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“Spero che in futuro le donne non debbano essere ostinate come lo sono stata io per raggiungere questo obiettivo”
Un fiume in piena…di gente.Mezz’ora prima ella Masterclass con Paola Cortellesi erano tantissimi ad attendere fuori dal Petruzzelli di Bari pronti per assistere ad un’ora con l’attrice che sta sbancando i botteghini del cinema, dopo il gatto e la befana, “Ma cosa ci dice il cevello” è ancora il secondo maggior incasso anche ieri dopo gli Avengers …
Un film che mette in moto appunto il cervello e fa ragionare con voluta semplicità sulla maleducazione che ci circonda cercando di spronare la gente ad intervenire e a non subire…
“Un premio intitolato a Fellini, consegnato su un palco prestigioso come questo e con una tale motivazione: vabbè, io ora vi saluto e me ne vado a casa!”.
Partono le risate…
Ha esordito così, con la sua proverbiale ironia, Paola Cortellesi, prima protagonista delle Masterclass del Bif&st in un Teatro Petruzzelli totalmente gremito, con diversi spettatori che non sono riusciti ad accedervi e i Vigili del fuoco che hanno regolato il flusso parlando anche a chi non è riuscito a partecipare che però sono entrati alla conferenza succesiva con Scamarcio, Gerini e Pesce per il film “Non sono un assassino”-
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Il Federico Fellini Platinum Award le è stato consegnato dal Direttore Felice Laudadio, eccezionalmente al mattino a Paola Cortellesi dovendo l’attrice lasciare oggi stesso Bari per raggiungere la Liguria dove sta girando la serie “Petra” di Maria Sole Tognazzi.
La Cartellesi ha ricordato riferendosi a “Come un gatto in tangenziale”..
“Il film è nato da una esperienza personale che ha visto me e mio marito, il regista Riccardo Milani alle prese, alcuni anni fa, con una storia tra la seconda figlia del suo primo matrimonio e un ragazzo del quartiere Bastogi, un quartiere di Roma molto duro con un’alta presenza di criminalità. Con Riccardo eravamo inizialmente un po’ preoccupati poi abbiamo capito che stavamo discriminando luoghi e persone. Anche i genitori del ragazzo erano diffidenti, poi ci siamo conosciuti ed è andata molto bene. Da questo pensiero è nata l’idea del film. In quanto al mio personaggio l’ho scritto sulla base di persone vere, è la somma di tante donne che ho conosciuto, anche le mamme delle mie compagne di quando vivevo in periferia. Quello utilizzato nel film è un linguaggio che conosco, non ho avuto alcuna difficoltà a replicarlo.”
Sono temi importanti, quelli trattati in “Come un gatto in tangenziale” come pure quelli di “Ma che ci dice il cervello” che, sotto la scorza della commedia, tratta della crescente aggressività presente nella società di oggi e della delegittimazione delle competenze.
“Siamo nel solco della commedia all’italiana” ha osservato l’attrice. “A me piace il cinema comico e ho fatto anche diversi film comici ma la commedia offre la possibilità di affrontare anche aspetti tragici, le miserie, l’ignoranza, di parlare del reale ma con ironia. La commedia sociale ti lascia ironizzare sulle cose, il che non significa essere superficiali. Parlare di cose brutte con ironia è difficile, quando ci riusciamo è importante perché il pubblico ride, si diverte ma ha anche spunti per dialogare. È bello fare un cinema popolare e nello stesso tempo utilizzarlo come un cavallo di Troia per veicolare certi contenuti. Certo, poi c’è Checco Zalone che è bravissimo, invece, a unire cinema comico e commedia, a fare ridere di pancia e nello stesso tempo fare un’analisi sociale, che lo spettatore può ritrovare se va in profondità. Lui sì che accontenta tutti”.
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CIAK 3
CORTELLESI
Sulla scelta di intraprendere la carriera di attrice: “Sono sempre stata una persona molto curiosa cui piace fare cose molto diverse. Da giovanissima, avevo la possibilità di diventare una cantante ma avrei dovuto scegliere un solo genere mentre fare l’attrice consente di fare tutto, di vivere tante vite. In quanto al cinema, all’inizio della mia carriera facevo molta televisione e mi dicevano che per il cinema ero troppo televisiva. Poi ho fatto tanto teatro e mi dicevano che ero troppo teatrale per il cinema. Quando ho cominciato a fare cinema ho pensato quindi non tanto di giocare sulla fisicità ma sul registro, quello dell’umorismo, che storicamente è sempre stato prerogativa degli attori uomini, Monica Vitti è stata una felice eccezione”.
“Oggi ho la possibilità di essere una protagonista: sono grata ai produttori per questo ma devo dire che il varco me lo sono aperta da sola, con la mia ‘tigna’ e il mio team con cui lavoro alle sceneggiature. Spero che in futuro le donne non debbano essere ostinate come lo sono stata io per raggiungere questo obiettivo”.
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CIAK 4
Una grande pagina di cinema è stata scritta ieri sempre al Bifest con la presenza di 4 premi Oscar: Nicola Piovani, Ennio Morricone, Giuseppe Tornatore e Gianni Quaranta tutti sul palco del Petruzzelli
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Numerose le iniziative qui a Bari ….che vi segnaleremo in questi giorni….con arrivi molto interessanti
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CIAK 5
GLI INCASSI DI IERI
I PRIMI INCASSI DI IERI AL BOX OFFICE – 2 Titoli sopra i 100 mila euro ieri
1* “Avengers: Endgame” di Anthony e Joe Russo € 2.683.055
2* “Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani con Paola Cortellesi € 285.370
3* “La Llorona – Le Lacrime del Male” € 96.817
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