Al via il Filmmaker International Film Festival – , dal primo al dieci dicembre a Milano

 

Al via il  Filmmaker International Film Festival – , dal primo al dieci dicembre a Milano

di Paolo Calcagno

Il “Cinema della realtà” e quello “di ricerca” ritornano d’attualità con l’evento che li coltiva e li celebra fin dal 1980, il Filmmaker International Film Festival, dal primo al dieci dicembre a Milano, allo Spazio Oberdan, all’Arcobaleno Film Center e alla Casa del Pane, autentico punto di riferimento per chi vuole scoprire e sostenere nuovi autori, nuove forme cinematografiche, nuove relazioni con il pubblico. E non è un caso che tra i “nuovi” autori portati per la prima volta all’attenzione degli spettatori italiani, figurino nomi diventati col tempo degli autentici “classici”, da Ulrich Seidl a Frederick Wiseman, da Rithy Panh a Errol Morris.

Nove le sezioni in cui si articola il programma di quest’anno: Concorso Internazionale, Prospettive, Fuori concorso, Sogni e Incubi, Rivoluzioni, Omaggio a Francesco Ballo, Filmmaker Moderns, Fuori formato e Prospettiva Grifi, cui si aggiungono i film di apertura e chiusura, per un totale di 103 titoli, di cui 21 in anteprima assoluta e 20 in anteprima italiana. L’apertura del festival, venerdì primo dicembre (ore 21.30, Arcobaleno Film Center), proporrà l’anteprima nazionale di “L’Atelier”, il nuovo film di Laurent Cantet (già vincitore della Palma d’oro per “La Classe”), presentato con successo al Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes e in uscita l’anno prossimo in Italia, distribuito da Teodora Film.   Il Concorso internazionale propone quest’anno 11 film, fra i quali “L’Assemblée” di Mariana Otero, che racconta di notti passate in piedi in place de la République a pensare, a non riposarsi, a discutere, a mettere e mettersi in discussione per provare a inventare una nuova forma di democrazia, capace di lasciar spazio all’espressione del singolo (di ogni singolo), senza far mai prevalere una sola voce;  i migranti invisibili che sopravvivono ai margini della scena, gli stessi al centro di “L’Heroïque Lande. La Frontière brule”, film-fiume che Nicolas Klotz ed Elisabeth Perceval hanno realizzato nella “giungla” di Calais, filmando i migranti invisibili che sopravvivono ai margini della scena; “I Pay for Your Story”, di  Lech Kowalski (di nuovo a Milano dopo la personale dedicata nel 2014 al suo “cinema ribelle”), che fa ritorno a Utica, città dove è cresciuto, un tempo punta di diamante del sogno americano e oggi economicamente e socialmente morta a causa dei morsi della disoccupazione. Qui il regista filma il disastro attraverso le testimonianze di vita dei suoi concittadini, ciascuno chiamato a raccontare la propria irreversibile sconfitta; fino all’italiano “Ab Ovo”, con il quale Luca Ferri, dopo aver sondato per lungo tempo l’apocalisse in atto, decide di provare a ricominciare daccapo, concedendo ad Adamo ed Eva l’ultima occasione per guarire e generare una nuova genìa di esseri umani più dignitosi. Il 10 dicembre, rinnovando la tradizione di affidare la chiusura al film di un autore italiano, Filmmaker proporrà in anteprima “Nato a Casal di Principe”, di Bruno Oliviero.

 

Paolo Calcagno

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