Il vegetale con Fabio Rovazzi recensione

Il vegetale è un film italiano che non sfida sicuramente altre commedie e il suo protagonista non toglie spazio ad altri attori.

Come ha ribadito Nunziante era la maschera perfetta per raccontare una generazione spaesata alle prese con il mondo del lavoro e con persone sempre più ciniche che promettono posti..ma poi si liberano degli stessi ai quali avevano promesso certezze.

Come nel caso di Zalone attraverso la maschera di Rovazzi Nunziante cerca di evidenziare il caos di una nuova generazione fatta di tagazzi in cerca di lavoro e di pescecani pronti a a sfruttarli.

Gennaro Nunziante lo racconta con la sua scrittura apparentemente semplice ma graffiante andando anche a fondo in molte scene come quella in cui un presidente di una società che pur volendo assumere Fabio chiama il consulente del lavoro che lo sconsiglia…

Un’emergenza come quella del lavoro che spesso
alcuni quotidiani (che vivono molti di sovvenzioni statali) dimenticano di evidenziare o addirittura per incensare il politico di turno inventano che tutto va bene… Tutto è molto interessante…

In realtà loro, (i politici, alcuni mai votati dal popolo) vivono di agiatezza e i giovani sopravvivono…senza certezze e senza possibilità di creare una famiglia, una casa o un futuro.

Senza certezze, chi ci ha preceduto ha fatto in modo che i giovani non avessero oggi certezze e non avessero fiducia per la politica, molti giovani hanno cercato strada anche in nuove professioni…

E come fosse una legge del contrappasso per Fabio Rovazzi, il protagonista del film viene inviato in un paese sperduto a fare uno stage sperando possa essere successivamente assunto ma dove si troverà a fare un lavoro umile che oggi quasi nessuno vuol fare come racconta la storia..

Nel film poi ci sono vari spunti divertenti legati ad una sorta di immigrazione al contrario.

Il tutto con toni non volgari come nello stile di Nunziante simili anche all’ultimo film di Ficarra e Picone, qui non si ride in ogni scena ma gli spunti interessanti e curiosi sono tanti.

Si sorride comunque spesso ed è un film che ameranno anche i ragazzini (portate tranquillamente i bambini di ogni età) anche senza ritrovare le sue canzoni o il suo linguaggio.

Il vegetale è una commedia curiosa ma fortunatamente non surreale, non è una storia (volutamente) costruita intorno al linguaggio di Rovazzi ma una storia che attraverso la sua maschera cerca di evidenziare le assurdità del mondo di chi cerca e di chi sembra offrire lavoro.

I film poi sono fatti anche di aspettative, non ci aspettavamo molto da una storia con un “non attore” ma alla fine il film scorre piacevolmente senza eccessive pretese interpretative ma neanche eccessi negativi, anzi. La maschera di Rovazzi è giusta per quel che Nunziante vuol raccontare.

Agli spettatori l’ardua sentenza… Il vegetale in sala dal 18 gennaio

Voto 6

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