LA PARANZA DEI BAMBINI – NOTE SUL CASTING

NOTE SUL CASTING Il lavoro di Casting a Napoli per la ricerca dei giovanissimi protagonisti di La paranza dei bambini è durato mesi. Abbiamo incontrato più di 4000 ragazzi tra i 14 e i 18 anni prima di individuare i nove componenti del gruppo. È stato un lungo, estenuante, bellissimo viaggio. Claudio Giovannesi nella scelta del cast applica una formula che si basa su tre requisiti fondamentali: la prossimità, il talento, l’immagine. Prossimità con i contesti, le storie e i caratteri dei personaggi. Un grande talento interpretativo innato, volti e corpi capaci di restituire in modo prepotente l’innocenza e la bellezza dell’adolescenza. Per questo progetto la grande sfida è stata quella di trovare non uno ma nove ragazzi che rispondessero contemporaneamente a queste caratteristiche. Io e i miei collaboratori abbiamo così iniziato a mappare il territorio, individuando quartieri e ambienti della città in cui, verosimilmente, sarebbe stato più facile venire a contatto con l’adolescenza narrata in sceneggiatura. Abbiamo organizzato casting aperti nei quartieri periferici della città ma anche nel cuore della Napoli storica. Abbiamo fatto visita a circa venti Istituti Superiori, passando in rassegna classe per classe. Ma alla fine è stato lo street casting a dare i frutti migliori. Nessuno dei ragazzi protagonisti del film si è infatti presentato spontaneamente ad uno dei casting aperti organizzati e solamente Pasquale Marotta (Agostino) e Alfredo Turitto (Biscottino) sono stati trovati tra i banchi di scuola; studiavano all’Alberghiero per diventare chef. Gli altri sono stati letteralmente pescati nella loro quotidianità, tra i vicoli e le piazze di Rione Traiano, Sanità, Forcella, Scampia, Afragola e Quartieri Spagnoli. L’incontro con Francesco Di Napoli (Nicola) è stato molto particolare. Un pomeriggio perlustrando il Rione Traiano, un quartiere non facile della periferia ovest di Napoli, abbiamo conosciuto la sua comitiva di amici. Francesco non c’era, era di turno al bar. All’epoca si occupava delle consegne, mentre oggi fa il pasticcere e si sveglia tutte le mattine alle cinque. Il caso ha voluto che mi capitasse sott’occhio il cellulare di uno dei ragazzi e che notassi una sua foto. Il volto di Francesco mi ha subito colpita. Per il personaggio di Nicola, Giovannesi mi aveva chiesto di lavorare a contrasto e di cercare un volto aggraziato con un che di angelico. Il desiderio era quello di allontanare il più possibile l’immaginario comune del baby gangster. Il volto di Francesco aveva quella grazia, così ho convinto i ragazzi e ho avuto l’indirizzo del bar dove lavorava. Sono andata a conoscerlo, ma lui ovviamente non mi ha presa sul serio e il giorno del primo provino in ufficio non si è presentato. Non è stato facile convincerlo. Fin dal primo provino, Francesco ha dimostrato di avere i tre requisiti che stavamo cercando. Non aveva mai recitato prima, ma non smetteva di vivere in scena. Provino dopo provino lui ha convinto noi e noi lui, è stato un percorso d’avvicinamento reciproco. Per lui in modo particolare, come per gli altri ragazzi de “La paranza”, nonostante una naturale predisposizione interpretativa, è stata necessaria una preparazione in vista delle riprese. La regista e attrice Eleonora Danco e l’acting coach Tatiana Lepore hanno lavorato per alcuni giorni, in due distinti laboratori intensivi con i ragazzi, aiutandoli a entrare in contatto in modo profondo con le loro emozioni, indicandogli una strada per esternare in scena i sentimenti.

 

Giovannesi ha fatto tutto il resto, prima stabilendo con ciascuno un rapporto umano e professionale basato su fiducia e rispetto, poi dirigendoli. Ar Tem (Tyson) è un giovanissimo e promettente pugile. Ha origini ucraine ma è cresciuto a Salicelle, estrema periferia Nord di Napoli. Ar Tem forse è l’unico dei ragazzi che aveva già una curiosità nei confronti del cinema, qualche anno prima che lo incontrassimo aveva partecipato ad altri casting per comparse. Oggi dopo l’esperienza del film, si è iscritto a un corso di recitazion

 

Alfredo Turitto (Biscottino) lo abbiamo trovato a scuola, studiava all’alberghiero. Ci ha colpito subito per la sua energia. Durante il primo colloquio in ufficio ci ha conquistati definitivamente proponendoci un’imitazione esilarante di Nino D’Angelo. Alfredo è nato in una chiesa, letteralmente. Sua madre entrò in travaglio durante la comunione della primogenita, l’ambulanza non fece in tempo ad arrivare e Alfredo nacque lì, in chiesa. Oggi Alfredo gioca a calcio ma vorrebbe continuare a recitare

 

Viviana Aprea (Letizia) l’abbiamo incontrata invece l’ultimo giorno di casting, ci eravamo ormai spinti con la ricerca fuori Napoli, in provincia, perché in città non avevamo ancora trovato la ragazza ideale. Viviana era la prima della fila, era arrivata molto in anticipo rispetto all’inizio del casting. La cosa divertente è che in diverse occasioni avevamo organizzato dei casting a Napoli, non lontano da casa sua, ma lei non ne aveva avuto notizia. Viviana studia in un Istituto Turistico, aveva alle spalle solo qualche piccola esperienza da modella.

 

Pasquale Marotta (Agostino) vive a Scampia. Lo notammo tra i corridoi della sua scuola. Si è diplomato durante le riprese e oggi lavora in un ristorante del centro di Napoli. Il suo sogno rimane quello di aprire un suo locale a Miami.

 

 

Carmine Pizzo (Limone) è il più adulto del gruppo. È nato e cresciuto nel cuore di Napoli, tra via dei Tribunali e San Gregorio, a due passi da Forcella. Carmine aiutava il padre venditore d’abbigliamento nei mercati. Nonostante questo, con alcuni suoi amici venne a conoscerci durante un incontro che avevamo organizzato nel suo quartiere

 

Ciro Pellecchia (Lollipop) si è presentato spontaneamente un giorno in ufficio chiedendo di poter sostenere un provino. Noi in realtà stavamo aspettando suo cugino, fermato per strada. I due, con un accordo privato, si sono scambiati i ruoli. Ciro da bambino aveva frequentato un laboratorio teatrale.

 

 

Ciro Vecchione (O’ Russ) era affacciato a un balcone in uno dei vicoli della Sanità. Lo abbiamo notato, invitato a scendere e partecipare al casting che avevamo organizzato nel Teatro del Rione. Nel film come nella realtà è soprannominato da tutti O’ Russ, per via della sua chioma.

 

 

Mattia Piano Del Balzo (Briatò) è un ragazzo dei Quartieri Spagnoli, apprendista barbiere. Il cinema non era nei suoi pensieri, ma quando lo incontrammo, per via del suo carattere estroverso e coinvolgente, capimmo subito che era nelle corde del personaggio di Briatò. Dopo il film è stato finalmente assunto come parrucchiere.

 

Luca Nacarlo (Cristian) e i bambini del film, li abbiamo invece incontrati durante dei sopralluoghi. Stavano accatastando legna e quant’altro da ardere per il Cippo di Sant’Antonio, in un complesso abbandonato e fatiscente del Rione Sanità. Insomma, erano già protagonisti di quella che sarebbe stata una delle scene del film.

 

Chiara Polizzi – Casting Director

 

 

 

 

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