn, è stato diviso in due episodi, il primo dei quali uscito a novembre del 2011, mentre il secondo sbarcherà nel 2012.
Pattinson si è fatto notare quando aveva 19 anni, come un attore di supporto in Harry Potter e il calice di fuoco (Harry Potter and the Goblet of Fire, 2005) di Mike Newell. Lui interpretava Cedric Diggory, il rappresentante ufficiale di Hogwarts nel torneo dei tre maghi, un ruolo ripreso in Harry Potter e l’ordine della fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix) nel 2007.
Pattinson ha iniziato la sua carriera da attore protagonista un anno prima di Harry Potter e il calice di fuoco, grazie al film fantasy di Uli Edel, La saga dei nibelunghi (Sword of Xanten). Nel 2008, è stato protagonista della premiata pellicola indipendente di Oliver Irving How to Be, dove incarnava un giovane in crisi esistenziale. Lo stesso anno, è apparso in Little Ashes di Paul Morrison, in cui era il pittore Salvador Dalì.
Tra un film e l’altro della serie di Twilight, Pattinson ha recitato nel dramma romantico di Allen Coulter Remember Me (2010), al fianco di Pierce Brosnan, Chris Cooper ed Emilie De Ravin, e in Come l’acqua per gli elefanti (Water for Elephants), per la regia di Francis Lawrence e assieme a Reese Witherspoon. La pellicola racconta la storia di un giovane, che si unisce al circo durante la Grande depressione.
Nel 2011, Pattinson ha lavorato a una pellicola western, Unbound Captives, scritta e diretta da Madeleine Stowe.
In televisione, è stato impegnato in The Haunted Airman (2006), thriller psicologico ambientato nel 1948 per la BBC, e The Bad Mother’s Handbook (2007), assieme a Catherine Tate e Holiday Grainger per la ITV.
Madeleine (Uma Thurman)
Madeleine è meravigliosamente bella, molto intelligente e indipendente. A differenza di tante donne dell’epoca, lei non vuole diventare obbediente e sottomessa, né l’amante di qualcuno. Desidera più di ogni altra cosa essere alla pari degli uomini. Ben inserita nei circoli politici, è appassionata di questa materia e riesce a raggiungere i suoi obiettivi scrivendo gli articoli di Georges.
Nata a Boston, Massachusetts, Uma Thurman è un’attrice versatile e affermata a teatro e al cinema. Si è fatta notare nel 1988 incarnando la dea Venere nel film fantasy di Terry Gilliam Le avventure del Barone di Munchausen (The Adventures of Baron Munchausen). Quello stesso anno, ha recitato assieme a John Malkovich ne Le relazioni pericolose (Dangerous Liaisons) di Stephen Frears, dove era una ragazza vergine del diciottesimo secolo, una parte che le ha permesso di ottenere molti consensi.
E’ poi stata impegnata in tanti ruoli diversi ed eclettici, tra cui una bisessuale nevrotica in Henry & June di Philip Kaufman; una ragazza viziata nella commedia di John Boorman Dalla parte del cuore (Where The Heart Is); una paziente in analisi nel thriller di Phil Joanou Analisi finale (Final Analysis); una donna cieca nel thriller Gli occhi del delitto (Jennifer 8) e un’autostoppista hippie in Cowgirl – Il nuovo sesso (Even Cowgirls Get the Blues) di Gus Van Sant.
Nel 1995, è stata candidata agli Academy Award per la partecipazione a Pulp Fiction di Quentin Tarantino, mentre nel 2003-4 ha ritrovato questo regista per incarnare la ‘Sposa’ in cerca di vendetta in Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2, pellicole che le hanno fatto ottenere due candidature ai Golden Globe. La Thurman ha poi recitato in Be Cool, al fianco di John Travolta; Prime con Meryl Streep; The Producers; La mia super ex-ragazza (My Super Ex-Girlfriend) assieme a Luke Wilson; e Motherhood – Il bello di essere mamma (Motherhood).
Nella sua filmografia, figurano anche Lo sbirro, il boss e la bionda (Mad Dog and Glory), assieme a Robert De Niro; Un mese al lago (A Month by The Lake) con Vanessa Redgrave; Beautiful Girls di Ted Demme; Un uomo in prestito (The Truth About Cats and Dogs); Batman & Robin; Gattaca – La porta dell’universo (Gattaca) al fianco di Ethan Hawke; I miserabili (Les Miserables); The Avengers – Agenti speciali (The Avengers); Accordi & Disaccordi (Sweet and Lowdown) di Woody Allen; Vatel con Tim Roth; The Golden Bowl di Merchant/Ivory; Paycheck di John Woo e Tape di Richard Linklater, ruolo che le è valso una candidatura agli Independent Spirit Award per la miglior attrice non protagonista.
Ha anche partecipato e prodotto il film della HBO Gli occhi della vita (Hysterical Blindness (2003), che le ha fatto conquistare un Golden Globe per la miglior attrice protagonista e una candidatura ai SAG.
Più di recente, è apparsa in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini (Percy Jackson & the Lightning Thief) di Chris Columbus, mentre ha diversi film in programma, tra cui Untitled Comedy, Ceremony, Girl Soldier, The Swarm e Kill Bill: Volume 3.
Clotilde (Christina Ricci)
Una donna dell’alta società affascinante, giocosa e vivace, Clotilde ha un marito che sta spesso via, lasciandole molto tempo libero. E’ un’ottima compagnia e diventa la persona più vicina a Georges.
Una delle giovani attrici più rispettate di Hollywood, la Ricci recita sul grande schermo da quando aveva dieci anni, età a cui ha esordito al cinema in Sirene (Mermaids), al fianco di Cher e Winona Ryder. A questo titolo, ha fatto seguito il successo popolare La famiglia Addams (The Addams Family, 1991) e il suo sequel, La famiglia Addams 2 (The Addams Family Values, 1993), in cui il ruolo di Mercoledì Addams è stato ampliato apposta per lei. In seguito ha recitato nel successo estivo del 1995 Casper, che le ha permesso di ottenere il prestigioso premio NATO ShowEast per la star dell’anno e la star di domani, conferiti dal Motion Picture Bookers Club.
Nel 1997, la Ricci è passata senza problemi a ruoli più maturi, ricevendo grandi consensi per la pellicola corale di Ang Lee Tempesta di ghiaccio (The Ice Storm) e The opposite of sex – L’esatto contrario del sesso (The Opposite of Sex), una commedia irriverente che le ha permesso di vincere il premio come miglior attrice al Seattle Film Festival e di ottenere delle candidature ai Golden Globe e agli Independent Spirits Award.
Nella sua filmografia,troviamo anche Penelope, assieme a Reese Witherspoon; l’avventura per famiglie dei fratelli Wachowski Speed Racer; Black Snake Moan di Craig Brewer al fianco di Samuel L. Jackson; Cursed – Il maleficio (Cursed) di Wes Craven; Anything Else di Woody Allen; The man who cried – L’uomo che pianse (The Man who Cried) di Sally Potter; Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow) di Tim Burton con Johnny Depp; Buffalo ‘66 di Vincent Gallo; un memorabile cammeo in Paura e delirio a Las Vegas (Fear and Loathing in Las Vegas) di Terry Gilliam; e un’acclamata interpretazione assieme a Charlize Theron in Monster.
Sul piccolo schermo, ha avuto un ruolo ricorrente in Ally McBeal; mentre è stata ospite di Grey’s Anatomy (impegno che le ha fatto ottenere una candidatura agli Emmy) e di Saving Grace.
Ha lavorato recentemente a Born to Be a Star di Tom Brady e alla commedia romantica All’s Faire in Love di Scott Marshall, regista che ritroverà per l’importante produzione Wild Oats. Ha anche prestato la sua voce a due pellicole animate, Alpha and Omega e The Hero of Colour City.
Ultimamente, ha recitato con Laura Linney, Brian d’Arcy James ed Eric Bogosian nel suo esordio a Broadway, avvenuto grazie al testo di Donald Margulies, candidato ai premi Tony, Time Stands Still, su un fotografo di guerra e un giornalista, le cui ferite li convincono a tornare a New York e a condurre una vita più tranquilla. E’ anche una delle protagoniste della serie Tv Pan Am che sta andando ora in onda su Sky.
Madame Rousset (Kristin Scott Thomas)
Elegante e riservata, Madame Rousset viene ascoltata con attenzione dal potente marito. E’ una moglie felice e fedele, fino a quando non diventa vittima dell’irresistibile potere seducente di George.
Kristin Scott Thomas è una celebre attrice britannica, con una vasta gamma di acclamati film, prodotti televisivi e lavori teatrali al suo attivo.
Nel 1994, ha ottenuto un BAFTA Award come miglior attrice protagonista nel grande successo di Mike Newell, l’acclamata commedia romantica Quattro matrimoni e un funerale (Four Weddings and a Funeral). Ha ottenuto notevoli consensi nella pellicola vincitrice dell’Oscar, diretta dal compianto Anthony Minghella, Il paziente inglese (The English Patient), che le ha permesso di essere nominata agli Oscar, ai SAG Award, ai BAFTA e ai Golden Globe.
La Scott Thomas ha recitato nella pellicola corale di Robert Altman, che ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, Gosford Park (2001), e ha conquistato grandi apprezzamenti per le sue prove in Nowhere Boy di Sam Taylor Wood e nella pellicola francese di Phillipe Claudel Ti amerò sempre (Il y a longtemps que je t’aime), in cui interpretava una donna rilasciata dopo 15 anni di prigione, condanna ricevuta per aver ucciso il figlio di sei anni.
Nella sua filmografia, troviamo Mission Impossible con Tom Cruise; L’uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer) di Robert Redford; Destini incrociati (Random Hearts) di Sydney Pollack; L’ultimo sogno (Life as a House) di Irwin Winkler; Luna di fiele (Bitter Moon) di Roman Polanski; The Walker di Paul Schrader; L’altra donna del re (The Other Boleyn Girl) di Justin Chadwick; Un matrimonio all’inglese (Easy Virtue) assieme a Colin Firth; I Love Shopping (Confessions of a Shopaholic) di P.J Hogan e l’acclamata pellicola di Richard Loncraine Riccardo III (Richard III).
Più di recente, è apparsa ne L’amante inglese (Partir), assieme a Sergi Lopez, e in altre quattro pellicole francesi: il dramma su un rapimento Contre Toi di Lola Doillon; il thriller di Alain Corneau Crime d’amour, al fianco di Ludivine Sagnier; La chiave di Sara (Elle S’appellait Sarah) di Gilles Paque Brennerl; e La Femme Du 5eme di Pawel Pawlikowski con Ethan Hawke. Ultimamente, ha terminato le riprese di Salmon Fishing in the Yemen di Lasse Hallstrom, in cui recita assieme a Emily Blunt ed Ewan McGregor.
Sul palcoscenico, la Scott Thomas ha esordito a Broadway nel testo di Anton Chekhov Il gabbiano (The Seagull), interpretando Arkadina. Grazie alle rappresentazioni al Royal Court Theatre di Londra, ha ottenuto un Olivier Award come miglior attrice protagonista.
Rousset (Colm Meaney)
Direttore del giornale La Vie Francaise. Potente e influente, sposato con una moglie bellissima, possiede tutto quello che Georges desidera.
Nato a Dublino, Colm Meaney è conosciuto per il ruolo di Miles O’Brien nelle serie televisive Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: The Next Generation.
Ha partecipato recentemente alla pellicola indipendente inglese Hot Potato, in cui recita assieme a Ray Winstone, mentre ha prodotto e interpretato Perfect Stranger, un film scritto e diretto da Tony Bestard.
Ha anche lavorato a In viaggio con una rock star (Get Him To The Greek) e all’ultima pellicola di Robert Redford The Conspirator. Parked, un lungometraggio irlandese che lo vede impegnato, è stato presentato al Festival di Dublino del 2011. Nella sua filmografia recente, troviamo anche Il maledetto United (The Damned United) di Tom Hooper, Traffici proibiti (Turning Green), una pellicola indipendente ambientata in Irlanda, e il fortunato film Giustizia privata (Law Abiding Citizen).
Ha esordito al cinema grazie a The dead – gente di Dublino (The Dead, 1987) di John Huston, ma è stata la sua interpretazione in The Commitments di Alan Parker che lo ha fatto conoscere al pubblico americano. Ha anche partecipato ad altri due adattamenti della trilogia di Barrytown scritta da Roddy Doyle, The Snapper (che gli ha permesso di conquistare una nomination ai Golden Globe) e Due sulla strada (The Van), entrambi diretti da Steven Frears. Ha lavorato ad altre due pellicole di Alan Parker: Benvenuti in paradiso (Come See The Paradise) e Morti di salute (The Road To Wellville).
Meaney ha recitato in alcune pellicole importanti prodotte dalle major, tra cui Con Air, Mystery, Alaska, Trappola in alto mare (Under Siege) e Cuori ribelli (Far and Away), e acclamati film indipendenti, come The Pusher (Layer Cake), Intermission, The Boy From County Clare, This Is My Father, L’inglese che salì la collina e scese da una montagna (The Englishman That Went Up A Hill, But Came Down A Mountain), Claire Dolan, Four Days, É vietato portare cavalli in città (Into The West) e Monument Avenue. Ha vinto il premio di miglior attore al Newport Beach Film Festival per la pellicola indipendente Come Harry divenne un albero (How Harry Became A Tree), un ruolo che gli è valso anche una candidatura agli Irish Film Award. Nella sua filmografia recente, troviamo 3 and Out, Five fingers – Gioco mortale (Five Fingers) e Kings, che nel 2008 è stato il candidato ufficiale irlandese per l’Oscar per il miglior film straniero, e che ha permesso a Meaney di essere nuovamente candidato agli Irish Film Award.
In televisione, ha lavorato al pilota della AMC Hell on Wheels, Alice, Covert One: The Hades Factor, ZOS, Rossella (Scarlett), Random Passage, Boss Lear, Law and Order: Criminal Intent e The Unit di David Mamet.
Sul palcoscenico, ha esordito a Broadway in Breaking The Code al fianco di Derek Jacobi e ha partecipato alla produzione di Moon For The Misbegotten all’Old Vic di Londra e a Broadway. Sempre a teatro, è stato impegnato ne Le regole della casa del sidro (The Cider House Rules, che gli ha fatto vincere un Obie Award) all’Atlantic Theater di New York, e in Giunone e il pavone (Juno And The Paycock) al Donmar Theater di Londra.
Charles Forestier (Philip Glenister)
Un ex soldato con legami importanti, ora caporedattore politico a La Vie Francaise. Marito di Madeleine e amico di Georges.
L’attore londinese Philip Glenister è conosciuto per il ruolo di Gene Hunt nella fortunata serie televisiva Life on Mars e nel successivo Ashes to Ashes. Ha anche partecipato a tanti altri telefilm importanti, tra cui il candidato ai BAFTA Vanity Fair; il dramma in fabbrica vincitore ai BAFTA Clocking Off; l’acclamato State of Play, diretto dal regista di Harry Potter David Yates; il prodotto nominato agli Emmy Hornblower – Il prezzo dell’amicizia (Hornblower); il dramma sulle guerre napoleoniche Sharpe assieme a Sean Bean; e il premiato dramma in costume di BBC1 Cranford.
Sempre sul piccolo schermo, è stato impegnato in Byron; My Wonderful Life; Roger Roger; Silent Witness; Vincent; Have Your Cake and Eat It; The Other Boleyn Girl e nel dramma sovrannaturale Demons.
Al cinema, è apparso nella pellicola di Hanif Kureishi del 1991 Londra mi fa morire (London Kills Me) e in Holigans (I.D.) di Phil Davis. Ha incarnato il fotografo in Calendar Girls, assieme a Helen Mirren, mentre è apparso nella pellicola di Ridley Scott Le crociate (The Kingdom of Heaven).
Suzanne (Holliday Grainger)
Suzanne è l’amata figlia dei Rousset, la loro principessa in età da matrimonio. A causa della sua ingenuità giovanile, diventa una preda del bellissimo Georges.
La giovane attrice britannica Holliday Grainger ha interpretato diversi ruoli in televisione, al cinema e sul palcoscenico. Ha iniziato a recitare nel 1994 quando aveva sei anni, grazie all’apparizione nel dramma della BBC All Quiet on the Preston Front. In seguito, è stata molto impegnata sul piccolo schermo, con ruoli in soap britanniche come Casualty e Doctors e in popolari serie, tra cui Dalziel and Pascoe; The Royal; Waterloo Road; Where The Heart Is; Merlin; Demons; Robin Hood; Waking the Dead; Blue Murder e Above Suspicion: The Red Dahlia, tratto dal fortunato romanzo giallo di Lynda La Plante. Aveva già recitato con Robert Pattinson nel dramma per la televisione The Bad Mother’s Handbook. Più di recente, ha partecipato ad Any Human Heart, una versione in quattro parti del romanzo di William Boyd per Channel 4.
Nel 2009, ha esordito a teatro incarnando la ragazza suicida nel dramma di Athol Fugard Dimetos, rappresentato alla Donmar Warehouse.
Al cinema, è stata impegnata in Daddy Fox di John McCormack; Away Days e The Scouting Book for Boys. Lo scorso anno, l’abbiamo vista nell’adattamento che Cary Fukunaga ha realizzato del classico romanzo di Charlotte Bronte Jane Eyre, in cui affianca la protagonista.
I REALIZZATORI
Declan Donnellan (Regista)
E’ nato in Inghilterra da genitori irlandesi nel 1953, è cresciuto a Londra e ha studiato letteratura inglese e legge al Queens’ College di Cambridge. Ha iniziato a lavorare al Bar at Middle Temple nel 1978. Nel 1981, assieme al suo socio, Nick Ormerod, ha formato la Cheek by Jowl e ha diretto 25 produzioni per la compagnia. Nel 1989, è diventato direttore associato del Royal National Theatre di Londra, dove ha lavorato a produzioni come Fuenteovenjuna, Sweeney Todd, The Mandate ed entrambe le parti di Angels in America.
Per la Royal Shakespeare Company, Donnellan ha diretto La scuola dello scandalo (The School for Scandal), Re Lear (King Lear, all’Academy nel 2002) e Grandi speranze (Great Expectations). Ha anche diretto Le Cid al Festival di Avignone, Falstaff per il Salzburg Festival e il balletto di Romeo e Giulietta (Romeo and Juliet) per il Bolshoi di Mosca. Sempre in Russia, ha lavorato a Racconto d’inverno (The Winter’s Tale) per il Maly Drama Theatre di San Pietroburgo.
Nel 2000, Donnellan ha formato una compagnia di attori a Mosca, con il sostegno del Festival di Chekho, occupandosi di produzioni come Boris Godunov, La dodicesima notte (Twelfth Night) e Tre sorelle (Three Sisters).
Ha scritto un testo teatrale, Lady Betty, che è stato presentato al Cheek by Jowl nel 1989 e ha anche adattato Don’t Fool with Love by di Musset, Antigone di Sofocle, The Mandate di Erdman e Masquerade di Lermontov.
Ha ricevuto tanti premi a Mosca, Parigi, New York e Londra, tra cui tre Laurence Olivier Award — regista dell’anno (1987), miglior regista di uno spettacolo teatrale (1995) e quello per i migliori risultati artistici (1990). Nel 1992, ha ottenuto una laurea ad honorem dall’Università di Warwick e nel 2004 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres per il suo lavoro in Francia.
Bel Ami rappresenta il suo esordio alla regia cinematografica.
Nick Ormerod (Regista)
Nick Ormerod è fondatore e direttore artistico del Cheek by Jowl assieme a Declan Donnellan. Ormerod ha lavorato a tutte le produzioni del Cheek by Jowl, a parte una.
Dopo aver avuto una formazione da avvocato, Ormerod ha studiato scenografie alla Wimbledon School of Art. Nel suo primo impiego a teatro, è stato assistente al Lyceum Theatre di Edimburgo per un anno. Da quel momento, ha lavorato con Donnellan in varie produzioni per il Royal Court e l’Arts Education Drama School, prima di fondare assieme il Cheek by Jowl nel 1981. Le produzioni della compagnia sono state rappresentate in 301 città del mondo e in 40 nazioni di sei continenti diversi.
Il suo lavoro è caratterizzato dalla semplicità e dall’immediatezza, un approccio che rappresenta le caratteristiche visive del Cheek by Jowl.
Bel Ami è l’esordio alla regia cinematografica di Ormerod.
Uberto Pasolini (Produttore)
Uberto Pasolini lavora nell’industria cinematografica britannica dal 1983 ed è diventato un produttore indipendente nel 1994. Ha fondato la Redwave Films nel 1993 e la prima pellicola che ha prodotto sotto questa etichetta è stata Palookaville, con protagonista Vincent Gallo e diretta da Alan Taylor. In seguito, la società ha prodotto la pellicola candidata agli Oscar Full Monty – Squattrinati organizzati (The Full Monty). Il film ha ottenuto diversi premi, tra cui quello per il miglior film ai BAFTA, e ha incassato oltre 250 milioni di dollari nel mondo. Ancora oggi, rimane il film britannico di maggiore successo al botteghino nazionale basato su materiale originale.
La Redwave Films ha anche prodotto Con la testa tra le stelle (The Closer You Get), scritto dall’acclamato sceneggiatore televisivo William Ivory, e I vestiti nuovi dell’imperatore (The Emperor’s New Clothes), interpretato da Ian Holm. Nel 2007, Pasolini ha esordito alla regia con Machan – La vera storia di una falsa squadra (Machan), una pellicola che ha anche sceneggiato e prodotto. La sceneggiatura, basata su una storia vera, vede i personaggi partire dai quartieri poveri di Colombo per arrivare ai campi di pallamano di Bavaria. La pellicola ha ottenuto numerosi riconoscimenti in importanti festival internazionali, tra cui quelli di Venezia, Bruxelles e Palm Beach.
Simon Fuller (Produttore esecutivo)
Simon Fuller è uno delle personalità più rispettate nell’industria dell’intrattenimento globale. Ha fondato la sua prima società a Londra nel 1985, prendendo ispirazione per il nome dalla sua prima canzone di successo, 19. La società si è occupata di molti artisti e personalità di talento, tra cui Kelly Clarkson, Annie Lennox, Carrie Underwood, le Spice Girls, Amy Winehouse, Daughtry, Will Young, Eurythmics, David e Victoria Beckham, oltre al campione di tennis Andy Murray.
I suoi programmi televisivi comprendono American Idol, Pop Idol, So You Think You Can Dance e Little Britain US, tutti diventati dei grandi successi mondiali.
La nuova società di Fuller, la XIX Entertainment, è impegnata nella creazione, nella produzione e nella gestione di prodotti di intrattenimento mondiali, e di icone in campi come televisione, cinema, musica, sport, moda, teatro ed eventi live. La XIX lavora assieme ad alcune delle personalità più creative e influenti del mondo.
Rachel Bennette (Sceneggiatrice)
La Bennette ha passato diversi anni a lavorare nel settore sceneggiature e sviluppo alla BBC Films e a Film Four, prima di diventare sceneggiatrice per il cinema e la televisione. Tra i progetti in cui è stata coinvolta sul grande schermo, figurano Alec and May, una storia d’amore ambientata nella Boston dell’ottocento; First Day of Evil per la Redwave Films; Quarto, una pellicola basata su un’idea originale e prodotta da Jolyon Symonds, e The Hunter per la BBC Films.
In televisione, è stata impegnata nel dramma in costume Lark Rise to Candleford; nel prodotto sulla prima guerra mondiale Nurses per BBC1, Life’s Too Short, The Pallisers e The Rendezvous, un adattamento della storia di Daphne du Maurier, per BBC4.
Stefano Falivene (Direttore della fotografia)
Il direttore della fotografia italiano Stefano Falivene è stato impegnato in film come Carmel di Amos Gitai; la premiata pellicola di Uberto Pasolini Machan – La vera storia di una falsa squadra (Machan); Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart, che gli ha permesso di ricevere il Golden Swan per la miglior fotografia al Copenhagen International Film Festival; Mary di Abel Ferrara e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (The Life Aquatic) di Wes Anderson.
Inoltre, è stato operatore di macchina per film come Italian Job di Gary Grey, La setta dei dannati (The Order) di Brian Helgeland, Gangs of New York di Martin Scorsese e Hannibal di Ridley Scott.
Attila F. Kovács (Scenografie)
L’ungherese Attila F. Kovács è un professionista innovativo che lavora in tutto il mondo da più di dieci anni, come scenografo per il cinema e l’opera. Ha incominciato la sua carriera cinematografica collaborando con il regista ungherese, vincitore dell’Oscar, Istvan Szabo in Sunshine, con protagonisti Rachel Weisz e Ralph Fiennes, per poi aiutare Atilla Janisch nell’acclamato After the Day Before. Kovács ha passato due anni in Italia occupandosi dei set per la tetralogia di Wagner L’anello dei nibelunghi (The Ring) per il Teatro regio di Torino. Quando non è impegnato con il cinema o l’opera, lavora come architetto o designer d’interni.
Masahiro Hirakubo (Montaggio)
Masahiro Hirakubo ha iniziato la sua carriera nel reparto di montaggio della BBC. Dopo essere diventato montatore, Hirakubo si è occupato di tanti prodotti diversi, tra cui i documentari Everyman, Bookmark e Horizon. Nella sua filmografia, troviamo La duchessa (The Duchess), Machan – La vera storia di una falsa squadra (Machan), Piccoli omicidi tra amici (Shallow Grave), Trainspotting, The Hi- Lo Country, The Beach, Bullet Boy, I vestiti nuovi dell’imperatore (The Emperor’s New Clothes) e I segreti della mente (Chatroom), mentre in televisione è stato impegnato con Mr Wroe’s Virgins e il prodotto nominato ai BAFTA The Green Man. Il suo documentario We Are Together ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio del pubblico al Tribeca Film Festival, all’Amsterdam International Documentary Film Festival e all’Amnesty International Film Festival, oltre al premio speciale della giuria all’One World Film Festival di Praga.
Odile Dicks-Mireaux (Ideazione dei costumi)
La premiata ideatrice dei costumi Odile Dicks-Mireaux ha iniziato la sua carriera alla BBC, dove ha lavorato a diversi programmi, tra cui la premiata serie televisiva Blackadder; Silent Twins di Jon Amiel; Sweet as You Are di Angela Pope e Clothes in the Wardrobe di Waris Hussein, che le ha permesso di ottenere un Royal Television Society Award per i migliori costumi. Dopo essere diventata freelance nel 199, ha continuato a lavorare senza sosta. Sul piccolo schermo, è stata impegnata anche in Great Expectations, che le ha consentito di vincere un BAFTA Award; Gormenghast, che le ha fatto ottenere delle nomination ai BAFTA e agli RTS Award; The Lost Prince, che le ha permesso di conquistare un Emmy e un RTS Award; The Deal di Stephen Frears e The Philanthropist, interpretato da James Purefoy e Paul Bettany.
Nella sua filmografia, troviamo Buffalo Soldiers con Joaquin Phoenix; Piccoli affari sporchi (Dirty Pretty Things) di Stephen Frears; The constant gardener – La cospirazione (The Constant Gardener) di Fernando Meirelles; 10.000 A.C. (10,000 BC) di Roland Emmerich e Dean Spanley di Toa Fraser. Più di recente, ha lavorato ad An Education con Carey Mulligan e London Boulevard, interpretato da Keira Knightley e Colin Farrell.
Jenny Shircore (Responsabile Make-Up e acconciature)
Jenny Shircore è una delle migliori responsabili make-up e acconciature in circolazione, tanto da aver ottenuto molti premi prestigiosi, tra cui un BAFTA Award e una candidatura agli Oscar per The Young Victoria, un Oscar e un BAFTA per Elizabeth e altre tre nomination ai BAFTA grazie a The Dreamchild, La ragazza con l’orecchino di perla (Girl With a Pearl Earring) ed Elizabeth: The Golden Age.
In una carriera durata oltre vent’anni, ha lavorato con registi come Roger Michell, David Leland, Mike Figgis, Michael Apted, Stephen Frears, Shekhar Kapur, Neil Jordan, Stephen Poliakoff, Tom Vaughan, Kenneth Branagh, Madonna, Jean-Marc Vallée, Joel Schumacher e Mira Nair. Nella sua filmografia, troviamo W.E, Scontro tra titani (Clash of the Titans), 1939, Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro (Inkheart), Amazing Grace, Starter for Ten, Come vi piace (As you Like It), Lady Henderson presenta (Mrs Henderson Presents), Chiedi alla polvere (Ask the Dusk), Il fantasma dell’opera (The Phantom of the Opera), La fiera della vanità (Vanity Fair), Ned Kelly, Piccoli affari sporchi (Dirty Pretty Things), Triplo gioco (The Good Thief), Le quattro piume (The Four Feathers), Enigma, Gangster No.1, Notting Hill, Blow Dry – Never Better (Blow Dry), Complicity, The land girls – Le ragazze di campagna (Land Girls), Nel bel mezzo di un gelido inverno (In the Bleak Midwinter) e Stormy monday – lunedì di tempesta (Stormy Monday).
Lakshman Joseph de Saram (Musiche)
Lakshman Joseph de Saram è un compositore professionista che vive in Sri Lanka. A lui viene attribuito il merito di aver lanciato una “Nouvelle Vogue” per le sonorità del cinema dell’Asia meridionale, grazie alle musiche innovative che ha creato per tanti premiati film d’autore come August Sun e Akasa Kusum dell’acclamato regista di Sri Lanka Prasanna Vithanage.
Lakshman ha conseguito un prestigioso Sarasaviya Award agli Sri Lankan National Film Award per le miglior musiche, grazie alla pellicola di Boodee Keerthisena Mille Soya, mentre ha vinto il premio per le migliori composizioni (assieme a Stephen Warbeck) ai SIGNIS Award in Sri Lanka per il film di Uberto Pasolini Machan – La vera storia di una falsa squadra (Machan), una pellicola che ha battuto diversi record quando è stata presentata nel 2008.
Lakshman è anche direttore artistico all’acclamata Chamber Music Society di Colombo.
Rachel Portman (Musiche)
Rachel Portman è nata nel Sussex occidentale, in Inghilterra. Ha iniziato a comporre musica all’età di 14 anni a Oxford. In quell’ambito, si è interessata alla composizione di musiche per produzioni cinematografiche e televisive. Ha fatto esperienza componendo le musiche per prodotti della BBC e di Channel 4 come Oranges Are Not the Only Fruit, Four Days In July di Mike Leigh e Storyteller di Jim Hensons, per poi realizzare la maggior parte dei suoi lavori al cinema.
Ha vinto un Academy Award per le musiche di Emma, mentre è stata candidata a questo premio per Chocolat e Le regole della casa del sidro (The Cider House Rules). Ha avuto la fortuna di lavorare con registi come Roman Polanski a Oliver Twist, Norman Jewison per Only you – amore a prima vista (Only You), Jonathan Demme in Beloved, The Truth About Charlie e The Manchurian Candidate, Robert Redford con La leggenda di Bagger Vance (The Legend of Bagger Vance), Mike Leigh a Dolce è la vita (Life is Sweet) e tanti altri. La sua filmografia comprende anche Non lasciarmi (Never Let Me Go), Il ventaglio segreto (Snow Flower and the Secret Fan), Grey Gardens-Dive per sempre (Grey Gardens, della HBO), La duchessa (The Duchess), Infamous – Una pessima reputazione (Infamous), La casa sul lago del tempo (Lake House), Sotto corte marziale (Hart’s War), La macchia umana (Human Stain), La stanza di Marvin (Marvin’s Room), Benny and Joon, Il circolo della fortuna e della felicità (Joy Luck Club), Smoke, Nicholas Nickleby e Monteriano – dove gli angeli non osano metter piede (Where Angels
Fear to Tread).
Ha scritto un musical ispirato a La casa della prateria (Little House on the Prairie), così come un’opera da Il piccolo principe (The Little Prince) di Saint Exupery per la Houston Grand Opera e The Water Diviner, una sinfonia corale commissionata dalla BBC Proms Concerts. E’ stata nominata Officer of the Order of the British Empire (OBE) nel 2010, in occasione delle celebrità per il nuovo anno.
Vive a Londra assieme alle sue tre figlie.