“Più dipendiamo dai clic altrui più abbiamo scarsa fiducia in noi stessi”

ASPETTANDO DOMANI SCONNESSI..

UN’ANALISI PER CAPIRE DOVE STIAMO ANDANDO…

“Più dipendiamo dai clic altrui più abbiamo scarsa fiducia in noi stessi”

Quando i like portano ansia…strada per la depressione in forte aumento.. e le clicniche aumentano

Esiste (da Repubblica.it) la “fear of missing out”, la sindrome da esclusione che getta le persone nel panico quando sono disconnesse e non possono seguire costantemente gli aggiornamenti in bacheca.

Lo affermano i dottori : “I like colmano la propria carenza di autostima. Per questo motivo la percentuale di persone affette da depressione è in pericoloso aumento e sono in aumento le cliniche”

L’American Psychological Association (fonte investireoggi) aveva divulgato uno studio molto interessante che aveva instaurato un legame tra l’utilizzo frenetico dei social network e i comportamenti derivanti da patologie e disturbi gravi come la depressione e la schizofrenia.

Si legge sul web “La depressione è determinata dall’ansia di dover sempre restare connessi per essere aggiornati in tempo reale su quello che accade sui social o sulle risposte a un post pubblicato poco tempo prima, e conseguentemente in depressione generata dal timore di non essere considerato.”

Più di recente, inoltre, ricerche condotte da statunitensi e australiani sono giunti alla stessa conclusione, sottolineando il legame tra l’utilizzo malato dei social network e l’insorgere di disturbi seri, anche con il passare del tempo.

Come il fumo e l’alcool, forse anche i social network dovrebbero venire usati con la giusta moderazione.

E per i più giovani, avvertono gli esperti, urge un controllo più serrato da parte dei genitori, gli unici in grado di indirizzare i propri figli verso uno sviluppo normale nel loro percorso di crescita, allontanando le problematiche emozionali derivanti dalla sfera virtuale. (fonte investireoggi)

La maggior parte delle persone si costruisce (Patricia Wallace da “La psicologia di Internet” SU REPUBBLICA) e mantiene online una persona che è una versione in qualche modo potenziata di se stessa
, che valorizza le caratteristiche positive e smorza quelle negative,
a volte creando veri e propri personaggi nuovi rispetto al reale, anche solo per provare qualcosa di diverso”
Perché in rete abbiamo un controllo maggiore su tutto, che non abbiamo nella vita reale: possiamo per esempio modificare i testi che scriviamo in modo attento, photoshoppare le immagini.
..i social media, possono incoraggiare il narcisismo..in un palcoscenico virtuale…

Gli haters …in rete è più facile assistere a fenomeni di polarizzazione di gruppo, perché l’identità di gruppo può essere molto forte e si possono formare echo chambers, luoghi virtuali in cui le persone interagiscono soprattutto con quelli che sono già d’accordo con loro, inveendo contro quelli che non lo sono…..

Ma le modificazioni più profonde, quelle che tutti abbiamo toccato con mano riguardano forse l’ambito della comunicazione: “Quando si comunica online, la gente non solo sembra più brusca e aggressiva, in realtà lo è davvero. A volte ci si dimentica acnhe il tono…

Dati (da Repubblica.it) il 98% degli adolescenti tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale a partire dai 10 anni d’età
Il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network
Il 69% ha un profilo su Facebook, il 67% Instagram

Non c’è più intimità. Per circa 5 adolescenti su 10 è normale condividere tutto quello che fanno, comprese foto personali e private, sottoponendosi alla severa valutazione della macchina dei “mi piace” o dei “non mi piace”.

I ragazzi passano ore a guardare quello che fanno gli altri, quanti like hanno preso, chi ha messo il mi piace, che cosa hanno scritto e perché. “Tutto questo genera profonda invidia, critiche negative gratuite e commenti aggressivi e violenti”

L’influenza delle Fashion blogger. Tre adolescenti su 10 vorrebbero essere come una Fashion Blogger per la popolarità ed il successo che riescono a raggiungere nella Rete.

A dieta per un selfie. E’ la mania del momento e infatti i ragazzi tra i 14 e i 19 anni mediamente ne fanno circa 5 al giorno, con punte massime di 100. Con conseguenze preoccupanti. Secondo i dati dell’Osservatorio, il 13% degli adolescenti ha seguito addirittura una dieta per piacersi di più nei selfie. Circa la metà ritoccherebbe anche il proprio corpo con la chirurgia estetica e ha preso farmaci o altre sostanze per perdere peso. Oltre 5 adolescenti su 10 (il 55%), sono influenzate anche dal vedere corpi magri e perfetti sui social, in rete e in tv e su internet, incrementando la voglia di voler essere come loro. Il 65%, infatti, si sente più sicura di se stessa quando è più magra o raggiunge il proprio peso ideale. “Le vetrine dei social pennellano il narcisismo degli adolescenti e questo è confermato dalla quantità di selfie presenti nelle loro bacheche” prosegue Manca. “La dipendenza dall’approvazione social condiziona non solo l’umore, l’autostima e la sicurezza personale ma anche il loro comportamento spingendo queste ragazze a ricorrere a diete drastiche e a modificare anche il proprio corpo pur di venire bene nella foto e di sembrare più belle”.

(da Repubblica.it) “La dipendenza dall’approvazione social condiziona non solo l’umore, l’autostima e la sicurezza personale ma anche il loro comportamento spingendo queste ragazze a ricorrere a diete drastiche e a modificare anche il proprio corpo pur di venire bene nella foto e di sembrare più belle”.

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SENTIRSI “ESCLUSI”
DA ADOLESCIENZA.IT

Da uno studio pubblicato negli Stati Uniti , condotto da un team di psicologi dell’Università di Queensland in Australia,
è emerso che chi non riceve feedback ai propri post, messaggi, aggiornamenti del profilo Facebook rischia di sentirsi escluso e non accettato.
La sensazione più diffusa è stata l’invisibilità, la solitudine sociale e una forte svalutazione di sé.
Quel mancato gesto, seppur non intenzionale, viene vissuto come un rifiuto con ripercussioni sulla propria autostima.

L’adolescenza è una fase in cui il ragazzo si trova di fronte a forti cambiamenti che lo costringono ad entrare in contatto con aspetti nuovi di sé. Ci si può sentire confusi e disorientati e si va alla continua ricerca di conferme sociali, di punti di riferimento, di nuovi modelli con cui confrontarsi

La linea che separa il mondo reale dal mondo virtuale si assottiglia e il profilo sul social network rischia di diventare l’unico specchio nel quale riflettere la propria persona, in un’immagine che resta distorta e in un senso di autostima alterato dalla misura in “like”.

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I pochi like condizionano l’umore e l’autostima in negativo….post ansia = depressione…

 

 

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