Marigold Hotel. Dal regista di Shakespeare in love

Marigold Hotel. Dal regista di Shakespeare in love

Un gruppo di vecchi inglesi decide di ritirarsi in India in un hotel appena restaurato. O almeno è quello che credono. Molto meno lussuoso di quanto credevano, il Marigold Hotel finirà inaspettatamente per incantare tutti.

 

L’HOTEL MARIGOLD dovrebbe essere la proposta indiana per i più eleganti pensionati del
Regno Unito – un luogo dove trascorrere gli anni d’oro in una struttura lussuosa – fino a quando
sette ospiti animati da un grande desiderio di cambiamento si trovano all’entrata di questo resort
non ancora ultimato.
Inizia così un’avventura comica, romantica e struggente in una terra ricca di piaceri
inaspettati, interpretata da un cast tra i più bravi attori di fama internazionale.
Ad arrivare nell’assolata Jaipur, con la sola speranza di ricominciare una nuova vita accompagnati
dal loro bagaglio personale, saranno: Evelyn (Judi Dench), una vedova sul lastrico, Graham (Tom
Wilkinson) il disincantato Giudice dell’Alta Corte, Douglas e Jean (Bill Nighy e Penelope Wilton)
una coppia litigiosa, Norman (Ronald Pickup) e Madge (Celia Imrie) in eterna ricerca d’amore, e
Muriel (Maggie Smith) che intende sottoporsi ad un intervento all’anca e lasciare subito dopo
l’India. Tutti si trovano in balìa delle stravaganze del giovane ed ingenuo Sonny Kapoor (Dev
Patel), proprietario dell’hotel ereditato da suo padre, elegante, ma decadente nella speranza di
trasformarlo in un hotel di lusso. Sino a quel momento c’è stato solo caos, ma se a Sonny mancano
le risorse, di certo non manca l’entusiasmo. I nuovi ospiti rimangono sbalorditi nello scoprire che i
lavori di ristrutturazione dell’edificio sono in fase di stallo e che servizi come l’acqua, l’elettricità e
il telefono sono a dir poco difettosi. Sono tutti allo stesso modo disorientati da un’India ricca di
contrasti, allo stesso tempo inebriante e spaventosa, tradizionale e moderna, meravigliosa ma
strana. All’inizio l’etereogeneo gruppo sembra incerto riguardo al futuro, ma quando inizieranno a
fare nuovi incontri scoprendo cose inaspettate, decideranno di lasciarsi il passato alle spalle.
La Fox Searchlight Pictures presenta, in associazione con Participant Media e ImageNation
Abu Dha, una produzione Blueprint Pictures, HOTEL MARIGOLD, con Judi Dench, Maggie
Smith, Tom Wilkinson, Bill Nighy, Penelope Wilton, Celia Imrie, Ronald Pickup e Dev Patel. La
regia è di John Madden (SHAKESPEARE IN LOVE), da una sceneggiatura di Ol Parker tratto dal
romanzo “These foolish things” di Deborah Moggach. Il film è prodotto da Graham Broadbent e
Peter Czernin della Blueprint Pictures. La produzione esecutiva è di Jeff Skoll, Ricky Strauss e
Jonathan King.

 

Quando le prime sette anime coraggiose arrivano in questo hotel, improvvisato ospizio per
attempati Britannici, si rendono conto che non è affatto come descritto nella pubblicità. Il
proprietario promette una trasformazione, ma non sarà solo l’edificio a subirla.
Le loro avventure nascono da un’idea della scrittrice britannica Deborah Moggach che ha
immaginato un gruppo di pensionati a corto di soldi che si ritrovano improvvisamente in India,
ognuno disposto (o costretto) a cercare un luogo esotico dove godersi la pensione con la metà dei
soldi che servirebbero in Inghilterra. Il libro è stato apprezzato per i suoi personaggi che
intraprendono il viaggio della vita, proprio ad un’età in cui la maggior parte delle persone si
indebolisce e tende a non allontanarsi da casa.
I produttori Graham Broadbent e Peter Czernin hanno subito colto il potenziale per
un’operazione cinematografica insolita ed originale. “Ci è piaciuto molto il concetto che il periodo
della pensione potesse essere vissuto fuori dal proprio Paese”, dice Broadbent. “Deborah ha
pensato dove avrebbe voluto trascorrere i suoi anni d’oro e ha deciso che vivere sopra ad un bazaar
indiano sarebbe stato incredibilmente affascinante. L’aspetto migliore è che quando i personaggi
stanno per entrare in un periodo della vita considerato grigio, si apre per loro un nuovo capitolo
fatto di esplosioni di colori, di allegria e di opportunità per reinventare se stessi”.
Ol Parker ha lavorato alla sceneggiatura in maniera del tutto autonoma: “Ho trovato che la
storia dava la possibilità di creare una commedia romantica per una generazione di età compresa
fra i 60 e i 70 anni”, dice Parker, la cui ultima opera da sceneggiatore e regista è stata una
commedia romantica per ventenni, IMAGINE ME & YOU. “Quando si invecchia si tende a restare
in casa, a non uscire dai luoghi familiari, perciò ero affascinato dall’idea di prendere un gruppo di
persone e ricollocarlo in un luogo totalmente estraneo alla loro realtà. Mi piaceva anche l’idea che
uomini e donne con tanta storia alle spalle potessero intraprendere delle relazioni amorose”.
Per dirigere il film Broadbent e Czernin hanno contattato John Madden, uno dei narratori
cinematografici più apprezzati d’Inghilterra, di cui ricordiamo SHAKESPEARE IN LOVE, vincitore
del premio Oscar® come Miglior Film ed il più recente IL DEBITO.
Per Madden le premesse erano irresistibili: sette persone – che per diverse ragioni sono come
bloccate in un momento della loro vita in cui le opportunità svaniscono – catapultate in uno strano,
inebriante e minaccioso nuovo mondo. Questa idea porta con sé l’aspetto divertente del distacco
insieme alla malinconia della perdita e le avversità e le gioie di chi cerca di invecchiare con grazia
e vitalità.
“La sceneggiatura è ricca e divertente, e non è solo una commedia”, nota Madden. “Parla
anche del lutto, della solitudine e dell’isolamento, e si domanda cosa è realmente possibile quando
si invecchia. Si può ancora ricominciare da capo? È troppo tardi per cambiare?”. Per gli ospiti
dell’Hotel Marigold la risposta a quest’ultima domanda può sembrare incerta, ma diventa poi un
sonoro “no” per la maggior parte di loro, sebbene in maniera del tutto personale.
Madden è stato da subito entusiasta di raccogliere un simile cast, capace di rendere il
viaggio interessante, in modo umano e vivace. “Gran parte del mio lavoro è avvenuto con gruppi di
attori, e sono molto affascinato dalle storie sospese, in cui si applicano regole diverse, dove conta
solo il presente”, ha sottolineato. In SHAKESPEARE IN LOVE i personaggi erano sospesi nel
magico universo del teatro e della rappresentazione, in HOTEL MARIGOLD i personaggi si
trovano in un’analoga sospensione geografica. Sono entrati in uno strano mondo, lontano dalla loro
realtà, dove devono reinventare se stessi.
Il fatto che i personaggi siano avanti con gli anni si è rivelato un vero vantaggio. “Dal
momento che hanno tutti una certa età, ho avuto la fortuna di reclutare attori che fossero al meglio
delle loro capacità”, spiega Madden. “Sono stati una straordinaria risorsa ed hanno reso la storia
più avvincente. Hanno un talento comico ed una profondità incredibili, e sono straordinariamente
bravi. L’unica cosa che abbiamo dovuto fare è stata unirli con un gruppo di attori indiani
ugualmente qualificati e guardarli mentre si scontravano con questo magnifico paese”. In questa
storia le definizioni di età e maturità svaniscono del tutto”, riassume Madden, “perché i personaggi
ringiovaniscono grazie alle situazioni in cui si trovano. Sfidati e sopraffatti dall’esperienza
dell’India moderna, presi da diversi rapporti emotivi – amicizie, relazioni, rivalità – o da faccende
lasciate in sospeso che sfociano in situazioni comiche, scoprono che in ultima analisi quello che
conta è ciò che succede lì, in quel momento, tra di loro.”
I RESIDENTI

All’Hotel Marigold, ogni cosa gira attorno alle esigenze ed ai desideri degli ospiti – che si rivelano
sorprendentemente difficili e diversi.

Evelyn/Judi Dench
Stato civile: recentemente vedova
Situazione economica: ha ereditato dal marito una montagna di debiti nascosti
In cerca di: un lavoro (ed il suo primo vero assaggio di indipendenza)

Evelyn credeva di vivere un matrimonio perfetto ma, quando suo marito muore
improvvisamente lasciandole una vita segreta di debiti, lei comincia a mettere in discussione tutto il
suo passato e, soprattutto, il suo futuro. All’offerta di suo figlio di trasferirsi da lui, si mette alla
disperata ricerca di un’alternativa. Decide, così, di imparare ad usare il computer e capita sul sito
dell’Hotel Marigold. Sa bene che l’India non ha niente a che vedere con la sua vita a Londra, ma per
quanto possa sembrare scoraggiante, questo le dà speranza mentre consola suo figlio, incredulo,
con la promessa di un blog quotidiano.

Evelyn è interpretata dal Premio Oscar Judi Dench, capace di rendere ogni personaggio che
interpreta reale ed eccezionale al tempo stesso. Judi Dench ha già lavorato con Madden, prima in
LA MIA REGINA, e poi in SHAKESPEARE IN LOVE, guadagnandosi una candidatura al premio
Oscar per il primo ed il premio come miglior attrice non protagonista per il secondo.

“In questo film Judi interpreta una donna costretta a prendere il controllo del suo futuro,
cosa che non ha mai fatto in tutta la sua vita”, spiega Madden.

“È il cuore della storia”, aggiunge Graham Broadbent, “e proprio come Judi, Evelyn è il
personaggio più amichevole della storia”.

Judi Dench dice del viaggio di Evelyn. “Credo che lei senta di non aver niente da perdere
quando si ritrova senza marito, senza soldi e senza un progetto per il futuro, quindi arriva in India
ed è pronta ad abbracciarla completamente. Non ho avuto difficoltà ad interpretare questo ruolo
perché credo che in India siamo portati quotidianamente a imparare qualcosa sulle persone e sulla
loro cultura”.

E aggiunge: “Questa è una storia di cui desideravo fortemente far parte, perché racconta di
persone che ad un certo punto della vita si trovano senza certezze, eppure ognuno di loro riesce a
trovare una risposta. È stata anche un’occasione per lavorare con persone che conosco – Maggie
Smith, Penelope Wilton, Celia Imrie, Bill Nighy, Ronald Pickup, Tom Wilkinson ed ovviamente
John Madden – per la prima volta tutti insieme”.

Muriel/Maggie Smith
Stato civile: casalinga da una vita
Situazione economica: l’unica cosa di cui ha bisogno è un’anca nuova
In cerca di: il modo più veloce per fuggire dall’India

Muriel è una pungente e supponente casalinga in pensione che sarebbe rimasta volentieri
nel suo piccolo angolo di mondo, se non fosse stato per un’anca fastidiosa che la costringe ad
andare India per un’operazione. È convinta che quest’esperienza sarà spaventosa finché l’India non
comincia pian piano a distruggere le sue pessime aspettative. Una delle più famose e stimate attrici
del mondo, vincitrice di numerosi premi Oscar, Maggie Smith, si fa carico del ruolo decisivo,
quello della donna che diventa l’eroina più improbabile dell’Hotel.

Quando Ol Parker ha saputo che Maggie Smith avrebbe partecipato, si è fatto in quattro per
scrivere il personaggio. “È stato molto divertente scrivere per Maggie, ha una grande capacità
comunicativa. È stato un grande onore per me”, dice. “Muriel ha paura di tutto ciò che è estraneo
ed un’avversione ad andare all’estero perciò l’India è, inizialmente, il suo peggiore incubo, ma
questo rende il suo cambiamento ancora più interessante.

Continua John Madden: “Muriel non è un personaggio insolito, in generale e specialmente
in Inghilterra: xenofoba, non esce mai dalla sua zona per nessun motivo. Il suo percorso è uno dei
più interessanti di tutti, proprio perché ha a che fare con l’ignoto. Paradossalmente finisce per
stringere amicizia con un cameriere indiano dell’albergo, appartenente alla casta più bassa, con cui,
evidentemente, sente di avere qualcosa in comune.

Graham Broadbent sottolinea che a dare brillantezza e intensità alla sua interpretazione è
stata proprio l’abilità di Maggie Smith nel mostrare sottili flash di compassione umana nascosta e di
curiosità dietro l’intolleranza di Muriel. “Il suo percorso è profondamente umano e Maggie fa in
modo che il pubblico impari ad amarla”, dice. “Malgrado i suoi atteggiamenti un po’ bruschi e
intransigenti, si vede in lei una donna intelligente e simpatica”.

Graham/Tom Wilkinson
Stato civile: single e indipendente
Situazione economica: benestante, ma parsimonioso, a scapito del suo divertimento
In cerca di: un passato che si è lasciato dietro

Graham è l’unico nuovo residente dell’Hotel Marigold ad essere già stato in India, dove è
cresciuto. Dopo una vita convenzionale di successo come Giudice dell’Alta Corte, gli resta da fare
una sola cosa urgente: fare i conti con la sua infanzia trascorsa in India e rimediare ad un errore che
lo tormenta da sempre. Ad interpretare questo ruolo è Tom Wilkinson, che si è aggiudicato una
candidatura all’Oscar per i suoi indimenticabili ruoli in MICHAEL CLAYTON e IN THE
BEDROOM.

Wilkinson spiega che Graham è andato in India per completare il circolo della sua vita. “È
stato un giudice per tutta la vita, ha deciso che ne ha abbastanza e va in India per riscoprire il suo
passato, riscoprire l’amore e soprattutto se stesso”, dice. “Penso che sia una storia molto
interessante perché deve trovare un equilibrio fra umorismo e sentimento. La parte difficile è
proprio far sì che il film non diventi sentimentale, perché sarebbe la rovina di una storia come
questa”.

A differenza del suo personaggio, Wilkinson non era mai stato in India prima e l’ha trovata
esilarante e travolgente. “È un paese enorme, variegato e complesso, talmente ricco di bellezza, ma
anche di povertà, che è difficile capirlo fino in fondo”, osserva. “Ma credo che il film dia un’idea
realistica di tutte queste contraddizioni. Per Graham l’India è il paese dei ricordi, delle amicizie ed
ora, persino dell’amore”.

John Madden, che ha lavorato con Wilkinson in diversi film, spiega che “Il personaggio di
Tom non è più in grado di tollerare il conformismo opprimente del mondo giudiziario quindi fugge
da quella vita e parte per l’India, dove ha vissuto da bambino. Non realizziamo subito che in realtà
sta cercando qualcuno che già conosceva, qualcuno che può fargli ritrovare la pace perduta. È un
personaggio molto profondo, che dà un colore diverso al racconto.

Broadbent aggiunge: “Tom ha dato tantissimo al suo personaggio, ogni giorno portava
qualcosa di straordinario, una dolcezza ed un tenerezza che credo nessuno abbia mai visto nei suoi
personaggi”.

Douglas/Bill Nighy
Stato civile: sposato con figli
Situazione economica: ha fatto l’errore di prestare tutti i soldi della pensione a sua figlia
In cerca di: un modo per calmare la moglie… e magari anche di un cambiamento

Douglas è un funzionario governativo dai modi gentili, un marito succube ed uno sfortunato
padre che presta tutti i soldi della pensione a sua figlia, ma in India si sbarazza della sua identità
repressa e diventa un uomo diverso. Ad interpretare questa trasformazione sottile e comica allo
stesso tempo, è Bill Nighly, l’attore britannico che ha raggiunto la fama dopo aver recitato nel ruolo
di un vecchio rocker in LOVE ACTUALLY –L’amore davvero, ed è andato avanti interpretando
molti successi cinematografici, come la saga de I PIRATI DEI CARAIBI e HARRY POTTER E I
DONI DELLA MORTE.

“L’India offre una seconda possibilità a tutti i personaggi”. Spiega Nighy: “Douglas, in
Inghilterra, aveva una vita che non lo soddisfaceva ed ha una moglie continuamente delusa da lui,
ma il viaggio in India lo sorprende. Si sente libero grazie alle novità che gli si aprono davanti ed è
impossibile, a quel punto, tornare indietro. Si diverte troppo.”

Non appena comincia a lasciarsi andare, si sente attratto da Evelyn, Judi Dench, costruendo
una relazione molto intima. “Evelyn ride alle sue battute, il che rappresenta senza dubbio un modo
per conquistare un uomo, ma essendo due inglesi rispettabili, cercano di resistersi – quasi fino al
disastro”, osserva Nighy.

Tutto questo, secondo Nighy, è ciò che differenzia la sceneggiatura di Hotel Marigold da
quella di altre commedie romantiche. “Adoro la commedia sotto mentite spoglie, quella che sembra
arrivare dal nulla grazie a dettagli e personaggi autentici”, dice.

Graham Broadbent ritiene che le capacità di Nighy siano un valore aggiunto per questo
genere di film. “Qualunque cosa faccia Bill porta con sé un grande carisma ed una straordinaria
luminosità. Ha interpretato questo personaggio con estrema naturalezza”.

Ol Parker è affascinato da ciò che Nighy è riuscito a fare con le parole. “Quando l’ho visto
recitare ho pensato ‘Certo, queste parole le ho scritte io ma, sinceramente, mi sembra di sentirle per
la prima volta’. Nessuno riesce a farlo come Bill. È così caratteristico che lo rende totalmente suo.”

Jean/Penelope Wilton
Stato civile: bisbetica moglie di Douglas
Situazione economica: non è pronta ad affrontare una vita di scialbi e grigi villaggi per pensionati
In cerca di: qualcosa che non la deluda

Jean arriva in India nel disperato tentativo di godersi la pensione in un posto lussuoso ad un prezzo
scontato, solo per scoprire che niente – né l’Hotel Marigold, né l’India, né tantomeno suo marito –
soddisfano le sue superficiali aspettative. Mentre il resto degli ospiti comincia ad esplorare ed a
fare delle scoperte, Jean rimane indietro a rimuginare e lamentarsi. Penelope Wilton, già interprete
di CALENDAR GIRLS a L’ALBA DEI MORTI DEMENTI, e recentemente della serie televisiva di
successo DOWNTON ABBEY, ha compassione per il suo personaggio ed il suo percorso molto
diverso da quello degli altri.

“Credo che Jean arrivi con una visione dell’India tipicamente occidentale. Vede tante cose
che non riesce a controllare e a capire e si sente minacciata”, spiega Penelope Wilton. “Non
sopporta né il modo in cui gli altri si comportano, né il caldo. Le si confonde tutto e
contemporanemente cresce l’insoddisfazione per il suo matrimonio. L’India sembrava
un’opportunità per cambiare le cose, ma si rivela del tutto diversa da come l’aveva immaginata”.

È divertente vedere come il suo percorso sia così profondamente opposto a quello del
marito. “Mentre Douglas si scopre sempre più spinto dalla curiosità verso tutto ciò che riguarda
l’India e la sua cultura, Jean indietreggia, soccombe ad un esaurimento nervoso, incapace di lasciare
l’hotel”, spiega Madden. “Tuttavia riesce a trovare l’unica consolazione nella sua amicizia con
Graham (Tom Wilkinson)”.

In qualche modo, Penelope Wilton interpreta uno dei ruoli più difficili: invece di lasciarsi
andare, si chiude in se stessa. “Penelope trasmette empatia e affetto per un personaggio difficile.
Interpreta splendidamente l’unico personaggio che ha davvero bisogno di tornare a casa”, osserva
Graham Broadbent.

Madge/Celia Imrie
Stato civile: pluridivorziata, in cerca del prossimo marito
Situazione economica: sfrutta al massimo tutto ciò che ha
In cerca di: amore, nei posti più sbagliati

Madge arriva in India non solo per riposarsi e rilassarsi, ma anche per intraprendere una
caccia al marito. Sin dall’inizio si propone di visitare tutti i club della zona, in cerca di
romanticismo. Celia Imrie, famosa per il suo ruolo da protagonista in CALENDAR GIRLS, dà vita
all’esuberante personaggio di cui Graham Broadbent dice: “non smetterebbe di ballare finché non si
spengono le luci”.

Celia Imrie dice: “Madge mi è piaciuta sin da subito. Laurence Olivier diceva sembra
‘Bisogna amare il proprio personaggio’ ed io amo Madge. È una donna in cerca di nuove amicizie
maschili. Ha avuto parecchi mariti ed anche parecchi altri uomini, ma vive il presente ed è pronta
ad ogni novità. Intende divertirsi finché non sarà troppo tardi”.

Celia era entusiasta di fare parte di un gruppo di personaggi così variegato. “Tutti coloro
che arrivano all’Hotel Marigold sono in cerca di qualcosa di nuovo e diverso. Sono tutti coraggiosi
e pronti a correre questo rischio”, osserva. “Ad alcuni va bene, ad altri meno, ma
straordinariamente non c’è niente di chiaro, o sentimentale. La cosa bella è stata che ci
conoscevamo più o meno tutti come attori, e questo ci è stato di grande aiuto perché potevamo farci
due risate anche quando recitavamo la parte di due persone che non si conoscevano!”

Norman/Ronald Pickup
Stato civile: single da una vita
Situazione economica: il denaro non può comprare il suo amore
In cerca di: tutta la passione che non ha mai avuto

Norman si trasferisce all’Hotel Marigold con la speranza di vivere la sua ultima avventura,
preferibilmente sessuale. Dopo un’intera vita di solitudine e dopo aver provato ad essere una
persona che non è (come fingere di avere solo 40 anni nei locali di appuntamenti), ha una sola cosa
in mente, ma in India troverà qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

Ronald Pickup interpreta Norman, “John Madden lo ha voluto dopo aver lavorato con lui in
teatro”, ricorda Broadbent. “Io non lo conoscevo bene, ma si è rivelato incantevole nel suo ruolo.
Doveva stare davvero molto attento perché Norman ha un desiderio sessuale così forte che avrebbe
potuto sfuggirgli di mano, ma Ronald ha saputo essere divertente e affascinante”. Madden dice che,
per quanto fosse difficile Pickup ce l’ha messa tutta per comunicare il bisogno di Norman di uscire
dalla solitudine. “È un uomo profondamente segnato dalla solitudine, ma si comporta da gigolò,
sfacciato in modo stravagante e inappropriato”, commenta il regista. “Credo sia una persona che ha
avuto molto poco nella vita, e quando gli si aprono le porte dell’India ci si butta a capofitto e trova
scenari inaspettati”.

Pickup ha saputo cogliere gli aspetti esagerati del suo personaggio convinto che prima o poi
avrebbe trovato il momento perfetto di passione che aveva sempre cercato. “È un bel personaggio
perché sembra un uomo superficiale mentre invece è alla ricerca di qualcosa di più profondo che
non ha mai trovato: un’anima gemella”, aggiunge Madden.

A proposito di questo gruppo eccezionale di attori, con molti dei quali aveva già lavorato,
afferma: “Tutto quello che posso dire su questo cast suonerebbe come un cliché, ma lavorare con
loro mi ha incoraggiato ogni giorno, ogni singolo meraviglioso momento”.

 

 

LO STAFF

Gli ospiti dell’Hotel Marigold sono accolti dallo staff con un piacevole senso di sicurezza
misto a panico. La sontuosa brochure dell’hotel si rivela essere frutto dell’operazione di Sonny
Kapoor, un ragazzo dolce ed ambizioso che però si trova sopraffatto dagli eventi.

I produttori sapevano che Sonny – che si inventa l’idea geniale di un luogo per pensionati
inglesi in India, senza però lasciar intuire il tranello – sarebbe stata la chiave dei rapporti dell’intera
storia. Dopotutto l’unica cosa che trattiene gli ospiti è proprio l’atteggiamento positivo di Sonny.

La necessità di avere un attore con il giusto carisma e delle sfumature comiche ha portato
alla scelta di Dev Patel, la cui interpretazione in THE MILLIONAIRE l’ha fatto conoscere in tutto il
mondo. “Dev è un vero attore”, ha detto Madden. “È un comico nato – una sorta di Jacques Tati,
con una presenza fisica straordinaria ed un grande talento”.

Judi Dench aggiunge: “E’ un comico nato. Ha la stessa sicurezza di chi fa questo mestiere
da sempre. Eravamo tutti stregati da lui”.

Patel commenta le contraddizioni del suo personaggio: “Sonny è la persona più
disorganizzata che si potrebbe incontrare, ma allo stesso tempo è anche incredibilmente desideroso
di accontentare tutti. Ha modificato le foto per la brochure dell’Hotel Marigold in modo che
sembrasse un posto paradisiaco, ed ora deve riuscire a far credere agli ospiti che può diventare
come promesso. Intanto, cerca anche di convincere sua madre, una donna a dir poco conservatrice,
che può riuscire nell’impresa. Per complicare le cose, si innamora di una ragazza moderna che sua
madre non approva”.

Ciò che rende le speranze di Sonny molto più che semplici manie di grandezza, è il fatto che
si basano su un vero sogno – quello di trasformare il fallimento di suo padre in un grande successo.
Sonny è molto affezionato all’albergo perché lo lega a suo padre, che desiderava renderlo un luogo
unico e di successo, ma fallì come in tutte le cose della sua vita,” spiega Patel. “Ecco perché a
Sonny viene l’idea di creare un posto per anziani stupendo e paradisiaco, anche se la realtà è ben
diversa”.

Patel ha anche un legame personale con la storia: “Mia madre ha davvero lavorato con
persone anziane”, dice, “ed io ero affascinato da quanto fossero vivaci, dal loro sarcasmo e dalla
loro saggezza”.

A proposito di Dench, Smith, Wilkinson, Nighy, Wilton, Imrie e Pickup, dice: “Lavorare
con loro è stato a dir poco fantastico. Era stupendo per me anche solo guardarli. Ero un po’ nervoso
di fronte ad un cast tanto importante, ma John mi ha dato fiducia e sicurezza tanto da sentirmi
libero. Anche le scene meno importanti sono state una grande lezione per me”.
Patel è entusiasta di aver lavorato con i tanti attori indiani della produzione, come Lillete
Dubey che interpreta la madre di Sonny, una donna che rifiuta il processo di modernizzazione della
cultura indiana e come la giovane attrice Tena Desae, nel ruolo della sua ragazza, la tipica ragazza
indiana del XXI secolo impiegata in un call-center.

Lillete Dubey è un attrice di teatro e cinema molto conosciuta in India e Madden dice: “Il
fatto che Dev fosse un po’ intimorito da lei, ha aiutato”. Dubey si identifica sin da subito con la
frustrazione della signora Kapoor. “Questo è un personaggio che conosco bene perché io sono
originaria di Delhi. È una madre di città, della media borghesia, elegante ma un po’ antiquata,
autoritaria con i suoi tre figli, in lei troviamo sfumature e tanto umorismo”, spiega l’attrice.

Con HOTEL MARIGOLD, Tena Desae recita per la prima volta in lingua inglese e rivela le
sue note comiche intepretando una giovane donna, la cui relazione proibita con Sonny la mette in
una posizione compromettente. Il feeling che ha con Dev rende la loro relazione molto vivace.
“Quando li vedi insieme, tifi per loro. Tena regge il confronto con questo cast ricco di esperienza”,
osserva Graham Broadbent.

Questa esperienza è stata unica per lei. “Sono stati tutti molto disponibili, umili, calorosi ed
incoraggianti e soprattutto molto divertenti”, confessa.

 

 

I LUOGHI

Il fascino dell’Hotel Marigold comincia dalla sua posizione nel mezzo del Rajasthan, uno
degli stati più romantici dell’India, un luogo caleidoscopico, pieno di tempi decorati, regni antichi,
saari colorati, insieme al ritmo vertiginoso delle città in rapida via di modernizzazione. Difatti, i
luoghi che lo circondano sono rigogliosi e lussureggianti proprio come ci si immagina, ma anche
travolgenti ed incomprensibili per dei cittadini cresciuti e vissuti in Gran Bretagna e che
inizialmente vengono colti da uno shock culturale.

Nella sceneggiatura Ol Parker e John Madden hanno cercato di rendere al meglio la
tensione naturale che deriva dallo spostamento di un gruppo di persone, ognuna con le proprie
abitudini, verso un luogo che richiede un atteggiamento e un modo di essere completamente nuovi.
Ma le vere sorprese dovevano ancora arrivare, infatti tutti i membri del cast e dell’intera troupe
sono stati profondamente segnati dall’esperienza del loro viaggio in India.

E.M. Foster ha detto “Se visiti l’India, la tua vita non sarà più la stessa”, e per il cast è stato
proprio così. A tal proposito Bill Nighy ha dichiarato: “La maggior parte di noi non era mai stata in
India, e dato che era così anche per la maggior parte dei personaggi, abbiamo trasmesso loro una
grande profondità. La prima cosa che si nota è la cortesia delle persone e la loro straordinaria
accoglienza ”.
Anche Judi Dench è rimasta colpita dalle persone che ha conosciuto, ed ogni giorno ha
riservato per lei una bellissima sorpresa. “Non capita spesso nella vita di tornare nella propria
stanza dopo una giornata di lavoro e incontrare degli elefanti in mezzo alla strada”, dice.

Per Celia Imrie è stato invece un risvegliare antichi ricordi, era stata in India 20 anni prima.
“Mi sono goduta ogni singolo giorno lì,” dice. “E’ un luogo incantevole sotto tutti i punti di vista,
un paese ricco e povero allo stesso tempo, con tanta energia, gioia ed entusiasmo, ovunque”.

Pickup aggiunge: “Vorrei citare una frase che Judi Dench ha detto il quarto o quinto giorno
che eravamo lì …’L'India è un assalto continuo ai nostri sensi e a tutto ciò che abbiamo sempre dato
per scontato’. È un luogo pieno di contrasti e ti cambia nel profondo. È un’esperienza unica al
mondo – allo stesso tempo elettrizzante, affascinante, scioccante e che racchiude in sé tutti gli
aspetti della vita”.

John Madden ha collaborato con il cineoperatore Ben Davis con il quale aveva appena
lavorato per IL DEBITO, per riuscire a cogliere tutta l’energia e l’umanità da riportare sullo
schermo. “Non volevamo girare delle scene stile cartoline dall’India, ma piuttosto dare al pubblico
una visione più realistica di ciò che questi personaggi vedono e provano”.

“Ci sono immagini dell’India che associamo alle guide turistiche. Quelle certamente si
vedono, ma Ben ed io volevamo cercare di catturare il carattere autentico della vita in India”,
spiega Madden. “Quando vi si arriva per la prima volta si è colpiti da tante cose: tutto è in rovina,
fatiscente, rumoroso e caotico, ma trasmette grande gioia e onestà. È un’esperienza visiva
travolgente: straordinari tessuti colorati ovunque, ed un incredibile gioia di vivere”.

Uno dei primi compiti, una volta in India, è stato quello di trovare il posto più adatto e con
l’aria più esotica dove poter ambientare l’Hotel Marigold. “Lo stesso Hotel è un personaggio, ed è
stato, probabilmente, il più difficile da trovare”, dice il regista.

Eravamo sicuri di voler collocare l’hotel al confine con Jaipur – anche detta “la città rosa” –
in passato luogo di sovrani Raj, ed ora metropoli frenetica, affollata di macchine, cammelli,
elefanti, biciclette e camion che creano un traffico molto intenso. “Abbiamo esplorato diversi posti,
ma alla fine la scelta è caduta su Jaipur perché la cultura, i colori, e l’atmosfera sono irresistibili e
trasudano energia, specialmente se si paragonano ai grigi inverni inglesi che i nostri personaggi si
sono lasciati alle spalle”, spiega Graham Broadbent.

Per quanto riguarda l’albergo, la scelta è ricaduta sul Ravla Khempur, un ex palazzo reale
trasformato in albergo, situato molto vicino al piccolo villaggio di Khempur, appena fuori lo
scenografico distretto dei laghi di Udaipur. “Il palazzo fu costruito intorno ad un cortile, con grandi
verande da cui l’harem del capo tribù poteva guardare il mondo, con molti dislivelli e punti
strategici. Soprattutto, l’edificio aveva un’aura magica, ed un fascino indubbio”, spiega Madden.
“Aveva quel certo non so che in grado di attirare i personaggi: gli splendidi interni scuri, con scorci
di luce intensa e una vita piena di energia al di fuori”.

Il compito di decorare l’albergo secondo le ambizioni e le ingenuità di Sonny Kapoor è stato
assegnato allo scenografo Alan MacDonald, autore anche delle scene di THE QUEEN-La regina
e CHERI di Stephen Frears. MacDonald ha detto che Sonny è stato la sua ispirazione. “Basta capire
Sonny per capire la particolarità e l’eccentricità di tutto l’albergo. La sua aspirazione è quella di
avere un ‘albergo-boutique’, anche se non è di suo gusto”, ride lo scenografo. “È uno scontro di
culture in cui il passato abbraccia il futuro, ed è questo concetto che ci ha ispirato per l’arredamento
dell’hotel. Molti mobili ispirati all’India coloniale, stoffe locali male assortite, insieme a pezzi e
pezzetti di plastica, tutto segnato dal tempo.”

Il proprietario del Ravla Khempur, che ospita principalmente turisti indiani, è rimasto
talmente colpito delle stanze di Madge ed Evelyn sulla balconata, e dalla mansarda sul tetto di
Norman, che ha deciso di mantenere tutto così ed usare quelle stanze per i suoi ospiti.

Immediatamente fuori dall’hotel, MacDonald ha ricreato un vivace mercato tipico di Jaipur.
“All’esterno dell’edificio c’era solo un sentiero sporco, perciò abbiamo prima creato una strada e in
seguito costruito dal nulla un chiassoso mercato indiano”, spiega. “Le mie ricerche su Jaipur mi
hanno dimostrato che in India è tutto disordinato: l’architettura, i colori, i tessuti. Quindi ho creato
un collage vivente di diversi strati. Abbiamo costruito facciate di negozi, siamo andati nel centro
abitato ed abbiamo portato i negozianti e le loro merci a Khempur, aggiungendo qualche bicicletta,
dei cammelli, delle capre e delle mucche. C’è una sensazione di ordine e di caos insieme.”

Le riprese sono state effettuate anche nel centro di Jaipur, attorno al Palazzo della Città, nel
mercato, a bordo degli affollatissimi autobus, e nell’edificio a più piani che ospita il call center, da
cui è possibile avere un’ampia vista della città. Al di fuori della città, le scene sono state girate a
Kanota Fort, trasformato nel Club Viceroy, dove Madge e Norman sperano di fare “nuove
amicizie”. Quando i giovani amanti Sonny e Sunaina si incontrano, lui la porta allo Step Well, un
pozzo d’acqua del X secolo, circondato da dieci blocchi di gradini in pietra color oro pallido, che
creano una sorta di labirinto visivo in cui non si sale o si scende mai dalla stessa parte.

Le riprese hanno acquisito da subito un ritmo indiano, dal momento che si girava durante
alcuni dei maggiori festival e festività indiani. Prima di iniziare a girare, un leader spirituale del
luogo ha fatto una puja, una benedizione al cast, alla troupe e persino alle attrezzature. Solo grazie
ad una delicata operazione diplomatica, abbiamo fatto in modo che gli attori non girassero le prime
scene con il bindi rosso sulla fronte, senza offendere le tradizioni locali. Il regista e gli attori sono
stati invitati dal Mahraja di Udaipur, Sua Altezza Reale Arvind Singh Mewar, a partecipare alle sue
suntuose celebrazioni Diwali dove sono stati accolti al suono di una cornamusa ed hanno assistito
ad uno spettacolo di fuochi d’artificio che illuminava il lago circostante e l’intera città. Hanno anche
accettato l’invito ad un matrimonio reale al Rambagh Palace Hotel, pieno di elefanti e rockstar,
mischiati a personaggi dell’alta società indiana.

Ma sono state proprio le strade di Jaipur ad ispirare gli attori e la troupe. “La verità è che
non si può non essere colpiti dall’India, e questo vale sia per i personaggi del film che per gli stessi
attori che hanno vissuto appieno l’esperienza”, dice Madden. “Vi sono persone che mostrano
devozione, spiritualità e ottimismo a dispetto degli alti livelli di austerità che sono considerati come
terribili privazioni dagli standard occidentali. È un ambiente molto stimolante e non vogliamo
darne un’immagine troppo sentimentale. Non è intenzione del film raccontare verità scontate su
quei luoghi, e speriamo che possa stimolare la curiosità verso un paese estremamente affascinante”.

Non è stata solo l’elettricità visiva dell’India che ha colpito Madden, ma anche i suoi suoni,
ripresi e rielaborati nella colonna sonora da Thomas Newman, dieci volte candidato all’Oscar, che
ha vissuto il progetto come un processo di scoperta.

“Questo film è andato in una direzione completamente nuova per me, dato che non avevo
mai lavorato in India”, osserva, “ma mi interessano molto i suoni misti ai colori e perciò ho
accettato con rispetto questa sfida. I loro strumenti tradizionali mi hanno sempre affascinato anche
se non ho studiato la musica Indiana e fingere che avessi quel tipo di preparazione sarebbe stato
stupido. Per questo ho preferito affrontarlo da una prospettiva più ingenua, quella di qualcuno
deliziato dai colori musicali e dai fraseggi, ma circoscritto al film. Ho voluto celebrare una gioia
creativa, che trasmettesse le emozioni del film attraverso accordi e musiche”.

Le sensazioni dei personaggi sembrano intrecciarsi con quelle degli attori e della troupe:
sono nate nuove amicizie, grande amore ed ammirazione per l’India.

Per lo sceneggiatore Ol Parker, che si è recato in India con la produzione, è stato
gratificante vedere come l’impatto che l’India ha avuto su di loro riflettesse ciò che succede nel
film. “La cosa più bella per me è stata sentir dire ‘Questo viaggio mi ha cambiato la vita”,
conclude, “perché è proprio il pensiero che sta alla base del film: non è mai troppo tardi per
cambiare la propria vita e trovare qualcosa di nuovo”.
IL CAST

JUDI DENCH (Evelyn Greenslade) ha interpretato Ofelia nell’Amleto all’Old Vic Theatre di
Londra più di 50 anni fa, e da allora si è guadagnata l’ammirazione della critica e del pubblico per
una carriera segnata da incredibili interpretazioni in ruoli sia classici che moderni. Ha vinto
numerosi tra i più importanti premi: un Oscar, dieci BAFTA Awards e sei Laurence Olivier Awards,
per le sue interpretazioni sul palco e sul grande schermo. Come riconoscimento per la sua
straordinaria carriera è stata insignita di un Ordine dell’Impero Britannico nel 1970, è diventata
Dama della Gran Croce dell’Impero Britannico nel 1988 e nel 2005 è stata insignita del titolo
onorifico di Companion of Honour. Quest’anno il British Film Institute l’ha premiata per
Outstanding Contribution in a Film ed ha ricevuto il prestigioso Praemium Imperiale Laureatae
Award della Japanese Arts Association per cinema e teatro. Tra le sue interpretazioni ricordiamo
una superba Regina Vittoria in LA MIA REGINA, che le è valsa un premio BAFTA, un Golden
Globe® ed una candidatura all’Oscar, e della Regina Elisabetta I in SHAKESPEARE IN LOVE, per
cui ha vinto un Oscar ed un BAFTA come miglior attrice non protagonista. Judi Dench è anche
conosciuta a livello internazionale per il ruolo di M nei film di James Bond IL DOMANI NON
MUORE MAI, IL MONDO NON BASTA, LA MORTE PUO’ ATTENDERE, CASINO ROYALE,e
QUANTUM OF SOLACE, ed attualmente è impegnata nelle riprese dell’ultima puntata della serie
per la regia di Sam Mendes. Dench ha ricevuto diverse candidature all’Oscar per le sue
interpretazioni in altri quattro film: CHOCOLAT di Lasse Hallström, con il quale è stata nominata
anche per il Golden Globe, IRIS – Un amore vero, diretto da Richard Eyre, con il quale ha vinto
anche un BAFTA, LADY HENDERSON PRESENTA, di Stephen Frears, che le ha fatto ottenere
anche una candidatura ai BAFTA e ai Golden Globes, e DIARIO DI UNO SCANDALO, di Richard
Eyre, che le è valso una candidatura ai BAFTA ed ai Golden Globes.

La sua filmografia comprende anche: UN TE’ CON MUSSOLINI di Franco Zeffirelli;
CAMERA CON VISTA e IL MATRIMONIO DI LADY BRENDA, che le sono valsi un BAFTA come
miglior attrice protagonista; 84 CHARING CROSS ROAD diretto da David Jones; ENRICO V e
HAMLET di Kenneth Branagh; NINE di Rob Marshall grazie al quale ha condiviso con il resto del
cast una candidatura allo Screen Actors Guild Award. Di recente l’abbiamo vista in JANE EYRE di
Cary Fukunaga, I PIRATI DEI CARAIBI – Oltre i confini del mare di Rob Marshall, MY WEEK
WITH MARILYN di Simon Curtis e J. EDGAR diretto da Clint Eastwood per la Warner Bros.

Judi Dench è stata anche premiata per i suoi ruoli televisivi, tra cui quello in “The last of the
blonde bombshells”, grazie al quale ha ottenuto un BAFTA, un Golden Globe ed una candidatura
agli Emmy®, quello nella consacrata sitcom della BBC “As time goes by”. Ha interpretato Miss
Matty nella serie della BBC acclamata dalla critica “Cranford”, con cui ha ottenuto la candidatura
come miglior attrice ai BAFTA, ai Golden Globes ed agli Emmy, ed in “Cranford: return to
Cranford”, che le è valso una candidatura agli Emmy ed ai Golden Globes.

I suoi successi sullo schermo, rispecchiano quelli sul palco. Ha vinto il Premio Laurence
Olivier per le sue performances in “Macbeth” e “Juno and the Paycock” con la RSC (Royal
Shakespeare Company), “Pack of Lies” al London Lyric, “Antonio e Cleopatra”, “Absolute Hell”,
e “A little Night Music”, al National Thatre; e la sua interpretazione in “Amy’s view” diretto da
Richard Eyre le è valsa un Critics Cirle Award e una candidatura al Laurence Olivier Award,
quando venne presentato a Londra al National Theatre e all’Aldwych Theatre, oltre a un Tony
Award® come miglior attrice quando lo spettacolo andò in tournée a Broadway. Altri suoi ruoli a
teatro includono: “The Royal Family” diretto da Peter Hall; “The Breath of Life” di Howard
Davies a fianco della Dama Maggie Smith; “All’s well that ends well” per la RSC; “Hay Fever”
diretto da Peter Hall; “The Merry Wives of Windsor” per la Rsc; “Madame de Sade” diretto da
Michael Grandage per la Donmar West End, e la produzione di Peter Hall per “Sogno di una notte
di mezza estate” al Rose Theatre di Kingston.

BILL NIGHY (Douglas Ainslie) vincitore di un BAFTA Film Award come miglior attore non
protagonista in LOVE ACTUALLY-L’amore davvero di Billy Mack e di un BAFTA TV Award
come miglior attore per il suo ruolo in “State of Play”. Ha anche ricevuto un Golden Globe per il
suo ruolo nel film-tv “Gideon’s daughter”, ed è stato, in seguito, nominato per “The girl in the café”
di Richard Curtis. Quest’anno ha lavorato in “Page eight” di David Hare, grande successo di critica,
ed ha prestato la voce al personaggio del Papà di Babbo Natale in IL FIGLIO DI BABBO NATALE
di Aardman.
Tra i numerosi che ha interpretato ricordiamo: HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – Parte
1, GLORIOUS 39, CHALET GIRL, G-FORCE, OPERAZIONE VALCHIRIA, UNDERWORLD,
UNDERWORLD – Evolution, UNDERWORLD – La ribellione dei Lycans, I LOVE RADIO ROCK,
I PIRATI DEI CARAIBI – La maledizione del forziere fantasma, I PIRATI DEI CARAIBI – Ai
confini del mondo, L’ALBA DEI MORTI DEMENTI, L’AMORE FATALE, UN MATRIMONIO
ALL’INGLESE, HOT FUZZ, STILL CRAZY e THE CONSTANT GARDENER-La cospirazione.A
teatro Nighy è stato candidato ad un Laurence Olivier Award per la sua performance in
“Blue/Orange”. Ha anche recitato in “Skylight” ed in “Vertical Hour” di David Hare al fianco di
Julianne Moore sul palco di Broadway; in “Arcadia” di Tom Stoppard, una rimessa in scena di
“Betrayal” di Harold Pinter, in “A kind of Alaska” e ne “Il gabbiano” di Cekhov. LA FURIA DEI
TITANI e ATTO DI FORZA sono i suoi ultimi film.
PENELOPE WILTON (Jean Ainslie) nata in Inghilterra, figlia di un’ex attrice e di un uomo
d’affari, si è trasferita a Londra da giovane dove ha frequentato il Drama Centre. Il suo primo
amore è stato il palcoscenico, infatti recita sin dai primi anni ’70. Tra i numerosi riconoscimenti
ottenuti per le sue performances teatrali troviamo due Circle Awards della London Critics come
migliore attrice: per “Much ado about nothing” nel 1985 e “The deep blue sea”, nel 2003.
Wilton ha lavorato in molte produzioni Masterpiece come “Country matters”, “The tale of Beatrix
Potter”, “Wives and daughters” e “Lucky Jim”. Altri film e progetti televisivi degni di nota sono
IRIS – Un amore vero, CALENDAR GIRLS, L’ALBA DEI MORTI DEMENTI, MATCH POINT,
“The borrowers”, “Doctor Who” ed il più recente “Downton Abbey”.

DEV PATEL (Sonny Kapoor) amato dal pubblico per la sua interpretazione nel travolgente
successo THE MILLIONAIRE, vincitore di 8 Oscar, tra cui quello per miglior film. Ha ricevuto
critiche entusiastiche per la sua interpretazione e vinto numerosi premi tra cui il National Board of
Review Award come miglior attore emergente, il British Independent Film Award come Best
Promising Newcomer, il Broadcast Film Critics Choice Award come Best Young Actor ed il
Chicago & Washington Film Critics’ Award come Best Promising Performer.
THE MILLIONAIRE è stata la seconda prova da attore per Patel: il pubblico inglese lo conosce
infatti per la serie cult “Skins” di Channel 4 dove fu scelto ad un provino in mezzo ad altri
centinaia di ragazzi per interpretare Anwar.

Dev ha preso parte al cast de L’ULTIMO DOMINATORE DELL’ARIA di M. Night
Shyamalan, e più recentemente è stato impegnato in CHERRY, pellicola indipendente in cui recita
al fianco di James Franco e Ashley Hinshaw. Al momento sta girando la serie della HBO intitolata
THE NEWSROOM di Aaron Sorkin prodotta da Scott Rudin al fianco di Jeff Daniels, Emily
Mortimer ed Allison Pill.

CELIA IMRIE (Madge Hardcastle) è conosciuta per i suoi personaggi nelle serie TV “Acorn
Antiques”, “Dinnerladies”, e “Absolutely Fabulous”. Ha interpretato il ruolo di Dotty Otley in
“Noises Off” all’Old Vic Theatre, e più recentemente era in scena con “Drama at Inish” al
Finborough Theatre, “Hay Fever” al Rose Theatre, “Acorn Antiques – The musical” diretto da
Trevor Nunn, e “Habeas Corpus” al Donmar Theatre diretto da Sam Mendes. I suoi numerosi
impegni cinematografici comprendono CALENDAR GIRLS, HILARY AND JACKIE, NANNY
MCPHEE – TATA MATILDA, WAH WAH, la zia Una Alconbury ne IL DIARIO DI BRIDGET
JONES e CHE PASTICCIO, BRIDGET JONES! e la Direttrice in ST. TRINIAN e ST. TRINIAN II:
THE LEGEND OF FRITTON’S GOLD. Ha da poco finito di girare la serie “Titanic” di Julian
Fellowes per la BBC.
RONALD PICKUP (Norman Cousins) è nato a Chester, Inghilterra nel 1940. ha frequentato la
King’s School e la Leeds University ed in seguito ha trascorso due anni a Londra alla Royal
Academy of Dramatic Art (RADA).

Il suo primo lavoro da professionista dopo il doploma alla RADA è stato un piccolo ruolo in
DR.WHO. Nel 1964 Il suo debutto sul palcoscenico al Leicester Rep.

Ronald è apparso per la prima volta a Londra sul palco del Royal Court Theatre in una
produzione di “Giulio Cesare”, diretto da Lindsay Anderson.

Poco dopo è andato in scena al Royal Court sotto la direzione artistica di William Gaskill
con “Shelley”, “Saved”, e “Sergeant Musgrave’s dance”.

In seguito ha lavorato sette anni al National Theatre (dal 1966 al 1973) sotto la direzione
artistica di Sir Laurence Olivier in: “Juno and the paycock”, “Love for love”, “Much ado about
nothing”, “The three sisters”, “Edipo” di Peter Brooks, la produzione tutta maschile di “As you like
it”, “In his own write” di John Lennon, “Love’s a labour’s lost”, “Rosencratz and Guilnerstean are
dead” di Tom Stoppard, “Mrs. Warren’s profession”, “Measure for measure”, “Danton’s death”,
“Long day’s journey into night”, “Riccardo II”, “The school for scandal”, “The party” di Trevor
Griffith. E infine, nel 1977, il ritorno con un’apparizione in “The Madras house”.

Tra le altre partecipazioni teatrali ricordiamo: “The Norman conquest” (al Globe Theatre),
“Hobson’s Choice” (al Lyric Hammersmith), “Zio Vanya” (al Theatre Royal Haymarket), “The
cherry orchard” (all’Aldwych Theatre), “Amy’s view” (al National Theatre, Aldwych Theatre e
all’Ethel Barrymore Theatre di New York, con cui ha ottenuto una candidatura al Laurence Olivier
Award come miglior attore non protagonista), “Proof” (al Donmar Warehouse) e “Aspettando
Godot” (al Theatre Royal Haymarket).

Al cinema, l’abbiamo visto in: THE JACKAL, LA PERDIZIONE, THE THREE SISTERS, IL
CLUB DEI 39, NIJINSKY, EINSTEIN, WAGNER, ELENI, GREYFRIARS BOBBY – The true story
of a dog, MY FRIEND WALTER, DANNY AND THE CHAMPION OF THE WORLD, MISSION,
UN’ARIDA STAGIONE BIANCA e PRINCE OF PERSIA: Le sabbie del tempo.

In tv ha partecipato a: “Orwell on Jura” (che gli è valso una candidatura ai BAFTA come
Miglior Attore), “Jennie”, “The fight against slavery”, “Verdi”, “Fortunes of war”, “The nightmare
years”, “Long day’s journey into night”, “The letter”, “Henry IV”, “Waters of the moon”,
“Absolute hell”, “Not with a bang”, “The riff raff element”, “Feather boy”, “The worst week of my
life”, e “The lion, the witch & the wardrobe” prodotto dalla BBC nel quale ha prestato la voce a
Aslan il leone.

Tra i suoi numerosi lavori in radio ricordiamo: “Prelude” di Wordsworth, “Don Giovanni”
di Byron, “Reynard the fox”, “A winter’s tale”, “Amleto”, “The awful insulation of rage” (grazie al
quale ha vinto il Sony Radio Award come Miglior Attore).
TOM WILKINSON (Graham Dashwood) è un attore pluripremiato conosciuto a livello
internazionale, impegnato in teatro, cinema e televisione.

Ha vinto un Emmy e un Golden Globe per la sua interpretazione di Ben nella mini-serie
della HBO “John Adams”, un ruolo secondario che gli è valso anche una candidatura ai SAG
Awards™. Ha ottenuto una candidatura ai SAG anche per “A number”, coprodotta dalla HBO e
BBC, in cui recita a fianco di Rhys Ifans. Wilkinson si è guadagnato, inoltre, una candidatura
all’Oscar come miglior attore non protagonista grazie alla sua indimenticabile performance in
MICHAEL CLAYTON di Tony Gilroy, ed una come miglior attore per il ruolo che interpreta nel
film drammatico IN THE BEDROOM di Todd Field, per il quale ha ottenuto anche una candidatura
ai BAFTA, ed ha vinto l’Independent Spirit Award, il Premio Speciale della Giuria al Sundance
Film Festival, il New York Film Critics Circle Award. Recentemente si è guadagnato una
candidatura agli Emmy per la mini-serie “I Kennedy” in cui recita nei panni di Joe Kennedy Sr., al
fianco di Greg Kinnear e Barry Pepper.

Nel 1997 Wilkinson ha vinto un BAFTA per la sua interpretazione in FULL MONTY –
Squattrinati organizzati, strepitoso successo di botteghino e, l’anno seguente, una candidatura ai
BAFTA per la sua performance in SHAKESPEARE IN LOVE, vincitore del Premio Oscar come
Miglior Film. Inoltre ha ottenuto una candidatura agli Emmy e ai Golden Globe per il suo ruolo nel
film “Normal” della HBO, in cui recitava al fianco di Jessica Lange, ed una candidatura agli Emmy
per “Recount”.

Tra i film più recenti: MISSION IMPOSSIBLE: PROTOCOLLO FANTASMA con Tom
Criuse; la voce di Joseph Goebbels nel film d’animazione JACKBOOTS ON WHITEHALL che
racconta un’ironica storia alternativa della Seconda Guerra Mondiale in cui i Nazisti occupano
Londra; LITTLE BOY, film indipendente di Alejandro Monteverde, con Kevin James ed Emily
Watson e THE SAMARITAN, con Samuel Jackson.

Tra i suoi ruoli cinematografici ricordiamo: THE GREEN HORNET di Michel Gondry, con
Seth Rogen; THE CONSPIRATOR, pellicola che racconta la storia di Mary Surratt (Robin Wright)
firmata da Robert Redford; IL DEBITO con Helen Mirren di John Madden, LADRI DI CADAVERI

– Burke & Hare, la black comedy di John Landis con Simon Pegg, Andy Serkis, e Isla Fisher;
DUPLICITY di Tony Gilroy, in cui recitava al fianco di Julia Roberts e Clive Owen; OPERAZIONE
VALCHIRIA di Bryan Singer con Tom Cruise e Kenneth Branagh; ROCKNROLLA di Guy Ritchie
con Gerard Butler.
E ancora: SOGNI E DELITTI di Woody Allen; BATMAN BEGINS di Christopher Nolan; SE
MI LASCI TI CANCELLO di Michel Gondry; THE LAST KISS; STAGE BEAUTY; WILDE; LA
GOVERNANTE; RAGIONE E SENTIMENTO di Ang lee; IL SENSO DI SMILLA PER LA NEVE;
OSCAR E LUCINDA di Gillian Armstrong; CAVALCANDO CON IL DIAVOLO; L’IMPORTANZA
DI CHIAMARSI ERNEST; LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA; IL PATRIOTA di
Ronald Emmerich; LE SEDUTTRICI; IL RITORNO DI MR. RIPLEY; THE EXORCISM OF EMILY
ROSE e UN GIORNO PER SBAGLIO.

Affermato attore di teatro, Wilkinson ha interpretato John Proctor in The crucible al Royal
National Theatre; il ruolo principale in “Re Lear” al Royal Court Theatre; il ruolo del Dr.
Stockmann nella pluripremiata produzione West End, “Enemy of the people”; “Ghosts”, per cui ha
vinto il London Critics Circle Award, ed ha lavorato in “My zinc bed” di David Hare.

Wilkinson è conosciuto anche per alcune produzioni televisive britanniche, come “Cold
enough for snow”, con cui ha ottenuto una candidatura ai BAFTA, e la premiata miniserie della
BBC “Martin Chzzlewitt”.

MAGGIE SMITH (Muriel Donnelly) una delle più celebri ed importanti attrici internazionali.
Ha recitato nei panni di Minerva MacGonagall nella saga di HARRY POTTER. Tra i suoi altri lavori
troviamo: TATA MATILDA E IL GRANDE BOTTO, FROM TIME TO TIME, BECOMING JANE,
LA FAMIGLIA OMICIDI, LADIES IN LAVENDER, I SUBLIMI SEGRETI DELLE YE-YE SISTERS,
e GOSFORD PARK. Quest’ultimo le è valso la candidatura come miglior attrice non protagonista
agli Oscar, ai BAFTA e ai Golden Globes.
CAST TECNICO

JOHN MADDEN (Regista), nato a Portsmouth, si è formato al Clifton College e a Cambridge.
Inizia la sua carriere come Direttore Artistico dell’Oxford and Cambridge Shakespeare Company,
per poi trasferirsi alla BBC e lavorare a fiction televisive e radiofoniche.

Nel 1975 si trasferisce negli Stati Uniti e lavora ad una fiction radiofonica con Earplay, un
progetto della National Public Radio. Madden dirige “Wings” di Arthur Kopit, con cui nel 1975
aveva vinto il Prix Italia, sul palco di Yale, Broadway e del National Theatre di Londra. Fra gli altri
lavori teatrali vi sono la prima di “Grown ups” di Jules Feiffer, “Beyond Therapy” di Christofer
Durang, e “Caritas” di Arnold Weskers. In questo periodo insegna recitazione e redazione di testi
teatrali alla Yale School of Drama.

Nel 1984 inizia la sua carriera televisiva e cinematografica, dirigendo film per la BBC e per
la televisione commerciale. Tra i suoi lavori ricordiamo “Poppyland”, “After the war” -una serie di
film di Frederic Raphael, “The widowmaker”, e molti episodi delle serie “Inspector Morse”.

Nel 1990 torna negli Stati Uniti per realizzare il suo primo lungometraggio: ETHAN
FROME con Liam Neeson e Patricia Arquette, seguito da GOLDEN GATE, una storia di scontro
culturale nella Chinatown di San Francisco durante gli anni ’50 e ’60, con Matt Dillon e Joan Chen.

“Prime suspect – The lost child” ha ottenuto una candidatura ai BAFTA come miglior serie
televisiva ed il suo film “Truth or dare” con John Hannah ed Helen Baxendale ha vinto il BAFTA
scozzese come Miglior Film drammatico.

Il suo film LA MIA REGINA con Judi Dench e Bill Connolly, ha ottenuto due candidature
all’Oscar e otto candidature ai BAFTA, tra cui quella per miglior film.

John ha poi diretto SHAKESPEARE IN LOVE, sceneggiato da Tom Stoppard e Marc
Norman. Nel cast troviamo Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Colin Firth, Geoffrey Rush, Ben
Affleck, Judi Dench e Tom Wilkinson. Il film ha vinto tre Golden Globes, quattro BAFTA, e sette
Premi Oscar, tra cui quello per Miglior Film.

IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI con Nicholas Cage, Penelope Cruz, Christian
Bale, David Morissey e John Hurt, è tratto dal bestseller di Louis de Bernieres.

John ha diretto anche “Proof”, con Gwyneth Paltrow, al Donmar Warehouse, una pièce
scritta da David Auburn vincitrice del Premio Pulitzer. Ha poi diretto l’attrice al fianco di Anthony
Hopkins, Jake Gyllenhaal ed Hope Davis, nell’adattamento cinematografico.

È poi il turno di KILLSHOT, tratto dal romanzo di Elmore Leonard, con Mickey Rourke,
Diane Lane, Thomas Jane, Joseph Gordon-Lewitt e Rosario Dawson.
Recentemente ha diretto IL DEBITO con Helen Mirren, Tom Wilkinson, Cuaran Hinds,
Jessica Chastain, Sam Worthington e Marton Csokas.

Madden è sposato e vive a Londra.

OL PARKER (sceneggiatore). Il suo nuovo film, NOW IS GOOD, tratto dal romanzo di Jenny
Downham “Before I die”, con Dakota Fanning, Jeremy Irvine, Paddy Considine e Olivia Williams,
è in fase di post produzione, per la Blueprint Pictures/Warner Bros/BBC Films. Il suo debutto da
regista è stato con IMAGINE ME AND YOU (che aveva anche sceneggiato) con Lena Headey, Piper
Perabo e Matthew Goode, proiettato per la prima volta al Toronto Film Festival nel 2005 e
distribuito dalla FOX Searchlight.

Inoltre, Parker ha lavorato assiduamente come scrittore dopo essersi laureato a Cambridge.
Tra i suoi lavori precedenti ricordiamo l’adattamento del romanzo di Sebastian Faulkes Birdsong,
per la Working Title Films, ed il film biografico su Jimi Hendrix CROSSTOWN TRAFFIC, di Peter
Greengrass. Ha, inoltre, riscritto ADIOS FOR LITTLE BIRD (per la regia di Thaddeus O’Sullivan) e
adattato il romanzo di Pat Barker “The eye” in the door per Jonathan Demme. Parker ha
sceneggiato “Diabolical Liberties”, un film drammatico per la tv in tre episodi per Parallax/Channel
4, ha creato la serie “Parklife” per la Cougar Films, e adattato “Comrade Rockstar” con Tom Hanks
e Walter Parkes.

DEBORA MOGGACH (Autrice del romanzo) è l’autrice di sedici romanzi di successo, tra cui il
bestseller “Tulip Fever” e di due raccolte di racconti. Tra le sue sceneggiature ricordiamo
l’adattamento per ORGOGLIO E PREGIUDIZIO, grazie al quale è stata candidata ai BAFTA
Awards. Moggach vive a Londra.

GRAHAM BROADBENT (Produttore). Il suo primo lavoro da produttore, BENVENUTI A
SARAJEVO, di Michael Winterbottom proiettato al Festival di Cannes nel 1997 tra i film in
concorso, ha ottenuto ottime recensioni. Broadbent ha continuato a lavorare con alcuni tra i registi
più rispettati e innovativi su progetti come MILLIONS di Danny Boyle, THUNDERPANTS di Pete
Hewitt, SPLENDIDI AMORI di Gregg Araki e SOME VOICES con Daniel Craig presentato nella
sezione Quinzaine al Festival di Cannes.

Nel 2005 Broadbent fonda la Blueprint Pictures con il socio Pete Czernin, casa di
produzione di lungometraggi con sede a Londra.

La Blueprint ha collaborato con l’autore e regista Martin McDonagh su due film: IN
BRUGES, con Colin Farrel e Brendan Gleeson, acclamato dalla critica e candidato agli Oscar,
Golden Globe e ai BAFTA Awards; e SEVEN PSYCHOPATHS, in uscita, con Colin Farrel, Sam
Rockwell, Christopher Walken, Woody Harrelson, Tom Waits, Abbie Cornish ed Olga Kurylenko.
Negli Stati Uniti, la pellicola sarà distribuita dalla CBS Films.

La Blueprint ha appena terminato le riprese di NOW IS GOOD, diretto e sceeggiato da Ol
Parker, tratto dal romanzo di Jenny Downham. Questa storia d’amore ha come protagonisti Dakota
Fanning, Jeremy Irvine ed è distribuita dalla Sony Pictures negli Stati Uniti.

Di recente la Blueprint ha prodotto il film indipendente BECOMING JANE con Anne
Hathaway, James McAvoy, distribuita dalla Miramax, e WIND CHILL – Ghiaccio rosso sangue,
che ha come protagonista Emily Blunt, e la cui produzione esecutiva è stata curata da Steven
Soderbergh e George Clooney.

PETE CZERNIN (Produttore) ha vissuto e lavorato a Los Angeles per quasi dieci anni, in
diverse società di produzione. Come Presidente e fondatore della società di produzione Denise Di
Novi, in collaborazione con la Warner Bros, ha sviluppato e supervisionato una cinquantina di
progetti cinematografici. Nel 1999 The Hollywood Reporter lo ha celebrato nella lista dei suoi
“Next generation executives”, come “talento da osservare”.

Tornato in Gran Bretagna, Czernin fonda la Blueprint Pictures con Graham Broadbent. Ha
prodotto numerosi film, tra cui WIND CHILL – Ghiaccio rosso sangue, del 2007, e IN BRUGES di
Martin McDonagh, con Colin Farrel e Brendan Gleeson, cofinanziato dalla Focus e Film Four.

L’ultimo lavoro di Czernin, NOW IS GOOD con Dakota Fanning e Jeremy Irvine, girato
durante l’estate, è ora in fase di post-produzione. Scritto e diretto da Ol Parker, il film è tratto dal
bestseller “Before I die” di Jenny Downham.

JEFF SKOLL (Produttore esecutivo) è un filantropo e un imprenditore. Come fondatore e
Presidente della Skoll Foundation, Participant Media e Skoll Global Threats Fund ha dato vita alla
visione di un mondo sostenibile, ricco di pace e prosperità.

Come primo impiegato a tempo pieno e primo Presidente di eBay, ha sviluppato il progetto
commerciale iniziale e l’ha portato al successo. Da quel momento, eBay è diventato il mercato online
più grande al mondo, che collega centinaia di milioni di acquirenti e venditori. Questa
piattaforma commerciale ha democratizzato l’offerta economica, permettendo alle persone di
diventare imprenditori “virtuali” di successo.

Dopo aver dato vita alla eBay Foundation grazie alla distribuzione di azioni pre-IPO, nel
1999 Skoll ha creato la Skoll Foundation, divenuta ben presto la maggiore fondazione di
imprenditoria impegnata nel sociale, che ha portato un cambiamento su larga scala, investendo,
collegando e celebrando imprenditori ed altre innovative figure professionali impegnati nel sociale.
Attualmente, il suo programma principale, lo Skoll Award for Social Enrepreneurship, sostiene 85
tra gli imprenditori più illuminati, il cui straordinario lavoro cerca di aiutare i popoli più bisognosi
in più di 100 paesi.

Inoltre la Skoll Foundation, ogni anno, co-finanzia lo Skoll World Forum on Social
Entrepreneurship, insieme allo Skoll Centre for Social Entrepreneurship, presso la Saïd Business
School dell’Università di Oxford. Il Forum riunisce i più importanti imprenditori e i partner
principali, provenienti dal settore sociale, finanziario, pubblico e privato. Ogni anno, il Forum
ospita/raccoglie 800 delegati, tra cui personalità illustri come l’Arcivescovo Desmond Tutu, l’ex
Presidente americano Jimmy Carter, Mary Robinson, Paul Farmer ed i Premi Nobel Al Gore,
Muhammad Yunus, Jody Williams e R.K. Pachauri.

Nel 2009, Skoll fonda lo Skoll Global Threats Fund, il cui obiettivo principale è risolvere le
cinque questioni che, se trascurate, potrebbero portare al disastro globale: cambiamento climatico,
scarsità d’acqua, pandemie, nucleare ed il conflitto Mediorientale.

Jeff ha anche fondato la Participant Media, nel 2004, con la convinzione che una storia ben
raccontata possa ispirare e portare un cambiamento nella società. I suoi film sono accompagnati da
azioni sociali e campagne di denuncia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni trattate
nel film. Jeff ha prodotto più di venticinque film fino ad oggi, che hanno ottenuto in tutto quattro
Premi Oscar, e diciotto nominations. Tra i suoi film ricordiamo: GOOD NIGHT, AND GOOD
LUCK, NORTH COUNTRY – Storia di Josey, SYRIANA, UNA SCOMODA VERITA’, IL
CACCIATORE DI AQUILONI, LA GUERRA DI CHARLIE WILSON, IL PIANETA DELLE
SCIMMIE, L’OSPITE INATTESO, THE INFORMANT!, IL SOLISTA, THE COVE, COUNTDWON
TO ZERO, WAITING FOR SUPERMAN e FOOD, INC. Nel 2008, la Participant ha lanciato la
TakePart.com, una Social Action Network™ sul web, che permette alla gente di imparare, ispirarsi
e prendere parte alle maggiori questioni che modellano le nostre vite. Jeff si è laureato in
Ingegneria Elettronica alla University of Toronto, ha frequentato un Master in direzione aziendale
(MBA) alla Stanford Graduate School of Business. Gli è stata conferita una Laurea Honoris Causa
in Giurisprudenza dalla University of Toronto ed una in Amministrazione Pubblica dalla Santa
Clara University. Tra le altre onoreficenze, Jeff è stato inserito da Barron nella lista dei 25 Best
Givers nel 2009 e 2010, dall’Huffington Post fra i 100 “Ultimate Game Changer in Entertainment”
nel 2010, dal 2003 al 2007 è nella lista dei 50 filantropi più generosi pubblicata da Business Week,
nel 2006 Time Magazine lo inserisce nella lista delle 100 persone più influenti del mondo, ha
ottenuto il Corporate Responsibility Award dall’Environmental Media Association sempre nel 2010,
nel 2009 è stato premiato con il Producer’s Guild of America’s Visionary Award, con il Global
Green USA’s Entertainment Industry Environmental Leadership Award, ed il Rave Award della
rivista Wired nel 2006.
RICKY STRAUSS (Produttore esecutivo), ha lavorato a lungo nella produzione e nel marketing,
e si è unito alla Participant Media a Marzo del 2005 e ne diventa il Presidente. Segue tutte le fasi
dei lavori di produzione cinematografica, marketing, acquisizioni, produzioni televisive ed attività
pubblicitarie.
Nel 2011, la Participant ha prodotto lo straordinario successo di pubblico THE HELP e
CONTAGION, oltre a LAST CALL AT THE OASIS in uscita nel 2012. Tra le altre produzioni della
Participant ricordiamo i film vincitori e candidati all’Oscar GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK,
NORTH COUNTRY – Storia di Josey, IL CACCIATORE DI AQUILONI, LA GUERRA DI
CHARLIE WILSON, L’OSPITE INATTESO e SYRIANA; e diversi documentari, che hanno ottenuto
candidature e Premi Oscar come UNA SCOMODA VERITA’, THE COVE, FOOD,INC. (vincitore di
due Emmy) e MURDERBALL. Fra gli altri titoli della Participant troviamo: IL SOLISTA, THE
INFORMANT!, LA CITTA’ VERRA’ DISTRUTTA ALL’ALBA, FAIR GAME – Caccia alla spia,
MR.BEAVER e CIRCUMSTANCE; ed i documentari JIMMY CARTER MAN FROM PLAINS,
DARFUR NOW, STANDARD OPERATING PROCEDURE – La verità dell’orrore, PRESSURE
COOKER, CASINO JACK AND THE UNITED STATES OF MONEY, COUNTDOWN TO ZERO,
WAITING FOR SUPERMA, e PAGE ONE: INSIDE THE NEW YORK TIMES.

I libri della Participant che accompagnavano FOOD, INC e WAITING FOR SUPERMAN,
pubblicati dalla PublicAffairs, erano entrambi bestseller del New York Times.

Prima di unirsi alla Participant, Ricky aveva una sua società di produzione cinematografica
e televisiva, la Ricochet Entertainment, con la quale ha prodotto, tra gli altri, LA COSA PIU’
DOLCE, con Cameron Diaz. Prima ancora della Ricochet, Ricky era Vice Presidente di produzione
alla Sony, dove ha sviluppato e supervisionato vari progetti cinematografici per lo studio. Dal 1988
al 1997 è stato un account executive alla Columbia Pictures, creando campagne pubblicitarie
pluripremiate per molti lungometraggi.

A lungo, sostenitore delle questioni sociali e dei servizi per la comunità, Ricky è stato
volontario nel Board of Directors for Project Angel Food, l’organizzazione no profit con sede a Los
Angeles, che consegna pasti caldi alle persone costrette a casa, malate di AIDS o affette da altre
malattie. È temporaneamente Presidente del Trevor Project, l’unica linea di telefono amico
nazionale che opera 24 ore su 24 a sostegno dei giovani gay con problemi e tendenze suicide. È
inoltre un consigliere per i registi del Project: Involved, un programma finanziato dalla Fim
Independent, organizzazione no profit a sostegno dei registi indipendenti. Ricky ha frequentato la
University of Vermont, dove si è laureato in Inglese e teatro.
JONATHAN KING (Produttore esecutivo) supervisiona lo sviluppo e la produzione dei
lungometraggi della Participant. La motivazione alla base della Participant Media è l’idea che una
storia ben raccontata possa davvero cambiare qualcosa nel mondo di oggi. Tra le recenti uscite
della Participant ricordiamo: FAIR GAME – Caccia alla spia, WAITING FOR SUPERMAN, THE
CRAZIES, FOOD, INC., e L’OSPITE INATTESO.

Prima di entrare nella Participant, Jonathan ha lavorato come produttore in società come la
Focus Features, la Laurence Mark Productions e la Miramax. Tra i titoli da lui seguiti
DREAMGIRLS, SGUARDO NEL VUOTO, STUDIO 54, GUINEVERE, JUDAS KISS.

Ha iniziato la sua carriera alla sede di New York della MGM/UA scoprendo nuovi libri,
opere teatrali, e film indipendenti.

Jonathan lavora anche come consulente per l’Outfest Legacy Project, in associazione con
UCLA Film and Television Archive che restaura e preserva pellicole importanti. Fa parte, inoltre,
del Dean’s Advisory Council per la Film School dell’Università della Florida, e del consiglio di
registi per il John Alexander Project, una nuova organizzazione no-profit che sostiene e alimenta il
giornalismo di inchiesta. Vive a Venice, in California.

SARAH HARVEY (Co-produttrice) è Head of Development alla Blueprint Pictures con i
produttori Graham Broadbent e David Czernin. In passato ha lavorato a numerosi progetti come IN
BRUGES di Martin McDonagh e BECOMING JANE di Julian Jarrold.

CAROLINE HEWITT (Co-produttrice) ha lavorato come produttrice, produttrice esecutiva, coproduttrice
e line producer e responsabile di produzione per il cinema e la televisione. Tra i suoi
lavori ricordiamo: THE EAGLE, MR. BEAN’S HOLIDAY, BRIGHT YOUNG THINGS, IL
VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE, I MISERABILI, BRIGHT STAR,
DEATHWATCH, THE NINE LIVES OF TOMAS KATZ, THE FIFTH PROVINCE, IL MANUALE
DEL GIOVANE AVVELENATORE, LOADED, HEART SONGS, BUFFALO SOLDIERS, THE
WARRIOR, CHARLOTTE GRAY, ALL ABOUT LOVE, LUCKY BREAK, I VESTITI NUOVI
DELL’IMPERATORE, LA CASA DEL DESTINO, QUEEN OF HEARTS, UN MONDO A PARTE, e
VORREI CHE TU FOSSI QUI. Per la televisione troviamo: “The hitch hikers guide to the galaxy”,
“Sweeney Todd”, “GBH” e “Mrs. Harris goes to Paris”.

BEN DAVIS BSC (Direttore della fotografia) direttore della fotografia britannico che ha lavorato
con registi famosi come Mathhew Vaughn, Ol Parker, Peter Webber, John Madden, e Jonathan
Liebsman.
Tra i suoi film ricordiamo THE PUSHER, IMAGINE ME AND YOU, HANNIBAL LECTER – Le
origini del male, STARDUST, KICK-ASS, IL DEBITO e IL RITO.

Davis ha appena finito di girare LA FURIA DEI TITANI, sequel del grande successo del
2010, SCONTRO TRA TITANI, e sta per cominciare a girare il nuovo film di Martin McDonagh
SEVEN PSYCHOPATHS.

ALAN MACDONALD (Scenografie) scenografo che ha ottenuto nomination ai British
Independent Film Awards e all’Art Directors Guild..

Ha lavorato a numerosi film tra i quali: LOVE IS THE DEVIL, NORA, CODICE 51,
KINKY BOOTS, THE JACKET, LA REGINA, THE EDGE OF LOVE, CHERI,e TAMARA DREWE

– Tradimento all’inglese.
CHIRS GILL (Montaggio) è un montatore, che ha lavorato con molti celebri registi come Danny
Boyle, Julian Jarrold, Ricky Jervais, Neil Marshall e John Madden, ed è stato candidato ai BAFTA.

Tra i titoli a cui ha lavorato ricordiamo: 28 GIORNI DOPO, MILLIONS, SUNSHINE, 28
SETTIMANE DOPO, SALVADOR, BRIDESHEAD REVISITED, HEARTLESS, IL PRIMO DEI
BUGIARDI, CENTURION, BHOPAL: A PRAYER FOR RAIN e UN POLIZIOTTO DA HAPPY
HOUR.

Chriss ha da poco iniziato il montaggio del nuovo film di Eran Creevy WELCOME TO THE
PUNCH, con James McAvoy e Mark Strong.

LOUISE STJERNSWARD (Costumi) è una costumista che è stata candidata ai BAFTA, ed ha
lavorato con molti importanti registi come Nigel Cole, John Madden, Roberto Benigni, Richard
Loncraine, Bernardo Bertolucci e Mark Peploe.

Tra i suoi lavori annoveriamo: WEST IS WEST, WE WANT SEX, LO SCHIACCIANOCI IN
3D, CREATION, I REALLY HATE MY JOB, DISSOLVENZA IN NERO, LA TIGRE E LA NEVE,
WIMBLEDON, THE DREAMERS – I sognatori, DOT THE I – Passione fatale, TEN MINUTES
OLDER: THE CELLO, THE WARRIOR, SEXY BEAST – L’ultimo colpo della bestia, THE SECRET
LAUGHTER OF WOMEN, SHERGAR, ALL THE LITTLE ANIMALS, INCOGNITO, FUGA PER
LA VITTORIA, IO BALLO DA SOLA, NON AVERE PAURA DEL BUIO, AMERICAN ROULETTE,
ALTA STAGIONE, EVERY PICTURE TELLS A STORY, e PROFESSIONE REPORTER.

THOMAS NEWMAN (Musiche) è ritenuto uno dei più grandi compositori di colonne sonore. Ha
composto le musiche per più di 50 film e serie televisive. Ha ottenuto dieci candidature all’Oscar ed
ha vinto cinque Grammy® Awards.

Thomas è l’ultimo figlio di Alfred Newman (1900-1970) compositore per la 20th Century
Fox, ed autore di colonne sonore per film come CIME TEMPESTOSE, IL GOBBO DI NOTRE
DAME, IL DIARIO DI ANNA FRANK, EVA CONTRO EVA. Da bambino Thomas Newman si è
dedicato allo studio di pianoforte e musica. Tuttavia, è stato solo dopo la morte del padre che il
giovane Newman, allora quattordicenne, ha sentito il desiderio di scrivere e comporre.

Ha studiato composizione e orchestrazione alla University of Southern California, con il
Professor Frederick Lesemann, ed il famoso compositore di colonne sonore David Raksin, e
privatamente con il compositore George Tremblay. Ha terminato i suoi studi accademici a Yale, con
Jacob Druckman, Bruce MacCombie, e Robert Moore. Newman è stato influenzato anche da un
altro musicista di spicco e compositore di Broadway, Stephen Sondheim, che è stato, per lui, un
mentore.

La sua carriera ha raggiunto un punto di svolta quando, nel 1984, Newman era assistente
alle musiche per il film AMARE CON RABBIA, per il quale fu ben presto promosso a compositore.
Così, a ventisette anni realizzò la sua prima colonna sonora. Da allora sono seguite numerose e
suggestive colonne sonore, per film come CERCASI SUSAN DISPERATAMENTE, RAGAZZI
PERDUTI, SACRIFICIO FATALE, POMODORI VERDI FRITTI ALLA FERMATA DEL TRENO, I
PROTAGONISTI, SCENT OF A WOMAN – Profumo di donna, OMICIDI DI PROVINCIA, LE ALI
DELLA LIBERTÀ, PICCOLE DONNE, AMERICAN BUFFALO, LARRY FLINT – Oltre lo
scandalo, OSCAR E LUCINDA, L’UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI, VI PRESENTO JOE
BLACK, AMERICAN BEAUTY, IL MIGLIO VERDE, ERIN BROCKOVICH – Forte come la verità,
IN THE BEDROOM, ERA MIO PADRE, ALLA RICERCA DI NEMO, LEMONY’S SNICKET – Una
serie di sfortunati eventi, CINDERELLA MAN – Una ragione per lottare, JARHEAD, LITTLE
CHILDREN, INTRIGO A BERLINO, REVOLUTIONARY ROAD e WALL-E. Tra i suoi lavori più
recenti ricordiamo IL DEBITO, I GUARDIANI DEL DESTINO, THE HELP, e THE IRON LADY.
Newman ha composto anche le musiche per la miniserie di 6 ore della HBO “Angels in America”,
per la regia di Mike Nichols. Ha vinto un Emmy per la colonna sonora della serie della HBO “Six
Feet Under”.

Oltre ai suoi lavori per il cinema e la TV, Newman ha scritto anche diverse musiche per
concerti, tra cui l’opera sinfonica “Reach Forth Our Hands”, commissionatagli nel 1996 dalla
Cleveland Orchestra, per la commemorazione del bicentenario della città, e “At Ward’s Ferry”,
“Length 180 ft.”, un concerto per contrabbasso e orchestra commissionatogli nel 2001 dalla
Pittsburgh Symphony. La sua ultima opera per concerto è stata una composizione di musica da
camera ordinatagli dall’acclamato Kronos Quartet nel 2009 e intitolato “It Got Dark”. La Los
Angeles Philarmonic gli ha chiesto di estendere l’opera e adattarla all’orchestra sinfonica e quartetto
d’archi, e l’ha inaugurata alla Walt Disney Concert Hall a dicembre dello stesso anno.

 

 

Un pensiero su “Marigold Hotel. Dal regista di Shakespeare in love

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