Nasce il Nastro della Legalità, un nuovo riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici dedicano – in collaborazione con Trame Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme – al cinema e alla televisione che esprime e difende il valore civile di condanna e resistenza contro ogni mafia.
Il 24 Giugno prossimo a Lamezia – nella serata di chiusura di Trame, il prestigioso festival di libri sulle mafie giunto alla sua ottava edizione - il Nastro sarà consegnato ad un film uscito in sala quest’anno; il primo Nastro della Legalità per la tv va invece proprio al film che oggi, in prima serata su Rai1 sigla la Giornata Nazionale per la Legalità.
E’ Prima che la notte di Daniele Vicari, con un grande Fabrizio Gifuni, dedicato alla figura di Giuseppe Fava, giornalista antimafia assassinato a Catania nel 1984: il premio verrà consegnato dai Giornalisti Cinematografici martedì prossimo 29 Maggio a Roma nel corso della serata dei Nastri d’Argento al Museo MAXXI.
Una Coproduzione tra Rai Fiction e Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, il film è tratto dall’omonimo libro scritto dal figlio di Pippo Fava, Claudio con Michele Gambino, sceneggiatura di Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e Daniele Vicari. Prima che la notte racconta il rientro a Catania di Fava dopo una stagione romana da autore e sceneggiatore e il suo ritorno al giornalismo con la fondazione e la direzione di una testata libera, in conflitto con l’imprenditoria locale e la mafia che tentano di costringere il giornale alla chiusura.
Con l’aiuto del figlio Claudio e di una redazione di giovani al suo fianco, tra cui molti volontari universitari, Fava non rinuncia al progetto di un giornalismo indipendente dal potere politico ed economico e fonda ‘I Siciliani’, mensile in prima linea nella denuncia al sistema di potere dei Cavalieri del lavoro, a cominciare dalle loro frequentazioni con il boss Nitto Santapaola. Sarà lui il mandante del suo assassinio, ma dopo la sua morte i giovani allievi continueranno, nonostante le pressioni e le incertezze. Sono proprio quei ‘carusi’ a raccogliere il testimone di un giornalismo fatto di verità, essenziale in una società democratica e libera.
Come ha detto Daniele Vicari “Prima che la notte vuole semplicemente raccontare questo: è stato feroce l’assassinio di Fava, ferocissimo, ma tragicamente ‘inutile’, perché i suoi allievi ne hanno continuato l’opera, è per questo che abbiamo fatto un film sul futuro e non sul passato”. Per Claudio Fava “Come il libro, il film evita di raccontare degli eroi inimitabili, lontani, astratti. Evitando la commemorazione e la liturgia, racconta una storia di vita e non di morte”. Una storia che i Giornalisti Cinematografici Sngci, non solo in omaggio a Fava e alla sua tenace resistenza, non possono non ricordare.