Il 23 marzo esce al cinema….Ghost Rider – Spirito di Vendetta FOTO, VIDEO,NOTE DI REGIA E CURIOSITA’

 

VIDEO ITALIANO

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GHOST RIDER: SPIRIT OF VENGEANCE

SINOSSI
Nicolas Cage ritorna a calarsi nei panni di Johnny Blaze in GHOST RIDER: SPIRIT OF VENGEANCE.  In questo nuovo capitolo della saga, diretto da Neveldine/Taylor, (Crank) Johnny è ancora alle prese con la maledizione del cacciatore di taglie del diavolo… ma dopo l’incontro con il leader di un gruppo di monaci ribelli (Idris Elba) sembra disposto a tutto pur di salvare un ragazzino dalle grinfie del diavolo – e liberarsi una volta per tutte dalla maledizione che lo perseguita.

 

NOTE DI REGIA

“Eravamo entrambi molto elettrizzati all’idea di dirigere questo film”, commenta Taylor, uno dei registi del film. “L’idea ci piaceva moltissimo per due motivi: innanzitutto per l’opportunità di dirigere un film che fa parte di una saga interpretata da Nicolas Cage, e secondo, perché ci ha dato l’occasione di lavorare su un fumetto all’avanguardia e di grande successo il cui protagonista è un tizio con il cranio in fiamme che assesta colpi a destra e a manca” aggiunge l’altro regista, Neveldine. “Credo che questa volta i produttori desiderassero spingersi un po’ oltre, ed è per questo che il nostro stile e il nostro modo di lavorare sono sembrati la scelta più appropriata. Hanno ritenuto che saremmo riusciti a fare esattamente il film che desideravano e per questo ci siamo trovati perfettamente in sintonia.”

Liberi di rendere il film più aggressivo e di spingersi oltre i limiti del capitolo precedente, i due registi hanno potuto dare libero sfogo alla loro immaginazione. “L’unica cosa che sapevamo con certezza e che desideravamo mantenere del primo film era Nick Cage ma sapevano anche che avremmo cambiato tutto il resto, compresi il suo aspetto, la sua maniera di vestirsi e persino la sua moto. E per nostra fortuna, i dirigenti dello studio hanno detto:  “A noi va benissimo, è un’idea fantastica ed è esattamente quello che vi avremmo chiesto.” E’ stato questo il punto dal quale siamo partiti. Ma quello che cercavamo in realtà era uno stato d’animo,  un modo di essere, di sentire, un’estetica.”

Neveldine e Taylor hanno uno stile e un modo di lavorare che si potrebbero definire “cinetici”, sia davanti sia dietro la macchina da presa, come spiega il protagonista Nicolas Cage.  “L’energia che ha caratterizzato la realizzazione di questo film l’ha trasformata in un’esperienza unica,” racconta l’attore. “E’ stata un’esperienza molto più “selvaggia”, quasi spericolata – soprattutto per quanto riguarda la maniera di girare di Mark Neveldine.  Quando ha la macchina da presa in mano, si trasforma in una specie di stuntman, rischiando la vita centinaia di volte, appeso a una fune o sfrecciando sui Rollerblades. E’ un cineasta molto attivo. Gli appassionati del genere resteranno stupefatti dalla fotografia  e dal lavoro spericolato e folle realizzato da Mark, Brian e dal direttore della fotografia Brandon Trost.”

E mentre altri registi avrebbero optato per il computer e la tecnologia più all’avanguardia per ricostruire l’universo di Ghost Rider, Neveldine/Taylor hanno cercato di girare più scene possibili su veri set.  “Abbiamo utilizzato le controfigure e abbiamo filmato delle vere corse in motocicletta – anche se la testa del protagonista si infiamma solo al computer,” aggiunge Taylor. “Credo che la nostra maniera di girare regali allo spettatore un’esperienza più reale e coinvolgente.”

L’addetto al montaggio Brian Berdan, che aveva già lavorato con i registi su Crank, commenta: “Sono due registi molto creativi; girano sempre con la macchina da presa a spalla, si affidano all’intuito e non pianificano quasi nulla.  La vivacità della macchina da presa a spalla e l’esperienza di due persone che conoscono alla perfezione il proprio mestiere hanno reso il risultato estremamente reale. Posso dire che dal punto di vista di addetto al montaggio, questo modo di lavorare può trasformarsi in un incubo,  per l’abbondanza di materiale girato con il quale mi trovo a fare i conti. Devo confessare che ci sono stati dei momenti in cui mi sono detto: ma questa roba non servirà a niente; ma poi andando avanti ho capito che non era affatto così e in quella montagna di materiale ho trovato esattamente ciò che cercavo!”

Idris Elba è rimasto molto colpito dai registi.  “Sono riusciti a girare tutto quello di cui avevano bisogno, prestando un’enorme attenzione ai dettagli, alla recitazione e alle ambientazioni. Sono due registi molto coraggiosi. E si capisce che si divertono e che sanno esattamente quello che stanno facendo e quello che vogliono ottenere. Sono due artisti completi.  Quando ho visto Mark sfrecciare sui Rollerblades –  mentre io ero in motocicletta su un’autostrada della Romania (so a malapena guidare, ho appena imparato) – mi sono detto: ‘Questo tizio è pazzo, ma è comunque divertente!’”

Ed è uno stile che anche Cage apprezza.  “Sono animati da una bizzarra energia, da una selvaggia intensità e sono veramente pronti a tutto. Ed è una situazione nella quale mi trovo a mio agio.”

“Eravamo elettrizzati all’idea che il nostro tono e il nostro umorismo dark avrebbero caratterizzato il film,” osserva Neveldine. “Al contempo, però ci tenevano che il film mantenesse un forte ancoraggio con la realtà.”

La maniera di girare estrema di Neveldine/Taylor richiedeva una storia altrettanto innovativa e borderline; ed è quindi apparso immediatamente chiaro che non sarebbe bastato riprendere da dove era finito il film precedente.  “La nostra storia è ambientata diversi anni dopo; Blaze – e Ghost Rider – si trovano in un luogo totalmente diverso da quello del film precedente,” commenta il produttore Ari Arad.  “Johnny Blaze è molto lontano dal luogo in cui è nato, ed è in fuga dai demoni che lo perseguitano.  Nella sua fuga incontra un monaco, Moreau, interpretato da Idris Elba, che promette di aiutarlo –  a patto che Johnny lo aiuti a ritrovare un ragazzo. Se Johnny riuscirà a trovare il ragazzo e a strapparlo dalle grinfie del demonio, riuscirà a salvare la sua anima e a trovare la pace interiore.”

Alcune delle idee contenute nel nuovo film sono nate all’epoca della promozione del primo capitolo della saga. Racconta Cage.  “Ero in Inghilterra per la promozione del film; ero vestito di pelle dalla testa ai piedi e durante la pausa pranzo ho deciso di andare a visitare l’Abbazia di Westminster,” ricorda l’attore. “Non mi avevano detto che al momento l’abbazia ospitasse una conferenza sull’ambiente presieduta dall’arcivescovo di Canterbury e dal capo della chiesa Greco-Ortodossa.  Sono entrato, mi sono seduto in fondo alla sala ma sono stato immediatamente riconosciuto da un vescovo del Colorado che mi ha invitato a sedermi nelle prime file. Successivamente, mi ha presentato al vescovo il quale mi ha invitato a fare un giro dell’Abbazia con lui a farmi da guida. Durante la visita, osservando il mio abbigliamento mi ha detto: ‘Ci tenevo a dirle che anch’io posso essere molto cattivo!’  Ed è lì che ho pensato che sarebbe stato divertente immaginare che John e Ghost Rider collaborassero con la Chiesa, e che fosse la Chiesa a chiedere il loro aiuto….”

Per Cage,  affrontare Ghost Rider Spirit of Vengeance è stato come ricominciare da zero sotto molti punti di vista.  Quello del secondo film è un John Blaze totalmente nuovo e convive ormai da tempo con Ghost Rider. Chi ha visto il primo capitolo, ricorda che John cercava sempre di mantenere la calma, evitando l’alcol e ascoltando Karen Carpenter per evitare che la testa cominciasse a bruciare.  Ma ora sono passati diversi anni, la sua testa ha già preso fuoco e ha imparato a conviverci. Quindi, quello che si nasconde in Romania è un Johnny totalmente diverso.

“Nick é un attore brillante e un vero gentiluomo,” osserva Neveldine.  “Per lui il film viene sempre prima di tutto il resto, e ci sentivamo quasi imbarazzati di fronte al suo impegno. Ogni giorno arrivava sul set pieno di nuove idee che ci hanno sempre spinti a fare meglio come registi. Si è adattato pienamente al nostro stile di lavoro e lo ha fatto proprio, divertendosi a lavorare così. Questo ci ha fatto sentire bene, ha alzato il nostro livello di attenzione e grazie a lui possiamo dire che ogni giornata trascorsa sul set è stata piacere allo stato puro.”

“Quando lo vedi sullo schermo, Nick può sembrarti pazzo, ma in realtà ha un approccio molto cerebrale e cervellotico alla recitazione,” osserva Taylor.  “Tutto ciò che fa è stato accuratamente e profondamente meditato: direi che c’è un metodo anche nella pazzia. E’ per questo che le sue interpretazioni sono sempre molto interessanti -  perché si capisce che non si limita a recitare il ruolo del pazzo. E riguardo a questo film – dove interpreta un tizio con la testa in fiamme che corre su una moto – abbiamo scavato e  attinto alla mitologia. Di conseguenza, non abbiamo solo costruito una nuova parabola per Blaze, ma abbiamo tentato di esplorare chi sono i demoni che lo perseguitano, qual è la sua storia e cosa fa di lui ciò che è.”

Anche gli altri attori sono rimasti colpiti dal talento e dall’impegno di Cage.  “E’ semplicemente uno degli attori più divertenti e affabili con i quali abbia lavorato,” commenta Idris Elba. “E’ chiaro che stiamo parlando di una superstar, ma quando lo incontri scopri una persona con i piedi per terra.  Felice di lavorare.  Felice di provare.   Felice di rifare dieci volte la stessa cosa.  E’ un’ottima persona.”

Cage nota che Ghost Rider non è il solo ad avere un nuovo look in questo film, ma che anche l’aspetto di Johnny Blaze è cambiato.  “Indossa una giacca più attillata senza borchie o spunzoni. E’ meno heavy metal rispetto al film precedente,” osserva l’attore.  “Quando Blaze, con indosso il giubbotto di pelle attillato tipico dei motociclisti e un paio di pantaloni di pelle, si trasforma in Ghost Rider, ha un look più naturale e vivo. Una cosa della quale ho discusso con Brian è stato come fare per trasformarlo in un essere caldo, nero e ribollente.”

La costumista Bojana Nikitovic aggiunge: “Brian e Mark non volevano un look troppo stilizzato, ma desideravano qualcosa di realistico – un qualcosa che sfuggisse addirittura all’attenzione del pubblico.  Quasi tutti i personaggi principali indossano un unico costume per tutto il film: sono personaggi che vivono letteralmente negli abiti che indossano e quindi i costumi diventano una sorta di seconda pelle, soprattutto nel caso di Johnny Blaze e Moreau.  Di conseguenza, i costumi, dovevano avere un aspetto piuttosto logoro.”

In questo film Cage non interpreta solo il ruolo di John Blaze ma anche quello di Ghost Rider.  (Nel film del 2007, Rider era interpretato da diversi attori-stuntmen, i cui volti erano coperti dal famoso cranio fiammeggiante.)  “Brian Taylor ha voluto a tutti i costi andare a fondo nell’esplorare il tema del sacrificio – ricordando anche il dolore dell’iniziale trattativa con il Diavolo,” racconta Cage. “E’ stato lui a sostenere dall’inizio che avrei dovuto interpretare non solo John Blaze ma anche Ghost Rider.  Era importante per Brian che io mi calassi nello spirito di  Zarathos –  l’ex spirito della giustizia corrotto e decaduto e trasformatosi nello spirito della vendetta. E questo mi ha aperto tutte le porte. Mi era già capitato in passato di interpretare ruoli multipli, come in Adaptation per esempio, ma questa volta era diverso perché dovevo interpretare un personaggio che non è umano. E cosa potevo fare per portarlo in vita? E’ stato elettrizzante per me, anche perché, se vogliamo dirla tutta, il film s’intitola Ghost Rider Spirit of Vengeance, e non John Blaze.  E quindi la vera star è Ghost Rider.”

“Abbiamo pensato all’enorme opportunità che ci avevano offerto: dirigere un grandissimo attore come Nick Cage addirittura in due ruoli, quello di Johnny Blaze e quello di Ghost Rider,” racconta Neveldine. “E credo che sia piaciuto anche a lui venire sul set per interpretare quell’anima maledetta e affrontare i demoni che lo perseguitano.”

“Abbiamo affrontato la lavorazione come se si trattasse di due ruoli, perché Ghost Rider non è Johnny Blaze,” aggiunge Taylor.  “L’entità demoniaca Zarathos si è impossessata di Johnny trasformandolo in qualcosa di completamente diverso. Quindi per cominciare Nick ha dovuto immaginare l’aspetto di un demone che vive all’inferno. E il passo successivo è stato capire come fosse fatto ora che vive all’interno di un corpo umano? Come cammina?  Come si muove?”

Nel re-inventare il personaggio per questo film, Cage e i registi hanno lavorato molto sulla rappresentazione dell’entità demoniaca. “Brian ed io lo abbiamo immaginato simile ad un antico faraone, dotato di una certa regalità nel portamento e soprattutto come qualcuno nel quale fosse impossibile immedesimarmi,” aggiunge Cage. “Per trovare l’ispirazione ho anche pensato ad alcuni animali. In un certo periodo della mia vita, ho tenuto in casa due piccoli cobra e ricordo che passavo il tempo ad osservarli mentre si muovevano, soprattutto quando mi davano per così dire le spalle. Se guardi un cobra da dietro, ti accorgi che ha una specie di disegno, una sorta di occhio occulto. Ricordo che ad un certo punto i due cobra cominciavano a danzare, si rivoltavano verso di me e tiravano fuori le zanne. Ed è a questo movimento che mi sono ispirato per creare quella sorta di moto ipnotico di Ghost Rider, attraverso il quale cerca di farti addormentare per poi attaccarti.  E questo è solo uno dei trucchetti che ho utilizzato per dare vita ad un’entità che doveva essere diversa da tutto quello che avete visto sullo schermo fino ad ora e che – spero – doveva divertire e spaventare al tempo stesso.”

E anche se il pubblico in sala non vedrà ma il volto di Cage quando interpreta Ghost Rider, l’attore si è sempre recato sul set truccato in maniera tale da somigliare a un teschio, indossando lenti a contatto scuro che gli cancellavano totalmente gli occhi.

Ma perché ricorrere ad un trucco così elaborato quando la testa di Cage nel film finito è stata sostituita da un teschio fiammeggiante creato al computer?  Per Cage, il motivo è semplice: calarsi al meglio nel personaggio e  aiutare i suoi colleghi attori a interagire con lui nella maniera migliore.  “Per me Ghost Rider è un angelo caduto,” continua l’attore.  “E visto che non c’è nulla in lui nel quale sia possibile immedesimarsi, era fondamentale che quando interpretavo quel personaggio gli altri si sentissero intimoriti e si tenessero ad una certa distanza. E il trucco ha aiutato tantissimo. Con un personaggio del genere, il trucco serve non solo a te che lo interpreti, ma soprattutto agli altri; vedendomi così conciato, i miei colleghi si rendevano immediatamente conto di trovarsi in presenza di qualcosa di diverso da John Blaze, di un essere a parte.”

Violante Placido (The American) afferma che gli attori sono abituati ad utilizzare la propria immaginazione per cercare di capire cosa s’inventerà il computer…. Ma nulla può sostituire la realtà. “Quando Nick si truccava in quel modo e si metteva le lenti a contatto scure, le cose cambiavano completamente,” racconta l’attrice.  “Il trucco lo trasformava letteralmente, facendolo somigliare a un insetto o un serpente, con quegli occhi così impenetrabili.  Due buchi neri che t’ipnotizzavano e ti terrorizzavano al tempo stesso.”

“Alla fine del film,” racconta Ciarán Hinds, “Ghost Ride cavalca la sua moto mentre io cerco di strisciare in qualunque direzione. E quando ho visto Nick truccato a quel modo, il suo volto mi ha colpito come una bomba e ho pensato che si trattasse di un essere proveniente da un altro mondo: la sua energia così potente lo aveva portato in un altro universo.”

Idris Elba guida un gruppo di artisti europei che recitano accanto a Cage.  Elba interpreta Moreau, “un uomo religioso che ha scelto la sua strada,  una sorta di Cavaliere Solitario,” commenta l’attore. “Quando lo conosciamo, è in viaggio alla ricerca di Nadya e Danny, un viaggio che dura già da tempo. E’ stato in tutto il mondo, ha vissuto in luoghi diversi. Quando ho incontrato per la prima volta  Mark e Brian, abbiamo discusso di come far emergere tutto questo, di come far capire immediatamente al pubblico che Moreau è una persona che ha fatto e visto tante cose. Pur essendo un monaco, Moreau ama bere di tanto in tanto, ha una motocicletta e veste alla moda.”

Il regista Mark Neveldine aggiunge: “Idris ha una presenza scenica e una fisicità importanti, le quali combinate al suo talento fanno di lui una star a tutto tondo. Adoro la maniera in cui ha interpretato Moreau, la sua energia e il suo carisma.  Ha  un atteggiamento del tipo “mai dire mai”, adora interpretare personalmente anche le sequenze più spericolate e pericolose ed è uno degli attori più belli che ci siano in giro. Un vero duro con il talento di dodici attori messi insieme; e dimenticavo di dire che lavorare con lui è stato uno spasso.”

Violante Placido interpreta Nadya, la donna che stringe un legame con Johnny quando questi viene reclutato da una setta religiosa segreta per salvare suo figlio.  “Nadya ha avuto una vita difficile, ha vissuto sulla strada  e questo l’ha resa una donna forte e dura,” commenta Violante Placido.  “L’immagino come un gatto randagio. Sa usare le armi da fuoco e i coltelli ed è pronta ad uccidere se lo ritiene necessario. Il suo grande peccato è suo figlio, Danny; ed è quasi un paradosso perché è anche la sua unica ragione di vita.  La sua missione in questo film è proteggere il figlio e forse trovare la redenzione e cominciare una nuova vita.”

“Nadya è pazza; ha ingannato, rubato forse anche ucciso. Ma in fin dei conti, vuole solo essere una buona madre e occuparsi di suo figlio,” aggiunge Neveldine.  “E Violante si è concentrata sopratutto su questo aspetto; si capisce che per lei, Nadya è prima di tutto una mamma e questo la trasforma in un personaggio che può sperare in una redenzione.”

Osserva Cage: “Nell’interpretazione che Violante da di Nadya, c’è un tragico mistero che è perfetto per il personaggio: Nadya è una nomade vagabonda che ha incontrato le persone sbagliate e ora è disperata per la sorte del figlio. E’ preoccupata per il suo futuro e si sente colpevole. E tutto questo le si legge negli occhi. Violante è una di quelle attrici dotate di un profondo mistero perché non sai mai cosa stia pensando, e questa era una caratteristica perfetta per questo ruolo.”

Nadya ha una bellezza misteriosa e fuori del comune. “Alla fine mi piace il look che hanno creato per il mio personaggio, e so che in questo c’è lo zampino di Brian,” nota la Placido.  “Abbiamo optato per un look dark, da punk rock. Nadya ha gli occhi neri e profondi e li usa come difesa, usando un trucco che può farsi da sola. Non è un trucco molto glamour ma raggiunge due obiettivi: la fa apparire malinconica, addirittura disperata e al contempo la fa sembrare ”tosta”. Un look da gatto direi.”

 

 

LE MOTO E LE SEQUENZE SPERICOLATE

Per l’iconica motocicletta di Johnny Blaze, i registi hanno scelto la Yamaha V-Max.  E il pilota, Nicolas Cage, ha apprezzato la scelta.  “Mi sono sentito sollevato di poter guidare una Yamaha perché mi ha facilitato parecchio le cose,” commenta Cage.  “Se devi guidare un chopper che è inclinato in avanti, è molto più difficile essere precisi.  E’ quasi impossibile manovrare e quando sei circondato da 300 componenti della troupe e hai la macchina da presa che ti segue, non vuoi certo sbagliare. La Yamaha V-Max è stata perfetta.  Ha delle performance eccellenti e l’ho sentita mia.  Ero diventato un tutt’uno con la mia moto.”

E poi c’é l’altra motocicletta, quella di Ghost Rider.  La moto di Blaze cambia – come lui del resto – quando si trasforma in Ghost Rider: la sua moto è una Moto Infernale, ed è totalmente diversa: è come se fosse fatta di lava fusa, sembra una motocicletta che è scampata  a un incendio..”

La motocicletta di Moreau infine è una Ural Solo 750 russa, riadattata e dotata di una nuova sella in pelle e di borse di pelle vintage.

Ma il veicolo sicuramente più impressionante del film è il gigantesco Bagger 288 comandato da Ghost Rider durante l’esplosiva battaglia nella cava contro l’armatissimo Carrigan e la sua truppa. Il Bagger è un gigantesco escavatore o un macchinario da miniera lungo circa 23 metri e alto 10.

La stessa attenzione dedicata alla ricerca delle motociclette è stata dedicate anche alla ricerca dei piloti. A coordinare il lavoro degli stunt c’è stato Markos Rounthwaite con Rick English che ha girato tutte le sequenze pericolose nei panni di Ghost Rider. “Gli stuntmen hanno svolto un ruolo fondamentale,” sottolinea Cage. “Rick è uno dei più grandi motociclisti al mondo e riesce a compiere delle acrobazie assolutamente incredibili. E Markos, esperto di arti marziali, ha disegnato e coreografato tutte le mosse che rendono le scene veramente memorabili.”

E lo stuntman Rick English aggiunge: “Amiamo gli attori che sono disposti a fare tutto ciò di cui sono capaci, e Cage in questo è fantastico. Gli abbiamo mostrato alcune mosse provandole insieme, abbiamo ascoltato i suoi suggerimenti,  abbiamo messo a punto ogni cosa e lui ha fatto un lavoro egregio. E’ un magnifico stuntman. Lo stesso dicasi per le scene in motocicletta. All’inizi delle riprese, siamo usciti in moro insieme, per fare qualche prova; era da tanto tempo che non guidava la moto ed era fuori esercizio e pensavo che se la sarebbe presa con calma, e lentezza.  E invece, dopo due minuti, l’ho visto sfrecciare e superarmi e ho pensato: è meglio se lo raggiungo! E’ un eccellente pilota, prudente e attento e questo non guasta di certo. Ha sempre rispettato l’opinione di Markos e di tutti gli stuntmen.”

 

LE RIPRESE IN ROMANIA E TURCHIA

Ghost Rider Spirit of Vengeance è stato girato in esterni tra la Romania e la Turchia.  “In Romania c’è un’industria cinematografica solida e fiorente,” commenta E. Bennett Walsh, produttore esecutivo del film. “L’industria si è fatta le ossa con la produzione di diversi film hollywoodiani a basso costo – ne hanno realizzati circa 30 o 40 con budget dai 5 ai 10 milioni di dollari, con l’unica eccezione di Ritorno a Cold Mountain. Dopodiché hanno capito il sistema e ora hanno una loro industria. L’unica differenza tra Ritorno a Cold Mountain e il nostro film è che per il primo hanno dovuto portare da fuori circa 200 persone mentre questa volta noi ne abbiamo portate solo 25 mentre il resto erano rumeni.”

Parlando del paese e della troupe, Cage risponde: “La Romania ha un’energia tutta sua; inoltre l’incredibile troupe locale ha fatto un lavoro eccellente. Sono tutte persone che amano il loro lavoro e lo fanno bene.

“Girare in Transilvania è stata un’ottima idea perché abbiamo trovato le tortuose strade di montagna, il maestoso castello e le giuste ambientazioni europee. La Romania è stata una scelta perfetta,” conclude il regista Mark Neveldine.

Dalla Romania, la produzione si è spostata in Turchia. “Ero stato lì sei anni fa per i sopralluoghi di un altro film e ricordo di aver pensato: ‘Questi posti sono straordinari; devo assolutamente tornarci,’” ricorda Walsh.  “Mark e Brian volevano qualcosa di totalmente diverso per la terza parte del film, qualcosa che fosse in netto contrasto con  le ambientazioni europee che erano lussureggianti e verdi. In Cappadocia e a Pamukkale, invece, i colori sono quelli della terra e si respira un’aria antica. Non è un set da 500.000 dollari ricreato al computer ma si tratta di meravigliosi luoghi reali.”

La Cappadocia ha ospitato le riprese dell’incontro finale tra Ghost Rider e Carrigan/Blackout e Roarke. Cage è rimasto molto colpito dal paesaggio. “Per me è un paesaggio totalmente nuovo e esotico: le formazioni rocciose della Cappadocia, dove abbiamo girato, sono delle spirali rocciose con finestre rettangolari senza vetri in cui la gente ha vissuto per migliaia di anni.  E tra le rovine greche e romane che sono ovunque c’erano migliaia di frammenti di marmo, accatastati gli uni sugli altri,  montagne intere di marmi pregiati, e noi eravamo lì a lavorare come se fossimo andato in ufficio!  Straordinario! Era impossibile non essere sopraffatti da tanta bellezza e meraviglia!”
NICOLAS CAGE (Johnny Blaze / Ghost Rider) ha una Laurea in Belle Arti della California State University of Fullerton, è Ambasciatore dell’ UNODC (Unite Nations Office on Drug and Crime) e  “Luminare” di Amnesty International.

Vincitore di un Oscar, Nicolas Cage è uno degli attori più versatili del momento, famoso per le sue magnetiche interpretazioni sia in film drammatici sia in commedie di successo. Di recente lo abbiamo visto in Drive Angry accanto a Amber Heard; in Trespass, con Nicole Kidman; in L’apprendista stregone, settima collaborazione con il produttore Jerry Bruckheimer; nella commedia d’azione Kick-Ass, diretta da Matthew Vaughn; e in Season of the Witch, diretto da Dominic Sena.

Nel 2009, Cage ha interpretato il film acclamato dalla critica e diretto da Werner Herzog Il cattivo tenente- Ultima chiamata New Orleans dove interpreta un poliziotto tossicodipendente e amante del gioco d’azzardo nella New Orleans post-Katrina. In precedenza, aveva prestato la voce al film di animazione G-Force, film per famiglie prodotto da Jerry Bruckheimer e ad Astro Boy, ispirato all’omonima serie dei manga. Cage ha interpretato anche Il thriller di fantascienza Segnali dal futuro e il thriller d’azione Bangkok Dangerous.

Nel 2007, Cage ha interpretato il ruolo di Johnny Blaze nel film Ghost Rider, scritto e diretto da Mark Steven Johnson. Il film, ispirato ad un personaggio dei fumetti della Marvel, si è imposto immediatamente come film di maggior successo nel week end di apertura, che ha coinciso con il President’s Day. Nello stesso anno, Cage ha interpretato il blockbuster planetario Il mistero delle pagine perdute.

La memorabile interpretazione di un alcolizzato che beve fino a morire nel drammatico Via da Las Vegas, diretto da Mike Figgis, è valsa a Cage l’Oscar nella categoria Migliore Attore, un Golden Globe  e i premi come migliore attore del New York Film Critics Circle, della Los Angeles Film Critics Association, del Chicago Film Critics e del National Board of Review. Ha inoltre ottenuto le candidature agli  Oscar, Golden Globe, Screen Actors Guild e British Academy of Film and Television Arts (BAFTA) per il doppio ruolo nella bizzarra commedia diretta da Spike Jonze Il ladro di orchidee, dove interpretava i gemelli Charlie e Donald Kaufman, accanto a Meryl Streep e Chris Cooper.

Tra gli altri suoi film ricordiamo Il prescelto di Neil LaBute;  World Trade Center di Oliver Stone; L’uomo delle previsioni di Gore Verbinski e Lord of War di Andrew Niccol. Cage ha inoltre prestato la voce a Zoc personaggio del film di animazione Ant Bully-Una vita da formica.

Cage ha debuttato dietro la macchina da presa nel 2002 con Sonny, per il quale ha messo insieme un cast stellare che comprende il vincitore del Golden Globe James Franco, Mena Suvari, Brenda Blethyn e Harry Dean Stanton. Il film ha partecipato al Deauville Film Festival nel 2002.

Tra gli altri film da lui interpretati ricordiamo- solo per citarne alcuni – Next, Il genio della truffa, Windtalkers, Il mandolino del Capitano Corelli, The Family Man, Al di là della vita, 8mm-Delitto a luci rosse, Omicidio in diretta, La città degli angeli, Face/Off, Il bacio della morte, Cara insopportabile Tess, Può succedere anche a te, Red Rock West, Mi gioco la moglie a Las Vegas, Arizona Jr, Stress da vampiro, Peggy Sue si è sposata, La ragazza di San Diego, In gara con la luna, The Cotton Club e Rumble Fish.

Ma è stata l’interpretazione del tormentato veterano del Vietnam in Birdy-Le ali della libertà, a fargli guadagnare lo status di attore “serio”. Diretto da Alan Parker, Birdy ha vinto il premio della giuria al Festival di Cannes. Successivamente Cage ha ottenuto la candidatura al Golden Globe come Migliore Attore per il ruolo dell’amante di Cher in Stregata dalla luna. Il film diretto da David Lynch,  Cuore selvaggio, interpretato da Cage e Laura Dern, ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1990.  Tra gli altri premi e riconoscimenti ricordiamo la candidatura al Golden Globe nel 1993 per Mi gioco la moglie a Las Vegas, il prestigioso premio alla carriera del Montreal World Film Festival nel 1996 e il primo Distinguished Decade in Film Award dello ShoWest nel 2001. Nel 2011 Cage è stato onorato dalla prestigiosa American  Cinematheque.

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