Il mio percorso come regista trae principalmente origine dal cinema di genere italiano, con un amore particolare per il fantasy e l’horror (Terry Gilliam, Dario Argento, ecc.). Per molti anni, il “genere” è stato bandito e il cinema italiano si è isolato dal resto e ha censurato la sua creatività. Quando invece sono venuto in contatto con questa storia, ho sentito subito che questo progetto, sia per la mia formazione, che per i miei riferimenti cinematografici, sollecitava il mio immaginario. Questo film è stata l’occasione per tornare ad esplorare il fantastico in chiave di commedia attraverso il gotico e a suggestioni moderne. L’intenzione era quella di coniugare il realismo con il fantastico, anche attraverso l’uso di effetti digitali e dal vero secondo la tradizione di un cinema artigianale che ben conosco. In tale direzione ho rielaborato il mito della befana, interpretata con brillantezza da Paola Cortellesi. Un personaggio anticonvenzionale, una super eroina al femminile che sposa elementi della tradizione in una veste più moderna. Che porta il peso di un grande mito sulle spalle, ed è al tempo stesso fiera di essere una donna nel mondo di oggi. Una donna che pur indossando “stracci”, si prende cura di sé stessa e della sua persona, apparendo talvolta anche seducente e affascinante.
Michele Soavi
L’idea iniziale era quella di fare un film per tutta la famiglia, da vedere e rivedere ogni anno durante le feste natalizie. Magari sul divano di casa, con il plaid scozzese, la tazza di cioccolata calda e i biscotti.
La sfida era far incontrare due mondi e immaginari completamente diversi: il cinema teen anni ‘80 e la tradizione popolare italiana. E chi meglio della Befana? E se poi ci metti anche 6 ragazzini in bicicletta alle prese con la prima grande avventura della loro vita, il cinecarbone è servito. Nicola Guaglianone
27 dicembre “La befana vien di notte” di Michele Soavi con Paola Cortellesi, Stefano Fresi – Lucky Red