Pirati! Briganti da strapazzo TUTTE LE CURIOSITA’

Fatti divertenti! 1. Peter Lord ha avuto l’idea di realizzare questo film durante una riunione in cui era stata lasciata sul tavolo una copia del libro di Gideon Defoe, The Pirates! In an Adventure with Scientists: A Novel, che lui ha preso ed ha iniziato a leggere, morendo subito dalle risate. 2. In questo film ha lavorato una troupe di 320 persone, tra cui 33 animatori e 41 unità di ripresa in 4 studi. 3. La nave dei pirati è stata realizzata interamente a mano ed è composta da 44.569 parti. Ci sono volute 5.000 ore di lavoro ed il peso finale è di 770 pound. 4. Circa 30,000 lenticchie sono state incollate sullo scafo della nave ammiraglia della Regina Vittoria, la QV1, per riprodurre i giunti. 5. La sala del tesoro della Regina Vittoria racchiude oltre 400.000 monete d’oro. Gli attrezzisti della Aardman, inoltre, hanno creato oltre 220.000 sfondi e attrezzi animati per arredare i set del film. Inoltre, i tecnici specializzati della Aardman hanno creato una serie di bottiglie, lampade e vetri specifici per il film; ogni pezzo è stato realizzato a mano. 6. Per questo film sono state costruite oltre 6.818 bocche per i pupazzi, di cui 1.364 per il solo Capitano dei Pirati, ed oltre 257 forme diverse per riprodurre l’atteggiamento della bocca nel linguaggio e per le varie reazioni. Ogni bocca è stata prima disegnata al computer e completata con i denti e la lingua e poi è stata “stampata” con una stampante 3D Rapid Prototyping. Ogni bocca è stata pre-impostata su un determinato atteggiamento che si riferisce alle vocali più usate. 7. La barba del Capitano dei Pirati ha un meccanismo speciale che la anima, formato da una chiavetta di quelle che servono per accordare le corde della chitarra. Tale meccanismo è stato sottoposto a cinque progetti prima di ottenere la versione finale ed in tutto c’è voluto oltre un anno per realizzarlo. La barba presenta 65 riccioli.

 

In Pirati! Briganti da strapazzo, Hugh Grant (Christian De Sica nella versione italiana) interpreta il suo primo ruolo animato nella parte del barbuto Capitano dei Pirati, inguaribile entusiasta e terrore dei mari, anche se talvolta di poco successo. Con un equipaggio di straccioni al suo fianco, e apparentemente cieco davanti alle stranezze che gli si presentano davanti, il Capitano ha un sogno: sconfiggere i suoi acerrimi nemici Black Bellamy (Jeremy Piven) e Cutlass Liz (Salma Hayek) per ricevere il sognato premio di Pirata dell’Anno. E’ un viaggio che porta i nostri eroi dalle spiagge dell’esotica Blood Island alle strade nebbiose della Londra vittoriana. Nel cammino combattono contro una regina diabolica (Imelda Staunton) (Luciana Littizzetto nella versione italiana) e si uniscono a un giovane e infelice scienziato (David Tennant), senza perdere mai di vista quello che un pirata ama di più: l’avventura!

 

 

IL FILM “Amavo le storie dei pirati da ragazzo, – in particolare L’isola del tesoro,” racconta il candidato al Premio Oscar ® due volte, Peter Lord, co-fondatore della Aardman e regista e produttore del nuovo film animato in stop motion dello studio per la Sony Pictures Animation, Pirati! Briganti da strapazzo. “Queste storie hanno trasformato quella che probabilmente nella realtà era una vita terribile in qualcosa di entusiasmante, spavaldo, pieno di colori: le storie di pirati sono ambientate nei mari tropicali, con cieli di un blu intenso, i cannoni ed i costumi. E’ un’atmosfera magica in questo senso. Quindi, quando abbiamo trovato questa storia che parlava di un equipaggio di pirati incessantemente ottimisti, ci è sembrato di ripercorrere la storia aumentandone un po’ i toni.” Ed è quello che accade nella storia e nei personaggi: un gruppo di pazzi estremamente stolti e senza cervello che rappresentano il peggior equipaggio di pirati che un capitano possa mai avere. “Sono proprio i peggiori – veramente, veramente incapaci come pirati,” racconta Hugh Grant, che interpreta il suo primo ruolo animato dando la voce al Capitano dei Pirati. “Ma è un ottimista, e proprio per questo motivo, l’equipaggio è sempre dalla sua parte. Ama la sua ciurma, il pappagallo della nave – o meglio, quello che lui pensa sia il pappagallo della nave, ed è molto orgoglioso della sua folta barba.” Il Capitano dei Pirati ha un obiettivo che prevale su tutti gli altri: essere eletto Pirata dell’Anno ed essere riconosciuto come uno dei più grandi pirati della sua epoca, come Black Bellamy e Cutlass Liz. “Ci ha provato molte volte, ma è sempre arrivato ultimo,” spiega Grant. “Si vince se si ha il miglior bottino, ma il suo bottino è sempre tragico.” Inoltre, afferma Lord, il Capitano va in cerca di amore e rispetto nei luoghi peggiori in cui potrebbe trovarli. “Nulla di ciò è importante per il suo equipaggio –loro sono come la sua famiglia, molto leali, affettuosi e pazzi,” afferma il regista, che precedentemente ha diretto il primo film animato della Aardman, Galline in fuga. “Ma quando inizia ad inseguire questo premio vistoso, rischia di perdere quello che ha di più caro.” Pirati! Briganti da strapazzo è realizzato in stile stop motion, che è diventato la firma della Aardman ed ha fatto vincere a questo studio quattro premi Oscar®. Inoltre rappresenta anche il loro film in stop motion più ambizioso fino ad ora, in quanto per realizzare un film di pirati a tutto tondo è stato necessario per i cineasti mettere da parte i modelli di plastilina. “Possiamo dire che realizziamo l’animazione nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto negli ultimi 50 anni, ma qui abbiamo utilizzato anche gli effetti visivi e l’animazione computerizzata in quanto se c’è una cosa che non si può proprio realizzare con l’animazione in stop motion è il mare,” spiega Lord. “Abbiamo preso la nostra bella, solida e animata nave dei pirati e l’abbiamo messa sopra ad un mare realizzato in CG, dove poteva ondeggiare e sciabordare in piena libertà, ottenendo un senso perfetto di spazio e di energia. Penso che abbiamo utilizzato il meglio di entrambe le tecnologie – è una meraviglia riuscire ad entrare in un mondo più grande e goderne il potenziale visivo, liberandosi dal vincolo delle grandi location e delle grandi folle. Ma senza liberarsi mai da quello che penso che il pubblico ami di più dell’animazione in stop motion: i set e i costumi appaiono incredibilmente reali, credibili e tangibili ma anche magici allo stesso tempo. Non so se esista uno stile Aardman in termini di design, ma certamente esiste in termini di impegno nel creare e costruire con abilità e perizia.” I cineasti hanno assegnato a Hugh Grant il ruolo principale del Capitano dei Pirati. “E’ una parte importante – è in scena per quasi tutto il film,” afferma Lord. “E’ esagerato ed eccessivo, sia fisicamente che come personaggio. Hugh è la persona ideale per interpretarlo – ha i tempi comici perfetti e riesce a rendere le espressioni in modo preciso, pur possedendo anche il giusto tono borioso e prepotente. L’allegria del personaggio è l’aspetto vincente – si trova di fronte a persone molto egoiste e pericolose e non è molto più bravo di loro, ma il suo equipaggio lo adora – è un ottimo leader e riesce a farli andare avanti.”

 

 

I PERSONAGGI Il Capitano dei Pirati – Voce di Hugh Grant (Christian De Sica nella versione Italiana) “La cosa migliore dell’essere un pirata non è saccheggiare o tirare di spada. Non è il rum o la scabbia o le sirene. La cosa migliore dell’essere un pirata è… lo strabiliante divertimento (Ham Night)!” Il Capitano dei Pirati possiede praticamente tutto quello che un pirata possa desiderare: un pappagallo colorato (egli pensa), un’imbarcazione adatta ad andare per mare (più o meno), il miglior equipaggio che un Capitano possa desiderare (ad eccezione degli altri equipaggi, ed una barba folta (senza discussioni). Anche se come atti di pirateria lascia molto a desiderare, è sempre eccessivamente entusiasta. Il suo equipaggio lo considera il migliore, e questo è positivo, soprattutto perché nessun altro lo pensa. Ma lui vuole sovvertire l’ordine delle cose vincendo il sognat o titolo di Pirata dell’Anno, che senza dubbio vuol dire compiere furti, usare trucchetti intelligenti ed anche altre azioni più vili (essenzialmente del tipo “non ci sto a pensare su tanto”). I cineasti hanno assegnato a Hugh Grant il ruolo principale del Capitano dei Pirati. “E’ una parte importante – è in scena per quasi tutto il film,” afferma Lord. “E’ esagerato ed eccessivo, sia fisicamente che come personaggio. Hugh è la persona ideale per interpretarlo – ha i tempi comici perfetti e riesce a rendere le espressioni in modo preciso, pur possedendo anche il giusto tono borioso e prepotente. L’allegria del personaggio è l’aspetto vincente – si trova di fronte a persone molto egoiste e pericolose e non è molto più bravo di loro, ma il suo equipaggio lo adora – è un ottimo capo e sa come trascinarli.” Hugh Grant afferma che per molti motivi è stato attratto immediatamente da questo suo primo ruolo come voce in un film d’animazione– l’opportunità di lavorare con la Aardman Animations, la sceneggiatura comica, il divertimento – ma forse ciò che lo ha maggiormente attratto è stata l’occasione di interpretare un ruolo completamente diverso da quelli che aveva interpretato precedentemente. “Fisicamente, non sono assolutamente adatto alla parte – il Capitano dei Pirati è un uomo grosso, panciuto, con la barba, strabordante, completamente diverso da me. Ma naturalmente non dovevo interpretare il suo ruolo fisicamente – era la mia voce che volevano. La Aardman aveva già modellato il personaggio quando mi hanno chiamato per la parte – quindi è stata una vera sfida; dovevo essere io ad adattarmi a lui invece che viceversa. Potevo entrare nella parte attraverso i suoi occhi – indipendentemente dalle altre caratteristiche, tutti i personaggi della Aardman hanno una sorta di attonita innocenza. La cosa strana è che io ho diversi cugini giovani che hanno visto tutte le parti del film e lo adorano ma insistono nel dire che la voce non è la mia.” “Il capitano è un idiota, ma è un idiota con una barba folta,” sostiene Gideon Defoe, che prima ha creato il personaggio del suo romanzo e poi ha scritto la sceneggiatura per il film. “D’altra parte, egli ha anche uno sconfinato entusiasmo per tutto. Il suo grande vantaggio è che non si ferma a pensare – si butta a capofitto nelle cose. Ovviamente, di solito, tutto finisce in un disastro.” Un’altra ragione per la quale Grant era entusiasta della possibilità di doppiare il Capitano dei Pirati consisteva nell’opportunità di lavorare con il regista Peter Lord. “C’è in lui un po’ dello scienziato pazzo, ma al tempo stesso è rigoroso ed acuto con un ineccepibile senso del comico. E’ molto gentile e molto, molto bravo con gli attori.”

 

 

Il Pirata con la sciarpa – Voce di Martin Freeman PIRATA CON SCIARPA:“Ti ricordi della chiacchierata che abbiamo fatto?” CAPITANO DEI PIRATI: “Quella in cui dicevamo se i maiali sono un tipo di frutta?” PIRATA CON SCIARPA: “No. Quella sul cercare di evitare quegli schemi assurdi che portano a morte sicura.” Il fidato vice del Capitano, il Pirata con la sciarpa – chiamato anche Numero Due – è sempre pronto a trovare il meglio nel suo capo, contro tutto e contro tutti. Se il Capitano dei Pirati rappresenta il padre vigoroso ma inaffidabile dell’equipaggio, Numero Due è la madre fidata e sempre ragionevole. Si occupa dei piccoli dettagli tralasciati dal Capitano, gestisce gli umori imprevedibili del capo e fa il possibile per tenere fuori dai guai sia il Capitano sia l’equipaggio. Intelligente, pieno di risorse e forse un po’ troppo leale, il Pirata con la sciarpa ha anche una sciarpa molto carina. Martin Freeman, che doppia Sciarpa e che presto interpreterà il ruolo protagonista di Bilbo Baggins nella produzione di Peter Jackson The Hobbit, afferma, “Potremmo dire che il Pirata con la Sciarpa fa il lavoro sbagliato – cioè, nessuno dei pirati è un buon pirata, ma tutti gli altri vogliono chiaramente essere pirati, si vede che è l’unico ruolo per loro. Ma Sciarpa potrebbe essere un dirigente di medio livello da qualche parte, o forse un avvocato. Invece si è trovato su questa nave, e vi si adatta piuttosto bene.” “Nell’umorismo britannico vi è una lunga tradizione di qualcuno che è un po’ più bravo del suo superiore,” continua Freeman, e infatti Sciarpa è l’ultimo di una serie di pazienti impiegati con capi idioti apparsi in film, televisione, fumetti, letteratura… …e animazione di tipo stop-frame. “Lui è Gromit dove il Capitano dei Pirati è Wallace,” spiega Defoe. “E’ la voce della ragione”. “Sciarpa è un po’ più quadrato ed imperturbabile – come suo braccio destro tiene a bada il Capitano dei Pirati,” continua Freeman. “Gli ricorda la sua posizione, la sua importanza e le sue responsabilità nei confronti dell’equipaggio, e alla fine del film credo che il Capitano sappia di poter contare su Sciarpa.”

 

Polly CAPITANO DEI PIRATI: “Non è grasso, ha solo le ossa grosse.” PIRATA ALBINO: “E’ come una zietta … con il becco!” Il “cuore e l’anima” pennuta della barca dei pirati, amata da tutto l’equipaggio è Polly, la mascotte insaziabilmente affamata e dalle strane sembianze del Capitano dei Pirati. Ogni imbarcazione deve avere un pappagallo, e questo è un gran peccato, perché si viene a scoprire che Polly in realtà è un dodo. Ma non importa: anche quando tutto intorno c’è solo caos, Polly mantiene il suo comportamento calmo di natura e la sua affettuosa devozione nei confronti del Capitano. Di fondo, Polly è felice solo quando è vicina a qualcuno che le offre in continuazione biscotti.

 

Pirata albino – Voce di Russell Tovey CAPITANO DEI PIRATI: “Ridiamo di fronte al pericolo, non ricordi?” PIRATA ALBINO: “Um – Veramente non mi piace per niente il pericolo.” Il Pirata Albino crede a tutto quello che gli viene detto. Un po’ nervoso, facilmente irritabile e quasi sempre confuso, si fa sorprendere ed affascinare anche dagli avvenimenti quotidiani più banali. Come un bambino, si lascia sfuggire le verità più scomode. Innocente, credulone ed ingenuo, la sua espressione naturale è di costante stupore, ad occhi sempre spalancati.

 

Pirata con la gotta – Voce di Brendan Gleeson “Questa è l’avventura più istruttiva di sempre!” A giudicare dalle apparenze, il Pirata con la gotta è un vecchio lupo di mare segnato dalle battaglie. Ma in realtà è pazzo ed infantile proprio come tutto il resto della ciurma dei pirati. Ama dispensare pillole di saggezza che non sono poi così sagge e la sua passione per la carne (di qualsiasi tipo) lo ha portato a soffrire di gotta, della quale va un po’ troppo orgoglioso.

 

Pirata “tutta curve” – Voce di Ashley Jensen “Per quell’uomo mi prenderei addirittura una medusa in faccia.” Il Pirata “tutta curve” è probabilmente il fan più sfegatato del Capitano dei Pirati e sembra anche essere il più pirata di tutti, sempre pronto a combattere, ad affrontare un’avventura in alto mare o, soprattutto, ad infliggere la condanna di gettare i nemici in pasto agli squali. Vissuti in un’epoca in cui si pensava che le donne che andavano per mare portassero solo una sfortuna terribile, nessuno degli altri pirati sembra notare alcunché di strano in questo membro dell’equipaggio, nella sua strana voce dai toni incredibilmente alti, nel suo bacino largo ed in quella barba che sembra finta. Ashley Jensen, che recentemente ha doppiato l’elfo Briony in Il figlio di babbo Natale della Aardman, interpreta il ruolo del Pirata “Tutta Curve”. “Non so se qualcuno si renda effettivamente conto che si tratta di una donna o, se se ne rendono conto, non ne parlino,“afferma. “Lei indossa un travestimento molto ingegnoso, che consiste in una barba da pirata, ma mi piace pensare che sotto i suoi abiti da pirata sia vestita di rosa.” Tutti i membri dell’equipaggio sono fedeli al Capitano, ma il Pirata “Tutta Curve” lo è più degli altri, spiega Jensen. “Non credo che abbiano una relazione – sono sicura che il suo amore per il Capitano dei Pirati non sia corrisposto. Lei lo ammira da lontano, per conto suo. Povero Pirata “Tutta Curve”.”

 

Charles Darwin – Voce di David Tennant CAPITANO DEI PIRATI: “Dai, Darwin, non ci siamo evoluti dalle lumache solo per starcene qui seduti a berci il nostro sudore, no?” DARWIN: “Um…scusa, che dicevi delle lumache?” Questo Charles Darwin è il Darwin prima della questione dei peli sul viso e dell’importante teoria sulla scimmie. Il giovane studioso è serio, socialmente incapace e una specie di secchione – non ha successo né nel campo della scienza (fino a quel momento) né nella vita sentimentale. Ma le sue sorti potrebbero cambiare, grazie al fatto che incontra sulla sua strada il Capitano e Polly. Ora, potrebbe aver trovato il modo di far partire la sua carriera e la sua vita sentimentale con un piano molto ambizioso … David Tennant, la cui interpretazione del Dottore nella serie della BBC che dura da anni “Doctor Who” è stata votata dai fan come la loro preferita in assoluto, doppia Charles Darwin – ma questo non è necessariamente il Darwin che conosciamo dai libri di storia e da vicende noiose. “Io credo che sia arrivato il momento di presentare al pubblico un nuovo aspetto di Charles Darwin, “ sostiene Tennant. “Questo è un giovane Darwin, prima che diventi famoso in tutto il mondo, con terribili insicurezze riguardo alle sue capacità di scienziato e di uomo. E’ particolarmente affascinato dalla Regina Vittoria – ogni sua motivazione nasce dal desiderio di fare colpo su di lei. Non so se ciò sia vero dal punto di vista storico – è quello che io penso – ma le sue insicurezze portano la vicenda in direzioni inaspettate.” Povero Charles Darwin. Defoe, l’autore e sceneggiatore, afferma che potrebbe essere possibile che una delle figure più importanti della storia umana forse non avesse chiesto di diventare il ridicolo creatore dello scimpanzuomo. “Lo abbiamo trattato con una terribile mancanza di rispetto. Apparentemente, lui merita molto di più. Ma abbiamo già realizzato il film, e quindi ora non possiamo farci niente.” E’ il complicato rapporto di Darwin con il Capitano dei Pirati che da l’avvio agli sconclusionati piani del Capitano. “Darwin si ritiene più bravo del Capitano dei Pirati e crede di poter usare il Capitano per i propri scopi,” spiega Tennant. “E’ un rapporto ipocrita, ma credo che alla fine diventino abbastanza amici e certamente devono lavorare insieme per salvare la situazione.” I doppiatori che lavorano nei film d’animazione hanno raramente l’occasione di registrare insieme, ma per Tennant e Grant ciò è stato possibile. “Avere David e Hugh insieme è stato fantastico, perché naturalmente tutto dipende dall’atmosfera che si crea,” dice il regista Peter Lord. Non è strettamente necessario registrare insieme, ma se è possibile è meglio,” afferma Tennant, che ha condiviso delle sedute di registrazione anche con Martin Freeman. “Gli attori si danno la carica l’un l’altro e ciò rende tutto più stimolante.”

 

Mister Bobo DARWIN: “Penso che se prendi una scimmia, le dai un monocolo e le copri la sua orrenda e gigantesca parte posteriore, la scimmia smetterebbe di essere una scimmia e diventerebbe più una sorta di …scimpanzuomo, se possibile.” Ultimo dei progetti di scarso successo di Darwin, Mister Bobo è il primo Scimpanzuomo al mondo, un qualcosa che ormai viene trascurato nei libri di scienza. Compagno fedele e cavia, anche se leggermente riluttante, dei piani diabolici del suo maestro, Mister Bobo riesce a comunicare solo tramite l’uso di flash card, e questo è frustrante, considerando che probabilmente è più intelligente di tutti i suoi compagni più “evoluti”.

 

Regina Vittoria – Voce di Imelda Staunton (Luciana Littzzetto nella versione italiana) “Con quei loro cori idioti e quei cappelli ridicoli e quel dannato chiasso fragoroso! Vorrei che annegassero, Ammiraglio. Affondati. Schiacciati. In pasto agli squali! Mi senti? ODIO I PIRATI!” La piccola, tonda e potente dominatrice di circa un quarto della terrà è appena salita al trono, è ancora single ed ama tutti i suoi amati sudditi…ad eccezione dei pirati, che odia con tutta la sua forza. Una delle cose che ama più dell’esecuzione di un pirata è sedere davanti ad un pasto speciale, particolarmente se nel menù sono presenti creature esotiche. Sotto a quel corsetto ben tirato batte il cuore di una combattente e dato che si tratta della regina, chi dice che la battaglia che combatte debba per forza essere giusta? “Judi Dench, Helen Mirren – rodetevi il fegato!” dice Imelda Staunton, che nel suo ruolo della Regina Vittoria presenta la monarchia britannica da un nuovo punto di vista. “E’ giusto dire che non si tratta di una lezione di storia. Questa Vittoria è veramente svitata. Povera Vittoria – non ama i pirati, vuole un dodo e farà tutto ciò che è in suo potere per ottenerlo.” Staunton lavora per la terza volta con la Aardman, visto che in precedenza ha doppiato i film Galline in fuga e Il figlio di Babbo Natale. Afferma di amare particolarmente il lavoro di doppiaggio. “Non puoi fare smorfie, non puoi far distogliere l’attenzione – tutto ciò che hai è la voce,” dice. “E’ ottimo per un attore far affidamento soltanto sulla voce, perché il nucleo di questo lavoro è tutto lì – il tuo cuore e la tua anima devono farsi sentire, invece di essere osservati.”

Black Bellamy – Voce di Jeremy Piven “Leggete questo e fatevi un piantarello, brutti tipi. Proprio così! Black Bellamy sarà il Pirata dell’Anno! Di nuovo.” Ognuno di noi ha la sfortuna di conoscere un tipo sullo stile di Black Bellamy: è quello che sa fare tutto bene a scuola, il collega di lavoro arrogante e sfrontato, il vicino di casa noioso e volgare. Pirata di successo dei Sette Mari e pluri-vincitore del premio di Pirata dell’Anno, è un vecchio nemico del Capitano dei Pirati. E’ abile, mellifluo e furbo, per non parlare del suo essere svergognatamente sbruffone, ricoperto d’oro e risputato da una balena…veramente? Una cosa che a Black Bellamy piace più di ogni altra è stuzzicare il Capitano, purtroppo, perché è molto bravo a farlo.

Cutlass Liz – Voce di Salma Hayek “Ciao ragazzi! Probabilmente vi state chiedendo se sono tanto micidiale quanto bella.” “Si, lo sono.” Butcher of Barbados (La macellaia delle Barbados), una donna in un mondo di uomini, Cutlass Liz è la spietata, efficiente e diabolicamente attraente femme fatale di Blood Island. Come una Calamity Jane marittima, la donna spara, sputa, beve e tratta le persone in modo molto diretto, senza stare troppo a pensarci sopra. Ulteriore candidata al premio di Pirata dell’Anno, Cutlass, come Bellamy, non ha alcun rispetto del Capitano dei Pirati. E questo urta ancora di più perché, come tutti gli altri, anche il Capitano non può fare a meno di avere una specie di cotta per lei.

 

Il Re Pirata “Oh tradimento infame! Tradimento infame! Hai tradito la fratellanza pirata!” Vestito elegante dalla testa ai piedi, con un bottino di monili che non esita ad ostentare, il Re Pirata, personaggio costantemente sopra le righe, è a metà tra Elvis e un regnante Shakespeariano, ma in tutto il suo essere è soprattutto un pirata. Regna su Blood Island…e questo gli dà titolo per dire l’ultima parola sulla gara per essere eletti Pirata dell’Anno. “Lui è meraviglioso! Potente! Ha un occhio solo! E’ alto tre metri e può battere tutti!” esclama Brian Blessed, la cui personalità esagerata rispecchia perfettamente quella del re di tutti i pirati. “Lui è il più amato e rispettato di tutti i pirati. E’ stato il più bravo, ha navigato i sette mari sulle migliori navi, ha sconfitto le truppe della Regina Vittoria. Lo amano perché è il migliore – è un gigante, sia nel corpo che nell’anima.” Il Re Pirata sfrutta la sua debordante personalità con grande effetto – sia che stia dando in escandescenze sia che sia calmo. “Quando è molto tranquillo, si ha l’impressione che stia per succedere qualcosa,” spiega Blessed. “Improvvisamente, è enorme, è un turbine, è tutto denti – e poi ritorna di nuovo tranquillo.”

 

 

LA PRODUZIONE

Pirati! Briganti da strapazzo è realizzato in stile stop motion, che è diventato la firma della Aardman ed ha fatto vincere a questo studio quattro premi Oscar®. Inoltre rappresenta anche il loro film in stop motion più ambizioso fino ad ora, in quanto per realizzare un film di pirati a tutto tondo è stato necessario per i cineasti mettere da parte i modelli di plastilina. “Possiamo dire che realizziamo l’animazione nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto negli ultimi 50 anni, ma qui abbiamo utilizzato anche gli effetti visivi e l’animazione computerizzata in quanto se c’è una cosa che non si può proprio realizzare con l’animazione in stop motion è il mare,” spiega Lord. “Abbiamo preso la nostra bella, solida e animata nave dei pirati e l’abbiamo messa sopra ad un mare realizzato in CG, dove poteva ondeggiare e sciabordare in piena libertà, ottenendo un senso perfetto di spazio e di energia. Penso che abbiamo utilizzato il meglio di entrambe le tecnologie – è una meraviglia riuscire ad entrare in un mondo più grande e goderne il potenziale visivo, liberandosi dal vincolo delle grandi location e delle grandi folle. Ma senza liberarsi mai da ciò che penso che il pubblico ami di più dell’animazione in stop motion: i set e i costumi appaiono incredibilmente reali, credibili e tangibili ma anche magici allo stesso tempo. Non so se esista uno stile Aardman in termini di design, ma certamente esiste in termini di impegno nel creare e costruire con abilità e perizia.” In quanto autore del romanzo, non c’era forse scelta migliore di impiegare Defoe per scrivere la sceneggiatura. D’altra parte Defoe non aveva nessuna esperienza di animazione in stopframe prima di scrivere il suo adattamento – e ciò ha rappresentato una sfida per i registi. “Se avessi avuto un po’ di esperienza, non l’avrei scritto allo stesso modo,” spiega. “Sembra che sia molto difficile per l’animazione in stop-motion realizzare grandi ed eccitanti battaglie navali così come scene di folla. Ma per fortuna non è mai stata una limitazione. Nessuno ha mai detto “Questo non si può fare”, si è sempre detto “ Troveremo un modo per realizzarlo.” L’animazione in stop-motion ha un fascino unico – fa davvero la differenza ed i personaggi prendono vita se qualcosa è fisicamente lì.” “Questo film è diverso da ogni altro film in stop-motion che abbiamo realizzato,” afferma Julie Lockart, un produttore del film. “E’ talmente complesso che all’inizio volevamo realizzarlo in computer animation. Solo quando Pete ha deciso che voleva costruire un set da usare come guida per gli animatori CG – per avere un’idea e capire veramente le difficoltà – allora abbiamo deciso che doveva essere realizzato in stop-motion, anche se sarebbe stata una sfida tremenda. Nessuna ambientazione viene ripetuta – si passa dal mondo dei pirati alla Londra vittoriana, dalle stradine del porto all’alta società dei palazzi reali, fino al mare aperto. E’ stato possibile realizzare tutto ciò solo grazie all’enorme esperienza e talento alla Aardman – ci sono persone che sono qui da 20, forse 30 anni, e la loro incredibile conoscenza di questo settore ci ha permesso di raggiungere un livello di perfezione mai visto.” Lavorare ad un film d’animazione in stile stop-frame è completamente diverso dal realizzare un film dal vivo. Un film dal vivo è limitato dalla presenza degli attori veri, mentre un film in stop-frame può riprodurre il suo personaggio principale dozzine di volte. “C’erano tra i 35 e i 40 animatori che lavoravano contemporaneamente. Avevamo così tanti Capitani dei Pirati che potevamo girare fino a 20 scene con lui contemporaneamente in diverse parti dello studio,” spiega Lord. Ovviamente ciò significa che un regista di un film dal vivo si può concentrare solo sulla scena che sta girando, mentre un regista di stop-frame deve concentrarsi su dozzine di scene che sono in produzione nello stesso momento.” Jeff (Newitt, il co-regista), Jay (Grace, il direttore dell’animazione) ed io correvamo da un posto all’altro, dando istruzioni e consigli a tutte queste unità,” continua Lord. “Il risultato è che lo studio è un posto molto dinamico e pieno d’attività. E’ come seguire un corso in multitasking.” Prima di poter cominciare la produzione, sono stati disegnati e costruiti i personaggi ed i set. Il Disegnatore dei Personaggi Johnny Duddle e lo Scenografo Norman Garwood si sono messi all’opera. I molti meriti di Garwood come scenografo dal vivo comprendono film con splendidi set come Brazil, Uomini di gloria, Capitan Uncino e La storia fantastica. Per realizzare un film d’animazione occorre la collaborazione di tutti e quindi la creatività e la verve di Garwood hanno contribuito a definire il DNA del film. “In un film dal vivo, c’è una sceneggiatura che in genere è finita o quasi finita e si sa esattamente cosa occorre fare fin dal primo giorno. In questo film, creavamo l’ambientazione durante la scrittura della sceneggiatura, e ciò che creavamo era d’aiuto nel formulare la sceneggiatura che dovevamo ancora scrivere. Quindi l’approccio è molto diverso, anche se il processo che porta alla scenografia è lo stesso sia per gli esseri umani a grandezza naturale sia per i pupazzi.” Uno dei principali set di Garwood è naturalmente la nave pirata. “Avevo in mente di realizzare una nave fatta di due metà provenienti da barche diverse,” spiega. “La parte posteriore è una vecchia barca buffa – l’idea era che la parte posteriore fosse la loro barca originaria finché non avessero perso la parte anteriore in qualche battaglia terribile e quindi avessero bisogno di una nuova prua. Hanno trovato un’elegante fregata francese che è diventata la parte anteriore della nave. Da allora è stata ingrandita con delle parti in più per il bagno del Capitano, e tutto è stato tenuto insieme da catene e colla. Sembrava una cosa da pazzi. Questo è ciò che mi è piaciuto di più di questo progetto – Peter voleva vedere una scenografia il più possibile divertente ed eccentrica e poi l’avrebbe ridimensionata. Mi ha incoraggiato a non essere troppo comune.” “La nave non è stata ben tenuta ed è fatta di pezzi provenienti da tutto il mondo,” spiega Phil Lewis, uno degli scenografi. C’è una polena prosperosa senza testa, che è stata rimpiazzata dalla testa di Nettuno con del rossetto. Ci sono pezzi di un camino. Il capitano ha il suo giardino personale sul ponte di poppa, dove tiene la sua collezione di cactus.” La nave definitiva è stata completamente realizzata a mano ed è costituita da 44.569 parti. Pesa circa 350 chili, è lunga 4,2 metri ed è alta 4,5 metri – così alta infatti che la troupe della Aardman ha dovuto ritagliare un buco in una porta per poterla spostare da uno studio all’altro. Il tono del progetto – e cioè che personaggi come Charles Darwin e la Regina Vittoria potessero essere ben poco aderenti ai personaggi reali – è stato una grande benedizione per la scenografia. Garwood racconta che all’inizio lui ed il suo team hanno svolto un grosso lavoro di ricerca, ma solo all’inizio. “Io credo che occorra cominciare con qualcosa di reale, per poi lavorarci e modificarlo in tutte le direzioni” sostiene Garwood. Occorre cominciare con qualcosa di solido e poi giocarci.” Per disegnare i personaggi, compreso lo stesso Capitano dei Pirati, ha cominciato a disegnare degli schizzi da sottoporre a Peter Lord per avere dei suggerimenti. “Gli elementi più importanti per disegnare il Capitano dei Pirati erano il suo cappotto e la sua barba,” afferma Duddle. “Abbiamo realizzato disegni con cappotti più lunghi e più corti, con la barba e disegni per vedere come barba e baffi si adattassero al suo viso.” La barba del Capitano ha richiesto un’ enorme quantità di sviluppo. “La barba del Capitano è fondamentale per il suo personaggio,” spiega Lord. E’ una delle prime cose che Gideon racconta nel suo libro riguardo a questo personaggio. Ci siamo resi conto che la barba rappresentava una grande sfida per il disegno – non il disegno della barba in se stesso, ma come la barba avrebbe funzionato con un viso molto mobile ed espressivo. “ Un’altra sfida è stata quella di far funzionare la barba con un sistema di sostituzione della bocca che la Aardman ha sviluppato per la prima volta per questo film. Nei precedenti film della Aardman, spettava all’animatore rimodellare la bocca di un personaggio nella forma corretta per dare l’illusione del linguaggio. Per Pirati! La Aardman ha sviluppato un sistema di sostituzione della bocca. Si tratta di un sistema che è diventato disponibile solo negli ultimi anni,” spiega Jeff Newitt, il co-regista del film. “Siamo stati in grado di modellare tutte le forme della bocca al computer e di stamparle fisicamente tramite una stampante 3D. Abbiamo stampato centinaia di forme della bocca per poter far esprimere il personaggio con una vasta gamma di linguaggi ed espressioni – per l’animatore la forma era predeterminata, e tutto ciò che doveva fare consisteva nel sostituire una bocca con l’altra all’occorrenza, invece di rimodellare ogni frame. E’ un sistema ideale, perché gli animatori si possono concentrare sulla resa e sull’espressione facciale del personaggio – possono ottenere una più ampia gamma di movimento in quanto non devono preoccuparsi di pasticciare con la plastilina per ottenere la forma della bocca.” In totale sono state stampate 7.000 bocche, di cui 1.400 per il solo Capitano. Per creare Charles Darwin, racconta Duddle, “L’idea era che fosse un po’ secchione, così gli abbiamo dato una fronte molto ampia. Come ispirazione, Pete ha scattato alcune foto di se stesso in diverse pose, anche con una rete per farfalle, ed io ho indagato su riferimenti vittoriani e illustrazioni dello stesso Darwin. Studiavamo i disegni per capire quanto fosse grande e lungo il suo viso, che età dimostrasse, per cercare di riprodurre quell’aspetto da scienziato secchione vittoriano.” Duddle realizzava i disegni in base ai suggerimenti di Lord, poi un modellatore creava una scultura di argilla così era possibile vedere come sarebbe apparso il personaggio in tre dimensioni. Il modello iniziale serviva per poter definire il carattere e la vitalità del personaggio; la figura veniva modellata in una posa dinamica per aiutare il regista a vedere il personaggio,” spiega il designer di pupazzi Andrew Bloxham. Sulla base delle informazioni ottenute dal modello, Duddle poi rivedeva i disegni, e si lavorava fino alla completa caratterizzazione del personaggio. “La modellazione è di fatto simile al casting in un film dal vivo,” afferma il designer di pupazzi Kate Anderson. “Realizziamo le star, i loro costumi, le loro acconciature ed il trucco. In un certo senso, siamo un gran numero di dipartimenti in uno.” Man mano che il processo procedeva, i designer di pupazzi dovevano considerare come costruire il pupazzo: per esempio, racconta Anderson, “la Regina Vittoria all’esterno è una signora piuttosto grassottella, ma all’interno ha una complicata armatura. Tutte le pieghe del suo abito sono state realizzate separatamente una sopra all’altra, in modo da potersi muovere. Il tronco doveva essere separato dalla gonna e dalla vita – in questo modo il tronco poteva alzarsi e abbassarsi per dare l’impressione della camminata.” Tutto questo senza neanche considerare il design del viso di Vittoria. “Doveva apparire tosta, regale e altezzosa, ma anche smorfiosa e dolce. Le abbiamo contratto le labbra per darle un’aria di disapprovazione, ma è anche il tipo di donna che può sbattere le ciglia per ottenere quello che vuole.” Con i personaggi ed i set già disegnati e costruiti, ora toccava agli animatori. Per Lord, gli animatori non sono semplici artigiani che fanno muovere i modelli. “Li ho sempre pensati come degli artisti,” afferma. Quando si mettono al lavoro non c’è niente – solo una voce ed un pupazzo, e loro devono trasformarli in una scena che vive realmente – quando azzecchi una scena, o ancor meglio un’intera serie di scene – e gli spettatori sono convinti che il pupazzo non solo si muove e parla, ma addirittura anche pensa…è una grande illusione e da una grande soddisfazione.” Uno dei capo animatori senior del film, Ian Whitlock, sostiene che la sensazione di qualcosa fatto a mano nello stop frame da una qualità molto diversa dall’animazione CG. “Nell’animazione CG si può fare qualunque cosa,” afferma. “Puoi spingere i personaggi dove vuoi. Infatti comincia ad essere un po’ troppo. Quando faccio animazione CG, mi ritrovo a dovermi limitare per ottenere la resa giusta. Questo con i pupazzi non si deve fare. Si è sempre limitati dal pupazzo e si cerca sempre di ottenere di più da esso. Per esempio, si muovono un po’ le spalle per dare un po’ più di curvatura alla schiena, e quando ottieni un buon risultato il personaggio prende vita come nessun altro.” Un altro animatore, Lee Wilton, aggiunge, “Sono le scene che sembrano più facili quelle che poi sono le più difficili da realizzare. Potresti avere una scena da quattro secondi in cui un personaggio pensa, o volge lo sguardo al di fuori dello schermo. Sembra facile ma devi essere certo che lo spettatore lo interpreti al tuo stesso modo. Renderlo naturale è molto difficile.” Il lavoro scrupoloso di animazione di un film in stop-frame, una frazione di secondo alla volta, era reso ancora più impegnativo dal carattere grandioso della sceneggiatura. Per esempio, una delle prime scene è ambientata in un bar, nel quale tutta la ciurma viene di nuovo presentata agli altri aspiranti al titolo di Pirata dell’Anno – Hastings Gambadilegno, Cutlass Liz e Black Bellamy – mentre questi entrano in modo sempre più appariscente. Per rendere il tutto più preciso, Sadler ha assegnato a ciascun personaggio una piccola storia precedente, anche ai baristi che non hanno battute e appaiono in una sola scena del film. “Mi aiuta a ricordare cosa fare,” dice. “C’è un tavolo vicino alla finestra, dove due di loro si sono incontrati per un appuntamento, ma un terzo è ubriaco e gli sta rovinando tutto. C’è un tavolo dove si gioca a carte ed uno di loro bara. Ad un altro tavolo uno dei pirati sta bevendo un cocktail che gli altri pirati non considerano abbastanza piratesco e quindi lo prendono in giro. E’ molto facile perdere il filo di ciò che si sta facendo quando si devono animare così tanti personaggi, così assegnare a ciascuno una propria storia può essere d’aiuto. Senza contare che è piacevole ottenere una scena comica sullo sfondo, lontana dall’azione principale – è molto in stile Aardman.” Con così tanti personaggi in una sola scena, qual’era il preferito di Sadler? “Black Bellamy,” dice. “Ha un linguaggio bellissimo – mi è piaciuto schernire il Capitano.” Ci sono voluti 18 mesi per girare la scena nel pub, una delle più lunghe del film. Come può un animatore concentrarsi per un tempo così lungo su una scena che nel film durerà solo pochi minuti? Whitlock, che si è occupato per la maggior parte di Darwin e Mister Bobo, spiega, “Realizzare un’animazione significa recitare attraverso un pupazzo. Dà una grande soddisfazione essere da soli in questo ambiente, guardando il pupazzo, concentrandosi, cercando di provare ciò che il pupazzo in quel momento dovrebbe provare. E poi, concentrarsi sui dettagli, sia se è tutto il corpo a saltare in giro, sia se un piccolo elemento dell’abito deve ammorbidirsi alla fine di un ampio movimento per rendere il tutto naturale.” Quando abbiamo girato, le scene terminate venivano passate al montatore Justin Krish, alle prese in questo film con il suo primo progetto d’animazione. “Montare un’animazione è completamente diverso dal montare un film dal vivo,” afferma. “In un film d’animazione, la maggior parte del montaggio viene effettuata prima di girare; mettiamo insieme il film per la prima volta con le sceneggiature. Lo monteremo ancora altre due volte, con la previsualizzazione delle riprese e quando viene girato, ma il lavoro effettivo avviene nella fase della sceneggiatura, e per questo motivo, un montatore di animazione è molto più coinvolto nello sviluppo della storia rispetto ad un montatore di un film dal vivo. Per esempio, possiamo richiedere una ripresa se pensiamo che la scena ne abbia bisogno – chi si occupa delle sceneggiature fornirà la ripresa e si potrà provarla, e ciò non può accadere in un film dal vivo.” Ne consegue che la sala di montaggio diventa il centro attraverso il quale passano tutti i dipartimenti – dai disegni alle registrazione dei dialoghi fino alle riprese in studio, tutto passa attraverso il montaggio. Gli effetti visivi del film sono stati supervisionati dai direttori VFX Andrew Morley e CG Ted Chaplin. Fin dall’inizio è stato chiaro che il film in stop-frame avrebbe dovuto avvalersi degli effetti visivi per contribuire ad animare ciò che non poteva essere realizzato a mano. “Circa metà delle riprese sono risultate abbastanza semplici per noi – come l’aggiunta del cielo e dello sfondo,” afferma Morley – ma per altre riprese sono state necessarie procedure più complesse, compresa la costruzione di una gran parte di Blood Island (dove si svolge la maggior parte dell’azione piratesca all’inizio del film). “Il porto è stato costruito in officina, ma noi poi lo abbiamo dovuto trasformare in un’intera isola con un vulcano sullo sfondo,” spiega Morley. La squadra VFX ha animato anche molti dei personaggi sullo sfondo. Inoltre, va ricordato che un porto implica la presenza di acqua – un elemento difficile per il CG ed impossibile per lo stop-frame. E’ stato ancora più difficile per gli artisti VFX dover creare un mare che appariva uguale al mondo realizzato a mano che i registi avevano ideato per il resto del film. La sfida consiste nel fatto che il mondo Aardman è reale – ci sono oggetti fisici, manipolati a mano e fotografati con la cinepresa – ma è anche evidente che non appartengono al mondo reale. “Di questi tempi tutti i software sono sviluppati per ottenere il realismo fotografico,” spiega Morley. “Fanno apparire il mondo reale e perfetto” – e il resto del mondo nel film non è né reale né perfetto. “Cercavamo qualcosa che fosse un po’ più fatto a mano, più stilizzato. Così ci siamo sviluppati in casa uno strumento per la simulazione dell’acqua per le riprese da medio ad ampio raggio. Per le riprese più da vicino, potevamo usare un software esistente, ma anche in questo caso abbiamo deciso di non animare gli spruzzi più fini, come quelli che si vedono quando le onde sbattono contro le rocce – la parola che abbiamo usato è spruzzo ‘grossolano’.” “La cosa più importante consisteva nel far collimare il mondo CG con quello della Aardman,” dice Chaplin. Dovevamo far sì che qualunque cosa, dai mostri marini alle balene alle navi più grandi – qualunque cosa che fosse troppo grossa per essere costruita – apparisse come costruita e presente sul set. Il film si svolge su una scala molto più grande di quanto costruito dalla Aardman, ed il nostro lavoro consisteva nel dare al VFX una cura ed un’attenzione pari a quella necessaria per i personaggi realizzati in officina. Non vogliamo che gli spettatori perdano la sensazione di stupore nel guardare il film, in qualunque modo sia esso animato.”

 

I CINEASTI PETER LORD (Regista/Produttore) è co-proprietario e Direttore Creativo della Aardman, che ha co-fondato insieme al suo collaboratore di vecchia data David Sproxton nel 1972. Come regista, Lord è stato candidato due volte al Premio Oscar® per il Miglior Corto animato, la prima volta nel 1992 per Adam, e di nuovo nel 1996 per Wat’s Pig. Inoltre è stato candidato al BAFTA per Adam, The Amazing Adventures of Morph, e War Story. Nel 2000, Lord ha lavorato insieme a Nick Park ed ha co-diretto il primo film della Aardman per il cinema, Galline in fuga, interpretato dalla voce di Mel Gibson, che ha ottenuto un enorme successo commerciale e di critica. Lord inoltre ha prodotto il primo film di durata tradizionale, vincitore dell’Oscar® interpretato da Wallace e dal suo fedele amico a quattro zampe Gromit. Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro è uscito nel 2005. Più recentemente ha prodotto il film animato in CG della Aardman Il figlio di Babbo Natale, uscito nel mese di novembre 2011. Il film è stato candidato al Golden Globe ed al BAFTA come Miglior Film Animato. Lord ha incontrato per la prima volta David Sproxton alla fine degli anni 60 a scuola, dove i due hanno iniziato a sperimentare le tecniche di animazione sul tavolo della cucina. Prima di ricorrere all’animazione con la plastilina e la creta, hanno testato una serie di metodi. Quando erano ancora adolescenti, un produttore televisivo della BBC, ha offerto loro la possibilità di realizzare cortometraggi animati per il suo programma Vision On. Il loro primo personaggio da professionisti è stato Morph, che successivamente è stato il protagonista della serie a lui dedicata, The Amazing Adventures of Morph. A testimonianza dell’interesse costante verso Morph, questo personaggio appare ancora oggi nelle nuove produzioni. Trasferitisi a Bristol nel 1976, Lord e Sproxton hanno fondato la Aardman trasformandola in una degli studi animati principali del mondo. Nel 1978, alla Aardman è stato offerto dalla BBC Bristol di realizzare due corti intitolati Animated Conversations. I lavori che ne sono conseguiti, Down and Out e Confessions of a Foyer Girl, entrambi co-diretti da Lord e Sproxton, hanno aperto nuove frontiere nell’animazione, utilizzando le registrazioni di conversazioni prese dalla vita reale. Ciò ha portato a realizzare una serie di cinque Conversation Pieces per il canale inglese Channel 4, tutte co-dirette da Lord e Sproxton, tra cui Early Bird e On Probation. Allargandosi anche ai video musicali, la Aardman ha collaborato con il regista Stephen Johnson ed i Brothers Quay per creare il video di Peter Gabriel vincitore di premi, “Sledgehammer.” Nel 1987, Lord ha realizzato il video per il brano di Nina Simone “My Baby Just Cares for Me.” Due anni dopo, Channel 4 ha di nuovo assegnato alla Aardman il compito di realizzare la serie in cinque puntate Lip Synch, che ha compreso anche War Story di Lord. Gli altri lavori di regia di Lord comprendono Going Equipped e Babylon. Insieme a Sproxton, Lord ha svolto un ruolo importante anche nell’incoraggiare e promuovere nuovi registi. Tra i suoi lavori come produttore esecutivo con la Aardman troviamo Interviste mai viste, Rex The Runt, HumDrum, Paura in palcoscenico, e più recentemente, Questione di pane o di morte. Il marchio speciale di animazione della Aardman è stato apprezzato anche nelle pubblicità televisive di vari paesi per prodotti e marchi quali Lurpack, Mita Copiers, Cadbury’s Crunchies e Polo. Lord ha lavorato nella produzione del primo film cinematografico in CGI della Aardman Giù per il tubo prodotto in collaborazione con la DreamWorks. Il film ha rappresentato la prima esperienza della Aardman nella CGI ed è uscito in tutto il mondo alla fine del 2006. Peter Lord è professore universitario alla UWE e partecipa anche a numerosi festival del cinema e di animazione nei quali tiene delle conferenze o è membro della giuria. Nel 2006, Peter Lord e David Sproxton hanno festeggiato i 30 anni dalla fondazione della Aardman ed hanno ricevuto il titolo di Cavaliere Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico in occasione del Compleanno della Regina.

 

 

GIDEON DEFOE (Sceneggiatura / Tratta dal libro The Pirates! In an Adventure with Scientists by) si è laureato in Archeologia ed Antropologia alla Oxford University. Nel 2003, ha scritto The Pirates! In An Adventure with Scientists per cercare di conquistare una ragazza. La sceneggiatura non ha colpito la ragazza, ma ha finito con l’essere pubblicata grazie al fatto che Caitlin Moran ne ha passato una fotocopia della fotocopia al suo agente letterario. Successivamente sono stati pubblicati altri suoi quattro libri ed ha scritto anche per la televisione negli Stati Uniti. L’ultimo libro della serie dei Pirates! Sarà pubblicato nel 2012 da Bloomsbury.

 

 

JEFF NEWITT (Co-Regista) è nato ad Oldham, nel Lancashire. Ha studiato Illustrazione tecnica e Graphic Design al Middlesex Polytechnic tra il 1981 e il 1985. Durante gli anni dell’università, ha sviluppato il suo interesse nell’animazione, producendo diversi film animati. Due di questi, The Jump (realizzato con il collega Neville Astley e completato nel 1987) e Monster Man (1985) sono stati trasmessi dalla BBC e da Channel Four Television ed hanno riscosso successo nei festival di tutto il mondo. Nel 1985, Newitt è entrato a lavorare alla Film Fair ed ha animato e diretto una serie per bambini in 26 puntate. Nel 1987, ha iniziato la sua associazione con la Aardman Animations, inizialmente disegnando e costruendo pupazzi animati con la gommapiuma rinforzata e poi lavorando come regista ed animatore in diverse pubblicità televisive. Loves Me….Loves Me Not, che Newitt ha scritto e diretto nel 1995, rappresenta il suo primo cortometraggio per questa compagnia. Successivamente ha lavorato come Capo animatore in Galline in fuga (2000), e poi come capo del settore animazione personaggi nel primo film in CG della Aardman, Giù per il tubo (2006).

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