VANESSA REDGRAVE A ROMA AL GIULIO CESARE PER SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE DAL 20 GIUGNO AL CINEMA

Il Premio Oscar® VANESSA REDGRAVE
al cinema Giulio Cesare di Roma per incontrare il pubblico
mercoledì 20 giugno ore 18.00 e ore 20.00

 

Il Premio Oscar® Vanessa Redgrave torna in Italia per presentare il suo primo film da regista, SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE.

Mercoledì 20 giugno al cinema Giulio Cesare di RomaVanessa Redgraveincontrerà il pubblico alla fine della proiezione del film delle 18.00 e saluterà il pubblico dello spettacolo delle 20.00.

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso novembre e precedentemente al Festival di Cannes e al New York Film Festival, il documentario è prodotto da Carlo Nero, figlio di Redgrave, e affronta il dramma dei rifugiati che arrivano sulle coste europee da guerre e miserie d’oltremare, con uno sguardo particolare sui bambini, di cui Redgrave si occupa da tempo nel suo impegno umanitario.

SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE rappresenta una riflessione personale e accorata da parte della regista sull’emergenza rifugiati, particolarmente importante e necessaria in questo momento, a fronte degli accadimenti degli ultimi giorni. Un progetto importante che testimonia il continuo impegno umanitario dell’attrice di fama internazionale, in questo caso patrocinato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)  principale organizzazione al mondo impegnata da oltre 56 anni a salvare vite umane, a proteggere i diritti di milioni di rifugiati, di sfollati e di apolidi e a costruire per loro un futuro migliore. Il documentario è supportato da Carlotta Sami, direttore delle comunicazioni con incarico di portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE di Vanessa Redgrave e con Ralph Fiennes, Emma Thompson, Lord Alfred Dubs, Martin Sherman, Simon Coates sarà distribuito in Italia da Officine UBU – che devolverà parte del ricavato all’UNHCR – a partire dal 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

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