LA PARANZA DEI BAMBINI TRIONFA MERITATAMENTE A BERLINO.

LA PARANZA DEI BAMBINI TRIONFA MERITATAMENTE A BERLINO…  DA NON PERDERE

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GOVANNESI RICORDA

Il film mostra la perdita dell’innocenza di un quindicenne e dei suoi
amici coetanei. La scelta criminale di Nicola, il protagonista,
diventa passo dopo passo irreversibile e totalizzante e impone il
sacrificio del primo amore e dell’amicizia. Vivere i sentimenti
fondamentali dell’adolescenza nella vita criminale è impossibile: è un
bisogno che esplode nel protagonista ma che non può essere più
vissuto. Anche se il percorso di malavita non è un desiderio innato
nei ragazzi, ma nasce come conseguenza di una condizione di illegalità
diffusa, il film non vuole avere un punto di vista sociologico.
Scegliamo il punto di vista dei ragazzi, senza giudicarli, e mostriamo
i loro sentimenti di adolescenti in relazione all’esperienza del
crimine e all’ambizione del potere: la narrazione della parabola
criminale è sempre in funzione del racconto delle loro emozioni, delle
storie di amicizia e di amore che proprio a causa della vita criminale
sono destinate a morire. Nonostante i quindici anni dei protagonisti,
i ragazzi sono costretti al rapporto quotidiano con la morte, al
pensiero di essa come possibilità reale: vivono l’ambizione della
conquista e scelgono la guerra nell’incoscienza. Nel desiderio di
potere dei nostri ragazzini c’è anche il paradosso ingenuo, proprio
della loro età, di voler fare il bene attraverso il male: il sogno di
un potere giusto, l’illusione di una camorra etica. I figli uccidono i
padri, si sostituiscono a loro e per farlo sono costretti ad
abbreviare il tempo della loro crescita, a sacrificare la
spensieratezza, a considerare la morte o la galera come una realtà
vicina e quotidiana.

AL CINEMA …

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