AVENGERS-MANIA …IN PILLOLE 4 – IL CAST: L’ULTIMA BATTAGLIA

IL CAST: L’ULTIMA BATTAGLIA

 

Mentre gli Avengers rimanenti si riuniscono al quartier generale, Tony Stark (Robert Downey Jr.) si trova ancora su Titano a gestire altri problemi, tra cui una premonizione di distruzione che incombeva su di lui da molto tempo.

 

“Tony Stark temeva che potesse verificarsi qualche cataclisma fin dal primo film di Avengers”, afferma Kevin Feige. “In Infinity War soffriva di disturbo da stress post-traumatico. In Age of Ultron voleva costruire un’armatura intorno al mondo, un’intenzione che sfortunatamente lo ha spinto a creare Ultron. Tony Stark è un visionario. Si prepara sempre per il futuro. Vede cose che altre persone non vedono: ha previsto che qualcosa di terribile sarebbe successo e non ha potuto fare nulla per fermare Thanos. È stato un colpo devastante per lui”.

 

“Dopo tutto ciò che è successo, Tony è ancora su Titano, quindi il suo obiettivo è capire come tornare a casa”, spiega Robert Downey Jr. “L’ultimo vero trauma vissuto da Tony è stata l’apertura del portale in The Avengers. Dunque la sconfitta per mano di Thanos, a causa del quale Peter Parker si è trasformato in cenere fra le sue braccia, è stata un vero pugno nello stomaco per lui. Anche se non è esattamente una persona sdolcinata, voleva un gran bene a questo ragazzino e lo rispettava per via delle sfide che aveva affrontato in Spider-Man: Homecoming e Infinity War”.

Downey aggiunge: “Se una persona ti considera un mentore o un punto di riferimento tu lo diventi quasi automaticamente e questa può essere una cosa positiva, perché ti spinge a diventare una persona migliore. Inizialmente Tony riflette molto sul da farsi e da un certo punto di vista non vuole correre il rischio di provare a cambiare le cose: in fondo è uno dei pochi fortunati che sono sopravvissuti. Ma sente di avere un obbligo morale e vuole trovare una soluzione a tutta questa distruzione”.

 

“Tony Stark è il personaggio più complesso dell’Universo Cinematografico Marvel”, afferma Joe Russo. “È il personaggio più ricco di difetti e secondo me è questa caratteristica a renderlo così interessante. Tutti noi amiamo personaggi che esprimono la propria umanità attraverso le scelte difficili che tutti noi siamo costretti a compiere”.

Condividendo i propri pensieri sulle riprese di Avengers: Endgame, Downey afferma: “È fondamentale essere a proprio agio nel ruolo, specialmente quando si girano due film uno dopo l’altro. In entrambi i film, mi sono goduto ogni momento. Penso che dopo aver lavorato insieme per tutti questi anni ci sentiamo tutti estremamente fortunati e grati di essere qui e di aver condiviso questa esperienza negli ultimi 10 anni, sostenendoci l’un l’altro in ogni momento”.

Mentre Tony è ancora nello spazio e cerca di trovare un modo per tornare sulla Terra, Steve Rogers (Chris Evans) si trova nel quartier generale degli Avengers, dove sta cercando di scendere a patti con ciò che è successo.

“All’inizio del film vediamo molte persone spezzate”, afferma Chris Evans. “Marvel è bravissima in questo. Ci hanno completamente distrutto, non soltanto letteralmente ma anche moralmente e fisicamente. Steve ha voltato le spalle agli altri Avengers dopo gli eventi vissuti in Civil War, ma dopo lo schiocco di dita di Thanos e la scomparsa di tutte queste persone, sta cercando di ritrovare il proprio ottimismo e riscoprire la propria lealtà nei confronti di un bene superiore: deve farlo perché è l’unico modo per rimanere a galla. Sarebbe molto più facile arrendersi, ma questo non è nella sua natura. Penso che lo sappia, dunque la domanda che si pone è soltanto una: si può continuare a essere un leader anche nelle situazioni peggiori?”

Anthony Russo afferma: “Quando abbiamo iniziato a lavorare con il personaggio di Captain America sapevamo che si trattava di un individuo estremamente tosto. Il suo codice morale è molto forte e bisogna lavorare duramente per trovare il suo lato debole, perciò è stato fantastico poter iniziare questo film in un momento in cui è estremamente vulnerabile”.

 

“Siamo molto legati al personaggio di Captain America”, aggiunge Joe Russo. “Siamo anche molto legati a Chris come amico e collaboratore. Dunque siamo fieri di poter osservare il viaggio affrontato dal personaggio da un’altra prospettiva: penso che Tony sia uno dei personaggi più complicati dell’Universo Cinematografico Marvel, ma a mio parere Captain America è quello con l’arco narrativo più interessante. Oltre a essere uno dei film più importanti dell’Universo Cinematografico Marvel, The Winter Soldier ha modificato il tono di tutti i film iniziando a sovvertire radicalmente questo universo. In quel film Steve Rogers aveva dovuto mettere in discussione la propria identità e combattere contro il Paese che gli aveva fornito quell’identità. È un tema davvero stratificato e penso che Steve porti con sé la tematica più profonda”.

 

“Il viaggio di Steve Rogers attraverso l’Universo Cinematografico Marvel è stato davveromeraviglioso”, aggiunge Kevin Feige. “Anni fa ci fu molto scetticismo quando annunciamo la realizzazione di un film su Captain America: molte persone pensavano che sarebbe stato un film diretto soltanto agli americani e incentrato su un personaggio eccessivamente patriottico. Fortunatamente Chris Evans ha accettato il ruolo e si è calato nei panni di quest’icona, esplorando il personaggio e rendendolo sia una nobile figura mitologica sia un personaggio tridimensionale ed estremamente umano”.

Feige prosegue: “Captain America ha diversi momenti memorabili in Infinity War, ma in quel film aveva un ruolo tutto sommato secondario rispetto ad altri personaggi. In Endgame è sempre al centro dell’azione e questo è entusiasmante, dato che molti fan volevano che Cap fosse più presente anche in Infinity War”.

A differenza di Steve Rogers, Thor (Chris Hemsworth) aveva avuto un ruolo memorabile in Infinity War. “Rispetto agli altri personaggi, Thor aveva uno degli archi narrativi migliori nel film precedente: aveva viaggiato fino a Nidavellir e incontrato i Guardiani per la prima volta, tutti momenti estremamente importanti”, afferma la produttrice esecutiva Trinh Tran. “Uno dei momenti più belli mai visti è quello in cui Thor atterra nel Wakanda con Stormbreaker in pugno e Groot e Rocket al suo fianco, pronto a uccidere Thanos. Ha la sua opportunità per farlo ma fallisce: questo ha un effetto tremendo su di lui. È devastato. Sente di aver deluso il proprio popolo. Ha deluso se stesso e non è riuscito a salvare l’universo sconfiggendo Thanos”.

 

Chris Hemsworth afferma che interpretare questo personaggio nel corso degli anni gli ha permesso di affinare le proprie capacità recitative. “Thor: Ragnarok ha rappresentato il momento più stravagante per Thor, mentre in Infinity War il personaggio era più eroico che mai. All’inizio di Endgame Thor si trova nel suo momento peggiore”, afferma Hemsworth. “È distrutto da ogni punto di vista: mentalmente, emotivamente, fisicamente. È smarrito e incerto. Dunque si tratta di un viaggio decisamente nuovo per lui: mi sembrava di interpretare un personaggio completamente diverso. Mi sono sentito libero come mai prima d’ora perché a questo punto non ci sono più regole. Mi ha offerto l’opportunità di dare il massimo: credo che non sarei riuscito a interpretare questa versione del personaggio due o tre anni fa. È successo in un momento perfetto per quanto riguarda il mio sviluppo sia come essere umano sia come attore. Sono stato in grado di utilizzare alcuni elementi che prima non avevo considerato. È stata un’esperienza grandiosa”.

“Quando abbiamo iniziato a pensare al percorso di Thor in questo nuovo film, abbiamo preso in considerazione la tremenda perdita che aveva subito”, spiega Joe Russo. “Ha perso più cose rispetto agli altri personaggi: Asgard è stata distrutta e ora deve affrontare anche la sconfitta per mano di Thanos. Abbiamo iniziato a chiederci come si sarebbe comportata una persona che aveva subito due sconfitte così devastanti. Sta soffrendo più di chiunque altro. Come avrebbe gestito questa sofferenza? Questa tensione e la luce interiore che brilla ancora dentro di lui crescono nel corso del film in modo davvero entusiasmante. Probabilmente, si tratta della parte migliore del film per Joe e per me”.

 

Come Chris Hemsworth, anche Scarlett Johansson è riuscita a crescere insieme al proprio personaggio nel corso degli anni, partendo dall’introduzione di Vedova Nera nel film del 2010 Iron Man 2. “Quando abbiamo girato Iron Man 2 non sapevo se i fan e il pubblico avrebbero accettato la mia interpretazione del personaggio”, ricorda Johansson. “Sapevo che saremmo potuti andare in varie direzioni narrative, ma in quel film il personaggio veniva semplicemente introdotto. È stato solo con The Avengers che ho avuto l’opportunità di lavorare su questa caratterizzazione e sviluppare il passato del personaggio nel modo che preferivamo”.

 

“È molto facile tracciare l’arco narrativo di Vedova Nera da The Winter Soldier a Endgame”, afferma Anthony Russo. “È un personaggio solitario che fatica a fidarsi del prossimo. Captain America non sa se fidarsi di lei oppure no, quindi Vedova Nera non fa parte della famiglia perché ha imparato a contare soltanto su se stessa. Vede il mondo in modo scettico e cinico e pensa che la verità sia relativa. Man mano che cresce nel corso dei vari film, in The Winter Soldier Steve Rogers le insegna alcune cose e lei gliene insegna altre: lentamente, impara a fidarsi degli altri. In quel momento inizia finalmente a capire che gli Avengers sono la sua famiglia. E in Civil War per cercare di proteggere questa famiglia prende una decisione difficile che poi capisce essere quella sbagliata: forse è necessario abbandonare la famiglia per proteggerla. In Endgame vuole riportare indietro tutti gli Avengers, che rappresentano il legame emotivo più intenso che lei abbia mai avuto”.

 

Per il regista Joe Russo questo personaggio ha sempre contribuito a stabilizzare Steve Rogers e il resto della squadra. “Credo che Natasha sia leggermente diversa dal tipico supereroe: il suo codice morale potrebbe essere difficile da comprendere perché è diverso da quello degli altri personaggi”, spiega Joe Russo. “Capisce che nel mondo esiste un equilibrio tra l’oscurità e la luce e che per mantenere quest’equilibrio bisogna fare dei sacrifici da entrambi i lati. Alcuni degli altri personaggi fanno fatica a mandare giù quest’idea, ma non penso che Vedova Nera debba avere la stessa mentalità di Steve Rogers per lavorare insieme a lui. Vede il mondo in modo diverso e non prende nulla sul personale. Si limita a vedere le cose in modo molto strategico. È semplicemente pragmatica”.

 

Secondo Johansson la natura metodica del personaggio si addice perfettamente alla struttura del film. “In questo film il mio personaggio ha molti momenti per riflettere”, afferma Johansson. “Il pubblico deve comprendere il ragionamento dietro alle nostre decisioni: è per questo che il film è pieno di momenti significativi che contribuiscono a portare avanti la storia, una cosa che non capita spesso in film di questo genere. È una monumentale impresa di montaggio e narrazione che a mio parere non ha precedenti”.

Secondo Louis D’Esposito la natura clandestina del personaggio è sempre stata interessante. “Vedova Nera è sempre stata un personaggio misterioso: non si capisce mai da che parte stia”, afferma D’Esposito.

 

“L’interpretazione offerta da Scarlett nel ruolo di Vedova Nera si è evoluta tantissimo rispetto a quando l’abbiamo incontrata per la prima volta in Iron Man 2”, afferma Feige. “In The Avengers Joss è riuscito in modo grandioso a raccontare il suo passato traumatico, la scelta difficile che le era stata imposta nella stanza rossa e le azioni che ha compiuto lavorando come spia e di cui non va molto fiera. In Infinity War la vediamo affrontare cattivi molto più potenti di lei senza arrendersi, una caratteristica che secondo me accomuna tutti gli Avengers. All’inizio di Endgame tutti i personaggi stanno cercando di raccogliere i pezzi e andare avanti dopo aver perso quasi tutto: le prime scene del film seguono il punto di vista di Natasha”.

Per Johansson l’opportunità di rivisitare spesso questo personaggio nel corso degli ultimi 10 anni è stata molto gratificante. “Continuare a interpretare un personaggio che amo così tanto e fare parte dell’Universo Cinematografico Marvel per 11 anni è stata un’opportunità incredibile”, afferma Johansson. “È molto raro avere l’opportunità di esplorare le sfumature di un soggetto nel corso di un lasso di tempo così esteso: da molti punti di vista questo personaggio rispecchia me stessa, la mia crescita personale e le mie sfide. Credo che un’esperienza del genere sia un dono incredibile per un attore. In questo film abbiamo la sensazione di fare qualcosa di straordinario”.

Johansson prosegue: “Durante le riprese ci capitava spesso di guardarci intorno sul set e notare che la squadra originale si era riunita. Abbiamo parlato spesso dell’inizio del viaggio e delle diverse esperienze che abbiamo condiviso insieme. Abbiamo condiviso moltissimi cambiamenti negli ultimi 10 anni, sia nelle nostre carriere sia nelle nostre vite personali. Ogni volta che giriamo un film di Avengers ci sembra di tornare a casa dalla nostra famiglia per le vacanze, ripartendo da dove c’eravamo fermati. Siamo tutti molto legati perché abbiamo trascorso tantissimo tempo insieme e condiviso tantissime esperienze: da molti punti di vista quella dinamica è visibile nel film”.

 

Le sensazioni espresse da Johansson sono condivise da Mark Ruffalo, che interpreta ancora una volta il ruolo di Bruce Banner. “Onestamente, la cosa che preferisco di questi film è la gente con cui lavoro”, afferma Ruffalo. “Il viaggio fondamentale di un attore rispecchia quello di un vagabondo. È un lavoro fatto di momenti fuggevoli. Sei spesso da solo e non frequenti molte persone. Questa esperienza è stata completamente diversa. Abbiamo costruito una bellissima famiglia insieme. Questo mi commuove davvero. Siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso un’esperienza meravigliosa. Nel corso di questi anni abbiamo avuto dei figli, ci siamo sposati o abbiamo divorziato, ma ogni volta ci ritrovavamo tutti insieme: un gruppo di persone con personalità, background e interessi completamente diversi. Siamo molto simili agli Avengers in questo: siamo molto diversi ma formiamo un bellissimo organismo singolo”.

Ruffalo spiega perché si è divertito così tanto a interpretare il personaggio nel corso degli anni. “Sono diventato un attore perché non volevo fare sempre lo stesso lavoro”, afferma. “Fortunatamente Banner ha avuto una traiettoria piuttosto folle. Le persone cambiano nel corso di 10 anni ed è davvero bello che anche questo personaggio sia cambiato”.

 

Ruffalo prosegue: “Inoltre è fantastico interpretare un personaggio capace di rendere la scienza interessante agli occhi dei bambini. L’impatto culturale che questi film hanno avuto è davvero meraviglioso. Gli Avengers sono eroi che combattono per il bene. Usano la scienza, usano la ragione e sono dei nerd. È stato grandioso far interessare i giovani a questi argomenti”.

“Il Banner che vediamo in Infinity War è molto diverso da quello che abbiamo visto negli altri film”, afferma Kevin Feige. “È stato interessante perché in un certo senso viene sconfitto due volte. Hulk viene battuto da Thanos all’inizio del film. Poi Banner indossa la Hulkbuster e viene nuovamente sconfitto da Thanos alla fine del film. È interessante vedere il modo in cui gestisce questa sconfitta e si risolleva nel corso di Endgame”.

Avengers: Endgame vede il ritorno di un membro della squadra che non era apparso in Infinity War: il tiratore scelto Occhio di Falco, che ha vissuto una vera e propria trasformazione. L’attore Jeremy Renner descrive la situazione in cui si trova il personaggio all’inizio del film.

“Dopo essere stati sconfitti da Thanos, gli Avengers hanno vissuto dei cambiamenti davvero importanti”, afferma Renner. “Ritroviamo Clint in una grande sequenza di combattimento girata in modo fantastico e ambientata a Tokyo. Vedova Nera incontra Clint in una scena epica ma anche intima, sottile, dolorosa e bellissima. E tostissima. È un modo fantastico e unico per reintrodurre il personaggio. Scoprirete subito cosa è successo a Clint e da quel momento la sua storia proseguirà”.

 

“Schioccando le dita, Thanos ha cambiato in modo irrevocabile il destino di tutti i nostri personaggi”, afferma Joe Russo. “Volevamo condurre gli spettatori in un luogo spiacevole, spingendoli a chiedersi cosa sarebbe successo a questi personaggi dopo aver vissuto perdite così sconvolgenti. Come avrebbero reagito emotivamente e psicologicamente?”.

 

Per Renner l’opportunità di interpretare un lato completamente diverso del suo personaggio è stata davvero incredibile. “È stata una cosa davvero entusiasmante che sognavo di fare da molto tempo. Rispetto ai film precedenti ci sono state molte sfide fisiche ed emotive in più. Nel corso del suo viaggio il personaggio ha infranto le regole, è cresciuto e ha creato dei rapporti con gli altri membri della squadra: in questo film il viaggio vissuto finora da Clint si conclude in un modo grandioso”.

Proseguendo, l’attore parla dello stretto e longevo rapporto tra il suo personaggio e Vedova Nera. “Il suo arco narrativo e la sua storia sono profondamente legati a Vedova Nera”, afferma Renner. “In Endgame il loro rapporto continua a diventare più profondo e questo è davvero fantastico, perché il rapporto era iniziato nello stesso modo. Il rapporto tra Occhio di Falco e Vedova Nera è una delle cose più importanti per Clint all’interno della squadra degli Avengers. Clint possiede tantissima umanità perché è un militare e non ha nessun superpotere. Possiede soltanto una volontà molto forte e delle abilità particolari. La forte amicizia con Vedova Nera contribuisce a tenerlo con i piedi per terra: in questo film il loro rapporto verrà finalmente espresso in modo bellissimo”.

James “Rhodey” Rhodes (Don Cheadle) è uno dei membri originali dell’Universo Cinematografico Marvel e ha sempre rivestito un ruolo importante per gli Avengers. Cheadle esprime il proprio apprezzamento nei confronti dell’evoluzione del personaggio nel corso degli anni. “Noi attori non abbiamo sempre l’opportunità di esplorare un personaggio come desideriamo, ma penso che in Endgame vedremo tanti lati diversi di Rhodey”, spiega Cheadle. “In questo film vedrete chiaramente le difficoltà, le sofferenze e tutto ciò che il personaggio ha dovuto affrontare per rimettersi letteralmente in piedi, sia emotivamente sia fisicamente. Tutto ciò crea un arco caratteriale davvero bello che è stato molto divertente da interpretare”.

 

Un altro personaggio molto amato dell’Universo Cinematografico Marvel è Pepper Potts, l’ancora di salvezza, il cuore e l’anima di Tony Stark, che è apparsa in svariati film nel corso degli anni. Gwyneth Paltrow parla dell’evoluzione vissuta dal personaggio a partire da Iron Man. “Da molti punti di vista io e Pepper abbiamo vissuto un viaggio parallelo molto simile”, afferma Paltrow. “Nel primo Iron Man si trovava in una fase molto diversa della sua vita. Nel corso dei vari film è riuscita a diventare una leader. Da un certo punto di vista sono diventata come lei e lei è diventata come me. Sono molto affezionata a Pepper. È sicuramente il personaggio più longevo che io abbia mai interpretato: mi accompagna da più di 10 anni. La amo davvero molto”.

Un altro aspetto che ha conquistato gli spettatori è la relazione decennale tra Pepper Potts e Tony Stark. “Una delle cose più belle di questi film è il modo in cui la loro relazione si è evoluta da un film all’altro nel corso degli anni”, afferma Anthony Russo. “Hanno vissuto un viaggio incredibile sia come individui sia come coppia. Vederli crescere e cambiare è la cosa più elettrizzante che ci sia per il pubblico. È molto raro che gli spettatori abbiano l’opportunità di assistere a una storia d’amore così completa. Si sono incontrati, hanno gestito le complessità della loro relazione e sono arrivati al punto in cui si trovano in Endgame. Con questi due personaggi siamo riusciti a mettere in scena un arco caratteriale incredibile”.

“Robert è la mia co-star, sia sul set sia nella vita”, afferma Paltrow. “È sempre sorprendente e non sai mai cosa stia per fare. Con lui una giornata di lavoro diventa estremamente divertente e dinamica. Ricordo che nel primo Iron Man abbiamo improvvisato tantissimo. Robert ha praticamente creato il film sul momento. Mi ha insegnato moltissime cose sull’improvvisazione. È una persona davvero unica e brillante. Quando lavori con lui sei sempre sulle spine e questo ti aiuta a mantenere vivo lo spirito creativo”.

 

“Gwyneth è un patrimonio nazionale della recitazione”, afferma Downey. “Ha interpretato una Pepper estremamente industriosa, intelligente, tosta e premurosa. Pepper incarna il lato migliore di Tony e rende il loro rapporto estremamente credibile e umano”.

“Quando recitano, riescono a fare affidamento sulla speciale alchimia che li lega”, aggiunge Joe Russo. “È uno strumento davvero speciale quando si tratta di creare delle storie significative per gli spettatori. Robert e Gwyneth sono degli attori meravigliosi e quando appaiono insieme sul grande schermo possiedono qualcosa in più”.

 

Scott Lang (Paul Rudd) ha completamente evitato la devastazione scatenata da Thanos. Paul Rudd spiega come Ant-Man sia riuscito a evitare la furia del cattivo più temibile del mondo Marvel. “Nel periodo in cui si svolgeva Infinity War, Scott Lang si trovava nel Regno Quantico”, spiega Rudd. “Quando riemerge dal Regno Quantico, inizia a scoprire cos’è accaduto e va a cercare Natasha e Captain America per vedere se può aiutarli in qualche modo”.

 

È la seconda volta che il personaggio appare in un film insieme agli altri Avengers e per l’attore si è trattata di un’esperienza estremamente positiva da tutti i punti di vista. “Il modo in cui Marvel gira i propri film è diverso da qualsiasi altro studio con cui io abbia mai lavorato”, afferma Rudd. “Si sforzano a tutti i costi di rendere i loro film inventivi ed emozionanti. Ci riesco in tanti modi diversi ed è un processo di cui ho imparato a fidarmi. Ora riesco a comprendere un po’ meglio il funzionamento di questa macchina e la mia relazione con lo studio e con Marvel è maturata. È davvero entusiasmante lavorare in questo modo”.

 

Rudd aggiunge: “Lo stesso discorso può essere applicato al mio rapporto con gli altri Avengers. Quando abbiamo girato Civil War io avevo già girato Ant-Man, ma era la prima volta in cui ero insieme a tutti loro e pensavo ‘Oddio, sono tutti qui’. Durante le riprese di Endgame, invece, non mi sentivo più come qualcuno che si era imbucato a una festa: stavolta mi sembrava di essere uno degli invitati. È stato bello”.

Thanos è riuscito a sconfiggere gli Avengers ma a caro prezzo: per farlo ha dovuto uccidere Gamora e per questo motivo Nebula (Karen Gillan) lo odia ancora di più. Spiegando la situazione del proprio personaggio dopo gli eventi raccontati in Avengers: Infinity War, Gillan afferma: “Nebula ha sempre avuto un rapporto molto burrascoso con Thanos. È un rapporto molto complicato perché suo padre è sempre stato crudele con lei. È un mix di rabbia totale, odio e risentimento… ma allo stesso tempo Nebula vuole accontentarlo e ricevere la sua approvazione. Si trova a dover gestire costantemente questo strano miscuglio di emozioni. Credo che per la maggior parte del tempo sia estremamente combattuta sul da farsi”.

Gillan prosegue: “All’inizio di Endgame, dopo il finale del film precedente, Nebula è ridotta davvero male dal punto di vista emotivo. Aveva appena iniziato a creare un legame con sua sorella, una cosa che desiderava da tutta la vita. Quel rapporto stava finalmente nascendo ma poi sua sorella è stata uccisa da Thanos. Era la sua unica famiglia quindi ora si sente completamente sola, smarrita e indifesa”.

 

Il personaggio di Nebula è uno dei preferiti da interpretare per Gillan, nonostante l’assenza di capelli e il laborioso processo di trucco. “È incredibilmente soddisfacente riuscire a esplorare tanti lati nascosti di questo personaggio attraverso svariati film e franchise”, afferma Gillan.

 

“Solitamente un arco narrativo del genere occuperebbe un film solo. Ma la storia di Nebula si dipana attraverso vari film e questo è davvero interessante: il personaggio cambia continuamente e come attrice non mi sembra mai di ripetermi. È come se stessimo imparando qualcosa di nuovo ogni singola volta. All’inizio sembrava un personaggio tosto e gelido, ma poi abbiamo iniziato a esplorare la sua vulnerabilità e il suo desiderio di avere una famiglia”.

Per i fratelli Russo dare a Nebula un ruolo più grande era il passo più logico per proseguire l’evoluzione del personaggio in Endgame. “Quando arriva il momento di parlare del percorso dei personaggi in questi film io, Anthony, Markus e McFeely ci sediamo in una stanza e incolliamo le foto di tutti personaggi su un tabellone. Iniziamo letteralmente a parlare del modo in cui questi personaggi potrebbero potenzialmente entrare in conflitto con l’obiettivo del cattivo. È un processo arduo che solitamente richiede diversi mesi. Ma quando siamo alle prese con un personaggio come Nebula, uno dei figli di Thanos, è impossibile non darle un ruolo fondamentale nella storia primaria o un legame emotivo con essa”.

 

In risposta alla chiamata di emergenza ricevuta da Nick Fury, Captain Marvel (Brie Larson) fa la sua comparsa nel quartier generale degli Avengers. “Alla fine dei titoli di coda di Infinity War, c’è una scena con Maria Hill e Nick Fury, in cui quest’ultimo fa qualcosa che non gli avevamo mai visto fare: appare spaventato e nervoso quando Maria Hill scompare di fronte ai suoi occhi”, afferma Kevin Feige. “Le persone che conoscono questo universo cinematografico e i fumetti si sono accorte che il simbolo che appariva sul cercapersone di Fury era il logo di Captain Marvel. Il film di Captain Marvel parla proprio di questo. In Captain Marvel raccontiamo il viaggio di questa donna meravigliosa che diventa il personaggio più potente del nostro universo cinematografico”.

I filmmaker hanno dovuto affrontare una grande sfida: includere il personaggio di Captain Marvel nella storia di Avengers: Endgame in un periodo in cui le riprese di Captain Marvel non erano ancora iniziate. “Avevamo già fatto qualcosa di simile introducendo Black Panther e Spider-Man in Civil War”, spiega Stephen McFeely. “Ma in questo caso abbiamo dovuto scrivere il personaggio e girare il nostro film prima delle riprese e dell’uscita di Captain Marvel. Quindi abbiamo dovuto inserirla nella nostra sceneggiatura, assicurandoci allo stesso tempo di lasciare agli sceneggiatori del film a lei dedicato l’opportunità di creare il personaggio e scrivere il suo passato nel modo che preferivano”.

 

Per Larson, incontrare gli Avengers è stata un’avventura a sé stante. “Mi stavo preparando a girare Captain Marvel e una volta arrivata sul set di Avengers: Endgame ho compreso la portata di ciò che stavo facendo”, afferma Larson. “Continuavo a guardarmi intorno perché non riuscivo a credere di essere nel film. Era il mio primo giorno nell’Universo Cinematografico Marvel ed ero insieme agli Avengers. Stavamo girando una scena tutti insieme. Mi sembrava di far parte della compagnia teatrale più grande del mondo”.

 

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