Angela e Marianna Fontana e i loro progetti…divise
di Paolo Calcagno
Dal Festival Salento Finibus Terrae
Marianna e Angela, classe ’97 e sono già chiamate alla “prova del fuoco” per dare conferma di se stesse. Le gemelline casertane, Marianna e Angela Fontana si separano per prendere strade diverse dopo lo straordinario debutto in “Indivisibili”, di Edoardo De Angelis, che le ha lanciate sul grande schermo consegnando loro premi a valanga, dal Nastro d’Argento alla nomination al “David”. Le abbiamo incontrate a Conversano, poco prima che Romeo Conte, ideatore e direttore del Festival Salento Finibus Terrae, le convocasse sul palco per donare loro l’ambito premio del Festival pugliese.
- Qual è il sentimento che provate alla vigilia delle vostre carriere separate?
Marianna Fontana: “Siamo gemelle, siamo molto legate e ci vogliamo un gran bene. Quindi, un certo dispiacere lo avvertiamo. Ma siamo molto lontano dallo smarrimento doloroso che provano le gemelle siamesi Dasy e Viola nel finale di “Indivisibili”.
Angela Fontana: “E’ una leggenda metropolitana che non riusciamo a stare lontano l’una dall’altra. Chi lo sostiene è influenzato dal racconto di “Indivisibili”. Ma la realtà è molto diversa: siamo cresciute e ci siamo formate assieme con l’obiettivo di entrare a far parte del mondo dell’arte. Abbiamo studiato, e ancora lo facciamo, canto (“Avevamo 13 anni quando partecipammo allo show di Raiuno “Ti lascio una canzone”) e recitazione. Ma non abbiamo mai pensato di trasformarci in una ditta a due, sappiamo benissimo che dovremo misurarci separatamente con le occasioni che ci capiteranno e che conquisteremo”.
- Angela è stata la prima a “staccarsi” con il ruolo da protagonista del film per la tv “Due soldati”, di Marco Tullio Giordana. E’ vero che Marianna pur di starle accanto ha accettato di fare da stagista all’aiuto del regista?
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M.F. “E’ stata la prima volta da separate. Ho fatto anch’io il provino per quel film: hanno preso lei e va bene così. Sono rimasta contenta come se avessero scelto me. E’ vero: volevo stare con lei. Eppoi, sono curiosa e mi piace molto stare sul set, così mi sono offerta di fare l’aiuto dell’aiuto e ho imparato tanto”.
A.F. “Marianna veniva sul set a farmi compagnia e io mi sentivo fortunata perché c’era lei. Ad ogni modo, se non fosse venuta, ci sarei andata comunque. Non ho visto ancora il film, so che andrà su Raiuno, probabilmente in autunno. Nel film sono Maria una ragazza di 17 anni che sogna di sposare Enzo, militare volontario, e che è costretta dagli eventi a diventare donna anche se è ancora quasi una bambina . Sasà ed Enzo sono i due ventenni protagonisti che vivono nello stesso paese ma non si conoscono. Sasà milita nel mondo del crimine e scorta i camion che trasportano la droga. Enzo, invece, è arruolato nell’Esercito ed è in missione in Afghanistan, con una buona indennità di missione che gli permette di comprare casa per sposarsi con Maria. Ma Sasà rimane vittima di un attentato, mentre Enzo viene ferito in una sparatoria tra cosche rivali. Casualmente, Enzo si rifugia nell’appartamento ancora vuoto dei promessi sposi. Maria se ne prende cura, respingendo il primo istinto di denunciarlo alla polizia”.
- Anche Marianna è entrata nel mirino del Cinema d’autore, ad agosto girerà con Mario Martone “Capri-Batterie”, coprodotto da Indigo Film e Raicinema, con protagonista maschile Scholten van Aschat. Ci conferma che il film è ambientato a Capri nei primi del Novecento, nel periodo che vide lo sbarco dell’energia elettrica sull’isola quando vi soggiornò Maksim Gorkij che ospitò, nel 1908, Lenin?
M.F. “Mi è stato chiesto di non raccontare nulla del film e, perciò, non confermo né smentisco. Posso solo dire che ho incontrato Martone, mi ha fatto un provino e mi ha scelto. Sono felicissima di girare con Martone: è uno dei registi che più mi piace. Ho visto “E noi credevamo” e “Il giovane favoloso” e li ho amati entrambi: film così, purtroppo, se ne fanno pochi. Martone è un regista che guarda molto alla storia per raccontarla facendo riferimento all’attualità”.
- Angela, invece, sta per andare in Croazia: vacanze o un nuovo set?
A.F. “Il 12 luglio mi aspettano sul set di “Like me back”, il nuovo film di Leonardo Guerra Seragnoli, con Blu Yoshimi e Denise Tantucci. Sarà un film, sul cyberbullismo, sui “social”, sul mondo virtuale scambiato per il mondo reale e su delle ragazze che sono vittime e carnefici delle loro bravate. A ottobre, poi, sarò a Matera e dintorni, in un altro film, per la regia di Gigi Roccati: reciterò la parte di una ragazza muta”.
- La vostra sarà una lunga separazione: siete preoccupate?
A.F. “Siamo emozionate e felici. Ci sentiremo via telefono e ci racconteremo le nostre esperienze. Il nostro sogno continuerà anche da separate. Come gemelle non è facile trovare la nostra strada”.
- Qualche volta, vi capita di litigare?
A.F. “A volte battibecchiamo, ma dopo una mezz’ora ci guardiamo in faccia e facciamo pace. Entrambe siamo forti e determinate. Ci battiamo per le cose che vogliamo e nutriamo la stessa passione per l’arte”.
M.F. “Siamo due ragazze emotive, ma ci capiamo al volo. Scherziamo e ridiamo, soprattutto di noi stesse: non ci pigliamo mai sul serio. Abbiamo tante cose in comune, ma siamo anche divise da differenze fisiche e caratteriali. Io sono più razionale, mentre Angela è più istintiva”.
- Le vostre preferenze e i vostri miti nel mondo del Cinema?
M.F. “Il mio regista preferito è Kim Ki-Duc, autore di “Primavera, estate, autunno…”, “Ferro 3-La casa vuota”. Fra le attrici, amo molto Meryl Streep, straordinaria in “Il diavolo veste Prada”, e Anna Magnani che ho visto ne “Il miracolo”, di Rossellini, e mi è piaciuta tanto: è la vera regina del Cinema italiano, con la sua “faccia sporca”, non perfetta. Dopo la Magnani, la mia attrice italiana preferita è Sophia Loren”.
A.F. “Come regista, in assoluto, scelgo David Lynch, ho visto e amato “Blue Velvet”, “Mulholland Drive” e le prime due serie di “Twin Peaks” (mi manca l’ultima). Mi piacciono molto anche Lars von Trier (specialmente per “Dancer in the Dark”, con Bjork), Paolo Sorrentino (“La grande bellezza”) e Matteo Garrone (“Gomorra”). Isabella Rossellini è la mia attrice preferita, in “Blue Velvet” è pazzesca. Ma mi piace tanto anche Giulietta Masina, indimenticabile ne “La strada”.
Paolo Calcagno